22 November, 2024
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Il 6 giugno 2008, nel corso di una rapina nell’ufficio postale di Pagani, cittadina in provincia di Salerno, il tenente M.O.V.M. Marco Pittoni, 32 anni, originario di Villarios, intervenne per cercare di fermare i rapinatori nonostante non fosse in servizio, e venne ucciso.

Il 14 maggio 2009 venne conferita a Marco Pittoni, postuma, la medaglia d’oro al valor militare, con questa motivazione. «Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio».

L’8 giugno 2009 il comune di Giba gli dedicò la piazza all’ingresso del paese, alla presenza della famiglia, delle massima autorità dell’Arma dei carabinieri e dei sindaci dei comuni del territorio.

Questa mattina, a Giba, si è tenuta una cerimonia solenne per commemorare Marco Pittoni, organizzata dalla Federazione del Sulcis Iglesiente dell’Istituto del Nastro azzurro nel centenario della sua fondazione, in collaborazione con il comune di Giba. Alla cerimonia, aperta a tutti i cittadini, hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, le scolaresche, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e i sindaci rappresentanti dell’Unione dei Comuni del Sulcis.

 

La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della Fanfara dei bersaglieri.

Sono intervenuti il sindaco di Giba, Andrea Pisanu;

il generale Giovanni Garau;

il colonnello Attilio Burdi, in rappresentanza della Federazione del Sulcis Iglesiente dell’Istituto del Nastro azzurro.

E’ stata poi scoperta la foto di Marco Pittoni su una lastra di marmo con la motivazione che portò al conferimento della medaglia d’oro al Valore militare conferita alla memoria, benedetta da don Giulio Demontis, è stata deposta una corona d’alloro ai Caduti accompagnato dal “Silenzio” eseguito dalla Fanfara dei bersaglieri, il generale Giovanni Garau ha consegnato l’emblema araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro al padre di Marco Pittoni e il sindaco di Giba un omaggio floreale alla moglie. Sono stati consegnati inoltre attestati di merito agli studenti delle classi di Giba che hanno eseguito degli elaborati sul tema assegnato loro durante la conferenza del 26 febbraio, ritirati dai docenti.

 

 

La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della Fanfara dei bersaglieri.

Al termine, i presenti hanno potuto visitare l’esposizione dei lavori dei giovani scolari, la Fanfara dei bersaglieri ha eseguito alcuni brani e sono stati offerti i dolci sardi ed altri prodotti gastronomici artigianali prodotti dalle donne dell’associazione “Sui Biusu”.

       

 

 

La Cancelleria vescovile della diocesi di Iglesias ha reso noto che l’Amministratore apostolico, il cardinale Arrigo Miglio, ieri 13 novembre ha ufficializzato le seguenti nomine:

  • il reverendo sacerdote don Giulio Demontis cappellano dell’Ospedale C.T.O. in Iglesias, trasferendolo dall’ufficio di parroco delle parrocchie di San Nicola di Bari, Santa Maria di Monte Fracca, Madonna di Fatima in Santadi e San Giovanni Bosco in Terresoli;
  • il reverendo sacerdote don Fulvio Sanna amministratore parrocchiale delle parrocchie San Nicola di Bari, Santa Maria di Monte Fracca, Madonna di Fatima in Santadi e San Giovanni Bosco in Terresoli, trasferendolo dall’ufficio di vicario parrocchiale della parrocchia Cristo Re in Carbonia;
  • il reverendo sacerdote don Marco Olianas Amministratore parrocchiale della parrocchia Sant’Andrea apostolo in Gonnesa, avendo accolto la rinuncia dall’ufficio di parroco della suddetta parrocchia per raggiunti limiti di età da parte del reverendo sacerdote don Dionigi Sulis, al quale viene conferito il titolo di “parroco emerito”.

Si rinnova, a Santadi, il rito del Matrimonio Mauritano. Il programma prevede nella giornata di domani, sabato 9 luglio, alle 21.00, in piazza Marconi, “Gli sposi si raccontano”, presenta Luca Sarriu.

Domenica mattina, alle 7.00, la vestizione della sposa al Museo etnografico “Sa domu Antiga” e quella dello sposo alla Casa Museo “Sa domu ‘e paxi”.

