18 July, 2024
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scuola

La Sardegna cambia la Scuola: con 300 milioni di euro investiti nel programma straordinario Iscol@, è prima tra le regioni italiane sia per quantità di risorse impiegate nell’ultimo triennio sull’edilizia scolastica che per portata degli interventi.

Attraverso Iscol@, fiore all’occhiello della Giunta guidata da Francesco Pigliaru, la Regione Sardegna interviene su più fronti, dalla manutenzione straordinaria degli edifici al rinnovo degli arredi, sino alla realizzazione, primi in Italia, delle Scuole del nuovo millennio, che sono 24 nel primo lancio ma il cui numero è destinato ad aumentare sensibilmente in tempi rapidi.

Ed è sugli arredi che fa il focus Iscol@ Design, la due giorni in programma a Cagliari, alla Fiera Internazionale della Sardegna, il 21 e 22 marzo prossimi, con incontri, mostre, laboratori e seminari ospitati in uno spazio espositivo di 5mila metri quadrati, in cui le parole d’ordine sono innovazione, tecnologia e materiali. Sulla funzione della qualità degli spazi nei processi educativi interverranno esperti, pedagogisti, psicologi, insegnanti e studenti.

 

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, insieme all’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, aprirà la manifestazione il 21 marzo con inizio alle ore 10.00. Sono previsti inoltre gli interventi del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, del presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani e di Laura Brughitta della Consulta degli Studenti. Prenderà poi la parola Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di missione per il coordinamento e l’impulso nell’attuazione di interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

I successivi incontri, workshop e laboratori saranno arricchiti dai contributi di docenti, dirigenti scolastici, architetti, ingegneri, educatori, pedagogisti.

Nel corso dell’evento vengono analizzate esperienze virtuose che hanno prodotto in Italia ottimi risultati: dal Circolo Didattico di Città di Castello all’Istituto Comprensivo di Sestu alla scuola dell’Infanzia “Sandro Pertini” di Bisceglie alle progettazioni delle scuole di Zugliano, Melzo e Celano alla scuola Mazzacurati nel quartiere Corviale di Roma ai nidi e alle scuole dell’Infanzia di Reggio Emilia. Senza dimenticare i nuovi spazi dell’apprendimento felicemente realizzati in alcune scuole di Torino e il progetto “Scuola senza zaino”.

Il presidente Pigliaru chiuderà la manifestazione, il 22 marzo, nel corso dell’incontro in programma alle ore 18. Sempre il 22 marzo, nel corso di un momento di confronto e approfondimento la Regione, illustrerà il bando per gli arredi e le attrezzature destinato a 400 scuole dell’isola, che partirà ufficialmente in occasione di Iscol@ Design.

Il progetto Iscol@, nel quale si inserisce Iscol@ Design, nasce con l’obiettivo di realizzare i principi della moderna didattica: la scuola come spazio unico e integrato, nel quale i vari microambienti risultano flessibili, abitabili e in grado di accogliere in ogni momento gli studenti con adeguati livelli di funzionalità, comfort e benessere per dare corso a molteplici attività. Il cammino di riqualificazione degli edifici esistenti e di costruzione di nuove scuole deve dunque passare necessariamente attraverso l’utilizzo di arredi adattabili alla nuova organizzazione della didattica.

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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla pesca ed il disegno di legge sull’istituzione dell’anagrafe regionale degli studenti.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 492/A – Giunta regionale – “Disposizioni in materia di pesca”.

Per illustrare il provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd).

Prima di Lotto sono intervenuti alcuni consiglieri regionali sull’ordine dei lavori.

Il consigliere del Pds Roberto Desini, riferendosi alla partecipazione del presidente Gianfranco Ganau ad una video – conferenza con il comitato a sostegno del riconoscimento dell’insularità nella Costituzione attraverso una raccolta firme congiunta con la Sicilia, ha ricordato che «il Consiglio ha approvato una legge che prevedeva contributi alle società sportive per le trasferte nelle isole minori, legge ancora non applicata ed è un fatto vergognoso».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, ha segnalato in modo critico «il tentativo di eliminare la vigilanza presso le guardie mediche dimenticando che la stessa Regione, dopo un omicidio verificatosi nel 2003 a Solarussa, stanziò ben 30 miliardi di lire (allora) per il potenziamento di queste strutture con una forte attenzione al problema della sicurezza». Nel 2005, ha ricostruito ancora Giorgio Oppi, «si tentò una nuova eliminazione della vigilanza che fu però bloccata da una mozione votata all’unanimità dal Consiglio; a questo punto è necessario che l’assessore riferisca in Aula al più presto, per trovare prima una soluzione e poi, eventualmente, pensare ad altri provvedimenti».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, riferendosi ad un emendamento sulla legge in discussione che presenta forse alcuni profili di inammissibilità, ha chiesto che in ogni caso il testo sia distribuito, confrontandosi con gli uffici sulle parti che occorre approfondire.

Il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), prendendo spunto dalla recente ricorrenza dell’8 marzo dedicata alla giornata internazionale della donna, ha lamentato che «dal 2017 i centri antiviolenza del Sud Sardegna sono bloccati e la situazione è incresciosa, riteniamo sul punto che l’assessore della Sanità abbia precise responsabilità e chiediamo perciò chiarimenti urgenti, possibilmente alla fine dei lavori».

Illustrando il disegno di legge all’ordine del giorno, il relatore Luigi Lotto (Pd) ha affermato che «la legge proposta dalla Giunta ed approvata dalla commissione con l’astensione della minoranza parte dall’esigenza di rimuovere una disparità di trattamento fra i canoni delle attività di acquacoltura a seconda della forma societaria degli operatori interessati, eliminando il privilegio concesso alle cooperative». Il tema è stato ora risolto con il nuovo testo, ha sostenuto Lotto, «che prevede un trattamento equo per tutti gli operatori del settore e, in più, viene introdotta una nuova disciplina della concessioni per le autorizzazioni alla pesca professionale e sportiva; in particolare l’elemento qualificante è la semplificazione delle procedure per la pesca sportiva, nel senso che non verrà più richiesto il tesserino ma basterà un semplice versamento con allegato il documento di identità». Quanto alla pesca subacquea, ha concluso, «si dà mandato alla Giunta di predisporre norme specifiche da sottoporre poi alla commissione».

Per i Riformatori sardi il consigliere Luigi Crisponi ha ricordato che «la commissione ha insistito su alcuni aspetti positivi, fra i quali l’assenza di norme sanzionatorie, riscontrando però che manca uno sguardo rivolto ad una realtà che chiedeva sburocratizzazione ed inoltre restano alcune criticità come l’aver trascurato pescatori disabili, il riferimento alle zone di riposo biologico, ad organismi di supporto tecnico scientifico, alla definizione del ruolo di associazioni sportive, a nuovi spazi per la gestione della fauna ittica ed acquatica». In sostanza, ha sintetizzato, «dietro lo sport ci sono opportunità di iniziative economiche che vanno considerate a cominciare dalla pesca a pagamento, soprattutto nelle aree interne».

Piermario Manca, del Pds, ha parlato di «una legge che la Sardegna aspettava però, rispetto alla mozione dell’aprile scorso con cui il Consiglio ha assegnato priorità alla pesca in Sardegna, la legge non basta perché siamo convinti che debba essere istituita una direzione generale all’interno dell’assessorato e dare nuovo slancio al settore che merita una sua identità; è una richiesta del Pds che intendiamo ribadire».

