22 November, 2024
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Il 20 dicembre, a partire dalle 9.00, all’Hotel Regina Margherita di Cagliari, si terrà un convegno dal titolo “La Sardegna e i migranti: le politiche europee, le proposte delle realtà locali”.

L’evento ha un duplice obiettivo, innanzitutto rispondere alla seguente domanda: “Cosa fa l’Unione Europea in ambito migrazione”? Lo dirà Marc Arno Hartwig, team Leader dell’Hotspot Team Italia della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni della Commissione Europea.

Inoltre, soprattutto, cercheremo di trovare delle proposte operative sul tema dell’integrazione, con gli interventi delle massime istituzioni regionali e locali in materia e attraverso l’ascolto delle storie di immigrati che in Sardegna sono riusciti a inserirsi e a trovare la propria strada.  

L’incontro sarà strutturato su due sessioni, la prima, Le voci istituzionali sul tema migrazione: dall’Unione Europa ai Comuni, avrà come relatori, oltre al citato Marc Arno Hartwig, il Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, Angela Quaquero della Regione Autonoma della Sardegna e Daniela Sitzia di Anci Sardegna.

Nella seconda parte, Il sistema dell’accoglienza in Sardegna: le testimonianze dei protagonisti, sentiremo le voci degli operatori locali sardi e dello Europe Direct Reggio Calabria che presenterà le best practice in tema di integrazione di Gioiosa Jonica.

Prevista la proiezione del documentario “Storie di Migrantesprodotto dal Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Assadakah Sardegna.

Modera i lavori Francesco Ventroni responsabile dello Sportello Europe Direct Regione Sardegna.

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Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu domani parteciperà all’incontro dei Figli della Crisi con il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta.

«E’ una battaglia da vincere per tutto il Sulcis Iglesiente, con una speranza di riscossa per i giovani. Occorre dare una svolta per un territorio falcidiato dalla sofferenza economica e sociale, considerata la chiusura delle industrie del polo di Portovesme e dintorni, con strumenti in grado di garantire la ripresa delle attività produttive e artigianali» dice Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interrogazione urgente sulle interminabili vertenze aperte nel Sulcis. «Sollecitiamo l’immediata convocazione di un tavolo tra Governo, Regione, forze sociali e movimenti del territorio – conclude Gianluigi Rubiu – in grado di affrontare una volta per tutte le emergenze e identificare delle misure atte al rilancio di un territorio che appare senza prospettive.»

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La vicenda della Casa dell’anziano di via Mazzini, a Carbonia, è arrivata oggi all’ultimo atto, con il trasferimento dei 15 anziani rimasti, in altre residenze del territorio.

Dopo l’incontro organizzato lo scorso 11 novembre dal prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, a seguito della proroga rilasciata nel mese di luglio e finalizzata a scongiurare la chiusura della struttura, al quale hanno partecipato il sindaco di Carbonia, il dirigente del IV servizio del comune di Carbonia, i responsabili di AREA, la responsabile della società CAM che gestisce la struttura ed una rappresentanza dei familiari degli anziani ricoverati nella struttura, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, accertata la mancanza delle condizioni necessarie, non ha concesso un’altra proroga per tenere aperta la struttura e, di conseguenza, il trasferimento degli anziani è diventato inevitabile.

Stamane, alla partenza dei primi anziani, destinati ad altre residenze del territorio, 11 su 15 alla RSA Sant’Elia di Nuxis, si è vissuto un clima di profonda tristezza, perché al di là di tutti i problemi, gli anziani si trovavano bene e non avrebbero voluto “cambiare casa”.

Vi proponiamo ora l’intervista realizzata con due dei componenti del Comitato dei familiari che si è battuto fino all’ultimo per scongiurare la chiusura della struttura, Salvatore Caria e Patrizia Drò.

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I giovani del Sulcis Iglesiente, studenti, disoccupati ovvero neet, così definiti nel neologismo coloro che non studiano e non lavorano, hanno deciso di aprire il fronte della protesta giovanile. In una presa d’atto della situazione economica sempre più precaria e delle insufficienti risposte delle istituzioni, i giovani riuniti nel Comitato spontaneo “I Figli della Crisi”, dimostrando un elevato senso di maturità, hanno deciso di aprire una vertenza con il Governo e la Regione affinché sia studiato il fenomeno “Sulcis” e siano attivati tutti gli strumenti di protezione sociale.