Alle 9.00 la partenza del corteo nuziale, alle 9.30 l’incontro tra gli sposi al Museo etnografico “Sa domu Antiga”, alle 10.30 l’accoglienza degli sposi e alle 11.00 la celebrazione della Messa con il vescovo di Ozieri Corrado Melis ed il parroco di Santadi Giulio Demontis. Seguirà il rito de “Sa Gratzia”.

In serata festa in piazza Marconi con Su cumbiru, balli e concerto dei “Cuncordias”.

Ieri, venerdì 6 agosto, don Giulio Demontis s’è congedato dalla comunità ecclesiale di Portoscuso, oggi alle 18.30 verrà accolto dalla sua nuova comunità ecclesiale a Santadi, dove arriva a coprire il vuoto lasciato da Giampiero Marongiu, scomparso improvvisamente nello scorso mese di gennaio.

La comunità parrocchiale Vergine d’Itria di Portoscuso ha rivolto un saluto di congedo a don Giulio Demontis, nel corso della celebrazione eucaristica svoltasi sul piazzale de “Su Pranu”, alla presenza di autorità civili e militari e delle associazioni locali.

«La comunità tutta con gioia e tristezza rende grazie per il ministero sacerdotale svolto in questi 6 anni nella nostra cittadina. Gioia, perché questo ministero è per la Chiesa Universale; tristezza, perché ancora tanto avrebbe avuto da dirci e darci. Nessuno si aspettava un trasferimento così veloce e repentino, ci è stato comunicato il 24/07/2021.

Con affetto e gratitudine, Portoscuso ringrazia il Signore per il dono che ci ha fatto inviandolo fra noi e ringrazia don Giulio per il servizio profuso nel nome di Cristo, per l’attenzione rivolta ai malati, agli anziani e ai più deboli presenti nel nostro territorio.

Per la cura e l’impegno rivolto ai bambini che ha coinvolto in molte attività ludico-ricreative, nelle diverse celebrazioni liturgiche, per le molteplici iniziative prese a favore della Parrocchia, come la visita della Madonna di Fatima, le Reliquie di Santa Rita, di Sant’Antonio da Padova che arriveranno nel mese di ottobre, per l’arrivo della comunità religiosa delle suore appartenenti alla congregazione “Ancelle del Signore”.

Ma, soprattutto, per aver testimoniato Cristo in mezzo a noi.

Grazie di cuore per tutto questo. Possa il Signore, illuminare e benedire sempre più il suo Cammino ed il suo Sacerdozio.»

La Comunità parrocchiale Vergine d’Itria – Portoscuso

Il nuovo parroco della Vergine d’Itria di Portoscuso, è don Antonio Mura  60 anni, originario di Sant’Antioco, dal 1992 al 2004 don Antonio Mura è stato rettore del seminario diocesano di Iglesias, dal 2004 al 2012 parroco della chiesa di San Ponziano a Carbonia, dal 2012 al 2015 parroco della chiesa Santa Chiara d’Assisi di Iglesias e dal 2015 rettore del seminario maggiore di Cagliari.

Sabato 31 luglio, nel corso della Santa Messa delle ore 19.00, don Giulio Demontis, alla presenza della comunità e delle autorità, ha benedetto l’opera donata dalla pittrice locale Alessia Sirigu alla Parrocchia Vergine D’Itria, nella quale è rappresentato il miracolo della predica ai pesci, fatta da Sant’Antonio di Padova, patrono dei tonnarotti e della pesca. Il dipinto, realizzato con colori acrilico e materiale di compensato multistrato di cm 200 per 130, ritrae proprio la scena del miracolo. Si narra che un giorno il Santo si trovava in una località piena di eretici, Sant’Antonio iniziò la sua predica, ma nessuno lo prese in considerazione, ma addirittura iniziarono a prenderlo in giro. Allora con un gesto esemplare, si diresse verso la riva del mare dicendo: «Poiché vi dimostrate indegni della Parola del Signore, ecco, io mi rivolgerò ai pesci, in modo da evidenziare ancora di più la vostra mancanza di fede».

