22 December, 2024
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S’intitola “I segreti di Garibaldi a Caprera” la pubblicazione nata dalla collaborazione tra il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, l’Istituto Internazionale di studi “Giuseppe Garibaldi” curata dal ricercatore Ludovico Pisani per conto della Taphros editore che ha visto il coinvolgimento anche del comune di Milano, del Polo Raccolte Storiche e Case Museo e del Museo del Risorgimento di Milano. Una nuova pubblicazione che svela e riporta alla luce aspetti inediti della quotidianità dell’Eroe e del suo intenso rapporto con l’Isola di Caprera e in particolare con la natura, la terra ed i suoi prodotti. Attraverso un’analisi dettagliata dei Diari dell’Eroe il ricercatore si è misurato in particolare nella definizione del rapporto tra l’eroe e l’Isola di Caprera la sua fatica quotidiana per cercare di recuperare alla produttività agricola quel fondo granitico così difficile da gestire.

«I Diari di Garibaldi, o meglio, i “Quaderni Agricoli – Pastorizi”spiega Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe e residente dell’Istituto internazionale di studi Giuseppe Garibaldi sono -conosciuti solo da pochi addetti ai lavori, non sono mai stati studiati tanto nel dettaglio né riprodotti, almeno nelle parti più intriganti, come invece è stato fatto con questo studio promosso dall’Ente Parco di La Maddalena ed affidato al nostro Istituto, grazie alla preziosa disponibilità del Museo del Risorgimento di Milano, dove, tra le carte del Fondo Emilio Curatolo, i Diari sono conservati. Questi piccoli quaderni redatti con un calligrafia minuta rendono l’estrema meticolosità che sempre caratterizzò Garibaldi e ci forniscono ulteriori sorprendenti notizie.»

«La scelta di andare in stampa con i diari agricoli dell’eroe risponde all’esigenza di approfondire con contenuti inediti una parte non abbastanza conosciuta ma evidentemente fondamentale relativa alla presenza di Giuseppe Garibaldi sull’Isola di Caprera – spiega il commissario straordinario dell’Ente Parco Leonardo Deri -. Emerge, sfogliando le pagine trascritte dei diari, un’attenzione specifica e una curiosità mai banale rispetto al rapporto con la natura e i suoi prodotti; sforzo di approfondimento non puramente intellettuale ma fisico e concreto ancora oggi misurabile e visibile all’interno di quell’area sui cui l’Ente Parco si è proposto di operare in collaborazione con tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella valorizzazione degli “Orti di Garibaldi. In queste pagine, attraverso una lettura agevole e ben curata, è possibile approfondire aspetti fondamentali e inediti di questo intenso rapporto di Giuseppe Garibaldi con la natura e con l’Isola di Caprera. Augurandoci di aver fatto cosa gradita a tutti i lettori e in particolare agli appassionati della vicenda umana di Giuseppe Garibaldi rilanciamo il nostro impegno per moltiplicare le occasioni di sviluppo e di crescita per la nostra comunità.»

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È stato sottoscritto dai legali rappresentanti dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena il commissario straordinario Leonardo Deri e per la Fondazione Memoriale Garibaldi il presidente Aldo Accardo, un protocollo d’intesa per l’avvio di attività congiunte volte alla valorizzazione della figura di Giuseppe Garibaldi. La firma del protocollo è stata apposta questo pomeriggio presso l’aula didattica del CEA – Centro di educazione ambientale del Parco a Stagnali sull’Isola di Caprera alla presenza dei giornalisti.

Oggetto del protocollo d’intesa: «La reciproca volontà di costituire un rapporto stabile, continuo e specifico di collaborazione e cooperazione finalizzato all’attivazione di una serie di iniziative volte a promuovere lo studio, la valorizzazione e la divulgazione della conoscenza, del valore e delle attività di Giuseppe Garibaldi». La figura dell’eroe risorgimentale sarà il centro delle attività di collaborazione congiunta tra le due istituzioni: la Fondazione e l’Ente Parco, impegnate a valorizzare in modo congiunto l’esperienza storica e umana di Giuseppe Garibaldi in un insieme coordinato di iniziative pubbliche convegni, incontri a tema, pubblicazioni, percorsi di educazione ambientale e di divulgazione culturale.

«La figura e le gesta di Giuseppe Garibaldi – spiega il commissario straordinario Leonardo Deri – segnano indelebilmente l’intera comunità nazionale e in maniera ancora più viva quella dell’Arcipelago di La Maddalena. Un’istituzione come l’Ente Parco non può prescindere da un riferimento costante e da una guida culturale come quella espressa dall’Eroe del Risorgimento. Per questo motivo, l’avvio di collaborazioni, partenariati e protocolli d’intesa come quello che abbiamo sottoscritto oggi con la Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi rappresentano un impegno statutario che deve essere mantenuto e continuamente alimentato. Speriamo al più presto di portare a compimento iniziative concrete e importanti che discendano dalla sigla di questo importante accordo.»

«Nel campo della cultura, occorre sempre riuscire a lavorare insieme agli altri. La sottoscrizione di questo protocollo d’intesa con l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – ha spiegato il presidente della Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi Onlus il prof. Aldo Accardo – è l’espressione più chiara della nostra volontà di condivisione e di lavoro congiunto con tutti i soggetti che intendano mettere a disposizione competenze e volontà di azione comune.»

Il professor Accardo ha inoltre annunciato la volontà di voler condividere insieme al Parco un’opera che il pubblicitario Gavino Sanna ha voluto donare alla Fondazione.

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Domenica 14 maggio si rinnova l’appuntamento con la manifestazione culturale “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare”, organizzata dal comune di Villaspeciosa, dal 27 aprile al 24 maggio, in un variegato calendario di eventi civili e religiosi tesi ad omaggiare ex combattenti e caduti italiani nel corso della Prima Guerra mondiale.

Alle ore 10.30, nel Sagrato della Chiesa Parrocchiale B.V. Assunta, il parroco don Marco Puddu officierà la S.S. Messa in suffragio dei caduti di Villaspeciosa e d’Italia durante la Grande Guerra.

Al termine della celebrazione, un corteo di Autorità, rappresentanti di associazioni militari ed ex combattenti, associazioni locali e cittadini si recherà in via Cagliari presso il monumento ai  caduti per deporre una corona di alloro in onore dei caduti e proseguirà verso la Scuola Secondaria di primo grado per scoprire la Targa commemorativa ricordo posizionata vicino alla storica lapide, nell’atrio esterno.

La Manifestazione, inserita nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari, il Comando della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari e la Pro Loco di Villaspeciosa. Per il buon esito dell’iniziativa hanno collaborato anche il Comitato Sardo Grande Guerra, il Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra, la Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto – Centro di studi e documentazione storica, la Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi, l’Istituto Comprensivo Statale “Antonio Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa, l’Associazione Culturale RiCreando e la libreria LibrArt di Villaspeciosa.

Il Comitato scientifico della manifestazione è composto da Giuliana Mallei, Paola Mallei, Pina Monni e Anna Maria Pinna.

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E’ iniziata ieri, giovedì 27 aprile, al Centro Culturale San Platano del Parco Comunale di Villaspeciosa, la manifestazione “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare”, fortemente voluta dal comune di Villaspeciosa per omaggiare i caduti e gli ex combattenti italiani che hanno combattuto per la Patria durante la Prima Guerra mondiale.

L’Evento, inserito nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario dellaprima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari, il Comando della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari e la Pro Loco di Villaspeciosa. Per il buon esito dell’iniziativa hanno collaborato anche il Comitato Sardo Grande Guerra, il Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra, la Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto – Centro di studi e documentazione storica, la Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi, l’Istituto Comprensivo Statale “Antonio Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa, l’Associazione Culturale RiCreando e la libreria LibrArt di Villaspeciosa.

Il Comitato scientifico della manifestazione è composto da Giuliana Mallei, Paola Mallei, Pina Monni e Anna Maria Pinna.

Dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Elio Mameli, il Centro Culturale ha aperto le porte dell’esposizione di cimeli, uniformi, oggetti, scritti e foto d’epoca appartenuti ad ex combattenti o caduti durante il conflitto. La Mostra, interamente realizzata dall’Assoazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari e dal Comando della Legione dei Carabinieri di Cagliari, è corredata da foto e storie dei combattenti pianti da Villaspeciosa, raccolte negli anni da Giuliana Mallei e Paola Mallei. All’interno dello spazio espositivo sono anche proiettati il documentario sui prigionieri austro-ungarici nell’isola dell’Asinara “Szamár-sziget rabjai – The prisoners ofAsinara” di Anita Major e Gábor Margittai, girato per la TV ungherese ed altri contributi visivi sul Conflitto mondiale.

All’inaugurazione, oltre il Comitato scientifico, erano presenti anche il presidente della Pro Loco Maurizio Firinu, il Presidente dell’Associazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari Paolo Amat di San Filippo ed il Comandante della Stazione Carabinieri di Decimomannu Maresciallo Bruno Caruso.

In concomitanza con l’apertura dell’esposizione è partito anche il progetto “Adotta un eroe” interamente dedicato agli alunni dell’I.C. Statale “A. Gramsci” Decimoputzu-Villaspeciosa.

Ieri mattina, al Teatro Comunale, Roberto Sarritzu (vice presidente de “La Storia e la Memoria”) ha, infatti, tenuto la conferenza “La Prima Guerra Mondiale: uomini e trincee” per gli studenti della Scuola Secondaria. Il Progetto prosegue, poi, sabato 29 aprile con le visite guidate all’esposizione ad opera dell’Associazione Culturale  “La Storia e la Memoria” di Cagliari e della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari. Infine, martedì 9 maggio, in orario scolastico, nella Scuola

Primaria, è previsto il laboratorio di lettura incentrato sul libro “Nessuna guerra è grande” di Chiara Sgarbi, curato da RiCreando, in collaborazione con LibrArt.

La Manifestazione prosegue, intanto, in parallelo per tutti, sabato 29 aprile alle 16.00, al Centro Culturale, con il convegno di approfondimento “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare” tenuto da esperti, studenti ed appassionati della Prima Guerra mondiale.

Domenica 14 maggio, dopo la S.S. Messa, officiata dal Parroco don Marco Puddu, in suffragio dei caduti di Villaspeciosa e d’Italia durante la Grande Guerra, un corteo di rappresentanti di associazioni militari ed ex combattenti si recherà presso i due monumenti ai caduti (in via Cagliari e presso le Scuole) per la deposizione delle corone di alloro e di una targa ricordo realizzata dal Comune.

Martedì 16 maggio, alle ore 15.00, nel Teatro Comunale, è in programma la presentazione del libro “Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari” di Bepi Vigna e Gildo Atzori, curata da RiCreando, in collaborazione con LibrArt.

Mercoledì 24 maggio, dalle ore 16.00 alle 20.00, l’esposizione di foto “La figura della donna nella Grande Guerra”, curata da Anna Grazia Demurtas (Docente dell’I.C. Statale “A. Gramsci” Decimoputzu-Villaspeciosa) arricchirà nuovamente il Centro Culturale.

La manifestazione si concluderà, infine, mercoledì 24 maggio, alle 16, al Centro Culturale San Platano, con la Rappresentazione musicale e teatrale degli studenti delle Scuole Primaria e Secondaria di Primo Grado di Villaspeciosa. I ragazzi canteranno pezzi inerenti gli anni della Grande Guerra e reciteranno brani, sulla falsariga de “L’Antologia di Spoon River”, in memoria dei caduti di Villaspeciosa.

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E’ stato presentato ieri a Milano il 100° Giro d’Italia che partirà da Alghero il 5 maggio 2017. E’ la quarta volta che il Giro d’Italia partirà dalla Sardegna (le precedenti risalgono al 1961, 1991 e 2007), dove sono previste tre tappe: la Alghero-Olbia di 203 km, Olbia-Tortolì di 208 km e, infine, la Tortolì-Cagliari di 148 km. Saranno tre tappe prevalentemente in pianura, quindi adatte ai velocisti. Dalla Sardegna, dopo il primo giorno di riposo, la carovana del Giro si trasferirà in Sicilia (con un arrivo a Messina, città natale di Vincenzo Nibali), poi toccherà Calabria e Puglia, e si fermerà per il secondo giorno di riposo lunedì 15 maggio a Foligno, dove sono previste iniziative a favore delle zone colpite dal terremoto la scorsa estate.

Il 16 maggio è in programma la prima cronometro individuale, la Foligno-Montefalco, su un percorso ondulato di 39,2 km, tra i vigneti del Sagrantino. Il 22 maggio il Giro si fermerà per il terzo ed ultimo giorno di riposo. La sedicesima frazione, Rovetta-Bormio, il 23 maggio salirà sullo Stelvio, dove è fissata la Cima Coppi, a 2.758 metri di quota.

Il Giro quest’anno si concluderà con una cronometro, con partenza dall’Autodromo Nazionale di Monza ed arrivo in piazza del Duomo a Milano, tappa che potrebbe risultare decisiva per la vittoria finale.

Sono ben 4 gli arrivi in salita: il 9 maggio sull’Etna, il 14 maggio sul Blockhaus, il 20 maggio a Oropa, il 26 maggio a Piancavallo.

Il tracciato molto impegnativo pone automaticamente gli italiani Vincenzo Nibali e Fabio Aru tra i favoriti per la vittoria finale.

Le 21 tappe e i 3 giorni di riposo del 100° Giro d’Italia.
5 maggio 2017, 1ª tappa, Alghero-Olbia, 203 km
6 maggio 2017, 2ª tappa, Olbia-Tortolì, 208 km
7 maggio 2017, 3ª tappa, Tortolì-Cagliari, 148 km
8 maggio 2017, riposo
9 maggio 2017, 4ª tappa, Cefalù-Etna, 180 km (arrivo in salita)
10 maggio 2017, 5ª tappa, Pedara-Messina, 157 km
11 maggio 2017, 6ª tappa, Reggio Calabria-Terme Luigiane, 207 km
12 maggio 2017, 7ª tappa, Castrovillari-Alberobello, 220 km
13 maggio 2017, 8ª tappa, Molfetta-Peschici, 189 km
14 maggio 2017, 9ª tappa, Montenero di Bisaccia-Blockhaus, 139 km (arrivo in salita)
15 maggio, riposo
16 maggio 2017, 10ª tappa, Foligno-Montefalco (cronometro individuale), 39,2 km
17 maggio 2017, 11ª tappa, Firenze (Ponte a Ema)-Bagno di Romagna, 161 km
18 maggio 2017, 12ª tappa, Forlì-Reggio Emilia, 237 km
19 maggio 2017, 13ª tappa, Reggio Emilia-Tortona, 162 km
20 maggio 2017, 14ª tappa, Castellania-Oropa, 131 km (arrivo in salita)
21 maggio 2017, 15ª tappa, Valdengo-Bergamo, 199 km
22 maggio 2017, riposo
23 maggio 2017, 16ª tappa, Rovetta-Bormio, 227 km
24 maggio 2017, 17ª tappa, Tirano-Canazei, 219 km
25 maggio 2017, 18ª tappa, Moena-Ortisei, 137 km
26 maggio 2017, 19ª tappa, San Candido-Piancavallo, 191 km (arrivo in salita)
27 maggio 2017, 20ª tappa, Pordenone-Asiago, 190 km
28 maggio 2017, 21ª tappa, Monza-Milano (cronometro individuale), 28 km
Totale 3.572,2 km

Fabio Aru 1

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Si conclude questa sera la XXXI edizione del festival internazionale “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”. Alle 21.00 andrà in scena il Summit Quartet. Il quartetto è composto da Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Hamid Drake e dal bassista Luc Ex. Conosciamo singolarmente il valore dei musicisti in programma, già protagonisti di questa edizione, ma non li abbiamo mai sentiti in questa formazione che potrà solo stupirci per le potenzialità messe in campo. L’ensemble è un progetto originale creato per il nostro festival e siamo sicuri che stasera regalerà un concerto difficile da dimenticare.

