15 November, 2024
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In occasione del 60° anniversario del settimanale diocesano e del 25° di Radio Kalaritana, la diocesi di Cagliari propone tre serate di approfondimento sulle tematiche comunicative alle quali prenderanno parte: Paolo Ruffini (13 febbraio), prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede; mons. Giovanni D’Ercole (14 febbraio), vescovo di Ascoli Piceno; Vincenzo Morgante (15 febbraio), direttore di rete e di testata di Tv2000 e InBlu. Le conferenze si terranno presso la Sala Benedetto XVI della curia arcivescovile di Cagliari (via mons. Cogoni, 9), con inizio alle 17.00.

Programma

Mercoledì 13 febbraio

«La comunicazione nella Chiesa di Papa Francesco»

Saluti:

Arrigo Miglio, Vescovo di Cagliari

Giulio Madeddu, direttore Ufficio Diocesano Comunicazioni

Francesco Birocchi, presidente Ordine Giornalisti Sardegna

Intervento di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

Intervista a cura di Anna Piras, Capo redattore Rai Sardegna, e di Roberto Comparetti, direttore del settimanale Il Portico

Conclusioni del vescovo Arrigo Miglio

Giovedì 14 febbraio

«Comunicazione ed evangelizzazione per una chiesa missionaria in uscita»

Saluto del vescovo Arrigo Miglio

Intervento di mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno

L’esperienza comunicativa di alcune aggregazioni laicali:

Azione Cattolica, Meic, Agesci, Volontariato vincenziano, Comunione e liberazione

Modera Andrea Pala, presidente Ucsi Sardegna

Conclusioni di mons. Giovanni D’Ercole

Venerdì 15 febbraio

«Stare nell’agorà dei media in modo laico e cristiano»

Saluto del direttore de «Il Portico», Roberto Comparetti

Intervento di Vincenzo Morgante, direttore di rete e di testata di Tv2000 e InBlu

Tavola Rotonda

Giulio Madeddu, direttore di Radio Kalaritana

Paolo Sanna Farina, giornalista e saggista

Mario Cabasino, presidente Corecom Sardegna

Giampaolo Atzei, presidente Fisc Sardegna

Modera Maria Luisa Secchi, giornalista di Radio Kalaritana

Conclusioni del vescovo Arrigo Miglio.

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Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi lunedì 1 e martedì 2 ottobre 2018 a Cagliari presso il Seminario Regionale Sardo, la Conferenza Episcopale Sarda, sotto la presidenza di S.E. monsignor Arrigo Miglio, fra gli altri punti all’ordine del giorno, ha affrontato i seguenti temi ed assunto alcune determinazioni.

Ampio spazio è stato dedicato al Seminario Regionale e al progetto formativo annuale. Il rettore, don Antonio Mura ha comunicato ai vescovi anche alcuni dati numerici. Hanno fatto il loro ingresso nella comunità 13 nuovi alunni provenienti dalle diverse diocesi della Sardegna. La comunità quest’anno è composta complessivamente da 57 seminaristi. Inoltre sono state presentate anche le linee portanti del Sesto Anno, che avrà una nuova impostazione e nuovi percorsi formativi ed esperienziali, in vista dell’ammissione al presbiterato.

Si è inoltre convenuto di rivolgere alla comunità isolana un messaggio sull’attuale congiuntura socio-economica della Sardegna. Occasione e obiettivo del messaggio è quello di riprendere, alcuni contenuti e istanze della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari il 26-29 ottobre 2017, che aveva come tema “Il lavoro, che vogliamo libero, creativo, partecipativo e solidale”. Appare opportuno sottolineare alcune priorità fortemente sentite dalla popolazione e vicine alla sensibilità della Chiesa. Il messaggio sarà pubblicato entro la fine di ottobre, in coincidenza con il primo anniversario del grande evento, che ha visto fortemente coinvolte tante energie presenti nella realtà delle diocesi isolane.

I vescovi, ancora, ritengono utile ed urgente offrire ai sacerdoti delle linee orientative su una corretta attuazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, soprattutto relativamente al capitolo 8°, dedicato all’accompagnamento, al discernimento e all’integrazione delle fragilità familiari. Sono stati individuati i passaggi per arrivare alla stesura del sussidio, che prevedono una larga consultazione nelle dieci diocesi isolane, l’apporto di qualche esperto ed il confronto con altre simili iniziative avviate in altri parti d’Italia e del mondo.

