18 July, 2024
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«Un passo avanti importante che rappresenta non solo un riconoscimento concreto per la Gallura, ma un successo per tutta la Sardegna.»

Così Giuseppe Fasolino, assessore della Programmazione della Giunta guidata da Christian Solinas, esprime soddisfazione per l’accreditamento del Mater Olbia.

«E’ un grande traguardo – ha sottolineato l’esponente dell’Esecutivo – sia per il diritto alla salute dei sardi, sia per il valore simbolico di un’azione corale portata avanti dalla Sardegna, che ha saputo anteporre gli interessi della comunità alle divisioni partitiche, territoriali e sociali. Il Mater Olbia è anche il segnale concreto di un’isola che è capace di essere protagonista sullo scenario internazionale e di instaurare rapporti virtuosi con gli investitori. Questa – ha concluso Giuseppe Fasolino – è una delle linee da seguire anche per il futuro: attrarre investimenti che portino benefici concreti sul piano economico e che al contempo inneschino una catena di ricadute positive anche sul piano sociale per tutta la comunità.»

 

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«Sul Mater Olbia non ci sono smentite, né contraddizioni in nessun termine. Tantomeno da parte della maggioranza.» L’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu replica così a quanto riportato dai media a seguito del sopralluogo effettuato dalla Commissione Sanità nella giornata di ieri.

«Nel corso della mia audizione in Commissione il 21 maggio – spiega Mario Nieddu – ho riportato quanto rilevato durante la mia visita al nuovo ospedale il 15 aprile. Sull’alto livello della dotazione tecnologica della struttura mi ero già espresso subito dopo la visita; considerazioni che ho confermato e che qualcuno ha forzatamente voluto considerare inconciliabili con lo stato generale di una struttura che, al tempo, mostrava numerose aree ancora in fase di costruzione, nonché reparti e sale prive di arredi.»

Il 15 aprile, con l’assessore Mario Nieddu, avevano partecipato alla visita del Mater Olbia anche l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, i consiglieri regionali, Piero Maieli e Giovanni Satta, nonché il deputato e membro della commissione Sanità della Camera, Guido De Martini.

«A distanza di un mese e mezzo da quella visita – conclude l’assessore della Sanità – non posso che essere felice del fatto che i lavori stiano procedendo con celerità e che la Commissione presieduta dall’onorevole Domenico Gallus abbia trovato una situazione, evidentemente, molto migliorata rispetto ad aprile.»

 

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«Nessun silenzio e immobilismo da parte della Regione in merito al completamento del percorso avviato dalla Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai inserito nella strategia nazionale per le aree interne. Il processo, pur individuando una virtuosa collaborazione istituzionale tra Governo centrale, Regione e il territorio interessato, prevede che l’intera governance sia in capo al Comitato Tecnico Aree Interne (CTAI), coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Agenzia per le politiche di coesione, e in tal senso il nostro impegno nel ruolo di facilitatore e di co-progettatore delle politiche di sviluppo locale non è mai venuto meno.»

E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, in merito ad alcune alle critiche di inattività dell’assessorato formulate della Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai sull’iter del progetto “Una Vita di qualità nel Cuore della Sardegna”, finanziato con 9 milioni di euro dal Ministero.

“Ci tengo a sottolineare – aggiunge Giuseppe Fasolino – che sulla vicenda l’impegno da parte della Regione rimane alto e costante. So quanto sia importante per un territorio avere delle certezze, soprattutto quando si programmano interventi destinati a incidere e favorire lo sviluppo locale. Forte della mia esperienza da sindaco esprimo soddisfazione per il lavoro fatto sin qui dalla Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai in tutto il percorso per l’attuazione della Strategia d’area e confermo la mia collaborazione per il conseguimento degli gli obiettivi prefissati.»

«Abbiamo già sollecitato al livello nazionale – sottolinea l’assessore – la verifica dei motivi che rischiano di determinare alcuni ritardi e confidiamo che alcune criticità che hanno causato disallineamenti informativi ed un rallentamento della procedura, in alcun modo imputabili alla Regione Sardegna, siano già stati superati, ora è indispensabile unire le forze affinché venga rispettata la tempistica che si era definita per l’avvio della Strategia nazionale per le Aree interne Gennargentu-Mandrolisai.»

