18 July, 2024
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«Il Gruppo Lega Sardegna ha chiesto la convocazione urgente per la commissione sanità di domani del direttore generale della Asl Sulcis, dottoressa Giuliana Campus, per riferire sulla situazione del Sulcis iglesiente e, in particolare, per capire cosa impedisce la riapertura del Pronto Soccorso di Iglesias.»

A dirlo è il consigliere regionale Michele Ennas che chiede l’adozione di ogni possibile soluzione per la riapertura della struttura.

«Vogliamo capire se è stata percorsa ogni strada percorribile per far riprendere le attivitàaggiunge Michele Ennas -. Tutti sappiamo della carenza cronica di figure professionali nell’emergenza urgenza, non solo in Sardegna ma in generale in tutta Italia, e ci si è adoperati per fornire strumenti normativi regionali che incentivassero la presenza di medici anche nelle zone più in difficoltà. Già nei giorni scorsi, durante l’ultimo vertice, l’assessorato alla Sanità ha messo sul tavolo varie strade percorribili. E’ stato inoltre disposto che il CTO venisse inserito tra gli ospedali che devono ricevere prioritariamente il supporto dei medici “in affitto” che è previsto arrivino nei prossimi giorni. Non è accettabile che dall’Azienda non si riceva alcun segnale che tenda alla ripartenza, ma tutto resta nel condizionale senza alcuna garanzia e prospettiva.»

«I cittadini sanno che il problema del PS e in generale dell’ospedale CTO nasce da scelte sbagliate fatte negli anni precedenti a discapito della città, togliendo autonomia e risorse al presidio cittadinosottolinea Michele Ennas -. Il sottoscritto, pur consapevole delle precise responsabilità politiche di chi ci ha preceduto, che oggi vorrebbe farsi portavoce del comprensibile disagio dei cittadini ma era silente durante tutto il percorso di smantellamento della sanità territoriale, non può accettare che per un motivo o per un altro si continui a percorrere una strada che ridimensiona i servizi della città di Iglesias.»

«Chiederò alla Direzione della ASL-Sulcis quali sono i motivi che impediscono fin da subito la riapertura del PS, quali percorsi ha attivato e quali intende attivare con urgenza per restituire un servizio fondamentale per i cittadiniconclude il consigliere regione leghista -. Non mi fermerò fino a quando non sarà messa la parola fine a questa situazione, oggetto purtroppo di strumentalizzazioni politiche che andrebbero, per il bene della comunità, messe da parte. Continuerò ad impegnarmi in Consiglio regionale e in qualunque altra sede in cui è necessario far arrivare la voce dei cittadini, favorendo un percorso di condivisione ma soprattutto di chiarezza e trasparenza delle azioni e degli intenti di tutti.»

Si moltiplicano le adesioni alla manifestazione di protesta organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per domani giovedì 4 agosto, alle 9.30, davanti all’assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i 23 sindaci del comuni della Asl Sulcis. Ieri i sindaci hanno incontrato il direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus, incontro dal quale non sono emerse sostanziali novità nel panorama di gravissima emergenza nel quale ormai da tempo si trova la Sanità nel territorio del Sulcis Iglesiente. Abbiamo intervistato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

«Si chiudono reparti, si tolgono servizi ai cittadini, si ignorano le richieste di amministratori e sindacati e ora scopriamo che si buttano via soldi pubblici per rimediare alle conseguenze di scelte scellerate.»

La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, si esprime così nei confronti della direzione generale della Asl del Sulcis Iglesiente. «Con delibera dello scorso 8 luglio spiega la consigliera, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale -, la Direzione generale ha affidato il servizio di trasporto delle salme dall’obitorio del C.T.O., chiuso, a quello del Santa Barbara, con una spesa di 650 euro ad intervento e per un massimo di poco meno di 30mila euro. Non abbiamo nulla da contestare all’operatore, che esegue il suo lavoro, ma lo stesso servizio lo avrebbero potuto svolgere gli addetti del C.T.O. E’ chiaro che questa spesa, che forse un domani qualcuno sarà chiamato a giustificare di fronte alla Corte dei Conti, è conseguenza della pessima organizzazione dei servizi della sanità di Iglesias da parte della manager Giuliana Campus. Ribadisco con forzaaggiunge Carla Cuccuche il tempo delle chiacchiere e dei rinvii è finito. L’assessore della Sanità deve intervenire e non fare lo spettatore dello sfascio della sanità di un intero territorio. Sostengo i sindaci e sarò con loro, con i sindacati e con migliaia di cittadini alla manifestazione della prossima settimana, se nelle prossime ore non arriveranno soluzioni vere, concreteconclude Carla Cuccu -, non l’ennesima dichiarazione di buoni propositi che rimangono sulla carta e di cui l’iglesiente è giustamente stanco.»

