22 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

«Con la trasformazione dell’Ente foreste nell’Agenzia Forestas il bosco torna al centro dell’azione di governo della Regione, come bene pubblico capace di generare sviluppo e lavoro in un quadro di sostenibilità ambientale e tutela delle biodiversità.»

Lo ha dichiarato il Commissario straordinario dell’Ente foreste Giuseppe Pulina, aprendo il ciclo della audizioni della quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), sulla nuova legge forestale della Sardegna.

«Le novità principali del provvedimento – ha aggiunto Pulina – sono la trasformazione dell’Ente in Agenzia, che inquadra le attività tradizionali dell’Ente in una missione più ampia, l’apertura a filiere produttive finora poco sviluppate come il turismo, la semplificazione della governance con la figura dell’amministratore unico affiancato da un direttore esecutivo, ed il rapporto più stretto con gli Enti locali per quanto riguarda la programmazione.»

«Con la riforma – ha poi spiegato il direttore generale dell’Ente foreste Antonio Casula – sarà possibile far emergere una serie di attività di silvicoltura attiva che possono garantire ritorni economici molto interessanti sui territori, tenendo presente che operiamo su una superficie di 220.000 ettari (la più grande area boschiva d’Italia) e che, attualmente, oltre il 40% del lavoro è dedicato alla prevenzione degli incendi; i margini di sviluppo ci sono tutti.»

Nel dibattito sviluppatosi dopo le relazioni dei vertici dell’Ente foreste hanno preso la parola i consiglieri regionali Daniela Forma, Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd ed Oscar Cherchi di Forza Italia.

Il presidente della commissione Antonio Solinas, in particolare, ha ricordato che «dopo il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, è necessario che la nuova legge forestale intervenga anche sull’inquadramento giuridico ed economico del personale, percorrendo una strada nuova rispetto alla legge 31». Sul punto, il commissario straordinario dell’Ente foreste Giuseppe Pulina ha manifestato la sua disponibilità, tenendo conto sia della natura di ente pubblico che assumerà la nuova Agenzia Forestas che della recente approvazione della c.d. riforma Madia che, da una parte, semplifica la disciplina normativa della pubblica amministrazione e, dall’altra, introduce nuove figure contrattuali.

Uno specifico approfondimento è stato dedicato alla filiera del sughero, su proposta del consigliere Giuseppe Meloni (Pd) che ha sollecitato fra l’altro l’individuazione di nuove risorse per il settore.

La parte della legge che si occupa del sughero, ha affermato il commissario straordinario Pulina, «può essere senz’altro migliorata, anche perché gravi fenomeni di erosione naturale rischiano di far scomparire il sughero da tutto il Mediterraneo nei prossimi 100 anni; quindi dobbiamo seminare oggi e lavorare molto per evitare di perdere una risorsa importante per il nostro settore manifatturiero e per l’indotto».

Successivamente le audizioni sono proseguite con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

A nome della Confederdia, il segretario regionale Ugo Tanchis ha sostenuto che «c’è sicuramente bisogno di una riforma, ma il disegno di legge 218 trascura alcuni dati molto importanti per l’Ente foreste, dove ci sono pochissime figure amministrative e moltissimi operai; l’età media complessiva di 52 anni, inoltre, appare inadeguata per una struttura che richiede molto impegno fisico, spesso in condizioni difficili». «Il contratto dell’Ente – ha concluso – va poi armonizzato con quello del sistema-Regione».

Per l’Ugl, il responsabile regionale Sandro Pileri ha definito il disegno di legge di riforma «tardivo e  comunque poco originale rispetto al quadro normativo nazionale». Pileri ha poi espresso preoccupazione sia per i difficili problemi legati al contratto del personale che per la volontà di “privatizzazione” che sembra ispirare il progetto di riforma.

Secondo lo Snaf, rappresentato dal segretario regionale Mario Foltz «l’Ente foreste doveva continuare ad esistere, mentre la nuova Agenzia poteva essere creata con un percorso separato». «A nostro giudizio – ha aggiunto – non ci sono grandi cambiamenti e non è chiaro il nuovo modello organizzativo; restano aperte, invece, tutte le questioni che riguardano il personale, cui viene applicato un contratto di dubbia legittimità non negoziato fra le parti”.

Le audizioni sulla legge forestale della Sardegna proseguiranno, compatibilmente con i lavori dell’Aula, con gli interventi dell’Anci Sardegna e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

