L’Assemblea degli Azionisti di Sotacarbo S.p.A., società controllata dalla Regione Sardegna (97% delle quote) e partecipata dall’ENEA (3%), ha conferito al presidente uscente Mario Porcu l’incarico di amministratore unico della Società per il triennio 2023-2025 e, comunque, sino all’approvazione del Bilancio d’esercizio alla data del 31 dicembre 2025.
L’ingegner Mario Porcu era stato nominato presidente del Consiglio di amministrazione Sotacarbo nel febbraio 2021, al posto del dimissionario Alessandro Lanza, in un momento di grave difficoltà finanziaria dell’organismo di ricerca che opera nel Centro ricerche della Grande miniera di Serbariu a Carbonia.
«Alla base della volontà della Regione di dare continuità all’operato di Porcu – ha spiegato l’assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Fasolino – la netta inversione di rotta e i risultati ottenuti in breve tempo alla guida della società, come il finanziamento disposto dall’Agenzia della Coesione territoriale per il progetto Recover, che prevede recupero di alcuni locali della vecchia miniera e la realizzazione di un innovativo laboratorio per la sperimentazione sull’idrogeno verde e i combustibili puliti, o il finanziamento della Regione Sardegna per la realizzazione di un’hydrogen valley nel Sulcis. Il socio Enea ha sottolineato la grande soddisfazione per la scelta della Regione, che riconosce l’ottimo lavoro svolto dal consiglio d’amministrazione uscente da lui presieduto per risollevare la società.»
Nel ringraziare per la fiducia accordata il confermato amministratore unico Mario Porcu ha illustrato le opportunità e sfide, tecnologiche e sociali, che la transizione energetica già pone a un ente di ricerca come Sotacarbo.
Ha preso concretamente avvio, con l’ultima delibera di Giunta, il processo di attuazione del Programma Just Transition Fund (JTF) Italia 2021/2027 che vede stanziati oltre 367 milioni di euro per il Piano territoriale Sulcis. La Commissione europea, grazie al lavoro svolto dalla Regione, infatti, ha individuato il Sulcis Iglesiente (insieme alla provincia di Taranto) come area interessata dal programma europeo e quindi supportata dal ‘Fondo per la Transizione Giusta’, ovvero lo strumento finanziario che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica.
«Il Fondo per la Transizione Giusta rappresenta una opportunità unica di transizione, il miglior strumento per accompagnare la trasformazione di un territorio che è stato sempre al centro dell’attenzione di questa Giunta – spiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Come Regione abbiamo fatto uno sforzo importante per far sì che il Sulcis fosse interessato da questa misura inserita nel quadro della politica di coesione e ora proseguiamo per dare concretezza al Piano. La Sardegna – ha concluso il presidente Christian Solinas – sceglie con decisione la strada del green e dell’alta tecnologia per un’azione di riqualificazione a lungo raggio, aprendo nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato, più rispettoso dell’ambiente.»
«Il Sulcis, con una spendita delle risorse che dovrà essere conclusa entro il 2026, potrà contare in tempi relativamente brevi su una importante leva di sviluppo e riconversione che avvia quel processo di crescita di cui da anni si sente urgente bisogno, più incentrato sulle reali esigenze delle Comunità e in linea con gli obiettivi legati a uno sviluppo sostenibile», ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Fasolino, che ha portato la delibera all’attenzione della Giunta regionale, che già un anno fa aveva assegnato al Centro regionale di programmazione, Crp, incardinato nell’Assessorato guidato da Fasolino, il ruolo di supporto all’Autorità di gestione, AdG, nella stesura del Programma JTF_Sulcis e alla sua attuazione. Ora la Giunta con l’ultima delibera ha preso atto del Programma JTF Italia 2021-2027 – Piano Sulcis e per consentire un rapido avvio del programma, ha dato mandato al CRP di sottoscrivere l’Atto di delega delle funzioni di Organismo Intermedio con l’Agenzia per la Coesione Territoriale (che rappresenta l’Autorità di Gestione).
