22 December, 2024
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Il Direttore Sanitario della Asl Sulcis Iglesiente, dottor Giuseppe Piras, oggi è stato dichiarato decaduto, con delibera n. 936 del 3 dicembre 2024 del direttore generale dottoressa Giuliana Campus, dall’incarico che gli era stato conferito con delibera n. 298 del 2 novembre 2022 dallo stesso Direttore Generale dottoressa Giuliana Campus, perché privo dei requisiti previsti dalla legge per svolgere l’incarico.

Il provvedimento è stato assunto «a seguito della richiesta di verifica da parte dell’Assessorato dell’Igiene e Sanità in merito al possesso dei requisiti dei Direttori Amministrativo e Sanitario, e a seguito di verifiche effettuate presso le Strutture Sanitarie nelle quali il Direttore Sanitario, Dott. Giuseppe Piras, ha operato – in ordine al suo possesso dei requisiti previsti dalla legge – si evince che il medesimo non abbia svolto per almeno cinque anni qualificata attività di direzione tecnico-sanitaria in enti o strutture sanitarie, pubbliche o private, di media o grande dimensione».

Al termine di tutte le verifiche previste, è stato ritenuto che, nel caso, «l’incarico debba considerarsi conferito in assenza dei requisiti di professionalità richiesti dalla normativa in vigore che sono presupposto indispensabile per la sussistenza e per la prosecuzione del rapporto fiduciario tra il Direttore Generale e l’attuale Direttore Sanitario» e ritenuto, pertanto, «a tutela della posizione dell’Azienda, di dover prendere atto della invalidità del rapporto di Direzione Sanitaria e conseguentemente dichiarare la decadenza del Dott. Giuseppe Piras dall’incarico di Direttore Sanitario della ASL n° 7 Sulcis Iglesiente, anche per revoca dell’incarico, in quanto il mancato possesso delle qualità professionali pregiudica la capacità di svolgere adeguatamente le funzioni», il Direttore Generale Giuliana Campus ha deliberato:

1) la presa d’atto dell’invalidità del contratto del 04/11/2022 e la decadenza del Dott. Giuseppe Piras dall’incarico di Direttore Sanitario della ASL n° 7 Sulcis Iglesiente;

2) comunque, la revoca dell’incarico di Direttore Sanitario della ASL n° 7 Sulcis Iglesiente conferito al Dott. Giuseppe Piras in data 04/11/2022 e/o la risoluzione del contratto, in quanto il mancato possesso dei requisiti di professionalità pregiudica irrimediabilmente la capacità di svolgere adeguatamente le funzioni e fa venir meno il rapporto fiduciario;

3) la decorrenza immediata degli effetti della presente deliberazione;

4) di trasmettere copia del presente atto alla S.C. Affari Generale e Legali per la pubblicazione all’Albo Pretorio on-line della ASL Sulcis Iglesiente e per la notifica all’interessato.

Una petizione popolare per impedire la chiusura del reparto di Urologia dell’ospedale Sirai di Carbonia. E’ l’iniziativa assunta da un comitato spontaneo che oggi l’ha spedita tramite Pec, con alcune centinaia di firme di cittadini di Carbonia e non solo, all’assessore regionale della Sanità Carlo Doria, alla direttrice generale della ASL Sulcis dott.ssa Giuliana Campus e al direttore sanitario della stessa Azienda Sanitaria dott. Giuseppe Piras, con la ferma richiesta di «non privarci di questo Servizio».
Di seguito il testo integrale della petizione.
«Buongiorno a tutti… vi chiediamo una firma per scongiurare la chiusura del reparto di Urologia di Carbonia. La temporanea chiusura, senza una data di riapertura, con l’accorpamento alla Chirurgia, segna la fine di questo reparto ormai da anni vessato da ingiustificate e continue minacce di chiusura.
L’Urologia di Carbonia da anni è un punto di riferimento importantissimo per l’utenza di tutto il territorio gravemente interessata da patologie del tratto urinario spesso di carattere d’urgenza che necessitano di un tempestivo intervento, ma anche di carattere tumorale, per le quali non si può perdere tempo.
La decisione di chiudere è dettata dal fatto che da un giorno all’altro il reparto si è trovato sguarnito di 5 medici, tra cui il primario, che si sono licenziati perché vincitori di concorso in un’altra struttura.
Attualmente il reparto conta di 2 medici che da Aprile ad oggi hanno continuato a lavorare a pieno regime, non solo le utenze, ma anche interventi ordinari nonché attività ambulatoriale, biopsie, cistoscopie, litotrissie, riuscendo addirittura a smaltire le lunghe liste d’attesa.
La chiusura comporterebbe l’esodo degli utenti della zona verso altre strutture del Cagliaritano se non oltre creando disagi che graverebbero sui pazienti e la loro salute.
Tutto ciò ci ha convinto a portarvi a conoscenza di questo grave errore che si sta commettendo e quindi si chiede il vostro sostegno attraverso una vostra firma

