21 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato oggi un ordine del giorno unitario a sostegno della vertenza dei lavoratori della Portovesme srl.

La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Piero Comandini che ha dato notizia della sentenza n. 142 della Corte costituzionale relativa alla legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023 che trattava “Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie”. Il testo prevede, in particolare, l’illegittimità costituzionale degli articoli n. 123, comma 11, limitatamente all’inciso dei “limiti volumetrici”, n. 128, limitatamente all’inciso “condono”, n. 131, limitatamente all’inciso “pergole bioclimatiche intese come”. Il presidente Piero Comandini ha anche annunciato che nella Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il ricorso della Regione sarda finalizzato a dichiarare l’illegittimità costituzionale della legge 26 giugno 2024, n. 86 sull’autonomia differenziata.

Il presidente, inoltre, ha comunicato che dal 10 settembre scorso i consiglieri regionali Alfonso Marras, Piero Maieli e Gianni Chessa hanno dichiarato di aderire al gruppo di Forza Italia, e che il gruppo Misto ha eletto presidente Alessandro Sorgia e vice Alice Aroni.

Franco Mula (Alleanza Sardegna-Pli), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto maggiore rispetto sulla puntualità di inizio dei lavori e ha auspicato che il presidente intervenga per fare rispettare gli orari. Franco Mula ha anche evidenziato positivamente le migliorie del settore tecnologico apportare al funzionamento dell’Aula.

Il presidente Piero Comandini ha, quindi, aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno della seduta di oggi: la mozione n. 15 (Solinas e più) sulla annunciata chiusura da parte della Portovesme Srl – Glencore della linea piombo e delle gravi conseguenze per i lavoratori e il territorio. Piero Comandini ha ringraziato per la presenza in tribuna dei sindaci dei territori del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano e le rappresentanze sindacali della Glencore. Piero Comandini ha ricordato che «siamo coinvolti in una vicenda estremamente negativa che riguarda la Glencore e sulle ripercussione che ha sui territori del Sulcis e del Medio Campidano» e che domani c’è un importante incontro al Ministero a Roma. La seduta di oggi, ha spiegato, ha l’obiettivo di avviare una discussione aperta che porti all’approvazione di un ordine del giorno unitario. «Non è il momento delle divisioni politiche, ma è il momento del sostegno a questa vertenza che è la vertenza di tutta la Sardegna», ha detto.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere del Pd Antonio Solinas, presidente della IV commissione (Governo del territorio), che ha illustrato la mozione, le tappe della vertenza e ha sottolineato l’importanza di questa seduta e di questo dibattito che possa dare più forza alla Sardegna nella riunione di domani al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla possibilità di chiusura della Portovesme srl da parte di Glencore.

Antonio Solinas ha ricordato l’importanza strategica dell’attività della Portovesme srl nella lavorazione dello zinco e del piombo, ma anche i 1200 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e dell’incertezza che stanno vivendo anche le loro famiglie. Per Antonio Solinas è evidente che la Glencore non ha intenzione di tener fede all’accordo sottoscritto con i sindacati sul progetto per la lavorazione dei materiali critici come il litio. Solinas, che ha voluto riunire la commissione che presiede a Portovesme per dare solidarietà ai lavoratori, ha ricordato che la cassa integrazione scade a ottobre. Serve unità, ha continuato, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti e  bisogna salvaguardare tutti lavoratori. Sicuramente, ha concluso, la Glencore potrà occuparsi delle bonifiche del territorio, attività a cui non potrà sottrarsi.

Per Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-PLI) la vertenza della Glencore richiede unità e un lavoro comune di tutte le forze politiche anche in previsione dell’incontro di domani al Ministero. E’ un’azienda strategica per la Sardegna, per il Sulcis Iglesiente, ma anche per l’Italia, ha detto, apprezzando la volontà del ministro Adolfo Urso di convocare il tavolo domani. Anche Gianluigi Rubiu ha ricordato che è in gioco il futuro di 3-4mila cittadini, se contiamo i 1200 lavoratori e le loro famiglie. E’ una vertenza, ha proseguito nel suo intervento, che riguarda la Sardegna intera e non un solo territorio. Portovesme srl rappresenta, ha detto, l’ultimo baluardo dell’industria in Sardegna, settore in questi anni abbandonato. Per Gianluigi Rubiu comunque c’è speranza per la Portovesme srl, con o senza Glencore, visto il grande interesse delle grandi aziende a investire nell’industria in Italia: ieri sono arrivate, ha detto, 15 manifestazioni di interesse per l’ex Ilva di Taranto. Una notizia che fa sperare anche per la Portovesme.

Per Alessandro Pilurzu (Pd) si tratta di una crisi industriale, ma è anche una questione di responsabilità. Per il consigliere quello che sta avvenendo rappresenta l’esempio di un’azione di sfruttamento e poi di abbandono. «Quello che sta avvenendo è inaccettabile», ha ribadito ricordando che nella gestione della crisi è stata evidente la mancanza di trasparenza da parte della Glencore. L’azienda, ha continuato, sembra prenda tempo e questo sta creando incertezza nel territorio. Per Alessandro Pilurzu non è soltanto un problema economico, ma anche etico e la politica sarda ha il dovere di intervenire con decisione in sinergia con il Governo. Il consigliere ha ribadito che la Sardegna non è un terreno da sfruttare e abbandonare e ci vuole rispetto per le lavoratrici, per i lavoratori e per tutto il territorio.