Il consigliere Gennaro Fuoco (Misto), ha osservato che «nei prossimi mesi si renderà necessario affrontare una volta per tutte la questione del demanio marittimo a 70 anni dallo Statuto speciale che, peraltro, lo definiva di pertinenza dello Stato, mentre in Sicilia e Friuli – Venezia Giulia è di competenza della Regione». E’ una questione fondamentale, a giudizio di Fuoco, «perché nella nostra Regione una intera macchina amministrativa opera nel settore senza averne titolarità e goderne i proventi economici e le stesse concessioni per la pesca producono risorse che vanno allo Stato; questo aspetto va modificato, possibilmente prima della legislatura, insieme ad una normativa a tutto campo che riguardi anche le concessioni delle spiagge e turistiche».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, rilanciando i temi di un recente dibattito cui partecipò anche l’assessore, ha criticato «il mancato approccio moderno ai problemi della pesca in Sardegna, che presuppone anche l’adeguamento degli organici e la definizione di nuovi compiti e strategie». In Sardegna, ha aggiunto, «abbiamo il 70% delle zone umide d’Italia e quindi la presenza della pesca nelle acque interne, accanto a quella tradizionale e quella di altura appannaggio di altre marinerie, insomma c’è un intero settore da riordinare e rispetto a questi dati di fatto la legge è insufficiente». Da parte nostra, ha detto ancora Dedoni, «abbiamo sollecitato spesso la maggioranza ma purtroppo le cose non sono cambiate, resta il fato che serve una nuova normativa più ampia ed organica per inserire la pesca all’interno del comparto agro alimentare e dare finalmente un esempio di buona politica alla Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, dopo aver valutato positivamente che approva in Aula il tema della pesca dopo che è stato trascurato per 4 anni, ha dichiarato che «la legge si limita ad intervenire su un problema di particolare (comunque importante) ma non offre quella visione di insieme di cui la Sardegna ha bisogno, basti pensare che un anno fa il governo nazionale ha chiesto alla Sardegna di dotarsi di una carta vocazionale, cioè il piano regolatore della pesca, e avremmo dovuto farlo presto e bene perché siamo un’Isola». La Sardegna non ha grandi numeri, solo 2000 marinerie, ed importiamo l’80% del prodotto che consumiamo, significa che ci sono spazi di crescita enormi che vanno sfruttati, attraverso una legge specifica in grado di sostenere le imprese del settore».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha espresso condivisione per l’emendamento del collega Gianfranco ongiu, a suo avviso coerente con la volontà del Consiglio di istituire una direzione generale dedicata alla pesca. Finalmente, ha commentato, «la Regione ha una legge moderna rivolta ad un comparto per il quale si è fatto qualcosa ma occorre fare molto di più allargando il campo di intervento ad una normativa organica anche a tutela della grande qualità del nostro prodotto». Abbiamo vietato la pesca ai ricci con la canna, ha concluso, «è un paradosso ma fa capire che ci dobbiamo muovere in maniera molto più incisiva».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, nel merito della legge, ha ribadito il suo no alle sperequazioni ed il suo all’apertura ad imprese non cooperative, affermando che a suo giudizio «resta comunque in ombra il principio di programmazione più volte richiamato nella relazione, cioè il punto è che le nostre imprese della pesca non vengano pregiudicate, per esempio nell’accesso alla finanza pubblica soprattutto di fonte europea». Pensiamo in Sardegna le migliori politiche per rilanciare il settore sottraendolo all’assalto di marinerie più evolute, ha poi auspicato Gianfranco Congiu, «senza dimenticare che se altri hanno raggiunto questi traguardi significa che hanno lavorato bene; è la strada da seguire e dobbiamo tracciarla ora che in sede comunitaria si discutono le scelte del settore». Gianfranco Congiu, infine, si è soffermato ancora una volta sulla la mozione votata a larga maggioranza dal Consiglio per istituire una direzione generale ad hoc per la pesca: «dobbiamo muoverci concretamente su questa strada e, per quanto riguarda il mio emendamento mi riservo di presentare una proposta orale più snella».

Dopo l’on. Gianfranco Congiu ha preso la parola l’on. Luigi Lotto (Pd), che ha detto: «Mi fa piacere che questo provvedimento di legge stia destando l’attenzione del Consiglio, che sta dibattendo sul settore pesca nel suo complesso. E’ importante che ci si ponga oggi il problema di gestire dentro l’assessorato dell’Agricoltura la pesca nel suo complesso come un settore economico. Lavoriamo insieme da oggi per mettere in piedi nelle prossime settimane un disegno di legge complessivo e nel frattempo approviamo questo provvedimento tampone».  

Per Forza Italia ha preso la parola l’on. Alessandra Zedda, secondo cui «stiamo perdendo un’occasione: questo provvedimento avrebbe avuto una funzione maggiore se avessimo considerato quanto dice il DM 2016 quando si parla delle 12 miglia nautiche dalle proprie linee di base. Se noi siamo davvero una regione autonoma e speciale dobbiamo usare i nostri poteri sino in fondo. Possiamo riferire anche alle acque interne il concetto di piccola pesca e di pesca artigianale? Possiamo davvero appellarci a vari aspetti positivi del decreto ministeriale che ho citato prima».

Ha preso poi la parola l’assessore Pierluigi Caria, che ha risposto a tutti i rilievi dei consiglieri regionali intervenuti in precedenza. «Auspico che ci sia una direzione generale della Pesca o comunque di un servizio rafforzato all’interno dell’assessorato, visto che di pesca per la Regione oggi si occupano soltanto nove persone, nonostante alti fatturati e un importante numero di addetti».

L’assessore ha ricordato che «quest’anno sono arrivate dai pescatori richieste di finanziamento per circa 20 milioni, molto più rispetto che in passato» e ha aggiunto: «Siamo intervenuti con questo provvedimento per eliminare una disparità di trattamento a seconda della veste giuridica che si utilizza, tra coop e società di capitali. Dobbiamo evitare il rischio che qualche azienda della pesca chiuda e dovevamo disciplinare il canone di concessione dell’area demaniale oltre ad alcuni aspetti burocratici. Certo, l’obiettivo è riformare tutto il settore come da più parti l’Aula sta sollecitando: io sono favorevole a lavorare a una proposta generale per il comparto, anche per il tema del fermo biologico e della pesca del tonno, del corallo e dell’aragosta. Oggi, intanto, risolviamo questi problemi».

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e sull’articolo 1 l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha presentato un emendamento orale, l’articolo 1 bis, che prevede entro tre mesi che l’assessore Pierluigi Caria proponga l’istituzione della Direzione generale della pesca, acquacoltura e politiche del mare all’interno dell’assessorato all’Agricoltura. 

L’on. Alessandra Zedda (FI) a nome del gruppo ha espresso parere favorevole all’emendamento Gianfranco Congiu e così il gruppo dei Riformatori sardi con l’on. Luigi Crisponi e l’Udc con l’on. Gianluigi Rubiu. Favorevole anche l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc), il Psd’Az con l’on. Angelo Carta e anche l’on. Luigi Lotto per il Pd, che ha auspicato  a breve un provvedimento di riordino del settore, non solo l’istituzione della direzione generale.

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis.

L’articolo 2 è stato messo in discussione con cinque emendamenti, i primi quattro a firma di Forza Italia e l’ultimo a firma del Pd.

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha accolto l’invito al ritiro dei quattro emendamenti. L’articolo 2 è stato approvato e così l’emendamento aggiuntivo 5, relativo «alle persone con disabilità e con disagio economico, agli ultrasettantenni e ai minori».

Sull’articolo 3 è intervenuto l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha manifestato perplessità sulla norma. Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha contestato la norma, sostenendo che «non dice nulla ma delega nei fatti l’attività legislativa alla giunta regionale». 

L’assessore Pierluigi Caria e l’on. Luigi Lotto (Pd) hanno difeso il richiamo alla normativa nazionale e le direttive della Giunta che saranno sottoposte al parere della commissione. L’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha ribadito: «Siamo davanti a una delega totalmente in bianco  verso la giunta regionale. Dobbiamo essere consapevoli di questo e del rischio che la materia della pesca subacquea non sia modernizzata”. L’assessore Pierluigi Caria ha difeso ancora l’articolo 3, “sul quale il Consiglio esercita la sua vigilanza nell’ambito delle norme nazionali e comunitarie».

L’articolo 3 è stato approvato e così l’articolo 4.

Sull’articolo 5 l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha parlato della necessità di una copertura finanziaria per la legge mentre l’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha replicato: «Questo provvedimento era necessario e porterà denaro, poco o molto non lo so, nelle casse della Regione. Non capisco lo spirito della opposizione di qualcuno in quest’Aula».

L’articolo 5 è stato approvato e così il 6.

L’Aula ha poi approvato il testo finale della legge.

Il relatore di maggioranza, Mario Tendas (Pd) ha illustrato iter consiliare e contenuti del disegno di legge n. 440 (Istituzione dell’Anagrafe regionale degli studenti) che su proposta della Giunta ha come obiettivo la tracciabilità dei percorsi scolastici dei singoli studenti al fine di combattere la dispersione scolastica. Il consigliere Tendas ha inoltre evidenziato la condivisione della Seconda commissione consiliare ed ha evidenziato alcuni correttivi apportati al testo dell’esecutivo per rendere il provvedimento più funzionale e snello e adeguarlo alle recenti disposizioni contenute all’interno dei decreti sulla buona scuola.

