Appello del sindaco di Carbonia alla mobilitazione dei Comuni italiani per garantire i servizi ai cittadini.
Devo necessariamente associarmi, condividendone tutte le preoccupazioni, al Presidente dell’Anci e Sindaco di Torino, Piero Fassino, che lo scorso 24 luglio ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio in cui evidenziava, ancora una volta, lo stato di profondo malessere in cui versano i Comuni italiani e di conseguenza i cittadini. Da tempo le Amministrazioni locali sostengono un peso determinante nella politica di risanamento del bilancio dello Stato: otto miliardi di euro di tagli negli ultimi anni, costituiscono una prova evidente dello sforzo compiuto dai comuni italiani che, è bene ricordarlo, concorrono alla spesa totale dello stato per non più del 16%.
Ora, a causa della “partita” Imu, i tagli rischiano perfino di essere più consistenti. Questa incertezza di fondo sulle risorse a disposizione rischia di far saltare l’intero sistema degli Enti locali.
Questa grave situazione è il risultato di un rapporto tra Stato ed Enti locali che, lungi da essere sullo stesso piano, come vorrebbe l’art. 114 della Costituzione, vede i Comuni totalmente subordinati al Governo centrale. Governo che, come messo giustamente in evidenza dal Presidente dell’Anci, considera i Comuni non come erogatori di servizi al cittadino (assistenza sociale, trasporti, cultura, asili nido, ecc.) ma come un parassitario centro di spesa.
Oggi siamo arrivati a un punto di non ritorno, la scadenza del 30 settembre si avvicina rapidamente e molti Comuni non saranno in grado di chiudere il Bilancio. Gli Amministratori locali non possono continuare a subire passivamente delle norme calate dall’alto, che spesso si rivelano farraginose, contraddittorie, penalizzanti (pensiamo al Patto di stabilità interno che ha quasi del tutto paralizzato gli investimenti locali) e finalizzate soltanto ad operare nuovi tagli lineari, prescindendo dalle conseguenza che questi avranno sui cittadini.
Da anni gli Amministratori locali hanno lanciato l’allarme: i Comuni si trovano al collasso, impossibilitati a porre in essere investimenti e costretti, ogni anno di più, a ridurre i servizi che erogano ai propri cittadini.
Forse non basta più scrivere lettere, che sovente restano senza risposta, forse è arrivato il tempo di una seria mobilitazione degli Enti Locali, che coinvolga amministratori, sindacati e cittadini, per rivendicare il ruolo primario e la dignità che la Costituzione riconosce ai Comuni.
Giuseppe Casti – Sindaco di Carbonia