22 November, 2024
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La giacenza delle forme di pecorino romano si è ridotta del 50% rispetto all’anno scorso grazie alle misure adottate attraverso il pegno rotativo promosso dalla Regione. Non solo: la produzione dell’attuale campagna casearia è totalmente in linea con i fattori stagionali fisiologici, a conferma che il nuovo percorso delineato con il pegno rotativo sta funzionando. I dati, forniti ufficialmente dal Consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano, sono stati analizzati dal Gruppo di monitoraggio sul pegno rotativo, riunito questa mattina negli uffici dell’assessorato della Programmazione. Con l’assessore Raffaele Paci erano presenti il presidente della Commissione regionale Abi Giuseppe Cuccurese, il presidente del Consorzio per la tutela del pecorino romano Salvatore Palitta, il direttore del Centro regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu.

Il Gruppo di monitoraggio si riunisce ogni tre mesi per monitorare l’andamento dell’attuazione dell’accordo sul pegno rotativo. I dati emersi oggi sono molto positivi: è stata comunque sottolineata la necessità di tenere alta la guardia per mettere in sicurezza il percorso, iniziato ma non concluso, con l’obiettivo comune di valorizzare sempre di più, con interventi strutturali, un settore strategico per la Sardegna come quello del lattiero-caseario. Sono stati perciò messi a punto ulteriori passaggi che consentiranno di trasformare il pegno rotativo da strumento straordinario anticrisi a strumento ordinario e stabile per affiancare tutte le altre misure a sostegno del comparto.

«In un anno abbiamo raggiunto un ottimo risultato, che ora va consolidato e ulteriormente migliorato – dice l’assessore Raffaele Paci -. Abbiamo creduto sin dall’inizio nel pegno rotativo, e questi risultati ci danno ragione. Siamo state una delle prime regioni a partire con uno strumento molto utile alla razionalizzazione della filiera di una DOP, come il Pecorino Romano, perché introduce un sistema di garanzia finora assente, che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino. Uno strumento che, affiancando gli altri strumenti finanziari innovativi che abbiamo già messo in campo, coinvolgerà e aiuterà tutti i componenti del comparto, a partire dai pastori, e avrà inoltre il fondamentale ruolo di calmierare i prezzi sul mercato. Abbiamo lavorato molto in questi mesi per raggiungere questo importante risultato, con la costante collaborazione del Consorzio per la tutela del Pecorino Romano e l’Abi, che ringrazio molto per l’importante lavoro che stanno svolgendo», conclude il vicepresidente della Regione.

Il protocollo d’intesa fra Regione, ABI, Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e organismi di settore è stato sottoscritto il 26 aprile dell’anno scorso, dopo i lavori al tavolo presieduto dall’assessore Raffaele Paci in cui la Regione ha svolto il ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che hanno permesso di arrivare all’accordo: il formaggio può essere destinato a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e/o per la concessione di prestiti di campagna. Particolarità importante dello strumento è il fatto che ciascuna azienda, laddove abbia nei suoi magazzini lo spazio necessario, manterrà il proprio prodotto seppure dato in pegno. In caso contrario potrà collocarlo in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.

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Oggi, a Sassari, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, presidente Antonello Arru, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018. «Questa prima trimestrale 2018 conferma, consolidandoli, i diversi segnali positivi che avevamo già colto nel passato esercizio e ci consente di avviare una svolta incoraggiante per il futuro del Banco – commenta il Direttore Generale del Banco, Giuseppe Cuccurese -. Mi riferisco tanto all’aumento strutturale della capacità reddituale quanto al trend di crescita dell’attività commerciale, ma soprattutto alla cartolarizzazione ormai in fase di prossima finalizzazione per il deconsolidamento di larga parte dei crediti a sofferenza.»