I sindaci del Sulcis Iglesiente sono in campo per contrastare la drammatica situazione sanitaria del territorio.
«In qualità di rappresentanti della popolazione del territoriosi legge in una nota diffusa questa sera -, ci troviamo ancora una volta costretti a dover prendere posizione sulla drammatica situazione sanitaria in atto.
Non passa giorno senza che i nostri concittadini lamentino con noi gravi disservizi nelle strutture sanitarie alle quali si rivolgono. Appare superfluo anche solo stilare una lista delle criticità che coinvolgono i Presidi Ospedalieri Sirai e CTO nonché le Case della Salute poiché ci vorrebbe un elenco smisurato.»
«Noi siamo abituati a trovare soluzioni per i problemi che riguardano la nostra attività di Sindaci, mentre ci troviamo in forte disagio anche solo a provare a giustificare cosa non abbia e cosa non stia funzionando nel sistema sanitario regionaleaggiungono i sindaci del Sulcis Iglesiente -. Pur essendo designati dalla legge come responsabili della materia sanitaria nei nostri comuni e dunque titolati in prima persona a pretendere che i servizi erogati siano efficienti e puntuali, il settore “Sanità” è interamente ascrivibile alla responsabilità e al lavoro dell’assessore di competenza della Regione Sardegna (per quanto attiene alla programmazione) e della Direzione Sanitaria Territoriale (per gli aspetti gestionali).»
«Ebbene, facendoci portatori dello stato d’animo esacerbato dei nostri concittadini, chiediamo al dottor Mario Nieddu ed alla dottoressa Giuliana Campus di scendere in piazza a spiegare ai malati e a coloro che necessitano di prestazioni sanitarie quotidiane, il perché non si riesca a trovare almeno UNA soluzione ai molteplici problemi che affliggono la Sanità del nostro territorio. Non è più tempo di scaricare la responsabilità su chi ha amministrato in passato! È invece il caso di adoperarsi, ma con palpabile costrutto, a risolvere l’attuale situazione di NEGATA SANITA’ – concludono i sindaci del Sulcis Iglesiente -. Siamo quindi vicini – non solo fisicamente – ai Sindacati, alle associazioni e ai semplici cittadini che in questi giorni stanno manifestando tutto il loro disappunto per un’emergenza sanitaria che rischia di mettere a repentaglio la salute di tutti noi.»

«L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, sollevi quanto prima dall’incarico i vertici della Asl Sulcis». Lo chiede con forza la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«Non solo non si è provveduto a riaprire il Pronto Soccorso del C.T.O., come fortemente sollecitato dai sindaci, dai sindacati, dai cittadini, ma in queste ore la direttrice generale, Giuliana Campus, ha comunicato la sospensione dell’attività di Chirurgia, la riduzione della Medicina di laboratorio, fino al trasferimento di infermieri dal C.T.O. all’ospedale di San Gavino aggiunge -. Un disastro per la sanità dell’Iglesiente, non è pensabile che i vertici aziendali, evidentemente inadeguati, rimangano al loro posto.»

L’esponente di Idea Sardegna, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale, anche in queste ore ha scritto al Prefetto di Cagliari invitandolo – vista la drammaticità della situazione – a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria per il territorio.