A partire da lunedì 6 novembre 2023 l’attività dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale Sirai di Carbonia verrà temporaneamente integrata nel reparto di Chirurgia Generale. La disposizione organizzativa è stata ufficializzata giovedì 2 novembre dal direttore medico Giovanna Gregu e dal direttore sanitario della Asl Sulcis Iglesiente Giuseppe Piras, ai due medici “superstiti” nel reparto di Urologia, Ignazio Flaviani e Riccardo Farci, dopo il trasferimento del primario Andrea Solinas e di altri quattro medici ad altre strutture ospedaliere della Sardegna, che sono stati pregati di prendere accordi com il responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Antonella Piredda, per l’organizzazione delle attività.

La decisione, nell’aria ormai da alcune settimane, ha provocato la durissima reazione del consigliere regionale Fabio Usai che ha prima presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, e poi inoltrato una richiesta di incontro urgente alla Direttrice generale Giuliana Campus, per affrontare la questione. «Considerata l’urgenza delle tematiche afferenti l’accorpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia generale, alla luce anche delle conseguenze che tali decisioni stanno ingenerando o potranno ingenerare sui livelli qualitativi di assistenza sanitaria per i cittadini, ovvero alle ripercussioni sociali in ambito territorialeha detto Fabio Usai -, è necessario convocare immediatamente un tavolo di confronto con la dirigenza sanitaria del territorio. Pertanto, ho chiesto un incontro da tenersi il prossimo 6 novembre, nel quale ragionare su ogni iniziativa e azione utili a scongiurare il depotenziamento dei servizi.»

Le cavità artificiali presenti nel territorio della Sardegna e in particolare nel Sulcis Iglesiente, costituiscono un patrimonio culturale straordinario, attraverso il quale è possibile costruire un grande progetto per l’affermazione di un turismo sostenibile per 365 giorni l’anno.

E’ il principale messaggio emerso ieri nella prima giornata del convegno organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis APS, incaricata della realizzazione per l’attuazione del progetto finanziato dalla Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio, dal titolo: “Attuazione di un programma di promozione del Turismo sostenibile speleologico ed archeologico”, svoltasi presso il sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa” del comune di Nuxis, denominato “Le Cavità Artificiali – Per un turismo sostenibile”.

Dopo la presentazione degli organizzatori e il saluto del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, dell’assessore Damiano Cani, del presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, dell’archeologo Marco Cabras e del consigliere regionale Michele Ennas, sono stati diversi i relatori, esperti del settore speleologico e di quello archeologico, presentati da Francesco Randaccio, che si sono alternati nell’arco di tutta la giornata, portando le loro testimonianze.