In ordine alla dotazione finanziaria, Mario Tendas, ha ricordato le  difficoltà di copertura con l’impiego delle risorse europee ed ha quindi confermato l’impiego di fondi regionali: «La quantificazione finanziaria è stata stabilita in modo da consentire il primo avvio del sistema dell’anagrafe studenti ed è pari a complessivi 120mila euro». L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato che “l’’istituzione dell’anagrafe degli studenti deve contenere gli elementi conoscitivi necessari a garantire, a livello regionale, l’adempimento delle competenze in materia di diritto-dovere all’istruzione e la valutazione delle politiche in materia secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 75 del 2005”. «Il provvedimento di cui si auspica l’approvazione in Consiglio – ha concluso Mario Tendas – è utile a monitorare l’abbandono scolastico in tempo reale, rilevando quell’insieme di segnali e campanelli d’allarme rappresentati da assenze reiterate e frequenti, interruzioni di percorso, bocciature e mancata acquisizione di competenze che conducono all’insuccesso scolastico e all’abbandono prematuro della scuola o di altri canali formativi».

La consigliera del Pd, Rossella Pinna, ha espresso vivo apprezzamento per le previsioni normative contenute nel Disegno di legge n. 440 “perché ci aiuta a contrastare il triste fenomeno della dispersione scolastica”. L’esponente della maggioranza ha dunque evidenziato i positivi risultati ottenuti negli ultimi due anni in termini di riduzione del tasso di dispersione scolastica in Sardegna ed ha definito l’anagrafe degli studenti “lo strumento utile per programmare rete scolastica e edilizia e monitorare carriera scolastica dei nostri giovani”. La consigliera del Pd ha inoltre ricordato l’emendamento presentato dalla Seconda commissione per ampliare la platea dei  soggetti iscritti all’anagrafe, comprendendo anche i bimbi  da zero a sei anni, per intercettare precocemente i segnali della povertà educativa in relazione alla presenza di nidi e scuole dell’infanzia. La consigliera Pinna ha concluso ribadendo che “combattere la povertà educativa in Sardegna resta una priorità”.

L’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, ha ricordato l’obiettivo dell’esecutivo e della maggioranza («abbattere la dispersione scolastica») ed ha evidenziato l’investimento di 80 milioni di euro nel quadriennio per ridurre il tasso di dispersione scolastica che negli ultimi due anni si è ridotto di 5.3 punti percentuali. «Con l’istituzione dell’anagrafe degli studenti – ha concluso Dessena – potremo disporre della mappatura del percorso di studi dei ragazzi e interfacciare l’anagrafe con tutte le altre anagrafi esistenti, superando gli ostacoli imposti dalle norme sulla privacy».

Approvato il passaggio agli articoli, l’Aula, con distinte e successive votazioni, ha dato il via libera all’articolo 1 (Istituzione); articolo 1 bis (finalità); soppresso in commissione l’articolo 2 è stato approvato l’articolo 3 (Tipologia e gestione dei dati); l’articolo 4 (Modalità di funzionamento e processo di implementazione e integrazione del sistema informativo) e l’articolo 5 (Norma finanziaria).

Votato il testo finale della legge con 33 favorevoli e 10 astenuti l’Aula ha quindi approvato anche il  documento n. 19, inerente il Programma delle attività del Corecom per l’anno 2018, dopo che il capogruppo del Psd’Az-La base, Angelo Carta, ne aveva illustrato i contenuti evidenziando le voci ridefinite in sede di Seconda commissione (la voce “Rimborsi spese e missioni” da euro 20.000 a euro 10.000; – la voce “Dotazione per postazioni conciliazione decentrata” da euro 35.000 a euro 20.000; – la voce “Oneri per convenzioni enti locali, università e tirocini” da euro 35.000 a 20.000; – la voce “Oneri per le verifiche previste dalla L.R. n. 3 del 2015” da euro 10.000 a euro 7.500; – la voce “Spese postali” da euro 1.000 a euro 0; – la voce “Abbonamenti a riviste e acquisto di libri” da euro 3.000 a euro 2.000; – la voce “Comunicazione istituzionale” da euro 10.000 a euro 2.000; – la voce “Iniziative, studi e ricerche connessi all’attività istituzionale” da euro 30.000 a euro 12.500; – la voce “Spese varie ed impreviste” da euro 15.000 a euro 5.000).

Dopo una breve sospensione dei lavori sono state poste in discussioni le mozioni n. 374 e n. 265 sul piano di riorganizzazione delle sedi Inps e sulle sue ripercussioni in Sardegna.

La consigliera del Pd, Daniela Forma, ha illustrato la mozione 374, ed ha ripercorso le varie fasi della riorganizzazione dell’Inps ed ha enunciato compiti e funzioni dell’ente nonché  i principali servizi erogati dall’istituto nazionale della previdenza rimarcando “i timori e le preoccupazioni che si vanno manifestando in Sardegna per la possibile chiusura di  18 sportelli Inps, nei centri delle cosiddette zone interne dell’Isola”. «Sarebbe lo smantellamento dei servizi dello Stato nelle zone più deboli della Sardegna – ha concluso la consigliera Forma – e gli indicatori nazionali non possono essere applicati alla realtà sarda, pena la sottrazione di servizi essenziali per i nostri territori».

Il consigliere di Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto, ha quindi chiesto il rinvio della discussione della mozione sulla Saremar ed il presidente del Consiglio, dopo aver accordato alla richiesta, ha concesso la parola al consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, per l’illustrazione della mozione n.265 sempre sulla riorganizzazione delle sedi Inps. L’esponente della minoranza ha quindi criticato con veemenza le decisioni dello Stato e dell’Inps tendenti alla chiusura di presidi fondamentali nelle nostre comunità ed ha inviato l’esecutivo regionale ad azioni forti e conseguenti per scongiurare lo smantellamento dei servizi vitali. «Non c’è stato il sostegno energico e vigoroso della Giunta alle proteste delle nostre comunità – ha tuonato Crisponi – e lo spopolamento è anche figlio di una politica regionale troppo morbida nei confronti dello Stato». Il consigliere dei Riformatori sardi ha concluso il suo intervento con l’invito all’assessore Spano perché “faccia valere nel confronto con il governo e con l’Inps il drammatico appello del Consiglio per salvare i servizi nelle zone interne dell’isola e scongiurare così una vera e propria bancarotta sociale”.

Ha quindi preso la parola il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che ha denunciato un evidente arretramento dello Stato nell’Isola: «La chiusura delle sedi Inps arriva dopo quella della caserme dei carabinieri e della polizia e di alcuni uffici postali. Provvedimenti che non fanno altro che acuire il dramma dello spopolamento di cui tutti parlano ma che nessuno ha il coraggio di affrontare con decisione. La verità è che si dirada la presenza dello Stato in Sardegna con il venir meno di servizi pubblici essenziali».

Tedde ha poi ricordato di aver presentato lo scorso anno, insieme al Gruppo di Forza Italia, un’interrogazione analoga per lamentare la chiusura di alcuni uffici postali senza ottenere risposta dalla Giunta Pigliaru: «Oggi si parla di altro, il problema si sta allargando. Non è accettabile che le sedi Inps vengano trasformate in punti d’ascolto. La Sardegna è la seconda regione italiana per estensione territoriale con una rete viaria insufficiente. Regione e Consiglio devono aprire una vertenza con lo Stato, un braccio di ferro deciso. Non si può sempre parlare di chiusure. Occorre affrontare il problema una volta per tutte nella sua complessità. Lo spopolamento continua a crescere. Non può essere mitigato, come sostiene qualcuno, con l’arrivo dei migranti, serve una forte presenza dello Stato che crei economia e ricchezza».

Secondo Piermario Manca (Pds) «il livello di civiltà di un popolo si misura dalla qualità e quantità dei servizi offerti. Risulta indubbio che in Sardegna stiamo regredendo, c’è un arretramento generale dello Stato».

Piermario Manca ha evidenziato le palesi differenze sociali tra la Sardegna e il resto d’Italia: «La popolazione invecchia e si concentra nelle città – ha detto il consigliere del Partito dei Sardi – se si continua così si condanna l’Isola all’oblio. Non è accettabile un arretramento dello Stato di queste dimensioni, non abbiamo strumenti per contrastare lo spopolamento. Questo fenomeno si combatte solo con il presidio del territorio. Occorre attivare tutte le pressioni possibili nei confronti dello Stato perché siano garantiti i servizi essenziali».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, condividendo l’impostazione della mozione presentata dalla collega Daniela Forma (Pd), ha rivendicato la necessità di un rafforzamento della presenza dello Stato nell’Isola.