Mentre parlava dell’amore di Dio a quelle creature che vivono nel mare, un branco di pesci si avvicinò alla riva e, sporgendo le loro teste dall’acqua in segno di ascolto verso il santo, li benedisse ed essi si dispersero. Nel frattempo questo “spettacolo” aveva lasciato un forte segno sulle persone presenti, molte corsero verso la città per chiamare i propri concittadini ad assistere al prodigio, altre invece scoppiarono in lacrime e chiesero perdono. Presto una moltitudine di persone si raccolse attorno al Santo, che le esaltò di tornare sulle vie del Signore. Quindi, grazie a questo miracolo, i cittadini abbandonarono l’eresia. L’opera realizzata dalla pittrice locale Alessia Sirigu è ambientata a Portoscuso, impreziosita da una cornice molto caratteristica. Essendo realizzata nel periodo del lockdown del 2020, l’artista ha voluto mettere in risalto alcuni personaggi con indosso la mascherina per evidenziare proprio il periodo nel quale il dipinto ha preso forma. L’opera verrà collocata nella Chiesa dedicata al santo all’interno di Su Pranu e sarà un ulteriore pezzo di storia che andrà ad arricchire il patrimonio della cittadina, dove cultura, fede, devozione e tradizione, ancora una volta vanno ad unirsi. Altro scopo della realizzazione di quest’opera, è fare chiarezza ai tanti turisti che ogni anno visitano la suggestiva Chiesa, sul perché Sant’Antonio sia il patrono dei tonnarotti e della pesca, quest’opera aiuterà a capirlo meglio e a dare la risposta.

“La predica ai pesci di Sant’Antonio”
Tecnica: acrilico su legno
Anno: 2020
Ho voluto raffigurare questa scena, una delle meno conosciute dei miracoli del santo, inserendola in un contesto e luogo unico che ci rappresenta: la tonnara di Portoscuso.
Sant’Antonio da Padova è legato alla nostra storia, essendo da tempi antichi, il santo protettore della tonnara e della chiesetta a lui dedicata, all’interno de “Su Pranu”. Tradizionalmente, i pescatori, prima di ogni mattanza, si raccoglievano in preghiera presso la cappella ,per chiedere il favore divino affinché la pesca fosse abbondante. “La predica ai pesci” rappresenta iconograficamente l’opera di apostolato del Santo (simile alla “predica agli uccelli” di San Francesco) che secondo i racconti, si trovava in quei tempi a predicare invano nelle terre degli eretici e, visto che nessun uomo gli prestava attenzione, un giorno, trovandosi nei pressi della costa, decise di rivolgersi al mare ed è lì che avvenne il miracolo affascinante dei pesci. Molte creature marine, pesci di ogni tipo e grandezza, cominciarono ad affiorare dall’acqua e ad avvicinarsi alla riva attratti dalle parole del santo. Questo prodigio, a poco a poco, attirò la curiosità di alcuni uomini vicino, fino a far accorrere e convincere il popolo, che da quel momento cominciò ad ascoltare e credere Sant’Antonio…
Quando mi è stato proposto di dipingere quest’opera (febbraio dell’anno scorso, più o meno) ho accettato con qualche dubbio, non sapendo da dove iniziare, non conoscendo il tema e non avendo mai dipinto niente di simile. Ho pensato che oltre ad avere una bella responsabilità, si trattava di un impegno artistico molto impegnativo che mi avrebbe messo alla prova. Poi è arrivata la pandemia, il Covid che ha bloccato e piegato il mondo intero. A marzo del 2020, mentre iniziavo a lavorare a questo progetto, e subito dopo il blocco di alcuni mesi, ho avuto modo di riflettere anche su quello che stava accadendo attorno a noi. Quando ho ripreso a dipingere, inevitabilmente ho trasferito parte di quello che stavamo vivendo, in questo quadro, rendendolo attuale con elementi che, purtroppo, ancora oggi simboleggiano la situazione in cui stiamo.
Ho immaginato Sant’Antonio che prova a metterci in guardia, sui mali che l’uomo sta causando a se stesso e alla natura (il virus ne è in gran parte il risultato). La natura, simboleggiata dai pesci, sente questi mali e comincia ad alzare la testa; gli uomini (i pescatori) sono presi dalle loro faccende, dai loro interessi, non si rendono conto di ciò che accadde, di ciò che stanno provocando, ciascuno preso dal loro vivere egoistico…eppure i segnali arrivano e l’uomo, con le sue false convinzioni, è artefice e vittima di tutto questo.

