18 July, 2024
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Massimo Usai 1 copia

Massimo Usai si è autosospeso dal gruppo PD del Consiglio comunale di Carbonia. Lo ha fatto con una comunicazione al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, al capogruppo del partito, Pietro Morittu e al sindaco, Giuseppe Casti.
«Sento un profondo disagio a far parte di questa politica, dove non di capisce quale sia la destra e la sinistra – scrive Usai – non ci si sofferma troppo ad ascoltare la disperazione della gente, non si ha ben chiara la situazione drammatica in cui versano il nostro territorio e la nostra città. Spesso non si cerca il bene altrui ma ci si ingarbuglia in beghe interne e lotte di appartenenza. Un modo di far politica al cui interno sono i soliti pochi a decidere, mentre invece si dichiara di attuare un percorso di “partecipazione democratica”. Spinto unicamente da un’esigenza di coerenza, che in questi anni ho personalmente perseguito, continuerò a svolgere con il medesimo impegno la mia attività istituzionale e politica, incalzando l’Amministrazione comunale sui temi del governo cittadino, rispettando la collocazione nel centrosinistra, unica collocazione in cui credo. Disagio nei confronti di un partito che a mio parere pian piano sta perdendo la cultura e l’etica della sinistra in cui ho sempre creduto, ma piuttosto sposa il motto “vincere a qualunque costo e a qualunque prezzo.»
«Intendo inoltre denunciare, come faccio da tempo, da parte del sindaco e della sua Giunta la mancanza di rispetto della figura dei consiglieri e del lavoro svolto nelle commissioni, una sofferenza che mi ha portato a rassegnare le dimissioni da presidente della commissione Finanze e Attività produttive.»
Da questo momento – ha concluso Massimo Usai – libero da ogni vincolo del mio gruppo, voterò in piena coscienza tutti gli atti che andranno in direzione del buon governo della città, sempre ed esclusivamente in favore dei cittadini.»

Ipia Iglesias 2 copia

La Fondazione Omero Ranelletti, premierà sabato 18 aprile 2015, con inizio alle ore 11,00, presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale “G. Ferraris”, in via Canepa, a Iglesias, i sette vincitori del 22° Premio Tullio Fazi.

Il Premio Tullio Fazi, venne istituito nel 1989 per ricordare nel tempo la figura di Tullio Fazi, compianto Governatore 1985-86 del Rotary International Distretto 2080, che territorialmente comprende Lazio e la Sardegna. Il premio consiste quest’anno in sette borse di studio, da mille euro ciascuna, sei offerte dalla Fondazione Ranelletti di cui una in unione con il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, che ha concesso il suo patrocinio all’iniziativa, ed una dai Rotary di Carbonia e di Iglesias, da destinare a studenti delle Scuole Medie inferiori e/o superiori che abbiano meritato tale riconoscimento non solo sotto il profilo della migliore votazione scolastica, ma in base alla dedizione allo studio e all’esempio dei candidati premiati nei confronti dei compagni di classe e di istituto ed ai risultati da loro raggiunti nonostante obiettive difficoltà conseguenti a particolari situazioni personali o familiari in cui si trovano i giovani premiati.

Quest’anno l’organizzazione dell’iniziativa è stata affidata ai Rotary Club di Iglesias e di Carbonia, ed un’apposita commissione ha scelto i sette alunni vincitori tra le venticinque candidature pervenute dai dirigenti scolastici delle scuole del territorio del Sulcis Iglesiente. I vincitori delle borse di studio, che interverranno alla cerimonia di consegna del premio unitamente alla classe di provenienza e al dirigente scolastico d’istituto, appartengono alle seguenti scuole medie e superiori: Istituto Magistrale Baudi Di Vesme, Istituto Tecnico Commerciale Fermi, Istituto Professionale Alberghiero “Ferraris”, Istituto Tecnico Minerario “Asproni”, Istituto Pietro Allori – Scuole Medie, Istituto per Geometri Angioy di Carbonia, Liceo Scientifico “E. Lussu” di Sant’Antioco.