La chiusura della serata e del festival è affidata a Daniele Sepe, sassofonista italiano molto conosciuto che ha sviluppato un’enormità di progetti in diversi campi della musica. Un talento multiforme che non ha mai nascosto la passione per Frank Zappa, infatti il suo progetto per questa serata si chiama Direction Zappa. Sepe analizzerà i risvolti della musica zappiana e le sue enormi potenzialità, per fare questo ha allestito un sestetto che oltre lui vede Dean Bowman (voce) Davide Castigliola (piano) Gio Cristiano (chitarra) ed Hamid Drake (batteria).

Questo concerto pieno di ritmi, melodie e suggestioni zappiane, ma non solo, sarà il nostro arrivederci alla XXXII edizione di “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”.

Per questo motivo l’assemblea dei soci di Punta Giara ed il suo direttore artistico Basilio Sulis, visto il successo della manifestazione e ritenendo che ci siano le precondizioni che lo permettono, possono annunciare date e tema per l’anno prossimo. Il festival si svolgerà dall’1 al 10 settembre 2017 ed avrà come titolo “Bum Bum Bum-Tutte le Muse del Batterista”.

L’Associazione Punta Giara ha deciso di bandire un concorso di idee sul tema dell’anno prossimo e per questo selezionerà giornalisti, critici e studenti di giornalismo che vorranno partecipare al progetto. Le iscrizioni saranno aperte dal 1/10/2016 e dovranno essere presentate entro e non oltre il 30/12/2016. Tutte le modalità, i dettagli ed i premi saranno disponibili dal 1/10/2016 nel nostro sito www.santannarresijazz.it .

L’edizione del 2016 ha anche segnato un impegno importante del festival per la raccolta fondi dedicata alla ricostruzione del teatro “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice e per la solidarietà in genere, per dare un contributo attivo e per sensibilizzare artisti e pubblico come testimonia lo speciale “Il jazz per ricostruire” che raccoglie le testimonianze registrate durante il festival e andato in onda il 9 settembre su RAI 5.

Inoltre, in collaborazione con l’Associazione Diomira, per tutta la durata del festival, l’associazione Punta Giara ha ospitato 12 migranti provenienti dall’Africa devastata dalle guerre. A loro è stata offerta la possibilità di vivere il festival in tutte le sue declinazioni con la speranza che la musica possa alleviare in modesta misura le sofferenze terribili che hanno vissuto e continuano a vivere.

La manifestazione è stata resa possibile dai contributi della Regione Sardegna, assessorati del Turismo, Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, la nuova provincia del Sud Sardegna, il comune di Sant’Anna Arresi, la Fondazione Banco di Sardegna, Automobili Cocco, Nieddittas la Cantina Mesa.

E ancora dal lavoro assicurato dai soci e tutti coloro che hanno colaborato per e con il festival a partire dai tecnici di Giovanni Carlini “Live Studio”, Mokkes’s Backline, gli albergatori e ristoratori di Sant’Anna Arresi e tutti coloro che si sono impegnati nell’offrire ospitalità a musicisti e pubblico presente quest’anno.

Allegato l’album della serata di ieri, con il piano solo di Cooper Moore e il progetto originale di Mats Gustafsson.

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Il festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” arriva oggi alla penultima delle dieci giornate del suo programma e celebra la “Notte delle Nieddittas”.

Il piano di Cooper Moore tornerà sul palco di Piazza del Nuraghe. Cooper Moore è un pianista, compositore ed insegnante di rara intensità ed espressività. La sua figura nella musica jazz si afferma in fretta attraverso le collaborazioni col sassofono di Dave S. Ware fino a colpire anche il gigantesco Sonny Rollins. La sua carriera è arricchita anche dal ruolo di insegnante di musica per bambini.

Alle 21.00 Cooper Moore si esibirà nel concerto di apertura della penultima serata della manifestazione, un solo di piano che si estenderà tra la melodia più pura e l’improvvisazione estemporanea.

Il secondo atto della serata vedrà invece un gradito ritorno a Sant’Anna Arresi. Dopo il grande successo dell’anno scorso con la Fire! Orchestra, Mats Gustafsson torna con un progetto costruito appositamente per il nostro festival e tutto dedicato a Frank Zappa.

Hidros Zapp è infatti un omaggio ed un’indagine sulla musica zappiana e su quali siano le sue evoluzioni attuali in ambito musicale. Per fare questo il sassofonista svedese ha radunato intorno a se il meglio dei musicisti del campo improvvisativo sverdese, il Nu Ensemble.

Al progetto, che prevede, oltre Gustafsson, un’orchestra di 14 elementi con Sten Sandell (keyboards, piano), Raymond Strid (drums), Anders Nyqvist (trumpets), Jaap Blonk (vocal), Julien Desprez (guitar), Mette Rasmussen (sax), Ingebrigt Haker Flaten (electric bass), Morgan Agren (drums), Hedvig Mollestad (guitar), Bas Wiegers (conducted), Mikael Werliin (sound) si uniranno anche tre ospiti speciali il sassofonista Ken Vandermark, già protagonista di diversi concerti su questo stesso palco, Jamie Saft (organ, keyboards) e Nate Wooley (trumpets).

Il concerto sarà trasmesso in diretta su Radio Rai Tre dalle ore 23.00 all’interno della trasmissione Radio Tre Suite Jazz, condotta dall’inviato in Sardegna Pino Saulo.

Durante e dopo i concerti presso la Piazza del Municipio a Sant’Anna Arresi si terrà la “Notte delle Nieddittas”. Dalle ore 20.00 ci saranno degustazioni di 3 piatti tipici preparati da ristoratori locali con prodotti offerti dalla Cooperativa di pescatori CPA di Arborea locali e la possibilità di accompagnare i piatti con i vini messi a disposizione dalla Cantina Mesa.

La festa continuerà dopo i concerti fino a tarda notte e sarà accompagnata dalle drinking-songs irlandesi dei Molly’s Chambers.

L’Associazione Culturale Punta Giara insieme al comune di Sant’Anna Arresi, Pro-Loco, Cooperativa di pescatori CPA di Arborea e Cantina Mesa devolverà il 50% dell’intero incasso lordo di tutti i pasti serviti durante la serata alla ricostruzione del teatro Giuseppe Garibaldi di Amatrice.

Allegato l’album fotografico della splendida serata di ieri.

Cooper Moore.

Cooper Moore.

L'indimenticabile David S. Ware.

L’indimenticabile David S. Ware.

Cooper Moore.

Cooper Moore.

Matts Gustaffson.

Mats Gustafsson.

 

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La trentunesima edizione del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” arriva alla quarta serata che, come tutto il programma dall’associazione culturale Punta Giara, ha come tema centrale l’eredità musicale zappiana e il modo in cui quest’ultima può essere espansa attraverso il linguaggio improvvisativo del jazz.

Il primo set della serata è una produzione originale dell’ensemble Rubatong che ha voluto intitolare questo progetto “Zappa’s Umbrella”. La band è guidata del bassista Luc Ex, musicista di formazione blues e sperimentale al tempo stesso. Ex ha costruito un ensemble capace di avere queste caratteristiche racchiuse in esso. Con l’aiuto di Han Buhrs (voce, elettronica), Tatiana Koleva (vibrafono, percussioni), Renè Van Barneveld (chitarre) il bassista ci guiderà in un percorso esteso fra composizione contemporanea e free-rock alternando suggestioni cinematografiche, grandi spazi improvvisativi ed improvvisi cambi di direzione che spiazzeranno anche l’ascoltatore più smaliziato.

Il secondo concerto è un progetto originale di Andrea Massaria, in questa occasione seguito da un ottetto di grande impatto. L’idea di “Zappa Speach Project” nasce dalla consapevolezza che Zappa non ha lasciato un segno solo nella musica contemporanea ma ha stupito il mondo con le sue parole affilate. Il geniale compositore non si è mai rifiutato di rivelare la sua idea sulla società, specialmente quella americana bigotta ed armaiola, né di criticarla oltre che nelle sue canzoni anche attraverso lunghe interviste.