Alessia Sirigu

Sabato 24 luglio scorso il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, ha proceduto alle seguenti nomine nel presbiterio diocesano:
Don Gianni Cannas, parroco della Vergine della Neve in Piscinas; don Cannas, 74 anni, aveva rinunciato alla parrocchia di San Carlo Borromeo, in Carloforte, proprio un anno fa.
Don Giulio Demontis, parroco di San Nicolò, di B.V. di Fatima e di Santa Maria di Montefracca in Santadi e di San Giovanni Bosco in Terresoli; don Demontis, 52 anni, da sei anni era il parroco della parrocchia della Vergine d’Itria di Portoscuso e, dopo la rinuncia di don Salvatore Atzori anche di San Giovanni Battista sempre in Portoscuso. In Santadi succede al compianto don Giampiero Marongiu, scomparso improvvisamente nello scorso mese di gennaio.
Don Antonio Mura, 60 anni nel prossimo mese di ottobre, parroco della Vergine d’Itria e di San Giovanni Battista in Portoscuso; don Mura ha appena concluso l’incarico affidatogli nel 2015 dai vescovi sardi quale rettore del seminario maggiore di Cagliari.
Don Marco Olianas, 38 anni e sacerdote dal 2018, sarà il nuovo cancelliere vescovile, nel ruolo subentrerà a don Carlo Cani, ma anche parroco di Santa Barbara in Nebida;
Don Francesco Lai, già indicato come nuovo cancelliere vescovile, incarico a cui ha rinunciato un mese fa, lascia la parrocchia di Nebida, in cui era arrivato nel 2008, e sarà parroco di San Maurizio in Calasetta; don Lai subentra a don Giovanni Cauli che ha guidato la parrocchia per ben 59 anni, essendovi giunto nel lontano 1962.
Il vescovo di Iglesias ha ricordato inoltre a tutte le Parrocchie di attenersi alle disposizioni CEI riguardo alla sospensione di tutte le manifestazioni esterne in occasione delle feste patronali e liturgiche, in particolare delle processioni, fino a che non ci siano nuove disposizioni a riguardo.
Guido Cadoni

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E’ festa grande per la Comunità Parrocchiale Vergine d’Itria di Portoscuso. Dopo circa 24 anni, fa ritorno la campana trafugata dalla torre campanaria della parrocchiale alla fine degli anni ’90. La campana successivamente fu collocata nel campanile della chiesa Parrocchiale di San Narciso in Serbariu, a Carbonia. L’interessamento e l’attenta ricerca da parte degli eredi offerenti ha portato a far sì che la campana tornasse al suo posto originale. Il ritrovamento è stato possibile anche grazie alle incisioni riportate sulla stessa: “Pietro e Annetta Neri per grazia ricevuta e in memoria di Giovanni XXIII – Portoscuso 8.IX.1963“ realizzata dalla fonderia Cappezzutto per conto della famiglia Neri. L’impegno degli eredi, del parroco don Giulio Demontis, del vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda, l’ufficio arte sacra e beni culturali della diocesi di Iglesias, a seguito di accurate indagini, ha permesso il recupero del prezioso bene inventariato tra quelli in possesso della parrocchia Vergine d’Itria.
Il parroco don Giulio, ha assicurato che farà in modo affinché la campana venga riposizionata nella sua arcata campanaria in occasione della festa della nascita della Beata Vergine, 8 settembre, anniversario della fusione. Se non si dovesse riuscire per la data stabilita si presume che entro il prossimo autunno, la campana sarà ricollocata definitamente nella torre campanaria e riprenderà a suonare a Portoscuso, suono che da secoli suscita in tutti profondi sentimenti di appartenenza, tanto che quando le campane dei campanili suonano a distesa per annunciare una festa o un’importante celebrazione religiosa, il paese cambia aspetto perché il suono delle campane dà vita e crea un’unica ed indissolubile realtà con la storia della comunità ed i suoi abitanti.
Le campane accompagnano e scandiscono ogni momento della vita di ciascuno: nei sacramenti come il battesimo, le comunioni, le cresime, i matrimoni o le ordinazioni sacerdotali ed anche in altre occasioni come i riti delle esequie. Per ogni evento, dunque, sanno creare con estrema immediatezza quel clima che meglio si addice: dalle solenni distese ed allegrezze che accompagnano i momenti di gioia, ai rintocchi singoli e cadenzati che annunciano un lutto.
Le campane oggi, con il loro secolare e metodico rintoccare, continuano a chiamare, ad annunciare la festa, a rallegrare, ad accompagnare la vita in modo costante e discreto, e forse meno martellante dei mezzi di comunicazione più moderni, a volte un po’ troppo ampiamente diffusi.
Le campane sono il simbolo della fede e della vocazione religiosa dei popoli. In tutta la Sardegna l’uso delle campane è ancora molto radicato nella vita di tutte le comunità religiose e civili.