Il negoziato con la Commissione europea, ha ricordato sempre l’assessore Giuseppe Fasolino, si è svolto nel corso del 2022 ed è giunto a conclusione con l’approvazione del Programma Nazionale e dei due Piani territoriali. I Piani Territoriali, pensati con forte coerenza e sinergia con i Programmi regionali finanziati dai Fondi FESR e FSE+ e con altri programmi territoriali (per esempio il Piano Sulcis), contengono per entrambe le aree – quella sarda e quella pugliese – una descrizione del processo di transizione a livello nazionale, una valutazione delle sfide da affrontare e dei relativi effetti sociali, economici e ambientali e una descrizione delle tipologie di intervento da finanziare.
«Nello specifico – spiega l’assessore della Programmazione – sfide individuate sono focalizzate su tre ambiti principali: energia e ambiente, a cui è destinato il 30% delle risorse; diversificazione economica, a cui è destinato il 28% delle risorse; misure destinate a mitigare gli effetti economici e occupazionali causati dalla transizione, a cui è destinato il 32% delle risorse.»
Le linee di sviluppo del piano individuate per il Sulcis riguardano principalmente la promozione delle energie rinnovabili, il supporto alla costituzione delle comunità energetiche e la bonifica dei siti da destinare alle nuove attività economiche. Gli interventi di risanamento mirano a generare un percorso di diversificazione economica anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, e percorsi di adeguamento delle competenze rivolti ai lavoratori per accompagnare il processo della transizione giusta. Nel programma è stato individuato un progetto di rilevanza strategica inerente la sperimentazione dell’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia alternativa.
«Le strutture regionali sono ormai da tempo al lavoro con i Comuni del Sulcis, chiamati a una sorta di co-copartecipazione – ha aggiunto l’assessore dell’Industria, Anita Pili –. Abbiamo fin da subito attivato un percorso partecipato avviando una collaborazione istituzionale fondamentale per restituire vita e dignità a un’area strategica per la Sardegna come è il Sulcis, accogliendo anche tutti i suggerimenti dei players industriali impegnati proprio nel Sulcis. Il dialogo con i rappresentanti dei territori e con chi lì opera ci ha consentito di raccogliere ed elaborare le idee e le proposte che poi hanno portato alla stesura del Piano territoriale. Grazie alle risorse messe in campo dal Governo e all’impegno, anche di carattere economico, della Regione per il Sulcis – ha concluso Anita Pili – siamo certi di aver avviato quel percorso virtuoso capace di generare la rinascita del territorio.»
Gli studenti della 5ª B indirizzo informatico dell’Istituto Tecnico Asproni Fermi di Iglesias hanno vinto una visita studio premio presso le istituzioni dell’Unione Europea a Bruxelles, offerta dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna – Autorità di Gestione del PR FESR Sardegna.
Dal Sulcis Iglesiente a Bruxelles per conoscere da vicino le opportunità offerte dall’Europa, capire meglio il processo di spendita delle risorse europee e studiare da vicino le ricadute per l’economia della Sardegna.
«Favoriamo la conoscenza dell’Europa e delle opportunità che possono scaturire per lo sviluppo della nostra Isola da una buona gestione delle risorse e da un’altrettanta consapevole capacità di programmazione – spiega l’assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino -. Studiare l’Europa, approfondirne dinamiche e processi, accrescere le proprie competenze guardando con occhi diversi il presente ed il futuro è il miglior modo per formare i nostri giovani, il cui bagaglio culturale non può prescindere da una visione europea e mondiale. La storia dell’Europa e delle Istituzioni, così come il loro funzionamento sono un tassello fondamentale che i nostri giovani devono aggiungere al proprio bagaglio culturale. Dalla loro preparazione e delle loro competenze, anche in materia Ue, dipende lo sviluppo futuro della nostra Isola.»
Il premio è stato dato alla classe per aver vinto l’edizione sarda del percorso di monitoraggio civico ASOC – A Scuola di Open Coesione destinato agli istituti secondari superiori per incoraggiare i ragazzi ad osservare la spendita dei fondi pubblici sul territorio.