L’archeologo Nicola Dessì ha parlato delle «numerose civiltà che si sono avvicendate e ci hanno lasciato testimonianze legate all’utilizzo di cavità naturali per diversi scopi. Il patrimonio ipogeico più consistente ed emblematico è legato però alle diverse migliaia di ambienti scavati artificialmente dalle comunità che hanno abitato i vari territori dell’isola. Partendo, appunto dalle numerose domus de janas scavate durante la Cultura di San Michele di Ozieri (V millennio a.C.) per scopi funerari, passando per i pozzi sacri e i silos realizzati durante l’Età nuragica, le tombe a camera di età punica e romana, gli acquedotti ed infine le cisterne dell’epoca medievale, possiamo con assoluta certezza affermare che il loro valore e la loro importanza collocano l’isola ai primi posti in Europa».

Antonello Floris ha esaminato la cronologia delle opere idrauliche a Cagliari, inserendole nel contesto generale delle cavità artificiali, inquadrandole per tipologia e periodi storici e ha illustrato quelle attualmente fruibili al pubblico e quelle che potrebbero essere turisticizzate, valutando alcuni itinerari tematici possibili per uno sviluppo turistico sostenibile che concili gli aspetti della sicurezza, relazionandoli alla città di sopra.

Pierpaolo Dore nell’intervento che ha chiuso la sessione di lavori del mattino, prima della pausa pranzo, ha spiegato che dopo la caduta dell’Impero Romano l’uomo, minacciato dall’avvento di guerre ed armi sempre più grandi e potenti, ha iniziato a costruire opere belliche vere e proprie, dai castelli ai forti ottocenteschi fino alle batterie di difesa della seconda guerra mondiale. Queste opere sono sempre accompagnate da strutture ipogee di grande valore storico che oggi sempre in più località vengono riscoperte e valorizzate per la diffusione della cultura storica.

L’ingegnere Maurizio Boaretto, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, ha iniziato il suo intervento partendo da una panoramica sul patrimonio minerario dismesso, con particolar attenzione a quello sardo, focalizzando l’attenzione sull’applicazione della normativa vigente per la gestione degli spazi minerari sotterranei dismessi, nonché sulla loro potenzialità per uso turistico.
Maurizio Boaretto, inoltre, ha illustrato le attività progettuali richieste per il recupero e la fruizione turistica degli ex siti minerari, mostrando alcuni esempi tra i più significativi di opere già realizzate sia a livello europeo, sia italiano e sardo.

Mauro Villani, rappresentante del Centro Italiano della Cultura del Carbone, ha ricostruito la storia della Grande Miniera di Serbariu, straordinario esempio di recupero del sito carbonifero, esteso su 33 ettari, con 21 edifici per complessivi 80.000 metri cubi, importantissimo nella storia della città di Carbonia, prima abbandonato dalla Carbosarda dopo l’interruzione dell’attività estrattiva, poi recuperato dal comune di Carbonia a fini turistici, inaugurato nel 2006 ed oggi al centro di un grande progetto di valorizzazione, Il sito ospita anche il museo dei Paleo Ambienti Sulcitani E.A. Martel, la Sezione di Storia locale, il Centro Ricerche Sotacarbo, l’Ex Dì – Fabbrica del Cinema, gli uffici del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e diverse attività artigianali ed associazioni culturali. Mauro Villani ha sottolineato i riconoscimenti ricevuti dal CICC a livello internazionale e le collaborazioni in atto con analoghi siti e progetti operanti in altri paesi europei.

Giuseppe Piras ha illustrato dal punto di vista metodologico le modalità di svolgimento di un lavoro commissionato dal comune di Cagliari che nel 2009 ha deciso di dotarsi di uno strumento conoscitivo sulle cavità esistenti nel sottosuolo urbano. Il Centro Studi Ipogei SPECUS ha ricevuto, a seguito di partecipazione ad un bando dell’Amministrazione comunale, l’incarico della mappatura delle cavità artificiali nell’area cagliaritana. Con la collaborazione del Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano e dell’Unione Speleologica Cagliaritana, il C.S.I. SPECUS ha provveduto ad individuare un primo blocco di circa 100 cavità, i cui rilievi sono stati opportunamente georeferenziati nella mappa tecnica della Città.
Il lavoro effettuato, da un lato colma in parte il vuoto conoscitivo sulla presenza di cavità presenti nel sottosuolo, spesso condizione di potenziale pericolo, talora evidenziatosi in episodi di crolli e dissesti avvenuti nell’ambito urbano, ma risulta anche un importante lavoro che ha consentito di restituire informazioni sull’importanza del patrimonio di “opere” sotterranee, dal punto di vista storico-culturale, legate all’utilizzo pregresso delle popolazioni che hanno vissuto questi luoghi fin da tempi remoti.