Ivano Sais, coordinatore e portavoce del Comitato, richiama l’attenzione sulla tristissima situazione con lucidità impressionante: «Nel Sulcis registriamo, nostro malgrado, il più elevato tasso di disoccupazione giovanile, siamo la provincia con il primato della più povera d’Italia. Si pensi che la più grande città del territorio non è Carbonia o Iglesias, ma “Disoccupandia”, una città virtuale dove sopravvivono 39mila inoccupati del Sulcis Iglesiente, maggioranza giovani; una città enorme di forza lavoro inespressa su un territorio che conta 128mila abitanti, di cui oltre 51mila sono pensionati».

«Il “Piano Sulcis” – continua Sais – nel tempo ha rivelato la sua assoluta inadeguatezza ad arginare la disoccupazione e con essa la diffusa povertà, in un territorio martoriato, senza alcuna alternativa seria dopo la chiusura della grande industria produttiva del Polo di Portovesme.»

«Riteniamo indifferibile – aggiunge il portavoce del Comitato giovanile – l’attuazione di provvedimenti straordinari per frenare il disagio sociale. Non si può sottacere l’aggravarsi dell’espansione delle patologie depressive che stanno dilagando nelle famiglie. I giovani non vogliono più essere testimoni silenti della lacerazione della stabilità famigliare, causata dalla situazione economica di estrema povertà.»

«Questa battaglia è la nostra – sottolinea ancora Sais -. Noi giovani disoccupati siamo stufi. Abbiamo deciso di affrontare, autonomamente e con determinazione governo e regione perché le istituzioni devono avere il coraggio di guardare in faccia coloro ai quali è sottratta ogni opportunità di futuro. Ognuno dovrà assumersi la responsabilità per il ruolo investito e produrre atti concreti. Le istituzioni devono prendere atto della situazione e, attraverso una dichiarazione di stato di crisi, devono individuare e concentrare interventi straordinari orientati al riequilibrio sociale. Non promesse ma azioni indifferibili per il quale abbiamo chiesto l’intervento del prefetto, Giuliana Perrotta, di farsi parte attiva della nostra volontà di incontrare le massime istituzioni Regionali e del Governo nazionale.»

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Il comune di Carbonia non concederà un’altra proroga per tenere aperta la Casa dell’Anziano di via Mazzini. Il sindaco, Paola Massidda, lo ha ribadito ieri, nel corso della riunione del Consiglio comunale, rispondendo ad un’interrogazione presentata da Ivonne Fraternale (Partito dei Sardi) con la quale veniva sollecitata l’Amministrazione comunale ad adottare un provvedimento “politico” per concedere ulteriore tempo per la realizzazione dei lavori necessari ed indispensabili per mettere a norma la struttura che ospita 19 anziani.

Venerdì 11 novembre, nel corso dell’incontro organizzato dal prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori della Casa dell’Anziano, a seguito della proroga rilasciata nel mese di luglio e finalizzata a scongiurare la chiusura della struttura, al quale hanno partecipato il sindaco di Carbonia, il dirigente del IV servizio del comune di Carbonia, i responsabili di AREA, la responsabile della società CAM che gestisce la struttura ed una rappresentanza dei familiari degli anziani ricoverati nella struttura, «si è preso atto – si legge in una nota diffusa martedì 15 novembre dall’Amministrazione comunale – che, nonostante l’ulteriore periodo di proroga per l’adeguamento della struttura alle vigenti normative in ambito socio-sanitario, nulla è stato realizzatoIl Prefetto, preso atto di tale situazione e alla luce di quanto confermato da tutti gli interlocutori seduti al tavolo, non ha potuto che certificare l’impossibilità di una ulteriore proroga. La struttura non ha, allo stato attuale, i requisiti per poter proseguire la sua attività. Questa Amministrazione – si legge ancora nella nota – così come dai primi giorni del suo insediamento, sta lavorando ad una soluzione che possa preservare l’integrità del gruppo di anziani attualmente ricoverati, cercando di evitare quanto più possibile la disgregazione dello stesso e al contempo salvaguardi i lavoratori occupati nella struttura».

