19 December, 2024
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La chiusura della redazione di Cagliari e, conseguentemente, delle pagine dedicate al Sulcis Iglesiente, nel quotidiano La Nuova Sardegna, sta provocando una serie di reazione a livello politico.

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, questa mattina ha lanciato un appello al direttore del giornale, Andrea Filippi, per la riapertura delle pagine dedicate al territorio del Sulcis Igelsiente.

«Ho appreso, con profondo dispiacere e grande preoccupazione, l’avvenuta chiusura delle pagine che il vostro giornale dedicava al territorio del Sulcis Iglesiente – scrive Giuseppe Casti -. Tale scelta editoriale rappresenta una gravissima perdita per la pluralità di informazione dell’intera Sardegna, in un momento in cui, invece, tutti abbiamo bisogno di leggere, vedere e ascoltare diversi canali di comunicazione e informazione. La vostra testata è sempre stata, anche nella Città che rappresento, una voce indipendente capace di garantire un’informazione utile e corretta e uno strumento di crescita e maturazione della coscienza civica della popolazione.»

«Non conosco le motivazioni che vi hanno spinto ad intraprendere questa strada – aggiunge il sindaco di Carbonia -, ma qualunque esse siano, credo che non bastino per privare un intero territorio di uno strumento così rilevante.»

«Per questo motivo – conclude Giuseppe Casti – Le chiedo di rivedere l’attuale scelta editoriale e di restituire al nostro territorio le pagine dedicate a Carbonia e al Sulcis Iglesiente.»

Il Sindaco Giuseppe Casti e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia, in un momento di incredibile dolore che ha coinvolto la nostra Regione, esprime affetto e cordoglio ai familiari delle vittime causate dall’improvvisa ondata di maltempo. Il Sindaco esprime, inoltre, vicinanza e solidarietà agli amministratori locali di tutte le aree dell’Isola provate dai gravissimi danni di queste ore. Un ringraziamento particolare per tutti coloro che si stanno impegnando, senza sosta, per soccorrere le persone in difficoltà e per fronteggiare i pericoli.

Sulle conseguenze che ha provocato il nubifragio in Sardegna nelle ultime 24 ore, interviene anche Stefano Maullu, Amministratore delegato di Tangenziale Esterna S.p.A., già assessore alla Protezione Civile di Regione Lombardia, di origini sarde.

«Il devastante ciclone che si sta abbattendo in queste ore sulla Sardegna ha ferito la terra che amo, dove ho vissuto gli anni più belli della mia infanzia e alla quale sono molto legato – afferma Stefano Maullu -. Esprimo il mio più sentito cordoglio per le vittime di questa tragedia e la mia commossa vicinanza alle loro famiglie. Il mio pensiero va subito a chi sta soffrendo in queste ore così difficili – prosegue Maullu – fornendo con assoluta tempestività il mio più fattivo supporto nella raccolta dei fondi necessari a ricostruire tutto ciò che è andato distrutto. A questo fine, mi sono già attivato per mettere a disposizione la straordinaria solidarietà dell’Associazione “Ambasciata di Sardegna” – assicura Maullu – che si era generosamente impegnata anche in occasione dell’alluvione del dicembre 2004 a Villagrande Strisaili.»

618 domande per 60 posti disponibili a tempo determinato (6 mesi) nel cantiere di forestazione del comune di Carbonia. Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha presentato questo dato, emerso dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande, per spiegare il livello di drammaticità raggiunto dalla crisi socio-economica della città di Carbonia e dell’intero territorio, nel corso del suo intervento al convegno sullo stato di attuazione del Piano Sulcis,.

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Piano Sulcis un anno dopo. Si è svolto ieri sera, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, un convegno organizzato dal Movimento partite Iva del Sulcis Iglesiente, per esaminare lo stato d’attuazione dello strumento approvato dal Governo per cercare di dare risposte ad un territorio, quello dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, considerato, numeri alla mano, il più povero d’Italia.

All’invito degli organizzatori hanno risposto numerosi sindaci dei Comuni del territorio, parlamentari, consiglieri regionali, artigiani, commercianti, lavoratori del polo industriale di Portovesme, consiglieri comunali, cittadini.