Alla cerimonia di premiazione interverranno con un indirizzo di saluto la figlia di Tullio Fazi, Francesca Fazi, il presidente della Fondazione Omero Ranelletti avv. Pier Giorgio Poddighe, il Governatore del Rotary International Distretto 2080 ing. Carlo Noto La Diega, il sindaco di Iglesias Emilio Agostino Gariazzo, il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e i presidenti dei Rotary Club di Iglesias e di Carbonia, Giovanni Cui e Stefano Carbone. La figura di Tullio Fazi verrà ricordata dal Segretario Generale della Fondazione Francesco Capelli. Farà gli onori di casa Massimo Mocci, dirigente scolastico IPIA “Galileo Ferraris” di Iglesias.

Grande miniera Serbariu 2

Sono in corso o in fase di avvio importanti lavori per il miglioramento complessivo dell’area della Grande Miniera di Serbariu e dei servizi per i visitatori. Gli interventi riguardano la riqualificazione paesaggistica e illuminotecnica degli spazi aperti nella Grande Miniera di Serbariu, l’area Camper Service e l’installazione dell’Area Parco Giochi. Nei giorni scorsi il comune di Carbonia ha pubblicato il bando per la “Riqualificazione paesaggistica e illuminotecnica degli spazi aperti nella Grande Miniera di Serbariu”. I lavori riguardano, tra le altre cose, il restauro e la riqualificazione del deposito del Carbone, la riqualificazione del percorso che collega i nuovi spazi del Centro intermodale con il nuovo piazzale d’ingresso della Miniera, l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’implementazione dell’impianto esterno di illuminazione dentro l’area mineraria. L’intervento relativo al deposito del Carbone consiste nel restauro e nella valorizzazione del deposito che sarà facilmente raggiungibile grazie alla creazione di percorsi pedonali collegati alle strade interne del complesso Minerario. L’impianto di illuminazione prevede l’installazione di nuovi punti luce, simili a quelli esistenti, per l’illuminazione delle aree esterne agli edifici. Il bando prevede anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di circa 15 kW. Il progetto complessivo, del valore di 300.000 euro, è finanziato per 200.000 euro con fondi dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e da un cofinanziamento di 100.000 euro del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

È in fase di completamento la procedura per l’assegnazione dei lavori dell’Area Camper Service. L’area è un luogo attrezzato pensato per coloro che visitano la città di Carbonia e si spostano con il camper o con la roulotte. Il progetto dal costo complessivo di 103.000 euro, è finanziato per 70.000 euro con fondi provinciali e per 33 mila euro con fondi comunali.

Nella seduta del 13 aprile 2015, la Giunta comunale ha approvato la sistemazione dell’Area Parco Giochi, destinata al divertimento dei bambini. Il Parco Giochi è il I° stralcio funzionale del progetto complessivo dei lavori di manutenzione straordinaria dell’area della Miniera di Serbariu, finanziato dalla Gestione Commissariale dell’ex provincia di Carbonia-Iglesias, per complessivi 50.000 euro di cui 17.000 destinati alla sistemazione della nuova area giochi. Il Parco Giochi sarà installato nelle vicinanze della Lampisteria e comprenderà altalene, scivoli e diversi giochi combinati, con una pavimentazione adeguata per la sicurezza dei bambini. Al momento sono in corso i lavori propedeutici al posizionamento dei giochi, previsto per il mese di maggio.

«Con questi nuovi interventi – spiega Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia – si vuole migliorare l’offerta turistica della Grande Miniera di Serbariu. Dedicare un’area ai bambini, ai camperisti e riqualificare le varie aree interne della Miniera rientra, infatti, nel più ampio obiettivo dell’Amministrazione comunale di fare del CICC un luogo turistico sempre più attraente. La Grande Miniera di Serbariu, che nell’ultimo anno ha accolto quasi 19 mila visitatori, si sta qualificando sempre più come importante baricentro della domanda turistico-culturale nel Sulcis, proprio grazie alle molteplici proposte che può offrire ai visitatori. Riteniamo, quindi, che aumentare la qualità dell’offerta sia lo strumento giusto e allo stesso tempo indispensabile per proseguire in questo percorso.»