«Questa operazione, grazie all’importante dotazione patrimoniale del Banco usufruibile nell’ambito della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS9, porterà a ridurre drasticamente i profili di rischio, allineando gli indicatori alla best practice; ciò senza incidere significativamente sui parametri di solidità, che si mantengono largamente superiori ai requisiti normativi Phased in, con un CET1 superiore al 30%, consentendo per contro di ridurre i volumi delle svalutazioni dei crediti deteriorati a vantaggio del risultato economico – aggiunge Giuseppe Cuccurese -. E’ di ampia soddisfazione l’utile netto trimestrale del bilancio individuale del  Banco, che sale a 26,3 milioni – quasi 6 volte maggiore del marzo 2017 – realizzato grazie sia alla consistente riduzione delle rettifiche di valore per rischio di credito (-12,7 milioni) sia alla positiva performance del margine d’intermediazione (+5,5 milioni, + 6,1% sui primi tre mesi del 2017), che attesta la buona dinamica tanto dei ricavi quanto dei costi; infatti, cresce il margine di interesse del 5,5% e si confermano in costante crescita ormai da tre anni le commissioni (+5,8% sul marzo 2017), mentre scendono del 3,1% i costi operativi; il cost/income scende al 66,9%, – 5,5 p.p. rispetto al marzo 2017.»

«Sul fronte della qualità del credito, l’avvio del piano di derisking ha portato ad una riduzione del 26,3% dei crediti deteriorati netti, con le sofferenze che si riducono del 28,2% e gli UTP del 23,9%, con un rapporto sugli impieghi che scende rispettivamente al 6,9% (dal 9,2% di fine 2017) e al 4,3% (dal 5,4% di fine 2017) – sottolinea ancora Giuseppe Cuccurese -. Gli indici di copertura complessivi sono cresciuti di conseguenza dal 46,6% al 56,9%, con le sofferenze salite al 63,5% (dal 54,9%) e gli UTP al 41% (dal 23,8%). In miglioramento anche il Texas ratio, sceso dal 98,1% di fine 2017 al 97%.»

«Di buona soddisfazione anche l’andamento degli impieghi con clientela, che si presenta sostanzialmente stabile sul fine 2017 grazie a nuove erogazioni che hanno compensato quasi 100 milioni di rimborsi rateali e scadenze; buone performance continuano a realizzarsi nei mutui casa – conclude Giuseppe Cuccurese -. Sul fronte del risparmio, continua a crescere la componente del risparmio gestito e quella assicurativa.»

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«Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene da una stagione difficile, caratterizzata da problemi climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo liquidando per le quasi “Quale ruolo dei formaggi Dop nel mercato mondiale? La posizione dei Consorzi di tutela.»

È questo il tema che ha animato oggi il convegno organizzato dal Consorzio di tutela del pecorino romano Dop nelle tenute Sella & Mosca di Alghero dove si sono ritrovati i maggiori portatori di interesse del comparto nazionale ed europeo.

«Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene da una stagione difficile, caratterizzata da problemi climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo liquidando per le quasi 11mila domande ricevute.» Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ripercorrendo le azioni messe in campo dalla Regione negli ultimi mesi per far fronte alle criticità che hanno investito l’intera filiera del lattiero-caseario ovicaprino.
Ad aprire l’incontro la relazione del presidente del Consorzio del pecorino romano, Salvatore Palitta, e quindi la relazione introduttiva sullo stato di salute del settore nel panorama internazionale illustrata da Angelo Rossi, della Fondazione Clal (Centro studi dedicato al mondo del lattiero-caseario). E poi gli interventi di Gianfranco Gaias (Ufficio studi pecorino romano) sull’informazione e la diffusione dei dati nel settore, del presidente del Consorzio di tutela del parmigiano reggiano Dop, Nicola Bertinelli, e del direttore del Consiglio di regolazione del Queso Manchego (il rinomato formaggio ovino spagnolo), Pedro Condes Torres, che hanno raccontato le peculiarità di filiera e di posizionamento sul mercato delle proprie produzioni. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, impossibilitato a partecipare all’incontro, ha inviato un video messaggio che è stato proiettato in sala. Sempre in rappresentanza del Mipaaf ha preso la parola il dirigente Luigi Polizzi che segue per il Ministero le politiche di tutela delle Dop. Ricordando lo strumento del pegno rotativo, ideato dalla Regione in collaborazione con le banche per garantire liquidità soprattutto alle cooperative di trasformazione, Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, si è confrontato con Torres sugli eventuali stati di giacenza nei magazzini del Manchego.

«A fine stagione – ha spiegato il direttore della Dop spagnola – le cantine sono vuote. Non abbiamo problemi di prodotto invenduto.»

Il convegno è stato anche occasione di confronto tra i relatori e la platea composta da addetti ai lavori: associazioni di categoria agricola, produttori primari, trasformatori privati e del mondo delle cooperative, e rappresentanti delle altre Dop di pecorino. Sul piano istituzionale ha portato i saluti della città catalana il sindaco Mario Bruno. Un saluto ai partecipanti lo ha dato anche il padrone di casa, Vittorio Moretti, titolare dell’azienda che lo scorso anno ha acquisito la Sella & Mosca.