Trascorsi ancora due giorni, l’altro ieri il comune di Carbonia ha comunicato ufficialmente alla Cooperativa CAM che non ci sono le condizioni per la concessione di un’ulteriore proroga e, di conseguenza, il destino della Casa dell’anziano sembra segnato. C’è ora da capire dove verranno sistemati i 19 anziani ospiti della struttura, perché almeno per alcuni di loro il trasferimento in una RSA sembra quantomeno improbabile, perché le condizioni economiche delle famiglie non sono tali da consentire il pagamento delle rette mensili, sensibilmente più elevate rispetto a quelle della Casa dell’Anziano.

Il 2 ottobre la Casa dell’Anziano aveva organizzato la festa dei nonni, un’occasione di incontro importante, in un momento di grande incertezza sul futuro del servizio. In quell’occasione Daniela Fonnesu, presidente della CAM, la cooperativa che gestisce la Casa dell’anziano, si mostrò molto preoccupata per i tempi lunghi della burocrazia che rischiavano di vanificare tutti gli sforzi fatti per adempiere alle disposizioni richieste per la realizzazione dei lavori di adeguamento strutturale. La situazione, come sopra esposto, è precipitata ed ora le speranze di arrivare al traguardo tanto auspicato dalla Cooperativa e, soprattutto, dagli anziani e dai loro familiari, sembrano destinate ad andare deluse.

 

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Ieri mattina la commissione Garanzia e Controllo del comune di Carbonia ha fatto un sopralluogo alla Casa dell’anziano, alla vigilia della scadenza dell’autorizzazione comunale prevista per lunedì 31 ottobre. Tre mesi fa – come si ricorderà – l’Amministrazione comunale di Carbonia dispose la chiusura della Casa dell’anziano per le gravi carenze della struttura che in quel momento ospitava 22 anziani, problema “congelato” dopo alcuni giorni di protesta di familiari ed operatori, grazie all’intervento del prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, che ha concesso tre mesi di tempo ad Area, proprietaria dell’immobile ed alla cooperativa CAM che gestisce il servizio di assistenza, per realizzare i lavori necessari a superare l’emergenza. I problemi non sono stati ancora superati e ad oggi non sono stati autorizzati gli interventi necessari sull’immobile sottoposto a vincolo in quanto bene identitario.

La prossima settimana la commissione Garanzia e Controllo del comune di Carbonia incontrerà prima il dirigente di Area Stefano Usai, poi il sindaco Paola Massidda ed il responsabile del procedimento, per verificare lo stato della pratica e le prospettive di soluzione dei problemi, che necessitano di una precisa volontà politica da parte dell’Amministrazione comunale, per salvaguardare i 18 anziani attualmente ospitati nella struttura, i loro familiari ed i 18 dipendenti della cooperativa Cam che la gestisce.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, esprime netta contrarietà all’ospitalità dei migranti nelle strutture sociali di Iglesias. Da giorni si parla della residenza per anziani di Casa Serena, nella spianata di Serra Perdosa, come prossimo approdo dei migranti che diverrebbe un vero e proprio centro per l’accoglienza dei profughi al posto dell’attuale casa per la terza età. Si parla anche dell’adeguamento del vecchio ospedale Fratelli Crobu e degli spazi nell’ex carcere di Iglesias.

«Non ci stiamo – attacca l’esponente centrista – Iglesias diventerebbe un ghetto per i profughi, senza i necessari servizi per soggetti che hanno necessità di assistenza e sostegno. La residenza per gli anziani di Casa Serena, l’ex nosocomio Fratelli Crobu e il vecchio penitenziario – aggiunge Gianluigi Rubiu – non sarebbero certo adatte ad accogliere al loro interno centinaia di migranti. C’è poi il fattore negativo del peso sociale. Iglesias, come tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, sta attraversando un momento di forte difficoltà economica e sociale, con una crisi senza precedenti.»

Il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta ha effettuato un sopralluogo nelle strutture cittadine e Gianluigi Rubiu ribadisce il «no ad un’accoglienza imposta dall’alto, senza il coinvolgimento dei cittadini. D’accordo, la situazione dei migranti è ormai al collasso anche in Sardegna. Non si possono però tollerare delle decisioni che mirano a desertificare i servizi sul territorio, per ospitare poi i migranti nelle strutture abbandonate».

L'ingresso dell'ex carcere di Iglesias.

L’ingresso dell’ex carcere di Iglesias.

Le strutture dell'ex carcere di Iglesias.

Le strutture dell’ex carcere di Iglesias.

 

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Il Consiglio comunale di Carbonia si riunirà in seduta straordinaria e urgente lunedì 24 ottobre, alle 8,30, presso i locali del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sirai di Carbonia, per protestare contro il trasferimento presso l’ospedale CTO di Iglesias.