Ha aperto i lavori l’intervento del presidente del Movimento partite IVA del Sulcis Iglesiente, Paolo Bullegas, che ha fatto una rapida analisi della situazione seguita all’approvazione del Piano Sulcis, sottolineando la gravità della situazione in cui versano artigiani e commercianti e l’intero territorio e l’inadeguatezza degli interventi programmati con il Piano Sulcis.

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha invitato tutti ad una precisa analisi della crisi e delle responsabilità, rimarcando come i Comuni stiano facendo la loro parte, frenati nella loro azione dalla drastica riduzione dei trasferimenti ed ha sottolineato le pesanti inadempienze della Regione e del Governo. Giuseppe Casti ha parlato anche dell’incontro svoltosi mercoledì al ministero dello Sviluppo economico, dal quale è emerso che il principale risultato al momento è costituito dalla prossima pubblicazione del bando sulla fiscalità di vantaggio, che metterà a disposizione 124 milioni di euro per micro e piccole imprese del territorio.

Massimo Cara, rappresentante della RSU Alcoa, ha ricostruito quanto è accaduto negli ultimi dodici mesi ed ha espresso un giudizio molto critico sui ritardi accumulati, annunciando che la mobilitazione non si fermerà fino a quando Governo e Regione non avranno rispettato gli impegni assunti con il territorio. Cara ha spiegato che la stessa fiscalità di vantaggio che pure dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, potrebbe essere rimessa in discussione da eventuali ricorsi di cittadini, essendo finanziata prevalentemente con i ricavi delle sanzioni comminate dall’Unione europea all’Alcoa per gli aiuti di Stato indebitamente ricevuti che erano stati concessi attraverso l’imposizione di un’accisa sul costo dell’energia consumata dalle famiglie.

Particolarmente critico sul Piano Sulcis, l’intervento di Guido Vacca, ex assessore della Provincia di Carbonia Iglesias, che ha invitato tutti ad esaminare sia i contenuti del provvedimento del Governo sia il suo reale spirito. «Buona parte delle risorse sbandierate nel Piano Sulcis – ha detto Guido Vacca – erano già presenti in precedenti provvedimenti di Governo e Regione e sono stati successivamente inglobati nel Piano Sulcis. Le reali nuove risorse sono circa la metà dei quasi 500 milioni annunciati».

Guido Vacca ha poi messo l’accento sulle procedure di spesa e sui ritardi, determinati soprattutto dalla mancanza di linee comuni. Altro aspetto rimarcato dall’ex assessore provinciale è lo spirito del Piano Sulcis, indirizzato verso lo sviluppo e non verso le emergenze. «Chi si aspetta dal Piano Sulcis interventi di lotta alle gravi emergenze del territorio, commette un gravissimo errore».

E’ poi intervenuto Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias ed è seguito un lungo e approfondito dibattito, dal quale sono emersi ancora una volta la drammaticità della situazione in cui versa il territorio e la necessità di interventi immediati per il superamento dell’emergenza e la programmazione del futuro.

 

L’Amministrazione Comunale di Carbonia ha partecipato, venerdì 8 novembre 2013, al secondo Raduno del Cuore, giornata dedicata alla promozione della cultura della donazione del sangue.Il Raduno, organizzato dalla Onlus Thalassa Azione in collaborazione con l’Avis di Carbonia, si è svolto presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale Sirai. I donatori sono stati accolti da Angelo Zuccarelli, primario dei Centri Trasfusionali della ASL 7, e da Francesca Piras, responsabile per Carbonia di ThalassAzione.

Anche in questa occasione, come per il I raduno, ha partecipato all’iniziativa il sindaco, Giuseppe Casti, insieme a diversi componenti della Giunta e del Consiglio comunale.

Il sindaco, Giuseppe Casti, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e rinnova l’invito a tutti i cittadini a donare il sangue, gesto di solidarietà attiva nei confronti di tutti coloro che ne hanno bisogno per vivere.

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A meno di un mese dalle primarie del Partito Democratico, cresce il fronte pro-Renzi. Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, sosterrà il sindaco di Firenze.