Gianluca Mandas (M5S) ha recitato l’articolo 1 della Costituzione, ricordando che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ha poi definito drammatica situazione della Portavesme srl, sottolineando che 1200 lavoratori, le loro famiglie e un intero comparto industriale vivono nell’incertezza e nella disperazione. «Non è solo una questione economica ma di giustizia sociale e di responsabilità», ha detto. Non possiamo permettere, ha proseguito, che l’industria del Sulcis e della Sardegna muoia. Per Gianluca Mandas bisogna riprendere a parlare di industria, fare nuovamente programmazione, e ricordare le opportunità legate alla transizione energetica. Il primo obiettivo, però, ha continuato il consigliere è quello di difendere il lavoro affinché lavoratrici e lavoratori  guardino al futuro con speranza e non con paura.

Per Alberto Urpi (Sardegna al centro 20Venti) è importante l’unità di tutte le forze politiche, dei lavoratori, dei sindaci e dei sindacati. «Questo è il momento dell’unità», ha detto, imputando dalla Glencore di aver giocato con il destino dei lavoratori sardi in due territori, il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano, interessati da una grande emergenza occupazionale. Alberto Urpi ha ricordato anche i 40 posti di lavoro persi con la VillaService e ha manifestato apprezzamento per la posizione assunta dal ministro Adolfo Urso.

Per Luca Pizzuto (Sinistra futura) aver dato sovranità ai mercati e alle multinazionali sta portando tutti a pagare un prezzo carissimo da decenni. Abbiamo delle leve che dobbiamo utilizzare, ha detto, ma rendendoci conto con chi abbiamo a che fare e che agiscono in base a leggi di mercato. Pizzuto ha esortato i colleghi a reagire uniti per dare un mandato pieno alla Regione Sardegna nella discussione di domani a Roma. Servono politiche nuove, ha continuato, e aprire a nuovi settori industriali. E’ necessario anche capire dove sono finiti, ha detto, i soldi del Piano Sulcis. Luca Pizzuto ha poi concluso annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno e sottolineando che bisogna avere la possibilità di scrivere nuove pagine per il futuro del nostro territorio.

Stefano Tunis (Sardegna al centro 20Venti) ha ribadito il pieno sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. Il consigliere ha ripercorso le tappe della vertenza Glencore e ha detto che è fondamentale chiarirsi le idee su quale «partita vogliamo giocare: che Glencore rimanga attiva o giocare la partita del dopo». Stefano Tunis ha parlato di programmazione necessaria per attrarre gli investimenti e non certo, ha detto, con l’ultimo progetto di legge della Giunta regionale.

Solidarietà a tutti i lavoratori che lottano per il proprio posto di lavoro è stata espressa anche da Alessandro Sorgia, capogruppo del Gruppo Misto. Il consigliere ha ribadito la volontà della politica di salvaguardare i posti di lavoro e far sì che vengano rispettati gli impegni presi. Non è possibile accettare che 1200 famiglie rimangano senza reddito, ha detto, è a rischio la tenuta sociale del territorio. Per Alessandro Sorgia Regione e Ministero devono prendere posizione forte e decisa nei confronti della Glencore.

Dopo l’on. Alessandro Sorgia, l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha preso la parola e ha detto: «Come disse il ministro Pisanu l’unità è una bambina e va coccolata, non presa a schiaffi. Se dobbiamo e vogliamo essere uniti, per il bene dei sardi e dei lavoratori della Glencore, è inaccettabile leggere i vostri comunicati trionfalistici sulla fine della peste suina. Allo stesso modo pensare di modificare lo Statuto senza chiedere il parere all’opposizione non è un atto molto intelligente né utile. Anche noi siamo pronti ad andare a Roma ma è necessario che la Regione non apra più la porta i “prenditori” come quelli che sono stati insediati negli anni a Ottana come nel Sulcis».

Per i Riformatori sardi l’on. Umberto Ticca «il colosso Glencore non ha messo al riparo negli anni i lavoratori e i siti produttivi. Abbiamo dunque armi spuntate ma al tavolo di domani deve giungere la voce forte e univoca di questo Consiglio. Non possiamo sederci con l’azienda dimenticando il sostegno pubblico che ha ricevuto né è accettabile che l’azienda pensi di non doversi occupare delle bonifiche o del futuro dei lavoratori che vorrebbe abbandonare».

Per Forza Italia l’on. Gianni Chessa è importante riflettere sul fatto che «in Romania ci sono 30 mila aziende italiane mentre la Sardegna non ha un piano industriale e se perdiamo anche i 1.200 posti della Glencore abbiamo perso l’ultimo pezzo di industria della Sardegna. Dobbiamo rafforzare la visita di domani della presidente Todde e dell’assessore Cani per evitare di raccogliere briciole ma per dare una prospettiva all’industria sarda. La speranza della cassa integrazione è un fallimento, dobbiamo puntare a qualcosa di più».

Dai banchi della maggioranza l’on. Sandro Porcu (Orizzonte Comune): «Esprimo solidarietà ai lavoratori della Portovesme srl e ai sindaci, perché non dimentico le vertenze alle quali ho partecipato con la fascia tricolore. Un ordine del giorno ci deve vedere davvero uniti, maggioranza e opposizione. Questi territori e la Sardegna non meritano quel che stanno vivendo».

Parola di sostegno anche da parte di Angelo Cocciu (Forza Italia): «Ho sentito e subito il dolore dei dipendenti di Air Italy, che potevano essere salvati ma la politica, quella che a Roma sta nei ministeri, non ha mosso un dito.  Siamo arrivati a questa situazione perché abbiamo rifiutato nel tempo altre alternative nel campo energetico, come il nucleare, e ne paghiamo le conseguenze».