«Il mio assessorato – conclude Giuseppe Fasolino – sia dal punto di vista istituzionale che per il supporto amministrativo, sarà al fianco del territorio, inoltre in relazione alle necessità dei vari ambiti di poter avviare in maniera concreta e definita tutti i progetti in itinere sto procedendo a calendarizzare una serie di incontri tecnici- istituzionali per analizzare eventuali criticità ancora in essere.»

 

L’assessore Giuseppe Fasolino ed il presidente Christian Solinas.

 

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30 mesi di attività, dal febbraio 2017 al febbraio 2019, circa 1,17mln € di dotazione finanziaria, 360 imprese, 77 associazioni, 92 Comuni ed enti territoriali coinvolti nel processo partecipativo attraverso 51 living lab, 5 workshop transfrontalieri e 62 Team coaching & Individual Business coaching per la creazione di 28 itinerari e servizi esperienziali raccolti in un Catalogo transfrontaliero per scoprire come vivere al meglio la Barbagia, l’Ogliastra, il Montiferru, il Beigua, l’Amiata, la Garfagnana, la Lunigiana, l’Alto Var Verdon, la Balagne e la Corsica orientale. Sono questi i numeri del progetto ViviMed, cofinanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 del FESR, illustrati nel corso dell’evento finale che si è svolto questa mattina a Cagliari nella suggestiva cornice del Convento San Giuseppe alla presenza degli 8 partner, in rappresentanza di 10 territori, degli attori coinvolti e delle istituzioni regionali. Sotto il coordinamento di ASPAL (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) e di Sardegna Ricerche, ViviMed ha promosso nell’entroterra e in aree a vocazione rurale sistemi locali di qualità, in grado di generare un turismo esperienziale sostenibile e multi-stagionale, rendendo più competitiva, professionalizzata ed eco-compatibile l’offerta turistica e facilitando il posizionamento nel mercato del turismo esperienziale e green dei territori coinvolti. 
L’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha sottolineato come lo sviluppo, in un contesto sempre più globalizzato, passa dal confronto e dalla collaborazione tra attori economici e istituzionali provenienti da diversi contesti: «Il progetto ViviMed è l’esempio di come fare rete e creare un ecosistema di scambio faccia emergere potenzialità inesplorate, capaci di produrre reddito anche nelle realtà più difficili come le aree interne. Il contributo dei partner transfrontalieri – ha sottolineato l’assessore del Lsvoro – ha permesso di conoscere alcune azioni efficaci che nell’entroterra della Sardegna trovano un luogo ideale. Si è partiti dalla necessità di migliorare l’offerta turistica di quelle aree, per generare ricadute positive in termini di occupazione e benessere per le popolazioni che ci vivono, e per dare ai visitatori l’occasione di fare un’esperienza di viaggio unica e di qualità. Sarà interessante – ha concluso l’assessore – capire l’impatto delle relazioni avviate in questi mesi nelle iniziative che concretamente potranno essere realizzate, anche con il sostegno della Regione, che si impegnerà per dare un’opportunità di crescita ai territori coinvolti».
Concetti ribaditi anche dal collega di Giunta, Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo che, nel sottolineare i risultati raggiunti dal progetto, ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema per sviluppare al meglio il comparto turistico in Sardegna: «Mi sto sforzando di dirlo a tutte le parti interessate, non possiamo più permetterci di andare da soli. Bisogna fare sistema, sia al nostro interno, attraverso un coordinamento ottimale tra i vari assessorati, sia all’esterno, per vendere al meglio quello che definisco “il brand Sardegna», una meta ancora troppo poco conosciuta a livello internazionale. Oggi la stagione è ferma a pochi mesi l’anno, una questione vecchia che però non ha ancora trovato una soluzione. Penso che sia necessario connettere le varie forme di turismo, non limitandosi alle coste ma valorizzando, con maggior decisione, anche le zone interne. Formazione, accoglienza e marketing, e una buona gestione di tutto ciò che si fa, sono la chiave vincente per fare del buon turismo. «Fondamentale – ha concluso l’assessore Gianni Chessa – una politica dei trasporti che consenta alla nostra regione di essere raggiunta 365 giorni all’anno: per tale motivo, ho invitato i tre principali aeroporti dell’isola a dialogare e a condividere numeri, strategie e obiettivi che devono diventare una strategia comune per il successo della Sardegna nel mondo». 
Giuseppe Fasolino, assessore regionale del Bilancio, ha lodato ViviMed come un buon esempio nel campo dei progetti transfrontalieri perché ha promosso lo sviluppo di strategie di innovazione ecoturistica intervenendo sul sistema delle conoscenze e delle competenze specifiche: «Particolarmente significative risultano essere sia la mappatura delle PMI delle varie filiere del turismo che l’analisi delle competenze professionali delle imprese del settore. Grazie allo straordinario lavoro fatto in questi anni oggi siamo in possesso di una mappa delle risorse territoriali di grande importanza per sviluppare strategie turistiche mirate a livello locale e di posizionamento in campo nazionale e internazionale». 
Dal suo canto, il Direttore generale dell’ASPAL, Massimo Temussi, ha evidenziato come l’Agenzia abbia voluto scommettere su questo progetto, credendo nelle potenzialità della rete degli attori e dei territori: «”Il lavoro svolto in questi mesi di scambi e relazioni ha portato a una sperimentazione di nuovi modelli di crescita sostenibile, partendo dalle ricchezze dei luoghi per valorizzarle in un’ottica di profitto, con un approccio innovativo. Il confronto con i partner nazionali e francesi – ha evidenziato Massimo Temussi – ha permesso di conoscere realtà simili alle nostre aree interne della Sardegna coinvolte nel progetto, per promuovere le iniziative che in altri contesti hanno già prodotto importanti risultati. Buone pratiche ed esperienze stimolanti che hanno animato un tessuto economico, e incentivato la creazione di iniziative imprenditoriali capaci di attrarre turisti, con un’offerta differenziata e di qualità. Ci impegneremo per dare seguito al progetto e mettere a sistema i risultati già ottenuti». 
Valter Songini, responsabile della Comunicazione di Sardegna Ricerche, ha infine affermato: «Il progetto ViviMed ha rappresentato importante in quanto ha messo l’isola in contatto con regioni italiane ed europee che hanno caratteristiche simili sul versante del turismo sostenibile delle aree rurali e ha consentito di arrivare a un risultato importante che è quello di aver creato un Catalogo integrato di offerte turistiche comune alle 5 regioni».
 