La Giunta regionale ha approvato oggi un disegno di legge che dispone misure urgenti per l’eradicazione della malattia e prevede un Piano d’azione straordinario che sarà messo in atto da un Comitato ristretto d’indirizzo che opererà attraverso una Unità di progetto. Gli interventi costeranno circa 4 milioni di euro all’anno e, oltre all’azzeramento dell’epidemia, hanno come obiettivo il rilancio della produzione agroalimentare sarda garantendone qualità e sicurezza.
Prima di formalizzare la legge, sono stati avviati contatti con l’Unione Europea e il Ministero della Salute per costruire i presupposti di una azione condivisa. Uno dei risultati incassati è stato quello di ottenere dalla Direzione Generale della Sanità della Commissione europea il distacco, dal 1 dicembre per sei mesi con costi a carico della stessa Unione Europea, di Alberto Laddomada, vice capo unità della direzione generale Salute e tutela dei consumatori ed esperto riconosciuto in materia di peste suina africana. Viene ufficialmente avviata anche la collaborazione con Josè Manuel Sanchez-Vizcaino del Centro de Investigacion Visavet di Madrid considerato il massimo esperto di peste suina africana e di piani per eradicarla, ingaggiato attraverso una convenzione triennale da 100mila euro con l’Universita di Madrid. «L’Europa ci chiede di interrompere il ciclo biologico della peste suina africana e su questo lavoriamo dal primo giorno – dice l’assessore della Salute Luigi Arru –. Stiamo già ottenendo ottimi risultati sulla lingua blu, abbiamo fatto talmente bene rendendo obbligatoria la vaccinazione che l’Europa ci rimborserà metà dei costi sostenuti, circa 1 milione e 250mila euro dei 2,5 spesi. Non solo: una delegazione di Taiwan ci ha attribuito un punteggio di 9,5 su 10 per la politica sulla blu tongue. Nello stesso solco – aggiunge Arru – dobbiamo muoverci per la peste suina, facendo capire agli allevatori che eradicarla significa creare ricchezza per loro. Anche per i soldi messi in campo per la peste suina contiamo di ottenere il rimborso di metà della cifra dall’Europa, mettendo in atto un percorso virtuoso che ci venga ufficialmente riconosciuto».
Oltre a Laddomada e Vizcaino ne faranno parte il direttore generale della Presidenza Alessandro De Martini, che sarà il coordinatore, il consulente dell’assessorato della Salute Gianni Salis, il direttore generale dell’Agricoltura Sebastiano Piredda, il delegato dell’Assessorato dell’Ambiente Davide Brugnone, il delegato del direttore generale del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale Carlo Masnata e il commissario straordinario dell’Ente regionale Foreste Giuseppe Pulina. Entro 20 giorni dalla pubblicazione della delibera L’Unità dovrà predisporre un Piano d’azione straordinario per lotta ed eradicazione alla peste suina da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale che individui priorità e strategie d’azione, compresi tempi e risorse messi in campo. Il responsabile dell’Unità di progetto può attivare collaborazioni e convenzioni con Università, Enti e Centri di ricerca o singoli esperti, necessarie per fornire supporto scientifico, e con esperti esterni per la fornitura di servizi ritenuti necessari per l’eradicazione. Secondo l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi «il momento per imprimere una svolta alla lotta alla peste suina africana è favorevole, la mentalità sta cambiando. Dunque non ha più senso e non dà più risultati avere soltanto un atteggiamento di tipo repressivo: bisogna invece – conclude l’assessore Falchi – accompagnare gli allevatori in un percorso che li faccia definitivamente uscire dall’illegalità. Dobbiamo essere tempestivi per bloccare una volta per tutte la diffusione dell’epidemia». Secondo l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano per combattere l’epidemia «sono fondamentali la tutela ambientale e la vigilanza, per essere certi che le regole vengano rispettate».

 

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Si è insediato il nuovo commissario straordinario dell’Ente Foreste, Giuseppe Pulina. Lo scorso 4 novembre, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha presentato al personale dell’Ente Foreste il neo commissario, nominato dalla Giunta il 28 ottobre 2014, che proprio nell’occasione ha ricevuto le consegne dal presidente uscente, Delfo Poddighe.
La nomina del commissario si è resa necessaria al fine di garantire continuità amministrativa a seguito della decadenza del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Foreste della Sardegna e nelle more di approvazione della legge di riordino. Durante l’incontro sono state illustrate le principali linee di indirizzo che caratterizzeranno il rilancio dell’Ente:
– modernizzazione e attualizzazione dei compiti istituzionali, con particolare riferimento alle esigenze di innovazione e sviluppo delle politiche forestali; a tal fine l’attività istituzionale dell’Ente, oltre alla gestione delle risorse forestali, dovrà inquadrarsi nelle più articolate politiche ambientali di tutela del territorio (parchi e gestione della biodiversità, cambiamenti climatici, difesa dai rischi ambientali, turismo, ricerca scientifica);
– individuazione delle azioni per consentire una migliore valorizzazione, anche economica e sociale, del patrimonio naturale assegnato e dei beni prodotti, affinché sia possibile intervenire con processi incentrati sulla qualità e la valorizzazione delle risorse naturali al fine di permetterne la fruizione;
– valorizzazione dell’esigenza di promuovere l’adeguamento tecnologico e l’innovazione delle struttura;
– ridefinizione e ottimizzazione dei compiti istituzionali dell’Ente, al fine di razionalizzare la gestione delle competenze, attualmente eccessivamente frammentate, che talvolta si sovrappongono a competenze analoghe assegnate a differenti rami dell’Amministrazione regionale determinando inutili sovrapposizioni e diseconomie;
– razionalizzare gli obiettivi in funzione delle attività: a tal fine è necessario rivisitare la struttura organizzativa dell’Ente, ormai superata, legata essenzialmente alla gestione dei cantieri forestali e verificare, anche attraverso l’analisi comparata con altre realtà regionali, l’opportunità di attuare un differente modello organizzativo.