Dall’opposizione l’on. Paolo Truzzu (FdI): «E’ molto importante l’unità tra noi e con il governo Meloni, ma serve una consapevolezza: che idea di industria per la Sardegna ha la Regione? Piombo e zinco prodotti nel Sulcis sono fondamentali per l’Italia e possono interessare i nuovi acquirenti dell’Ilva ma senza una politica industriale per la nostra isola non andremo molto avanti. Mi dà anche molto fastidio il fatto che questa multinazionale ha fatto extraprofitti ma non ha reinvestito nulla in Sardegna e sui suoi lavoratori.  Nessuno può avere carta bianca, nessuno può stare fuori dalle regole, nessuno può essere esente da responsabilità. Nemmeno la Glencore. E se sarà necessario andremo avanti da soli, anche senza la Glencore».

Per Giuseppe Frau (Uniti) «il momento riguarda l’intera comunità sarda e l’economia della nostra isola, migliaia di famiglie che rischiano di rimanere a terra, senza futuro. Di tutto questo alla multinazionale Glencore importa molto poco: per loro ci sono soltanto i numeri. Per noi ci sono le persone e intorno alle persone noi daremo un forte segnale collettivo».

A seguire, la Giunta. L’assessore all’Industria Emanuele Cani ha preso la parola e ha detto: «La vera questione è che l’Italia non ha una sua politica industriale e questa assenza di programmazione ci porta a vivere sempre sull’onda delle esigenze spicciole. Questa Giunta crede all’industria e in passato non tutti hanno avuto la stessa posizione. Qualcuno ha creduto in passato che la Sardegna possa vivere senza industria, noi abbiamo un’idea diversa e riteniamo che non si possa crescere davvero senza industria. E permettetemi anche di parlare di energia: non c’è industria senza un prezzo competitivo dell’energia e senza infrastrutture efficienti. Anche per questo riteniamo che un atto di democrazia sia fissare un prezzo energetico unico europeo per le industrie, dovunque si insedino».

Tornando alla crisi Glencore, l’assessore Emanuele Cani ha ringraziato «il governo Meloni per la risposta spontanea e contraria davanti all’annuncio di Glencore sullo smantellamento delle linee di produzione. Domani a Roma ribadiremo questo concetto insieme alla disponibilità della Regione a un dialogo con la multinazionale per ridurre il costo dell’energia, che è davvero difficilmente sostenibile».

Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha quindi comunicato la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto da tutti capigruppo. Il documento unitario ripercorre le diverse fasi della vertenza Glencore e impegna, in sintesi, la presidente della Regione e la Giunta «ad adottare tutte le iniziative necessarie e opportune, sia a livello nazionale che regionale, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti con le parti sociali, con la presentazione del piano industriale, scongiurando il proseguo di attività con la sola linea Waelz e riveda la propria decisione di interrompere la linea zinco, mantenendo gli attuali livelli occupazionale della Portovesme srl, nonché di verificare altre soluzioni possibili per l’acquisizione dello stabilimento».

Hanno dichiarato il voto favorevole e dei rispettivi gruppi di appartenenza i consiglieri: Giuseppe Dessena (Avs); Stefano Tunis (Sardegna2020); Gigi Rubiu (FdI); Luigi Piano (Pd); Francesco Agus (Progressisti); Umberto Ticca (Riformatori) e Gianluca Mandas (M5S).

Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità ed il presidente dell’assemblea ha quindi rivolto parole di ringraziamento alle forze sindacali, ai lavoratori, agli amministratori ed ai consiglieri e alle consigliere regionali per il lavoro svolto, l’impegno e l’attenzione dimostrati nei confronti di una vertenza definita, da più parti, come cruciale per l’intera Sardegna.

 

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Lunedì 15 giugno, dalle ore 17.00, è in programma un dibattito online dal titolo: “Covid-19. Dall’emergenza sanitaria alla crisi economica: analisi idee, confronti e alternative per il rilancio”, organizzato da Art. 1 Sardegna.

«Sarà l’occasione commenta il segretario regionale di Art. 1 Luca Pizzuto per dibattere e confrontarsi sulla necessaria ripartenza economica e sociale sul piano nazionale e regionale. Riteniamo sia urgente ed improrogabile, come area progressista, democratica e di sinistra, interrogarci e provare a suggerire delle risposte dando voce alle preoccupazioni che da più parti arrivano per i ritardi e la incertezza delle azioni tuttora in campo.»

Si tratta di un ricco programma di interventi programmati e qualificati provenienti dal mondo delle imprese, del lavoro, del sindacato, degli Enti locali e della politica.

«Nelle nostre intenzioniprecisa l’ex assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessenac’e il confronto e l’apertura verso tutti gli attori che potranno e dovranno necessariamente confrontarsi con le sfide che affronteremo nei prossimi mesi. In questo quadro, riteniamo essenziali dare ascolto alle comunità, ragionando in primis con gli amministratori locali.»
Il programma prevede in apertura la relazione introduttiva a cura di Vincenzo Visco, ex ministro dell’Economia e presidente dell’associazione NENS, che inquadrerà la situazione economica nazionale ed europea e delineerà prospettive future e obiettivi di medio e lungo periodo.
A seguire, relazione introduttiva a cura di Paola Casula, sindaca di Guasila e due esperienze da settori in crisi:
Giuliana Farris – coordinamento Nidi d’Infanzia
Vincenzo de Rosa – rappresentante imprese dello Spettacolo.

Interventi programmati di:
Stefania Piras, sindaca di Oniferi e presidente dell’Unione dei Comuni
Claudio Atzori, presidente Legacoop
Marco Medda, presidente provinciale Confesercenti
Simone Cualbu, Coldiretti
Francesco Porcu, segretario regionale CNA
Eugenio Lai, consigliere regionale Art. 1
Emiliano Deiana,presidente Anci Sardegna
Tore Cherchi, ex parlamentare
Michele Carrus, segretario CGIL
Seguirà il dibattito. Conclusioni a cura di Giuseppe Dessena – ex assessore regionale della Cultura
Coordinerà i lavori, il giornalista Marco Corrias.

