21 November, 2024
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Cento statue, cento personaggi, posizionati lungo un percorso studiato per coinvolgere tutto il paese. È il presepe a grandezza naturale, la “Betlemme d’Europa”, che per il dodicesimo anno consecutivo accompagnerà stintinesi, e non solo, sino all’Epifania. In occasione della festività dell’Immacolata Concezione è stato inaugurato al termine di una processione con fiaccolata, partecipata da numerosi fedeli, e alla quale ha preso parte anche la Confraternita della Beata Vergine della Difesa.

La sacra famiglia e la natività sono al centro della ristrutturata piazza largo Cala D’Oliva e rappresentano il punto di arrivo di un percorso che, quest’anno, parte dal porto Minori per arrivare al porto Mannu. Dodici tappe che raccontano la pesca a Stintino, le maschere sarde, la casa del contadino, i presepi del mondo, i pastori, l’Asinara, il banditore, la Confraternita, i musicanti, la natività, i Re Magi.

La caratteristica del presepe oltre alla grandezza naturale delle statue, che colpisce subito il visitatore, è che ognuna di esse è stata adottata dagli stintinesi. Ciascuno dei personaggi che compongono il presepe è parte di una famiglia, di un’associazione, alcuni sono stati adottati addirittura da un intero condominio. Grandi e piccole statue, vitellini e pecorelle, angeli e pastori, la sacra famiglia, il bue e l’asinello, le sculture in pietra (maschere del carnevale sardo), la barca a vela latina, il pescatore, il tonno e il tonnarotto, quelle arrivate dalla Grecia, dal Benin, da Belgrado, nessuno è lasciato fuori ma tutte sono inserite nella grande famiglia stintinese.

«È anche questa la bellezza del nostro presepeafferma l’assessora della Cultura Francesca Demontisperché tutti si riconoscono e lo sentono come proprio e contribuiscono anche portando qualche oggetto abbellire l’area dove vengono sistemate le statue.»

Quest’anno il Tempo della memoria, in collaborazione con l’amministrazione comunale, vuole coinvolgere anche i visitatori in questo grande presepe diffuso. Ecco allora l’idea di un contest fotografico e partecipare sarà facile. Lungo il percorso il visitatore scatterà una foto alla statua che più lo ha emozionato. La foto dovrà essere postata su Instagram con l’hashtag #presepestintino2019 e dovrà essere taggato il profilo @StintinoChristmas. Le fotografie più belle saranno inserite nell’archivio storico fotografico del presepe quindi stampate su pannelli che arricchiranno la raccolta di scatti a disposizione. Sulle fotografie scelte e stampate sarà riportato il nome dell’autore.

Una raccolta delle fotografie delle edizioni precedenti, intanto, è già visitabile. 40 pannelli con oltre 50 foto sono stati sistemati nelle vie laterali alla chiesa parrocchiale, vicolo Campanile e vicolo Chiesa, due strade uniscono la zona del porto vecchio alla piazza centrale del paese. La mostra è organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Il tempo della memoria e La Mirò e racconta per immagini le diverse edizioni del presepe stintinese La Betlemme d’Europa.

Quest’anno il presepe è stato inaugurato in occasione della festa dell’Immacolata Concezione. Festività durante la quale quattro ragazze e due ragazzi di 12 anni, Chiara Bazzanella, Teresa Canu, Samuela Mameli, Elena Schiaffino, Matteo Mameli ed Andrea Schiaffino, sono entrati a far parte ufficialmente della Confraternita Madonna della Difesa. A dar loro il benvenuto sono stati il presidente Giuseppe Benenati ed il parroco don Daniele Contieri.

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Un abbraccio grande quanto l’intero paese si è stretto, domenica, attorno al nuovo parroco di Stintino, don Daniele Contieri. Prima sul sagrato, poi all’interno della chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione, i cittadini di Stintino, le autorità, con il sindaco Antonio Diana, hanno dato il benvenuto al parroco, nominato dall’arcivescovo Gian Franco Saba per guidare la comunità stintinese. Don Daniele prende il posto di don Andrea Piras che il 10 settembre scorso, dopo nove anni nel paese di pescatori, ha salutato i parrocchiani, per andare a dirigere il seminario diocesano.