Municipio Carbonia 1 copia

L’Amministrazione comunale di Carbonia ricorda che è possibile devolvere il “5 per mille” dell’imposta sul reddito (IRPEF) al proprio Comune di residenza, che utilizzerà i fondi per diversi progetti sociali.

«Destinare il “5 per mille” alle attività sociali svolte dal comune di Carbonia è facilissimo – spiegano il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore delle Politiche sociali Maria Marongiu -. Basta firmare nel riquadro che riporta la scritta “Sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente” che si trova in tutti i modelli per la dichiarazione dei redditi (Modello 730, Modello unico, CUD). Questa operazione è molto semplice, ma chi dovesse incontrare difficoltà può chiedere aiuto ai CAF (Centri di Assistenza Fiscale), al commercialista o agli uffici dei Servizi Sociali.

Il “5 per mille” non rappresenta un onere in più per i contribuenti, non è una tassa aggiuntiva. In mancanza di una scelta, infatti, si verserà allo Stato la medesima somma. Con la nostra firma sulla dichiarazione dei redditi, invece, possiamo scegliere di destinare una quota di imposte, che devono comunque essere versate, per le finalità di carattere sociale del nostro Comune. Con un piccolo gesto il nostro 5 per mille rimarrà così alla nostra comunità.

Il “5 per mille” non sostituisce, ma si aggiunge all’8 per mille, le due scelte non sono alternative fra loro e possono essere espresse entrambe.

Questa scelta è importantissima perché Carbonia, come tutti i Comuni del Sulcis, continua a dover affrontare da una parte  l’aggravarsi della crisi del territorio che ha portato ad un aumento delle richieste di sostegno, dall’altra i tagli dei trasferimenti a favore dei Bilanci comunali da parte dello Stato.

Il fatto che tante famiglie si trovino in grave difficoltà non può lasciarci indifferenti, né si può pensare che sia un problema che altri debbano risolvere, poiché coinvolge l’intera comunità. Per questo l’Amministrazione comunale chiede l’aiuto di tutti, con una firma che non costa nulla al contribuente, ma che può rappresentare una speranza per le fasce più deboli della nostra città

Il supermercato Sigma di via Gramsci. Foto di Fabio Murru.

Il supermercato Sigma di via Gramsci. Foto di Fabio Murru.

Il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente ha chiesto un incontro urgente all’amministrazione comunale di Carbonia per “affrontare concretamente” i problemi delle Partite Iva e “individuare cause e soluzioni”. Lo ha fatto con una lettera che il presidente Paolo Bullegas ha inviato al sindaco Giuseppe Casti e agli assessori delle attività produttive e urbanistica, Giampaolo Puddu e Mauro Esu.

«Partecipi dell’insoddisfazione degli operatori per le mancate risposte a tutti i precedenti appelli, con spirito costruttivo e nell’interesse generale siamo a chiedere un incontro urgente» si legge nella lettera che parte dalla constatazione che da sabato scorso ha chiuso pure il supermercato Sigma collocato nella centrale via Gramsci.

«Non si tratta del piccolo negozietto di un tempo ma di una struttura di elevato livello competitivo, tuttavia non ha retto. Al di la della crisi di tutto il territorio, nel centro di Carbonia c’è evidentemente un problema in più. La viabilità e il sistema dei parcheggi a pagamento che allontana la clientela? Certamente sì – sostengono Corrado Di Bartolo e Elio Cancedda, vicepresidenti del Movimento Partite Iva -. Le continue chiusure delle attività stanno progressivamente alimentando la desertificazione del centro. Non si può continuare ad assistere inermi alla perdita di posti di lavoro: l’amministrazione comunale ha il dovere di intervenire.»