Roberto Nini, giunto per l’occasione da Narni, ha portato la sua testimonianza sul grande lavoro svolto nella città umbra, dove nel 1979 sei giovani speleologi del Gruppo UTEC scoprirono il sotterraneo di un antico convento domenicano. Seguirono anni di impegno per sensibilizzare le istituzioni e intervenire direttamente per sgomberare i locali dalle macerie. Nel 1994 gli spazi furono aperti con il nome di “Narni sotterranea”, con pochi mezzi ma tanta buona volontà. Nel 1995 fu creata l’Associazione Subterranea per gestire l’ipogeo, visto che era necessario un costante ed assiduo impegno per portare avanti l’ambizioso progetto.
Grazie all’aiuto di decine di volontari e alle ricerche portate avanti dalla nuova associazione, il sito ha trovato una sua collocazione nella storia di Narni e oggi è divenuto il principale attrattore turistico della città e fra i più importanti dell’intera Umbria.

Ha concluso gli interventi Roberto Curreli, presidente dell’associazione Speleo Club di Nuxis, che ha parlato del lavoro svolto negli ultimi due lustri per “la valorizzazione del sito geo-speleologico archeologico Sa Marchesa”, della quale lo Speleo Club è stato investito con l’attribuzione della gestione del sito Geo Speleo Archeologico di Sa Marchesa, dove si è appena conclusa la quarta annualità della campagna di scavi nella grotta naturale di Acquacadda, diretta dal professore Riccardo Cicilloni. Nel corso del pomeriggio, durante una pausa dei lavori, i presenti hanno visitato la Grotta, dove Roberto Curreli ha spiegato i risultati raggiunti dalla campagna di scavi.

Nel pomeriggio ha fatto un breve intervento anche Angelo Naseddu, presidente della Federazione speleologica sarda Angelo Naseddu.

Il programma dei lavori del convegno si è concluso oggi con una visita al sito ipogeico di Montessu, nel comune di Villaperuccio.

Il convegno è stato patrocinato da: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna; Speleo Club Nuxis APS; Comune di Nuxis; Federazione Speleologica Sarda; Commissione Cavità Artificiali Cammino minerario di Santa Barbara.

 

 

 

Sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, presso il sito Geo-speleologico archeologico di “Sa Marchesa” (sito web: https://www.sitosamarchesa.it/) del comune di Nuxis (SU), si terrà un convegno dedicato alle cavità artificiali, denominato “Le cavità artificiali per un turismo sostenibile”.

Il convegno, organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis APS, incaricata della realizzazione del progetto finanziato dalla Regione Sardegna dal titolo: “Attuazione di un programma di promozione del Turismo sostenibile speleologico ed archeologico” (L.R. n.1 del 21/02/2023), cofinanziato dal Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, all’interno del quale sono compresi anche gli studi sulla conoscenza e valorizzazione delle cavità artificiali, vedrà la partecipazione di esperti della materia, nonché di rappresentanti di cooperative e/o associazioni che operano nel settore.
Gli interventi dei relatori partecipanti al convegno, sabato 28 ottobre 2023 (dalle 9.30 – alle 13.20 e dalle 15.00 alle 19.20), saranno i seguenti:

