2 November, 2024
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Le delibere approvate oggi dalla Giunta regionale presieduta da Alessandra Todde.

Su proposta dell’assessore dell’aAgricoltura e Riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta, di concerto con l’assessora del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Desirè Manca, la giunta, al fine di favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura nell’ambito del PSR 2014-2022, ha approvato l’attivazione di un percorso di formazione, della durata di 150 ore, a favore dei giovani agricoltori. Il percorso di formazione professionale in campo agricolo sarà organizzato dall’Agenzia Laore e permetterà di ottenere la qualifica di “Conduttore di impresa agricola”. La frequenza e l’ottenimento della qualifica sono requisiti di ammissibilità necessari per accedere alla sottomisura 6.1 “Aiuti all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” e all’intervento SRE01 “Insediamento giovani agricoltori”.

Sempre su proposta dell’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta, l’Esecutivo ha approvato un incremento degli aiuti alle organizzazioni di produttori riconosciute, che da 200.000 euro per il triennio verrà innalzato a 300.000 euro, per la realizzazione di programmi di attività. L’aiuto sarà concesso in regime de minimis e non potrà superare i 300.000 euro. Inoltre, limitatamente al 2024, l’esecutivo ha deliberato la modifica della scadenza per la presentazione dei programmi di attività e dei progetti esecutivi, fissandola al 10 ottobre, al fine di consentire alle organizzazioni di produttori interessate di allineare, se del caso, i programmi al nuovo massimale introdotto.

Su proposta dell’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu, sono state approvate dalla giunta le direttive per la stipula di una Convenzione tra l’assessorato del Turismo, artigianato e commercio e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Sardegna – Unioncamere – per la concessione di contributi in conto capitale a favore delle imprese operanti nel settore del commercio. La misura prevede un finanziamento complessivo 35.500.000,00 di euro da erogarsi con procedura a sportello secondo modalità valutative, su piattaforma telematica messa a disposizione dalla Regione. Unioncamere provvederà alla realizzazione e pubblicazione dell’avviso pubblico, all’animazione e promozione delle opportunità connesse al bando, all’apertura e chiusura della fase di presentazione delle domande, alla predisposizione delle risposte agli eventuali quesiti mediante pubblicazione di FAQ, all’attività istruttoria ed alla concessione ed erogazione del contributo.

Sempre su proposta dell’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu, sono stati approvati dall’Esecutivo, in via preliminare, i requisiti specifici, i criteri, le modalità di accesso ai contributi per gli eventi di Capodanno 2024. Tale documento prevede che almeno il 25% del contributo sia destinato alle spese di promozione e comunicazione nonché una percentuale minima di cofinanziamento pari al 50% delle spese ammissibili. L’intervento ha uno stanziamento complessivo di 1.250.000,00 di euro, di cui 1.000.000,00 a valere della legge regionale del 18 settembre 2024, e 250.000,00 già nella disponibilità dei capitoli di spesa dell’assessorato, da destinarsi ad un apposito Bando rivolto ai Comuni della Sardegna ai fini dell’assegnazione dei contributi per l’anno 2024. Ulteriori risorse potrebbero, infine, rendersi disponibili sul Fondo Unico Nazionale del Turismo (FUNT). Tale attività rientra nell’ambito della competenza dell’assessorato, come previsto dalla normativa regionale, a sostegno della realizzazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico, anche della tradizione identitaria di matrice religiosa o laica, radicate nella memoria della comunità in cui si svolgono, che favoriscano la promozione dell’immagine della Sardegna e siano suscettibili di produrre importanti ricadute positive in termini economici e di generare flussi turistici sui territori interessati.

La giunta, sempre su proposta dell’assessore Franco Cuccureddu, ha approvato, in via preliminare, le direttive e i criteri di attuazione per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese artigiane, con la finalità di assicurarne la sopravvivenza ed evitare di disperdere il capitale di conoscenze e competenze del comparto artigianale, favorendo la realizzazione di programmi di ricambio generazionale. Alcuni elementi utili per la loro definizione sono scaturiti durante l’incontro di marzo, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto artigianale sardo. I risultati di tale processo di revisione sono confluiti nella recente legge regionale (13/2024) dove di prevede uno stanziamento annuale di euro 2.000.000 a favore di parenti, coniuge o affini entro il terzo grado del titolare o del socio amministratore dell’impresa, ovvero di uno o più dipendenti presenti da almeno tre anni nell’organico dell’impresa, ovvero di giovani imprenditori under 35 che attestino un’esperienza nel settore prevalente. L’aiuto concesso in regime de minimis per un importo minimo pari di euro 5.000,00, secondo il Regolamento dell’Unione Europea, potrà essere destinato anche all’acquisto di servizi, beni e attrezzature, funzionalmente correlati all’attuazione del progetto di ricambio generazionale ed alla fase di start up iniziale. A tal proposito lo stanziamento è stato ripartito per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 in euro 500.000, da destinare alla fruizione di servizi e di 1.500.000 per l’acquisto di beni e attrezzature. L’intervento è rivolto alle imprese costituite da non più di 18 mesi alla data di pubblicazione dell’avviso (incrementati a 36 mesi per il primo avviso successivo alla approvazione delle presenti direttive), prevedendo un contributo pari all’80% delle spese ammissibili per un ammontare massimo concedibile fino ad euro 50.000,00, estendibile ad euro 55.000,00 nell’ipotesi di imprese beneficiarie a conduzione femminile.

Su proposta dell’assessore dell’industria, Emanuele Cani, la giunta, al fine di promuovere e favorire la partecipazione degli operatori all’attuazione degli obiettivi di sviluppo produttivo della programmazione regionale, ha disposto l’erogazione di contributi in favore delle Confederazioni delle Imprese Industriali e delle Piccole Medie imprese più rappresentative, per lo svolgimento di attività di supporto, dell’Amministrazione regionale. Nello specifico per l’anno 2024 le risorse sono state quantificate dalla normativa reginale in complessivi euro 200.000. L’attività si concretizzerà nella realizzazione di progetti, iniziative ed azioni: studio, ricerca, formazione e assistenza sui problemi dello sviluppo economico sociale rivolte indistintamente a tutte le imprese operanti sul territorio regionale e perseguendo, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale, finalità strettamente connesse all’attuazione degli obiettivi di sviluppo regionale.