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Dura presa di posizione di Articolo Uno contro le scelte della Giunta Solinas in materia di istruzione.
«L’istruzione è un pericolo? Per la Giunta regionale della Sardegna pare proprio di sì. Se si vuole colpire lo sviluppo di un popolo si parte dal togliere loro le risorse per conoscere e istruirsi – si legge in una nota di Articolo Uno –. Pare che questo la Giunta Solinas lo abbia capito molto bene dato che in pochi mesi è riuscita con assoluta indifferenza a toccare uno dei più grandi risultati ottenuti dalla scorsa Giunta, per cui Articolo 1 aveva messo il massimo impegno. Il tanto difficile ma raggiunto risultato di dare a tutti gli idonei la borsa di studio universitaria è solo un ricordo. Dall’insediamento della nuova giunta l’odiosissima categoria “Beneficiario non Idoneo” è tornata in auge grazie ai tagli voluti dalla maggioranza. Se questo non bastasse, la nuova maggioranza ha ben pensato di tagliare di tagliare i trasferimenti ai Comuni per far fronte ai costi del trasporto scolastico degli alunni della scuola dell’infanzia e di primo grado, lasciando i comuni da soli a condurre la battaglia contro la dispersione scolastica.»
«Quanto sta facendo l’attuale Giunta – dichiara il consigliere regionale Eugenio Lai – è vergognoso. Si sta pericolosamente giocando con il diritto allo studio delle nuove generazioni, infischiandosene dello sviluppo sociale e culturale ed economico di un’intera Isola. Vedere andare in fumo i grandi risultati raggiunti – aggiunge l’ex assessore regionale all’istruzione Giuseppe Dessena – è inaccettabile. Gli anni scorsi, mattone dopo mattone, eravamo riusciti a trasformare il settore istruzione sardo in un modello che altri regioni invidiavano. Oggi, in maniera scellerata, la nuova maggioranza ha deciso di far arretrare la Sardegna.»
«Articolo Uno – conclude il segretario regionale Luca Pizzuto – si batterà contro questo scempio e contro questo progetto, scientificamente voluto, di abbassare il livello di istruzione e conoscenza dei nostri giovani. Si vuole privare la nostra comunità del più grande strumento contro l’oppressione ed i soprusi. Non lo permetteremo.»

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In merito alla vicenda riguardante i ritardi nell’apertura dei corsi universitari presso la sede della Provincia a Carbonia intervengono i due esponenti di Articolo Uno Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena, rispettivamente ex consigliere regionale e ex assessore regionale alla pubblica istruzione.
«Nella scorsa legislatura abbiamo lavorato – affermano Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena – per creare le condizioni necessarie all’apertura di una sede dei corsi universitari (inizialmente in modalità e-learnig) che avrebbero consentito agli studenti sulcitani, anche adulti, di frequentare il loco le lezioni. Avevamo ricevuto ampie rassicurazioni su tempi e modi di espletamento delle procedure di avvio. Rispediamo perciò al mittente qualsiasi polemica circa l’uso esclusivamente elettorale dell’annuncio di apertura: esistevano condizioni ed elementi reali che garantivano l’avvio del progetto nel 2019. Siamo noi, pertanto – concludono Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena -, i più stupiti ed amareggiati da una situazione procrastinata all’infinito per supposte criticità burocratiche e finanziarie. Occorre fare chiarezza e restituire al Sulcis e ai sulcitani ciò che nella scorsa legislatura era stato costruito, ma che evidentemente non é attualmente di interesse della maggioranza, in tutte le sue forme, della Regione Sardegna.»

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È sempre grande l’interesse sulla figura ed opera del marxista critico e comunista umanista Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891-Roma, 27 aprile 1937); sono costanti e molteplici, infatti, le iniziative di Facoltà Universitarie e Associazioni che promuovono Convegni e presentazioni critiche sul grande pensatore sardo.

Gli scritti gramsciani, indipendentemente dalle idealità politiche personali, risultano il pensiero più letto, studiato e tradotto nel mondo, tra gli autori del Novecento. Autorevoli ed importanti traduzioni del suo pensiero sono ampiamente diffuse in Giappone, Cina, America Latina, Stati Uniti, Canada, India, Gran Bretagna, Germania, Francia, in diversi paesi dell’Est europeo e nei paesi arabi. Questo “successo” si spiega certamente con l’attualità e contemporaneità di un pensiero che riesce a spiegare il presente e varcare il limite temporale ed ideologicamente politico del Novecento, proponendosi sempre fondamentale, propositivo di idee e con tratti di modernità sociale, politica, umana e didattica. Come sostiene il ricercatore e studioso Gianni Fresu, il pensiero dialettico ed antidogmatico ha permesso a Gramsci di essere riferimento di contemporaneità e “sfuggire alle rigide classificazioni, di andare oltre la crisi e il crollo politico-ideologico”, dimostrandosi fondamentale in diversi ambiti disciplinari (pedagogia, critica letteraria, scienza politica, etc.) e rivelando le molteplici forme e natura del potere. Nel suo impegno di scrittura e di pensiero non trascurò le traduzioni e gli scritti per l’infanzia; con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e formazione dei bambini, tra il 1929 e il 1931, operò la traduzione di ventiquattro fiabe dei fratelli Grimm. Anche nelle Lettere prestò particolare attenzione a favole e racconti di grande valenza pedagogica e culturale. Nella particolare classifica dell’UNESCO figura tra i maggiori 250 autori di ogni tempo e di ogni lingua. All’opera di Antonio Gramsci bisogna ancor più ora, in tempi di crisi di valori, rivolgersi con massima attenzione e “con reverenza”, come scrisse e sostenne lo stesso Benedetto Croce. La vitalità morale e intellettuale  del piccolo grande sardo, al cui cervello il regime fascista voleva “impedire di funzionare per almeno vent’anni”, ha generato capolavori di letteratura e pensiero che resistono, come alto esempio morale, alle macerie e disfatte ideologiche ed autoritarie del Novecento.