Antonio Fruttu: “Metodi di classificazione e tecniche di scavo delle principali cavità artificiali”.
Nicola Dessì: “L’ipogeismo artificiale nella Sardegna antica: le cavità scavate dall’uomo dal Neolitico al Medioevo”.
Antonello Floris: “La storia degli approvvigionamenti idrici delle città: pozzi, cisterne ed acquedotto romano. Salvaguardia e possibilità di sviluppo turistico”.
Pierpaolo Dore: “Le opere di difesa sotterranea: dai castelli medioevali ai fortini militari della II guerra mondiale. Proposte di valorizzazione di ex strutture militari”.
Maurizio Boaretto: “L’evoluzione delle gallerie minerarie: dall’estrazione dei minerali alla loro valorizzazione turistica”.
Mauro Villani: “Centro Italiano della Cultura del Carbone. La Grande Miniera di Serbariu”.
Giuseppe Piras: “Il censimento delle cavità artificiali all’interno dell’area urbana di Cagliari. Una rilevante opportunità di valorizzazione turistica e culturale dei siti ipogei”.
Roberto Nini: “Il recupero degli antichi ipogei della città di Narni e la loro trasformazione e utilizzo come beni turistici”.
Roberto Curreli: “La valorizzazione del sito geo-speleologico archeologico Sa Marchesa”.

Domenica 29 ottobre 2023, dalle 10.30 alle 13.30, si terrà una visita guidata al sito ipogeico di Montessu, nel comune di Villaperuccio.

Il convegno è patrocinato da:
Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna;
Speleo Club Nuxis APS;
Comune di Nuxis;
Federazione Speleologica Sarda;
Commissione Cavità artificiali Cammino minerario di Santa Barbara.

Per meglio garantire un’efficace organizzazione del convegno, è gradita la prenotazione telefonica ad uno dei seguenti responsabili:
Roberto Curreli (tel. 347 171 0127), presidente dello Speleo Club di Nuxis;
Pierpaolo Dore (tel. 340 274 4345), responsabile della Commissione Cavità Artificiali;
Francesco Randaccio (tel. 338 277 4790), componente del CD della Federazione Speleologica Sarda.

Nelle due giornate del convegno verrà offerto, da parte dei volontari dello Speleo Club di Nuxis, uno speciale buffet a base di prodotti locali.

Una struttura in grado di ospitare 8 persone, affette da disturbi psichici, che stanno affrontando un percorso di reinserimento nel loro contesto sociale con l’ausilio di personale specializzato.
Sarà restituita al territorio lunedì 24 luglio 2023, alle ore 12.30, con una nuova inaugurazione, la Comunità di Fluminimaggiore “Il Girasole” in località Perd’e Fogu, dopo un lungo stop dovuto alla necessità di esecuzione di lavori di ristrutturazione: si tratta di una residenza terapeutica riabilitativa della ASL Sulcis destinata a persone adulte con disturbi psicopatologici di media intensità, gestita dalla cooperativa sociale CTR Onlus.
Nella struttura è presente un’equipe multidisciplinare formata da psichiatri, psicologi, educatori, infermieri e OSS.
In particolare i progetti riabilitativi prevedono:
•    sviluppo delle risorse e delle abilità del soggetto partendo dall’identificazione del bisogno;
•    prevenzione dell’isolamento con la creazione di momenti di socializzazione e nuovi legami oltre la cerchia familiare;
•    formulazione di progetti terapeutici abilitativi personalizzati, orientati all’autonomia personale con precisazione di responsabilità, modalità e tempi di verifica;
•    coinvolgimento attivo dei familiari nel percorso terapeutico-riabilitativo.

All’inaugurazione saranno presenti: il direttore generale ASL Sulcis Giuliana Campus, il direttore sanitario Giuseppe Piras, il direttore amministrativo Milena Pau, il referente del progetto dott. Maurizio Paulis, il sindaco di Fluminimaggiore Paolo Sanna,  i referenti e le équipes della CTR Onlus.

Nella foto di copertina la prima inaugurazione nel 2018

Il direttore generale Giuliana Campus ha nominato con delibera n° 298 del 2 novembre 2022, il dottor Giuseppe Piras nuovo direttore sanitario della Asl n. 7 Sulcis. L’incarico avrà durata quinquennale e decorrerà dalla data di sottoscrizione del relativo contratto di diritto privato stipulato secondo lo schema previsto dalla normativa vigente.