Dopo la visita alla Rappresentanza della Regione Sardegna a Bruxelles, ieri gli studenti hanno incontrato il capo unità Italia-Malta Willibrordus Sluijters e la Rapporteur per la Regione Sardegna Francesca Raimondi della DG Regio. In mattinata si è invece tenuto l’incontro con il Capo Unità Alessandro Giordani della DG COMM della Commissione Europea. Accompagnati dallo staff dell’Autorità di Gestione del PR FESR e dallo Europe Direct Sardegna, gli studenti hanno avuto modo di conoscere di persona i protagonisti delle politiche europee che impattano sul territorio regionale.
Il comune di Carbonia beneficerà del “contributo straordinario in favore degli Enti locali per assicurare la salvaguardia degli equilibri del proprio bilancio”. Lo ha detto il sindaco Pietro Morittu che ha ricevuto la notizia durante l’incontro dell’Anci nazionale, a Bergamo, a cui sta partecipando con il presidente del Consiglio Comunale Federico Fantinel: «A seguito della nostra richiesta alla Regione – ha spiegato il primo cittadino -, arriveranno circa 5 milioni 600mila euro che si aggiungono agli oltre 700mila ricevuti dal Comune nella prima tranche e che saranno fondamentali per compensare il disavanzo di bilancio».
Il percorso è iniziato lo scorso anno e, grazie alla Regione, con l’interessamento degli assessori Quirico Sanna e Giuseppe Fasolino, unito al confronto con l’Anci Sardegna e al lavoro fatto col Cal, ha portato a questo risultato, consentendo quindi ai Comuni che soffrono di problemi di bilancio di poter superare alcune criticità.
«E’ ancora in corso – ha osservato il sindaco Pietro Morittu – un ragionamento serio sulla risoluzione dei problemi derivanti dalla spesa corrente su cui saremo impegnati nei prossimi mesi, ma senza dubbio tale somma ci concede ossigeno per procedere con l’attività amministrativa.»
Soddisfatto anche il presidente del Consiglio comunale, Federico Fantinel: «Un grande risultato per i cittadini che siamo onorati di rappresentare. Per il Consiglio comunale tutto, senza distinzioni tra Maggioranza e Minoranza – ha detto Federico Fantinel – è una notizia importante perché permetterà di liberare risorse per circa 250.000 euro l’anno, per i prossimi 21 anni. Risorse che l’attuale Amministrazione e le future Amministrazioni potranno utilizzare per dare risposte concrete alle esigenze della comunità».
La Regione si appresta a ottenere il giudizio positivo della Commissione europea sul Programma regionale Fesr 21-27, che dopo l’esame sta per completare la fase di approvazione per arrivare al giudizio finale entro circa 10 giorni.
«Siamo a cavallo delle due programmazioni, la 14-20 e la 21-27, e stiamo quindi attraversando un momento delicato ed importante, soprattutto, per la definizione del programma operativo del prossimo settennato – dice il presidente Christian Solinas -. È per questo che auspichiamo di ottenere quanto prima il giudizio positivo della Commissione europea, previsto a brevissimo, per avviare i progetti definiti nel programma, in particolare quelli legati all’innovazione, alla digitalizzazione, alla transizione verde.»
Sono sei le priorità principali del Programma, che ha una dotazione finanziaria quasi raddoppiata rispetto al precedente ciclo di programmazione dato che si passa da 930,9 milioni del 14-20 a 1 miliardo e 500 milioni di euro del 21-27 costituita da una quota di cofinanziamento UE pari al 70% e da una quota di cofinanziamento nazionale, pari al 30% del totale. «Competitività intelligente, transizione digitale, transizione verde, mobilità urbana e sostenibile, Sardegna più sociale e inclusiva, Sviluppo sostenibile integrato urbano e territoriale sono i punti cardine del programma», sottolinea il presidente Christian Solinas.
