I 70 anni della nascita dello Statuto Autonomo della Sardegna sono quest’anno il tema centrale delle manifestazioni organizzate in tutta l’isola per Sa Die de Sa Sardigna.
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Si è aperta stamane, nel segno dei giovani la 17ª Mostra regionale del Libro in Sardegna che fino a domenica ospiterà a Macomer circa settanta appuntamenti tra presentazioni di libri, dibattiti, laboratori e mostre. La manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal Comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, è stata inaugurata stamattina alle ex caserme Mura con il tradizionale taglio del nastro da parte dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e dell’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori. Tantissimi i giovani delle scuole presenti, che poi hanno preso parte alle prime iniziative in programma e invaso la grande tensostruttura che quest’anno ospita gli editori sardi e la libreria Emmepì.
«Siamo felici di ospitare questo evento che si dibatte ancora intorno alle modalità di realizzazione anche se alla fine riusciamo sempre a trovare un’intesa – ha spiegato il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu -. Nella diversità di vedute c’è infatti un grande lavoro di squadra, grazie al ruolo importante svolto dall’assessorato regionale, alla collaborazione dell’Associazione Editori Sardi e grazie al gruppo di lavoro locale costituito dal centro Servizi Unla e dalla Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì. Ringraziamo la Regione per avere quest’anno destinato alla manifestazione risorse maggiori ma ora perché la Mostra cresca ulteriormente c’è bisogno che la data sia istituzionalizzata, consentendoci di poter lavorare per tempo.»
La stessa proposta è stata avanzata dall’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori che, dopo aver ricordato con affetto il suo predecessore Giovanni Biccai, ha ribadito la necessità di «evitare dopo tanti anni inutili attriti. Macomer crede nella Mostra e crede nella cultura, come dimostrano le tante iniziative che vengono organizzate ogni anno. Questa manifestazione è centrale ma deve trovare un momento fisso nel calendario, in maniera da coinvolgere in maniera più ampia tutto il territorio regionale, declinando meglio l’organizzazione e migliorando l’offerta».
Simonetta Castia, presidente AES, ha specificato come l’associazione Editori Sardi abbia accolto l’invito dell’assessore regionale alla Cultura: «Abbiamo ricevuto la richiesta energica di partecipare a un evento che è l’unica grande manifestazione di promozione dell’editoria sarda, resa possibile grazie alla legge 22 del 98, che è al sostegno dichiarato delle aziende che operano nell’isola – ha rimarcato Simonetta Castia -. Libro sardo in questo caso significa specificamente libro edito in Sardegna. L’AES partecipa con spirito costruttivo, per qualificare il programma e renderlo rispondente alle caratteristiche di una manifestazione adeguata alle aspettative, sapendo di avere la grande responsabilità di non abbandonare a se stessa una rassegna nata con la finalità dichiarata di promuovere l’editoria sarda, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle scuole. L’AES ha sempre promosso e praticato in prima persona l’appello alla condivisione d’intenti e alla necessità di un coordinamento tra tutti i soggetti, con il fine di programmare il calendario insieme con largo anticipo. Tema e data andrebbero scelti in condivisione se il libro sardo è l’anima della Mostra. Questa iniziativa deve favorire la crescita culturale della Sardegna evitando di cadere nel provincialismo per cui sia bella solo quando arrivano autori famosi. ‘In Sardegna esistono i suoi libri – ha concluso la presidente parafrasando il grande scrittore Toti Mannuzzu – l’isola ha bisogno dei libri sardi come il pane. Quasi come il pane ne ha una necessità estrema».
Il direttore del Centro servizi Unla Giancarlo Zoccheddu ha ricordato il lungo cammino che ha portato alla nascita e al consolidamento della Mostra, «che prese il testimone alla fine degli anni 90 dalla Mostra interprovinciale del Libro. Nel 2000 si arrivò alla attuale denominazione di Mostra regionale del Libro in Sardegna, che già nella sua prima edizione ebbe come ospite un autore non sardo (era uno scrittore iracheno) e aveva, ieri come oggi, come tema il Mediterraneo. Di quegli anni bisogna recuperare lo spirito di collaborazione, coinvolgendo maggiormente e per tempo le scuole e le amministrazioni del territorio. Quest’anno il confronto è stato produttivo ma bisogna estenderlo ulteriormente».
Luciana Uda della Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì ha invece parlato dei giovani che sono sempre più protagonisti della vita culturale macomerese. «Questa Mostra la dedichiamo a loro, ai ragazzi e alle ragazze che hanno deciso di stare qui e che stanno arricchendo con tante iniziative la nostra comunità. La Mostra del Libro è una di quelle e ora richiede da parte di tutti uno sforzo in più per migliorare la sua programmazione».
«Essere arrivati alla diciassettesima edizione è un successo certificato dalla presenza qui oggi di tanti giovani – ha affermato l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La Mostra di Macomer è un evento molto atteso che può essere insieme ad altri un volano di sviluppo per questo territorio. La cultura fa crescere infatti gli individui ma anche le comunità. La Regione crede in questa iniziativa alla quale quest’anno ha assegnato più risorse, e questo è stato un elemento di attenzione nei confronti di questo territorio che non può essere sottovalutato.»