«Mandino subito i medici militari, come accaduto in altre realtà in momenti di emergenzapropone Carla Cuccu -. Le soluzioni si possono e si devono trovare. Non si può continuare a far finta di niente, come fa la dottoressa Campus, molto attiva a rilasciare lunghe interviste televisive nelle quali si autoincensa, mentre la sanità di Iglesias è al collasso e, grazie alle infauste decisioni dell’Azienda, si sta trascinando quella di Carbonia. È solo grazie al senso di responsabilità e alla professionalità degli operatori che ancora non si è arrivati a fatti tragici. Ma fino a quando l’assessore Nieddu continuerà ad assistere alla distruzione della sanità iglesiente senza intervenire? La Giunta regionale non provi minimamente a portare avanti un disegno di cui si parla ormai da anni, che vedrebbe la chiusura dell’ospedale di Iglesias per aprirne uno nuovo a Villamassargia. Né alcuno pensi di approfittarsi per momento di estrema fragilità dell’onorevole Giorgio Oppi, da sempre difensore e baluardo della sanità del territorio. Noi non staremo con le mani in manoconclude Carla Cuccu -, non ci fermeremo finché non sarà restituita dignità ai cittadini del Sulcis Iglesiente.»

Il 12 luglio scorso 23 sindaci hanno chiesto lo stato di emergenza per la Sanità del Sulcis Iglesiente, oggi a distanza di 13 giorni, non è accaduto niente di sostanziale per modificare lo stato delle cose e, anzi, oggi è maturata una nuova emergenza, con la chiusura temporanea UO di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza dell’Ospedale CTO, comunicata dal direttore del Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea, la dottoressa Giovanna Gregu, al direttore ed alla coordinatrice infermieristica UO MCAU dell’Ospedale CTO e, per conoscenza, al direttore generale ed al direttore sanitario della ASL Sulcis.

«In considerazione delle criticità emerse ed emergenti, su prescrizione della Direzione Generale, si dispone la chiusura totale della Struttura di cui all’oggettoha scritto la dottoressa Giovanna Gregu -. Si chiede, pertanto, che si proceda alla distribuzione in altre Strutture, al fine di un proficuo utilizzo, del personale residuo.»

Dopo la comunicazione del direttore del Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea, il direttore della ASL Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus, ha comunicato alla Direzione medica PPOO, ai Direttori dei Distretti e al responsabile del CUP, che l’attività di Medicina di Laboratorio verrà rimodulata per grave carenza di personale.

Giampaolo Cirronis

Nuova emergenza all’ospedale CTO di Iglesias. Considerata l’improvvisa assenza per Covid di numerosi operatori del servizio di Medicina di laboratorio, il direttore generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, ha comunicato oggi alla Direzione medica PPOO, ai Direttori dei Distretti e al responsabile del CUP, che l’attività verrà rimodulata.

Da oggi il laboratorio potrà garantire solo gli esami urgenti e, pertanto, non verranno accettati gli esami di routine.

A decorrere da domani, 26 luglio, l’attività dei pazienti esterni dovrà essere limitata alla sola urgenza da inviare al Servizio di Medicina di laboratorio del CTO, per quanto riguarda i presidi ospedalieri fino alle 20.00 di oggi gli esami urgenti potranno essere inviati anche al Sirai dalla data di domani dovranno essere inviati al CTO di Iglesias.

Dalle 20.00 alle 8.00 il laboratorio resterà chiuso e le urgenze dovranno essere inviate presso il laboratorio dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari previo contatto telefonico ai nn. 070 6095934 e 070 6095893, i campioni dovranno essere accompagnati da una richiesta cartacea con i dati del paziente, reparto di provenienza, diagnosi, motivo della richiesta, recapito telefonico del medico di guardia richiedente ed e.mail del reparto per la comunicazione dei risultati.

Campioni di miocrobiologia dovranno essere limitati alla sola emergenza ed inviati al laboratorio del santissima Trinità di Cagliari, previo contatto telefonico ai nn. 070 6095934 e 070 6095893, come sopra, anche durante le ore diurne.

23 sindaci hanno chiesto lo stato di emergenza per la Sanità del Sulcis Iglesiente con una nota inviata al presidente della Giunta regionale Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, alla direttrice generale dell’assessorato della Sanità Francesca Piras, alla direttrice generale della Asl Sulcis Giuliana Campus e, per conoscenza, al Prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao.