L’assessorato dell’Industria è partner del progetto REWARD (Retaining and attracting knowledge workers and skills for regional development), finanziato dal Programma di cooperazione interregionale Interreg Europe 2021-2027. L’obiettivo è quello di migliorare la capacità dei territori di creare condizioni per trattenere e attrarre lavoratori della conoscenza e, più in generale, talenti e competenze utili per lo sviluppo regionale, attraverso il confronto con le esperienze delle altre regioni europee coinvolte nel progetto. Su proposta dell’assessore dell’industria, Emanuele Cani, la giunta ha deliberato di prendere atto del finanziamento a valere sul programma Interreg Europe 2021-2027 per il progetto denominato “Retaining and attracting knowledge workers and skills for regional development (REWARD) per un importo totale pari a 257.257,00 euro, a favore del Servizio per le Politiche di Sviluppo Attività produttive, Ricerca industriale e Innovazione tecnologica della Direzione generale dell’Industria, interamente a carico dell’Unione Europea e dello Stato che saranno trasferite in seguito a rendicontazione a valere sulle risorse FESR e dal Fondo di rotazione ex delibera CIPE 22 dicembre 2021. L’Esecutivo ha altresì dato mandato al Servizio per le Politiche di Sviluppo Attività Produttive, Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica di porre in essere tutti gli atti conseguenti relativi all’esecuzione del progetto e di destinare, in applicazione della normativa regionale vigente, la quota delle risorse rendicontabili a valere sul progetto REWARD fino ad un massimo delle risorse messe a budget per le spese del personale, per l’attribuzione di specifici incarichi caratterizzati da specifici contenuti di alta professionalità negli ambiti connessi alla gestione, certificazione e controllo dei Programmi, nel rispetto del CCRL (Contratti collettivi regionali di lavoro), al personale del ruolo unico regionale impegnato nelle attività di gestione, certificazione e controllo dei programmi, fino al termine fissato per la scadenza del progetto stesso.

Su proposta dell’assessora del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Desirè Manca, la giunta ha approvato in via definitiva l’avvio della misura “Bonus assunzionali e di stabilizzazione del lavoro” e la costituzione presso l’ASPAL di un fondo per la formazione continua di lavoratori neo assunti. Una misura, approvata con una prima deliberazione della Giunta regionale del 31 luglio 2024, rivolta alle imprese sarde e ai disoccupati e che si sviluppa su due assi: occupazione e stabilizzazione. Particolare attenzione è rivolta ai lavoratori over 50 e ai cosiddetti working poor, ai lavoratori in cassa integrazione o coinvolti in situazioni di crisi aziendali e ai disoccupati di lungo periodo (da oltre 12 mesi). Nel caso di incentivo all’assunzione con contratto a tempo indeterminato, l’aiuto viene concesso per 24 mesi, nel caso di contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi avrà durata pari a tale periodo. L’intensità dell’aiuto sarà calcolata su una base forfettaria definita su fasce di retribuzione.

Su proposta dell’assessora della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Ilaria Portas, la giunta ha approvato il finanziamento agli atleti diversamente abili, anche a titolo individuale, per sostenere le spese di partecipazione a eventi sportivi, di iscrizione ai tornei e di viaggio, vitto e alloggio. La giunta ha inoltre approvato, sempre su proposta dell’assessora Portas, il contributo in favore di soggetti pubblici e privati titolari dei musei riconosciuti e inseriti nell’aggiornamento annuale dell’Albo regionale degli istituti e dei luoghi della cultura della Sardegna. Per ciò che concerne la Fondazione Sardegna Film Commission, l’assessora Ilaria Portas ha proposto alla Giunta regionale la nomina di Margherita Puledda, in sostituzione di Giuliana Altea, al momento inconferibile in quanto Presidente di altra fondazione.

Su proposta dell’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, la giunta ha approvato, in via definitiva, la programmazione delle risorse statali del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, pari a euro 1.341.347,48.

Su proposta dell’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, la giunta ha deliberato di rendere disponibile, con oneri a carico del Servizio sanitario regionale e previa prescrizione diabetologica specialistica, il medicinale glucagone spray nasale, attualmente riclassificato in classe C, indicato per il trattamento della ipoglicemia severa negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età uguale o superiore a 4 anni con diabete mellito. La giunta ha altresì disposto che la prescrizione diabetologica specialistica sia effettuata attraverso il Piano terapeutico e la distribuzione del farmaco avvenga in esclusiva erogazione diretta per il tramite delle farmacie ospedaliere delle AASSLL.

Sempre su proposta dell’assessore Armando Bartolazzi, la giunta ha aggiornato le linee di indirizzo per l’organizzazione dei corsi di formazione nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale. Nello specifico si tratta di rivedere i requisiti professionali, la remunerazione oraria adeguata al modificato costo della vita, l’articolazione dei percorsi formativi e le modalità operative tenendo conto delle nuove metodologie di formazione complessa.

Su proposta dell’assessora degli affari generali, personale e riforma della regione, Mariaelena Motzo, la giunta ha approvato la creazione della “Rete di Servizi di facilitazione digitale. Il progetto, finanziato con 3.861.889 euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalle misure del Dipartimento per la Transizione Digitale (DTD), prevede la creazione di 88 punti di facilitazione digitale dislocati capillarmente su tutto il territorio regionale. L’iniziativa è volta a promuovere una cittadinanza digitale attiva e a incentivare l’uso dei servizi online, facilitando il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione grazie al supporto dei facilitatori digitali. L’Esecutivo ha altresì stabilito i criteri generali da applicare per l’individuazione dei Comuni e Unioni di Comuni beneficiari dei finanziamenti per l’attivazione dei Punti di facilitazione attraverso una graduatoria formata dall’aggregazione delle posizioni relative ai singoli Comuni in funzione dei dati statistici ISTAT relativi a “Indice della popolazione in età attiva” e a “Indice di occupazione”, nonché, a parità diposizione, in ordine di presentazione dell’istanza. È stato dato mandato alla competente Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT di curare la predisposizione degli atti connessi e conseguenti.

Sempre su proposta dell’assessora degli affari generali, personale e riforma della regione, Mariaelena Motzo,, di concerto con l’assessore dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, nell’ambito dell’intervento Giustizia digitale – Sistema informativo di gestione del minore in comunità – , è stato approvato il Protocollo di intesa finalizzato all’utilizzo del Sistema informativo per la gestione dell’intero ciclo di vita del “Progetto del Minore” da parte di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di tutela dei minori e viene dato mandato alla Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT e alla Direzione Generale delle Politiche Sociali di realizzare le azioni conseguenti, di rispettiva competenza.