E proprio “con reverenza”, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.), ha pubblicato gli Atti del Convegno, tenutosi a Parigi il 12 maggio 2018 su “La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia – La réception des oeuvres et de pensée de Gramsci en France”; la tappa d’Oltralpe, sostenuta dal patrocinio e contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la collaborazione della Fondazione Gramsci di Roma e dal progetto “Sardinia Everywhere”, faceva seguito ai precedenti Convegni internazionali tenutesi a Roma il 5 dicembre 2017 e a Cornaredo (MI) il 7 dicembre 2017. La pubblicazione, stampata dalla rinomata Nuova Tipografia Popolare del pavese Ezio Gandolfi e magistralmente impaginata da Marika Re, è la documentata cronaca della giornata franco-sarda curata dall’infaticabile e puntuale Vicepresidente della F.A.S.I. Paolo Pulina ed incentrata sulle prestigiose e qualificate relazioni che hanno ricostruito le varie fasi attraverso le quali si sono diffusi in Francia gli scritti in traduzione di Gramsci e la scoperta “entusiastica” del pensatore sardo dal mondo intellettuale degli anni Settanta.

Il volume, centoventi pagine e con una ricca documentazione fotografica, si apre con la “Premessa” di Paolo Pulina e i saluti al Convegno di Serafina Mascia, Presidente della F.A.S.I., di Virginia Mura e Giuseppe Dessena, rispettivamente assessore del Lavoro ed assessore della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, e di Maria Luisa Righi della Fondazione Gramsci, Roma. Le relazioni parigine, ben si collegano alle tante iniziative svolte durante l’Anno gramsciano deliberato nel 2017 dalla Regione Sardegna e coincidenti con l’Ottantesimo della morte. Introduce i lavori l’ampia relazione di Paolo Pulina, la cui tesi in Lettere Moderne (Università Statale di Milano, anno accademico 1977-1978, relatore il professor Franco Fergnani, docente di Filosofia morale) era proprio incentrata su La ricezione di Gramsci in Francia e contribuì, grazie alla pubblicazione di ampi estratti dello studio specifico sugli anni 1949-1975, al rafforzamento e diffusione delle opere e del pensiero di Gramsci; Pulina dedica la seconda parte del suo intervento agli aggiornamenti relativi al periodo 1976-2017. Segue il contributo di Jean-Yves Frétigné, titolato “I quattro Gramsci. Primo abbozzo di una ricerca sulla ricezione di Gramsci e della sua opera in Francia dal 1990 ai giorni nostri”, che anticipa la primissima tappa di una ricerca relativa alla diffusione di Gramsci in Francia nel corso degli ultimi venticinque anni; Frétigné è autore della particolarissima biografia francese Antonio Gramsci: vivre c’est résister, pubblicata per le edizioni Armand Colin nel 2017. Anthony Crézégut propone invece una sintesi della sua tesi di laurea (Le prigioni immaginarie di Gramsci. Genealogia di una prima edizione francese 1947-1959) e la base di lavoro per un articolo di imminente pubblicazione in una rivista storica francese. Il saggio-relazione di Marco Di Maggio analizza la ricezione di Gramsci nel partito comunista francese dal 1953 al 1983. Giuseppe Còspito interviene con la rivisitazione del suo saggio sul volume di Christine Buci-Glucksmann interprete di Gramsci, pubblicato in Francia nel 1975 dall’editore Fayard e successivamente in Italia dagli Editori Riuniti. Interessante il contributo di Anna Chiara Mezzasalma che confronta la ricezione di Gramsci, con i suoi differenti interessi, passaggi e incontri, in Francia e nelle due Germanie, fino alla caduta del muro di Berlino. Sébastien Madau, figlio di emigrati sardi originari di Ozieri e nato in provincia di Marsiglia nel 1980, relaziona sulla sua personale scoperta di Gramsci come ambasciatore della Sardegna; la documentazione del Convegno  si conclude con la relazione The most original communist thinker produced in the Twentieth-Century West (Eric Hobsbawm), intervento dotto del docente di storia contemporanea Carlo Felice Casula.  A cornice della giornata parigina internazionale l’attore Bruno Putzulu ha letto una lettera di Gramsci e la “Lettre à Gramsci” di Marc Porcu; Pasqualina Deriu ha declamato una sua poesia dedicata alla memoria del poeta Marc Porcu; Giulio Biddau e Vittoria Lai hanno omaggiato Lao Silesu; Andrea Vallebona  ha coordinato un incontro con i giovani sardi a Parigi, nel cui dibattito sono intervenuti per la F.A.S.I. la presidente Serafina Mascia ed il presidente onorario Tonino Mulas.

Cristoforo Puddu                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

 

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Cinque anni di politiche per l’istruzione, la scuola ed il diritto allo studio, con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ voluti dalla Giunta regionale, fin dal suo insediamento nel 2014, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e garantire un alto livello di formazione ai ragazzi e le ragazze dell’isola. Su questi temi si è riflettuto oggi a Nuoro durante il workshop “Tutti a Iscol@: esperienze e riflessioni sulle azioni di contrasto alla dispersione scolastica nella scuola sarda”.