La campana è realizzata con i migliori materiali, bronzo, e sottoposta a fasi di lavorazione anche molto complesse.

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Martedì 13 ottobre 2020, ricorre il 60° Anniversario di Consacrazione della città di Portoscuso alla Madonna. Il raduno è previsto alle ore 17,00, in piazza Dante, proprio ai piedi della Madonna, dove alle 17,15 verrà recitato il Santo Rosario e, alle ore 18,00, la solenne celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco di Portoscuso, don Giulio Demontis, alla presenza oltre che dei fedeli, delle autorità civili e militari. Dopo la Santa Messa, verrà letto e firmato il rinnovo dell’atto di affidamento da parte del parroco e del sindaco di Portoscuso, Alimonda Giorgio.

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Nel pomeriggio dello scorso 9 ottobre un caldissimo sole ha “baciato” le reliquie di Santa Rita da Cascia. Le hanno accolte in tanti: fedeli e curiosi si sono ritrovati nella piazzetta di Portopaglietto, dove hanno pregato insieme sotto la guida pastorale di don Giulio Demontis, presenti anche il sindaco Giorgio Alimonda, l’assessore della Cultura e beni Culturali, Turismo e Spettacolo, Sara Marrocu, ed altre autorità civili, militari e religiose. Poco dopo la processione, aperta dal gruppo folk del paese e seguita dalla banda di Portoscuso, si è snodata per le vie principali fino a raggiungere la chiesa di Santa Maria Vergine d’Itria, dove, nella piazza antistante la stessa, Santa Rita ha accolto le sue reliquie e un lungo applauso l’ha accompagnata fin dentro la chiesa dove si è svolta la messa solenne.

Santa Rita da Cascia è una delle figure più invocate e venerate dai cattolici, seconda solo a Sant’Antonio da Padova. Aveva solo cinque giorni quando le venne attribuito il primo miracolo, il cosiddetto “miracolo delle api bianche”. Crebbe umile, ubbidiente, e ben educata. I genitori la costrinsero a sposarsi con un uomo violento che però, nel tempo, riuscì a convertire. Visse una vita travagliata a causa dell’assassinio del marito e il non voler rivelare i nomi degli assassini le creò non pochi problemi. Fu rifiutata più volte dal monastero Agostiniano Santa Maria Maddalena. Le si attribuiscono altri cinque prodigi. Chiese che, alla sua morte, le venissero riservati una rosa e due fichi e, nonostante fosse inverno, ebbe entrambe le cose. I miracoli sono proseguiti anche dopo la sua morte. è conosciuta anche come la Santa delle Rose… la Santa delle spine… la Santa degli impossibili e, per questo, viene invocata nei casi disperati. Il suo santuario, in Umbria, è meta ogni anno di migliaia di pellegrini. è stato un evento assai importante e partecipato, con tanti incontri e celebrazioni. E’ andato avanti sino al 16 ottobre ed ha attirato tanti fedeli desiderosi di essere accolti, ascoltati e, attraverso la preghiera, rasserenati.

Nadia Pische

 

 

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E’ ormai tutto pronto  per l’arrivo delle reliquie di Santa Rita da Cascia che faranno tappa unica, per tutto il Sulcis Iglesiente, a Portoscuso, dal 9 ottobre, giorno del suo arrivo nel quale sarà accolta da tutta la comunità di Portoscuso e dalle persone che per l’evento giungeranno nel territorio al 16 ottobre, giorno della sua partenza. Vari sono gli eventi a carattere religioso che sono previsti lungo tutta la durata del suo soggiorno. I manifesti riguardanti il programma sono consultabili presso tutte le chiese del territorio sulcitano e non solo. 
Il programma completo.

Mercoledì 9 ottobre 2019

Giornata dell’accoglienza

Ore 16,30: Arrivo e accoglienza della Sacra Reliquia di Santa Rita da Cascia.