Su proposta dell’assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Giuseppe Meloni, sono state approvate alcune variazioni di bilancio.

Su proposta dell’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda, la giunta ha approvato i nuovi criteri di riparto delle risorse finanziarie previste a supporto degli enti locali in difficoltà.

I Comuni che presentano condizioni finanziarie compromesse o criticità strutturali, potranno richiedere un contributo alla Regione per scongiurare il rischio di dissesto finanziario.

Sempre su proposta dell’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda, la giunta ha approvato i criteri per il bando finalizzato alla concessione di contributi per la riqualificazione ed il riordino degli ambiti urbani. Nel provvedimento sono previsti 35.000.000,00 euro di contributi ai Comuni per riqualificare i propri centri abitati. Il contributo massimo per intervento è di € 2.000.000,00 di euro. Gli stanziamenti sono destinati a incentivare azioni e interventi di riqualificazione di edifici e spazi pubblici o privati volti a ospitare servizi e attività di interesse collettivo, ivi comprese le finalità di realizzare infrastrutture verdi urbane, strutture per l’aggregazione e inclusione, di migliorare la sicurezza e legalità dei luoghi. La giunta ha altresì approvato i criteri finalizzati alla predisposizione del bando per la concessione di contributi a fondo perduto, i cui soggetti beneficiari sono i Comuni in forma singola o associati nelle forme istituzionali.

La giunta, su proposta dell’assessore Spanedda, ha nominato Adamo Pili, Commissario straordinario al comune di Cardedu.

Su proposta dell’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, la giunta ha deliberato il riconoscimento dello stato di emergenza fitosanitaria per l’infestazione da lepidotteri defogliatori delle sugherete.

 

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Questo l’annuncio ufficiale dato, domenica 9 settembre 2018, dal direttore del Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione dell’Università di Sassari, prof. Marco Milanese: «Ieri è mancata Caterina Virdis Limentani, già ordinaria di Storia dell’arte moderna nella Facoltà di Lingue del nostro Ateneo e già Direttrice del Dipartimento di Scienze dei Linguaggi. La sua produzione è prevalentemente dedicata alla pittura e alla miniatura del Rinascimento europeo e alle indagini tecnologiche relative alla pittura. Ha inoltre rivelato interesse continuo per l’estetica e la produzione degli artisti del nostro tempo, dimostrandosi attenta in particolare ai classici della pittura contemporanea».

Caterina Virdis Limentani ha insegnato Storia dell’arte moderna, Storia dell’arte fiamminga e olandese, Iconografia e iconologia nelle Università di Padova (1970-2006), Milano Cattolica (Scuola di specializzazione, 1999-2002) e Sassari (2007-2011).

Ha partecipato in campo internazionale a numerosi congressi, pubblicazioni scientifiche, mostre, mentre in campo nazionale ha diretto rilevanti campagne di ricerca, ha curato mostre e organizzato convegni specialistici in sedi prestigiose. Suoi allievi insegnano Storia dell’Arte Moderna in varie Università italiane e occupano posizioni di rilievo in istituzioni museali. La sua produzione scientifica comprende riflessioni metodologiche e studi su specifici artisti del Nord, come Rubens e Van Dyck. Si è inoltre particolarmente dedicata alla pittura e alla miniatura del Cinquecento europeo, con una particolare attenzione a Hieronymus Bosch, sul quale è intervenuta anche recentemente nel catalogo della mostra di Madrid.

L’ultima sua fatica,  firmata con Maria Vittoria Spissu, è stata presentata qualche settimana fa a Stintino, quando la prof.ssa Virdis stava già male: «La via dei retabli. Le frontiere europee degli altari dipinti nella Sardegna del Quattro e Cinquecento».

Se si controlla l’OPAC (il catalogo online) dell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane), sono oltre sessanta le pubblicazioni registrate a nome di Caterina Virdis Limentani come autrice, come coautrice, come prefatrice, come postfatrice.

Da quest’elenco riportiamo le opere che hanno per oggetto artisti e fenomeni artistici dell’isola di Sardegna, terra natale alla quale Caterina rimase sempre affettivamente legata. I cataloghi seguenti sono una testimonianza viva della sua appassionata collaborazione con la F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e in particolare con il Circolo sardo “Eleonora d’Arborea” di Padova, di cui era attualmente presidente.

  • Insularità: percorsi del femminile in Sardegna / a cura di Caterina Limentani Virdis; Sassari: Chiarella, 1996; 247 p.; 30 cm. In testa al front.: Comune di Sassari.
  • Paola Dessy: sculture e grafica / a cura di Giuliana Altea, Marco Magnani, Caterina Limentani Virdis, Gian Franco Martinoni; stampa 1999 (Rubano: Grafiche Turato); 46 p.: ill.; 22 cm. Catalogo della mostra tenuta a Padova dal 4 dicembre 1999 al 9 gennaio 2000.
  • Stanis Dessy: dipinti e opere grafiche nel centenario della nascita / a cura di Caterina Limentani Virdis; Padova : Il poligrafo, 2000; 142 p. : ill.; 27 cm. Catalogo della Mostra tenuta a Padova nel 2000.
  • L’ arte dell’incisione a Sassari nel Novecento: produzione, formazione, politiche espositive / a cura di Caterina Virdis Limentani e Paola Dessy; testi di Caterina Virdis Limentani;  Villanova Monteleone: Soter, 2008; 58 p.: ill.; 22×22 cm.
  • Vincenzo Manca: opere 1937-2009 / a cura di Caterina Virdis Limentani; con scritti di Annalena Manca; Padova: Cleup, 2010; 82 p.: ill.; 21×23 cm. Catalogo della mostra tenutasi a Sassari, Palazzo della Frumentaria, 9-26 aprile 2010
  • Albino Manca: L’officina di uno scultore dal mito di Roma al sogno americano / a cura di Giuliana Altea e Caterina Virdis; Roma: Gangemi, 2010; 206 p.: ill.; 24 x 31 cm. Mostra tenuta a Roma al Vittoriano nel 2010. La mostra andò anche nella sede della Legione di Carabinieri di Cagliari dove ci sono quattro statue gigantesche,  realizzate da Albino Manca, proprio sul frontone della Legione.
  • Ascoltare la pietra: sculture di Pinuccio Sciola / a cura di Caterina Virdis Limentani e Roberto Favaro; con uno scritto di Claudio Mazzoli; Roma: Gangemi, 2013; 143 p. : ill.; 22 x 24 cm. Catalogo della Mostra tenuta a Padova nel 2013.
  • Stanis Dessy: maestro del colore e delle tecniche / testi di Caterina Virdis Limentani; Nuoro: Ilisso,  2013; 112 p.: ill.; 30 cm. Catalogo della mostra tenuta presso la Pinacoteca comunale “Carlo Contini”, Oristano 17 maggio-6 luglio 2013.
  • Album delle ore d’ozio di Enrico Costa (1841-1909): impiegato di banca / [a cura di] Paolo Cau; postfazione di Caterina Virdis Limentani; Sassari: Mediando, 2014; 122 p.: ill.; 25 x 29 cm.