Infine, la Conferenza ha provveduto alle seguenti nomine:

  • Il padre Pier Giacomo Zanetti, gesuita e padre Gabriele Biccai, carmelitano, sono stati nominati padri spirituali presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo.
  • dott. Franco Manca, incaricato regionale per i Problemi sociali e del lavoro, che subentra a don Giulio Madeddu.
  • Il dott. Michele Spanu di Sassari, nuovo incaricato regionale delle Comunicazioni sociali, e il dott. Michele Corona di Oristano, vice incaricato che subentrano, rispettivamente al dott. Marco Piras e al dott. Giuseppe Manunta.
  • la sig.ra Maria Scanu di Alghero, incaricata regionale del “Progetto Policoro”, che subentra al sig. Simone Cabitza.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

Mons. Arrigo Miglio.

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Il 5 dicembre scorso la Conferenza Episcopale Sarda, radunata in seduta ordinaria presso il Centro di Spiritualità “N.S. del Rimedio” in Donigala Fenughedu, sotto la presidenza di monsignor Arrigo Miglio, ha affrontato diverse questioni riguardanti la Facoltà Teologica della Sardegna, il Seminario Regionale, l’accorpamento degli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero.

In apertura di riunione, monsignor Arrigo Miglio, ricordando la recente 28ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari nei giorni 26-29 ottobre scorsi, sottolinea le numerose testimonianze di vivo apprezzamento per l’organizzazione e per l’accoglienza ricevute da parte dei partecipanti, vescovi, sacerdoti e laici. Di particolare rilievo, ha sottolineato, il percorso di preparazione fatto non solo dalla Diocesi di Cagliari ma da tutta la Regione Ecclesiastica, soprattutto con i sei seminari di studio, i cui risultati sono confluiti nel lavori dell’importante assise. Si tratta di una preziosa eredità per il futuro, sia in termini di contenuti e di prospettive pastorali, sia per la qualità dei delegati provenienti dalle diverse Diocesi sarde. Sono un prezioso gruppo di lavoro che potrà tornare utile per future iniziative volte ad individuare e promuovere anche in Sardegna buone pratiche di lavoro.

Proseguendo la riflessione sulla lingua sarda nella Liturgia, ripresa con decisa e unanime volontà dei Vescovi da oltre un anno, si è fatto il punto sullo stato attuale dei lavori portati avanti da un’Associazione di esperti, d’intesa con la Conferenza Episcopale Sarda. Ad essi era stato affidato il compito di predisporre la traduzione dei testi dell’ordinario della Santa Messa (le parti fisse), e una decina di parti proprie relative alle feste del Signore, della Madonna e dei Santi. Una buona parte di tali testi è stata già predisposta nella variante campidanese e in quella logudorese, alcuni altri devono essere ancora completati. Tali testi verranno esaminati e valutati da una commissione presieduta da Monsignor Ignazio Sanna, vescovo delegato per la Liturgia, e composta da alcuni specialisti nelle materie interessate, Liturgia, Sacra Scrittura, Linguistica sarda. Tale commissione riferirà alla Conferenza, prima che questa approvi e inoltri alla Santa Sede la richiesta di un’approvazione ad experimentum.

La decisa accelerazione data alla questione dalla Conferenza Episcopale risponde ad un’esigenza diffusa nella Regione e dall’imput a suo tempo dato dal Concilio Plenario Sardo. Naturalmente l’ultima parola spetterà alla Santa Sede, l’autorità suprema in questa come nelle questioni di maggior peso della Chiesa. La Conferenza si farà interprete della fiduciosa speranza dei fedeli sardi.

Nel corso della seduta, la Conferenza ha proceduto anche al conferimento della delega per due importanti settori pastorali al nuovo arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba: quella della Cultura e delle Comunicazioni sociali, finora ricoperta da monsignor Paolo Atzei, e quella per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso finora ricoperta da monsignor Roberto Carboni.

Inoltre:

  • Don Ignazio Serra dell’Arcidiocesi di Oristano, è stato nominato incaricato regionale per il Turismo
  • Don Giorgio Lisci della Diocesi di Ales-Terralba, nuovo incaricato regionale per la Pastorale della Salute
  • Don Giulio Madeddu, dell’Arcidiocesi di Cagliari, consulente ecclesiastico della sezione sarda dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI).

