20 December, 2024
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Case IACP Carbonia a colori

«La situazione dei palazzi di via Dalmazia, zona Ospedale, viene, in maniera errata e strumentale, totalmente attribuita alla competenza e responsabilità del comune di Carbonia. Nessuno informa che in quelle aree, la pulizia degli spazi verdi, la manutenzione dei tombini fognari nonché la manutenzioni di alcuni passaggi di transito pedonale, non compete al nostro Comune.»

Lo spiegano, in una nota diffusa stamane, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore dell’Urbanistica, Mauro Esu.

«Il comune di Carbonia è più volte intervenuto per portare via l’immondizia e togliere l’erba, sollecitando anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per il taglio di alcuni alberi. Deve essere però chiaro che ci troviamo in una zona di piena competenza di AREA (ex IACP) e, come Area stessa sostiene, degli stessi inquilini, che dovrebbero costituirsi in condominio e occuparsi delle aree di propria competenza (ingresso dei palazzi, marciapiedi e portici sottostanti, aree verdi tra le schiere dei palazzi). L’Amministrazione comunale non intende, con questo argomento ignorare i problemi – spiegano Casti ed Esu -. Come già accaduto di recente, infatti, l’Amministrazione è disposta a intervenire nel “dare una mano”. Porre però il problema di quei palazzi come esclusiva responsabilità del Comune, corrisponde ad una operazione strumentale e palesemente finalizzata ad altri scopi. Parliamo di un’area della città, oggetto di costante manutenzione, in cui gli spazi di proprietà comunale sono stati adibiti a parco verde, giochi per i bambini e panchine. Diversa è la situazione nella zona più vicina ai palazzi e negli spazi sottostanti, non di competenza dell’Amministrazione, che non possono essere quotidianamente seguiti dal Comune, che ha deciso di intervenire più volte in via straordinaria per dare una mano a risolvere i diversi problemi.»

«A breve avranno inizio in città le operazione di taglio dell’erba e di pulizia delle aree comunali e quindi anche delle aree di quella zona – sottolineano ancora il sindaco e l’assessore dell’Urbanistica -. Scaricare però sul Comune e quindi sulle risorse di tutti i cittadini, tutto ciò che accade in quelle aree, significa fare un torto agli stessi residenti dei palazzi che giustamente chiedono risposte dagli enti competenti.»

Il sindaco e la Giunta hanno avviato un’interlocuzione con l’assessore regionale competente, Paolo Maninchedda, con Area e con il distretto di Carbonia, al fine di fare ancora una volta il punto su alcune importanti manutenzioni nel patrimonio di AREA e sulla situazione dei palazzi della zona vicina all’ospedale Sirai.

Palazzo della Regione 3 copia

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu e i presidenti di Anci Pier Sandro Scano e Cal Giuseppe Casti, hanno presentato nel corso di una conferenza stampa, la nuova programmazione territoriale.

Gli obiettivi sono rilanciare i territori, combattere lo spopolamento delle zone interne e favorire lo sviluppo dell’intera Sardegna puntando sulle vocazioni locali.

L’avviso pubblico attua la strategia regionale della Programmazione territoriale prevista nel Programma regionale di sviluppo 2014-2019: i Comuni, che dovranno associarsi in Unioni di Comuni – a loro volta anche associate fra loro – devono presentare i loro progetti. A disposizione, fra fondi europei infrastrutture, fondi nazionali e mutuo ci sono circa 4 miliardi di euro, e ogni Comune in forma associata non può partecipare a più di un progetto territoriale.
«Il modo per diffondere lo sviluppo è quello di ragionare insieme sulle possibilità che ogni territorio ha e, insieme, decidere su cosa scommettere, programmando il lavoro di tutti in quella direzione – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Dove esistono opportunità di sviluppo e di lavoro è molto più semplice mantenere i servizi e, di conseguenza, combattere lo spopolamento di cui soffrono le aree interne. Il nostro compito è, prima, dare un indirizzo, perché senza un’idea di sviluppo generale della regione ogni progetto resta isolato; poi, dialogando con i territori, dobbiamo lavorare sui dettagli. Dobbiamo essere consapevoli che lo sviluppo passa per le Unioni di Comuni che devono individuare strategie comuni: per raggiungere l’obiettivo gli interlocutori devono essere i territori.»