«Nel corso di questi anni è cambiato il mondo e conseguentemente quindi anche la nostra visione del mondo – ha detto l’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino che ha illustrato ad Olbia l’evento annuale del Por Fesr Sardegna alla presenza della Commissione Europea -. Non a caso, all’interno della programmazione 21-27 ci saranno spazi importanti per l’innovazione finalizzati a portare avanti progetti sempre più efficaci ed efficienti per o sviluppo sostenibile e forte delle nostre comunità. Abbiamo una grande sfida che ci aspetta: oggi – ha proseguito – dobbiamo cercare di capire come velocizzare e sburocratizzare (anche grazie alle riforme del PNRR) per accelerare la nostra capacità di spesa, solo così potremo mettere in campo le misure e i progetti che cambieranno il volto della nostra Isola.»
Guardando alle voci più impattanti del programma, per la transizione verde sono previsti 522,10 milioni di euro; per la transizione digitale 160 milioni di euro, con un obiettivo da raggiungere: avere 450 imprese ad alta intensità digitale e tutta la popolazione regionale utente di prodotti e servizi digitali; per la competitività intelligente 340,12 milioni di euro. Il tema del cambiamento climatico è al centro delle politiche future: 550 milioni di euro del programma sono orientati a misure per il clima e l’ambiente.
L’assessore Giuseppe Fasolino ha accolto con favore le parole positive della referente della Sardegna del programma Fesr, Francesca Raimondi, presente all’evento annuale sui fondi europei in rappresentanza della Commissione europea sul lavoro di negoziato e discussione cominciato nel 2019 e portato avanti senza sosta dalla Regione.
Il Centro Regionale di Programmazione (CRP) e la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara hanno sottoscritto una convenzione per dare avvio alle attività finalizzate alla costruzione di tre nuovi Cammini Minerari di Santa Barbara nei territori della Nurra, del Sarcidano Barbagie di Seulo e Belvì e del Sarrabus Gerrei.
La costruzione anche nelle altre aree minerarie dismesse della Sardegna dei tre nuovi Cammini Minerari di Santa Barbara nasce da tre specifiche proposte progettuali elaborate negli ultimi anni dall’Associazione Pozzo Sella e condivise dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.
A partire dalla disponibilità di queste tre proposte si è giunti alla sottoscrizione di altrettanti protocolli d’intesa con i quali è stata sancita la condivisione unitaria delle istituzioni civili e religiose dei territori interessati e della Giunta regionale.
Con questi presupposti il Consiglio regionale ha approvato la norma contenuta nel comma 6 dell’Art. 7 della L.R. N. 17 del 22 novembre 2021 e la Giunta Regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, ha emanato le disposizioni contenute nella delibera n. 49/19 del 17.12.2021 per la costruzione dei tre nuovi Cammini Minerari di Santa Barbara alle quali ora si può dare tempestiva attuazione grazie alla firma della richiamata convenzione tra il Centro Regionale di Programmazione e la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara avvenuta alla vigilia di Natale.
Nel sito dell’Agenzia di lavoro interinale E-WORK (www.e-workspa.it) sono, infatti, già pubblicati gli avvisi di selezione dei tecnici che dovranno essere impiegati prossimamente nei vari territori per dare avvio alle attività programmate nei tre nuovi cammini.
Con la costruzione dei nuovi cammini il progetto del Cammino Minerario di Santa Barbara che ha generato un fecondo processo di coesione ed unità istituzionale, passa da un ambito territoriale ad una dimensione regionale che consentirà di lanciare a livello nazionale e internazionale un brand identitario del turismo lento minerario e religioso della Sardegna.
Un dibattito pubblico sulle proposte per la neutralità climatica della Sardegna. La due giorni organizzata da Sotacarbo, Enea e Università di Cagliari
punta a favorire un momento di sintesi e di confronto tra le diverse opzioni sul tavolo, per contribuire all’individuazione delle strategie regionali più efficaci per far conseguire alla Sardegna il traguardo della neutralità climatica entro il 2035-2040.