Presso il piazzale della pineta di Portopaglietto in viale delle Regioni, accoglieranno la Sacra Reliquia i fedeli ed i devoti, il gruppo folk “Sa Turri” e culturale “Vergine D’Itria” di Portoscuso, l’Associazione A.N.M.I. di Portoscuso, le autorità religiose, civili, militari e maestranze tutte.

Saluto da parte del parroco di Portoscuso reverendo don Giulio Demontis e del sindaco del comune di Portoscuso dott. Giorgio Alimonda.

Segue processione verso la Chiesa Parrocchiale, con il seguente itinerario: Viale delle Regioni, Deledda, L.go Matteotti, Don Minzoni, Piazza Giovanni XXIII, Chiesa Parrocchiale.

Incontro della Sacra Reliquia con il simulacro di Santa Rita da Cascia presso la piazza Giovanni XXIII.

Intronizzazione della Sacra Reliquia.

Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Don Massimo Noli. Anima il coro Polifonico Femminile di Portoscuso.

Ore 21,00: “Un momento con Santa Rita” e offerta dell’incenso.

Giovedì 10 ottobre 2019

Giornata della famiglia

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da don Giulio Demontis

Ore 9,00/12,00: Peregrinatio della Sacra Reliquia con visita alle attività commerciali.

Ore 12,00/15,00: visite libere.

Ore 15,00/17,00: Peregrinatio della Sacra Reliquia con visita alle famiglie.

Ore 17,30: recita San Rosario.

Ore 18,00: Santa Messa presieduta da P. Giuseppe Piga (O.F.M. Conv.) animata da Carla.

Benedizione delle famiglie presenti ed omaggio della rosa (ogni famiglia può donare una rosa a Santa Rita).

Ore 21,00: “Un momento con Santa Rita” ed offerta dell’incenso.

Venerdì 11 ottobre 2019

Giornata dei defunti e delle vedove

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da Don Ephrem.

Ore 9,00/9,45: Visite libere.

Ore 10,00: Arrivo e accoglienza della Reliquia presso la cappella del camposanto, recita del San Rosario e

Santa Messa per tutti i defunti presieduta da Don Giulio Demontis.

Ore 12,00/17,30: Visite libere.

Ore 17,30: San Rosario.

Ore 18,00: Santa Messa presieduta da P. Nicola Fiscante (C.SS.R.) in suffragio dei mariti defunti.

Ad ogni vedova presente verrà consegnata una “Spina”. Anima il coro parrocchiale.

Ore 21,00: “Un momento con Santa Rita” meditando la via Crucis per le vie del paese. Itinerario: piazza Giovanni XXIII, Don Minzoni, C. Battisti, Oberdan, La Caletta, Torre, L.go Gramsci, piazza Giovanni XXIII, Chiesa Parrocchiale.   

Al rientro canto dell’inno a Santa Rita e offerta dell’incenso.

Sabato 12 ottobre 2019

Giornata dei bambini, ragazzi e giovani – Inaugurazione dell’anno catechistico

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da don Ephrem.

Ore 9,00/18,00: Visite libere.

Ore 18,00: San Rosario.

Ore 18,30: Santa Messa presieduta da don Andrea Zucca, con la consegna dei testi catechetici e mandato ai catechisti.  Anima il coro Parrocchiale.

Ore 21,00 “Un momento con Santa Rita” ed offerta dell’incenso.

Domenica 13 ottobre 2019

Giornata del ringraziamento

Ore 08,00: Santa Messa presieduta da don Ephrem.

Ore 10,30: Santa Messa solenne presieduta da don Giulio Demontis animata dal coro Parrocchiale.

Ore 11,15: Accompagnamento della Sacra Reliquia con i propri mezzi di trasporto verso la cappella di Sant’Ignazio al piano di zona. Percorrendo le vie: Don Minzoni, L.go Matteotti, G. Deledda, Viale delle Regioni, Viale Sardegna, Umbria, Toscana, piazza Toscana. Partecipa: il moto club e i ciclisti di Portoscuso.

All’Arrivo Benedizione delle autovetture e dei mezzi di trasporto.

Ore 17,30: S. Messa presieduta da don Luca Manconi animata dal coro parrocchiale.