Massaria con la sua chitarra ed un particolare ottetto composto da Danilo Gallo (basso ed effetti), Bruce Ditmas (batteria), Cristiano Calcagnile (batteria), Giovanni Mancuso (piano), Pasquale Mirra (vibrafono), Walter Prati (live electronics), Patrik Lechner (live electronics) hanno musicato queste parole e le proporranno come un messaggio di Zappa al mondo che è venuto e che verrà.

La serata è stata inserita nel cartellone della trasmissione, in diretta televisiva RAI dall’Aquila, per la raccolta fondi che serviranno alla ricostruzione del Teatro Giuseppe Garibaldi di Amatrice, andato distrutto nel terremoto che ha colpito il piccolo borgo abruzzese pochi giorni fa. Durante le serate del festival sarà presente un banchetto che raccoglierà i contributi di tutti coloro che vorranno sostenere questa iniziativa.

Allegato, l’album fotografico della terza serata che ieri ha deliziato il pubblico in Piazza del Nuraghe.

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Si è svolta stamane, presso la “Sala lettura” del CEA – Centro di educazione ambientale del Parco a Stagnali sull’isola di Caprera, la consegna degli attestati di partecipazione al corso: “Oli essenziali e saponi tradizionali” organizzato dall’Ente Parco in collaborazione con il dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Sassari e con l’Istituto di studi Internazionale Giuseppe Garibaldi. A conclusione delle attività didattiche, il professor Giorgio Pintore ha consegnato a ciascuno dei partecipanti l’attestato di frequenza.

Il corso, della durata di 150 ore, ha visto protagonisti 18 appassionati iscritti, impegnati in una prima fase propedeutica, con lezioni di teoria in aula a cui è seguita una seconda fase di approfondimento in laboratorio.  Le materie studiate sono state chimica, fito-chimica, biologia e botanica. Durante le lezioni i corsisti guidati da prof. Pintore, dalla dott.ssa Marzia Foddai, dal dott. Giacomo Petretto e dalla dott.ssa Maria Luce Maldini, hanno imparato a riconoscere e a raccogliere le specie essenziere, a estrarne gli oli e a concludere l’intera filiera per la produzione del sapone artigianale.  Una parte delle lezioni è stata inoltre dedicata all’approfondimento sul tema “Garibaldi Agricoltore – gli Orti di Garibaldi” ed è stata curata dai docenti prof. Franco Tamassia: direttore dell’Istituto di studi Internazionale “Giuseppe Garibaldi” e dal pronipote dell’eroe, Giuseppe Garibaldi, presidente dello stesso Istituto.

Conferenza su olii essenziali

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato oggi l’articolo 5 della Manovra finanziaria, contenente disposizioni in materia di enti locali, pianificazione paesaggistica e urbanistica, edilizia residenziale pubblica e lavori pubblici, e l’articolo 6, su interventi nel settore dei beni e dei servizi culturali, informazione, spettacolo e sport.

In apertura di seduta, il presidente della commissione e la Giunta hanno illustrato i pareri sugli emendamenti presentati. L’assessore Raffaele Paci in particolare si è riservato un parere più compiuto, volta per volta, sugli aggiuntivi.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha ricordato che l’articolo, in qualche modo, «riporta indietro nel tempo quanto si discuteva la riforma degli Enti locali che abbiamo criticato con forza perché dannosa per la Sardegna, perché fa scivolare verso il sud, anche come accentramento di risorse, verso la città metropolitana di Cagliari». Rispetto a questo processo, ha lamentato Tedde, «la rete metropolitana ipotizzata per Sassari, che in realtà era solo una presa in giro per recuperare alcuni consiglieri riottosi di maggioranza, la stessa finanziaria dimostra che evidentemente quei consiglieri hanno risposto male la loro fiducia tanto è vero che le risorse sono pari a zero».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha sottolineato positivamente il fatto che «il fondo unico per gli Enti locali non sia stato ridimensionato, perché ha rappresentato una conquista importante che lascia spazi di autonomia alle amministrazioni, mentre in passato i Sindaci erano costretti a presentarsi con il cappello in mano davanti all’assessore di turno». Però, ha protestato Cossa, «ci sono riduzioni consistenti su voci che hanno una incidenza rilevante, dalle Pro loco alle bande musicali, dalle scuole civiche di musica alle compagnie barracellari; possono sembrare cose marginali solo a chi non ha avuto esperienza negli enti locali ma, invece, mobilitano migliaia di persone molto spesso con attività di volontariato». Oltretutto, ha aggiunto, «non si tratta di emolumenti ma di interventi rivolti solo ad incoraggiare iniziative sui territori; quanto alla loro collocazione nella finanziaria sarebbe sbagliato metterle nel fondo unico perché devono avere una destinazione precisa, a parte il fatto che siccome il fondo unico è rimasto invariato vuol dire che queste risorse sono state tagliate ed occorre, perlomeno, riportarle al livello del passato».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha respinto le interpretazioni della minoranza, sostenendo che «è giusto intervenire per cambiare finanziarie che tagliavano su sociale, cultura e lotta alle povertà; questa, al contrario, ha risorse importanti in questi settori ma è sempre meglio restare vigili per evitare l’assalto alla diligenza da parte di chi privilegia l’economia rispetto ai bisogni delle persone».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha osservato in apertura che «la realtà è diversa dai sogni di Pizzuto, perché la difesa dei ceti deboli non si fa solo riconoscendone la debolezza e dispensando elemosine ma piuttosto togliendoli dalla loro condizione creando sviluppo e occupazione, attraverso un sistema privato che ha anche una sua dimensione sociale; vanno bene i sussidi ma, se reddito di cittadinanza deve essere, allora va riconosciuto anche alle casalinghe che fanno un lavoro enorme, posto che la vera libertà è prima di tutto la libertà dal bisogno».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha affermato che il collega Cossa ha ragione quando parla di impegni assunti per le compagnie barracellari, «credo che noi dobbiamo intanto varare al più presto la legge di riforma, poi prevedere le risorse necessarie a sostegno di una realtà presente nell’80% del territorio della Sardegna, che svolge un lavoro importante anche su protezione civile». Mi è giunta notizia, ha continuato Cocco, «di un comunicato delle compagnie con cui si annuncia la decisione di rifiutare la firma di protocolli con i Comuni in materia di protezione civile; questa sollecitazione va raccolta (se non in questa fase subito dopo) anche con l’intervento capigruppo, perché sarebbe drammatico un loro disimpegno, è vero che le risorse sono state sostanzialmente mantenute ma riconosciamo che non sono sufficienti».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha segnalato che «rischia di passare sotto silenzio una scelta che per noi è inquietante, forse non interamente attribuibile alla Giunta, con cui si introduce attraverso un emendamento una norma che nasconde l’accentramento in capo alla Giunta del Piano dei lavori pubblici, prevedendo una semplice comunicazione alla commissione». In pratica, ha insistito, «la Giunta fa quello che le pare e le piace e comunica le sue decisioni su un Piano, lo ricordiamo, che ha una dotazione di 700 milioni; forse qualcuno si è reso conto di aver esagerato ed infatti è poi comparso un altro emendamento che annulla il precedente ma resta la traccia della scarsa considerazione che la Giunta ha della sua stessa maggioranza e del Consiglio».

Conclusi gli interventi dei consiglieri, il presidente Ganau ha dato la parola alla Giunta.

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci ha chiarito che non sono stati fatti tagli per le scuole civiche di musica, le bande musicali, le compagnie barracellari e le pro loco. «La conferenza degli enti locali ha affrontato il problema delle riduzione dei finanziamenti – ha detto Paci – l’obiettivo è quello di non penalizzare i comuni. C’è stata la piena assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni locali. I comuni decideranno, nell’ambito della loro autonomia gestionale, quali voci finanziare ».

Paci ha poi definito “urgente” la revisione del Fondo Unico. «Per affrontare le emergenze abbiamo previsto una serie di emendamenti condivisi che consentiranno di ripristinare alcune voci. Per questo abbiamo dato parere positivo all’emendamento n. 821».