Ma quali sono i problemi che affliggono le partite iva? «La politica fiscale del comune di Carbonia è una tra le cause principali – affermano i rappresentanti del movimento -. Imu, Tasi e Tari, sono oramai insostenibili; tasse e tariffe che colpiscono le Partite Iva indipendentemente dalla capacità di produrre o meno reddito. Certo la crisi generale è un elemento che tutti toccano, ma se le chiusure si concentrano nel centro cittadino, evidentemente ci sono dei problemi che vanno individuati e rimossi. Dal canto suo la Giunta comunale continua a portare avanti i suoi progetti di investimento per milioni di euro, che fanno di Carbonia la città delle piazze… perennemente deserte: i cittadini non le frequentano; mentre i tanti veri problemi, a partire da lavoro e casa, attendono».

Case IACP Carbonia a colori

«La situazione dei palazzi di via Dalmazia, zona Ospedale, viene, in maniera errata e strumentale, totalmente attribuita alla competenza e responsabilità del comune di Carbonia. Nessuno informa che in quelle aree, la pulizia degli spazi verdi, la manutenzione dei tombini fognari nonché la manutenzioni di alcuni passaggi di transito pedonale, non compete al nostro Comune.»

Lo spiegano, in una nota diffusa stamane, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore dell’Urbanistica, Mauro Esu.

«Il comune di Carbonia è più volte intervenuto per portare via l’immondizia e togliere l’erba, sollecitando anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per il taglio di alcuni alberi. Deve essere però chiaro che ci troviamo in una zona di piena competenza di AREA (ex IACP) e, come Area stessa sostiene, degli stessi inquilini, che dovrebbero costituirsi in condominio e occuparsi delle aree di propria competenza (ingresso dei palazzi, marciapiedi e portici sottostanti, aree verdi tra le schiere dei palazzi). L’Amministrazione comunale non intende, con questo argomento ignorare i problemi – spiegano Casti ed Esu -. Come già accaduto di recente, infatti, l’Amministrazione è disposta a intervenire nel “dare una mano”. Porre però il problema di quei palazzi come esclusiva responsabilità del Comune, corrisponde ad una operazione strumentale e palesemente finalizzata ad altri scopi. Parliamo di un’area della città, oggetto di costante manutenzione, in cui gli spazi di proprietà comunale sono stati adibiti a parco verde, giochi per i bambini e panchine. Diversa è la situazione nella zona più vicina ai palazzi e negli spazi sottostanti, non di competenza dell’Amministrazione, che non possono essere quotidianamente seguiti dal Comune, che ha deciso di intervenire più volte in via straordinaria per dare una mano a risolvere i diversi problemi.»

«A breve avranno inizio in città le operazione di taglio dell’erba e di pulizia delle aree comunali e quindi anche delle aree di quella zona – sottolineano ancora il sindaco e l’assessore dell’Urbanistica -. Scaricare però sul Comune e quindi sulle risorse di tutti i cittadini, tutto ciò che accade in quelle aree, significa fare un torto agli stessi residenti dei palazzi che giustamente chiedono risposte dagli enti competenti.»

Il sindaco e la Giunta hanno avviato un’interlocuzione con l’assessore regionale competente, Paolo Maninchedda, con Area e con il distretto di Carbonia, al fine di fare ancora una volta il punto su alcune importanti manutenzioni nel patrimonio di AREA e sulla situazione dei palazzi della zona vicina all’ospedale Sirai.

Palazzo della Regione 3 copia

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu e i presidenti di Anci Pier Sandro Scano e Cal Giuseppe Casti, hanno presentato nel corso di una conferenza stampa, la nuova programmazione territoriale.

Gli obiettivi sono rilanciare i territori, combattere lo spopolamento delle zone interne e favorire lo sviluppo dell’intera Sardegna puntando sulle vocazioni locali.