– La via dei retabli: le frontiere europee degli altari dipinti nella Sardegna del Quattro e Cinquecento / Caterina Virdis Limentani, Maria Vittoria Spissu; Sassari: Carlo Delfino, 2018; 335 p.: ill.; 31 cm.

Mostre organizzate dalla F.A.S.I. a cura di Caterina Virdis Limentani

Mostra “Sul filo dell’Arte: tessiture d’artista in Sardegna”, catalogo ed. Charta, Teulada, Casa Baronale Sanjust dal 25 agosto al 29 settembre 2001; Cagliari, Centro d’Arte “Exma” dal 26 ottobre al 1° dicembre 2001.

Mostra “Trafitture Preziose” di Giovanna Sechi, Padova, Oratorio di San Rocco, dal 30 settembre al 15 ottobre 2005.

Mostra “Francesco Ciusa: gli anni delle Biennali (1907-!928), coordinatrice Caterina Virdis Limentani, Venezia, Palazzo Molin Adriatica, dal 3 novembre 2007 al 6 gennaio 2008; Firenze, Palazzo Medici Ricciardi, dal 25 gennaio 2008 al 26 febbraio 2008.

Mostra “Antonio Corriga. Pitture e grafiche”, Padova, Circolo culturale sardo, dal 18 marzo al 30 maggio 2016.

Mostra “Elio Pulli dalla terra al sole”, Padova, Circolo culturale sardo, dal 16 al 30 dicembre 2017.

Mostra “Antonio Corriga. Pitture e grafiche”, Siena, Circolo “Peppino Mereu”, aprile 2018.

Testimonianze personali su Caterina dall’interno della  F.A.S.I.

Serafina Mascia, presidente: «Amica carissima, donna generosa e tenace, grande intellettuale impegnata nel trasmettere e far conoscere l’arte, la cultura e la storia della Sardegna lavorando con semplicità nei circoli della F.A.S.I. e nelle nostre città di emigrazione. Curatrice delle più prestigiose mostre della F.A.S.I. e delle attività culturali del Circolo sardo di Padova».

Tonino Mulas, presidente onorario: «Piccola, minuta, dolce e forte. Grande Caterina. Storica dell’arte e intellettuale impegnata, in politica e nel sociale, consigliera regionale veneta del PCI-PDS (dal 1990 al 1993), poi nella F.A.S.I.  Un esempio di rigore,  di misura, di generosa partecipazione, per tutti noi».

Sia Pierangela Abis (già responsabile del Coordinamento Donne) che Francesca Concas (attuale coordinatrice) ricordano con rimpianto il contributo dato da Caterina alle iniziative del  movimento delle donne dei Circoli della F.A.S.I.

Personalmente, dopo averla avuta come giovane e appassionatissima (era appena laureata) docente di Storia dell’ arte al Liceo classico “Azuni” di Sassari, ho ritrovato Caterina nel mondo F.A.S.I. La prima volta di questo “ritrovarci” le manifestai il positivo ricordo che in classe avevamo del Suo insegnamento, finalmente in grado di motivarci allo studio della storia dell’arte, dopo precedenti esperienze con professori didatticamente incapaci. Con mia grande meraviglia si ricordava di un mio tema che il prof. Brigaglia aveva letto in un consiglio di classe per motivare il voto più alto.

Nell’occasione mi regalò una copia del libro di memorie scritto da Marcella Piras Zara, Tramariglio: 1941-1945: cronache familiari da un luogo singolare della Sardegna (Padova: Cleup, 2002). Caterina, parente dell’autrice, è nominata spesso nel libro, ambientato nella colonia penale di Tramariglio (dal catalano Tramarill, “tra due mari”), vicino ad Alghero. Qui il direttore non era un carceriere nel senso vero, ma una figura bonaria che trattava i carcerati come se fossero figli suoi con l’intenzione, forse, di redimerli.

Ultimamente, Le avevo fatto avere una copia del libretto  di Teresa Mannu, Canzunetti, giogghi firastrocchi e gobbuli…: testi inediti della tradizione orale sassarese raccolti dalla mamma di Salvator Ruju / a cura di Sandro Ruju; Sassari: Edes, 2016.

Mi aveva scritto: «Caro Paolo, grazie del bel libretto, curato, elegante, sorprendente per l’impegno della raccoglitrice e  degnamente corredato dall’ottima introduzione del nostro amico Sandro Ruju. Mi dispiace di essere mancata all’appuntamento, ma ultimamente passo da un malanno all’altro. […] Non voglio affliggerti con questi resoconti sanitari, invece preferisco dimostrarti quanto mi stia a cuore il possesso di un libro che contenga i testi  popolari sassaresi di antica tradizione. Sono certa che mi sarà utile per un mio lavoretto dedicato alle memorie familiari, del quale mi permetto di farti conoscere un capitolo».

Il dolore che mi procura la scomparsa di u’amica ritrovata nel modo che ho appena detto è molto forte. Per quello che Lei ha fatto per la F.A.S.I. merita un ricordo adeguato alla Sua professionalità di studiosa e al Suo amore per le iniziative a favore della nostra organizzazione.

A Padova è intitolata al marito di Caterina prematuramente scomparso, Alberto Limentani (1935-1986; professore di Filologia Romanza nelle Università di Cagliari, di Venezia e di Padova), la biblioteca della Accademia Galileiana di Scienze, Lettere e Arti.

L’Università di Padova ha pubblicato il volume Uno sguardo verso Nord : scritti in onore di Caterina Virdis Limentani / a cura di Mari Pietrogiovanna; cura editoriale di Chiara Ceschi, Padova: Il poligrafo, 2016, 494 p.: ill.

Speriamo che – oltre Padova – anche l’amata città di Sassari e la mai dimenticata isola di Sardegna facciano la loro doverosa parte in memoria di una studiosa sarda così illustre!