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Venti quintali di ramoscelli d’olivo sardi arriveranno in Piazza San Pietro a Roma e saranno offerti in omaggio ai 120.000 fedeli che assisteranno alla Santa Messa della Domenica delle Palme, presieduta dal Santo Padre. Uno straordinario omaggio voluto dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio che l’anno scorso era stato donato dalle Città dell’Olio della Liguria. Un passaggio di testimone che il prossimo 9 aprile vedrà protagoniste le 27 Città dell’Olio della Sardegna di cui fanno parte anche le Camere di Commercio di Cagliari e Sassari. Dalle valli di Lanaitto di Oliena alle pianure di Alghero, dai giardini del Villacidrese e di Bosa alle colline del Sulcis, passa la gara di solidarietà che in queste settimane sta coinvolgendo centinaia di persone. Proprio in occasione delle potature stagionali verranno raccolti i ramoscelli d’olivo, che non andranno in alcun modo a danneggiare le piante.
«Si tratta di un riconoscimento molto importante per i numerosi territori della Sardegna che in occasione della Domenica della Palme saranno testimonial eccezionali della nostra Isola in uno dei momenti più sacri e toccanti della Cristianità. Tanti amministratori sardi saranno ambasciatori delle nostre tradizioni e porteranno in piazza San Pietro e davanti al Santo Padre un pezzo di storia agricola della Sardegna – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è tenuta oggi nel primo piano della Torre, in viale Trento, a Cagliari -. Auguro a tutti gli organizzatori una buona riuscita dell’iniziativa, con la speranza che ogni contributo di conoscenza sulle nostre produzioni aiuti sempre di più a crescere il comparto olivicolo sardo e più in generale tutto il nostro agroalimentare.»
«Il paesaggio olivicolo sardo – ha sottolineato ​l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – rappresenta un valore aggiunto e produttivo ma anche culturale e identitario, che vede i Comuni attori attivi e ambasciatori di eccellenze. Con loro, la Regione lavora ad una candidatura del paesaggio olivetato a patrimonio dell’Unesco. Sarà un sigillo meritato e straordinario di promozione delle nostre biodiversità e di integrazione euromediterranea.»
Il dono dell’olivo ha un forte significato simbolico nella festa cristiana della Domenica delle Palme, un significato in cui il Cristo stesso, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità. In questa chiave di lettura, l’olivo diventa pianta sacra e sacro è anche l’olio che se ne ricava.
Sono 27 le Città dell’olio della Sardegna: Alghero, Berchidda, Bolotana, Bosa, Dolianova, Escolca, Gergei, Gonnosfanadiga, Ilbono, Ittiri, Masainas, Oliena, Orgosolo, Orosei, Osini, Riola Sardo, Santadi, Seneghe, Serrenti, Sini, Uri, Usini, Villacidro, Villamassargia, Ussaramanna e le Camere di Commercio di Cagliari e Sassari. «Dai lavori portati avanti in questi ultimi mesi dall’Associazione – ha spiegato il vice presidente nazionale delle Città dell’Olio, Valentino Carta -, i soggetti coinvolti saliranno presto a 29 con l’ingresso dei Comuni di Olbia e Giba».
Il dono dei ramoscelli d’olivo si inserisce all’interno delle diverse iniziative di promozione che fanno seguito al Protocollo d’Intesa firmato lo scorso 27 giugno tra la Regione Sardegna, e nello specifico dagli assessorati dell’Agricoltura e degli Enti Locali, con l’associazione nazionale Città dell’Olio. L’accordo prevede una collaborazione per la promozione e la valorizzazione dei territori e della cultura del paesaggio olivicolo dell’Isola. Un’intesa che punta quindi da un lato allo sviluppo di un turismo dell’olio e dall’altro a far cogliere ai cittadini le numerose opportunità messe a disposizione dal Programma di sviluppo rurale. In base al protocollo, la Regione si è impegnata nelle politiche di promozione e valorizzazione per favorire la conoscenza delle produzioni tipiche anche attraverso attività di educazione alimentare, di conoscenza dei sistemi produttivi e dei prodotti, di attenzione alle comunità locali e al mantenimento del paesaggio attraverso le politiche di gestione e valorizzazione del territorio, secondo quanto predisposto dal Piano Paesaggistico Regionale.
All’iniziativa di oggi hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle Giunta regionale, il vice presidente nazionale delle Città dell’Olio, Valentino Carta, il coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Sardegna e sindaco di Santadi, Elio Sundas, il direttore dell’ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Cagliari, don Giulio Madeddu, e diversi rappresentanti delle amministrazioni coinvolte nel progetto.