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Da strumento straordinario anticrisi a strumento ordinario e stabile per affiancare tutte le altre misure a sostegno del comparto lattiero-caseario della Sardegna. Il futuro del pegno rotativo è stato delineato in un incontro fra l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, il presidente della Commissione regionale Abi Giuseppe Cuccurese, il presidente del Consorzio per la tutela del pecorino romano Salvatore Palitta ed i rappresentanti delle cooperative. Durante l’incontro, sono state anche messe a punto le procedure per la rivalutazione delle scorte messe a pegno e si è discusso della possibilità di mettere a punto un pegno dedicato ad altre due diverse tipologie di formaggio Pecorino Romano, più stagionati e quelli che invece non sono arrivati a maturazione (attualmente è interessato il Pecorino Romano che ha raggiunto i 5 mesi di stagionatura). E’ stato annunciato che sarà reso più vantaggioso l’utilizzo di un mix di strumenti da parte delle imprese (prestito di campagna, pegno rotativo e assistenza di consorzi Fidi): per raggiungere questo risultato, il prestito di campagna, che già dal 2017 ha operato in maniera differente, realizzando una copertura temporale più ampia da 12 a 18 mesi. Prossimo obiettivo, applicare una procedura di pegno sul prodotto fresco atto a divenire, secondo modalità tecniche da sperimentare nella prossima campagna.
«Siamo state una delle prime regioni a partire con uno strumento utile alla razionalizzazione della filiera di una DOP, come il Pecorino Romano, perché introduce un sistema di garanzia finora assente che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino – dice Raffaele Paci -. Uno strumento che coinvolgerà e aiuterà a sostenere tutti i componenti del comparto, a partire dai pastori. Il pegno rotativo avrà inoltre il fondamentale ruolo di calmiere dei prezzi sul mercato·»
«L’introduzione del pegno rotativo ha garantito la disponibilità finanziaria delle imprese, consentendo altresì il mantenimento in stoccaggio di merce che, in condizioni operativo-finanziarie precedenti al pegno – sottolinea Salvatore Palitta -, sarebbe stata immessa sul mercato senza un’adeguata programmazione di vendita. Tanto è vero che dal periodo della sua operatività a luglio 2017, si è assistito ad un aumento repentino del valore.»
Il protocollo d’intesa fra Regione, ABI, Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e organismi di settore è stato sottoscritto lo scorso 26 aprile, dopo i lavori al tavolo presieduto da Paci in cui la Regione ha svolto il ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che hanno permesso di arrivare all’accordo: il formaggio può essere destinato a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e/o per la concessione di prestiti di campagna. Particolarità importante dello strumento è il fatto che ciascuna azienda, laddove abbia nei suoi magazzini lo spazio necessario, manterrà il proprio prodotto seppure dato in pegno. In caso contrario potrà collocarlo in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.
«Abbiamo lavorato molto in questi mesi per raggiungere questo importante risultato – conclude Raffaele Paci -. Continueremo a seguire con la massima attenzione tutti i problemi relativi alla filiera lattiero caseario, comparto per noi assolutamente prioritario, che ci vede già operativi con una serie di importanti e innovativi strumenti finanziari.»

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Il Cda del Banco di Sardegna SPA ha approvato oggi la relazione finanziaria semestrale consolidata della sub-holding (Banco di Sardegna e Società controllate) riferita al 30 giugno 2017.

Il primo semestre 2017 ha confermato alcuni segnali incoraggianti del quadro macroeconomico della Sardegna, quali la ripresa dei consumi delle famiglie ed il buon andamento del turismo, nonostante emergano ancora incertezze in alcuni settori produttivi. Il bilancio consolidato del Banco evidenzia impieghi a clientela in buona crescita, raccolta diretta in sostanziale stabilità e risparmio gestito in costante evoluzione positiva.

La gestione operativa, calcolata su basi omogenee, è in forte crescita nelle sue componenti caratteristiche del margine d’interesse e delle commissioni, unitamente al buon andamento del comparto finanziario, in presenza di un approccio ancor più conservativo delle politiche di accantonamento su crediti che ha determinato un deciso incremento dei tassi di copertura.