Paolo Pulina

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Domani, martedì 19 dicembre, a Nuoro, alle ore 12.00, presso il Consorzio Universitario Nuorese in via Salaris 18, si terrà l’Infoday sul corso di formazione gratuito Must – Musei e territorio.

Il progetto è organizzato dall’Università degli Studi di Sassari, in collaborazione con UniNuoro e finanziato nell’ambito del programma europeo POR FESR 2014-2020 gestito dalla Regione Sardegna.

Il corso di formazione consentirà ai partecipanti di conseguire la qualifica regionale riconosciuta a livello europeo di Tecnico della fruizione museale.

Il corso, diretto da Giuliana Altea e coordinato da Antonella Camarda si rivolge a inoccupati e disoccupati residenti o domiciliati in Sardegna in possesso almeno del diploma di scuola media superiore. L’obiettivo è formare una figura di operatore culturale ad alta capacità di problem solving, in grado di orientarsi efficacemente nel complesso mondo della tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali attraverso lezioni frontali, workshop, attività sul campo ed un periodo di avviamento al lavoro presso le imprese culturali del territorio.

Sassari e Nuoro saranno le sedi dell’attività formativa, infatti sono previste due edizioni, con un massimo di 25 studenti ciascuna di cui almeno il 45% donne. II corso include anche una indennità di frequenza per i partecipanti.

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Tremila visitatori nel primo giorno di apertura, oltre duemila nella giornata di ieri e mille registrati fino al primo pomeriggio di oggi: è il lusinghiero primo bilancio della mostra “Past future – Percorsi nel craft design”, in corso alla Triennale di Milano fino al 9 aprile grazie alla collaborazione tra la Regione e la prestigiosa istituzione milanese.
«È il segno di una curiosità viva verso la Sardegna e le sue espressioni – dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas -. In un mondo culturalmente sempre più omogeneo, questa esposizione nella culla del design italiano esalta l’unicità delle creazioni dei nostri artigiani, in equilibrio tra tradizione e sguardo contemporaneo. Molte le richieste pervenute al desk informazioni su dove e come poter acquistare i pezzi in esposizione, a dimostrazione che i progetti culturali sono sempre più capaci di essere motore di sviluppo. Questo ci conferma la bontà della strategia di promozione e valorizzazione intrapresa dalla Regione per l’artigianato artistico: cultura e piattaforme digitali capaci di superare le barriere geografiche e consentire di presentare, valorizzare e vendere le nostre produzioni artistiche d’eccellenza in tutto il mondo.» 
«La Triennale – aggiunge una delle curatrici della mostra, Roberta Morittu – è uno spazio prestigioso e nei giorni della Design Week è uno dei luoghi dove converge tutto il mondo del design internazionale, ma siamo rimasti ugualmente sorpresi dall’affluenza, non solo di stampa e addetti ai lavori, ma anche di visitatori. La domanda ricorrente da parte di chi viene alla mostra è dove si possono trovare e acquistare le produzioni sarde. Da questo punto di vista, lo strumento rappresentato da sardegnaartigianato.com, la vetrina online dell’artigianato promossa dalla Regione, si è rivelato fondamentale.»
L’altra curatrice, Giuliana Altea, invece sottolinea: «Molto interesse riscuotono la tessitura, da sempre il punto di forza dell’artigianato sardo, ma anche produzioni apparentemente più di nicchia come i coltelli. E una vera sorpresa sono stati, per il pubblico e i giornalisti internazionali, gli oggetti della collezione Domo, realizzati in occasione della mostra omonima premiata nel 2011 col Compasso d’Oro. Fuori della Sardegna pochissimi li conoscevano; tutti sono rimasti colpiti dalla qualità dei progetti e dell’esecuzione, ma anche dalla profonda sintonia con l’atmosfera culturale del resto della mostra, insomma dalla capacità di interpretare in termini contemporanei la tradizione dell’isola».”
Nata dalla collaborazione tra Regione e Triennale, la mostra rientra tra le azioni del progetto regionale di valorizzazione dell’artigianato quale elemento costitutivo del patrimonio culturale della Sardegna e declinazione del prodotto turistico territoriale. “Past future” presenta pezzi della collezione storica ex ISOLA, oggetti della collezione DOMO vincitrice del Compasso d’oro 2011 e installazioni multimediali sulle produzione contemporanee e sulla storia dell’artigianato sardo. Sarà visitabile fino al 9 aprile nella sede della Triennale (viale Alemagna 6, Milano).

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

«Per il settore del cinema in Sardegna il 2015 è stato un anno di svolta perché, anche grazie alla certezza delle risorse disponibili fino al 2018 (3 milioni), è stato possibile impostare una buona programmazione pluriennale”.

Lo ha dichiarato Marco Benoni, vice presidente della Fondazione Sardegna Film Commission, davanti alla seconda commissione (Lavoro-Cultura) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) che ha avviato un ciclo di audizioni di tutti i soggetti che operano nei settori del cinema, dello spettacolo e della cultura.

Nel suo intervento, Benoni ha espresso un giudizio positivo sulla finanziaria, sottolineando fra l’altro che «la legge sul cinema sta iniziando a dare i suoi frutti» ma ha chiesto alla Regione «uno sforzo ulteriore”» in termini di risorse aggiuntive per consentire alla Fondazione di sviluppare la sua capacità di attrarre nuove produzioni cinematografiche in Sardegna, ruolo che già svolgono da tempo e con successo le diverse Film Commission regionali.

Per l’associazione Moviementu, Paolo Floris si è soffermato sulle ricadute positive dei bandi regionali «che hanno fatto respirare il settore consentendo la ripartenza di molte attività ed aprendo nuovi spazi alle diverse anime della cinematografia sarda».

Nella sua doppia veste di portavoce della associazioni che operano nello spettacolo Marco Benoni ha ricordato «la crisi di cui il settore soffre da molti anni, dovuta in parte alla congiuntura globale ed in parte ad una specificità della Sardegna che, dal 2011 ad oggi, ha registrato una riduzione delle risorse fra il 30 ed il 35%»«Il mondo dello spettacolo non è volontariato – ha aggiunto – ma un campo in cui lavorano professionisti ed imprese e circa 1000 persone; la strada maestra, dunque, è quella della continuità ed occorrono risorse maggiori per garantire al settore il minimo vitale». Proponiamo, ha concluso, «che il fondo per lo spettacolo passi dagli attuali 7.5 milioni ad almeno 10.5».