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Martedì 7 marzo sarà presente a Cagliari monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della «48ª Settimana sociale dei cattolici italiani» che si terrà nel capoluogo dell’Isola dal 26 al 29 ottobre 2017. Sarà accompagnato dal dottor Sergio Gatti, vice presidente del medesimo Comitato, dal segretario il professor Mauro Magatti, e dallo staff dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale italiana, diretto da monsignor Fabiano Longoni.

Alle ore 11.00, la delegazione sarà accolta dalla dottoressa Giuliana Perrotta, prefetto di Cagliari. Seguirà l’incontro in municipio con il vicesindaco Luisa Anna Marras, al termine del quale, intorno alle 12.30, i membri del Comitato saranno a disposizione degli operatori dell’informazione. Alle 13.00, gli organizzatori della Settimana sociale saranno ricevuti, presso Villa Devoto, dal presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.

Nel pomeriggio si terrà un colloquio con i responsabili della Camera di commercio. Infine, il sopralluogo presso la Fiera internazionale della Sardegna, che sarà la sede dei lavori della Settimana sociale.

La delegazione sarà accompagnata da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, e da don Giulio Madeddu, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.

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Arrigo Miglio copia

Sono stati numerosi gli argomenti all’ordine del giorno della Conferenza Episcopale Sarda riunita sotto la presidenza di S.E. Mons. Arrigo Miglio presso il Seminario Regionale a Cagliari, nei giorni 17-18 ottobre scorsi.

“Orientamenti generali sul ruolo dei Padrini e delle Madrine” e l’introduzione dei “testimoni” nei sacramenti del Battesimo e della Cresima. E’ stato uno degli argomenti trattati dalla Conferenza, sfociato poi in un documento a firma di tutti i Vescovi, rivolto ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali della Sardegna. E’ un tema molto sentito, e spesso fonte di malumori e malintesi nelle parrocchie e nelle relazioni tra parroci e fedeli. Gli orientamenti contengono alcune considerazioni di carattere generale sul significato e l’importanza di queste figure, nel contesto di una “formazione permanente dei cristiani”, in una pastorale non più finalizzata soltanto «all’amministrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana» dentro una Chiesa fatta di “cristiani autentici, non solo di battezzati”. Tale funzione nel tempo si è appannata, perdendo significato e finalità originali, per ridursi a mera tradizione sociale e parentale. Il documento, lungi dall’assecondare tale tendenza, vuole riaffermarne la portata e l’importanza «quale segno efficace della partecipazione del popolo di Dio alla crescita spirituale dei fedeli».

«Per questo – aggiungono i Vescovi – la scelta del padrino e della madrina va fatta curando che sia persona matura nella fede, rappresentativa della comunità, approvata dal parroco, capace di accompagnare il candidato nel cammino verso i sacramenti e di seguirlo nel resto della vita con il sostegno e l’esempio.»

I Vescovi richiamano anche le norme del Codice di diritto Canonico dove è previsto che «i padrini e le madrine vengono assegnati al battezzando e al cresimando solo quando ciò sia possibile».

Tuttavia, fatte tali dovute precisazioni, i Vescovi aggiungono: «Quando la persona che si desidera designare come padrino o madrina manca di qualcuno dei requisiti necessari, tale persona può essere designata come testimone, secondo una prassi già in atto in molte Chiese locali, e prevista dal documento CEI sulla catechesi e l’annuncio» (CEI, (Incontriamo Gesù, n. 70). Anche i testimoni, tuttavia, «pur non avendo i requisiti prescritti esprimono pur sempre una positiva vicinanza parentale, affettiva ed educativa». Ogni Vescovo per la propria diocesi accompagnerà questo documento con un decreto in cui vengono le fissate modalità concrete con cui inserire, quando necessario, il testimone nel contesto della celebrazione.

Con il nuovo Preside della Facoltà Teologica della Sardegna, Padre Francesco Maceri, ci si è soffermati sulle principali questioni riguardanti la vita e l’attività dell’Ateneo, tracciando le linee portanti del prossimo futuro, relativamente sia al corpo docente interessato da diversi avvicendamenti, sia al percorso accademico. In particolare si è voluto sottolineare il ruolo della stessa Facoltà nel tessuto ecclesiale e culturale dell’intera Regione, tenendo anche conto che alla stessa Facoltà sono legati gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Cagliari con l’“Euromediterraneo” di Tempio e Sassari.