L’assessore Paci ha sottolineato che per la nuova programmazione territoriale sono stati fissati un orizzonte temporale molto ampio che si protrae per tutta la legislatura e una procedura aperta per consentire a tutti i territori di organizzarsi e presentare il proprio progetto. «Questo perché se un’Unione di Comuni non è pronta oggi, ha ancora molto tempo a disposizione. È importante che ci sia una forte visione di coerenza fra i progetti del territorio e la l’azione di questa giunta basata su una visione forte di politica anti-spopolamento che punta sugli attrattori culturali, naturali, turistici dei singoli territori. Abbiamo lanciato l’idea della programmazione unitaria – ha concluso il vicepresidente della Regione -. Adesso diamo valenza territoriale alla programmazione».

L’assessore Erriu ha ricordato che «siamo in fase di riforma degli enti locali, una riforma che punta a costruire un nuovo assetto istituzionale», all’interno del quale si colloca appunto la nuova programmazione territoriale. «Stiamo costruendo una dimensione del tutto nuova, molto stimolante: i Comuni sono il vero motore dello sviluppo e i protagonisti del cambiamento».

Oltre al via libera ufficiale alla programmazione territoriale, per Anci e Cal è molto importante l’avvio di un diverso rapporto istituzionale fra Regione e Enti locali. «C’è un ruolo nuovo rispetto al passato che si sta iniziando a costruire per i processi di programmazione fra amministrazione regionale e sistema degli enti locali – ha sottolineato Pier Sandro Scano -. Finora gli Enti locali erano parte dei progetti territoriali, ora c’è qualcosa di nuovo, che passa da un confronto serio e importante. La programmazione territoriale richiede una governance molto ben organizzata, in parte le Unioni ci stanno già lavorando ma serve la riforma. Utilizziamo l’autonomia speciale per potenziare Regione ed Enti locali e raggiungere risultati efficaci: la sfida da vincere – ha concluso Scano – è che tutta la Sardegna dev’essere abitata». Dunque, in questa nuova programmazione territoriale, la Regione «fa da cornice – ha spiegato il presidente del Cal Giuseppe Casti – ma dice ai territori: fate progetti, non potete sempre lamentarvi, mettetevi insieme e fate proposte mai più scollegate dal territorio. Ecco questa è la sfida da vincere: individuare le vocazioni dei territori, presentare progetti che le incarnino e avviare il rilancio dell’intera Sardegna».

«Una sfida che non è una gara fra territori – ha precisato il direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu -. Non stiamo attuando una procedura competitiva, stiamo dicendo ai territori che di qui al 2018 possono presentare il loro progetto di sviluppo».

Giuseppe Casti 34 copia

La Regione ancora una volta approva un condono per gli abusivi delle case popolari e scatena la reazione del presidente del Consiglio delle autonomie locale, il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti. «E’ una decisione inaccettabile – ha detto Giuseppe Casti – in questo modo si alimenta il fenomeno delle occupazioni abusive e si penalizza chi rispetta le leggi, presenta regolare domanda per entrare in graduatoria ed attende il suo turno, spesso per anni, per ottenere la locazione di un alloggio a canone agevolato.»

Il provvedimento legislativo, inserito all’interno della manovra finanziaria, prevede la sanatoria per tutte le occupazioni abusive fatte fino al 31 dicembre 2014. Un precedente intervento, approvato dal Consiglio regionale all’inizio del 2004, prevedeva addirittura una sanatoria preventiva, in quanto consentiva la regolarizzazione di tutte le occupazioni che sarebbero state fatte entro il 31 gennaio successivo. E anche allora provocò durissime reazioni in tutta l’Isola.

Giuseppe Casti ha chiesto un incontro urgente al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru.

Modesto Melis ha festeggiato il suo 95° compleanno in un modo assolutamente originale e singolare per una persona “normale”, ancora di più per un nonnetto della sua “non più verde” età e, soprattutto, con una storia come la sua alle spalle. Questa mattina, sotto diverse centinaia di occhi quasi increduli per tanto coraggio, s’è lanciato con il paracadute dall’altezza di 4.000 metri in tandem con l’istruttore del centro di paracadutismo Skydive di Serdiana, Valentino Deriu. Il sogno che cullava da alcuni mesi, dopo aver realizzato, nel mese di settembre dello scorso anno, quello di ritornare nei luoghi della deportazione, a Mauthausen e Gusen, 69 anni dopo la liberazione, lo ha realizzato nella tarda mattinata di oggi, accompagnata da un tiepido sole primaverile.