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La vertenza entrate con lo Stato è stata al centro questo pomeriggio del dibattito svoltosi nella prima seduta della commissione Bilancio del Consiglio regionale. Presieduto dall’on. Paolo Truzzu, il parlamentino ha aperto i lavori con l’audizione dell’assessore Giuseppe Fasolino che ha esposto la situazione della vertenza con lo Stato.

Breve antefatto: una serie di sentenze della Corte Costituzionale e da ultimo la 6 del 2019 hanno stabilito che lo Stato non ha diritto ad accantonamenti per 285 milioni di euro da parte della Regione Sardegna. Il giudizio di ottemperanza è in corso, la prossima udienza è fissato a luglio ma intanto sono ripresi i negoziati a Roma tra la Regione e i rappresentanti del Governo per individuare una soluzione stragiudiziale, come riferito dall’assessore Giuseppe Fasolino.

Un altro tema discusso al tavolo romano è quello del mancato finanziamento da parte dello Stato al sistema degli enti locali, cioè i Comuni, la Città metropolitana di Cagliari e le Unioni dei Comuni che si sono fatti carico a oggi delle funzioni assegnate in passato alle province. «La Regione ha quantificato in 33 milioni di euro l’anno l’ammontare di questi mancati trasferimenti al sistema delle autonomie locali», ha precisato l’esponente della Giunta Solinas.

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«La vera sfida per la Sardegna è l’innovazione. La nostra crescita economica deve basarsi su forti investimenti nel campo delle nuove tecnologie, e sullo sviluppo delle competenze digitali. Dobbiamo formare la forza lavoro orientandola verso le nuove professioni per soddisfare il fabbisogno delle imprese.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, commentando l’accordo di partnership con Huawei, sottoscritto stamane a Roma a margine dei lavori del FORUM PA.

«Oggi registriamo un gap tra domanda e offerta di lavoro nei settori tecnologici, basti pensare che circa 45.000 posizioni lavorative restano scoperte per la mancanza di competenze. La Regione – ha aggiunto Alessandra Zedda – deve perciò intervenire puntando sulla formazione continua e di qualità, e l’accordo siglato con Huawei academy va in questa direzione. Anche le nostre università devono essere al passo con il mercato del lavoro, aumentando i corsi in ambito tecnico e ingegneristico per formare i lavoratori digitali del domani, che siano in grado di occuparsi dei settori emergenti: dall’intelligenza artificiale, all’economia circolare e all’internet delle cose. Lo sforzo dunque deve essere globale, per un nuovo approccio delle politiche del lavoro che guarda al digitale, partendo dalla formazione.»