Rivolto all’on. Luigi Crisponi ha detto: «Senza polemica vorrei ricordare che l’iniziativa di sopprimere le province è stato l’inizio di una sottrazione di servizi. Il venir meno delle funzioni svolte dalle istituzioni periferiche ha contribuito a creare la situazione attuale».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha auspicato la presentazione di un ordine del giorno unitario con l’inserimento di ulteriori due punti rispetto a quelli contenuti nelle mozioni: l’acquisizione del piano di ristrutturazione dell’Inps e la possibilità di presentare osservazioni da parte delle regioni interessate dai tagli sentendo i comuni interessati.

L’assessore Filippo Spanu, dopo aver ringraziato i presentatori delle mozioni, ha rivendicato la bontà dell’azione portata avanti dalla Giunta nei confronti del governo centrale. «Battere il pugno sul tavolo può servire a dare visibilità all’impegno della Regione ma non basta – ha detto Filippo Spanu – occorre avere numeri da spendere, unità d’intenti e  capacità di intavolare una trattativa per far valere i nostri interessi».

Filippo Spanu ha poi ricordato che non è la prima volta che la Giunta si occupa di Inps: «Lo abbiamo fatto a inizio legislatura affrontando una situazione simile. Allora la razionalizzazione mandata avanti dall’Istituto di previdenza ha generato alcuni benefici. Con l’impegno delle amministrazioni locali si sono evitate chiusure di uffici attraverso operazioni di risparmio. Sei o sette sedi dell’Inps hanno ottenuto canoni più bassi o comodati gratuiti e in cambio hanno mantenuto le sedi aperte. Credo che sia necessario mantenere un atteggiamento unitario, coinvolgendo le amministrazioni locali». Secondo Filippo Spanu questo è il metodo da seguire, una scelta che finora ha dato buoni frutti: «E’ accaduto sulle Camere di Commercio (con il mantenimento di tre sedi su quattro in Sardegna) o con l’accordo sulla sicurezza stipulato con il ministero degli Interni. In questo caso non si parla di arretramento ma di avanzamento dello Stato con la previsione di un potenziamento dei presidi della forza pubblica e la riapertura della caserma della Guardia di Finanza a Macomer».

Filippo Spanu ha poi rivelato l’avvio di una trattativa con il Governo e con la sede centrale dell’Istituto di previdenza: «C’è un confronto in atto che parte da una serie di indicatori e tematiche (vecchiaia, difficoltà viaria, infrastrutturazione digitale) – ha detto Filippo Spanu – contiamo di portarlo avanti lavorando a stretto contatto con le amministrazioni locali».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola ai presentatori delle mozioni per la replica.

La consigliera Daniela Forma (Pd) ha mostrato apprezzamento per le parole dell’assessore e si è detta favorevole a una sintesi tra le due mozioni con l’inserimento di alcune integrazioni. «Accolgo con favore i suggerimenti dell’on. Gianfranco Congiu (Pds) sulla richiesta di acquisizione del Piano di ristrutturazione dell’Inps e sul coinvolgimento degli enti locali – ha affermato l’esponente del Pd – inserirei anche una richiesta di potenziamento dell’organico dell’Inps in Sardegna. Nell’ultimo triennio sono andate in pensione 15 persone e non sono state sostituite, altre 20 usciranno nel 2018. L’Istituto di previdenza ha bandito un concorso per 365 funzionari, approfittiamo dell’interlocuzione con il governo per richiedere da subito il rafforzamento dell’organico nell’Isola».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) si è detto favorevole alla presentazione di un ordine del giorno unitario chiedendo la di rimandare la presentazione del testo alla seduta di domani mattina.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per domani alle 10.00, annunciando che, al termine della seduta mattutina, la Conferenza dei Capigruppo incontrerà una delegazione dei lavoratori ex Hydrocontrol e Sigma.

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Mercoledì 14 marzo, presso la sala convegni “da Gianki” al km. 115 della S.S. 131, dalle 10.00 alle 17.00, si svolgerà il 3° convegno delle Università della Terza Età della Sardegna, al quale è prevista la partecipazione di 35 associazioni operanti in Sardegna.

L’obiettivo dell’incontro è plurimo e va dalla programmazione di un ulteriore incontro da richiedere all’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena sulla base della L.R. 12/92, nata per tutelare e sviluppare questo tipo di associazioni, alla definizione di un piano per addivenire ad una serie di sinergie operative fra le associazioni stesse attraverso un progetto di connessione in rete, sino ai temi inerenti la riforma del Terzo Settore.

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«L’istruzione, a tutti i livelli, è stata fin dal primo giorno una priorità di questa Giunta. Nel 2014, quando abbiamo iniziato a governare noi, solo il 56% di chi ne aveva diritto otteneva una borsa di studio. Oggi siamo al 100% e possiamo fare ancora meglio – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. L’azione che abbiamo portato avanti ha aumentato sistematicamente e in modo molto significativo, in questi anni, le risorse per il diritto allo studio. Ciò ha portato a un conseguente aumento dello stanziamento statale che, rispetto ai circa 4 milioni concessi all’inizio della nostra legislatura, ora è maggiore di oltre il 170%. I 9 milioni che abbiamo investito nel 2017 sono una cifra importante – prosegue Francesco Pigliaru – che sarà ulteriormente incrementata nel 2018 grazie allo stanziamento previsto dal Consiglio regionale e che la porterà a toccare i 13 milioni. Insieme all’azione del Governo nazionale, che da una parte premia i comportamenti virtuosi come quelli della Sardegna e dall’altra aumenta ulteriormente lo stanziamento complessivo, tutto questo ci fa fare enormi passi avanti nel garantire il diritto allo studio universitario – conclude il presidente della Regione -, permettendoci di consolidare ed estendere i buoni risultati già raggiunti.»
«E’ un risultato molto importante del quale possiamo dirci davvero soddisfatti – ha commentato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena – e che premia il lavoro fatto in questi anni dalla Amministrazione per il diritto allo studio: una delle primissime azioni di questa Giunta. Le risorse che abbiamo destinato alle borse negli ultimi anni accademici ci hanno permesso di soddisfare la totalità delle richieste degli studenti idonei. E quest’anno abbiamo fatto ulteriori grandi passi in avanti: nel Bilancio 2018 abbiamo 13 milioni di euro per le borse, con un incremento di ben 10milioni rispetto allo scorso anno. Questo consentirà di ampliare la platea degli studenti che beneficeranno della borsa di studio, garantendo non solo il fondamentale diritto allo studio, ma cercando – anche con questa misura – di aggredire ulteriormente la dispersione universitaria.»

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Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, la Giunta regionale ha rimodulato oltre 3 milioni di risorse Por Fesr 2014-2020 per finanziare tre bandi sulla competitività delle imprese. A sostegno delle imprese editoriali, e per progetti di internazionalizzazione, saranno destinati oltre 400mila euro per LiberLab, oltre 1 milione 675mila euro invece per il bando CultureLab che supporta le imprese sociali che sviluppano progetti nel settore culturale. E, infine, il bando IdentyLab dedicato alle imprese del settore culturale e creativo che si occupano di progetti di internazionalizzazione nei mercati interessati ai prodotti della Sardegna: la dotazione sarà di 1milione 142mila euro.