«Sarà vostro fratello e compagno di viaggioha detto il vicario generale monsignor Antonio Tamponi durante l’omelianella continuità di chi lo ha preceduto. Sia allora la Vergine a segnare il cammino del suo mandato in mezzo a voi.»

«Don Daniele le saremo vicini ha detto il primo cittadino Antonio Diana, al termine della celebrazione eucaristicaStintino è una comunità attiva, con 1.200 abitanti che mantengono vive le tradizioni religiose del paese. Basti pensare alla devozioni con la quale vengono portate le bandiere che ricordano i santi ai quali i nostri avi erano devoti. A partire dalla Beata Vergine della Difesa quindi San Silverio, San Nicola, Sant’Isidoro, Corpus Domini e San Pietro. Caro don Daniele – ha concluso Antonio Diana un amico va via, don Andrea, e uno nuovo, con lei, arriva.»

A dare il benvenuto anche il presidente della Confraternita Giuseppe Benenati che ha ricordato il ruolo del parroco all’interno del sodalizio stintinese. «Siamo desiderosi di iniziare con lei questo viaggio», ha detto.

Tanta emozione anche nelle parole di don Daniele Contieri che, da viceparroco al Mater Ecclesiae di Sassari, adesso guiderà la parrocchia del paese turistico.

«Sento forte la responsabilità ha detto Daniele Contieri – sia per la mia giovane età sia per la mia giovane età di sacerdozio. Voglio essere amico di questo bellissimo paese e sono pronto a collaborare per rendere questa comunità sempre viva. Sono qui per essere stintinese come voi.»

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Un abbraccio commosso con il presidente della confraternita Beata Vergine delle Difesa, Giuseppe Benenati, e un altro ancora ricco di commozione con il primo cittadino di Stintino Antonio Diana, perché, sebbene fosse «un’occasione per ricordare i nove anni trascorsi alla guida della parrocchia e non un addio», i saluti portano con sé sempre un po’ di tristezza. E questo è vero soprattutto se, per nove anni, si sono condivisi momenti di vita che hanno segnato una comunità.

Nei giorni scorsi gli stintinesi si sono ritrovati nella chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione per salutare il parroco don Andrea Piras che proprio il 10 settembre terminava il suo incarico a Stintino. Ad attenderlo, adesso, c’è quello di rettore del seminario. Per il sacerdote, però, la data dei giorni scorsi è stata anche l’occasione per celebrare i 14 anni di vita consacrata, e «questo giornoha dettonon avrei pensato altro che condividerlo con la mia famiglia e con voi. Qui che sono stato abbracciato da una comunità preziosa ricca di talenti, desiderosa e intelligente».

Nel suo intervento, don Andrea Piras non ha dimenticato di ricordare i suoi predecessori che a Stintino hanno lasciato un importante segno nella comunità. A partire quindi da don Vittorio Prunas, il più “longevo” tra i parroci del paese, e a seguire don Piergiorgio Currelidon Franco Manunta, don Antonio Cuccureddu per finire con don Salvatore Fois. A sostituirlo, dal 29 settembre, sarà don Daniele Contieri.

È stato Giuseppe Benenati a tracciare alcuni momenti importanti del rapporto tra parroco e confraternita, tra questi: il gemellaggio con la confraternita di Santa Croce di Bastia, i due pellegrinaggi all’Asinara, le celebrazioni per i 150 anni del sodalizio e la pubblicazione del libro, la cerimonia per gli 80 anni della chiesa parrocchiale. «Si dice che il tempo voli quando si è in grata compagniaha sottolineato Giuseppe Benenati e questo è quello che provo oggi, nel ricordare il suo ingresso qui a Stintino. Sin da subito sorretto da determinazione, operosità e cura dello spirito».