L’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu ha invece spiegato che i commi 2 e 4 dell’articolo 5 disciplinano due cose diverse: il primo prevede l’acquisizione di dati cartografici per l’estensione del piano paesaggistico alle zone interne, il secondo riguarda un’attività di ricerca. «Entrambe le azioni – ha chiarito Erriu – hanno come obiettivo l’adeguamento del primo ambito costiero e l’estensione alle zone interne del piano paesaggistico».

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha invece fugato i dubbi sul sospetto che la Giunta volesse avocare a se le competenze sul Piano delle Infrastrutture esautorando il Consiglio. «L’articolo 4 della legge n.5 del 2005 vincola il Consiglio ad esprimersi una sola volta sul Piano delle infrastrutture – ha detto Maninchedda – noi con questa norma della finanziaria interveniamo per rendere possibile l’aggiornamento del provvedimento. Oggi, se cade un ponte o si rompe un argine, l’assessorato non può intervenire senza una modifica del Piano».

Ha poi preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto (Pd) che ha accolto favorevolmente il chiarimento dato dalla Giunta. «Emerge chiara la volontà che quando c’è un atto dell’esecutivo che chiama in causa il Consiglio è necessario coinvolgere la Commissione competente. L’emendamento poteva creare un fraintendimento. Né noi, né la Giunta – ha concluso Lotto – volevamo cambiare le regole».

Si è quindi passati alla votazione degli emendamenti soppressivi parziali n.195= 554= 604 che sono stati respinti con 30 voti contrari e 17 a favore.

Bocciati anche gli emendamenti soppressivi 196=605; 197=606 e 198=607.

E’ poi intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis  per annunciare il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi parziali della minoranza. «Abbiamo raggiunto l’obiettivo di porre in evidenza alcune anomalie contenute nell’articolo 5 – ha detto Pittalis – c’è pero un’altra questione che merita attenzione: il comma 1 prevede che i soldi destinati, fino allo scorso anno, alle province vengano ripartiti tra le province ancora esistenti, le Unioni dei Comuni e la Città Metropolitana.  Se così è fermatevi e trovate il modo di correggere la norma. Altrimenti è una vergogna, così si comprimono le aspettative dei comuni che non fanno parte della Città Metropolitana».

A Pittalis ha replicato l’assessore degli Enti locali Erriu: «Invito i consiglieri a leggere il comma 1 con la legge 2 che stabilisce i criteri per governare i flussi finanziari gestiti dagli enti territoriali – ha detto l’assessore – sappiamo che i fondi transitano verso le associazioni dei Comuni e la Città Metropolitana ma sappiamo anche che la Città Metropolitana ha molte entrate proprie. La legge 2 consente di disciplinare il riparto delle risorse affrontando le criticità. Si applica il principio che il personale segue le funzioni. Se le funzioni rimangono alle province è giusto che queste conservino i finanziamenti,  se le funzioni transitano ai Comuni i denari devono essere trasferiti alle amministrazioni civiche. Altro discorso riguarda invece la finanza pubblica statale. Le risorse per gli enti locali sono ridotte. E’ un tema che cercheremo di governare».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti sostitutivi parziale nn. 341, 342, 343, 397, 398, 399, 400, 401, 402, 403, 404, 405, 34 e 406 che sono stati bocciati in rapida successione

L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo per poi passare all’esame degli emendamenti aggiuntivi.

Sull’emendamento n.666 è intervenuto il consigliere di Forza Italia Antonello Peru: «Questo emendamento ha l’obiettivo di dare certezza e tranquillità almeno per il 2016 ai lavoratori delle società in house delle province stanziando la somma di 5 milioni di euro – ha detto Peru – vedo che la maggioranza ne ha presentato un altro che stanzia 1,5 milioni di euro. Vorremmo capire se queste risorse sono sufficienti per il 2016. Solo per Sassari servono due milioni di euro. Se la Giunta dice che queste risorse sono sufficienti avremmo la garanzia per i lavoratori e per l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini».

A Peru ha risposto l’assessore Paci: «Ho imparato che le certezze non esistono – ha detto il responsabile della Programmazione – cerchiamo di fare il possibile.  Con un  milione e mezzo di euro proviamo a dare qualche risposta con l’impegno, se i fondi non sono sufficienti, di intervenire in altro modo. Il sistema va riorganizzato dopo il passaggio di competenze dalle province alle Unione dei comuni. Oggi non ci sono le risorse necessarie per dare sicurezze a tutti».

Messo in votazione, l’emendamento 666 è stato respinto con 33 voti contrari e 18 a favore.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n. 810 che emenda il 720 con il quale si stanzia la somma di 1,5 milioni di euro a favore delle società in house. Entrambi gli emendamenti sono stati approvati.

Il presidente Ganau ha poi aperto la discussione sull’emendamento n.710 (Tendas e più) per il quale Giunta e Commissione hanno presentato un invito al ritiro.

Il primo firmatario Mario Tendas (Pd) ha annunciato l’intenzione di mantenerlo. Subito dopo è intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino che ha chiesto di poter apporre anche la sua firma all’emendamento.

Mario Tendas ha quindi spiegato la ratio della proposta : «L’emendamento mira a dare risposte alle persone che hanno subito danni nell’alluvione del 2013. Finora si è mostrata attenzione per il settore pubblico mentre i privati non hanno ottenuto nessun ristoro – ha affermato Tendas – al problema sono interessati un’ottantina di paesi. Le recenti deliberazioni della Giunta hanno introdotto criteri che rendono difficoltose le procedure per l’assegnazione delle risorse. Non viene preso in considerazione chi ha subito danni inferiori a 10mila euro. Le somme messe a disposizione coprono solo il 5% dei danni subiti. Non si possono dimenticare situazioni che hanno creato danni notevoli alle persone e alle amministrazioni comunali».

Il capogruppo di Sovranità, Democrazia e Lavoro Roberto Desini  ha chiesto di presentare un emendamento orale per prevedere che il ristoro dei danni venga riservato anche ai comuni colpiti dall’alluvione del giugno 2014.

Sulla proposta di Tendas si è detto d’accordo anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha chiesto di aggiungere la sua firma a quelle dei presentatori dell’emendamento.

Giuseppe Meloni (Pd) ha annunciato il suo voto favorevole. «Le leggi che vengono approvate in Consiglio devono essere applicate. Questo significa trovare anche le risorse necessarie per attuare le norme. Abbiamo votato una legge per il ristoro dei danni dei privati colpiti dall’alluvione finanziandola con un milione di euro – ha detto Meloni – questa è l’occasione propizia per rimpinguare il fondo. 5 milioni sono pochi ma un segnale deve essere dato».

Eugenio Lai (Sel) ha proposto un’ulteriore integrazione orale all’emendamento n.710 chiedendo di prevedere tra i beneficiari degli indennizzi anche i comuni colpiti dalla grandinata del 2015.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato i colleghi a “non ridurre a barzelletta un tema di questa portata” e chiesto alla Giunta di chiarire la propria posizione sull’argomento.

L’assessore Paci, replicando a Pittalis, ha ribadito l’invito al ritiro dell’emendamento. «Il tema è serio, ma non si può votare un emendamento di questo genere per le persone colpite dall’alluvione del 2013. Perché non del 2014 o 2015? Ricordo le polemiche nate quando si è proposto di destinare risorse del Fondo Unico per le emergenze lavoro – ha detto Paci – con un emendamento si vorrebbero sottrarre 5 milioni di euro alle finalità pubbliche per intervenire a favore dei privati. Chi ha subito danni dall’alluvione merita attenzione ma non con un emendamento di questo genere. Tendas ha avuto il merito di segnalare che oltre ai danni al patrimonio pubblico esistono anche quelli al patrimonio privato».

E’ quindi intervenuto il primo firmatario dell’emendamento annunciandone il ritiro.