L’avviso pubblico attua la strategia regionale della Programmazione territoriale prevista nel Programma regionale di sviluppo 2014-2019: i Comuni, che dovranno associarsi in Unioni di Comuni – a loro volta anche associate fra loro – devono presentare i loro progetti. A disposizione, fra fondi europei infrastrutture, fondi nazionali e mutuo ci sono circa 4 miliardi di euro, e ogni Comune in forma associata non può partecipare a più di un progetto territoriale.
«Il modo per diffondere lo sviluppo è quello di ragionare insieme sulle possibilità che ogni territorio ha e, insieme, decidere su cosa scommettere, programmando il lavoro di tutti in quella direzione – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Dove esistono opportunità di sviluppo e di lavoro è molto più semplice mantenere i servizi e, di conseguenza, combattere lo spopolamento di cui soffrono le aree interne. Il nostro compito è, prima, dare un indirizzo, perché senza un’idea di sviluppo generale della regione ogni progetto resta isolato; poi, dialogando con i territori, dobbiamo lavorare sui dettagli. Dobbiamo essere consapevoli che lo sviluppo passa per le Unioni di Comuni che devono individuare strategie comuni: per raggiungere l’obiettivo gli interlocutori devono essere i territori.»

L’assessore Paci ha sottolineato che per la nuova programmazione territoriale sono stati fissati un orizzonte temporale molto ampio che si protrae per tutta la legislatura e una procedura aperta per consentire a tutti i territori di organizzarsi e presentare il proprio progetto. «Questo perché se un’Unione di Comuni non è pronta oggi, ha ancora molto tempo a disposizione. È importante che ci sia una forte visione di coerenza fra i progetti del territorio e la l’azione di questa giunta basata su una visione forte di politica anti-spopolamento che punta sugli attrattori culturali, naturali, turistici dei singoli territori. Abbiamo lanciato l’idea della programmazione unitaria – ha concluso il vicepresidente della Regione -. Adesso diamo valenza territoriale alla programmazione».

L’assessore Erriu ha ricordato che «siamo in fase di riforma degli enti locali, una riforma che punta a costruire un nuovo assetto istituzionale», all’interno del quale si colloca appunto la nuova programmazione territoriale. «Stiamo costruendo una dimensione del tutto nuova, molto stimolante: i Comuni sono il vero motore dello sviluppo e i protagonisti del cambiamento».

Oltre al via libera ufficiale alla programmazione territoriale, per Anci e Cal è molto importante l’avvio di un diverso rapporto istituzionale fra Regione e Enti locali. «C’è un ruolo nuovo rispetto al passato che si sta iniziando a costruire per i processi di programmazione fra amministrazione regionale e sistema degli enti locali – ha sottolineato Pier Sandro Scano -. Finora gli Enti locali erano parte dei progetti territoriali, ora c’è qualcosa di nuovo, che passa da un confronto serio e importante. La programmazione territoriale richiede una governance molto ben organizzata, in parte le Unioni ci stanno già lavorando ma serve la riforma. Utilizziamo l’autonomia speciale per potenziare Regione ed Enti locali e raggiungere risultati efficaci: la sfida da vincere – ha concluso Scano – è che tutta la Sardegna dev’essere abitata». Dunque, in questa nuova programmazione territoriale, la Regione «fa da cornice – ha spiegato il presidente del Cal Giuseppe Casti – ma dice ai territori: fate progetti, non potete sempre lamentarvi, mettetevi insieme e fate proposte mai più scollegate dal territorio. Ecco questa è la sfida da vincere: individuare le vocazioni dei territori, presentare progetti che le incarnino e avviare il rilancio dell’intera Sardegna».

«Una sfida che non è una gara fra territori – ha precisato il direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu -. Non stiamo attuando una procedura competitiva, stiamo dicendo ai territori che di qui al 2018 possono presentare il loro progetto di sviluppo».

Giuseppe Casti 34 copia

La Regione ancora una volta approva un condono per gli abusivi delle case popolari e scatena la reazione del presidente del Consiglio delle autonomie locale, il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti. «E’ una decisione inaccettabile – ha detto Giuseppe Casti – in questo modo si alimenta il fenomeno delle occupazioni abusive e si penalizza chi rispetta le leggi, presenta regolare domanda per entrare in graduatoria ed attende il suo turno, spesso per anni, per ottenere la locazione di un alloggio a canone agevolato.»

