22 November, 2024
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La Casa di Suoni e Racconti prosegue i suoi appuntamenti natalizi organizzando, in collaborazione con il comune di Serdiana, la Rassegna culturale invernale dicembre sotto l’Albero – Il Natale di Serdiana si veste di Cultura, diretta dal musicista Andrea Congia. Dopo il Concerto natalizio dei Cori dell’Associazione Culturale Punto Musica di Dolianova tenutosi venerdì 13 dicembre, presso la Chiesa del Santissimo Salvatore, saranno due gli appuntamenti letterari e musicali in programma domenica 22 dicembre 2019, presso la Casa Museo (Ex Casa Mura).

L’antica casa serdianese, alle ore 16.30, sarà scenario dello spettacolo Canto di Natale, la nuova opera musico-teatrale, nata con l’intento di portare in scena l’omonimo celebre racconto dello scrittore britannico Charles Dickens, prodotta dalla Casa di Suoni e Racconti in sinergia con la Compagnia Nefos – Artisti Associati. Lo spettacolo vedrà in scena l’attore Riccardo Montanaro ed il musicista e compositore Andrea Congia che, mescolando modalità espressive e linguaggi artistici, trasformeranno il suddetto racconto di metà Ottocento in una Fiaba Musicale dedicata alla riscoperta del vero significato del Natale.

La serata proseguirà alle ore 18.00 con la Premiazione dei finalisti della decima edizione del Concorso letterario per racconti brevi e aforismi rivolto ad adulti e ragazzi bandito dall’Associazione CartaBianca nel mese di giugno. Fabrizio Nicoletti coordinerà la serata e il chitarrista Andrea Congia accompagnerà con le sue musiche, tra una premiazione e l’altra, la lettura di alcuni stralci dei racconti in gara. A conclusione verrà presentata l’Antologia “CartaBianca, 10 anni di Concorsi Letterari”, pubblicata dall’editore Kalb, con le opere selezionate dai giurati Paolo Montaldo, Enrico Valdes, Fanny Boninu e Giuseppe Vargiu. Durante la serata la Casa Museo ospiterà la mostra personale di Federico Cerulla e Stefania Polese.

Il programma culturale e artistico è finanziato dall’assessorato ai Servizi Socio-Culturali del comune di Serdiana. La partecipazione alle serate è libera e aperta a tutti.

   

 

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Davide Marcello è il nuovo presidente della Confesercenti della provincia di Cagliari. Lo ha eletto l’assemblea elettiva riunitasi ieri a Cagliari per il rinnovo delle cariche statutarie. Nel corso dei lavori è stato fatto il punto sulla situazione dei comparti del commercio, del turismo e dei servizi in questo periodo economico così difficile, alla presenza dell’assessore regionale. Hanno partecipato alla discussione i rappresentanti dei diversi settori merceologici e delle diverse federazioni aderenti alla Confesercenti e il comune denominatore è stato la crisi che il nostro sistema economico sta attraversando.

Il presidente uscente Roberto Bolognese ha ricordato i passi che la Confesercenti provinciale di Cagliari ha fatto in questi ultimi otto anni, con la sua presenza in tutte le principali testate, con i suoi servizi, da quelli classici a quelli innovativi, con la sua crescita che, in quattro anni, è stata quasi del 70%, in controtendenza rispetto a tutte le associazioni di categoria. Roberto Bolognese ha ringraziato tutti coloro che in ogni modo hanno dato un aiuto allo sviluppo dell’associazione, permettendo di raggiungere risultati così importanti, arrivando a quasi 3.000 associati nella sola provincia di Cagliari.