«Il tema dell’istruzione e della dispersione scolastica è assolutamente delicato e necessita di ragionamenti costanti e programmazione economica finanziaria mirata: questo abbiamo cercato di fare con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ – ha detto, aprendo i lavori all’Isre di Nuoro, l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La scuola risponde a tutti gli stimoli e cambiamenti sociali, ed è molto diversa da quella che abbiamo frequentato noi in passato. Oggi è certamente più bello, stimolante ed educativo stare tra i banchi, dove si applica una didattica molto meno rigida, che si avvale delle nuove tecnologie e del potenziale laboratoriale. Nonostante tutto questo, dobbiamo ammettere che la scuola, l’Università e i temi dell’istruzione sono stati per troppo tempo trascurati, mettendo in difficoltà tutti gli operatori e gli amministratori coinvolti, e non da ultimo le famiglie e gli stessi studenti, che infatti spesso abbandonano il percorso intrapreso, provocando un danno a livello personale e sociale. Con le politiche  e i programmi messi in campo in questi anni abbiamo cercato di ricucire tutti i rapporti tra i vari livelli: Comuni, Province, Regione e Ministero, e abbiamo lavorato per fare fronte a gravi problematiche come la mancanza di dirigenti, lo spopolamento dei paesi, l’abbandono scolastico e la diminuzione del numero degli studenti che ha portato anche a operare con lo strumento del dimensionamento.»

Organizzato all’Isre dalla Direzione Generale della Pubblica Istruzione e dall’Ufficio Scolastico regionale, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale sulla Dispersione Scolastica, è stato un importante momento di confronto, per analizzare quanto realizzato dalla Regione attraverso il Programma Tutti a Iscol@ – Linee A e C. 

Sono stati invitati a partecipare i dirigenti scolastici, il personale della scuola, sia docente che amministrativo, i docenti aggiuntivi per la parte laboratoriale e di tutoraggio e i professionisti che hanno contribuito attivamente alla realizzazione dei progetti delle Linee A e C, i genitori degli studenti e gli organismi rappresentativi della scuola. 

L’incontro ha preso in considerazione soprattutto la Linea A (miglioramento delle competenze di base di italiano e matematica) e la Linea C (sostegno psicologico e inclusione scolastica). L’intervento è stato finanziato negli anni con risorse regionali, e fondi europei, sempre crescenti: si è partiti con 14 milioni (risorse RAS) nel biennio 2015/2016, fino ai 21 milioni del 2017/2018 e i circa 33 milioni del triennio 2018/2020. I progetti finanziati in tutto il territorio isolano sono circa 1.200, con un incremento costante degli alunni coinvolti. 

Gli studenti destinatari della Linea A passano da 83.436 (anni scolastici 2015/2018) a 122.214 (2018/2020), e per la Linea C da 41.119 a 59.890.

Cresce anche il personale coinvolto nelle scuole, con un incremento dei docenti che va da 1.087 (anni scolastici 2015/2018) a una previsione di 1.382 (2018/2020).  Stesso aumento si registra sui professionisti  che partecipano al Programma: da 728 a più di 800.

«Il programma di Tutti a Iscol@ – ha concluso l’assessore Giuseppe Dessena – ha fatto registrare numeri sempre crescenti e grande soddisfazione nel mondo della scuola, e riscontri positivi per gli studenti e le studentesse e le loro famiglie. Per questo motivo oggi è impossibile tornare indietro dopo aver intrapreso questa strada. Chi arriverà a governare questo assessorato deve tenere conto che è necessario restare su questo filone e continuare a investire sulla risorse umane perché è l’unica maniera che abbiamo per dare un futuro alla scuola e alla formazione dei nostri ragazzi. Voglio ringraziare anche l’assessora Virginia Mura per l’importantissimo lavoro fatto insieme sulla Formazione e anche sull’Osservatorio, strumento che ci permetterà di monitorare la situazione dei ragazzi nella scuola n maniera scrupolosa.»

Interventi tecnici, sulle prospettive per rafforzare le competenze e contrastare l’abbandono scolastico, sono stati curati da parte del Direttore Generale della Pubblica Istruzione Elisabetta Schirru, da parte della Segretaria Generale Cisl Scuola Sardegna, Maria Luisa Ariu, dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Sardegna, Angela Maria Quaquero e dal Direttore Generale del Lavoro, Luca Galassi. I lavori sono stati conclusi dall’assessore Giuseppe Dessena, con alcune riflessioni educative sulla scuola e sui cambiamenti della società, da parte del Direttore Scientifico del Centro Crea, Lorenzo Braina.

 

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Le sigle di rappresentanza Cosass, Animas Dmts, Assoartisti, Sardinia jazz Network e Agis Musica Sardegna hanno diffuso una nota con la quale comunicano che martedì 22 gennaio, dalle ore 8,30 alle ore 15,00, presso Villa Devoto, a Cagliari, è stato convocato un presidio del comparto cultura per richiedere alla Giunta Regionale di inserire all’ordine del giorno ed approvare la delibera presentata dall’assessore Giuseppe Dessena che regolamenti e impedisca ai soggetti che ricevono contributi tramite emendamento di far domanda nell’art. 56 per le stesse attività di istituto.

«Denunciamo la miopia della politica nella distribuzione delle risorse regionali, date, in modo discrezionale, ad alcune compagnie che operano nel settore culturale in Sardegna attraverso gli emendamenti nella finanziaria 2019 – si legge nella nota -. Queste regalie pre-elettorali, dimostrano ancora una volta l’immaturità e la pochezza del sistema politico sardo che per accontentare qualcuno, scontenta tutti: in oltre 10 anni le giunte che si sono susseguite da Soru in poi, non sono state in grado di mettere mano alla legge sullo spettacolo che è l’unica prospettiva democratica e trasparente per lo sviluppo del sistema culturale in Sardegna. Questi emendamenti avvalorano la tesi che lavorare al di fuori dai bandi, senza il confronto dei C.V. e della progettazione culturale, e con rendicontazioni più snelle, è la formula vincente del Furbetto del Teatrino. Ma quest’anno il danno, oltre la beffa è che diverse compagnie “furbette” che riceveranno tramite emendamento un bel gruzzoletto, riceveranno altresì per la medesima programmazione o per una porzione “speciale” della stessa, ulteriori finanziamenti attraverso la partecipazione al bando dall’art 56. Come dire, una compagnia teatrale avrà nel 2019, una doppia linea di finanziamento erogato dalla Regione Sardegna per la stessa progettazione culturale o per alcune parti di questa.»

