5 November, 2024
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Doppio appuntamento a Cagliari nel fine settimana alla stagione di teatro da camera della Fabbrica Illuminata. Sabato 11, alle 20.30, e domenica 12 marzo, alle 19.00, nella sala teatrale della compagnia in via Falzarego 35 va in scena lo spettacolo La supplente. Sotto i riflettori la direttrice artistica della Fabbrica Illuminata Elena Pau in un monologo scritto da uno dei massimi drammaturghi italiani, autore di commedie rappresentate in tutto il mondo: Giuseppe Manfridi, che ne firma anche la regia.

L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria: +39 379 2537014 (solo WhatsApp e lafabbricailluminata@gmail.com).

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Giovedì 23, venerdì 24 e sabato 25 gennaio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita il TeatroZeta con “Cronache dalla Shoah”, opera di Giuseppe Manfridi con la  regia di Livio Galassi. Lo spettacolo della “Stagione del teatro contemporaneo 2019/20esalta la qualità artistica ed organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama.

La trama. Tutto è stato detto, tutto resta ancora da dire: esaurite le più atroci parole a descrivere l’orrore del più abominevole crimine che la storia ricordi, non esistono parole per comprenderne il recondito perché. Basta il cupo odio che intatto ha attraversato i secoli fino a noi, fomentato da una religione che si è impossessata del dio di Israele per reinventarlo a suo pro, perseguitando chi non si piegava alle sue manomissioni e voleva conservare integre le proprie antiche credenze, i propri miti, la propria appartenenza, la propria pericolosa diversità̀. Un fondo di nera frustrazione ha irritato e ingelosito il confronto con un popolo che sempre si è nobilmente rialzato dai reiterati soprusi, aggrappandosi fiero alla sua antica e mai rinnegata cultura. Mi chiedo, e vi chiedo – e lo chiedo soprattutto alla gretta imbecillità degli antisemiti: se togliamo alla storia del mondo- religiosa, etica, sociale, scientifica- gli ebrei Mosheh, ‘Abhrahm, Yehoshua ben Yosef, Marx, Freud, Einstein, che ne sarebbe? E come spiegare e giustificare il complice silenzio di tutti? Perlomeno di quelli che sapevano e intuivano, che potevano incidere con il loro potere? Con quale inaudita impudenza si può testimoniare l’avvenuta ascesa in cielo di una madre vergine, e non la contemporanea caduta di milioni di innocenti negli abissi della umana abiezione? Anche dalla Tiburtina, da una stazione nella città del Cristo in terra, partivano i treni per lo sterminio senza che nessun anatema li arrestasse. Doloroso e difficile è stato per l’autore immergersi in questo oceano di amarezza. Come uscirne senza scrivere di fatti e di giudizi che poco o nulla aggiungono al già scritto, al già detto, al risaputo? Ma la luce della poesia è stata il faro che ha illuminato l’approdo. Una luce nera è il dolente ossimoro che si riverbera nella struggente scrittura, la quale sfiora appena i fatti e si dilata nello smarrimento esistenziale che da quei fatti scaturisce. Parole che si frantumano ai singhiozzi della mente, si disperdono e si ricongiungono a tracciare la trama di un malessere senza riscatto e senza conforto. Da quella pesante putredine sublimano, esalano leggere pur trattenendo l’atroce ricordo, evanescenti come il fumo che usciva da quei macabri camini e che, testimonianza dell’eccidio, portava lieve con sé le anime delle vittime per liberarle in un cielo senza luce e senza dei. Dolorosa e difficile l’impostazione registica. Può questa immane tragedia essere trattenuta in una struttura estetica? E quale? Quella con meno estetismi, ho pensato. Quella che non descrive ma suggerisce: una “non scena” che disegna percorsi mentali, che imprigionano o si schiudono alla speranza; una recitazione prosciugata che non cerca compiacimenti né virtuosismi; una musica eletta che non cerca melodie; un tentativo di coinvolgerci in un ineludibile senso di colpa.