«In questi nove anni sei entrato nelle nostre famiglie portando i sacramentiha detto Antonio Diana e non solo. Hai lasciato un segno, e per questo Stintino ti ringrazia. Con te abbiamo scoperto e ridato vita alle feste religiose del nostro paese. Abbiamo valorizzato il lavoro fatto con la festa per la nostra chiesa. Abbiamo trascorso 9 anni e adesso l’amministrazione e i cittadini ti augurano di trovare nuove soddisfazioni nel tuo nuovo incarico.»

Prima dei saluti finali, da una parte il consiglio della Confraternita e dall’altra l’amministrazione comunale, con il sindaco, il vice sindaco Angelo Schiaffino e l’assessora comunale al Turismo Francesca Demontis, hanno voluto omaggiare don Andrea Piras con alcuni doni in ricordo dell’amicizia e del sincero legame che ha unito Stintino al suo parroco.

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Si avviano a conclusione gli appuntamenti del Settembre stintinese, durante i quali il paese festeggia la patrona, la Beata Vergine della Difesa. E così sabato è in programma la sagra del pesce e domenica l’elezione del nuovo priore della Confraternita che riceve la bandiera dal priore uscente, Gavino Assaretti.

Sabato 15 settembre torna la sagra del pesce. Alle 19.00 in piazza dei 45, gli amanti del pesce arrosto potranno gustare saporite portate servite dai volontari della Confraternita.

Alle 20.00, sempre in piazza dei 45, si svolgerà l’estrazione della lotteria e la premiazione dei vincitori delle gare sportive che si sono svolte durante il Settembre stintinese.

Alle 22.00, sempre in piazza dei 45, una piacevole serata attenderà gli amanti del liscio, con le musiche del duo Paolo e Fabio.

I festeggiamenti in onore della patrona si concluderanno domenica 16 settembre. Alle 14.00, nella sede della Confraternita, si svolgeranno le elezioni per il nuovo priore. A dirigere la seduta del consiglio del sodalizio sarà il presidente Giuseppe Benenati, assistito nelle operazioni di spoglio dal segretario Agostino Maddau. Sono chiamati a votare tutti i componenti della Confraternita.

Alle 18.00 la messa sarà celebrata dal parroco don Andrea Piras quindi seguirà la processione e, al termine, lo scambio della bandiera tra l’uscente e il nuovo priore. Alle 19.00 il rinfresco offerto dal nuovo priore alla sede della Confraternita.

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«Oggi abbiamo compiuto un gesto importante, siamo usciti dalle nostra case, dalle nostre parrocchie, dai nostri Comuni per andare in un luogo che segna e trasmette il senso dell’unità e dell’appartenenza reciproca. Qui davvero Maria, che ci sta accanto ricordandoci il cammino, è la Vergine della difesa. Il mio invito è che possiamo cooperare reciprocamente, perché il territorio viva un cammino interiore rinnovato». Così l’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba si è rivolto ai tanti fedeli, stintinesi e non solo, che ieri si sono ritrovati nella piccola chiesa di Cala d’Oliva, sull’isola dell’Asinara, in occasione del pellegrinaggio organizzato dalla Confraternita della Beata Vergine della Difesa, con il priore Gavino Assaretti, che ha portato con sé il simulacro della Madonna.

Quello stesso simulacro che, 133 anni fa, con l’esodo forzato per la realizzazione di un lazzareto e di una colonia penale, aveva lasciato l’isola trasportato e custodito dai confratelli del sodalizio “asinarese”. La Confraternita era nata proprio sull’isola dell’Asinara il 24 dicembre 1864, quando la piccola statua della Vergine era stata portata per la prima volta nella chiesa di Cala d’Oliva. Da quel momento divenne la Protettrice dell’isola e dei pescatori. Una storia che l’amministrazione comunale di Stintino ha riconosciuto, realizzando a proprie spese, la sede che a Stintino da dieci anni ospita il sodalizio.