Il consigliere di Forza Italia ha chiesto al proprio capogruppo di far proprio l’emendamento: «L’assessore dice che stiamo utilizzando soldi pubblici per andare incontro ai privati. E’ stato fatto inoltre un paragone con altri eventi calamitosi che non regge, le motivazioni per un intervento a ristoro dei danni dell’alluvione 2013  sono nei dati. Forse non ci ricordiamo cosa è successo, volete che qualcuno vi ricordi i morti del 2013 per farvi capire che è stata un’alluvione diversa dalle altre? Se i privati non possono contare sul pubblico su chi possono contare?».

Il capogruppo sardista Angelo Carta ha dichiarato di voler far proprio l’emendamento: «Lo Stato ha stanziato 5 milioni per l’istituzione di una zona franca nei comuni colpiti dall’alluvione del 2013 – ha ricordato Carta – il ministero dello Sviluppo Economico avrebbe dovuto fare un decreto ad hoc. Così non è stato: i 5 milioni non sono mai arrivati. Cosa ha fatto la Regione per sollecitare l’erogazione delle risorse? Visto che siamo stati scippati dallo Stato di 5 milioni, credo che non sia una bestemmia stanziare l’1% del Fondo Unico a favore dei comuni alluvionati».

Luca Pizzuto (Pd) ha espresso solidarietà a Tendas. «Spesso ci facciamo portatori di istanze dolorose che poi, nei meandri del Consiglio, non vengono accolte – ha detto Pizzuto – è un problema che riguarda tutti: la finanziaria, nonostante gli importanti risultati raggiunti sul fronte della vertenza entrate, non è sufficiente a coprire i bisogni di cui siamo portatori. Serve aprire una riflessione su come riaprire la partite sul piano nazionale». Pizzuto ha quindi annunciato di non voler partecipare al voto.

Daniele Cocco (Sel) si è detto invece in sintonia con l’assessore Paci. «L’argomento è stato discusso in Commissione. Sul Fondo Unco c’è stato un accordo chiarissimo – ha detto Cocco – sottrarre risorse al Fondi unico sarebbe una perequazione al contrario. Sosteniamo l’esigenza di ristorare i danni, ma i soldi non possono essere presi dal Fondo Unico».

Il presidente della Commissione “Governo del Territorio” Antonio Solinas (Pd), rispondendo al consigliere Fasolino, ha difeso l’atteggiamento assunto dalla maggioranza. «Se abbiamo presentato l’emendamento è perché c’è sensibilità – ha detto Solinas – non può però essere messa a rischio una grande conquista come il Fondo Unico».

Voto contrario ha annunciato il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini: «Chi può essere contrario a ristorare i danni dei privati? Chi non può capire lo sfogo di Fasolino? L’ho vissuto anch’io in Ogliastra nel ’99. Anche allora vennero stanziati 12 milioni di euro dallo Stato mai trasferiti ai comuni. Carta, che ha fatto l’assessore ai Lavori pubblici, dica quando sono stati stanziati i fondi per ristorare i privati. La Commissione ha valutato gli argomenti e ha stabilito che 5 milioni non servono a nulla. Intervenire sul Fondo unico è inutile, sarebbe difficile anche individuare i soggetti a cui dare priorità di risposte. Non è questo il modo di affrontare il problema. Meglio intervenire sul piano delle infrastrutture per mettere in sicurezza i paesi o pensare a un provvedimento di legge».

Per Luigi Lotto (Pd) presidente della Commissione “Attività Produttive” «quando si ritira un emendamento è perché si fa una scelta politica, come quando si è deciso di tornare indietro sulla possibilità di prelevare 8 milioni di euro dal Fondo Unico. Se Tendas ritira l’emendamento tutto il resto appare strumentale».

Angelo Carta (Psd’Az) ha precisato di non voler misurare la sensibilità di nessuno. «Ho posto una questione – ha detto Carta – la V Commissione ha approvato una risoluzione per chiedere alla Giunta di attivarsi per l’istituzione della zona franca nei comuni colpiti dall’alluvione. Finora si sono persi 5 milioni di euro. O ci impegniamo a recuperare quei soldi altrimenti dobbiamo fare qualcos’altro».

L’assessore Paci ha garantito l’impegno della Regione: «Nei giorni scorsi ho parlato con il Capo di gabinetto della Presidenza che sta lavorando alla partita insieme a Palazzo Chigi. Ci sono difficoltà a stabilire il perimetro dei comuni beneficiari. Noi stiamo sul pezzo – ha concluso l’assessore alla Programmazione – non è nostra intenzione perdere nemmeno un euro».

Dopo l’intervento dell’esponente dell’esecutivo il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato il ritiro dell’emendamento n. 710.

Emendamento che, su richiesta del consigliere Fasolino, è stato fatto proprio dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. Messo in votazione è stato respinto con 29 voti contrari e 16 a favore. 

Annunciata la votazione dell’emendamento n. 546, il primo firmatario Gianni Tatti (Udc) ha ricordato l’accordo per i Comuni dell’Alta Marmilla («sono i più disastrati della Sardegna») ed ha spiegato che con l’approvazione dell’emendamento si offrono all’esecutivo gli strumenti per combattere lo spopolamento. L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha ricordato che l’Alta Marmilla gode di specifiche e mirate risorse a valere su fondi nazionali e di programmazione europea: «Non è necessario dunque, data la limitatezza delle risorse regionali, stanziare specifici fondi del bilancio regionale».

L’Aula non ha quindi approvato l’emendamento 546 e con successive e distinte votazioni gli emendamenti n. 252, 253, 548, 254, mentre il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha accolto l’invito al ritiro per l’emendamento n. 276. Non approvato l’emendamento 345. Nel merito dell’emendamento 549 e sull’emendamento all’emendamento 821 è intervenuto il consigliere di Fi, Antonello Peru, per chiede alla giunta il ritiro dell’emendamento 549. 

Il presidente ha proceduto ponendo in votazione l’emendamento n. 821 che sostituisce parte dell’emendamento 549 (entrambi approvati con due distinte votazione), reintroducendo così il parere della commissione competente all’aggiornamento periodico del piano delle opere e delle infrastrutture di cui all’articolo 4 della legge 9 marzo 2015 n. 5 approvato.

Quindi il consigliere dell’Udc, Gianni Tatti, ha accolto l’invito al ritiro dell’emendamento n. 550 e dopo una breve sospensione dei lavori, l’onorevole Daniela Forma (Pd) ha accolto l’invito al ritiro per l’emendamento 551. Anche il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha accolto l’invito al ritiro per due emendamenti a sua firma: il numero 422 e il n. 816. L’Aula non ha quindi approvato l’emendamento 559 e il n. 786 mentre il consigliere del Pd, Walter Piscedda, ha accolto l’invito al ritiro dell’emendamento n. 552.

Il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, è intervenuto a sostegno dell’emendamento a sua firma (n. 667) tendente a garantire i fondi necessari per la messa in sicurezza della Rotonda di Platamona, il cui muro perimetrale, lo scorso luglio, è crollato sui bagnanti provocando cinque feriti di cui uno in gravi condizioni. Posto in votazione, l’emendamento 667 non è stato approvato con 30 no e 16 sì. Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha quindi accolto l’invito al ritiro dell’emendamento 423, tendente a stanziare risorse per la Rotonda di Platamona. A conclusione dell’intervento del consigliere Lotto (Pd), assessore Paci è intervenuto per ribadire l’impegno della Giunta per reperire le risorse utili ai lavori di messa in sicurezza e ripristino della rotonda di Platamona.

Approvato l’emendamento n. 813 che emenda l’emendamento 749, anch’esso approvato, che abroga il secondo periodo del comma 4 bis dell’articolo 2 della legge 24\2014 n. 19.

Non approvati, invece, gli emendamenti n. 271, 273, 274, 276 e 346.

Approvato, invece, nonostante l’invito al ritiro, l’emendamento n. 555, firmato dai consiglieri del gruppo Sel che, così come spiegato dal consigliere Agus, stabilisce che “avanzi di amministrazione degli enti locali possano essere impiegati in progetti e opere da realizzarsi per il miglior utilizzo sociale ed economico di immobili di proprietà comunale o del demanio regionale assegnati al comune”. La votazione, il cui scrutinio è stato il seguente, 32 sì e 13 no, si è tenuta dopo che l’assessore del Bilancio aveva dichiarato che l’emendamento era soggetto ad impugnativa qualora fosse stato approvato.