«Alla fine di un periodo di riflessione – scrive in una nota Giuseppe Casti – ho deciso, come semplice militante del Partito Democratico, di sostenere la candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Partito. Alle primarie dell’otto dicembre, pertanto, voterò e inviterò a votare per il Sindaco di Firenze.»

«Vorrei spiegare, brevemente – aggiunge Giuseppe Casti – le ragioni che mi hanno portato a questa scelta. Sono convinto che la storia, come la vita di noi tutti, sia fatta di fasi e di periodi che si succedono senza soluzione di continuità, e spesso è difficile e perfino doloroso capire quando un’epoca è definitivamente chiusa e ne inizia un’altra.

Ritengo che la politica e l’economia del Nostro Paese siano ferme da vent’anni, al guado di un fiume.

L’Italia, invece, negli ultimi decenni è profondamente mutata e, di conseguenza, le logiche politiche che l’hanno sempre governata sono oggi obsolete. 

E’ necessario, pertanto, far spazio a nuove generazioni di amministratori e, più in generale, a una nuova classe dirigente, capace di captare le istanze di una società in rapida evoluzione. 

Occorre cambiare i meccanismi di una società troppo statica, governata da logiche conservatrici e da un patologico interesse di parte, figlio di interessi economici arcaici, che hanno trasformato l’Italia in un paese “vecchio” e immobile. 

Ormai non è più tempo di tergiversare, l’intera Nazione reclama una rapida svolta capace di avvicinare l’Italia ai partner europei più evoluti.»

«Nel documento programmatico di Matteo Renzi – sottolinea ancora Giuseppe Casti – colgo la volontà di portare il Partito Democratico e l’Italia oltre questo guado, in una nuova epoca. Per questa volontà di profondo cambiamento ho deciso di sostenere Matteo Renzi. La sua esperienza come amministratore locale, come Sindaco di una Città importante come Firenze, è una garanzia; sono convinto – conclude il sindaco di Carbonia – che con lui si possa intraprendere, dopo tanti anni, una strada nuova.»

Piazza Roma Carbonia 2

Dal 7 al 10 ottobre scorsi a Carbonia si è tenuto il secondo appuntamento nell’ambito del progetto Minher (Mining Heritage = Eredità Mineraria) per la valorizzazione del patrimonio minerario di sei città e cittadine dell’Europa che, con le loro miniere dismesse di carbone, o di altro minerale, condividono insieme le proprie esperienze delle loro realtà. L’interessante Incontro Internazionale a Carbonia ha garantito rilevante visibilità europea alla nostra città e al suo territorio; ha dato la possibilità ai diversi partner europei del Progetto “Europe for citizen” (Europa per i cittadini), che erano ospiti in città, di mettere a disposizione, con dibattiti e visite nella nostra zona, percorsi di cooperazione condivisi, lo studio di iniziative già avviate, confrontando esperienze, e lo scambio di idee sui programmi già realizzati, come il recupero e il riutilizzo dei beni minerari dismessi (nella trasformazione dei siti bonificando le aree estrattive e nella riconversione delle attività valorizzando l’archeologia industriale), mirati al rilancio delle identità minerarie e proiettati verso il futuro ai fini culturali, turistici e produttivi. Le miniere dismesse e i loro centri abitati, quindi, rinascono con nuove attività, viste come opportunità, nell’organizzarsi in una rete europea sui siti minerari e di archeologia industriale, dentro un progetto finanziato dall’Unione Europea, in grado di determinare sviluppo e nuova occupazione, con punti di riferimento per una nuova economia, che guarda, soprattutto, ai giovani.