Con riferimento alla solidità patrimoniale della banca, si confermano valori degli indicatori su livelli di assoluta eccellenza nel panorama italiano, con un CET1 Ratio al 31,23%.

«La semestrale individuale del Banco di Sardegna evidenzia una performance molto positiva della Gestione operativa, che cresce dell’85,4% sul primo semestre 2016 confermando la buona dinamica degli indicatori strutturali riferiti ai ricavi e ai costi della gestione. Sono, infatti, di particolare soddisfazione, anche rispetto ai benchmark di mercato, le crescite dell’8,2% del margine d’interesse e del 17,6% delle commissioni, mentre i costi della gestione presentano un trend di progressiva riduzione – commenta il direttore generale Giuseppe Cuccurese -. Inoltre, la notevole crescita dei ricavi di natura caratteristica, unitamente al buon andamento delle attività finanziarie, ha consentito di spesare interamente l’aumento significativo delle rettifiche di valore sui crediti deteriorati, che si è reso necessario per presidiare, con ulteriori svalutazioni, posizioni già deteriorate. In tal senso, l’approccio ancor più conservativo delle politiche di accantonamento su crediti ha determinato un deciso incremento degli indici complessivi di copertura delle inadempienze probabili (dal 18,4% al 21,8%) e delle stesse sofferenze (dal 53,2% al 54,4%), salendo così dal 44% al 45,6% nel grado di copertura di tutti i crediti deteriorati. Per contro, registriamo positivamente il calo del flusso delle inadempienze probabili e delle sofferenze così come il relativo stock, con il conseguente miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi, sceso di 1,3 punti percentuali rispetto al giugno 2016.»

«E’ altresì importante sottolineare – aggiunge Giuseppe Cuccurese – come, nonostante l’incidenza in conto economico per 52 milioni delle svalutazioni su crediti, come pure dei contributi per complessivi 3,6 milioni ai fondo di risoluzione e al fondo interbancario di tutela depositi, il buon andamento della gestione operativa consenta di far registrare, comunque, un utile lordo di periodo pari a 2,1 milioni di euro. Molto incoraggiante anche la crescita degli impieghi che, dopo il +1% di marzo, hanno registrato un incremento di quasi 200 milioni di euro (+2,6% sul fine 2016), con una punta di eccellenza per i mutui casa che sono saliti di oltre il 65% rispetto al giugno 2016. La raccolta diretta si consolida a oltre 10,4 miliardi mentre il risparmio gestito conferma il trend di crescita con +6,5% sul fine 2016. Di grande soddisfazione è anche la dinamica di buona crescita della nuova clientela privati e imprese.»

«In ultimo, non certo per importanza – conclude il direttore generale del Banco di Sardegna -, vorrei sottolineare il mantenimento di indicatori di solidità patrimoniale di assoluta eccellenza, con un CET1 Ratio del 31,2% – ai vertici del sistema bancario italiano – che rappresenta un segnale di grande tranquillità e fiducia per i nostri attuali e futuri clienti.»

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Il Banco di Sardegna ha prontamente aderito alla convenzione sottoscritta pochi giorni fa dalla Regione e dalla Commissione regionale dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) finalizzata a facilitare l’accesso al credito alle imprese vincitrici dei bandi a valere sul Programma Operativo Regionale Sardegna FESR 2014-2020.

Si tratta di una procedura che punta ad accelerare i tempi di erogazione del contributo anticipandolo su un conto dedicato e, allo stesso tempo, prevede la possibilità di chiedere, a esito positivo dell’istruttoria della banca, un finanziamento per completare l’investimento. In tal modo si potrà arrivare a finanziare sino al 100% delle spese sostenute.

L’imprenditore si può rivolgere a una filiale del Banco, presentando il decreto di concessione del contributo e il piano relativo all’investimento che intende realizzare, e chiedere l’avvio della procedura.

«Quando si parla di investimenti d’impresa, il fattore tempo è essenziale per poter anticipare il mercato e accelerare i ritorni – ha detto il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese -. Con questa convenzione contiamo, quindi, di poter dare all’impresa un supporto importante sul piano finanziario ma, soprattutto, di dare fiducia ed essere da stimolo alla ripresa degli investimenti.»