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Mem
La “Pimpa” parla in sardo e “Boreddu” va alla scoperta dei Giganti di Mont’e Prama. Dal 4 marzo la Rai trasmetterà il cartone animato “La Pimpa” con doppiaggio in lingua sarda. E’ questo uno dei progetti di animazione realizzati con il contributo di 150mila euro che la Regione – grazie anche al lavoro della coalizione in Consiglio regionale – ha utilizzato, per indire due bandi, per la realizzazione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda destinate a bambini e ragazzi in età scolare.
«Questo bando, e la conseguente realizzazione dei prodotti finali, hanno una importanza straordinaria nelle politiche per la lingua sarda che stiamo portando avanti – ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena – i cartoni animati diventano così il veicolo di conoscenza – il più attrattivo possibile – attraverso il quale i bambini si avvicinano alla lingua. Abbiamo cercato e trovato uno strumento concreto adatto alla loro età, che può essere diffuso attraverso i media e le applicazioni per cellulari, tablet e lim a scuola. 
Sono le nuove generazioni che possono e devono garantire il futuro della lingua, la nostra eredità. Per questo dobbiamo rivolgerci alle famiglie e alle scuole, che in maniera concreta si impegnino, anche attraverso l’uso di questi strumenti, a guidare i ragazzi verso una conoscenza corretta della lingua e della cultura sarda.»
Il primo bando da 100mila euro – per prodotti audiovisivi – è stato vinto da quattro operatori del settore. Zena società cooperativa, che ha prodotto “Nausicaa l’altra Odissea”, dodici puntate dedicate a importanti figure di donne del Mediterraneo. A Service studio, che ha realizzato “Boreddu ed Is gigantis de Mont’e Prama”, cartone animato in 3D – destinato alla diffusione in tv locali e alle scuole – che narra delle bellezze archeologiche e culturali dell’isola. “Chirchende a Monica” è l’applicazione in lingua sarda per cellulari, tablet e LIM creata da Ag.net press: un gioco multimediale con animali per bambini dai 4 ai 10 anni, da utilizzare anche con finalità didattiche. La quarta serie de “La Pimpa” invece, è stata doppiata in lingua sarda da Rai Com, e andrà in onda su Rai 3 dal 4 marzo: 26 puntate da 5 minuti circa.
Il secondo bando da 50mila euro – per prodotti musicali e di animazione – è stato vinto da Radio X, che ha realizzato un ciclo di radiodrammi scritti, musicati (e animati per il sito) intitolati “Sa famill’ e Coccerinu. Cullera, Frocchitta e Coccerinu…Bai cicca”, sulle tradizioni culturali e alimentari in Sardegna.
La Regione metterà i materiali a disposizione delle scuole.

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La Regione ha celebrato oggi con due eventi, a Sassari e Cagliari, la “Festa de sa limba mama”. Il tema scelto per la giornata è “Sa trasmissione intergeneratzionale de sa limba”. Iscolas e familias a confrontu. A Sassari, l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, ha presenziato l’incontro-dibattito che si è tenuto all’Università, nel Dipartimento di Scienze Umanistiche, mentre a Cagliari, alla Mem, si è svolta una caccia al tesoro linguistica dedicata ai ragazzi delle scuole, e la proiezione di film in lingua sarda in collaborazione con lo Sportello linguistico regionale e la Cineteca Sarda.
«La Giornata internazionale della lingua madre – ha detto l’assessore Giuseppe Dessena – è stata proclamata dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura UNESCO nel novembre del 1999, e dal 2000 viene celebrata per promuovere la diversità linguistica e culturale e il poliglottismo. Per ciò che concerne la Sardegna, la famiglia è il luogo dove i ragazzi conoscono e imparano la lingua sarda, mentre la scuola e l’Università hanno il compito di fornire un insegnamento formale. Occorre dunque sensibilizzare le famiglie, i luoghi dell’Istruzione e le Istituzioni affinché avvenga la trasmissione di un patrimonio così importante, come la lingua, ai giovani. La Regione investe molte risorse per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda. Per ciò che concerne solo la conoscenza della lingua la cifra è di circa 3,5 milioni per il 2018.»
La Regione promuove la lingua sarda con un finanziamento, per il 2018, di circa 3,5 milioni. Per la Tutela delle minoranze linguistiche (legge 482/99) sono previsti 700mila euro di fondi statali, ai quali si aggiungono 550mila euro di integrazione regionale, dedicati agli sportelli linguistici comunali. Lo Sportello linguistico regionale invece conta su un contributo di 200mila euro. Altri 850mila euro sono destinati alla sperimentazione linguistica nelle scuole, un contributo che viene erogato dal 2009 e che è andato aumentando negli anni (50mila euro nel 2009), e interessa 350 scuole, molte delle quali primarie.
«Ci siamo focalizzati sull’insegnamento nelle scuole perché i ragazzi – ha precisato Giuseppe Dessena – imparino in maniera formale e attraverso processi didattici la lingua, dopo averla conosciuta e parlata in famiglia. La Regione ha inserito progetti nel programma di Tutti a Iscol@ e abbiamo riscontri molto positivi sulla partecipazione dei giovani. Anche all’Università e nelle istituzioni l’uso della lingua è in aumento: un plauso va agli studenti che hanno sostenuto la loro tesi in sardo, dando un esempio importante.» 
Per “Sa die de Sa Sardigna” e le celebrazioni in lingua sarda sono previsti 50mila euro. Per i cori e le bande dell’isola 700 mila euro di contributo, 210mila dei quali per la parte in lingua. La lingua sarda viene inoltre promossa attraverso i canali di comunicazione, radio e tv, e l’editoria, con oltre un milione di euro. Rai tv, ha un finanziamento di 300mila euro, 90mila dei quali per programmazione in lingua sarda. Le tv locali hanno un contributo di 1milione 700mila euro, 340mila euro destinati alla programmazione in lingua sarda. Stesso discorso vale per le testate giornalistiche on line: 250mila euro, 50mila per la lingua. Le pro loco hanno 75mila euro di finanziamento per la lingua, sui 250mila totali. Per la produzione di materiale didattico la Regione ha stanziato 200mila euro, per i periodici non quotidiani invece 50mila euro. Sul Cinema, per il doppiaggio in lingua sarda, sono previsti 150mila euro.
Presenti a Sassari, oltre all’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, Massimo Carpinelli, Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Aldo Maria Morace, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, Nicola Sanna, sindaco. Gli interventi sono stati curati da Fiorenzo Toso, professore ordinario del Dipartimento, Michele Pinna, Insegnante e Direttore Scientifico dell’Istituto Bellieni, Giovanni Strinna, Ricercatore del Dipartimento, Mauro Maxia, professore associato di linguistica e filologia italiana e Letizia Portas, esperta e insegnate di lingua catalana ad Alghero. Hanno partecipato ai lavori gli studenti delle scuole e dell’Università di Sassari, e la loro presenza è stata certificata tramite attestato per i crediti formativi. Si è esibito il coro degli studenti “Città di Sassari”.

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Sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico per la ricezione delle manifestazioni di interesse da parte di enti e organismi di diritto pubblico interessati all’impiego degli ex lavoratori Ati Ifras che ricadono nel territorio del Parco Geominerario della Sardegna. La scadenza, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu, è stata fissata al 30 giugno 2018.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, le Aziende del servizio sanitario regionale sono state autorizzate a contrarre – con i rispettivi istituti tesorieri – un’anticipazione di cassa per un totale di 200mila euro. Approvata dall’Esecutivo la ripartizione delle risorse per il funzionamento degli uffici di piano degli ambiti PLUS: come prima quota – pari all’80% dello stanziamento totale – sono stati assegnati quasi 16 milioni. Infine, è stato prorogato per il 2018 il Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, così come già adottato per il triennio 2015/2017.
Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha nominato Giovanni Deiana direttore generale della Direzione Beni culturali. L’esecutivo ha poi dato il nulla osta alla proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio dell’Ersu di Cagliari, per l’anno finanziario 2018, e ha approvato il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2016 dell’Isre di Nuoro autorizzando per lo stesso Istituto l’esercizio provvisorio di Bilancio per il 2018. È stato infine approvato definitivamente il Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019.
La Giunta ha dato il via libera all’esercizio provvisorio dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) per l’anno 2018, nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 31 marzo, come proposto dall’assessore Edoardo Balzarini.

 

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È stato convocato oggi il primo tavolo dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica: nella sala ex CREL di via Roma a Cagliari si sono riuniti questa mattina gli assessori della Pubblica Istruzione e del Lavoro Giuseppe Dessena e Virginia Mura, Francesco Feliziani per l’Ufficio scolastico regionale (USR), i rappresentanti dell’Anp (associazione nazionale presidi), dell’Anci, della Cgil Cisl e Uil comparto scuola, e il prorettore dell’Università di Cagliari Efisio Putzu.
L’Osservatorio è uno degli strumenti attraverso i quali si vuole ridurre il tasso di dispersione scolastica, migliorare le competenze e potenziare l’offerta formativa per gli studenti. L’attività dell’Osservatorio è stata pensata per tavoli tematici che si riuniranno per migliorare i processi connessi sia all’istruzione che alla formazione e creare in questo modo politiche efficaci, monitorare con precisione le dinamiche dei percorsi di studio e formativi, integrare le politiche dell’istruzione con quelle della formazione tecnica e professionale.
«Oggi abbiamo dato vita a un altro importante pezzo della filiera dell’istruzione e della lotta alla dispersione scolastica – ha detto l’assessore Dessena -, l’Osservatorio è uno strumento interistituzionale che servirà a monitorare il percorso di studio di ogni singolo studente e aiuterà a capirne difficoltà e problematiche. I dati rilevati aiuteranno noi amministratori nel pensare e nel mettere in campo politiche mirate delle quali gli studenti possano beneficiare, perché il loro percorso di studi sia completo e li renda competitivi nel mondo del lavoro. L’Osservatorio sarà inoltre uno strumento aggiuntivo che andrà anche a qualificare ulteriormente il grande lavoro che si sta portando avanti attraverso i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@.»