Lo spettacolo. Cronache dalla Shoah di Giuseppe Manfridi. Regia Livio Galassi. Con Manuele Morgese. Musiche eseguite dal vivo da Giulio Spinozzi (tromba), Pablo Corradini  (pianoforte). Collaboratore alla regia Manuele Morgese. Scene Fernando Tacconi. Luci Michael Frenda. Una coproduzione TeatroZeta dell’Aquila -Teatro Nazionale della Toscana.

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Oggi, giovedì 14 novembre, alle 10.45, la sala biblioteca del Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ha ospitato la presentazione delle stagioni 2019/20, “Stagione del Teatro contemporaneo”, “Famiglie a Teatro” e “Stagione Teatro per Ragazzi”. L’edizione esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata e rinnovata struttura delle Saline. Le rassegne sono supportate da ministero per i Beni culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna. Ai lavori di presentazione alle testate giornalistiche, per l’unicità e l’importanza culturale nel panorama artistico regionale e cittadino, partecipano Paola Piroddi (assessore comunale alla cultura) e Lelio Lecis (direttore artistico e regista della compagnia Akròama).

Abbonati in ascesa: più 20 per cento. L’atteso appuntamento con il Teatro Contemporaneo ha inizio il 21 novembre e si chiude il 14 marzo. «La filosofia che ispira le nostre scelte premia sempre un innesco delle opere portate in scena con la contemporaneità. Il teatro non deve essere ingessato sulla tradizione, che spesso neppure c’è, ma innescare tematiche ed elementi legati al presente. Dobbiamo – ha rimarcato Lelio Lecis, direttore artistico della Compagnia Akròama – offrire al pubblico le stesse opportunità che da il cinema». Dello stesso avviso Rui Madeira, regista del Centro teatrale portoghese di Braga che debutta con la prima assoluta nazionale di “Spettri”: «Collaboriamo da vent’anni con Akròama e abbiamo le stesse priorità e lo stesso obiettivo. Il teatro contemporaneo va difeso con la qualità». Al Teatro delle Saline si va da Ibsen a Pessoa con sei spettacoli proposti ciascuno in tre date: giovedì, venerdì e sabato.

«Abbiamo risposte positive dai nostri spettatori: la Stagione ha già, e la campagna non è chiusa, un 14 per cento in più rispetto al 2018, con 450 abbonati rispetto ai 370 dell’anno scorso. Mentre per famiglie a teatro – ha sottolineato Lelio Lecis – siamo passati da 380 a 460 e gli spettacoli per la scuola hanno avuto un incremento da 1.200 a 1.500 spettatori

Alla conferenza ha preso parte anche Elisabetta Podda: “La rassegna mette in scena un pool di giovani e talentuosi attori maturati dalla sinergia Akròama con la Scuola d’arte drammatica” ha aggiunto la presidente dell’Akròama e regista di “Peter Pan”.

Da Ibsen a Pessoa. La stagione si apre il 21, 22 e 23 novembre con una prima assoluta “Spettri” di Henrick Ibsen, una produzione Akròama messa in scena dal regista portoghese Rui Madeira. Dal 12 al 14 dicembre il Teatro Libero di Palermo porta sul palco delle Saline “Medea Kalì” di Laurent Gaudé, regia Beno Mazzone. Il 23, 24 e 24 gennaio va in scena la produzione Teatro Zeta, “Cronache dalla Shoah – Filastrocche della nera luce” di Giuseppe Manfridi, regia di Livio Galassi. Il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio 2020 in scena “Stavamo meglio quando stavamo peggio” di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Il 13, 14 e 15 febbraio la nuova produzione Akròama è “Peter Pan”, con la regia di Elisabetta Podda. Lo spettacolo che chiude la stagione sarà un’altra prima assoluta, in scena il 12, 13 e 14 marzo, “Il Marinaio” di Fernando Pessoa, con la drammaturgia e regia di Lelio Lecis e produzione Akròama.