Giunto al centro di paracadutismo poco prima delle 10.00, accompagnato dalla moglie Lucia, da figli e nipoti, oltre che dai soci della sezione Anmig di Carbonia, di cui è presidente, con la vicepresidente Agnese Delogu, e quelli dell’associazione A.N.P.d’I., sezione provincia di Carbonia Iglesias, di cui è socio, oltre che dal sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e dal comandante della compagnia dei carabinieri di Carbonia, capitano Pino Licari, ha socializzato con tutti i presenti (troupe televisive, giornalisti e fotografi dei principali media della Sardegna) che hanno scattato centinaia di fotografie e realizzato numerosi filmati per documentare l’evento, si è rapidamente ambientato e poi è stato preparato dai tecnici per il lancio.

Una volta ricevute le istruzioni da Valentino Deriu e dai suoi più stretti collaboratori, immerso in una smagliante tuta gialla, è stato accompagnato nella zona d’imbarco sull’aereo che lo ha portato in quota per il lancio. A quel punto, è iniziata l’attesa per tutti i presenti. Uno dopo l’altro, sono arrivati a terra con i rispettivi paracadute, tutti i compagni di viaggio del centro di Serdiana e, infine, è stato annunciato il lancio di Modesto e Valentino, con un paracadute bianco. Un paio di minuti ed è comparsa la sagoma del paracadute che, accompagnato dal vento, è arrivato in zona d’atterraggio tra l’entusiasmo dei presenti e l’emozione dei parenti e degli amici più stretti. L’impatto con il suolo è stato dolce, come dolce è e resterà per sempre questa giornata dell’11 aprile che ha regalato ad uno degli ultimi sopravvissuti dei campi di concentramento nazisti la gioia di rivivere le emozioni di quando si lanciava, 74 anni fa, giovane paracadutista della Folgore, e ancora non sapeva quale terribile destino lo avrebbe portato, di lì a poco, nella realtà dei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Il dopo volo di Modesto Melis è stato incredibile. Solo leggermente affaticato, ha posato per altre centinaia di fotografie con parenti e amici, poi ha partecipato al rinfresco organizzato per festeggiare il suo compleanno, anche se la parte più bella della festa l’aveva ormai già vissuta con il lancio da quota 4.000 metri con il suo compagno di viaggio Valentino.

Negli ultimi dodici mesi Modesto Melis ha vissuto grandissime emozioni.

Il 10 aprile 2014 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, alla vigilia del suo 94° compleanno.

Cinque mesi più tardi è tornato a Mauthausen e Gusen, i luoghi della deportazione, 69 anni dopo la liberazione e l’ormai insperato ritorno alla libertà.

Oggi, sabato 11 aprile 2015, ha festeggiato il suo 95° compleanno lanciandosi con il paracadute.

Per una persona normale, probabilmente, ce ne sarebbe già abbastanza per poter definire esauditi tutti i desideri, dopo una vita tanto sofferta. Ma Modesto Melis, a questo punto, può davvero essere definito una persona speciale che difficilmente fermerà la sua voglia di avventura ed andrà alla ricerca di nuove esperienze. Oggi è difficile, forse impossibile, prevedere quali possano essere, ma la straordinarietà della sua vita, è solo in parte raccolta nel libro L’animo degli offesi, scritto da Giuseppe Mura e pubblicato da Giampaolo Cirronis Editore, ed integrata dagli avvenimenti che sono seguiti a quel gennaio 2013 che vide la sua prima presentazione. Modesto Melis non ha ancora finito di stupire.

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Il 30 marzo, per l’interesse e per il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori, quali cittadini fruitori del Servizio Sanitario e seppure non invitati, abbiamo partecipato al convegno organizzato dalla ASl 7 sul tema “Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu.