L’assessore Dessena ha inoltre ricordato come l’Osservatorio si sia occupato oggi anche del tema dei dirigenti “carenti al fronte di 280 autonomie”. 
Il primo Tavolo creato è stato quello dell’IEFP (Istruzione e formazione professionale). «Un tavolo assolutamente prioritario – ha commentato l’assessora Virginia Mura – che servirà a creare sinergia tra l’istruzione e la formazione, rispondendo a criteri ministeriali, e a garantire una offerta formativa che sia articolata e soddisfacente anche con le esigenze dei territori. L’istruzione e la formazione professionale sono due canali attraverso i quali lo stato riconosce l’assolvimento dell’obbligo formativo con pari dignità. È inoltre necessaria la massima condivisione dei dati reperiti, tra Miur e Regione, per una programmazione quanto più efficace sul territorio regionale».

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Il Consiglio regionale, nel giorno del lutto per la scomparsa di Giuseppino Pinna (Udc), ha approvato il bilancio consolidato della Regione per l’esercizio 2016.

In apertura di seduta il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato all’aula di aver provveduto alla nomina dei componenti della Commissione d’inchiesta sulla presenza dell’amianto in Sardegna. Ne faranno parte i consiglieri Antonio Solinas (Pd), Daniela Forma (Pd), Mario Tendas (Pd), Piero Comandini (Pd), Edoardo Tocco (Fi), Pietro Pittalis (Fi), Annamaria Busia (Cp), Augusto Cherchi (Pds), Domenico Gallus (Psd’Az-La Base), Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp), Pierfranco Zanchetta (Cps), Mariano Contu (Fi), Gianluigi Rubiu (Udc) e Luigi Crisponi (Riformatori).

Il presidente Ganau ha poi ricordato la figura del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna scomparso ieri dopo una lunga malattia. «Peppino era una persona buona e gentile – ha detto Gianfranco Ganau Ganau – ha lavorato con costanza ed impegno per il Consiglio. Mai sopra delle righe, sapeva fare squadra, consapevole che al di là di ogni appartenenza politica si può lavorare insieme per il bene della Sardegna. E’ stato un compagno di squadra onesto e leale che mancherà a tutti quanti». Ganau ha quindi espresso vicinanza alla famiglia dell’on Pinna invitando l’aula ad osservare un minuto di silenzio.

Dopo il ricordo dell’on. Giuseppino Pinna, il Consiglio è passato all’esame del primo punto all’ordine del giorno: Bilancio consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio 2016.

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha chiesto la parola per un intervento sull’ordine dei lavori. «Vorrei segnalare un’anomalia che prende corpo in quest’Aula – ha detto Emilio Usula – riguarda il ruolo di terzietà e di equidistanza che dovrebbe essere incarnato dal presidente del Consiglio. Questo ruolo viene oggi meno vista la sua decisione di partecipare alla contesa elettorale». A nome dei Rossomori e del Polo dell’Autodeterminazione, il consigliere Emilio Usula ha quindi chiesto al presidente Gianfranco Ganau di dimettersi dalla carica o, in alternativa, di autosospendersi durante la campagna elettorale.

A Emilio Usula ha replicato il presidente Gianfranco Ganau: «So bene quali sono i ruoli istituzionali e quelli politici – ha detto Gianfranco Ganau – saprò ben distinguere come ho sempre fatto».

In difesa del presidente del Consiglio è intervenuto il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «In Italia si svolgono le elezioni, è come chiedere al presidente del Consiglio dei ministri  di dimettersi. Ganau ha svolto e continuerà a svolgere il suo ruolo super partes. E’ il consigliere Emilio Usula l’unico che interpreta il suo ruolo strumentalmente – ha affermato Pietro Cocco – questa volta ha toppato. Il presidente ha dimostrato in questi anni di saper interpretare il suo ruolo di equidistanza. Il consigliere Emilio Usula poteva risparmiarsi questo intervento».

Il presidente ha quindi aperto la discussione sul primo argomento all’ordine del giorno. Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) ha espresso condivisione per il documento predisposto dalla Giunta. «La Commissione ha condiviso l’impostazione. Il bilancio consolidato è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e quello contrario dell’opposizione. Ricordo che senza l’approvazione del bilancio consolidato sarebbe impossibile per la Regione assumere nuovo personale e stipulare contratti con i fornitori. Per il buon funzionamento della macchina amministrativa è, dunque, opportuna una rapida approvazione del provvedimento».

Il relatore di minoranza Alessandra Zedda (Fi) pur ricordando le difficoltà dovute all’entrata in vigore delle nuove normative in materia finanziaria ha espresso un giudizio negativo sulla decisione della Giunta di procedere alla approvazione del bilancio consolidato in assenza di un giudizio di parificazione delle Corte dei Conti.

«In questo bilancio mancano i dati di Arpas, Forestas, Abbanoa e Arst – ha detto Alessandra Zedda – .Mi chiedo se ciò possa essere un buon servizio, e soprattutto se si possano ritenere di scarsa significatività per il conti finanziari della nostra Regione».

L’esponente della minoranza è poi entrata nei dettaglio del documento: «Il rendiconto consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2016, che comprende le risultanze del Consiglio regionale, espone un risultato di amministrazione negativo pari a – euro 164.379.806,88 e dopo gli accantonamenti pari a – euro 1.237.632.416,89. Il risultato economico dell’esercizio registra un utile di euro 908.801.354 mentre il patrimonio netto, anch’esso positivo, ammonta a euro 1.139.807.307. In presenza di spazi finanziari sempre più limitati, negli ultimi anni si è irrigidito il sistema della spesa e soprattutto emergono le difficoltà del governo regionale a garantire, oltre alla correttezza formale della gestione delle risorse pubbliche, i risultati ottenuti nelle diverse politiche pubbliche a sostegno e soddisfazione dei principali settori quali la sanità, l’istruzione, le povertà, la mobilità interna ed esterna nei trasporti, il lavoro».

Alessandra Zedda ha quindi stigmatizzato la situazione dei residui passivi che ha superato i due miliardi di euro e delle perenzioni pari a 1,766 miliardi: « Nella nostra Regione la consistenza di residui perenti è tra le più alte e tale circostanza deve indurre ad una loro attenta considerazione quantitativa e qualitativa, in ragione della potenziale influenza sugli equilibri di bilancio e sul finale risultato di amministrazione, per il caso di consistenti quanto concomitanti reclami di pagamento da parte dei creditori. Tale stato di cose impone una accurata programmazione dell’acquisizione delle risorse ai fini di reperire la disponibilità di cassa necessaria a far fronte ad un progressivo riassorbimento della mole dei residui perenti».

Al termine del suo intervento, Alessandra Zedda ha invocato un cambio di rotta nelle procedure di spesa per affrontare più efficacemente i nodi dello sviluppo dell’Isola: «Ridurremo la disoccupazione, miglioreremo l’ambiente, le ferrovie diventeranno come quelle svizzere, le scuole sarde diventeranno fantastiche e sparirà la dispersione scolastica, le strade non ne parliamo, crescita occupazione stelle polari e così via: il dramma è che è da quattro anni che assistiamo a questi annunci trionfali ma poco è cambiato, la Sardegna è sempre più disperata. In quattro anni non avete ancora agito sulle vere esigenze dei sardi, continua a bastarvi la pacca della presa in giro romana. Un noto proverbio dice “acqua passata non macina più”, purtroppo di acqua sotto i ponti ne è passata e purtroppo invano proprio come succede nei nostri bacini. Questa minoranza responsabilmente è qua, ancora, nonostante la vostra scarsa affidabilità, per battaglie comuni che unendo maggioranza e opposizione possano operare per il bene dei sardi e della Sardegna».