Analoga situazione si è verificata in occasione della votazione dell’emendamento n. 556, per il quale il gruppo di Sel non ha accolto l’invito al ritiro. Il consigliere Eugenio Lai (Sel) ne ha spiegato le motivazioni dichiarando che con l’approvazione dell’emendamento si tutelano quei Comuni che per cause non imputabili alla loro responsabilità hanno sforato il patto di stabilità 2015 e che dimostrino di rientrare dallo sforamento entro l’anno 2016.

La consigliera di Sdl, Anna Maria Busia, ha dichiarato voto a favore («in qualche occasione è opportuno forzare la mano anche a rischio di impugnazione» e l’Aula, con 29 sì, 16 no e 2 astenuti, ha approvato l’emendamento 556. Il consigliere di Sel, Luca Pizzuto, ha invece accolto l’invito al ritiro per l’emendamento 557 e il Consiglio con successive e distinte votazioni non ha approvato gli emendamenti n. 558, 668, 669. Concluse le votazioni degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 5, l’Aula ha proceduto con l’esame degli emendamenti e dell’articolo 6 (Interventi nel settore dei beni e dei servizi culturali, informazione, spettacolo e sport). Il presidente Gianfranco Ganau ha elencato tutti gli emendamenti presentati e il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), ha dichiarato il parere che è risultato favorevole solo per i seguenti emendamenti: 753, 815, 754, 561 e emendamento all’emendamento 812, 562, 755, 563, 564 e per emendamento all’emendamento 802 e 819, 756, 721, 757, 676, 758, 759, 572, 760, 761 e emendamento all’emendamento 820, 762; mentre ha invitato i presentatori al ritiro degli emendamenti: 567, 571, 268 e 712, e ha dato parere contrario per tutti gli altri emendamenti presentati all’articolo 6.

Il Consiglio ha quindi iniziato la discussione dell’art. 6 (Interventi sui beni e i servizi culturali, informazione, spettacolo e sport).

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha messo in evidenza che l’articolo prevede «una serie una serie di interventi importanti nel sistema-Regione ma mostra, ancora una volta, l’assenza di una strategia complessiva mentre, in realtà, le scelte della maggioranza scontentano un po’ tutti perché avete fatto una specie di gioco delle tre carte; sulle scuole paritarie che subiscono tagli significativi, sull’università per cui ci si aspettava qualcosa di diverso, sul cinema che concentra risorse solo sulla film commission, per continuare con i beni museali, i teatri con fondi assegnati solo a piccole strutture private come quella di Sassari azzoppando il Lirico e abbandonando, ad esempio, il Teatro delle Saline».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Antonello Peru.

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha condiviso l’intervento della collega Zedda, in particolare su scuole paritarie che, ha detto, «svolgono in Sardegna un ruolo essenziale nella scuola dell’infanzia con funzioni di supplenza in molti Comuni; la maggioranza ha mostrato un approccio ideologico punitivo dimenticando che i genitori pagano una doppia tassazione». C’è poi, ha ricordato, «un problema che riguarda l’emendamento della maggioranza che prevede 1 milione di euro in base alla legge 56 per organismi che hanno subito in passato tagli superiori al 40%; la finalità è giusta ma si determinano disparità di trattamento evidenti».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, riprendendo la questione della scuole paritarie si è soffermato sul «calvario di queste benemerite istituzioni, sempre trattate senza amore dal centro destra, mentre da parte nostra non c’è nessuna preclusione ideologica o uno sfavore pregiudiziale, anzi riconosciamo che contribuiscono in modo determinante al sistema formativo regionale colmando lacune della struttura pubblica». Non abbiamo risolto il problema, ha proseguito, «c’è ancora da fare e tutto non può essere risolto tutto con la finanziaria, ma la scuola resta comunque al centro degli obiettivi programmatici dell’amministrazione e quando cadrà la polvere che un po’ tutti solleviamo emergerà che la scuola esce rafforzata e ritrova speranza nel futuro». Sulla cultura, ha poi osservato Deriu, «ho sentito giudizi troppo teneri  dell’opposizione forse perchè devono farsi perdonare un passato non brillante; voglio però ricordare che sul cinema si investe in modo reale ed intenso valorizzando anche cose buone del passato perché convinti che sia un formidabile per l’immagine della Regione e la stessa identità del popolo sardo». Ci sarà modo di intervenire ancora, ha concluso il vice capogruppo del Pd, «e su questo abbiamo assunto impegni precisi con un ordine del giorno sul diritto allo studio, sul quale Giunta ha comunque già pacchetto di interventi di sostegno».

Il consigliere Paolo Zedda (Soberania-Indipendentzia) ha definito la cultura elemento qualificante della finanziaria su cui occorre però, a suo avviso, fare alcune considerazioni. La nazione Italia, ha sostenuto, «è nata prima dello Stato grazie all’arte, perché l’arte crea potenza ed unità e questa deve essere anche la nostra prospettiva mentre noi, purtroppo, sostanzialmente neghiamo questa dimensione». Eppure, ha proseguito citando la stretta relazione fra la situazione sarda e turismo, «dovremmo capire la sua enorme capacità di attrazione di visitatori ed investimenti e di volano dell’economia». Se l’amministrazione si vuole caratterizzare sotto questo profilo, ha poi precisato, «secondo noi lo fa troppo poco, nonostante abbiamo concentrato il nostro spazio emendativo sulla correzione di alcune iniziative comprese nell’art. 6 sull’arte e sulla e lingua, perché non solo crediamo nella centralità di questo settore nella nostra comunità, ma siamo convinti che abbia ancora un grandissimo potenziale inespresso». Chiediamo perciò più attenzione per la nostra identità e, ha detto ancora, «un maggiore equilibrio fra le risorse assegnate alle grandi compagnie che acquistano prodotti dall’esterno e le piccole che producono nella Regione raccontando la nostra storia, così come nel cinema serve equilibrio fra le grandi produzioni ed i produttori locali, nelle arti, nella musica e nelle lingua».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha condiviso gli argomenti del collega Zedda che ha elencato alcuni buoni propositi, aggiungendo che «bisogna essere intelligenti per affermare che dentro la nazione italiana c’è la nazione sarda, con tutte le sue varianti autonomiste». Il problema centrale, a suo giudizio, «è che la politica per la lingua e la cultura sarda da tempo ha perso il riferimento del Consiglio regionale salvo occasioni sporadiche». In proposito ha citato l’esperienza della Catalogna, «dove da cento dialetti catalani nacque poi una sola lingua salvo poi assistere ad una nuova stagione di frammentazione, con un percorso analogo a quello della Sardegna; io sono per la lingua di ciascun paese ma è chiaro che ci vuole un intervento normativo strutturale perché attorno a questo si costruisce un robusto tessuto culturale e identitario, rilanciando la storia della Sardegna nel Mediterraneo».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, raccogliendo le sollecitazioni «interessanti» emerse dal dibattito ha osservato che «da questo contesto generale manca una valutazione sulle politiche culturali fin qui seguite dalla Giunta, oltretutto con risorse largamente insufficienti». Il collega Deriu, ha detto ancora, «non può lavarsi la coscienza con un ordine del giorno sulle scuole paritarie ed il diritto allo studio perché, nei fatti, ciò significa ammettere il fallimento delle pochissime azioni avviate da due anni a questa parte, basta ricordare la protesta di appena qualche giorno fa sotto il palazzo del Consiglio regionale di tutto il mondo dello spettacolo e la singolare manifestazione per il diritto allo studio cui hanno partecipato il Rettore dell’Università ed il Sindaco di Cagliari che hanno sfilato non si sa bene contro chi, se contro Renzi o contro Pigliaru o addirittura contro se stessi».

