[bing_translator]
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha risposto al presidente Francesco Pigliaru che, lo scorso 16 ottobre, aveva chiesto l’impegno del ministro della Salute nei confronti della Commissione europea in materia di peste suina africana.
DI seguito il testo della lettera del presidente della Regione.
Illustre Ministra,
innanzitutto desidero ringraziarLa per l’attenzione dimostrata fin dai primi giorni del suo insediamento rispetto alla problematica della peste suina africana (PSA) in Sardegna e per le azioni intraprese da Lei e dai suoi collaboratori nei confronti del Commissario Andriukaitis e dei servizi della Commissione europea in supporto di quanto messo in atto dalla Regione Sardegna e dalla Unità di Progetto per pervenire alla eradicazione della malattia.
Tali azioni sono continuate nel corso degli ultimi mesi, con una serie di capillari interventi di controllo lungo tutta la filiera suinicola ed in particolare nelle aziende zootecniche, nelle attività di ristorazione, nei porti e negli aeroporti, con esiti complessivamente favorevoli. Si è continuata anche la attività di regolarizzazione di aziende non registrate, attività comunque ormai terminata così come convenuto in sede di Unità di Progetto con il rappresentante del Ministero della Salute, Direttore generale Silvio Borrello.
La situazione epidemiologica in Sardegna rimane complessivamente favorevole, con la malattia confinata nelle aree della Barbagia e dell’Ogliastra, dove si sono verificati negli ultimi mesi alcuni sporadici focolai di malattia, peraltro eradicati rapidamente e con grande determinazione.
Le attività di depopolamento dei suini bradi – principale fonte di malattia – e di repressione della illegalità sono già riprese dopo un rallentamento nel periodo estivo in cui molte forze regionali essenziali per la lotta alla PSA sono state impegnate nella campagna antincendio. Anche nei cinghiali selvatici la situazione sembra evolvere nella direzione auspicata di un graduale esaurimento della malattia, evoluzione che sarà comunque accuratamente verificata nel corso della prossima stagione venatoria, alla quale ci si sta adeguatamente preparando.
Il Consiglio Regionale ha recentemente adottato la Legge Regionale 2 agosto 2018, n. 28 “Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda”, dalla quale mi attendo un ulteriore impulso verso la professionalizzazione del settore e la eradicazione della PSA.
La Regione Sardegna, quindi, sta continuando con grande determinazione il grande sforzo profuso negli ultimi anni per arrivare al risultato da tutti auspicato, e i risultati confermano la qualità degli interventi fatti.
Tuttavia, non si sono ancora concretizzati da parte dei servizi della Commissione quelle azioni, ed in particolare la attuazione di una missione ispettiva in Sardegna, sulle quali lo stesso Commissario Andriukaitis aveva preso precisi impegni.
La condizioni che tuttora si applicano al commercio di suini e dei loro prodotti provenienti dalla Sardegna, in attuazione della Decisione di esecuzione della Commissione 709/2014/UE sono sempre più chiaramente sproporzionate al rischio PSA causato dalla migliorata situazione epidemiologica e di controllo della filiera suinicola.
Questa sproporzione ormai appare sempre più chiaramente discriminatoria nei confronti della Sardegna e dell’Italia, se la si paragona alle misure molto più blande che la Commissione applica nei confronti degli altri Stati Membri della UE in cui la PSA è presente e nei quali continua a diffondersi in modo estremamente preoccupante, come ad esempio dimostrato la scorsa estate in Romania, Polonia e Lituania, tutti paesi in cui si è verificato un numero di focolai di malattia molto più elevato rispetto alla Sardegna.
In tali circostanze, le chiedo un ulteriore impegno affinché entro il prossimo mese di novembre abbia luogo la missione ispettiva della Commissione in Sardegna, che non potrà che fotografare i progressi fatti e dai cui esiti mi attendo pertanto una rapida modifica della Decisione 709/2014/UE nella direzione richiesta.
Qualora, a fronte dei dati oggettivi di cui disponiamo, dovesse permanere un atteggiamento punitivo nei confronti della Sardegna e dell’Italia, non potremo rimanere inerti e, pertanto, Le chiedo, fin da ora, di assumere l’impegno di adire le vie legali nei confronti della Commissione stessa, che sta venendo meno ai principi sanciti nei Trattati dell’Unione Europea di proporzionalità e di pari trattamento tra Stati Membri.