Il provvedimento legislativo, inserito all’interno della manovra finanziaria, prevede la sanatoria per tutte le occupazioni abusive fatte fino al 31 dicembre 2014. Un precedente intervento, approvato dal Consiglio regionale all’inizio del 2004, prevedeva addirittura una sanatoria preventiva, in quanto consentiva la regolarizzazione di tutte le occupazioni che sarebbero state fatte entro il 31 gennaio successivo. E anche allora provocò durissime reazioni in tutta l’Isola.

Giuseppe Casti ha chiesto un incontro urgente al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru.

Modesto Melis ha festeggiato il suo 95° compleanno in un modo assolutamente originale e singolare per una persona “normale”, ancora di più per un nonnetto della sua “non più verde” età e, soprattutto, con una storia come la sua alle spalle. Questa mattina, sotto diverse centinaia di occhi quasi increduli per tanto coraggio, s’è lanciato con il paracadute dall’altezza di 4.000 metri in tandem con l’istruttore del centro di paracadutismo Skydive di Serdiana, Valentino Deriu. Il sogno che cullava da alcuni mesi, dopo aver realizzato, nel mese di settembre dello scorso anno, quello di ritornare nei luoghi della deportazione, a Mauthausen e Gusen, 69 anni dopo la liberazione, lo ha realizzato nella tarda mattinata di oggi, accompagnata da un tiepido sole primaverile.

Giunto al centro di paracadutismo poco prima delle 10.00, accompagnato dalla moglie Lucia, da figli e nipoti, oltre che dai soci della sezione Anmig di Carbonia, di cui è presidente, con la vicepresidente Agnese Delogu, e quelli dell’associazione A.N.P.d’I., sezione provincia di Carbonia Iglesias, di cui è socio, oltre che dal sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e dal comandante della compagnia dei carabinieri di Carbonia, capitano Pino Licari, ha socializzato con tutti i presenti (troupe televisive, giornalisti e fotografi dei principali media della Sardegna) che hanno scattato centinaia di fotografie e realizzato numerosi filmati per documentare l’evento, si è rapidamente ambientato e poi è stato preparato dai tecnici per il lancio.

Una volta ricevute le istruzioni da Valentino Deriu e dai suoi più stretti collaboratori, immerso in una smagliante tuta gialla, è stato accompagnato nella zona d’imbarco sull’aereo che lo ha portato in quota per il lancio. A quel punto, è iniziata l’attesa per tutti i presenti. Uno dopo l’altro, sono arrivati a terra con i rispettivi paracadute, tutti i compagni di viaggio del centro di Serdiana e, infine, è stato annunciato il lancio di Modesto e Valentino, con un paracadute bianco. Un paio di minuti ed è comparsa la sagoma del paracadute che, accompagnato dal vento, è arrivato in zona d’atterraggio tra l’entusiasmo dei presenti e l’emozione dei parenti e degli amici più stretti. L’impatto con il suolo è stato dolce, come dolce è e resterà per sempre questa giornata dell’11 aprile che ha regalato ad uno degli ultimi sopravvissuti dei campi di concentramento nazisti la gioia di rivivere le emozioni di quando si lanciava, 74 anni fa, giovane paracadutista della Folgore, e ancora non sapeva quale terribile destino lo avrebbe portato, di lì a poco, nella realtà dei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Il dopo volo di Modesto Melis è stato incredibile. Solo leggermente affaticato, ha posato per altre centinaia di fotografie con parenti e amici, poi ha partecipato al rinfresco organizzato per festeggiare il suo compleanno, anche se la parte più bella della festa l’aveva ormai già vissuta con il lancio da quota 4.000 metri con il suo compagno di viaggio Valentino.

Negli ultimi dodici mesi Modesto Melis ha vissuto grandissime emozioni.

Il 10 aprile 2014 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, alla vigilia del suo 94° compleanno.

Cinque mesi più tardi è tornato a Mauthausen e Gusen, i luoghi della deportazione, 69 anni dopo la liberazione e l’ormai insperato ritorno alla libertà.