Alcune risposte, anche sulle modalità per ottenere i fondi comunitari, sono state fornite agli oltre cinquanta rappresentanti presenti in città, costituenti la delegazione dei seguenti centri già minerari: Carbonia, comune ospitante; Albona (in croato Labin) e Arsia (in croato Raša), i due municipi già carboniferi dell’Istria gemellati dal 2010 con la nostra città; i due centri sloveni di Idria (in sloveno Idrija, con le miniere dismesse di mercurio, già appartenente alla vecchia Provincia di Gorizia, oggi parte del Goriziano in Slovenia; che prende nome dall’omonimo fiume Idria in sloveno Idrijca) e Velenje (cittadina di fondazione jugoslava con attive miniere di lignite, costruita nella Slovenia centrale nel periodo del regime di Tito, con la sua morte nel 1980 fu denominata Titovo Velenje, Velenje di Tito, fino al 1991 con l’indipendenza slovena); Rybnik (città polacca del vasto bacino carbonifero della Slesia che aveva ospitato il primo incontro di lavoro nell’ambito del sunnominato progetto). Banovići (Bosnia-Erzegovina), cittadina carbonifera bosniaca, non ha potuto essere presente a Carbonia per l’incontro tra i partner minerari. Tutte queste città, diverse per storia e collocazione geografica in Europa, ma simili per sviluppo industriale nel settore minerario e successivo declino, intendono cooperare con una scelta condivisa ai suddetti progetti economici per fare assieme una rete europea di siti archeologici industriali e delle miniere. Le Miniere dismesse, dunque, intese non solo come opportunità culturale ma soprattutto economica, questo è l’obiettivo fondamentale del Progetto “Minher: patrimonio minerario generatore dello sviluppo economico e turistico”, che, con Albona comune capofila e altre città partner, ha ottenuto il finanziamento del Programma “Europa per i cittadini”. Occorre, infatti, ricordare che dal febbraio 2013 era stata promossa l’iniziativa con la quale era stata candidata la Città di Albona a questo Progetto, che durerà fino al settembre 2014, al quale è stato già concesso un contributo di 142.000 euro.

Il progetto Minher ha consentito a Carbonia di accogliere nelle sue strutture ricettive e di ristorazione un folto gruppo di rappresentati di diverse città europee. La riscoperta delle nostre radici minerarie, la cultura dell’accoglienza ed anche le peculiarità gastronomiche del nostro territorio possono fare la differenza per permettere alla nostra città di affermarsi sempre più nel settore del turismo convegnistico e come punto nevralgico delle rotte turistiche dedicate alle miniere e all’archeologia industriale, tenuto conto anche del fatto che la Grande Miniera di Serbariu con i suoi musei ha già superato, dal 2006 ad oggi, oltre 100.000 visitatori quest’anno, tanto che è considerato come uno dei musei della tecnica più visitati in Europa. Sono attese come partner futuri del progetto le altre due città carbonifere, gemellate con Carbonia, Behren-lès-Forbach (nel Bacino della Lorena, Francia) e Oberhausen (nel Bacino della Ruhr, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania). Ma anche Iglesias gemellata alla città tedesca con Carbonia. Nello stesso bacino della Slesia, che si estende dalla Polonia meridionale oltre i confini della Repubblica Ceca, nella Regione della Moravia-Slesia si trova un’altra città carbonifera, Ostrava, che fu gemellata per ragioni sportive con la nostra frazione già mineraria di Cortoghiana e la sua discreta squadra del Cortoghiana Calcio. Legame di amicizia e scambio interculturale promossi dal Partito Comunista Italiano (Federazione del Sulcis e Sezione PCI di Cortoghiana) con l’omologo partito Cecoslovacco e il Football Club Baník Ostrava, una delle squadre più importanti nella storia del calcio ceco, rivale accesa dello Sparta Praga, che gioca nella prima divisione avendo avuto vittorie o lodevoli piazzamenti nei campionati o nei tornei internazionali. Legami attivi, grazie ai dinamici e generosi militanti locali del partito comunista di Cortoghiana che furano anche appassionati dirigenti sportivi, ormai perduti e mai ripristinati.