Giudizio negativo anche da parte del capogruppo del Psd’Az Angelo Carta: «Il bilancio va approvato dopo il parere di parificazione della Corte dei Conti – ha sottolineato Carta – non c’è il parere quindi non può essere approvato. La sentenza del Tar Abruzzo dice che se non si approva blocchiamo qualsiasi tipo di assunzione. E’ una sorta di gabbia nella quale ci troviamo per la poca chiarezza della legge. Siamo così per colpa della Giunta dei professori. Non c’è stata finanziaria che non sia stata impugnata».

Secondo Angelo Carta, il rendiconto non è solo di tipo finanziario ma anche politico: «Misura l’efficacia della Giunta nel gestire l’amministrazione pubblica. Mi chiedo quando è stato inviato alla Corte dei Conti? La Giunta si è attivata per mandare il bilancio eni tempi giusti?  C’è stata una scarsa programmazione e attenzione da parte dell’esecutivo. Oggi ci troviamo nella condizione di approvare un bilancio che potrebbe tornare in aula dopo il parere della Corte dei Conti. Come è possibile che arrivino in Consiglio provvedimenti illegittimi e in ritardo? Stiamo parlando di un rendiconto del 2016, non è possibile astenersi, fa acqua per una ragione di legge. Dovremmo tornare sull’argomento. Non  so se potremmo pagare quanto dovuto ai fornitori».

Per il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, «sono normali i ritardi di questa giunta regionale ma è invece incredibile la visione creativa della Giunta Francesco Pigliaru nel campo delle leggi di bilancio. Avreste fatto meglio a occuparvi oggi dei problemi irrisolti invece di disattendere le promesse. Come quelle che avete fatto ai dipendenti di Forestas, che ancora non hanno  avuto una soluzione. Non avete la volontà politica di risolvere i problemi dei dipendenti di Forestas, questo è il punto. E così per Ottana, per quei padri e madri di famiglia ai quali state togliendo ogni speranza: vi siete impegnati per loro e non state mantenendo le promesse. Per questo tanti sardi sono indignati con la politica: voi non avete il senso della responsabilità. Il problema, caro collega Emilio Usula, non è il presidente Gianfranco Ganau ma la Giunta. Che prima se ne va e meglio è».

Per l’assessore Raffaele Paci «il problema dei lavoratori di Forestas o di Ottana sono temi politici sui quali in questo mese di campagna elettorale ognuno esprimerà le proprie posizioni. Noi siamo tranquilli perché abbiamo fatto il nostro dovere ma oggi siamo qui per il bilancio consolidato che per la prima volta  viene portato in aula dalle Regioni e logicamente segue il rendiconto della Regione, approvato all’inizio di agosto. I ritardi sono dovuti alla necessità di costruire un nuovo sistema informativo, cha ha preso tempo. Non c’è da nascondere nulla: stiamo facendo oggi un’approvazione di un bilancio consolidato e se non procediamo all’approvazione non possiamo attendere il giudizio di parificazione del bilancio da parte della Corte dei conti. A quel punto porteremo in aula il rendiconto del 2016».

Il presidente Ganau ha dato ancora la parola all’on. Pietro Pittalis, che ha chiesto all’assessore Paci ulteriori spiegazioni sulla procedura in atto. «E’ evidente a tutti che siamo davanti a un pasticcio normativo», ha detto l’esponente di Forza Italia.

L’Aula ha approvato a maggioranza il Doc 23.

Collegato al Doc 23 è stato presentato un ordine del giorno a firma Pittalis e più, sui 130 lavoratori del tessile di Ottana esclusi dalla mobilità in deroga per il 2016 e 2017.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha chiesto di apporre la firma sull’ordine del giorno e così l’on. Emilio Usula (Rossomori). La Giunta con l’assessore Virginia Mura ha detto: «Non sono abituata a dover dare spiegazioni sul mio lavoro. L’impegno del mio assessorato c’è stato e continuerò a livello sostanziale per dare una risposta ai lavoratori».

L’on. Pietro Pittalis ha replicato: «Non può pretendere, caro assessore, che al quinto anno di legislatura le stendiamo i tappeti rossi. Su questo problema tutta l’assemblea le sta dando un mandato forte. Svegliatevi e andate a Roma. Accampatevi, se serve”.

Il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, ha detto: «I lavoratori della Legler li abbiamo ricevuti e hanno avuto le risposte. L’assessore si sta facendo carico di rappresentare il problema a Roma ma non accetto che ci siano fughe in avanti sotto elezioni”.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

L’Aula è poi passata all’esame disegno di legge 475 sulla continuità territoriale marittima Sardegna-Corsica. Per il relatore di maggioranza, on. Pierfranco Zanchetta (Pd), «la commissione ha licenziato il disegno di legge con il voto favorevole, visto che si tratta di regolamentare lo spostamento di persone e merci nell’ambito dell’Ue. Stiamo mantenendo gli impegni siglati tra Sardegna e Corsica sulla tratta Santa Teresa -Bonifacio affidata alla Sardegna e sulla tratta Propriano-Porto Torres, che sarà di competenza della Corsica».

Per la minoranza l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «l’obiettivo primario del disegno di legge è assicurare la continuità fornendo garanzie sui costi e sulla qualità del trasporto. Secondo noi tale collegamento marittimo deve essere garantito tutto l’anno e con unità navali idonee anche in condizioni meteo avverse». 

Per l’on. Edoardo Tocco (FI) «questo testo è eccellente e sarebbe molto bello incontrare nuovamente i corsi portando la notizia dell’approvazione della legge. Al di là della continuità territoriale con le isole sarde minori, credo sia necessario accelerare i te,pi e approvare questa legge e affrontare poi il problema della continuità aerea, per risolverlo».

Perplesso, invece, il giudizio dell’on. Marco Tedde (FI), che ha detto: «Stiamo andando ad attuare una legge con gli elementi di un’altra legge. Non so per quali motivo abbia sentito il bisogno di legiferare, forse per trovare risorse finanziarie autonome. E purtroppo questa legge ci fa riflettere ancora una volta sul disastro complessivo delle politiche dei trasporti in Sardegna. Assessore Carlo Careddu, non può mettere sotto il tappeto la polvere perché la polvere è qui e la comunità sarda lo ha capito e ha formato il suo giudizio su di voi e sulla vostra azione politica. Lo certificherà il 4 marzo questo giudizio».

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «il servizio passeggeri e merci da e per la Corsica va garantito e su questo non credo si possa discutere. Spesso le condizioni meteo di quella tratta sono pericolose e chi eserciterà il servizio dovrà tenerne conto rispetto alle imbarcazioni che intenderà utilizzare. E se tutto andrà bene dal primo di ottobre garantiremo sempre i collegamenti con la Corsica non solo per sette mesi l’anno ma anche per quei mesi in cui non sarebbe vantaggioso per un’azienda garantire il servizio. Chiederei però al collega Marco Tedde di evitare giudizi, anche perché potremmo occuparci degli errori nella gestione dell’aeroporto di Alghero, salvato dalla Giunta Pigliaru dai danni che avete fatto voi».

Ha preso poi la parola l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha parlato in generale del tema della continuità territoriale, al di là del collegamento con la Corsica. «L’avvio delle prenotazioni aeree per i voli su Cagliari, comunicato nei giorni scorsi salverà le aziende turistiche, che giustamente nelle scorse settimane erano preoccupate e battevano i pugni. Ma per Alghero non si vede ancora nulla. Mi pare che ci sia poco da essere soddisfatti se con meno di 200 euro si va a New York da Roma mentre ce ne vogliono cento per arrivare dalla Sardegna a Roma». L’on. Luigi Crisponi ha comunque garantito il sostegno del suo gruppo a favore del disegno di legge per la continuità con la Corsica.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sottolineato che «anche le iniziative in tema di trasporti rafforzano il legame fra Sardegna e Corsica nella prospettiva europea e tuttavia non si possono dimenticare i danni provocati dal mancato superamento della situazione di insularità che grava ancora pesantemente sulla Sardegna, lacuna che va ascritta alla responsabilità politica del governo regionale, così come è mancato l’impegno della Giunta solennizzato da diverse riunioni dei capigruppo, su alcuni problemi aperti come quelli dei lavoratori Forestas». Rivolto all’assessore dei Trasporti, Attilio Dedoni ha poi ricordano che «in Sardegna esistono ben 5 aeroporti per cui è necessaria una politica unitaria forte ed autorevole che finora è mancata tradendo le attese del popolo sardo che però certamente farà sentire la sua voce alle elezioni del prossimo 4 marzo».