Oggi, sabato 11 aprile 2015, ha festeggiato il suo 95° compleanno lanciandosi con il paracadute.

Per una persona normale, probabilmente, ce ne sarebbe già abbastanza per poter definire esauditi tutti i desideri, dopo una vita tanto sofferta. Ma Modesto Melis, a questo punto, può davvero essere definito una persona speciale che difficilmente fermerà la sua voglia di avventura ed andrà alla ricerca di nuove esperienze. Oggi è difficile, forse impossibile, prevedere quali possano essere, ma la straordinarietà della sua vita, è solo in parte raccolta nel libro L’animo degli offesi, scritto da Giuseppe Mura e pubblicato da Giampaolo Cirronis Editore, ed integrata dagli avvenimenti che sono seguiti a quel gennaio 2013 che vide la sua prima presentazione. Modesto Melis non ha ancora finito di stupire.

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Il 30 marzo, per l’interesse e per il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori, quali cittadini fruitori del Servizio Sanitario e seppure non invitati, abbiamo partecipato al convegno organizzato dalla ASl 7 sul tema “Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu.

La giornata è risultata interessante, ed è da apprezzare l’idea di far convenire un parterre qualificato su una tematica che, al pari degli altri grandi problemi del territorio ed anzi, per noi, anche in ragione degli stessi, può essere un grande momento di rilancio oppure avere natura esiziale per la comunità del Sulcis Iglesiente – La sanità -.

Meno pregevole e deludente è stato, semmai, scoprire in quella sede che la giornata non era il punto di partenza per la formazione di un’idea di sviluppo della Sanità del Sulcis Iglesiente ma l’occasione, per presentare, a cura del nuovo Commissario della ASL, gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei Servizi sanitari”. Piano che, peraltro è stato raccontato come frutto di numerosissimi incontri con tutti gli stakeholders dell’intero territorio su cui insiste la ns Azienda Sanitaria.

Ebbene ci corre l’obbligo di precisare che la CGIL, così come numerosi amministratori delle Comunità locali, come evidenziato dalla dialettica del presidente della Conferenza Sanitaria e dalla pesantissima, e quanto mai opportuna, presa di posizione pubblica del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del Deputato del territorio Emanuele Cani, non sono MAI stati specificamente consultati in proposito!

A meno che, il Commissario, non ritenga esperita tale pratica con i brevi ed episodici incontri effettuati con le categorie sindacali e la RSU Aziendale, nei quali cui il tema è stato genericamente posto a corollario di più specifici argomenti riguardanti le condizioni di lavoro del personale del comparto sanità.

In ogni caso, anche in quella inappropriata sede, i rappresentanti dei lavoratori hanno marcato la necessità che il tema fosse dibattuto partendo da un’idea di sviluppo, prima che questa fosse formulata e soprattutto, che la stessa includesse le considerazioni sugli aspetti organizzativi, qualitativi, dimensionali del personale che, non solo per noi, sono e rimangono il fulcro del Servizio sanitario e della sua qualità.

Per queste ragioni è stato a dir poco disarmante notare che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno,  se non per ironizzare sul numero dei professionisti attualmente in utilizzo alle strutture, sulle ripercussioni che avrebbe una tale ipotetica realizzazione sui livelli occupazionali; sulla organizzazione del personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e delle loro specializzazioni.

Infine, posto che non si può che essere favorevoli ad un futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben al di sotto del buon senso e dei dettati normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico futuro, piuttosto che occuparsi degli annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e di conseguenza sui servizi offerti all’utenza.

Il personale per anni è stato infatti oggetto di una vera e propria azione di depauperamento di qualificazione professionale e reddittuale da parte del precedente management. La richiesta avanzata da più parti, sociali, politiche e istituzionali all’atto del suo insediamento nel ruolo di Commissario, era quella di una cesura con il passato, di una soluzione di continuità rispetto alla stagione disastrosa precedente.

Noi e l’intero territorio, siamo ancora in attesa di vederne l’avvio!

I Segretari generali

Roberto Puddu

Antonio Congiu

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