Sono certo vorrà condividere le ragioni che animano questa mia richiesta e mi rendo disponibile a supportare, nelle forme che si riterranno più opportune, le azioni che intenderà assumere a tutela dei diritti della Sardegna.
Con stima
Francesco Pigliaru
Di seguito, la risposta del ministro della Salute Giulia Grillo.
Gentile presidente,
in relazione alla Sua nota del 16 ottobre u.s., desidero confermare ancora una volta il mio personale impegno, e quello dei miei Uffici, volto a sostenere gli sforzi che la Regione Sardegna sta compiendo nella lotta alla PSA, per superare le criticità, ancora irrisolte, nel settore suinicolo sardo e dell’industria di trasformazione ad esso collegata.
Al riguardo, nel condividere la posizione da Lei espressa, Le rappresento che più volte il mio Dicastero ha espresso con forza alla Commissione europea l’esigenza di un approccio scevro da pregiudizi e non discriminatorio nei confronti della Sardegna: invito che, lo scorso mese di settembre, è stato rivolto anche dal Sottosegretario, on.le Maurizio Fugatti, e dal Direttore generale, dott. Silvio Borrello, ai vertici della DG Sante e allo stesso Commissario Andriukaitis.
Desidero sottolineare, inoltre, che in occasione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, tenutosi lo scorso 15 ottobre, il mio collega, on.le Centinaio, ha posto in evidenza che la Sardegna è tuttora penalizzata rispetto ad altri Paesi membri colpiti dall’emergenza PSA, come unica Regione in cui la malattia è considerata endemica, ai sensi della decisione di esecuzione della Commissione 2014/709/UE del 9 ottobre 2014.
Da ultimo, nel corso della riunione del 17 ottobre u.s. del Comitato Permanente – SCOPAFF, la delegazione italiana ha chiesto formalmente che sia prevista, a breve, una revisione dei criteri di regionalizzazione applicati alla Sardegna, sulla base di una valutazione del rischio aggiornata all’evoluzione della situazione epidemiologica.
A tal fine, la nostra Rappresentanza permanente a Bruxelles presso la Commissione, a margine della predetta riunione, ha altresì sollecitato i funzionari della DG Sante a fornire un riscontro alle richieste, più volte reiterate, affinché abbia luogo la visita ispettiva da parte dei servizi della Commissione in Sardegna, e vengano comunicati gli esiti della valutazione del Piano di eradicazione 2018/2019, inviato lo scorso luglio.
Ciò premesso, gentile Presidente, non va tuttavia trascurato che le attività di eradicazione della malattia devono proseguire nella giusta direzione già intrapresa; auspico, infatti, che partendo dagli ottimi risultati conseguiti, vengano intensificate, in particolare, le attività di controllo per le verifiche delle anagrafi suinicole e dell’applicazione delle misure di biosicurezza, nonché l’attività di vigilanza del territorio per l’eliminazione dei suini bradi.
Nell’assicurare la prosecuzione di un dialogo costruttivo con la Commissione europea, per sviluppare ogni iniziativa utile per contribuire alla revisione della decisione di esecuzione 2014/709/UE, Le invio i mie più cordiali saluti.
Giulia Grillo
«Esprimo soddisfazione per il sostegno all’azione della Regione Sardegna e per la disponibilità a collaborare manifestata dalla ministra Grillo». Così il presidente Francesco Pigliaru, che ha aggiunto: «Sappiamo di essere sulla strada giusta nell’eradicazione di una malattia che per troppi anni ha tenuto in ostaggio un comparto e un’intera Isola. Oggi abbiamo raggiunto risultati importanti che, in sinergia con le istituzioni nazionali e quindi europee, potrebbero permettere alla Sardegna di liberarsi da questo embargo così fortemente dannoso. Sconfiggere la PSA porterebbe a uno sviluppo nuovo dell’intero settore suinicolo, e per le zone interne potrebbe essere uno dei migliori antidoti allo spopolamento».