22 November, 2024
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E’ urgente inserire il principio di insularità in Costituzione per consentire alla Sardegna di superare gli svantaggi dovuti alla condizione geografica di isola e creare le opportunità di sviluppo economico, che la mettano in una condizione di parità con le altre regioni italiane ed europee. E’ quanto ha chiesto oggi la Commissione speciale per I’Insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori sardi), durante l’incontro che si è tenuto, questa mattina a Roma, con il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Stefano Borghesi. La Commissione da lui presieduta ha, infatti, in carico da ottobre 2018 la proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, presentata dal Comitato promotore, di cui è presidente Roberto Frongia.

All’incontro hanno partecipato i consiglieri regionali che compongono la commissione speciale: Michele Cossa (Riformatori), Eugenio Lai (Leu), Dario Giagoni (Lega) e Giuseppe Meloni (Pd), insieme ai senatori sardi Lina Lunesu (Lega), Emilio Floris (Forza Italia), Gianni Marilotti (M5S) e Giuseppe Cucca (Italia Viva), mentre non è potuto essere presente Roberto Frongia, impegnato a Cagliari con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia proprio sul tema dell’insularità. Tra Roberto Frongia e Stefano Borghesi ci sarà a breve un colloquio telefonico.

I commissari sardi hanno illustrato al presidente Stefano Borghesi le ragioni che hanno spinto il Consiglio regionale della Sardegna a istituire la Commissione speciale e hanno manifestato l’urgenza di approvare la proposta di legge, così da riconoscere gli svantaggi della condizione insulare e poter intervenire  per colmare il gap infrastrutturale e dei collegamenti da e per le Isole. I senatori sardi hanno garantito il massimo appoggio alla commissione e, in particolare, il senatore Gianni Marilotti, attraverso il suo gruppo, ha chiesto la calendarizzazione della proposta di legge nella Commissione Affari Costituzionali. Il presidente Stefano Borghesi ha assicurato il massimo impegno per portare avanti il provvedimento.
La Commissione speciale per l’Insularità si riunirà martedì, 19 novembre a Cagliari, con all’ordine del giorno l’audizione del Comitato promotore per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione.

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«La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta. Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi.»

Questo post pubblicato questa mattina dalla scrittrice Michela Murgia sul suo profilo facebook, ha scatenato la reazione dei senatori sardi che hanno preso posizione molto duramente, con una lettera inviata alla Rai – sottolineando che «cyberbullismo e parole di violenza inaudita della Murgia sono incompatibili con il servizio pubblico».

«Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all’odio siano compatibili con il servizio pubblico» hanno scritto Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras a Monica Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai, per stigmatizzare un post pubblicato questa mattina da Michela Murgia, scrittrice e giornalista e collaboratrice dell’Azienda di viale Mazzini.

«Non può passare inosservato – fanno rilevare i senatori Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras  che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per antonomasia assolve a compiti culturali di formazione e coesione sociale, possa augurare, pubblicamente, sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano.»

«Oggi si svolgono gli esami di maturità per migliaia di ragazze e ragazzi del nostro Paese. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, disse Eleanor Roosevelt. Aver avuto difficoltà a muoversi dall’Isola anche se per un evento particolarmente triste non autorizza certamente un uso violento delle parole. Difficoltà vere di vita di una comunità come quella isolana non autorizzano mai l’uso violento delle parole. Troppi cattivi maestri insegnano questo linguaggio ai giovani. È questo il messaggio che va mandato alle ragazze e ai ragazzi che oggi voltano pagina e dovranno immergersi in una prospettiva di vita diversa, fatta di sacrifici ma anche di fiducia verso gli altri e verso il futuro? Crediamo proprio di no ed è per questo che siamo rammaricati per quelle parole così brutali. Confidiamo che insieme a noi – concludono i senatori sardi – anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico.»

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«Anche la Sardegna deve poter accedere ai fondi stanziati dalla finanziaria 2017 per il risanamento dei bilanci delle province. Si tratta di una vicenda che deve essere chiarita, evitando che sia un inutile elemento di conflitto tra la giunta regionale ed il governo.»

Lo scrivono in una lettera inviata al sottosegretario degli Affari regionali e delle autonomie, Gianclaudio Bressa, i senatori del PD Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Cucca.

«Mentre per alcune Regioni a statuto speciale la competenza sulla finanza locale è stata interamente trasferita dallo Stato alle regioni per altre, Sicilia e Sardegna, questo non è stato richiesto né è avvenuto ad oggi.»