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E’ stata firmata ieri, a Villa Devoto, la convenzione tra Regione e Banco di Sardegna che rende subito operativi gli aiuti per i prestiti di conduzione agraria a tasso agevolato destinati alle piccole e medie imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, approvato dalla Giunta nello scorso mese di novembre.
Il documento, siglato tra il presidente della Regione e assessore dell’Agricoltura ad interim Francesco Pigliaru e il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, infatti, permetterà la rapida erogazione da parte dell’agenzia regionale ARGEA dei contributi sugli interessi dei prestiti agrari d’esercizio o conduzione per il sostegno alle spese che l’imprenditore agricolo o l’allevatore sopporta o anticipa nella gestione dell’azienda.

«Quello di oggi – dice Francesco Pigliaru – è un altro tassello importante nella nostra politica a favore dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese agricole: sono 2,5 milioni di euro che mettiamo per abbattere gli interessi ed è un aiuto importante perché permetterà alle aziende di avere liquidità ad un tasso molto agevolato. Non è ovviamente la soluzione di tutto, ma è un altro pezzo di quello che possiamo fare per aiutare in questo momento difficile chi oggi lavora in campagna, soprattutto nelle imprese più piccole che sono la maggioranza del tessuto produttivo agricolo, e permettergli di guardare con più fiducia al futuro.»

«In questi mesi – aggiunge Giuseppe Cuccurese – abbiamo lavorato per coprire tutta la gamma delle esigenze delle imprese agricole e facilitare l’accesso al credito degli imprenditori agricoli. Di questo intervento sui prestiti di conduzione beneficeranno soprattutto i piccoli imprenditori, perché col contributo in conto interessi i prestiti avranno un costo vicino a zero. È interesse di tutti aiutare le piccole aziende perché in Sardegna rappresentano l’ossatura del settore primario: con lo sforzo di tutti e interventi di sistema come questo stiamo andando nella giusta direzione.»
2,5 milioni per finanziare fino a 2000 domande. Dopo la delibera della Giunta regionale dello scorso 25 novembre, che destinava 2,5 milioni di euro ancora giacenti presso ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e il decreto del 14 febbraio che ha stabilito le disposizioni necessarie per attuare l’intervento, la convenzione è l’ultimo passaggio formale per la piena e immediata operatività dell’intervento. Secondo le previsioni, potranno essere finanziate tra le 1.400 e le 2.000 domande, con l’attivazione di prestiti che mediamente ammonteranno tra i 30 e i 50mila euro.

Gli aiuti, in regime de minimis, verranno concessi in conto interessi per operazioni di credito di durata fino a 12 mesi. Agevoleranno, tra le altre cose, l’acquisto di sementi e concimi, mangimi, antiparassitari, carburanti, il pagamento di prestazione e salari, gli affitti e le rate assicurative ed è destinato alle PMI, condotte da imprenditori agricoli con sede operativa in Sardegna. L’importo dell’operazione di credito non potrà essere inferiore a 5mila euro per azienda. In ogni caso, l’intervento regionale, così come previsto dalla normativa comunitaria, non potrà eccedere l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” di 15mila euro, concessi a un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari.
ARGEA gestirà le domande. Le domande possono essere presentate ai servizi territoriali di ARGEA, che istruirà le richieste di contributo mediante procedimento a sportello e determinerà il possesso dei requisiti e l’eventuale importo massimo dell’agevolazione. Il provvedimento di ammissibilità verrà poi trasmesso da ARGEA all’azienda e all’istituto di credito convenzionato, che poi provvederà ad avviare l’iter per l’apertura della linea di credito.

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La commissione Bilancio, presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd) ha proseguito le audizioni sulla Legge di Stabilità 2017 ascoltando le relazioni del direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese e del Segretario generale della Fondazione Sardegna Carlo Mannoni.

Nel suo intervento Cuccurese ha affermato che «lo scenario economico della Sardegna registra, dopo 3 anni molto duri, un moderato andamento positivo, sostanzialmente in linea con i dati nazionali; le imprese hanno ripreso ad investire e le famiglie sono tornate verso il risparmio gestito, segnali di una ritrovata fiducia che ci spingono a guardare al futuro con un certo ottimismo».

La stessa Legge di Stabilità della Regione, ha osservato il direttore generale del Banco, «intercetta questi segnali perché prevede interventi interessanti in alcuni settori strategici per l’economia sarda come agro-alimentare, turismo, internazionalizzazione delle imprese e sostegno alle start-up innovative».