Il primo giorno, nella sala polifunzionale del Consiglio comunale di Piazza Roma, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha accolto i rappresentanti delle città partner, tra le quali la delegazione istriana (composta dal sindaco di Albona, Tulio Demetlika, e dalla giovane vicesindaco di Arsia, Tajana Kovač) e altri ospiti come Bojan Režun, vicesindaco del Comune di Idria. Nella conferenza sono state messe in rilievo le realtà minerarie dei centri sopra indicati insieme alle proprie esperienze con possibilità di accedere, in un utilizzo opportuno, ai fondi dell’Unione Europea per i progetti di riqualificazione e adattamento del patrimonio minerario a scopi turistici e culturali, presentando le iniziative, in corso o programmate, di rivitalizzazione delle proprie aree estrattive dismesse. Il sindaco di Carbonia ha confermato che tra le esperienze presentate, va tenuta in considerazione quella del Comune di Velenje, con l’istituzione di un ufficio specifico nella compilazione dei progetti per ottenere la concessione dei fondi dell’Unione Europea. Nei giorni successivi i lavori si sono spostati presso la Grande Miniera di Serbariu con il dibattito sul tema delle “possibilità di impiego per i giovani nell’Unione europea”, e la presentazione del Museo del Carbone – CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone) quale esempio di buona prassi a livello europeo, che, riqualificando città e miniera, hanno permesso a Carbonia di diventare vincitrice del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. I rappresentanti di Carbonia, il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore Fabio Desogus, hanno illustrato agli altri partner minerari i risultati ottenuti con gli investimenti concessi. Le delegazioni hanno potuto osservare e visitare due gioielli del Parco Geominerario, quali lo stesso Museo del Carbone e la galleria didattica. Gli ospiti delle città minerarie hanno visitato poi altri siti già minerari nella provincia di Carbonia Iglesias: la Miniera di Rosas e l’omonimo villaggio minerario a Narcao. Successivamente i partecipanti hanno visitato Carbonia e le sue frazioni già minerarie di Bacu Abis e di Cortoghiana, luoghi che per le loro caratteristiche urbanistiche e architettoniche assomigliano: la prima ad Arsia e la seconda Piedalbona, sobborgo albonese. Gli ospiti, inoltre, hanno partecipato alla visita guidata del Parco Archeologico di Monte Sirai e, infine, hanno visitato la bellissima località balneare di Porto Pino.

I rappresentanti del Centro per l’inclusione sociale e per il sostegno di Albona, accompagnati dall’assessore ai Servizi sociali, Maria Marongiu, hanno incontrato i rappresentanti del Centro per le persone con esigenze speciali di Carbonia. Demetlika e Casti sono rimasti molto soddisfatti ed entusiastici sull’andamento dei lavori sul progetto Minher. Alla delegazione del Comune di Idria è stata donata una mappa di Bacu Abis, dove sulla stessa si sono evidenziate la Via e la Piazza Idria, denominazioni presenti nella nostra frazione mineraria. Secondo Dean Zahtila, presidente dell’associazione albonese “Labin Art Express” e uno dei promotori del progetto della “Città sotterranea”, a differenza di quanto visto in Sardegna, le gallerie dell’Albonese possono offrire ai visitatori un percorso di oltre 10 chilometri, per cui il loro allestimento esige un’attività un po’ diversa da quella realizzata a Carbonia. Egli vorrebbe vedere nel sottosuolo albonese un “museo vivo”, in situ, interattivo, adatto al terzo millennio, in cui i visitatori potrebbero anche improvvisarsi minatori se vogliono. A suo avviso, il progetto della città sotterranea potrà iniziare ad operare nel 2017, quando potrebbe essere costruito nel Piazzale (che sarà presto denominata Piazza Carbonia, secondo l’idea del sindaco Demetlika), antistante la vecchia miniera carbonifera di Pozzo Littorio d’Arsia, oggi Piedalbona, l’ascensore che porterà i visitatori a una profondità di 150 metri. Così non sarà forse realizzato lo scambio di denominazioni nella piazzale antistante il Palazzo o la Casa “Ce.Va” di Piazza Albona / Trg. Labin nella nostra città, modificando l’attuale Piazza Iglesias, con Piazza Carbonia / Trg. Karbonia nel centro albonese, sostituendo l’esistente Trg. Labinski Rudara (Piazza dei Minatori di Albona). Bisogna sottolineare che in questa realizzazione di “museo vivo”, vissuto non solo dai visitatori esterni ma anche degli stessi abitanti dei centri già minerari, Albona è favorita dalla posizione, nel senso che la vecchia e grande miniera carbonifera, con la magnifica lampisteria chiamata lamparna, si trova al centro e a metà strada tra l’antico abitato di Albona Alta e il nuovo centro abitato di fondazione autarchica di Albona Bassa o Piedalbona, già Pozzo Littorio d’Arsia. Infatti, la Grande Miniera di Serbariu, nonostante i suoi prestigiosi musei e le nuove strade di accesso e di avvicinamento, risulta ancora “distante” dal centro urbano di Carbonia e scarsamente coinvolge la maggior parte degli abitanti e della cittadinanza, perché forse manca proprio un luogo di attrazione vissuto dai residenti come, ad esempio, i quartieri periferici della nostra città più vissuti della Grande Miniera.