«A conferma di ciò si può richiamare – precisa Silvio Lai, componente della commissione bilancio – il regolamento per le modalità di alimentazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC) 2017 per i comuni delle regioni ordinarie e di Sardegna e Sicilia, di cui al comma 449 della legge 232/2016, appena emanato dal Mef pari a oltre 2,3 miliardi di euro. Di questi 1.884.902.234 euro sono per le regioni ordinarie e 464.832.131 sono per i comuni di Sardegna e Sicilia. Una dotazione totale ulteriormente incrementata di 3.832.190.376, per compensare i minori introiti IMU e TASI. Questo significa che i comuni sardi contribuisco al fondo alla solidarietà nazionale, e, se ne hanno diritto ne ricevono una quota parte. Lo stesso vale per le province sarde.»

«Per quanto ci riguarda – scrivono i tre senatori – siamo convinti che si tratti di un errore legato ad una diversa interpretazione degli accordi del 2015, accordi importanti che hanno chiuso una vertenza entrate della Sardegna, dopo anni di trascuratezza regionale e di indifferenza dei governi precedenti, che però da una attenta lettura non prevedono in maniera esplicita il trasferimento delle competenze sulla finanza locale dallo Stato alla Regione, con i relativi finanziamenti.
Anche per questo motivo anche la Sardegna dovrebbe accedere ai fondi stanziati con i commi 438 e 439 della legge di bilancio 2017.
Non si tratta solo di una questione di diritto ma di esigenze di bilancio degli enti locali per la copertura di servizi essenziali a cui la Regione non può fare ulteriormente fronte.»

«Ad oggi – afferma Silvio Lai – le Province esistono e soprattutto hanno in carico una serie di interventi per i quali è necessario avere a disposizione risorse economiche. Stiamo parlando della manutenzione di strade, di istituti scolastici e della tutela dell’ambiente. Si tratta di circa 70 milioni di euro che verrebbero a mancare alle province e alla città metropolitana, a fronte di servizi che devono essere garantiti quotidianamente. Nei mesi scorsi avevamo evidenziato come il contributo al risanamento della finanza pubblica richiesto alle province sarde fosse molto ingente, in relazione ai servizi e alle funzioni che ancora vengono svolte dalle province sarde. Ebbene, questo ulteriore sacrificio andrebbe a colpire ulteriormente non gli enti in questione ma i cittadini sardi che rischierebbero di non poter contare su interventi di fondamentale importanza.»

«Ci rendiamo conto che essendo già in corso le attribuzioni agli enti locali, l’inserimento di altri territori riduce gli stanziamenti, ma sul piano parlamentare siamo pronti a fare la nostra parte e a sostenere il Governo in una iniziativa correttiva che sarebbe sicuramente condivisa. La nostra opinione – concludono Lai Angioni e Cucca – è che il tema della finanza locale possa essere oggetto di discussione e trasferimento di competenze all’interno di una revisione dei rapporti, che vada oltre il dato economico stabilito nel patto del 2015, ma ad oggi restando come competenza ancora in capo allo Stato e pensiamo che non ci debbano essere differenze su questo tema con le regioni ordinarie. Se un ente locale partecipa al risanamento dello Stato è giusto che ne debba ricevere uguale trattamento. Dalle prime interlocuzioni con il Governo ne abbiamo tratto una condivisione delle ragioni, siamo certi che presto arriverà una conferma.»

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Martedì la commissione Bilancio esaminerà la modifica alla Finanziaria presentata da Anna Maria Busia per ridurre l’Iva sui porti turistici della Sardegna.

«Apprezziamo la sollecitazione fatta al presidente Sabatini dai senatori del Pd, Silvio Lai e Giuseppe Cucca, affinché la Commissione regionale Bilancio intervenga sulla Legge Finanziaria per ridurre l’Iva sui porti turistici della Sardegna, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che riporta l’imposta al 22 per cento – spiega Annamaria Busia, consigliere regionale del Centro Democratico Sardegna, Anna Maria Busia – ma precisiamo che il nostro Gruppo consiliare ha già presentato un emendamento in merito, e che l’analisi del documento di cui sono prima firmataria, è iscritta all’ordine del giorno della prossima riunione della Commissione Bilancio, prevista per martedì 1 marzo. Il provvedimento, che ci aspettiamo sia accolto senza remore non solo dalla maggioranza, ma dall’intero Consiglio regionale – conclude Annamaria Busia -, mira proprio a salvaguardare l’attività e la competitività dei porti turistici della nostra Isola, in un momento molto delicato non solo per il settore turistico sardo, ma anche per tutta l’economia isolana.»

Porto Cervo