Segue solenne processione accompagnata dal gruppo dei trombettieri, musici e sbandieratori “quartiere fontana” di Iglesias, dai gruppi Folk “Sa Turri” e Culturale “Vergine D’Itria” di Portoscuso, Barbusi, Pabillonis, San Giovanni Suergiu (Is Massaius).

Itinerario: Cappella Sant’Ignazio, Piazza Toscana, Via Emilia, viale Sardegna, viale delle Regioni, Dante, Galilei, Marconi, Monti, Volta Grazia Deledda, Bellini, Azuni, G.M. Angioy, C. Battisti, Oberdan, L.go Gramsci, P.zza Giovanni XXIII, Chiesa Parrocchiale.

Ore 20,00 Santa Messa alla presenza dei gruppi folk, presieduta da don Pietro Desogus. Anima il gruppo folk, “Sa Turri” con il canto della tradizione portoscusese.

Benedizione dei petali di rosa.

Ore 22,00 “Un momento con Santa Rita” ed offerta dell’incenso.

Lunedì 14 ottobre 2019

Giornate della sofferenza, dell’anziano e del malato

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da Don Pietro Desogus.

Ore 9,00/12,00: Peregrinatio della Sacra Reliquia con visita ai malati.

Ore 12,00/15,00: Visite libere.

Ore 15,00/17,15: Peregrinatio della Sacra Reliquia con visita ai malati.

Ore 17,30: San Rosario.

Ore 18,00: Santa Messa presieduta da don Giulio Demontis, ed unzione dei malati presenti. Anima Carla.

Saranno presenti: L’U.N.I.T.A.L.S.I. e le Associazioni Croce Azzurra, AUSER, AVIS, H.H.T. ONLUS, 2 e 3 Età di Portoscuso.

Ore 19,00/21,00: visite libere.

Ore 21,00: Un momento con Santa Rita” ed offerta dell’incenso.

Martedì 15 ottobre 2019

Giornata eucaristica

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da don Giulio Demontis.

Ore 9,00/17,00: Esposizione SS. Sacramento ed adorazione.

Ore 11,30: Recita del San Rosario Eucaristico.

Ore 17,15: Santa Benedizione Eucaristica.

Ore 17,30: San Rosario.

Ore 18,00: Santa Messa offerta da coloro che portano il nome “Rita” presieduta da Don Ephrem. Anima Carla.

Benedizione del pane.

Ore 19,30: Esposizione SS. Sacramento.

Ore 21,00: Processione eucaristica con il seguente itinerario: Piazza Giovanni XXIII, via Don Minzoni, G.M. Angioi, Cairoli, Verdi, Puccini, Leonardo da vinci, Donizetti, Rossini, Azuni, G.M. Angioy, Baracca, Don Minzoni, Piazza Giovanni XXIII.

Al rientro, benedizione eucaristica, canto dell’inno a Santa Rita e offerta dell’incenso.

Mercoledì 16 ottobre 2019

Giornata di affidamento e congedo

Ore 8,30: Santa Messa presieduta da don Ephrem.

Ore 9,00/12,00: Visita alla frazione di Paringianu.

Ore 12,30/17,15: Visite libere.

Ore 16,15: San Rosario.

Ore 17,00: Santa Messa solenne presieduta da don Francesco Deffenu, ed atto di affidamento a Santa Rita.

Anima l’Associazione “Schola Cantorum” di San Sperate.

Saluto da parte del parroco di Portoscuso don Giulio Demontis e del sindaco del comune di Portoscuso dott. Giorgio Alimonda.

Presso Piazza Giovanni XXIII, separazione del simulacro dalla Sacra Reliquia di Santa Rita da Cascia.

Accompagnamento della Sacra reliquia per il congedo verso l’uscita della cittadina in piazza Tintoretto (fronte spiaggia Portovesme) dai fedeli, devoti, e dal il gruppo folk “Sa Turri” e culturale “Vergine D’Itria” di Portoscuso, l’associazione A.N.M.I di Portoscuso, le autorità religiose, civili, militari e maestranze tutte.

Itinerario: via M. Polo, lungomare C. Colombo, piazza Tintoretto.

Ore 7.30 Apertura della Chiesa

Ore 24.00 Chiusura della Chiesa

Durante la settimana in chiesa ci saranno dei sacerdoti a disposizione per il sacramento della confessione.