Il dottor Giuseppe Piras è attualmente dirigente medico, referente responsabile della Struttura complessa Direzione Medica Presidio Ospedaliero “A. Cao” – ASL n. 8 Cagliari. L’incarico di direttore sanitario della Asl n. 7 Sulcis, dopo le dimissioni del dottor Giuseppe Pes, è ricoperto dallo scorso 7 settembre, da facente funzioni, dal dottor Andrea Solinas, Direttore della Struttura complessa di Urologia del Presidio Ospedaliero Sirai.

Con delibera n° 299 del 2 novembre 2022, la dottoressa Giuliana Campus ha nominato la dott.ssa Maria Milena Pau, quale Direttore Amministrativo della ASL n° 7 Sulcis, incarico già ricoperto nella veste di facente funzioni dal 1° gennaio 2022. Il suddetto incarico avrà durata quinquennale e decorrerà dalla data di sottoscrizione del relativo contratto di diritto privato stipulato secondo lo schema previsto dalla normativa vigente.

Giampaolo Cirronis

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Riaprirà lunedì 8 luglio il reparto di Ortopedia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Soddisfazione da parte dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: «Oggi diamo un segnale importante, non solo all’Ogliastra. Grazie a un lavoro corale che ha visto l’impegno del dottor Giuseppe Piras, direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede, del professor Carlo Doria e del professor Antonio Capone, delle cliniche ortopediche dell’Università di Sassari e Cagliari, del dottor Luciano Cara, responsabile della struttura complessa di Ortopedia e Microchirurgia ricostruttiva dell’ospedale Marino di Cagliari, della direzione dell’Assl di Lanusei e di tutti gli ortopedici, strutturati e specializzandi, che hanno risposto alla chiamata con grande responsabilità e spirito di servizio, sarà possibile coprire i turni necessari alla riapertura del reparto. Grande disponibilità e collaborazione – sottolinea l’assessore della Sanità – anche da parte della direzione e degli operatori sanitari dell’ospedale di Lanusei, che più di tutti sopportano il peso delle criticità presenti oggi nel nostro sistema sanitario».

Una soluzione d’emergenza quella trovata per l’ospedale Nostra Signora della Mercede: «È l’occasione – aggiunge Mario Nieddu – per ribadire che non c’è nessuna intenzione di chiudere il presidio, né di togliere servizi al territorio, ed è un discorso che vale non solo per l’Ogliastra, ma per tutti i presidi sanitari della Sardegna, oggi in sofferenza per la carenza di personale, che ancora attendono risposte adeguate. La gestione dei problemi non può passare per la chiusura dei reparti. Con il superamento di Ats e la riorganizzazione ospedaliera confidiamo di dare risposte strutturali al sistema, che ci consentano vedere rispettati i diritti dei lavoratori e dei cittadini», conclude l’assessore Mario Nieddu.

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I 24 candidati di Forza Italia che sostengono la candidatura a sindaco di Iglesias di Valentina Pistis.

Annalisa Argiolas (1977)

Luigi Biggio (1977), consigliere uscente

Mirco Brai (1984)

Annalisa Calvia (1960)

Marco Campus (1963)

Valeria Carta (1973)

Gianfranca Mannu (1957), consigliere uscente

Maurizio Marongiu (1990)

Valentina Mascia (1972)

Simone Muscas (1973)

Anna Rita Pianu (1976)

Alessia Pinna (1988)

Elisabetta Piras (1990)

Giuseppe Piras (1978)

Alessandro Pisano (1979)

Tiziana Pitzalis (1972)

Paolo Sanna (1983)

Claudio Rosina (1956)

Simone Saiu (1974), consigliere uscente

Eleonora Secci (1978)

Simone Serra (1987)

Michele Spanu (1984)

Gianluigi Sulas (1976)

Teresa Zanvettor (1966).