E ieri, lunedì 11 giugno, sulla motonave Delphinus il simulacro ha raggiunto Cala d’Oliva mentre in mare la scortavano le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza di Porto Torres. Nel viaggio di andata e ritorno a rappresentare l’amministrazione è stata l’assessore della Cultura Francesca Demontis. Antonio Diana, in qualità di presidente del Parco nazionale, ha atteso sulla banchina di Cala d’Oliva l’arrivo della motonave.

Per molti quello di ieri è stato un viaggio alle scoperta delle proprie radici, nel ricordo del proprio passato e della propria storia. La piccola chiesa dell’Immacolata Concezione di Cala d’Oliva ha ospitato tanti pellegrini, riuniti per rendere omaggio alla Madonna.

«Un pellegrinaggio che porta alle sorgenti di una comunità ma anche alle origini di una fede che l’ha sostenuta – ha detto l’arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba -. Trovo bello che si siano ritrovate qui le due comunità di Porto Torres e Stintino. Questo ritrovarci assieme ci inviata a riflettere sul bisogno dell’uomo di interrogarsi sul proprio passato perché sia fonte di vita nuova.»

Le due comunità erano rappresentate dal sindaco di Stintino Antonio Diana, dal primo cittadino di Porto Torres Sean Wheeler quindi ancora dal parroco stintinese don Andrea Piras e della parrocchiale di San Gavino, all’interno della quale ricade anche la chiesetta di Cala d’Oliva, don Mario Tanca. A concelebrare con l’arcivescovo ed i due parroci, c’era anche don Ambrogio Lecca, cappellano sull’Asinara. Ad accompagnare la funzione religiosa, con i loro canti gregoriani, in sardo e in latino, ci hanno pensato i componenti della confraternita della Santa Croce di Castelsardo. Numerose poi le autorità militari che hanno partecipato all’evento, Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Capitaneria di porto e Guardia costiera. Ad accompagnare la processione anche i rappresentati dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Marco Cantori e Leonardo Tilocca.

«Una bellissima occasione di incontro – ha commentato il sindaco Antonio Diana – che conferma la forte amicizia tra Stintino e Porto Torres e le comuni radici. Tanti abitanti dell’Asinara si distribuirono nella Nurra e tanti andarono anche a Porto Torres. La presenza del sindaco Wheeler, in veste ufficiale con la fascia tricolore, riconosce allora il legame storico tra Stintino e l’Asinara.»

Toccanti, infine, le parole del presidente della confraternita, Giuseppe Benenati, che nel ricordo del nonno e di quanti dovettero abbandonare l’isola, ha sottolineato che quel viaggio vuole «rappresentare una sorta di esodo in senso inverso, volto a rimarginare quella ferita, con una fondamentale costante, rappresentata dal tesoro più prezioso che i nostri avi portarono con sé: la Madonna che, allora come oggi, ci regala la confortante percezioni di non essere mai soli».

Dopo la messa, il corteo si è recato al cimitero di Cala d’Oliva per rendere omaggio ai defunti che riposano ancora sull’isola. Quindi sulla banchina del porticciolo di Cala d’Oliva, non è mancato il classico rinfresco alla “stintinese” per tutti i partecipanti.

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A sei anni dall’ultimo pellegrinaggio, la Confraternita della Beata Vergine della Difesa torna a Cala d’Oliva, sull’isola dell’Asinara, con il piccolo simulacro della Madonna, patrona di Stintino. Lunedì 11 giugno saranno tanti gli stintinesi che si recheranno sull’isola “madre” per rendere omaggio agli antenati che ancora riposano nel piccolo cimitero di Cala d’Oliva.