Il consigliere del Pds Roberto Desini ha definito il disegno di legge molto positivo, anche perchè ha avuto un percorso sollecito di appena 20 giorni dall’approvazione della legge di stabilità 2018 ad oggi, «un buon risultato che ovviamente non può far dimenticare il lavoro che c’è ancora da fare, dal perfezionamento delle politiche comuni sui trasporti con la Corsica e le Baleari al riconoscimento dell’insularità da parte dell’Unione europea; anzi, la recente bocciatura del referendum dimostra che lo Stato patrigno c’è ancora e va contrastato con forza». Quanto al collegamento Sardegna Corsica, Desini ha auspicato che l’attuazione della legge garantisca il miglioramento della qualità del servizio nell’interesse dei cittadini e, infine, è tornato sul problema della mancata applicazione della legge regionale che prevedeva l’abbattimento dei costi per le società sportive che effettuano trasferte nelle isole minori. «Non è concepibile – ha sostenuto – che circa 5.000 atleti sardi siano bloccati dal Coni regionale, una situazione gravissima che richiede l’intervento immediato del presidente della Giunta».

A nome della Giunta l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, intervenendo sul problema del mancato finanziamento dei costi delle trasferte sportive sollevato da Roberto Desini,  ha riconosciuto che «c’è una responsabilità evidente in capo al Coni, al quale abbiamo mandato una lettera di sollecito riapprovando anche la delibera di Giunta ma ancora non abbiamo avuto risposta: ci comporteremo di conseguenza e, in caso negativo, cambieremo la legge».

Per quanto riguarda il tema dei trasporti l’assessore Carlo Careddu, dopo aver premesso di essere abituato al confronto ed assicurando che si terrà conto di tutte le indicazioni emerse dal dibattito, ha affermato che «la legge nasce da una sollecitazione della commissione Trasporti che la Giunta ha recepito con grande sollecitudine, è il frutto di un confronto ampio con tutte le forze politiche che apre, una pagina nuova nei rapporti trans frontalieri fra due Stati esteri, attraverso un collegamento qualificato come domestico affidato alla Sardegna e la Corsica, in vista della costituzione del gruppo europeo di cooperazione territoriale con altre realtà europee che subentrerà nella gestione». L’obiettivo comune, ha detto ancora Careddu, è quello di incentivare gli scambi economici e commerciali fra le due isola che partono comunque da numeri sono importanti: «Nel 2016 sulla tratta S.Teresa-Bonifacio sono transitati 259.000 passeggeri ed oltre 16.000 tonnellate di merci, mentre sulla Porto Torres-Propriano 1.928 passeggeri e 71.000 tonnellate di merci, noi esportiamo materie prime, prodotti dell’agro alimentare e mano d’ opera specializzata e ci strutturiamo per consolidare questi rapporti nei prossimi 3 anni». L’investimento, ha concluso, «è corposo e deriva da una indagine di mercato cui hanno risposto due vettori i quali, limitatamente al periodo invernale, otterranno una compensazione».

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

All’art. 1 è stato presentato un emendamento del consigliere Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) che prevede il parere della commissione sulle linee guida che dovranno essere approvate dalla Giunta.

Il relatore di maggioranza Piefranco Zanchetta (Cps) ha espresso parere contrario, mentre l’assessore Carlo Careddu si è rimesso all’Aula.

Il proponente Giovanni Satta ha chiarito che la finalità dell’emendamento è solo quella di evitare gli errori commessi dalla Regione nelle continuità marittima con la Tirrenia e in conclusione, prendendo atto degli impegni dell’assessore, ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru, dispiaciuto per il ritiro, ha dichiarato di volerlo recepire, sottolineando che «tutti i provvedimenti che intervengono per aumentare la mobilità dei sardi ci vedono favorevoli ma i commissione avevamo tutti sollevato problemi seri su sicurezza dei naviglio, lavoratori ex Saremar e tariffe con l’assessore neutrale che infatti si è rimesso all’Aula; prendiamo atto degli impegni dell’assessore ma l’intervento della commissione per noi è necessario».

Per dichiarazione di voto il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi si è detto favorevole all’emendamento recepito da Forza Italia, aggiungendo che «non si chiede chissà cosa ma una puntualizzazione opportuna, anche perché nell’agosto del 2017 la Giunta è intervenuta per sostenere i collegamenti fra la Sardegna e le isole di La Maddalena e Carloforte e quest’ultimo Comune non ha usato i fondi, occorre quindi essere più precisi».

Dopo l’intervento di Luigi Crisponi il Consiglio ha approvato l’art.1 e respinto l’emendamento Satta recepito da Peru con 17 voti favorevoli e 30 contrari. A seguire sono stati approvati anche gli articoli 2 e 3 ed il testo del disegno di legge n. 475, con 45 voti favorevoli.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori e richiamando l’art. 101 del regolamento, ha chiesto l’esame in Aula con procedura abbreviata della proposta di legge n. 402 del 2 marzo 2017 sull’Agenzia Forestas, dichiarando che «si tratta dell’unico strumento per dare la sveglia al Consiglio».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta.

Alla ripresa dei lavori, lo stesso Daniele Cocco ha ricordato le diverse riunioni dei capigruppo dedicate al problema, affermando però che «la commissione ha unificato i testi e l’assessore ha convocato tutte le sigle sindacali, come prova concreta di disponibilità di discutere la questione in in tempi brevissimi: chiedo quindi che il collega Pittalis ritiri la proposta».

A nome della Giunta, l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha confermato sia le iniziative in corso che la necessità di agire sul contratto, perché «gli ultimi approfondimenti presso l’Inps confermano che alcune cose si possono fare subito ed altre no, se con modalità molto complicate; per dare un segnale abbiamo ritenuto opportuno impegnarci a fondo in un lavoro di sintesi alla quale deve concorrere anche la parte sindacale».

Il presidente della commissione Autonomia e Personale Francesco Agus (Campo progressista) ha anch’ egli confermato la predisposizione di un nuovo testo base «che può superare le criticità esistenti legate soprattutto all’assenza di mansioni agricole nell’attuale contratto che, secondo l’Inps, farebbe scattare una spesa aggiuntiva di 40 milioni; sono fiducioso di poter arrivare ad un quadro di certezze fermo restano che non si possono risolvere in 20 giorni problemi di 20 anni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur apprezzando i toni moderati, ha respinto la proposta di ritiro, precisando che «il problema si sta trascinando da troppo tempo, il tempo è scaduto ed il Consiglio rischia di perdere credibilità: se c’è un testo condiviso perché si continua a discutere del sesso degli angeli, ho l’impressione che si voglia ancora tirare a campare e non ci vogliamo stare, chiedo che arrivi in Aula il nostro testo e presenteremo come emendamento il testo base della commissione».

Il presidente della commissione Francesco Agus ha ricordato che «quando la commissione ha iniziato il suo lavoro aveva un mandato: presentare una proposta senza aumento dei costi e garantire che nessuno potesse avere problemi di continuità lavorativa o diminuzione del reddito percepito; su questo punto, anche secondo quanto dice Inps non ci sono certezze, ricordiamoci però che stiamo maneggiando la dinamite e non possiamo sbagliare mettendo a repentaglio famiglie e comunità privandole della possibilità di percepire la disoccupazione agricola».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha condiviso le tesi di Francesco Agus, lamentando tuttavia che «l’atteggiamento dell’Inps è insopportabile, non parteciperemo al voto, va bene il tavolo con tutti i sindacati, seguiremo col massimo impegno la vicenda perché riteniamo che il testo debba arrivare in aula».

Il presidente Ganau ha tenuto a precisare che la posizione dell’Inps è che possano percepire l’indennità di disoccupazione gli operai che passano a tempo indeterminato; abbiamo mandato un’altra lettera oggi, ma questo resta il nodo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che, a suo avviso, l’Inps dice il contrario e comunque i precari dovevano già essere stabilizzati. Insisto, ha concluso, «per l’arrivo in Aula del testo, anche perché il Consiglio non può stare appeso alle decisioni della sede regionale Inps».

Il presidente ha infine messo in votazione la proposta che il Consiglio ha respinto per alzata di mano.

Quindi ha convocato per le 15.30 la conferenza dei capigruppo comunicando che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.