Soffermandosi poi sui problemi del settore lattiero-caseario, Cuccurese ha sottolineato l’importanza della consapevolezza comune cresciuta fra tutte le componenti della filiera, che rappresenta una buona base per rendere il mercato più stabile e competitivo.

«Un processo – ha aggiunto Cuccurese – nel quale riteniamo di aver fatto la nostra parte sia lavorando bene con Regione, Consorzi fidi ed associazioni di categoria, che mettendo a punto strumenti operativi nuovi ma adatti alla specificità della Sardegna; riteniamo in definitiva che, passata questa tempesta, potremo replicare in Sardegna (con le dovute differenze) il modello di grande successo del Parmigiano reggiano.»

Successivamente ha preso la parola il Segretario generale della Fondazione Sardegna Carlo Mannoni che, in apertura, ha ricordato che «il recente cambio del nome non è stato un passaggio formale ma la scelta autonoma di fare una buona riforma che, nel settore delle banche popolari, è partita da un intervento legislativo del Governo». La nuova veste della Fondazione, secondo Mannoni, «consente di aumentare l’impatto positivo degli interventi sul territorio, anche grazie alla solidità patrimoniale dell’istituto (circa 1 miliardo), ai buoni risultati di bilancio (più 30 milioni), ad una rete di partecipazioni strategiche a cominciare dalla Cassa Depositi e Prestiti, mentre quella nel Banco di Sardegna è pari a circa un terzo del capitale della Fondazione».

Mannoni ha poi illustrato alcune delle principali attività in corso nei settori della cultura, della ricerca, della scuola, della salute, degli investimenti sui territori e del contrasto alla povertà; quest’ultima, a livello sperimentale ma già ben strutturata, potrebbe incrociarsi positivamente con il Reis (reddito di inclusione sociale) regionale.

Il segretario generale della Fondazione Sardegna ha poi annunciato una indagine per studiare le motivazioni alla base delle differenze fra la realtà della Regione e la sua percezione da parte della società sarda.

A proposito dell’economia regionale, infine, Mannoni ha dichiarato che «non esiste tanto il problema della mancanza di risorse sia nella parte pubblica che in quella privata, servono piuttosto più rapidità e più capacità di produrre proposte ed opportunità per rendere la Sardegna attrattiva».

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Dal 3 al 5 novembre sono in programma, a Cagliari, tavole rotonde, dibattiti, proiezioni e mostre, per celebrare i 130 anni di Legacoop. La Sardegna diventa protagonista con un programma ricco di iniziative in programma il 3, 4 e 5 novembre nella sede della Fondazione Sardegna, via San Salvatore da Horta. «Si tratta di un appuntamento molto importante per la cooperazione, la Sardegna e la cooperazione nell’isola – spiega Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop – e la nostra regione con le sue testimonianze, i suoi partecipanti e questa iniziativa, diventa protagonista di questa grande celebrazione». Ospiti di rilievo per tre giorni di discussioni e approfondimenti. Saranno presenti il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, il presidente nazionale di Unipol Pierluigi Stefanini, il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il presidente dell’Abi Sardegna Giuseppe Cuccurese, il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba, il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru. 

Primo appuntamento giovedì 3, alle ore 11.00 inaugurazione mostre “130 anni di Legacoop” e “Le parole di Grazia”, omaggio di Legacoop a Grazia Deledda. Alle 15.00 apertura lavori con Roberto Negrini vice presidente Legacoop nazionale. Proiezione video celebrativi 130-Storia di un futuro possibile, Cooperare in Sardegna. Seguono i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e incontro dibattito su “Agroalimentare cooperativo tra innovazione e sostenibilità” modera Daniele Caddeo direttore Legacoop Sardegna, dialogo con Elisabetta Falchi assessore regionale Agricoltura. Interventi di Salvatore Palitta (Consorzio pecorino romano), Nino Siclari (Coop Santa Margherita terra e sole), Gabriele Chessa (responsabile regionale pesca Legacoop), Francesco Casula (3A Arborea), Renato Ilotto Coop Cao, Salvatore Pala (Coop Pastori Nurri), Roberto Spoletti (Granarolo).

Ore 17.00, Cooperare tra Welfare e cultura, avvia i lavori Giovanni Condorelli presidente Legacoop Sassari. Dialogo con Luigi Arru assessore regionale alla Sanità, Claudia Firino assessore regionale alla Cultura. Interventi di Enzo Porcu (responsabile Coopsociali), Jose Moica (Coop culturali), Susanna Naitza (Coop La memoria storica), Silvio Obinu, (Coop sociale Lariso). Ore 18.30 La cooperazione è unica. Dialogo con Claudio Atzori (presidente Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente Confcooperative Sardegna), Sergio Cardia (presidente Agci Sardegna).