Nel programma della prima giornata, che si terrà presso l’aula magna della facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, è prevista in apertura la partecipazione del presidente della Regione Christian Solinas, dei rettori delle Università di Cagliari e Sassari Francesco Mola e Gavino Mariotti, degli assessori regionali a Programmazione, Industria e Ambiente, del neo presidente dell’Enea Gilberto Dialuce, di Maurizio Delfanti, amministratore delegato
Rse, e, in rappresentanza del ministero della Transizione ecologica, Marcello Capra, delegato nazionale nel Set Plan europeo sulla ricerca e innovazione energetica e Esperto del Cluster Energia del Programma europeo Horizon Europe. Mario Porcu, presidente della Sotacarbo, e Giorgio Graditi, direttore Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’Enea, presenteranno l’iniziativa per la creazione di un Centro di Eccellenza sull’Idrogeno nella Regione Sardegna. Nel pomeriggio una tavola rotonda sui contributi per la transizione energetica della Sardegna metterà a confronto programmi e visioni di Enel, Snam, Medea-Italgas, RFI e Confindustria.
La transizione ecologica è una rivoluzione industriale e sociale che può attuarsi solo con la condivisione degli obiettivi da parte dell’intera società. Un percorso che necessita di ripensare intere filiere produttive e di progettarne di nuove. Il saldo occupazionale atteso è positivo ma è necessario prevedere strumenti e risorse per la gestione della transizione e formare datori di lavoro e lavoratori con programmi per la creazione delle competenze e dei profili professionali necessari.
Nella seconda giornata, ospitata nel Centro ricerche Sotacarbo di Carbonia e aperta dall’assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino, si parlerà del ruolo della ricerca e dell’industria nella transizione ecologica isolana, con interventi dei rappresentanti delle Università di Cagliari e Sassari, di Sardegna Ricerche, del Crs4.
Una sessione dedicata ai progetti industriali nell’Isola, che vedrà la partecipazione di Saipem, Imi Remosa, Matrica, Italgas e Arst, sarà presieduta nel pomeriggio dal professor Sergio Garribba, esperto per l’Energia presso il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La due giorni verrà conclusa con una sessione dedicata al ruolo dell’efficienza energetica in relazione all’industria e al patrimonio edilizio pubblico, con particolare attenzione alla situazione della Sardegna e allo specifico progetto di recupero e efficientamento realizzato nella miniera di Serbariu da Sotacarbo ed Enea.
L’evento, che sarà diffuso anche in diretta streaming, è gratuito e aperto al pubblico in possesso di regolare green pass. A causa del ridotto numero di posti consentiti dai protocolli sanitari, per poter
presenziare in sala è necessario registrarsi all’evento ai seguenti indirizzi:
Giorno 1 – Cagliari
https://www.eventbrite.it/e/170124989423/
Giorno 2 – Carbonia
https://www.eventbrite.it/e/170468012414/
«L’Europa punta a raggiungere l’obiettivo nel 2050 ma la Sardegna ha le condizioni per diventare carbon free prima del resto del continente. Per riuscirci è però necessario delineare un percorso chiaro e lineare, non dettato da interessi particolari, che anche se legittimi possono risultare fuorvianti. Il workshop vuole avviare un confronto aperto, che metta insieme la politica, il mondo dell’industria e della ricerca, perché tutti avranno un ruolo importante in questo percorso per passare dalle dichiarazioni di intenti a provvedimenti concreti – ha detto l’ing. Mario Porcu, presidente Sotacarbo -. Non si tratta di un percorso facile né scontato, perché gli interessi in gioco sono tanti e spesso non ammettono scelte di compromesso. Ma la Sardegna può sfruttare la transizione energetica per ripensare il proprio modello di sviluppo economico e industriale. In questo senso un ruolo importante è quello della cooperazione internazionale e di collaborazioni come quella col National Energy Technology Laboratory degli Stati Uniti, che parteciperà al workshop e che in queste settimane ha deciso di ampliare l’accordo esistente con Sotacarbo per sviluppare nel Centro ricerche di Carbonia nuovi progetti legati all’idrogeno, che è una delle vie su cui l’Unione Europea punta con più convinzione per risolvere il problema delle emissioni di CO2.»