Con il Rettore, don Antonio Mura, e l’equipe educativa del Seminario Regionale Sardo sono stati toccati i punti salienti del progetto formativo e il programma di massima del nuovo anno.

La 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Cagliari. Si è parlato anche di questo importante evento nazionale che si terrà a Cagliari nei giorni 26-29 ottobre 2017, dal titolo “quale lavoro vogliamo?”, con particolare attenzione ai giovani a precarietà sia occupazionale che culturale e sociale.

E’ la seconda volta che l’assise nazionale si terrà in Sardegna, dopo il 1957. A cura del Coordinamento Regionale per la pastorale sociale e del lavoro, con il coordinamento di don Giulio Madeddu, si terranno sei laboratori seminariali su altrettanti temi, nelle diverse zone della Sardegna: Cagliari, per la diocesi di Cagliari, Oristano, per la diocesi di Oristano e Ales-Terralba, Iglesias, Nuoro per Nuoro e Lanusei, Sassari per Sassari e Alghero, Olbia per Tempio-Ampurias e Ozieri.

Infine, la Conferenza, su proposta dell’arcivescovo di Cagliari, Monsignor Arrigo Miglio, che ha presentato anche un profilo biografico, ha dato il proprio nulla osta all’introduzione del processo canonico diocesano per la beatificazione del sacerdote don Antonio LOI, della Diocesi di Iglesias, ma nativo di Decimoputzu, dove morì giovanissimo, dopo dolorosa malattia, nel 1964.

+ Sebastiano Sanguinetti

Segretario C.E.S.

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Si svolgerà nella diocesi di Cagliari, il 14 e 15 novembre 2015, la 65ª Giornata Nazionale del Ringraziamento. L’evento, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, sarà presentato in una conferenza stampa che si terrà giovedì 5 novembre 2015 alle ore 10.30, presso la Sala Conferenze Unione Sarda (Cagliari, Piazza Unione Sarda).

Interverranno:

– il vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio,

– il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, don Giulio Madeddu.

– i rappresentanti delle organizzazioni che, insieme alla Cei, promuovono annualmente l’iniziativa: Acli Terra – Coldiretti – Fai Cisl – Feder.Agri-Mcl – Ugc Cisl.

Modererà la conferenza il direttore del quotidiano L’Unione Sarda, Anthony Muroni.

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Anche la chiesa sarda dice NO al deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari in Sardegna. Il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato e don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio regionale, hanno firmato la nota diffusa stamane che riporta la posizione assunta dalla Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro, riunitasi a Oristano il 23 marzo scorso, dove ha dedicato la propria attenzione ai problemi ambientali che caratterizzano la nostra Regione, con particolare riferimento alla prossima pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.

«Si ribadisce, innanzitutto – sottolinea la nota -, un no deciso all’ipotesi che la Sardegna sia sottoposta a quella che i Vescovi sardi, poco meno di un mese fa, hanno definito una servitù insopportabile che rischia di infliggere all’Isola un colpo mortale alla sua naturale e indispensabile economia agro-pastorale e turistica. Si eleverebbe, infatti, un’ulteriore barriera alla creazione di quel futuro più dignitoso e sicuro che la società sarda attende ormai da tempi troppo lunghi.»

«Preoccupa, inoltre, la costatazione di alcuni inspiegabili silenzi su questo delicatissimo tema. Ci si attende che una presa di posizione chiara e decisa non sia riconducibile solo ad alcune componenti partitiche, sindacali e associative, ma goda della partecipazione consapevole e attiva di ogni compagine impegnata nell’animazione culturale, politica e sociale. I problemi relativi all’ambiente sono di tutti e non solo di alcuni. Le stesse comunità cristiane sono sollecitate, soprattutto in questi giorni che precedono la Santa Pasqua, a favorire la riflessione, l’azione e la preghiera – conclude la nota – affinché in ciascuno si sviluppi il senso di responsabilità nella custodia del creato e nel realizzare i presupposti per un’esistenza salubre e serena da assicurare alle future generazioni.»

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Si terrà questo pomeriggio a Ussana la «Giornata diocesana del lavoro». Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione». Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Miglio presiederà la Santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

19 marzo 2015

Si terrà a Ussana, il 19 marzo, la prossima Giornata diocesana del lavoro, prevista come di tradizione il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. Il tema scelto quest’anno è: «Giovani, lavoro, agricoltura e nuovi stili di vita».

Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema: «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione».

Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Arrigo Miglio presiederà la santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.