La giornata è risultata interessante, ed è da apprezzare l’idea di far convenire un parterre qualificato su una tematica che, al pari degli altri grandi problemi del territorio ed anzi, per noi, anche in ragione degli stessi, può essere un grande momento di rilancio oppure avere natura esiziale per la comunità del Sulcis Iglesiente – La sanità -.

Meno pregevole e deludente è stato, semmai, scoprire in quella sede che la giornata non era il punto di partenza per la formazione di un’idea di sviluppo della Sanità del Sulcis Iglesiente ma l’occasione, per presentare, a cura del nuovo Commissario della ASL, gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei Servizi sanitari”. Piano che, peraltro è stato raccontato come frutto di numerosissimi incontri con tutti gli stakeholders dell’intero territorio su cui insiste la ns Azienda Sanitaria.

Ebbene ci corre l’obbligo di precisare che la CGIL, così come numerosi amministratori delle Comunità locali, come evidenziato dalla dialettica del presidente della Conferenza Sanitaria e dalla pesantissima, e quanto mai opportuna, presa di posizione pubblica del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del Deputato del territorio Emanuele Cani, non sono MAI stati specificamente consultati in proposito!

A meno che, il Commissario, non ritenga esperita tale pratica con i brevi ed episodici incontri effettuati con le categorie sindacali e la RSU Aziendale, nei quali cui il tema è stato genericamente posto a corollario di più specifici argomenti riguardanti le condizioni di lavoro del personale del comparto sanità.

In ogni caso, anche in quella inappropriata sede, i rappresentanti dei lavoratori hanno marcato la necessità che il tema fosse dibattuto partendo da un’idea di sviluppo, prima che questa fosse formulata e soprattutto, che la stessa includesse le considerazioni sugli aspetti organizzativi, qualitativi, dimensionali del personale che, non solo per noi, sono e rimangono il fulcro del Servizio sanitario e della sua qualità.

Per queste ragioni è stato a dir poco disarmante notare che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno,  se non per ironizzare sul numero dei professionisti attualmente in utilizzo alle strutture, sulle ripercussioni che avrebbe una tale ipotetica realizzazione sui livelli occupazionali; sulla organizzazione del personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e delle loro specializzazioni.

Infine, posto che non si può che essere favorevoli ad un futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben al di sotto del buon senso e dei dettati normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico futuro, piuttosto che occuparsi degli annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e di conseguenza sui servizi offerti all’utenza.

Il personale per anni è stato infatti oggetto di una vera e propria azione di depauperamento di qualificazione professionale e reddittuale da parte del precedente management. La richiesta avanzata da più parti, sociali, politiche e istituzionali all’atto del suo insediamento nel ruolo di Commissario, era quella di una cesura con il passato, di una soluzione di continuità rispetto alla stagione disastrosa precedente.

Noi e l’intero territorio, siamo ancora in attesa di vederne l’avvio!

I Segretari generali

Roberto Puddu

Antonio Congiu

Layout 1

Piazza Roma Carbonia 1 copia

CarbArch

Giovedì 2 aprile, alle 17,30, presso il circolo di Sinistra Ecologia Libertà “Zorba Il Gatto”, in via Dalmazia 40, a Carbonia, si terrà l’iniziativa pubblica “Carbonia è architettura. Tra il bello e il funzionale”. Sono previsti gli interventi del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e dell’assessore dell’Urbanistica Mauro Esu.

Prendendo spunto dall’articolo “Antonello Sanna: Paesaggio e architettura, la Sardegna prenda Carbonia come esempio, un’intervista di Fabrizio Palazzari” pubblicato la settimana scorsa sul blog di Vito Biolchini, verrà aperta una discussione sulle modifiche al piano urbanistico cittadino che la città si appresta a cambiare nei prossimi giorni. Carbonia ha deciso, negli scorsi anni, di dotarsi di un piano urbanistico che rispettasse e valorizzasse l’architettura della città di fondazione. Questo è stato però, spesso, oggetto di critiche in quanto troppo rigido nelle norme e poco funzionale. Discuteremo assieme, con professionisti e non, dell’architettura della nostra città e delle regole che devono garantirne la bellezza. L’idea alla base dell’iniziatia è quella della partecipazione attiva con suggestioni, idee e critiche per eventuali cambiamenti futuri.