Secondo alcuni il restauro della vecchia centrale elettrica (l’unico importante edificio abbandonato in attesa di riqualificazione) potrebbe rappresentare un’opportunità come centro di aggregazione per tutti i cittadini e, in particolare, per i giovani, adattandola a Mediateca e nuova Biblioteca civica e territoriale, con Laboratori musicali, teatrali e della danza, con ritrovi, caffetterie e trattorie, autogestite dagli stessi giovani. Tutto ciò in modo che sia frequentato, tutto il giorno anche a tarda notte, dagli abitanti e dai visitatori di Carbonia. Devo riconoscere che l’amicizia tra Carbonia, Arsia e Albona ha superato tutte le mie aspettative. Quando proposi all’amministrazione comunale di Carbonia (già dal 2000 con la Giunta di Antonangelo Casula, che sponsorizzò una mia mostra fotografica sui bacini carboniferi dell’Istria e del Sulcis, le cui foto si trovano nell’Archivio Storico cittadino) la collaborazione con le cittadine già carbonifere istriane, pensavo semplicemente a uno scambio culturale, con il recupero di un antico legame tra i due bacini minerari originati e attivi durante il periodo dell’Autarchia fascista. E invece oggi, grazie soprattutto a Tore Cherchi che ha dato un forte impulso a un gemellaggio attivo e dinamico, si presentano per il futuro la possibilità di proseguire in un’amicizia con enormi prospettive economiche per i nostri centri già minerari gemellati.

Mauro Pistis

Piano Sulcis un anno dopo: cosa resta nella provincia di Carbonia Iglesias dopo la partenza dei ministri?

Trascorso un anno dal 13 novembre 2012, giorno che avrebbe dovuto segnare la svolta per la provincia più povera d’Italia, verso un futuro fatto di crescita e occupazione, le Istituzioni locali si incontrano per fare il punto; per guardare in faccia la realtà, e con obiettività tracciare una linea di valutazione, sulle promesse non mantenute, sulla programmazione inattuata, e sulla irresponsabile assenza di una concreta soluzione al grande tema della riconversione industriale, delle bonifiche ambientali, e più in generale del lavoro. “Piano Sulcis, un anno dopo” è il titolo del convegno organizzato dal Movimento partite iva Sulcis Iglesiente che nella locandina riproduce una più che simbolica immagine di un binario morto; sullo sfondo le torri della Grande Miniera di Serbariu, sede della firma del “Piano Sulcis” e sede scelta per svolgere i lavori del convegno.

Nell’auspicio degli organizzatori, “non una resa dei conti, ma una seria riflessione sulle prospettive di questo territorio”, afferma Paolo Bullegas – Presidente del Movimento partite iva.

Sono attesi gli interventi degli Amministratori gli Enti locali e territoriali, delle Rappresentanze sindacali, del mondo dell’Associazionismo e del Volontariato. Appuntamento alle ore 17.30 di giovedì 14 novembre nell’Aula magna della Lampisteria, presso la Grande Miniera di Serbariu a Carbonia.

Sono previsti gli interventi di:

Giuseppe Casti, Sindaco di Carbonia; Giorgio Alimonda, Presidente del Consorzio Industriale di Portovesme; Guido Vacca, ex Assessore Pianificazione Provincia Carbonia Iglesias; Luca Piras, Docente Facoltà di Economia Università di Cagliari; Franco Porcu, Coordinatore Sindaci del Sulcis Iglesiente; Paolo Bullegas, Presidente Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente; Massimo Cara, Rappresentanza Sindacale Unitaria Alcoa.

Interverranno inoltre i Sindaci del Sulcis Iglesiente

I lavori sarannomoderati da Manolo Mureddu.