In occasione del terzo pellegrinaggio nella storia del sodalizio stintinese, a portare la bandiera della Confraternita sarà il priore Gavino Assaretti, il cui incarico scadrà a metà settembre prossimo. Prima di lui, nel 2012, era stato Eleuterio Demontis a guidare i confratelli a Cala d’Oliva e, ancora prima, nel 1999 Giuseppe Benenati che quest’anno, come nel 2012, in veste di presidente della Confraternita, si è impegnato perché l’evento potesse ripetersi.

L’evento, organizzato dal sodalizio stintinese, in collaborazione con la parrocchia stintinese dell’Immacolata Concezione con il parroco don Andrea Piras, quindi l’archidiocesi di Sassari, ha ottenuto il patrocinio dal comune di Stintino.

Prima della partenza, il sindaco Antonio Diana con assessori e consiglieri comunali, quindi autorità civili e militari e cittadini si ritroveranno alle 15.00, nella chiesa parrocchiale di Stintino. Alle 15,30 si salperà dal porto Mannu alla volta di Cala d’Oliva.

Alle 17.00 circa è previsto l’approdo a Cala d’Oliva dove, nella chiesa dell’Immacolata Concezione, sarà celebrata la messa presieduta dall’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba.

«Sotto la sapiente guida dell’arcivescovo – si legge nell’invito realizzato dalla Confraternita – vivremo una straordinaria giornata, ripercorrendo insieme i luoghi in cui tutto ebbe fine e nuovo inizio.»

Al termine della funzione religiosa i “pellegrini” faranno visita al cimitero di Cala d’Oliva, per deporre una corona di fiori in suffragio degli asinaresi, tra questi anche alcuni che furono membri della Confraternita, e che riposano in terra di Asinara. Nel piazzale del porto, al termine della cerimonia, si terrà un rinfresco “alla stintinese”. Alle 18,30 circa si lascerà l’isola per far rientro a Stintino.

Il viaggio sarà quindi un ritorno al passato, un tuffo nei ricordi e nei racconti degli anziani. Un “pellegrinaggio” denso di significato per gli stintinesi che su quell’isola desiderano tornare ogni anno, anche per rendere omaggio a quei parenti che ancora riposano nel cimitero dell’Asinara. Isola che nel 1885 furono costretti a lasciare per fare spazio a un lazzaretto e a una colonia penale.

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È Gavino Assaretti il priore numero 125 della confraternita stintinese della Beata Vergine della Difesa. La sua elezione a maggioranza è arrivata nel pomeriggio di domenica, a conclusione della riunione di tutti i confratelli nella sede di via Sassari.

Domenica scorsa la comunità stintinese, assieme al primo cittadino Antonio Diana, si è stretta attorno al nuovo priore per festeggiare con lui il nuovo incarico. Dopo la messa e la processione per le vie del paese, nella chiesa parrocchiale gremita di fedeli, il priore uscente, Agostino Maddau, ha ceduto la bandiera con l’effige della Vergine e la cappa color granata al neo eletto.

«Sarà un anno intenso, con tanti impegni religiosi e laici», ha detto il segretario della Confraternita Giuseppe Benenati nel ricordare che Gavino Assaretti sarà per la comunità stintinese il 125esimo priore.

Il parroco don Andrea Piras ha ringraziato il priore uscente e ha sottolineato come il passaggio della bandiera rappresenti una sorta di passaggio del testimone, da una famiglia a un’altra. «Camminare con loro ci rende più consapevoli delle virtù della nostra comunità che si mette a disposizione di tutti, per un impegno che deve crescere sempre», ha detto.

Accompagnato dai membri della Confraternita stintinese che quest’anno a dicembre compirà 153 anni dalla sua fondazione, il nuovo priore è entrato con la bandiera nella sede di via Sassari, dove ha ricevuto i cittadini per un rinfresco.

Per lui subito due impegni: domenica 24 settembre, come ospite, alla festa patronale di Pozzo San Nicola per la processione, alle ore 17.00, nelle vie della borgata, e poi prima uscita ufficiale a Stintino il prossimo 8 ottobre per la festa del Rosario, con messa alle ore 17.00 e, a seguire, la processione per le vie del paese.