Coordinerà i lavori l’architetto Matteo Pittau.

Ospedale unicoAntonio Onnis 6 copia

Il convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”, organizzato dalla Asl 7 di Carbonia, svoltosi ieri mattina nella sala convegni della Sotacarbo, nel complesso della Grande Miniera di Serbariu, ha fatto discutere i presenti (tra i quali c’erano, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, parlamentari e amministratori locali) e sicuramente farà discutere ancora a lungo. L’occasione era stata creata per sviluppare un dibattito sul futuro della sanità nel territorio, ma pochi probabilmente avevano messo in preventivo le accesissime polemiche che ne sono scaturite.

Il commissario straordinario Antonio Onnis, il dirigente al quale la Giunta regionale ha affidato l’incarico di guidare la Asl 7 nei primi quattro mesi del 2015 al posto del direttore generale Maurizio Calamida, ha presentato un progetto ambizioso, peraltro non nuovo, considerato che fu al centro del dibattito già qualche anno fa, quando la Asl 7 era guidata da Pietro Chessa e assessore regionale della Sanità era Antonello Liori, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo ospedale unico, da ubicare in posizione baricentrica tra le due città capoluogo, Carbonia e Iglesias (l’idea era stata rilanciata qualche giorno fa dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che la considera ideale per superare le contrapposizioni esistenti tra Carbonia e Iglesias e per migliorare l’offerta sanitaria nel territorio, evitando la fuga di operatori e pazienti verso le strutture cagliaritane). Il progetto oltre che ambizioso, è chiaramente oneroso e pone in primo piano il problema dell’individuazione delle risorse, valutabili in almeno 100 milioni di euro, e quello della riconversione delle strutture esistenti (il Sirai a Carbonia; il CTO e il Santa Barbara a Iglesias, oltre al Crobu già in fase di riconversione), nelle quali sono peraltro ancora in corso interventi programmati da anni.

I termini utilizzati dal commissario straordinario per l’esposizione del progetto, non sono piaciuti al deputato del Partito Democratico Emanuele Cani e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il commissario straordinario dell’Asl numero 7 dovrebbe essere più rispettoso degli abitanti di Carbonia Iglesias e del territorio e dovrebbe evitare facile e gratuita ironia giacché il tema di fondo di cui si discute e che preoccupa gli abitanti del Sulcis Iglesiente è la tutela della salute – ha detto Emanuele Cani -. Purtroppo queste esternazioni non sono giunte in una discussione da bar ma sono state pronunciate dallo stesso commissario nel corso del convegno regionale “Progettare, Costruire e organizzare l’ospedale del terzo millennio” cui ho partecipato con molta attenzione. Dall’incontro non si può che constatare il lavoro che sta portando avanti la Regione e i ritardi e la lentezza dell’azienda sanitaria e del suo commissario, che ha pure manifestato idee confuse e tempistica per nulla chiara. Per questo motivo – ha concluso Cani – ritengo sia necessario e doveroso rimarcare la necessità di fornire risposte concrete con atti, programmi e percorsi da seguire, per rendere il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente efficiente e in grado di dare risposte rapide agli utenti.»

Durissime anche le parole del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il Commissario dell’Asl 7 – ha detto Casti -, dovrebbe dimostrare maggior rispetto nei confronti degli abitanti e degli Amministratori del territorio. Le sue esternazioni, pronunciate nel corso del convegno che si è svolto oggi, lunedì 30 marzo 2015, rappresentano un’offesa per i cittadini e gli Amministratori comunali di Carbonia e Iglesias, ossia chi, su mandato degli abitanti, cerca di far funzionare quotidianamente i servizi nei rispettivi territori. Certe affermazioni vanno respinte al mittente senza alcuna scusante e giustificazione. Sull’accaduto – ha concluso il sindaco di Carbonia – auspichiamo un immediato intervento della Regione.»

Piazza Mercato Carbonia

«Il mercatino del sabato deve rimanere al centro. Il progetto di valorizzazione della piazza Ciusa deve essere rivisto.»

Il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente commenta così le decisioni assunte dalla giunta comunale di Carbonia. La nuova polemica è legata al proposito dell’Amministrazione guidata da Giuseppe Casti di investire 400mila euro per il rifacimento della piazza Ciusa e dei suoi porticati.