«La cultura è un bene comune per lo sviluppo del territorio sardo, e non è un bene ad personam per lo sviluppo dei propri affari e/o di quelli della propria Società o Associazione – si legge ancora nella nota -. Questa politica dei “Furbetti del TEATRINO”, dell’emendamento ad personam, pesa sulle spalle e sulle tasche di tutti i contribuenti a discapito delle tante Compagnie teatrali che aderiscono alle suddette sigle, e che riunitesi durante tutto il 2018 al tavolo di concertazione sulla legge, e accompagnati dell’assessore Giuseppe Dessena, hanno scelto di perseguire una politica culturale democratica e trasparente. E peserà, soprattutto, sul pubblico sardo che resterà orfano per il 2019 della variegata offerta culturale che è spesso frutto delle compagnie minori, che operano nei territori decentrati e disagiati dell’isola.»

«Per questo motivo, il comparto Cultura chiede ai consiglieri, capi di gabinetto e all’intera Giunta regionale l’approvazione della delibera dell’assessorato. Chiediamo a gran voce che venga messo un freno a questo scempio, alla reiterazione delle vecchie politiche clientelari che, anno dopo anno, divide il comparto e pone gli operatori gli uni contro gli altri – conclude la nota delle associazioni -, indebolendo così il sistema culturale sardo che oggi più che mai necessiterebbe di una proliferazione di reti culturali e di solide e feconde collaborazioni, per poter andare avanti ed esprimersi al meglio.»

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«Oltre 16,5 milioni di euro destinati dalla Giunta regionale, in questa fase, ad aprire prospettive concrete di occupazione, attraverso un’alleanza forte tra la Regione Sardegna, la scuola, la formazione professionale e le imprese, così come si propone il Fondo Sociale Europeo.»
È quanto ha reso noto l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi, oggi a Cagliari all’evento annuale del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo, dedicato quest’anno ai nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna: la nuova offerta formativa per i ragazzi dai 14 anni, che hanno appena concluso il primo ciclo di istruzione. L’evento è stato animato dalla presenza delle agenzie formative, delle scuole e degli studenti. I ragazzi possono ora scegliere tra i percorsi scolastici tradizionali quinquennali ed i percorsi di istruzione e formazione professionale che, a pari dei primi, concorrono a ridurre la dispersione scolastica nell’Isola e, come valore aggiunto, contribuiscono a creare un ponte tra il mondo della formazione e il mondo produttivo.

L’evento tematico si iscrive nelle azioni di comunicazione previste dal Por FSE, che quest’anno ha centrato e superato l’obiettivo di certificazione intermedia –  54.743.922 euro al 31 dicembre 2018 – con una domanda di pagamento al 10 dicembre di circa 56 milioni.

«Data la riduzione di circa 200 milioni di euro delle risorse a disposizione nella Programmazione 2014 – 2020 del Por FSE  (un totale di 445 milioni di euro), abbiamo dovuto individuare con molta attenzione le misure necessarie per la nostra Terra – ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, intervenuta all’appuntamento -. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per i nostri ragazzi sono tra tali misure strategiche. Quando la Giunta si è insediata, per i ragazzi in dispersione scolastica non esisteva in Sardegna alcuna misura regionale. Perciò abbiamo da subito istituito i primi percorsi biennali, poi i triennali, e l’anno scorso il quarto anno (perché abbiamo costituito la rete regionale degli IeFP, che è parte della rete nazionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale) interfacciandoci con l’Ufficio Scolastico Regionale, grazie all’Osservatorio Regionale sulla dispersione scolastica istituito, con il collega Giuseppe Dessena, presso l’assessorato della Pubblica Istruzione. Abbiamo perseguito con molta convinzione l’obiettivo di istituire corsi che avessero pari dignità rispetto ai percorsi tradizionali nelle scuole, definendoli sulla base delle esigenze dei singoli territori. I percorsi di istruzione e formazione professionale hanno un’impronta educativa e culturale indispensabile per consentire ai ragazzi di transitare, se lo vogliono, da un sistema all’altro. Fino a non molto tempo fa non c’era un occhio benevolo sulla formazione professionale per i ragazzi. I dati relativi alla dispersione scolastica ci hanno convinto ad investire in percorsi di istruzione e formazione nuovi e complementari rispetto a quelli scolastici e così abbiamo segnato la fine della competizione tra i comparti dell’Istruzione e della Formazione. L’istruzione è al centro di tutte le nostre misure. Si pensi al REIS, dove viene presa in carico tutta la famiglia. Se nei nuclei famigliari esiste un ragazzo senza titolo di studio, la famiglia, per percepire il Reddito di Inclusione Sociale, deve assumere l’impegno di mandare i figli a scuola. Con grande piacere – ha concluso Virginia Mura – ho assistito oggi alle premiazioni da parte dell’Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico di ragazzi che si sono distinti in percorsi di istruzione e formazione professionale  basati sulle scienze matematiche.»