L’assessore Giuseppe Dessena è intervenuto anche sul tema della istituzionalizzazione della data della Mostra: «Già dallo scorso anno avevo indicato il mese di aprile come quello ideale per una migliore riuscita della Mostra. Lavoreremo dunque a consolidare questa indicazione, in un’ottica di condivisione ma con la volontà della Regione e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione di impegnarsi sempre in prima persona».
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, ha stanziato un finanziamento di 200mila euro a favore delle Università della Terza età della Sardegna. Le risorse serviranno per l’organizzazione di corsi di studio ed eventi culturali pensati per favorire l’integrazione nel tessuto sociale e culturale degli over 60.
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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha partecipato, ieri mattina, al Simposio di aggiornamento sull’accreditamento periodico dell’Università di Cagliari. L’esito particolarmente positivo del processo di accreditamento, che certifica, attraverso una commissione di esperti, l’innalzamento della qualità dell’Ateneo cagliaritano, è stato salutato dal presidente Francesco Pigliaru con grande soddisfazione: «La Regione condivide l’entusiasmo per questa certificazione di qualità che fa maturare nuova fiducia, incoraggia i giovani ad iscriversi e riconosce l’Università quale istituzione strategica fondamentale nella nostra isola. Ci complimentiamo con tutti coloro che hanno lavorato per arrivare, con determinazione e impegno, a questo significativo risultato. Da parte nostra, noi abbiamo creduto e continuiamo a credere pienamente nel valore, nelle potenzialità e nel ruolo delle
Università sarde. Per questo investiamo energie e risorse, dai 30 milioni per la ricerca fortemente voluti dentro il Patto per la Sardegna, sino agli interventi per l’orientamento e per il diritto allo studio. Oggi ci sentiamo incoraggiati su questa strada e spinti a fare sempre di più e meglio. L’obiettivo, come spesso ripetuto, è di dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, qui in Sardegna, opportunità di studi universitari di alto livello, che garantiscano loro di affrontare il futuro con strumenti adeguati e di alta qualità».
«Il grande risultato ottenuto dall’Ateneo isolano è per noi la certificazione ed anche la gratificazione per il grande lavoro sistemico svolto in questi anni su tutta la filiera dell’istruzione: dallo zero-sei anni, passando per gli istituti intermedi, i tecnici, le scuole superiori, sino all’Università e alla ricerca che sono i livelli più alti della preparazione che si possano raggiungere – ha detto l’assessore Giuseppe Dessena -. Le politiche mirate di questa Giunta sono dunque premiate da questi risultati: abbiamo i contributi per la mobilità studentesca (2,8 milioni), perché gli studenti possano confrontarsi con altre realtà e riportare le loro competenze in Sardegna, il rimborso per il fitto casa (3,5 milioni), un incremento sulle borse di studio che passano dai 3 milioni ai 13 di milioni di quest’anno, e gli 11 milioni di euro sulle borse di dottorato. Questi e molti altri interventi hanno permesso un positivo processo di accreditamento che continueremo a sostenere perché è solo così che si possono offrire istituti della cultura di qualità e si può frenare la dispersione nel percorso di studi.»
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“Mediterraneo: racconti di cultura e libertà” è il tema della diciassettesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, in programma da giovedì 26 a domenica 29 aprile prossimi a Macomer negli spazi delle ex Caserme Mura.
La manifestazione, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed organizzata dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepì e con la collaborazione della Pro Loco di Macomer, verrà presentata a Cagliari nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì 20 aprile a partire dalle ore 10.00 presso i locali dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione (viale Trieste 186, secondo piano), e alla quale interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, l’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori e la presidente dell’Aes Simonetta Castia.
La Mostra prevede un fitto programma di incontri con autori sardi e ospiti di caratura nazionale, concerti, spettacoli, mostre e progetti artistici e laboratori dedicati alle scuole.
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“Mediterraneo: racconti di cultura e libertà” è il tema della diciassettesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, in programma da giovedì 26 a domenica 29 aprile prossimi a Macomer negli spazi delle ex Caserme Mura.
La manifestazione, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed organizzata dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepì e con la collaborazione della Pro Loco di Macomer, verrà presentata a Cagliari nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì 20 aprile, a partire dalle ore 10.00, presso i locali dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione (viale Trieste 186, secondo piano), e alla quale interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, l’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori e la presidente dell’Aes Simonetta Castia.
La Mostra prevede un fitto programma di incontri con autori sardi e ospiti di caratura nazionale, concerti, spettacoli, mostre e progetti artistici e laboratori dedicati alle scuole.
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La Giunta regionale ha stanziato 6,8 milioni di euro per lo sviluppo dello spettacolo dal vivo in Sardegna. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, l’Esecutivo ha deliberato lo stanziamento di quasi 7 milioni di euro che sarà destinato a favore di manifestazioni dal vivo di teatro, musica e danza.
