Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha approvato oggi il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015.
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Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha approvato oggi il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Banco di Sardegna e delle sue controllate riferito al 30 settembre 2015.
Nonostante la contrazione del margine d’interesse e il sostenimento integrale, nel mese di settembre, del significativo onere straordinario derivante dall’accordo sindacale – siglato lo scorso agosto – per la razionalizzazione degli organici prevista nel Piano Industriale di Gruppo 2015-20174, il Banco e le sue società controllate hanno registrato un risultato reddituale più che soddisfacente potendo contare sul consolidamento di alcuni segnali positivi che si erano già manifestati a partire da inizio anno, quali la crescita delle commissioni, l’apporto dell’attività finanziaria, la riduzione delle rettifiche sui crediti e il calo strutturale delle spese di funzionamento. La raccolta da clientela si conferma in crescita, sia nella forma diretta sia in quella indiretta, quest’ultima specie nel risparmio gestito, mentre l’andamento degli impieghi mostra un lieve calo, in linea con l’andamento nel sistema regionale. I crediti deteriorati netti si confermano stabili rispetto a fine dicembre 2014 mentre il rapporto di copertura sale al 45,3%.
Gli indicatori patrimoniali di vigilanza del Banco di Sardegna si rafforzano ulteriormente raggiungendo valori di molto superiori ai minimi richiesti.
«Siamo soddisfatti di poter consolidare alcuni segnali positivi che si erano già manifestati a partire da inizio anno – ha commentato il Direttore Generale del Banco, Giuseppe Cuccurese -: ci riferiamo al trend delle commissioni, in crescita del 3%, alla sostanziale riduzione di 44,8 milioni (pari al 46,6%) delle rettifiche su crediti, alla evidente riduzione strutturale delle spese di funzionamento.
Questi elementi, sommati al buon apporto che continua ad essere garantito dal portafoglio titoli, ci hanno consentito da un lato di contenere il calo del margine d’interesse e dall’altro di spesare oltre 20 milioni di oneri una tantum derivanti dal piano di razionalizzazione degli organici, raggiungendo un utile ante imposte di 18,4 milioni; ricordiamo che lo stesso indicatore, senza i citati oneri, avrebbe superato i 38 milioni lordi, attestandosi sugli stessi livelli del settembre 2014.
Siamo inoltre molto gratificati dalla fiducia confermataci dai nostri clienti sul fronte della raccolta, che continua a crescere sia nella forma diretta sia in quella indiretta, quest’ultima specie nel risparmio gestito che è all’origine della buona crescita commissionale. Sul fronte degli impieghi cominciamo a vedere un’inversione di tendenza pur registrando ancora un lieve calo, anche originato dai positivi effetti stagionali dell’industria turistica.
Si cominciano a vedere, sebbene ancora deboli, i primi segnali di ripresa dei consumi e degli investimenti e stiamo lavorando per continuare ad essere protagonisti del mercato, ben consapevoli di dover puntare, come non mai, al miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi; ci stiamo infatti dedicando al rafforzamento e al miglioramento della spinta commerciale come pure alla razionalizzazione della rete per servire meglio il territorio, prestando particolare attenzione ai clienti, al capitale umano, al profilo di rischio, alla liquidità e alla solidità patrimoniale, che già esprime coefficienti di vigilanza superiori al 20%.
Siamo infine fiduciosi sulle prospettive economiche e commerciali – ha concluso Giuseppe Cuccurese -, considerato che da un lato stiamo sostenendo nell’anno in corso la maggior parte degli oneri straordinari previsti dal piano industriale, mentre gli effetti positivi si registreranno già a partire in parte dal 2016 ed a regime dal 2017 grazie alla riduzione in via strutturale dei costi di funzionamento ed ai primi ritorni dagli investimenti.»