A nome della Giunta l’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino ha affermato che «questa finanziaria testimonia allo stesso tempo un impegno importante e inversione di tendenza perché, nonostante una situazione complessa, si aumentano gli stanziamenti in alcuni comparti, affrontando alcune emergenze e scegliendo di consolidare alcuni investimenti strutturali con scelte molto chiare». Per lo spettacolo, ha ricordato, «è stato stanziato 1 milione in più così come sono state aumentate le risorse per altri settori: l’informazione, il cinema dove sono stati sbloccati i bandi sbloccati dopo cinque anni, il sistema radio televisivo allargato a tv, radio e nuovi media, lo sport, la scuola e università con l’incremento del fondo unico e i fondi per le decentrate, il diritto allo studio con le nuove borse e la scuola con progetti mirati». Per quanto riguarda le scuole paritarie, ha concluso l’assessore, «non abbiamo alcun pregiudizio ideologico ed anzi abbiamo confermato i fondi». Si può certamente può fare di più, ha detto infine, «ma l’inversione di tendenza c’è». (Af)

Dopo l’intervento dell’assessore, il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti all’articolo 6. Il capogruppo di Forza Italia Pietro  Pittalis ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi totali e parziali. Rivolgendosi però all’assessore alla Pubblica Istruzione ha detto che non c’è nessuna ragione di enfatizzare i finanziamenti sull’informazione o sulle scuole paritarie. Il presidente della Seconda commissione Gavino Manca (Pd) ha sottolineato che  effettivamente  sul sistema dell’informazione  c’è stato uno stanziamento di 800.000 euro, ma che c’è l’impegno, in sede di assestamento, di trovare altre risorse. L’attenzione – ha assicurato –   è massima. Il presidente della Terza commissione Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato che, per le  scuole paritarie, per il 2016 sono stati stanziati 18 milioni di euro. Il presidente della Quinta commissione Luigi Lotto (Pd) ha precisato che il teatro di Sassari non è privato ma è un teatro comunale. Pietro Pittalis (Forza italia) ha sottolineato il grande ruolo sociale delle scuole paritarie e ha detto che le risorse stanziate sono insufficienti.

Il testo dell’articolo 6 è stato approvato.

Sono stati approvati gli emendamenti: 753 che nel comma 4 dell’articolo 6 sostituisce lo stanziamento di 1.000.000 con 1.500.000; l’emendamento all’emendamento 815 che sopprime dall’emendamento 753 le parole “e 2016 – 2017”; l’emendamento 754 che, nel comma 5 dell’articolo 6, sostituisce 600.000 alla parola 500.000; l’emendamento 812 (emendamento all’emendamento 561) che prevede uno stanziamento di 1.000.000 a favore degli organismi di spettacolo che, nell’ultimo triennio, hanno subito una riduzione dei contributi superiore al 40%. Approvato anche l’emendamento 561 che aggiunge il comma 1 bis all’articolo 1 dell’articolo 6. Questo comma prevede che, a decorrere dal 2016 i termini per la presentazione delle istanze per la concessione dei contributi per le attività di spettacolo dal vivo (di cui all’art. 56 della legge regionale n. 1 del 1990) sono stabiliti annualmente con decreto dell’assessore competente. Sono stati poi approvati anche due emendamenti orali sull’anno gramsciano  presentati da Eugenio Lai  e da Attilio Dedoni. Prima dell’approvazione dei due emendamenti orali , il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto maggiori delucidazioni sugli importi e sui capitoli di spesa. L’assessore alla pubblica istruzione ha risposto che il capitolo era quello sulla valorizzazione dei personaggi illustri della Sardegna e la capienza totale era di 100.000 euro. Approvato anche l’emendamento 563   sull’utilizzo delle eventuali economie relative alle risorse erogate ai sensi della legge regionale 7 agosto 2007, n. 7; l’819 (emendamento all’emendamento 564) che prevede la copertura finanziaria agli interventi pluriennali dei consorzi universitari di Nuoro e Oristano; il 564 che aggiunge il comma tre bis all’articolo 6 prevedendo che dal 2016 la dotazione del fondo a favore delle sedi universitarie decentrate della Sardegna sia ripartita tra il Consorzio per la promozione degli studi universitari della Sardegna centrale di nuoro, tra il Consorzio Uno di Oristano e l’università di Sassari per i corsi universitari avviati presso le sedi suburbane di Alghero e Olbia.  Questo emendamento approvato prevede anche l’aggiunta di un comma ter che prevede che alla ripartizione del fondo provvede la giunta regionale , su proposta dell’assessore competente, previa valutazione dell’offerta formativa dei corsi universitari decentrati con le università di Cagliari, Sassari e con i Consorzi universitari di Nuoro e di Oristano; alle dotazioni per gli anni successivi si provvede con legge di stabilità. Approvato anche l’emendamento 562 che autorizza per l’anno 2016 la spesa di euro 400.000  a favore della fondazione Sardegna Film Commission e l’emendamento 802 (emendamento all’emendamento 564) che aggiunge al comma 3 ter dell’emendamento 564 le parole “determinato per l’anno 2016 in euro 5.900.000”  (R.R.)

L’aula ha quindi approvato l’emendamento all’emendamento n. 822 (Zedda e più) che stanzia 50mila euro per il funzionamento del Museo- Villaggio minerario di Rosas nel Comune di Narcao.

Via libera anche all’emendamento n. 756 (Sabatini e più) che mette a disposizione 300mila euro per il funzionamento del Nuovo Teatro comunale di Sassari. 

L’aula ha poi respinto gli emendamenti della minoranza nn. 256, 671 e 672 che proponevano il finanziamento di 200mila euro come contributo aggiuntivo alla manifestazione Autunno in Barbagia, 300mila euro per il restauro della chiesa di San Pietro di Tuili, 600mila euro per contributi alle società sportive.

Disco verde invece per gli emendamenti n. 721 che destina 300mila euro a favore del Teatro di Sardegna e n. 757 che prevede un finanziamento di 200mila euro per le attività di valorizzazione dei sistemi lagunari dell’Isola.

Il Consiglio ha poi respinto gli emendamenti nn. 691, 569, 565, 568, 566 e 570

Sull’emendamento n. 674 è intervenuta la consigliera Alessandra Zedda che ha insistito sull’opportunità di concedere un finanziamento di 300mila euro per la ristrutturazione del Teatro Saline di Cagliari. «Si tratta di un contributo che consentirebbe di evitare un investimento superiore – ha detto Zedda – chiedo all’assessore di farsene carico. E’ durissima doverci rinunciare per così poco,  si tratta di un intervento di messa in sicurezza». Messo in votazione l’emendamento è stato respinto.

Stessa sorte per l’emendamento 722, mentre ha ottenuto il parere positivo dell’aula l’emendamento all’emendamento 676 n. 809 (Zedda Alessandra) che stanzia 200mila euro per l’integrazione del programma della legge n17 del ’99 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna).

Sono stati poi bocciati gli emendamenti nn. 678 e 680 mentre hanno ottenuto il via libera gli emendamenti n.758 (30mila euro a favore della Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi) e 759 (400mila euro a favore delle radio locali) entrambi proposti dalla maggioranza, primo firmatario Franco Sabatini.

Respinti, in rapida successione, gli emendamenti nn. 360, 272, 283 e 284, il Consiglio ha approvato l’emendamento n. 572 (Rubiu e più) che stanzia 50mila euro a favore dell’associazione di mutuo soccorso di Carloforte per la tutela del Cineteatro.

Successivamente sono stati respinti gli emendamenti nn. 681, 684, 685, 686, 689.

Disco verde infine sull’emendamento 760 (100mila euro a favore dell’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo) e sull’emendamento all’emendamento 761 n.820 che autorizza la spesa di 520mila euro per la promozione di progetti finalizzati alla diffusione e promozione della lingua e della cultura sarda e  762 (100mila euro per l’istituzione su tutto il territorio regionali dei Centri per la cultura della nonviolenza). Tutti gli emendamenti erano stati presentati dalla maggioranza, primo firmatario Franco Sabatini.

Concluse le votazioni, il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 29 marzo alle 15.00.