«Saranno presenti tutti i sindaci del territorio che aspettavano di essere ascoltati sul tema dall’assessore regionale Luigi Benedetto Arru il giorno 26 – dice il sindaco di Carbonia, Paola Massidda -. Il Commissario straordinario della Asl 7 ha ufficializzato giovedì per lo stesso giorno, l’avvio del ventilato trasferimento del Reparto. Si tratta di una straordinaria coincidenza, o a chi decide della nostra salute interessa poco sentirci? Tutti i cittadini, tutti, sono invitati caldamente a partecipare per difendere la nostra salute e sicurezza. I sindaci da soli fanno poco.»

La convocazione del Consiglio comunale al Sirai è stata decisa ieri durante la riunione del Consiglio comunale di Carbonia, pure riunito in seduta straordinaria, dopo l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno proposto dal consigliere comunale del Patto Civico Daniela Garau, che impegna il sindaco Paola Massidda, la Giunta ed il Consiglio comunale, affinché promuovano con urgenza presso tutti gli organi competenti, ivi compreso il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta e l’Unione dei Comuni del Sulcis, qualunque tipo di azione e/o protesta volta ad evitare la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia. Il tutto, con il coinvolgimento dei sindaci e degli amministratori del territorio. Sulla materia si è sviluppato un ampio dibattito, nel corso del quale il sindaco Paola Massidda ha ricordato tutti gli interventi fin qui fatti per evitare la chiusura del reparto, sottolineando il pericolo di una scelta simile, considerato che il trasferimento di tutte le attività di ginecologia, ostetricia e sala parto viene fatto al Cto di Iglesias, dove mancano i servizi necessari nei casi di emergenza.

L’ex sindaco, Giuseppe Casti, ha sottolineato che il comune di Carbonia ha espresso sempre parere contrario alla chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia, contrariamente a quanto hanno fatto tutti gli altri sindaci dei comuni del territorio, anche quelli che oggi sono contrari e per protesta si sono dimessi dagli incarichi nell’assemblea dei sindaci della Asl 7, che hanno approvato la proposta fatta a suo tempo dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Il commissario straordinario giovedì ha diffuso “un avviso importante per le future mamme e i bambini”, con il quale ha annunciato il trasferimento del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dal Presidio Ospedaliero Sirai di Carbonia al Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.

«Dal prossimo 26 ottobre (2016) – si legge nell’avviso rivolto alle mamme e ai bambini – tutte le attività di Ginecologia, Ostetricia e Sala parto saranno trasferite al CTO di Iglesias. Contestualmente andranno a operare nella stessa struttura anche i Pediatri della Neonatologia. Tutti i medici, le ostetriche e il personale infermieristico dell’Ospedale Sirai che avete conosciuto in questo periodo, proseguiranno la loro attività nel nuovo Reparto di Iglesias – conclude l’avviso rivolto alle mamme e ai bambini – dotato di ambienti di degenza più confortevoli e di spazi più ampi per il Nido.»

 

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Il Consiglio comunale di Carbonia, riunito questa sera in seduta straordinaria, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dal consigliere comunale del Patto Civico Daniela Garau, che impegna il sindaco Paola Massidda, la Giunta ed il Consiglio comunale, affinché promuovano con urgenza presso tutti gli organi competenti, ivi compreso il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta e l’Unione dei Comuni del Sulcis, qualunque tipo di azione e/o protesta volta ad evitare la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia. Il tutto, con il coinvolgimento dei sindaci e degli amministratori del territorio. Sulla materia si è sviluppato un ampio dibattito, nel corso del quale il sindaco Paola Massidda ha ricordato tutti gli interventi fin qui fatti per evitare la chiusura del reparto, sottolineando il pericolo di una scelta simile, considerato che il trasferimento di tutte le attività di ginecologia, ostetricia e sala parto viene fatto al Cto di Iglesias, dove mancano i servizi necessari nei casi di emergenza.

L’ex sindaco, Giuseppe Casti, ha sottolineato che il comune di Carbonia ha espresso sempre parere contrario alla chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia, contrariamente a quanto hanno fatto tutti gli altri sindaci dei comuni del territorio, anche quelli che oggi sono contrari e per protesta si sono dimessi dagli incarichi nell’assemblea dei sindaci della Asl 7, che hanno approvato la proposta fatta a suo tempo dal commissario straordinario della Asl 7.

