22 December, 2024
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Anche per il 2014 La Cernita Teatro, offrirà il suo contributo artistico e organizzativo, in occasione dei festeggiamenti del compleanno di Carbonia.

Fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, la seconda edizione di “Teatro per la città” – Festival di teatro civile e della memoria, manterrà la formula collaudata in precedenti manifestazioni: direzione artistica Cinzia Crobu e Monica Porcedda, direzione organizzativa La Cernita Teatro, in collaborazione con il Teatro Stabile della Sardegna e la banda musicale Vincenzo Bellini.

Dopo il grande successo ottenuto nel 2013, la manifestazione viene riproposta, sempre con ingresso gratuito, venerdì 19 dicembre, dalle 19.15 in poi, presso il Teatro di Bacu Abis, e sabato 20 dicembre, alle ore 21, presso il Teatro Centrale di Carbonia.

La prima sera saranno messi in scena quattro corti teatrali inediti prodotti da La Cernita Teatro (a cura rispettivamente di Andrea Rosas, Alessandro Congeddu, Rosanna con Luciano Sulas e Monica Porcedda) per la sezione “Migranti ieri e oggi”: progetti  di ricerca che osservano le contraddizioni dell’era post- industriale e il  fenomeno dell’immigrazione di ieri e di oggi.

Aprirà la manifestazione la banda musicale Vincenzo Bellini di Carbonia, che accompagnerà un momento teatrale riassuntivo dei primi cinque anni di attività della compagnia cittadina. A seguire un buffet per poi lasciare spazio alla compagnia “Antas Teatro”, con Giacomo Casti alla regia, Giulio Landis e Stefano Farris in scena, i quali saranno intervistati da Cinzia Crobu, a lavoro ultimato.

Durante la seconda serata il teatro di prosa andrà a mescolarsi con la musica d’autore e con i testi di numerosi cantautori italiani, sensibili al tema del lavoro e dell’emigrazione. Sul palcoscenico validi attori provenienti dalle fila del Teatro Stabile della Sardegna, de La Cernita Teatro e i Jokers, noto gruppo rock isolano, esecutore di cover rivisitate e interessanti lavori monografici. Brani in versione elettrica, parafrasi dei testi e incursioni teatrali a cura di Lucia Longu – per la regia di Monica Porcedda – e di Lia Careddu e Marco Spiga – per la regia di Rosalba Ziccheddu – saranno gli ingredienti della serata finale del festival, in una lezione concerto ideata e condotta da Cinzia Crobu.

La scelta di lavorare ad un Festival nasce per promuovere una cultura, non soltanto del Teatro, quanto dell’arte nel suo complesso, della comunicazione, dell’ambiente e della relazione, valorizzando gli spazi della città e delle periferie come luoghi di produzione di lavori inediti, di ricerca e sperimentazione; nasce  per offrire ospitalità ad artisti importanti a livello regionale, nazionale ed internazionale senza tralasciare l’urgenza di stimolare e incoraggiare le realtà locali e/o di recente formazione che hanno bisogno di avere di spazi fisici e occasioni per confrontarsi e crescere.

Banda Musicale V.BelliniAlessandro Congeddu Andrea Rosas Antas Teatro  Cinzia Crobu (1) Conclusione del Festival 2013, ringraziamenti, Photo Emiliano Cocco Gerardo Ferrara Giacomo Casti Jokers 1 Lia Careddu Lucia Longu manifestoteatroperlacittà 2014 Marco Spiga Monica Porcedda Rosanna e Luciano Sulas

Landis 3

Proseguono gli appuntamenti con il #NurArcheoFestival – intrecci nei teatri di pietra, la fortunata iniziativa che ha visto la luce sei anni fa per iniziativa de #Il Crogiuolo di Mario Faticoni, domenica 31 agosto 2014, alle ore 1900, presso il sito archeologico di S’Arcu e is forros, a Villagrande Strisaili (OG), andrà in scenaRiomurtas. Una storia di guerra, amore e nessuna scelta”.

Tratto da una storia vera rielaborata da Anselmo Spiga, lo spettacolo è firmato da Giacomo Casti, autore della scrittura scenica e regista. In scena Giulio Landis, con lui i compositori delle musiche originali, eseguite dal vivo, Massimo Sciola, Daniele Landis, Giovanni Mameli, Daniele Ucchesu. Lo spettacolo, prodotto da Antas Teatro, sarà preceduto da una visita guidata al sito a cura della #cooperativa Irei. La visita inizierà alle ore 18.00.

#Rio Murtas è lo scenario di questa cupa vicenda di guerra. Durante gli anni culminanti della Seconda Guerra Mondiale è un piccolo mondo composto da minatori, soldati richiamati, familiari dei lavoratori e qualche avventuriero. È in questo universo che si compie la vicenda terribile di un uomo e di una donna, sua moglie, persone comuni vittime di un assurdo destino e costretti ad una tremenda e inaspettata reazione. Nell’attesa che una guerra mondiale finisca, una coppia si trova a fare i conti con il peggiore dei propri incubi, costretta a fare ricorso a tutta la propria disperazione per sopravvivere e proteggere il bene più prezioso: il proprio amore.

Proseguendo il lavoro iniziato esattamente cinque anni fa con lo spettacolo A spasimo di schianti”, di cui la prima versione di “Riomurtas” era parte, la compagnia Antas Teatro porta avanti il proprio lavoro di recupero e tutela di storie sepolte dal tempo e dal dolore, scoprendo che spesso le cose sono assai più complicate di quanto non appaiano.

La nuova versione di “Riomurtas”, fortemente voluta dall’attore-regista Giulio Landis, prende vita da una serie di ipotesi che hanno portato nuova luce sul mistero di questa cupa vicenda di guerra.

Alcuni anni fa, il drammaturgo di Antas Teatro, il mai troppo compianto Anselmo Spiga, apprese dalla viva voce del protagonista, un anziano sansperatino, questa storia di guerra, di amore e di dolore, rimanendone profondamente colpito e decidendo di raccontarla in chiave scenica.

A distanza di anni, per una serie di coincidenze, la compagnia ha proseguito le ricerche su questo episodio, cercando la verità storica intorno ad un episodio che, oggi, presenta più di un punto oscuro. Nonostante un lungo lavoro d’archivio al momento non risultano tracce precise e inoppugnabili di questa vicenda, così come venne raccontata oralmente dal protagonista. Attraverso un lavoro documentaristico e di inchiesta svolto sul territorio, dalla memoria collettiva del paese di Rio Murtas e di Narcao, hanno iniziato ad affiorare le memorie di un anno terribile, del racconto delle violenze subite da alcune donne, di un momento storico confuso e di smarrimento come sono stati gli ultimi anni della seconda guerra mondiale…

Grazie anche alle riprese video di Ennio Madau, che proponendo alcune testimonianze di oggi permettono di contestualizzare meglio il periodo e il territorio – territorio di una bellezza straordinaria, per inciso- questa storia non perde nulla del proprio valore terribile e universale e, seppur all’interno di un’ipotesi di veridicità – da un punto di vista scenico non fondamentale, chiama ognuno di noi a confrontarsi con le proprie paure e le proprie speranze, per uscirne più forti nei valori e negli affetti.