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E’ stata presentata alla stampa questa mattina, nella sala conferenze della Biblioteca regionale di viale Trieste, a Cagliari, la XXII edizione di Monumenti Aperti, alla presenza dell’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, dell’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Giuseppe Dessena, e del presidente di Imago Mundi onlus, Fabrizio Frongia.
La manifestazione inizierà sabato prossimo 14 aprile, a Bitonto, in Puglia, per poi proseguire in 59 comuni della Sardegna fino al 3 giugno. La chiusura dell’edizione 2018, in autunno, il 13 e 14 ottobre, a Ferrara, e il 20 e 21, a Copparo, comune dell’Emilia Romagna che entra nel circuito di Monumenti Aperti per la prima volta.
Il calendario completo.
14/15 aprile: Bitonto
21/22 aprile: Bauladu, Milis, Tramatza e Uta
5/6 maggio: Bosa, Cagliari, Gonnosfanadiga, Olbia, Sant’Antioco, Sassari, Unione dei Comuni del Basso Campidano: Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor
https://www.facebook.com/regioneautonomasardegna/videos/780683258793893/
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E’ stata inaugurata ieri sera, presso i nuovi locali di via Barbagia n. 11, nel popolare rione di via Dalmazia, la “Casa del Popolo” di Carbonia.
All’inaugurazione, molto partecipata con circa 200 persone, sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere regionale di Art. 1 – Mdp Luca Pizzuto, il senatore uscente di Campo Progressista Luciano Uras, l’ex sindaco e consigliere regionale Antonio Saba, il presidente regionale dell’Arci Marino Canzoneri, in videoconferenza l’assessore regionale della Pubblica Istruzione e Cultura Giuseppe Dessena. Presente in sala anche Tore Cherchi, oggi coordinatore del Piano Sulcis, già senatore e deputato, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.
Al termine della presentazione, prima di un ricco buffet offerto ai partecipanti all’inaugurazione, è stata consegnata la tessera onoraria della neonata associazione a due figure che, per il loro ruolo sociale e politico hanno incarnato i valori intorno ai quali vuole costituirsi la Casa del Popolo: si tratta dell’ex consigliere regionale e sindaco di Carbonia Antonio Saba e dell’attivista per i diritti dei malati e dei disabili Angela Borghero.
L’Associazione Casa del Popolo nasce nel 2017 dall’esperienza del gruppo politico Zorba il Gatto. Con i contributi volontari dei soci fondatori è stato possibile acquistare dei locali commerciali in Via Barbagia, nel quartiere popolare di Via Dalmazia, che ospiteranno, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione, la prima Casa del Popolo della città. La Casa del Popolo sarà un luogo di relazione, scambio, politica, cultura, solidarietà, emancipazione sociale. Sarà ispirato ai valori dell’antifascismo, del mutualismo e della nonviolenza e si propone di raccogliere l’eredità della tradizione delle Case del Popolo che hanno animato la vita politica e culturale in Europa, Italia e Sardegna lo scorso secolo. Al suo interno troveranno spazio gruppi politici, associazioni culturali, ricreative e sociali, progetti di emancipazione e di solidarietà, in linea, naturalmente, con i princìpi ed i valori guida dell’Associazione.
Verranno organizzate cene sociali, rassegne cinematografiche, piccoli concerti, presentazioni di libri, incontri su temi di interesse cittadino e generale, attività ludiche con i bambini e le bambine.
Verrà aperto uno sportello di segretariato sociale, che si occuperà di aiutare chiunque ne abbia bisogno riguardo la partecipazione a bandi comunali e regionali o aiutare nella compilazione di un curriculum vitae e nella stesura di comunicazioni ad enti o aziende.
Troveranno spazio le sedi di associazioni culturali e ricreative come l’ARCI o di associazioni a carattere sociale. Troveranno spazio le sedi di movimenti politici che condividono lo spirito e gli ideali guida della Casa del Popolo.
Sarà a disposizione una ricca biblioteca con oltre 300 volumi catalogati, incentrata soprattutto sulla storia politica della sinistra sarda, italiana e mondiale. Saranno a disposizione inoltre, sempre in consultazione e prestito, alcuni testi scolastici di seconda mano.
Verranno organizzate ripetizioni gratuite e promossi incontri di approfondimento politico, storico, sociale, scientifico.
Verrà promosso il pastificio sociale, un appuntamento settimanale nel quale insieme, a partire dagli ingredienti messi a disposizione gratuitamente dall’Associazione, si fa la pasta. A fine serata si divide il prodotto.
La Casa del Popolo sarà fisicamente costituita da:
> una sala polifunzionale da 80-100 posti, attrezzata per la proiezione cinematografica
> un ufficio, attrezzato per le ripetizioni gratuite
> una zona bar
> una cucina
In tutto l’edificio sarà disponibile la connessione wi-fi gratuita.