A nome di Assoartisti-Confesercenti Maria Virginia Siriu ha richiamato l’attenzione della commissione sulle realtà più piccole, lamentando che «la revisione dei criteri per l’assegnazione dei fondi introdotta dalla Regione nel 2013 ha determinato un taglio reale delle risorse di circa il 50%: siamo oltre la soglia di pericolo».

Concetta Vacca, di Assobande, ha posto l’accento sulla gravità della crisi che attraversa il mondo della cultura, affermando che «il movimento bandistico è fatto da volontari, soprattutto giovani, che fanno musica gratuitamente nei grandi e nei piccoli centri pagando i diritti Siae; ora siamo a rischio estinzione perché le risorse della Regione sono le uniche su cui possiamo contare».

Bustianu Pilosu, coordinatore dell’associazione Campos che riunisce autori, artisti e musicisti della tradizione sarda (più di 1000 secondo un primo censimento) ha messo in evidenza la peculiarità della cultura tradizionale «per certi aspetti più famosa nel mondo che in Sardegna, che finora si è dimostrata capace di vivere di niente (appena 60.000 euro) e, di fatto, è fuori dalla normativa regionale di settore; chiediamo di poter essere inseriti con una voce stabile, per la realtà che rappresentiamo e soprattutto per il grandissimo numero di appassionati».

Il presidente della commissione Gavino Manca ha ricordato nelle conclusioni che «nonostante una situazione generale di grande difficoltà, già dal 2015 la Regione ha dato segnali concreti al mondo della cultura, un settore su cui vogliamo continuare ad investire perché riteniamo che possa dare un contributo importante alla crescita della Sardegna». «Al di là del perimetro della finanziaria di quest’anno – ha proseguito – faremo un ragionamento complessivo, sia per valutare i risultati delle leggi di settore e vedere come e dove migliorarle, che per verificare alcune situazioni specifiche che, in un contesto per molti aspetti positivo, hanno fatto registrare penalizzazioni eccessive».

Ne parleremo, ha infine annunciato, subito dopo la legge di riforma del lavoro.

Subito dopo è stata la volta della Federazione della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti. Per la Fnsi il segretario regionale Celestino Tabasso ha affermato che, «dopo l’intervento forte della Regione che ha dato sollievo al settore televisivo in profonda crisi, restano le emergenze di nuovi media come la radiofonia ed i giornali on line ai quali occorre rivolgere molta attenzione, anche perché hanno costi di esercizio più bassi rispetto ai media tradizionali ed un grande radicamento nei territori». «In prospettiva – ha concluso – crediamo sia urgente una riforma della legge regionale sull’editoria, all’interno della quale il settore dell’informazione va separato, a nostro giudizio, da quello dell’editoria classica, ed aperto ai nuovi mezzi di comunicazione».

Il presidente dell’Ordine Francesco Birocchi si è soffermato invece sul dato occupazionale della crisi dell’informazione in Sardegna, ricordando che «più della metà del circa 500 professionisti attivi in Sardegna è precario o non ha un contratto stabile, il settore è attraversato da una crisi strutturale da cui si può iniziare ad uscire anche con il sostegno pubblico a nuovi mezzi come il web ma soprattutto assicurando una crescita nella qualità».

A nome degli Editori sardi dell’Ares (di cui fanno parte 26 case editrici sarde in cui lavorando circa 200 persone) Simonetta Castia ha lamentato il sostanziale “disimpegno della Regione”, disimpegno che a suo giudizio si è manifestato anche con un taglio significativo delle risorse assegnate in alcune occasioni molto importanti per l’editoria sarda, come la Fiera del Libro, il progetto per l’Editoria digitale, il bando per la competitività delle imprese e la promozione della cultura della Sardegna. Anche gli editori hanno sollecitato la riforma della legge sull’editoria (la n. 22/98) utilizzando i contributi della commissione mista di esperti che, hanno ancora sottolineato criticamente, «esiste da tempo ma non è mai stata convocata».

Nel rappresentare la situazione di una realtà storica della Sardegna come l’Isre (Istituto superiore regionale etnografico) il presidente Bruno Murgia ha messo l’accento sulla capacità dell’istituto di «allargare il suo campo di azione nella cultura, veicolando con nuovi mezzi espressivi il grande messaggio identitario della Sardegna». «Chiediamo risorse aggiuntive – ha detto – per fare e non per esistere, abbiamo grandi progetti e persone molto motivate a realizzarli ma per competere e far emergere la qualità delle nostre proposte anche nella cultura c’è bisogno di specialisti».

Nella Fondazione Nivola, ha osservato la presidente Giuliana Altea, «c’è molto volontariato a cominciare dal consiglio di amministrazione ma soprattutto la volontà di proporre alla Sardegna (e non solo) una programmazione aperta alle altre realtà dell’isola ed alle più importanti istituzioni culturali ma i fondi regionali ci consentono appena di coprire i costi di funzionamento». «Abbiamo bisogno di più risorse – ha concluso – perché pensiamo di poter dare col nostro lavoro una spinta alla diversificazione delle nostre attività per conquistare spazi di autonomia che ci rendano sempre meno dipendenti dal sostegno della Regione».

Come rappresentante della Coop Athena di Tempio, che dal 1998 gestisce il sistema bibliotecario della Gallura, Immacolata Sanna ha rivolto un appello alla Regione per un settore che «tutti i giorni fornisce ai cittadini servizi gratuiti di qualità ma viene considerato la Cenerentola della cultura». La Sanna ha poi espresso preoccupazione per l’impostazione della finanziaria relativa al settore, con cui i costi del sistema bibliotecario regionale vengono ripartiti fra Regione e Comuni, con questi ultimo che dovranno farsi carico del 15% delle spese. I Comuni non ce la faranno, ha sostenuto la Sanna, «e quelli più piccoli saranno costretti a chiudere le biblioteche».

Luigi Manias ha richiamato l’attenzione della commissione sulla specificità della Biblioteca gramsciana, «il fondo librario più articolato d’Italia con oltre 5.000 volumi che rappresentano un riferimento specialistico per studiosi e ricercatori». «Dal 2007 – ha ricordato – abbiamo costituito una onlus che, attraverso una rete sempre più sviluppata di collaborazioni nazionali ed internazionali, ha realizzato eventi culturali legati all’opera gramsciana; chiediamo alla Regione di poter proseguire questo percorso virtuoso».