«Considero la giornata di oggi il coronamento di un lungo percorso, molto virtuoso, che ci ha restituito tante soddisfazioni in termini di risultati concreti e risposte alle politiche messe in campo – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena -. Abbiamo scommesso sulla valorizzazione delle risorse umane, sulle capacità specifiche dei singoli ragazzi, e li abbiamo aiutati nel raggiungimento dei loro obiettivi. Con la collega Virginia Mura abbiamo inoltre lavorato e creduto fortemente nell’utilità dello strumento dell’Osservatorio, che serve a dare una concreta visione di insieme della situazione dei nostri giovani, e del loro percorso. Ogni studente deve avere, e oggi può farlo, la scelta tra la strada dell’istruzione e quella della formazione, e anche questo è garanzia di diritto allo studio.»

«Scegliere in modo opportuno la scuola superiore è un passaggio fondamentale per avvicinarsi all’orizzonte del lavoro: in questo senso i nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna (IeFP) consentono alle ragazze e ai ragazzi sardi di acquisire competenze in diversi settori e di specializzarsi in aree professionali favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro – ha dichiarato l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi -. Da oggi aumentano le opportunità a disposizione di chi vuole conseguire il Diploma professionale di Tecnico o la Qualifica professionale, grazie a un’offerta ampliata, integrata e differenziata tra Agenzie formative accreditate e Istituzioni scolastiche di istruzione professionale. Maggiori e migliori occasioni, dunque, per stimolare i giovani a manifestare le proprie attitudini e inclinazioni, misurando il proprio talento con le diverse opportunità proposte dal nuovo Sistema Unitario di offerta formativa, definito sulla base dei modelli europei più efficaci.»

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Domani, lunedì 14 gennaio, al Caesar’s Hotel di Cagliari, si terrà l’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, dedicato quest’anno alla presentazione dei nuovi percorsi di Istruzione e Formazione professionale della Regione Sardegna.

“Il talento incontra le opportunità” è il titolo dell’iniziativa, con inizio alle ore 10.00, che illustra la nuova offerta formativa per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, che hanno appena concluso il primo ciclo di istruzione. La giornata informativa è promossa a poche settimane dalla scadenza – il 31 gennaio – delle iscrizioni sia ai percorsi di istruzione e formazione professionale, sia agli istituti superiori, che da quest’anno sono unificate sul sito del MIUR.

Verrà proposta una panoramica completa delle soluzioni a disposizione per completare il processo di formazione favorendo il passaggio al mondo del lavoro.

I lavori della giornata si articolano in due modalità principali: la presentazione dei nuovi percorsi IeFP con il confronto tra i protagonisti del mondo della formazione e dell’istruzione della Sardegna nella mattinata, che prevede gli interventi di Virginia Mura, assessore regionale del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Sardegna, Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Sardegna, Francesco Feliziani, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, Peppino Loddo, Coordinatore del Servizio ispettivo dell’Ufficio scolastico regionale, Luca Galassi, Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna 2014-2020, Elisabetta Schirru, direttore generale della Pubblica istruzione, Roberto Doneddu, direttore del Servizio formazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna, Concetta Rau, responsabile Area Innovazione e Assistenza Tecnica Pubblica Amministrazione di Nomisma, Giuseppe Mastronardi (AICA), presidente di AICA – Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico.

Parallelamente, durante la mattinata, ma soprattutto nel pomeriggio, dalle 15.30 le Scuole e le Agenzie formative – con la Regione Sardegna e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna – incontreranno le studentesse, gli studenti e le loro famiglie proponendo le soluzioni ed i contenuti dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale: un’occasione di approfondimento diretto delle opportunità offerte dal nuovo scenario, particolarmente utile in vista della scadenza delle iscrizioni prevista per il prossimo 31 gennaio.

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La vicenda legata al contenzioso in atto tra Comune di Carbonia e Carbonia Calcio sulla gestione dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” e del campo di Is Gannaus, per la cui soluzione è previsto questo pomeriggio, alle 17.00, un incontro tra le parti, gli esiti del quale verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala riunioni della Torre Civica dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Massidda per le 18.30, è finita all’attenzione degli assessori regionali degli Enti locali e dello Sport, Cristiano Erriu e Giuseppe Dessena, con un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del gruppo Art. 1 – Sdp Luca Pizzuto.

«Nella società attuale le attività di aggregazione sociale assumono un ruolo sempre più importante ed indispensabile – dice Luca Pizzuto -. In questo campo le attività sportive rappresentano uno dei più significativi presidi a difesa della socialità e della creazione di sani rapporti relazionali. Per questo motivo ritengo che quanto sta avvenendo a Carbonia in merito allo Stadio Carlo Zoboli abbia una particolare gravità. L’ASD Carbonia Calcio che “gestisce” la struttura svolge una preziosa attività di educazione allo sport di tanti bambini e ragazzi e gestisce una squadra che milita nel campionato di “Promozione”. Questa attività è particolarmente meritoria, tenendo conto che si svolge in una comunità caratterizzata dal grave disagio sociale e con oneri a carico dei soci sostenuti per una finalità esclusivamente sportiva e di interesse generale e certamente non speculativa. Per questi motivi – aggiunge Luca Pizzuto – l’inibizione all’accesso allo Sadio comunale dall’Amministrazione comunale non è assolutamente condivisibile. Va sicuramente trovata una soluzione per quanto riguarda il contenzioso.»

«Ho presentato un’interrogazione indirizzata agli assessori regionali degli Enti locali e dello Sport e Istruzione – conclude Luca Pizzuto – per sapere che iniziative che intendano attivare urgentemente verso l’Amministrazione comunale di Carbonia per favorire la positiva soluzione della “Vertenza Stadio” con l’obiettivo di assicurare la prosecuzione della attività della ASD Carbonia Calcio verso bambini e ragazzi e della partecipazione al campionato dilettanti in avanzato svolgimento.»