«L’intento di per sé – sostiene il Movimento partite Iva Sulcis Iglesiente – è accolto positivamente dai commercianti, ma sulle modalità di attuazione ci sono evidenti contrasti. Primo problema dell’intervento i parcheggi. Infatti il progetto presentato dagli amministratori comunali prevede la cancellazione di circa 50 parcheggi auto. Il che vuole dire in buona sostanza 50 consumatori in meno, che in questi tempi significa un ulteriore danno economico ai già modesti incassi della giornata. I parcheggi che dovranno essere eliminati sono proprio quelli liberi e a disco orario. Restando nel progetto solo parcheggi a pagamento. Secondo problema – per il Movimento partite Iva Sulcis Iglesiente – la modifica dell’impostazione degli stalli che il progetto li vorrebbe perpendicolari allo stabile del mercato con evidenti problemi legati alla viabilità del vicolo cieco, il che costringerebbe a manovre e retromarce che non potranno far altro che intasare il traffico. Terzo motivo di contrasto il trasferimento del mercatino del Sabato. Il comune lo vorrebbe portare all’estrema periferia, nel Centro intermodale.»

Corrado Di Bartolo, vicepresidente del Movimento partite Iva e partavoce dei commercianti del centro insieme a Franco Reginali esprime tutto il suo rammarico: «Abbiamo cercato in tutti i modi di spiegare che le scelte sbagliate dell’amministrazione comunale si riflettono inesorabilmente sulle attività. Ciò che desideriamo è aprire un confronto sulle criticità per evitare la moria di imprese commerciali»

«Gli amministratori del comune di Carbonia – aggiunge Franco Reginali – non mi sembra che abbiano ben chiaro di come stanno le cose. Se non si ascoltano i suggerimenti degli operatori, vuol dire che c’è un disegno preciso che vuole la loro scomparsa. Il tema dei parcheggi è un problema serio, così come lo è spostare in periferia il mercatino del Sabato. L’unico giorno che al centro i commercianti vedono qualche cliente in più. Le soluzioni noi le abbiamo, gli spazi al centro ci sono – conclude Franco Reginali – ma non siamo ascoltati, questo è grave.»

Piazza Sella Iglesias 1 copiaCarbonia • Piazza Roma copia

21 dei 23 comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e il comune di Teulada hanno aderito alla Primavera Sulcitana – Sulcis in Food, manifestazione che prenderà il via sabato 11 aprile a Iglesias e si concluderà domenica 14 giugno a Carbonia.

Saranno due mesi intensi, ricchi di enogastronomia, street food, escursioni, equiturismo, kitesurf, laboratori, immersioni, spettacoli, convegni, tradizioni e cultura che, tappa dopo tappa, porteranno a conoscere le tradizioni di ogni singolo paese e il visitatore ad apprezzare le tipicità di questi bellissimi luoghi dal clima mite e dalla storia importante.

Questo il calendario completo, fatto di dieci tappe che copriranno tutti i fine settimana, con l’aggregazione in otto occasioni di due o tre comuni nella stessa tappa.

11-12 aprile: Iglesias

18-19 aprile: Sant’Anna Arresi e Villamassargia

25-26 aprile: Carloforte, Giba e Masainas

02-03 maggio: Tratalias, Santadi e Villaperuccio

09-10 maggio: Calasetta, Gonnesa e Portoscuso

16-17 maggio: San Giovanni Suergiu e Domusnovas

23-24 maggio: Narcao e Perdaxius

30-31 maggio: Sant’Antioco, Teulada e Buggerru

06-07 giugno: Fluminimaggiore e Piscinas

13-14 giugno: Carbonia.

La manifestazione si propone come interessante formula per la promozione culturale e turistica del territorio, abbracciando una molteplicità di settori: dalla gastronomia al paesaggio, dalla tradizione alla cultura e tantissimo altro ancora.

Quasi tutte le amministrazioni comunali del territorio hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa.

«Primavera Sulcitana è un’iniziativa valida e interessante – ha detto ieri il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti – che può concretamente contribuire a promuovere il turismo culturale nel Sulcis. Questo nuovo appuntamento, che ben si affianca ad altri eventi e rassegne da noi promossi da diversi anni, rafforza l’impegno dell’Amministrazione per la promozione turistica e culturale della città.»