Assente il presidente della Fondazione Garibaldi Mario Birardi, è toccato al capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta sollevare il problema della presenza della Regione nell’istituzione, nata in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia ed ospitata a Caprera nel forte di Abbuticci, risalente alla seconda guerra mondiale e completamente ristrutturato. E’un luogo, ha detto fra l’altro Zanchetta, «che racconta la vita e l’opera di Garibaldi al mondo e la Sardegna non può essere assente da questo formidabile veicolo di cultura».

La commissione, infine, ha ascoltato i rappresentanti delle Scuole civiche di musica, 41 strutture presenti in un territorio comprendente 100 comuni, con 12.000 alunni ed 800 docenti.

A nome delle scuole, Andrea Santucciu ha espresso apprezzamento per l’intervento aggiuntivo operato dalla Regione lo scorso anno, che ha permesso alle scuole di operare in un quadro di maggiore stabilità. «Le scuole civiche di musica – ha ricordato – sopperiscono anche alle carenze dello Stato nella pubblica istruzione, nei territori come nel rapporto con le Università». Sulla finanziaria, Santucciu ha chiesto alla Regione un ulteriore sforzo per assicurare la continuità didattica delle strutture ed un nuovo regolamento per impostare una programmazione pluriennale ed incrementare gli iscritti.

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Le opere di Costantino Nivola in mostra fino al 6 settembre a Carbonia e Iglesias. E’ il frutto dell’iniziativa del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna, e con il patrocinio dei Comuni di Carbonia e Iglesias. La mostra “Biografia di un progetto Artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale 1985/2015”, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, è stata inaugurata questa mattina, nella sede del PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, e verrà inaugurata nell’Archivio Storico Minerario IGEA SpA di Iglesias, questa sera, alle ore 19.00.
La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, dove ha ottenuto uno straordinario riscontro di pubblico superando gli oltre tremila visitatori, viene ora riproposta ed ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Costantino Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), dove l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.
La mostra consente di ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola ricevette dal presidente del Consiglio Regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione. L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, qui riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.
Il nuovo percorso espositivo, curato da Davide Mariani che lo ha presentato stamane a Carbonia, e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.) e si sviluppa all’interno di due luoghi particolarmente rilevanti per il territorio del Sulcis Iglesiente: il PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A. Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, in cui sarà possibile ammirare tra le altre sculture anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione, e l’Archivio Storico Minerario di Iglesias, in cui oltre ad alcuni modelli e sculture di rientro da Pietrasanta, verrà esposta la parte relativa alla documentazione del progetto, attraverso una serie di disegni preparatori e materiali fotografici.
L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide ed accoglienti in contrapposizione ai costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile. Costantino Nivola, inoltre, era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” aventi il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio Regionale di Cagliari, dove le sculture di Costantino Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.
“Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966, per Piazza Satta, a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio Regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio ed articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.
La mostra concluderà il suo itinerario espositivo nel mese di settembre, con un nuovo allestimento ideato appositamente per la suggestiva località di Porto Conte, all’interno del Parco Naturale Regionale di Alghero.

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Costantino NivolaMostra Nivola 2
Il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna, e con il patrocinio dei Comuni di Carbonia e Iglesias, presentano la mostra “Biografia di un progetto Artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale 1985/2015”, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, che verrà inaugurata sabato 22 agosto, nelle sedi del PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, alle ore 11.30, e nell’Archivio Storico Minerario IGEA SpA di Iglesias, alle ore 19.00.
La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, dove ha ottenuto uno straordinario riscontro di pubblico superando gli oltre tremila visitatori , viene ora riproposta e ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), luogo in cui l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.
La rassegna si presenta come una nuova occasione per ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola riceve dal presidente del Consiglio Regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione. L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, qui riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.
Il nuovo percorso espositivo, a cura di Davide Mariani e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.) e si sviluppa all’interno di due luoghi particolarmente rilevanti per il territorio del Sulcis Iglesiente: il PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, in cui sarà possibile ammirare tra le altre sculture anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione, e l’Archivio Storico Minerario di Iglesias, in cui oltre ad alcuni modelli e sculture di rientro da Pietrasanta, verrà esposta la parte relativa alla documentazione del progetto, attraverso una serie di disegni preparatori e materiali fotografici.
L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide e accoglienti in contrapposizione ai Costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile. Nivola inoltre era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” aventi il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis-Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio Regionale di Cagliari, dove le sculture di Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.
“Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966 per Piazza Satta a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio Regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio e articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.
La mostra concluderà il suo itinerario espositivo nel mese di settembre con un nuovo allestimento ideato appositamente per la suggestiva località di Porto Conte all’interno del Parco Naturale Regionale di Alghero.


Biografia di un progetto artistico.
Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna (1985-2015)
22 agosto – 6 settembre 2015
Mostra a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda
Assistente curatore: Davide Mariani
Progetto grafico e allestimento: AJF/ – Arch. Jari Franceschetto
PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, Grande Miniera di Serbariu,Carbonia
Orari: 10.00 – 19.00 (chiuso il lunedì)
Archivio Storico Minerario IGEA spa, Località Monteponi, Iglesias
Orari: 10.00 – 19.00 (tutti i giorni)
Mostra promossa dal Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna. Patrocinata dai Comuni di Carbonia e Iglesias.
Gli organizzatori ringraziano la famiglia Nivola per aver sostenuto l’organizzazione dell’allestimento, la famiglia Sanna per la scultura concessa in prestito per la mostra.

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Verrà inaugurata sabato 22 agosto 2015, alle ore 11.30, nelle sede del Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani (PAS) “E.A. Martel”, nella Grande miniera di Serbariu, a Carbonia, la mostra Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna 1985/2015”. La mostra, nella sua tappa cittadina, è organizzata dal Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio regionale della Sardegna, e con il patrocinio del comune di Carbonia. A cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, sarà visitabile sino al 6 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 19,00, tutti i giorni escluso il lunedì. L’ingresso è gratuito.

La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio regionale di Cagliari viene riproposta e ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), luogo in cui l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.

La rassegna è nuova occasione per ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola riceve dal Presidente del Consiglio regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione.

L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.

Il nuovo percorso espositivo, a cura di Davide Mariani e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.)

Nella Grande miniera di Serbariu a Carbonia cui sarà possibile ammirare, tra le altre sculture, anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione.

L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide e accoglienti in contrapposizione ai Costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile.

Costantino Nivola era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” che avevano il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio regionale di Cagliari, dove le sculture di Costantino Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.

Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966 per Piazza Satta a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio e articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.