«Diamo finalmente gambe all’accordo tra Regione Sardegna, Crs4 e Huawei, che ha portato alla creazione dell’innovation center – commenta l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino -. L’intervento per la realizzazione della Huawei academy ci permette di partire con la formazione in ambito digitale, così da rafforzare le professionalità in grado di supportare il processo di digitalizzazione. La Sardegna si candida per diventare la prima smart region in Europa, grazie agli investimenti nei settori delle Ict. Vogliamo essere una regione all’avanguardia, che sposa la conversione digitale come ricetta per lo sviluppo dei nostri territori. Abbiamo le risorse per farlo, per investire in questa transizione e realizzare un modello di crescita intelligente.»

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Nessuna sorpresa, questo pomeriggio, in Consiglio regionale. In apertura di seduta, prima del dibattito sulle dichiarazioni programmatiche presentate dal presidente della Giunta regionale Christian Solinas, hanno prestato giuramento i sette nuovi assessori, sei già annunciati nel corso della precedente seduta, la settima annunciata oggi, Anita Pili, sindaco di Siamaggiore, indicata dal movimento Sardegna 20Venti, che si occuperà di Industria. Gli altri assessori che hanno prestato giuramento sono Roberto Frongia (Riformatori Sardi) ai Lavori pubblici; Quirico Sanna (PSd’Az) all’Urbanistica ed Enti locali; Gabriella Murgia (indicata dal presidente Solinas) all’Agricoltura; Valeria Satta (Lega) agli Affari generali; Giorgio Todde (Lega) ai Trasporti. Andrea Biancareddu (Udc), neo assessore della Pubblica istruzione e Cultura, aveva già giurato il 4 aprile scorso da consigliere eletto.

I primi cinque assessori, già in carica dalla riunione d’insediamento del 4 aprile, sono: Giuseppe Fasolino (Forza Italia); Alessandra Zedda (Forza Italia) al Lavoro; Mario Nieddu (Lega) alla Sanità, Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) all’Ambiente, Gianni Chessa (PSd’Az) al Turismo.

Subito dopo il giuramento dei nuovi assessori, è iniziato il dibattito sulle dichiarazioni problematiche del presidente della Giunta Christian Solinas, dirette dal presidente del Consiglio Michele Pais.

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«Lo Stato ha preso atto della disparità di trattamento portata avanti in questi anni nei confronti della Sardegna rispetto ad altre Regioni ed stato un incontro transitorio nel quale gli aspetti prettamente tecnici sono stati suffragati dal riconoscimento oggettivo dello svantaggio subìto dall’Isola. Queste affermazioni, seppure nel rispetto del regime di ristrettezze e dei vincoli del bilancio dello Stato, devono guidare d’ora in avanti le azioni per la definizione delle somme che oggi sono dovute alla Sardegna.»

È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Christian Solinas a margine dell’incontro che si è appena svolto oggi a Roma alla presenza del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Erika Stefani, e del vice ministro dell’Economia, Massimo Garavaglia.

«E’ stato un primo riscontro positivo che ha visto tutti i rappresentanti partecipanti al tavolo riconoscere la valenza dei principi alla base della sentenza della Corte costituzionale in relazione proprio agli svantaggi strutturali permanenti, ai costi dell’insularità e ai livelli di reddito pro capite. Se per un territorio come la Sardegna, che in questi anni ha ricevuto meno risorse, ce ne saranno sicuramente stati altri che hanno necessariamente avuto di più. Serve quindi il massimo impegno del Governo per colmare questo svantaggio che nel futuro non deve più sussistere», ha osservato il presidente Christian Solinas. «In attesa che si perfezioni l’accordo definitivo tra Stato e Regione è estremamente rilevante che i principi alla base della sentenza 6/2019 vengano tenuti nella massima considerazione dai rappresentanti del Governo. Ora serve una corretta definizione del “quantum” dovuto e delle modalità operative per il recupero delle risorse – ha affermato l’assessore regionale al Bilancio, Giuseppe Fasolino, presente al vertice -. A breve, presumibilmente già la prossima settimana, si potrebbe svolgere un nuovo incontro tecnico con alla base alcune proposte tangibili che ci consentiranno da un lato di tenere in cassa le risorse della Regione Sardegna e usarle per programmi di crescita e di sviluppo e, dall’altro, e recuperare le somme che ci sono dovute per i mancati versamenti del passato.»