«In data 6 luglio 2022 i 23 sindaci del territorio, afferente all’ASL Sulcis, si sono riuniti presso la sede legale in Carbonia alla presenza dell’assessore regionale della Salute on. dott. Mario Nieddu per discutere ed analizzare la situazione di profonda crisi in cui versa la sanità del territorio che da ultimo ha visto produrre la chiusura temporanea del PS del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesiassi legge nella nota -. Considerato il rientro in servizio in data 11.07.2022 del personale, la cui assenza ha determinato la suddetta chiusura, chiediamo l’immediata riapertura del PS del PO CTO di Iglesias. Nel rinnovare la forte preoccupazione rispetto alla situazione di difficoltà progressiva in cui versano i servizi di cura del territorio ed ospedalieri mettiamo in evidenza il disagio crescente che si sta alimentando nelle nostre comunità, tra il personale socio-sanitario che esercita il proprio lavoro tra molti problemi nei presidi ospedalieri, a causa della carenza di organico. Davanti a noi si apre uno scenario di profonda crisi, il perdurare della pandemia, la necessità di assistenza primaria e specialistica, la mancata definizione dei processi di riforma, vedi atto aziendale e bilancio, oltre che la mancata attribuzione di responsabilità diretta da parte di Ares per le procedure selettive territoriali, acuiscono il dramma e non consentono di poter dare risposte ai cittadini. Si rende necessario, inoltre, attuare la riforma sanitaria territoriale con l’istituzione 7 giorni su 7 del ricovero programmato presso il PO CTO Iglesias e il PO Sirai Carbonia per evitare lo spostamento dei cittadini verso strutture ospedaliere extra territoriali che, oltre al disagio, aumentano i costi. Pertanto appare evidente che davanti ad una situazione emergenziale si deve rispondere con l’attivazione di procedure ed attività di emergenza.»

«Senza alcuna proposta di risoluzione e senza un’accurata attività programmatoria risulterà difficile garantire i servizi essenziali a tutela della salute delle persone residenti nel Sulcis Iglesienteaggiunge la nota -. Nello specifico dei problemi che imperversano, e sicuri di dover approfondire, in momenti ad hoc, in maniera organica e compiuta la definizione dell’atto aziendale e della riorganizzazione delle attività dei Presidi Ospedalieri e della medicina del territorio siamo qui a rappresentare alcune delle situazioni di profonda crisi. In particolare, versa in una situazione particolarmente critica il servizio di anestesia e rianimazione dove la carenza di personale specializzato non può assicurare la copertura delle emergenze e delle urgenze. Vorremmo che lo stato di agitazione di questi professionisti trovasse una soluzione alternativa ad eventuali ed improvvise chiusure delle sale operatorie dovute alla mancanza di anestesisti, impossibilitati per numero a coprire i turni in corsia e riteniamo l’azione di blocco momentaneo delle procedure di attribuzione sede non adeguata. Altrettanto gravi si presentano le situazioni delle SS.CC Pronto Soccorso, Cardiologia/Emodinamica, Medicina, Radiologia, Emodialisi, Ostetricia e Ginecologia che soffrono una condizione analoga di carenza di personale e quello che getta particolarmente nello sconforto è che dopo mesi di attesa e di interlocuzioni la situazione non è mutata, anzi l’avvicinarsi del periodo delle ferie e il marasma prodotto dallo scorrimento di graduatorie produrrà nel brevissimo tempo una situazione drammatica. Esprimiamo pertanto, con la presente, la necessità che le procedure selettive e di reclutamento del personale tengano conto della reale necessità dei territori e nello specifico della nostra azienda e richiediamo il rientro del personale ceduto in prestito all’ASL Cagliari (anestesisti, n.°2 unità) in periodo pandemico. Confidiamo che si possano accelerare le procedure cosiddette “Balduzzi” di conferimento di incarico quinquennale di direzione di strutture complesse, atto che garantirebbe prospettiva e sicurezza agli operatori in servizio e a coloro che dovessero valutare la “destinazione” del Sulcis. In ambito di medicina del territorio si rappresenta, quanto da lei già conosciuto, la crisi di personale che stanno vivendo le guardie mediche e l’assoluta necessità di trovare una soluzione per le assegnazioni delle sedi di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta che mancano in tutto il territorio. In queste settimane andranno in quiescenza numerosi medici, risulta pertanto necessario trovare la modalità di sostituzione e presa in carico dei pazienti. Chiediamo, pertanto, in rispondenza di quanto discusso in occasione dell’ultimo comitato aziendale, considerata la situazione che si sta vivendo, un intervento repentino sulle procedure di sostituzione e prendendo in considerazione alcune soluzioni temporanee per far fronte al problema in tempi brevi come, per esempio, l’aumento dei massimali dei pazienti da 1.500 a 1.800 per ogni medico sul territorio, con la creazione di un elenco speciale separato da quello ordinario e le deroghe previste dall’acn della medicina generale.»