Mostra Nivola 2

La Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e La Fondazione Costantino Nivola, nata per promuovere la conoscenza dell’opera e del messaggio di Costantino Nivola e più in generale dell’arte contemporanea, presentano  l’esposizione “Biografia di un progetto Artistico – Nivola al Palazzo del Consiglio regionale della Sardegna – 1985/2015” in mostra dal 9 maggio al 7 giugno 2015, visitabile dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 20.00.

Fortemente voluta da Gianfranco Ganau, Presidente del Consiglio Regionale, e a cura di Giuliana Altea (Presidente della Fondazione Costantino Nivola) e di Antonella Camarda (ricercatrice in Storia del’Arte Contemporanea dell’Università di Sassari), la mostra nasce dalla volontà della Presidenza di condividere con il territorio una importante eredità culturale che ha disegnato l’identità del Palazzo del Consiglio. Come un racconto, la mostra ripercorre la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato profondo e poetico e, soprattutto, della passione civica che lo pervade.

Nel 1985 Nivola ricevette dal Presidente del Consiglio Regionale Emanuele Sanna l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione e di cui Nivola ridisegnò completamente l’identità. L’allestimento della mostra, realizzato dallo studio AJF/ design, vuole riportare il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio di Long Island (N.Y.) di Costantino Nivola durante le fasi di progettazione delle opere scultoree per il Palazzo del Consiglio Regionale. Si parte da un percorso “guidato” attraverso le opere collocate negli spazi esterni, per spostarsi poi nello spazio espositivo interno al Palazzo dove il visitatore potrà scoprire attraverso video, immagini, bozzetti di studio, opere finite e schizzi, le fasi del lavoro di Costantino Nivola. Da un ingresso rigorosamente pulito e ordinato con testi e immagini, si passa a uno spazio di riflessione e scoperta dove sarà possibile avvicinarsi al progetto del Palazzo del Consiglio grazie al plastico di progetto e a materiali audiovisivi. Da lì, il visitatore sarà chiamato “a entrare” nello studio dell’artista, ascoltarlo e osservare il suo lavoro.

«ll palazzo del Consiglio regionale apre le sue porte ai sardi. É questo lo spirito che ha guidato la presidenza nella scelta di ritornare tra i protagonisti della manifestazione Monumenti Aperti di Cagliari, quest’anno dedicata a ‘La città del Novecento: luoghi e personaggi di Cagliari nel XX secolo’. L’apertura al pubblico della sede istituzionale dell’Assemblea sardasottolinea il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau – è volta a mettere in luce anche la complessità architettonica del palazzo che custodisce al suo interno importanti opere d’arte realizzate da diversi artisti sardi. La scelta è stata quella di celebrare per primo uno dei grandi protagonisti della nostra storia artistica, Costantino Nivola, artista sardo di fama internazionale che ci ha consegnato una preziosa eredità: le otto sculture in marmo che circondano il palazzo e che rappresentano uno dei pochi progetti di arte pubblica realizzati in Sardegna.»

«E’ per noi un motivo di orgoglio aver lavorato a questa esposizione con la Presidenza del Consiglio Regionale – afferma Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola –, un segno tangibile di quanto l’attenzione per l’arte coniugata con l’architettura e il territorio, concetto caro a Nivola, sia fondamentale nella fruizione della cultura intesa come “arte disponibile e condivisa”. Un’iniziativa che di certo Nivola sarebbe stato il primo ad apprezzare.»

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In occasione della diciannovesima edizione di Monumenti Aperti, in programma a Cagliari il 9 e 10 maggio, il Consiglio regionale della Sardegna è tra i protagonisti della manifestazione nata con l’obiettivo di far conoscere le bellezze storiche, architettoniche e ambientali delle principali città e paesi della Sardegna.

Dopo due anni di assenza, la sede istituzionale dell’Assemblea sarda apre le sue porte ai visitatori, offrendo alcune importanti novità. La narrazione del patrimonio storico e artistico del palazzo sarà affidata agli studenti che faranno da ciceroni lungo  il percorso della visita guidata, parte integrante del circuito della città di Cagliari che quest’anno ha scelto come tema dell’evento “La città del Novecento: luoghi e personaggi di Cagliari nel XX secolo”.

Aprendo le sue porte ai sardi” la presidenza del Consiglio regionale della Sardegna prosegue nel percorso avviato già da qualche mese e teso a promuovere la massima apertura dell’Istituzione al territorio e ai cittadini.

La sede di via Roma custodisce al suo interno importanti opere d’arte realizzate da diversi artisti sardi, primo fra tutti Costantino Nivola che ha consegnato ai sardi una preziosa eredità: le otto sculture in marmo che circondano il palazzo e che rappresentano uno dei pochi progetti di arte pubblica realizzati in Sardegna.

A lui e alla sua arte la presidenza del Consiglio, grazie ad una fruttuosa collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola, ha dedicato l’esposizione “Biografia di un progetto Artistico – Nivola al Palazzo del Consiglio regionale della Sardegna – 1985/2015”.

La mostra, a cura di Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola e di Antonella Camarda, ricercatrice in Storia dell’Arte contemporanea all’Università di Sassari è la prima tappa del percorso all’interno del palazzo; ripercorre la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola a cui nel 1985 fu affidato – dall’allora presidente del Consiglio regionale, Emanuele Sanna –  il compito di ridisegnare completamente l’identità del palazzo, già in fase avanzata di realizzazione.

Si parte dallo spazio espositivo, allestito all’ingresso principale di via Roma, con i bozzetti, gli schizzi e le piccole sculture dell’artista per proseguire all’esterno con la visita guidata delle opere realizzate da Nivola.

La terza tappa della visita all’interno del Palazzo è al sesto piano dell’edificio, dove il pubblico potrà visitare per la prima volta l’Ufficio del Presidente, la Sala di rappresentanza che ospita le visite ufficiali e quella dove ai riunisce abitualmente la Conferenza dei capigruppo e l’Ufficio di Presidenza, attraversando la galleria dei ritratti dei presidenti del Consiglio. Alle pareti per l’occasione anche le tre carte nautiche manoscritte in pergamena, tre portolani di inestimabile valore, datate 1600.

L’ultima tappa del percorso è l’Aula consiliare, al quinto piano del Palazzo, alla quale sarà possibile accedervi dopo aver preso visione di una serie di immagini e testi descrittivi dedicati alle fasi di costruzione del palazzo.

La mostra è stata inaugurata sabato 9 maggio alle ore 15.30 e rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 sino al 7 giugno 2015.

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