«La scuola, l’università e i centri di ricerca hanno un ruolo fondamentale per formare diplomati, laureati e ricercatori con competenze e approccio innovativo e multidisciplinare, per aiutare imprenditori e lavoratori ad affrontare le sfide della nuova rivoluzione industriale, contribuendo all’innovazione di processi e prodotti e alla creazione di nuova imprenditoria, e per promuover la crescita della Società con l’adozione di politiche di terza missione
orientate all’inclusività ed alle riduzione delle diseguaglianze – ha aggiunto il prof. Fabrizio Pilo, prorettore al territorio e all’innovazione dell’Università di Cagliari -. La Sardegna ha tutte le condizioni per diventare la prima “green island” del Mediterraneo: risorse naturali, un sistema industriale e della ricerca specializzato nelle tematiche chiave della transizione, dell’innovazione e del green, un sistema economico e sociale attento all’ambiente e al turismo. Grazie alla transizione ecologica la Sardegna sarà più accogliente, attrattiva e inclusiva. Accogliente e attrattiva per i sardi, per i turisti e per gli imprenditori che potranno trovare le condizioni per operare in un contesto che coniuga impresa, qualità della vita, ambiente e cultura. Inclusiva per la possibilità di realizzare impresa nelle zone interne dell’isola, favorendo l’innovazione nei settori più tradizionali e rafforzando il contesto sociale intorno a comunità energetiche che esaltano la tipicità e la koinè sarda e promuovono un uso diverso del territorio.»
«L’Università di Cagliari, grazie al lavoro dei propri ricercatori, presenti in tutte le filiere di ricerca nazionali e internazionali relative alla transizione ecologica e al green, è a disposizione del territorio e degli stakeholder per contribuire alla concretizzazione di un percorso che vede il coinvolgimento delle aree scientifiche, mediche, umanistiche, giuridiche ed economiche dell’Ateneo – ha concluso Fabrizio Pilo -. Trasformare l’Isola in una “valley” della transizione ecologica è possibile creando una rete di centri di formazione e ricerca eccellenti che alimentino un tessuto di start-up innovative e formino giovani talenti in grado di portare idee distruttive nel campo dell’energia e dei suoi utilizzi, coniugando e mettendo a rete competenze e discipline differenti.»
Sono 27 le manifestazioni d’interesse presentate da Comuni, Unioni dei Comuni e Comunità Montane, per gli uffici di prossimità da parte degli Enti locali. Si è chiusa quindi la prima fase, ora la Commissione di valutazione istituita presso il Centro Regionale di Programmazione è impegnata a valutare le domande. I criteri definiti dalla Giunta regionale per l’individuazione degli uffici di prossimità tengono conto della soppressione nel territorio di riferimento delle sedi giudiziarie distaccate, della distanza tra il Tribunale territorialmente competente e la sede del Comune (o del Comune più lontano nel caso di aggregazioni di Comuni), del numero dei residenti e della difficoltà di accesso agli uffici giudiziari determinata da altri indici di svantaggio.
Il progetto nasce dall’esigenza di rendere i servizi della Giustizia più vicini ai cittadini sardi, che potranno compiere operazioni e avere informazioni direttamente nel proprio Comune, senza necessità di spostarsi.
«L’obiettivo della Regione – spiega l’assessore della Programmazione e Bilancio Giuseppe Fasolino – è promuovere nuove forme di supporto e nuovi servizi nelle aree più fragili e distanti dalle attività dei Tribunali ordinari, anche a seguito della revisione delle circoscrizioni giurisdizionali avvenuta negli ultimi anni che ha comportato un profondo ridimensionamento degli uffici giudiziari e la chiusura delle 8 sedi distaccate dei Tribunali di Carbonia, Iglesias, Sanluri, Sorgono, Macomer, Alghero, La Maddalena ed Olbia. Auspichiamo che tutte e 27 le domande possano essere accolte.»
Non a caso, tra le domande figurano proprio le manifestazioni di interesse di tutti i Comuni delle ex sedi distaccate di soppresse. L’iniziativa degli Uffici di Prossimità in Sardegna è inserita nell’ambito un Progetto nazionale realizzato dal ministero della Giustizia e finanziato con le risorse europee del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-20.