«Aggiungiamo di valutare eventualmente la richiesta di disponibilità dei medici in pensione per prestazioni nelle Guardie mediche diurne per attività di Medicina generale e di disporre dei medici Usca per attività di sostituzione temporanea dei MMG. Rappresentiamo queste possibili soluzioni – e nell’eventualità che se ne possano trovare di ulteriori e alternative – perché riteniamo che il rimedio della mancanza di medici di Medicina generale, dei Pediatri di libera scelta e la garanzia dei servizi di Guardia medica e Guardia medica Turistica, in situazione di grave carenza, sia propedeutico alla revisione complessiva della Sanità territoriale. Questa auspicata riorganizzazione delle attività ambulatoriali e dei laboratori analisi sul territorio decongestionerebbe, già di per sé, il Pronto Soccorso. Infine,concludono i 23 sindaci della Asl Sulcisribadiamo l’indispensabilità di ripristinare i servizi offerti presso le Case della Salute e altri ambulatori territoriali. Per tutte queste ragioni e, visto che l’assessore Nieddu ha prospettato soluzioni a lunghissimo termine, si richiede la dichiarazione di stato di emergenza della sanità nel Sulcis Iglesiente al fine di poter mettere in campo misure speciali per la riorganizzazione del personale sanitario.»

L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha partecipato ieri alla riunione della conferenza socio sanitaria dei sindaci dei 23 comuni del territorio della Asl Sulcis, tutti presenti, nel corso della quale sono stati affrontati i temi al centro della grave emergenza presente nel sistema sanitario pubblico, per la mancanza di medici, sfociata la scorsa settimana nella chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Cto di Iglesias e nel pesantissimo carico di lavoro riversatosi sul Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia.

Ai lavori hanno partecipato anche il direttore generale Giuliana Campus ed il direttore sanitario Giuseppe Pes.

Prima della riunione, l’assessore della Sanità si è recato sia al Cto sia al Sirai, per un rapido confronto con gli operatori in servizio.

Al termine della riunione della conferenza socio sanitaria, abbiamo intervistato l’assessore Mario Nieddu.

 

Si è svolta questo pomeriggio la riunione convocata in videoconferenza dalla dottoressa Giuliana Campus, direttore generale della ASL Sulcis, con i sindaci dei Comuni facenti parte della Conferenza socio-sanitaria territoriale, per un aggiornamento sulla situazione d’emergenza che vive da qualche giorno il servizio delle emergenze urgenze, che ha portato alla chiusura temporanea del Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias.

Dal confronto è emersa l’ipotesi di riaprire parzialmente il Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias, h24 dal lunedì al venerdì, soluzione che chiaramente rappresenterebbe solo un tampone all’emergenza in atto. La situazione è assai critica anche al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, dove la struttura non è in grado di soddisfare l’enorme richiesta che arriva da tutto il territorio aziendale, in una fase peraltro resa ancora più problematica dall’elevato numero di casi di positività al Covid-19.

Quella del Pronto Soccorso non è l’unica grave emergenza presente nel sistema sanitario pubblico del Sulcis Iglesiente, alle prese con gravissime carenze di medici anestesisti e di medici di medicina generale. La mancanza dei medici di famiglia in molti Comuni, purtroppo, pare destinata ad aggravarsi, per una mancanza di medici che crescerà nei prossimi mesi, con il raggiungimento del collocamento in pensione da parte di diversi medici ancora in servizio. A questo riguardo, è di ieri la proposta avanzata dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, di richiamare in servizio medici già in pensione e di aumentare i massimali di quelli in attività.