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La Casa dell’Anziano di via Mazzini, a Carbonia, ha ospitato ieri pomeriggio la festa dei nonni, con ospiti speciali i bambini della scuola media Don Milani di via Dalmazia. A partire dalle 16.00, per i 16 ospiti della struttura. è stata un’occasione di incontro importante, in un momento di grande incertezza sul futuro del servizio.

Due mesi fa – come si ricorderà – l’Amministrazione comunale di Carbonia ha disposto la chiusura della Casa dell’anziano per le gravi carenze della struttura che in quel momento ospitava 22 anziani, problema “congelato” dopo alcuni giorni di protesta di familiari e operatori, grazie all’intervento del prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, che ha concesso tre mesi di tempo ad Area, proprietaria dell’immobile e alla cooperativa che gestisce il servizio di assistenza, per realizzare i lavori necessari a superare le emergenze. La situazione, a un mese esatto dal termine del tempo a disposizione, i problemi non sono stati ancora superati, come spiega Daniela Fonnesu, presidente della CAM, la cooperativa che gestisce la Casa dell’anziano, nell’intervista che vi proponiamo.

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Dalla Casa dell’Anziano oggi abbiano ricevuto una nota di ringraziamento per quanti hanno contributo alla buona riuscita della festa dei nonni, che pubblichiamo.

«Finalmente oggi per qualche ora possiamo rilassarci e goderci il risultato della nostra bellissima festa: si perché è stata veramente bella e alla fine tutta la nostra fatica ed il nostro impegno sono stati ricompensati. Non nascondiamo che anche tra noi ci sono stati e ci sono momenti di scoramento, si sa durante le battaglie succede sempre e a turno ci sosteniamo e ci diamo coraggio, ma vedere che tante persone sono venute a fare visita ai nostri anziani per condividere una parte della loro domenica e festeggiare tutti insieme la Festa dei Nonni con noi  è stato davvero commovente, oltre che incoraggiante, perché ci ha confermato che in tanti hanno capito che stiamo lottando per qualcosa di più di un semplice posto nella Casa di Riposo per un nostro familiare; il nostro è un ideale, una “Casa” del futuro, ma anche del presente,  a dimensione umana  per tutti gli anziani che ne hanno e ne avranno bisogno, una Casa non chiusa dove gli anziani sono tristi ed isolati dal mondo esterno ma dove il mondo esterno prende coscienza e va da loro perché per loro è ormai diventato difficile e faticoso spostarsi ma non per questo devono trascorrere gli anni, che gli restano da vivere, in tristezza e solitudine.

Ieri è stato bellissimo veder entrare la maestra sig.ra Ilenia Pittorru con i bambini della Scuola elementare “Don Milani” che non solo hanno portato la loro offerta in denaro per la nostra raccolta fondi ma hanno trascorso anche il loro tempo con i nostri anziani, come se fossero i loro nonni, giocando a carte con loro, davvero una gioia per gli occhi e per il cuore.

Vogliamo perciò ringraziarli perché è stato davvero un bellissimo gesto e noi tutti forse presi da tutto il da fare non abbiamo dato loro la giusta e meritata attenzione; Dalla Casa dell’Anziano vogliamo ringraziare ancora tutti gli artigiani pasticceri che con la loro generosità hanno arricchito il nostro buffet con i loro deliziosi dolci: Coop Dolciaria L’Artigiana, Forno di Roberto Cancedda, pasticceria Paolo Secchi, Pasticceria Il Babà, Pasticceria Il Capriccio, Pizzeria Pepe Pizza, Cockerel Typical Italian Food della Corte del Sole, Pizzeria Momo. Un sentito ringraziamento al consigliere regionale Luca Pizzuto per la sua generosità e a tutti i ragazzi di S.E.L.; al fotografo Marco Corrias e al giornalista Giampaolo Cirronis, al vicesindaco Gianluca Lai e al capogruppo maggioranza del Comune di Carbonia Manolo Cossu; a coloro che hanno acquistato le nostre belle e colorate magliette contribuendo così alla raccolta fondi e a tutto il personale della Casa dell’Anziano; infine, un grazie a tutti i familiari degli anziani e al Comitato che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, sia con il loro impegno che realizzando con amore nelle loro case molti dolci e salati che hanno allietato la serata.»