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Ospedale Sirai Carbonia

Si è tenuto questa mattina all’ospedale Sirai di Carbonia, il “Raduno del Cuore”, giornata dedicata alla donazione del sangue, organizzata dalla Onlus ThalassAzione in collaborazione con l’AVIS provinciale, con la partecipazione di decine di potenziali donatori, accolti dal dr. Angelo Zuccarelli, primario dei Centri Trasfusionali della ASL 7, e da Francesca Piras, responsabile per Carbonia di ThalassAzione: fra loro anche il Sindaco di Carbonia Giuseppe Casti.

Nel corso della mattinata i donatori, ai quali è stata offerta una ricca colazione a buffet, sono stati più di quaranta, fra i Centri di Carbonia e di Iglesias. Ma l’obiettivo più importante consiste nel mantenere la continuità nelle donazioni: «Quest’anno abbiamo superato le settemila donazioni, ma non sono sufficienti», ha spiegato il dr. Zuccarelli -. L’anno prossimo – come previsto dal Progetto “Mongolfiera”, che vede impegnati i Centri Trasfusionali della ASL 7 e l’AVIS provinciale – speriamo di raggiungere quota diecimila sacche di sangue: un numero che garantirebbe al Sulcis Iglesiente l’autosufficienza trasfusionale».

Come ha ricordato Francesca Piras di ThalassAzione, «il sangue è un farmaco salvavita ed è insostituibile: non si compra e non è riproducibile in laboratorio, si può solo donare. È essenziale per le persone con thalassemia, che per vivere bene necessitano di trasfusioni ogni 15/18 giorni, ed è importante per chiunque si sottoponga a trasfusioni e per evitare che gli interventi chirurgici vengano rinviati».

La donazione, oltre ad essere un grande gesto di solidarietà che può salvare una vita, è un’ottima occasione per effettuare gratuitamente e regolarmente tutti gli esami utili a chiunque voglia tenersi sotto controllo. Possono donare tutti gli adulti in buona salute che abbiano tra i 18 e i 70 anni e pesino più di 50 kg.

I donatori, questa mattina, hanno potuto sperimentare un metodo nuovo, grazie al quale si ottiene la massima espressione qualitativa del sangue prelevato: dal 3 luglio scorso, infatti, sia a Carbonia che a Iglesias, è possibile effettuare la donazione di sangue in aferesi. Si tratta di una particolare tecnica con la quale è possibile prelevare uno o più emocomponenti, restituendo al donatore la quota che non si intende trattenere. Si diventa donatori in aferesi con un semplice consenso verbale: il donatore fissa un appuntamento e si reca il giorno stabilito per la donazione al Centro Trasfusionale. Per eseguire l’aferesi occorrono speciali attrezzature: i “separatori cellulari”, cui il donatore viene collegato in circolazione extracorporea (l’Azienda, al momento, ne possiede tre). Per ogni donatore viene utilizzato un set di prelievo monouso che viene eliminato al termine della procedura.

È possibile donare il sangue tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12.30: per ogni informazione o chiarimento è possibile contattare i Centri Trasfusionali del Sirai di Carbonia (tel. 0781 6683453) e del Santa Barbara di Iglesias (tel. 0781 3922854). Il sangue può essere donato inoltre, periodicamente, nelle autoemoteche o nei centri fissi a disposizione dei donatori nei Comuni della Provincia, secondo un calendario prestabilito concordato con le sezioni AVIS comunali.

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Il Consiglio comunale di Carbonia, nella seduta di mercoledì 30 ottobre, ha deliberato che il saldo della terza rata della Tares, che doveva avvenire entro il 16 dicembre 2013, è stato dilazionato in tre tranche, in modo da rendere meno gravoso il pagamento.Le nuove date sono: 16 dicembre 2013, 16 febbraio e 16 marzo 2014.La rata del 16 dicembre prevede unicamente il pagamento, a favore dello Stato, della quota dello 0,30 euro a mq a titolo di maggiorazione standard, imposto dall’art 14, comma 13 del decreto legge 201/2011, convertito in legge 214 del 2011.

«L’Amministrazione, come dimostrato anche dalla delibera assunta ieri in sede di Consiglio – ha dichiarato stamane il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti – continua a porre essere tutte le azioni in suo potere, volte ad arginare le difficoltà economiche con cui sono costretti a convivere i cittadini.»