Venerdì 4 novembre

– ore 10.00

130 anni cooperativi in Sardegna, Gianni Locci vice presidente Legacoop Sardegna dialoga con Aldo Accardo (Docente Unica), Maria Rosa Cardia (Docente Unica), Giorgio Caredda (Docente La Sapienza). Interventi di Carlo Salis (Mediacoop), Giampiero Meloni (Coop Lacesa), Marta Brasi (Coop allevatrici sarde), Gianni Usai (Cooperazione)

– Ore 11.30

La cooperazione nella nuova economia tra capitale umano e innovazione. Avvia i lavori Riccardo Barbieri (direttore generale Fidicoop), Claudio Atzori (presidente Legacoop), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Francesco Pigliaru (Presidente regione Sardegna), Maria Del Zompo (Rettore Unica), Antonello Cabras (Fondazione Sardegna), Emilio Floris (Senatore)

– Ore 15.00

Cooperare è dare credito all’Europa

Avvia i lavori Chicco Gregu, ad Efficienza 4.0. Dialoghi con Claudio Atzori (Legacoop), Luigi Bobba (Sottosegretario ministero del Lavoro), Renato Soru (Eurodeputato), Salvatore Cicu (Eurodeputato), Raffaele Paci (vice presidente della Regione Sardegna), Pierluigi Stefanini (Presidente Unipol), Alberto Scanu (Presidente Confindustria Sardegna), Giuseppe Cuccurese (Presidente Abi Sardegna), Giovanni Luppi presidente nazionale agroalimentare Legacoop.

– Ore 17.00

La cooperazione è lavoro giusto.

Avvia i lavori Totoni Sanna (Legacoop Nuoro), dialoghi con Ignazio Angioni (Senatore), Virginia Mura (Assessore regionale al Lavoro), Luigi Piano (Responsabile area lavoro Legacoop), Silvana Frau (Responsabile turismo Legacoop), Ignazio Ganga (segretario regionale Cisl ), Michele Orlandi (Conad), Tonino Tanda (Isolex).

Sabato 5 novembre

– Ore 10.00

Apprendimento cooperativo, avvia i lavori Daniela Schirru (Legacoop Cagliari). Partecipano Roberta Trovarelli (responsabile progetto Bellacopia), Francesco Feliziani (Direttore generale ufficio scolastico regionale), Luisa Zedda (Isforcoop), Stefano Curati (Cooperativa Infora), presidi scuole superiori Sardegna. 

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Moby e Tirrenia sono partner del Meet Forum 2016 (Mediterranean European Economic Tourism), in una tre giorni di lavori e confronti tra le massime autorità del settore per discutere sulle linee guida che potranno incidere sul sistema turistico dell’area del Mediterraneo, che si svolge da oggi al 29 ottobre nello splendido scenario del Geovillage di Olbia.

Le due compagnie del Gruppo Onorato Armatori saranno dunque presenti a un’iniziativa che vedrà coinvolti vari operatori del settore turistico come vettori aerei e navali, tour operator, agenzie di viaggio retail e albergatori.

Onorato Armatori sarà rappresentato dall’amministratore delegato di Tirrenia Massimo Mura, che prenderà parte al dibattito finale il 29 ottobre al quale parteciperanno anche il vice ministro con delega dei Trasporti Riccardo Nencini, il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, l’assessore del Turismo Francesco Morandi, il direttore esecutivo dell’Enit Gianni Bastianelli.

Presente per Tirrenia anche il Direttore commerciale passeggeri, Roberto Patrizi, che domani 28 ottobre prenderà parte al tavolo il cui focus sarà incentrato sulle politiche di sviluppo del trasporto, e che sarà coordinato da Pere Padrosa Pierre, Director General de Transports i Mobilitat de Catalunya.

«Siamo felici di aver supportato questa iniziativa, essere presenti a questo appuntamento per noi è motivo di assoluto interesse – dichiara Roberto Patrizi -.Vogliamo essere parte integrante e fattiva del percorso di sviluppo e crescita del turismo in Sardegna, e questa è un’occasione importante per discutere con gli operatori del settore.»

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