«Grazie a Primavera Sulcitana – ha aggiunto l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis – proseguiamo nel percorso di valorizzazione del nostro vastissimo patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico, inteso come leva per uno sviluppo legato ai saperi, alle tradizioni e alla ricchezza culturale della nostra terrà.»

Piazza Mercato Carbonia

Il comune di Carbonia ha presentato ieri agli operatori commerciali di Piazza Ciusa, del mercato civico e del mercatino settimanale, presso la Sala polifunzionale di Piazza Roma, il progetto di riqualificazione di Piazza Ciusa. All’incontro hanno partecipato il sindaco Giuseppe Casti, gli assessori Franco Manca, Mauro Esu e Giampaolo Puddu, il comandante della Polizia locale, Andrea Usai e l’Ingegnere Mario Mammarella.

Nell’intervento introduttivo, il Sindaco ha ricordato che il comune di Carbonia è uno dei tre comuni sulcitani ad aver ottenuto il finanziamento da parte della Regione Sardegna, a valere sui fondi comunitari POR FESR 2007-2013, per i progetti rientranti nelle opere di immediata cantierabilità. Il progetto per la riqualificazione di piazza Ciusa, del valore complessivo di 400.000 euro, è stato finanziato insieme a quello relativo alla riqualificazione tecnologica e l’efficientamento energetico di parte dell’impianto di illuminazione pubblica del comune di Carbonia, del valore complessivo di 1.300.000 euro.

Il sindaco ha spiegato che l’Amministrazione intende procedere alla riqualificazione della Piazza, con lavori da concludere e rendicontare entro settembre, nel pieno rispetto delle esigenze dei commercianti di una delle aree più importanti della città. Il Sindaco ha precisato che, una volta conclusi i lavori, la Piazza non sarà chiusa al traffico, ma resterà esattamente com’è. Durante la realizzazione dei lavori, sarà trovata una collocazione provvisoria per il mercatino settimanale.

L’ingegner Mammarella ha illustrato ai presenti le linee guida del progetto che si pone come obiettivo e finalità: favorire la rinascita di un Centro Commerciale Naturale come punto di riferimento per uno sviluppo delle attività socioeconomiche nel rispetto, valorizzazione e recupero del patrimonio esistente; aumentare il livello di sicurezza per i pedoni con l’abbattimento delle barriere architettoniche; dare un contributo al completamento della riqualificazione del sistema delle piazze di Carbonia, valorizzando il patrimonio architettonico della città. I lavori consistono nella creazione di un “salotto urbano”, capace di accogliere cittadini e clienti degli esercizi commerciali, attraverso l’ampliamento dei nuovi spazi pedonali, ad oggi sostanzialmente delimitati dai portici. La definizione di nuovi spazi pedonali sarà ottenuta riducendo l’ampia sede veicolare, in corrispondenza del grande spazio vuoto di piazza Ciusa. I nuovi spazi saranno  pavimentati con lastre di granito grigio, sia nell’area sotto i portici, sia negli spazi antistanti, dove saranno collocate le panchine, i pali luminosi, gli alberi e ulteriori elementi di arredo urbano. I lavori prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, grazie alla geometria dei nuovi spazi pavimentati e grazie all’inserimento di alcuni accessi che daranno la possibilità di raggiungere più facilmente gli spazi dei portici, che sono oggi delimitati dai gradini. E’ previsto inoltre l’inserimento di “maniglioni” corrimano (particolarmente indicati per gli anziani, i bambini e i cittadini con problemi di mobilità), per favorire la mobilità e l’accesso ai portici attraverso le scale.

Gli operatori commerciali presenti hanno chiesto alcuni chiarimenti e fornendo anche alcuni suggerimenti che sono stati accolti. Il sindaco e l’Amministrazione comunale hanno dichiarato la massima disponibilità a proseguire nel dialogo per affrontare alcune problematiche come ad esempio quella relativa ai parcheggi. Il sindaco Casti ha ringraziato i presenti e invitato tutti a proseguire il percorso intrapreso con lo stesso spirito collaborativo emerso nella riunione.