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Il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino saranno domani a Roma presso il ministero per gli Affari regionali e le autonomie, per continuare la trattativa per la definizione dell’intesa sul contributo alla finanza pubblica della Regione Sardegna, alla presenza anche del vice ministro dell’Economia Massimo Garavaglia.

«Da molti anni le regioni concorrono al miglioramento dei saldi di finanza pubblica – dichiara il presidente Solinas – e in questo vi è senza dubbio la disponibilità della Regione sarda a perseguire con lo Stato un accordo in materia di finanza pubblica che sia in grado di conciliare l’autonomia finanziaria delle Regione con la sostenibilità del bilancio statale.»

«Quella che stiamo affrontando – dichiara Giuseppe Fasolino – è una lunga vertenza che impegna costantemente Presidenza e Assessorato al Bilancio, attivi a trovare la “quadra” tra quanto a noi dovuto anche alla luce delle sentenze della corte costituzionale e le previsioni di Bilancio del Governo nazionale. È indubbio che la Sardegna sconti svantaggi strutturali permanenti in particolare legati ai costi dell’insularità e alle criticità del mercato economico derivanti dalla condizione geografica, per questo non vi è alcuna intenzione di abbassare la guardia, ma procederemo con ogni opportuna azione necessaria al soddisfacimento dei nostri diritti e a tutela di quanto spettante anche su tutte le altre partite finanziarie non ancora puntualmente definite.»

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Accordo raggiunto, al termine del lungo vertice di ieri sera a Villa Devoto, a Cagliari, tra le forze politiche della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni dello scorso 24 febbraio, per l’elezione del presidente del Consiglio regionale e per il completamento della squadra di dodici assessori che affiancheranno il presidente Christian Solinas in questo avvio di legislatura.

Il nodo dell’elezione del presidente, carica alla quale fino a ieri c’erano due aspiranti, il leghista algherese Michele Pais ed il forzista di Sorso Antonello Peru, pare sia stato sciolto con l’investitura del primo, fortemente sostenuto dal partito di Matteo Salvini, rappresentato in Sardegna dal coordinatore regionale Eugenio Zoffili. La Lega, dunque, otterrà quanto rivendicato fin dall’inizio delle consultazioni, tre assessorati e la presidenza del Consiglio. Il primo assessore lo ha già espresso, Mario Nieddu, alla Sanità, gli altri due, uno dei quali sarà una donna, verranno annunciati unitamente agli altri cinque assessori, che verranno così distribuiti tra gli altri partiti della coalizione: uno al Partito Sardo d’Azione, che andrà ad aggiungersi a Gianni Chessa, già nominato nella riunione d’insediamento giovedì 4 aprile, al Turismo, Artigianato e Commercio; due ai Riformatori Sardi, uno dei quali dovrà essere donna; uno all’Udc di Giorgio Oppi e uno a Sardegna20Venti (una donna). I sacrificati per consentire alla Lega di ottenere tre assessorati oltre alla presidenza del Consiglio e ai Riformatori Sardi di ottenerne due, saranno i due partiti minori che hanno eletto un solo consigliere, Fortza Paris e Sardegna Civica, che secondo la distribuzione iniziale, avrebbero dovuto esprimere un assessore in “comproprietà”, due anni e mezzo a testa.

Gli altri assessori già in carica sono Alessandra Zedda e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, rispettivamente al Lavoro ed al Bilancio e Programmazione, e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia all’Ambiente.

Salvo nuove sorprese, dunque, martedì 9 aprile, il presidente Christian Solinas dovrebbe annunciare in Aula i nominativi dei sette assessori mancati nel mosaico della sua Giunta ed il Consiglio dovrebbe eleggere alla presidenza Michele Pais, che nella terza votazione di giovedì scorso aveva ottenuto 20 voti (nelle prime due l’intera maggioranza aveva votato scheda bianca), contro i 16 voti ottenuti dal suo concorrente Antonello Peru.