 

Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale ha approvato oggi una delibera che nomina il professor Giuseppe Pulina commissario straordinario dell’Ente Foreste della Sardegna per sei mesi e Giuseppe Verona, ex direttore della Confindustria Sud Sardegna, commissario dell’Enas per tre mesi a titolo gratuito.Di seguito le altre delibere approvate oggi dalla Giunta regionale.
Numerose le delibere approvate nei vari settori.
In materia sanitaria, la Giunta ha dato il via libera al disegno di legge proposto dall’assessore Luigi Arru sull’armonizzazione della contabilità delle aziende sanitarie regionali. L’obiettivo è quello di rendere i documenti contabili delle ASL omogenei e tra loro comparabili. Approvata, sempre su proposta dell’assessore Arru, una delibera che rettifica un precedente provvedimento della Giunta del 5 agosto scorso sulla ripartizione delle risorse per la vaccinazione dei capi di bestiame contro la blue tongue.
Su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, è stato approvato il disegno di legge concernente l’approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013.
Su proposta del presidente, Francesco Pigliaru, l’esecutivo ha individuato nell’assessorato dei Lavori pubblici la struttura che dovrà assumere per la Regione il ruolo di referente unico per il monitoraggio delle opere pubbliche.
L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha proposto la delibera, approvata dalla Giunta, che stanzia 520mila euro a favore delle organizzazioni agricole professionali. La delibera prevede anche i criteri di ripartizione delle somme stanziate. È stata inoltre approvata, sempre su proposta dell’assessore Falchi, la delibera che stanzia contributi alle associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna per la tenuta libri genealogici e svolgimento dei controlli funzionali del bestiame per il 2014. L’agenzia Laore si occuperà di erogare un’anticipazione pari ai 2/3 della somma prevista. La somma erogata è di 3 milioni e 378 mila euro. L’esecutivo ha dato il via libera alla delibera che prevede disposizioni urgenti a favore del Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis, sulle quali abbiamo riferito in altra parte del giornale.
La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari Generali e Personale Gianmario Demuro, ha approvato la delibera sullo stato di attuazione del programma di reclutamento e sulla ripartizione del personale regionale inquadrato mediante procedura di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Con il provvedimento, si ridetermina sulla base delle priorità il contingente del piano triennale approvato con delibera del 2012.
Su proposta dell’assessore del Turismo, Francesco Morandi, la Giunta ha approvato la nomina dei componenti del Comitato tecnico regionale a cui è affidato il parere sulla concessione dei contributi in conto interessi e in conto capitale in regime “de minimis” alle imprese artigiane, in base alla legge 949 del 1952. Il Comitato è composto da cinque componenti.
Diverse le delibere, riguardanti procedure di valutazione di impatto ambientale (Via), approvate dalla Giunta su proposta dell’assessore, Donatella Spano. E’ stato espresso parere negativo dal servizio Savi (Sostenibilità ambientale valutazioni impatti e sistemi informativi ambientali) per un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica proposto da Novawind Sud nei Comuni di Selegas, Gesico, Guamaggiore, Guasila, Segariu, Furtei e Sanluri, con una potenza nomimale di 75 megawatt per 25 aerogeneratori su 25 ettari. Giudizio negativo anche per il progetto di un altro impianto eolico, della potenza di 54 megawatt, costituito da 18 aerogeneratori e che avrebbe interessato i Comuni di Bessude, Bonnanaro, Borutta, Siligo, Ploaghe, e Codrongianos, proposto da Edison Energie Speciali Spa. E’ stata quindi concessa l’estensione dell’efficacia temporale della Via (delibera numero 47/36 del 7 agosto 2012) per la realizzazione del complesso turistico, alberghiero e residenziale, Iknusa proposto da Gavino Ghisu e Francesca Cannas. La Giunta ha inoltre espresso il nulla osta al conto consuntivo dell’esercizio 2013 dell’Ente foreste della Sardegna.
In materia di trasporti, la Giunta ha approvato la delibera proposta dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana che prevede la riprogrammazione delle risorse POR FESR 2007-2013, Asse V (Infrastrutture di trasporto urbano sostenibile), riguardante gli interventi sulle linee della metropolitana leggera di Cagliari e nell’area del porto industriale di Porto Torres.
E’ stata varata, infine, una modifica al piano triennale 2013-2015 per accelerare i contributi del 2014 allo Sport e per consentire ai sodalizi sportivi di partecipare agli avvisi pubblici con una autocertificazione. La delibera propone anche un termine finale entro il quale le associazioni dovranno integrare le istanze già presentate. 

 

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.