L’assemblea ha poi proceduto allo svolgimento degli aspetti istituzionali ed ha votato all’unanimità dei presenti la fiducia a Davide Marcello, 51 anni, cagliaritano, titolare di una storica attività al dettaglio di abbigliamento, che guiderà la Confesercenti provinciale per i prossimi quattro anni. Davide Marcello ha poi presentato la lista della sua presidenza che, allo stesso modo, è stata votata all’unanimità. La nuova squadra è così composta: Francesco Angius, Paolo Angius, Gianluca Boi, Roberto Bolognese, Riccardo Cappai, Alessandro Cogoni, Mauro De Sanctis, Cinzia Frongia, Emanuele Frongia, Fabrizio Frongia, Roberto Iorio, Marco Medda, Alberto Melis, Gianluigi Molinari, Gianluca Mureddu, Nicola Murru, Maurizio Orgiana, Antonello Pili, Alberto Piludu, Cesare Pintus, Davide Pisano, Giuliano Pistis, Brunella Porceddu, Francesca Spissu, Giuseppe Vargiu e Milena Zara.

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«Un milione e mezzo di euro in più rispetto ai tre milioni di euro previsti nella legge di stabilità per il 2017». È questo, in sintesi, l’impegno assunto dal presidente Franco Sabatini (Pd), a nome della commissione Bilancio del Consiglio regionale, a conclusione dell’audizione dei rappresentanti delle compagnie barracellari della Sardegna.

Giuseppe Vargiu (Unione barracelli), Leonardo Pischedda (Compagnie barracellari) e Giovanni Chessa (Sindacato autonomo barracelli), nel corso dei rispettivi interventi, hanno illustrato ai componenti il parlamentino delle Finanze la difficile situazione delle 160 compagnie che impegnano 5.600 barracelli in compiti e funzioni strategiche per la tutela del territorio, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto nelle zone interne e nelle aree rurali.

A preoccupare i barracelli è la riproposizione del taglio delle risorse rispetto al 2015 (lo stanziamento era stato di 4.5 milioni di euro)  che di fatto compromette la sopravvivenza di gran parte delle compagnie che hanno registrato, nell’ultimo anno, anche l’ulteriore riduzione del cosiddetto “premio” che ha raggiunto cifre tali – così hanno affermato Vargiu, Chessa e Pischedda – da far sì che il servizio dei barracelli goda di un premio pari a 16 centesimi di euro l’ora.

I barracelli hanno inoltre denunciato la presunta volontà della Protezione civile regionale di procedere con la cancellazione delle compagnie barracellari e di favorirne la progressiva marginalizzazione a vantaggio dei cosiddetti gruppi di protezione civile, la cui costituzione è in crescita nei diversi centri dell’Isola.

I rappresentanti dei barracelli sardi hanno quindi formalizzato la richiesta di intervento della commissione per incrementare lo stanziamento 2017, portandolo da 3 a 4.5 milioni di euro, nonché hanno sollecitato un intervento per accelerare la revisione della legge istitutiva del corpo di polizia locale e rurale (legge n.25 del 15 luglio 1988) e l’approvazione del disciplinare delle uniformi («da due anni giace senza esiti negli uffici dell’assessorato dell’Ambiente»).

Senza risposte adeguate i barracelli escludono la firma del protocollo di collaborazione con il Corpo forestale e la protezione civile regionale per il concorso nella campagna antincendi 2017.

A sostegno delle ragioni delle compagnie barracellari sono intervenuti nel corso dei lavori in commissione il capogruppo di Sel, Daniele Cocco («la riduzione degli stanziamenti ai barracelli è immotivata e incomprensibile»), il consigliere del Pd, Alessandro Collu («le compagnie barracellari sono insostituibili»), il consigliere Pd, Piero Comandini («serve ripristinare gli stanziamenti del 2015 e procedere spediti con la revisione della legge 25/88»), il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda e il consigliere della Base, Gaetano Ledda («con i fondi previsti nelle legge di stabilità 2017 le compagnie barracellari cesseranno di esistere, serve aumentare le risorse di almeno 1.5 milioni di euro»).

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

I consiglieri regionali Pietro Cocco (Pd), Piero Comandini (Pd) e Daniele Cocco (Sel) questa mattina hanno presentato una proposta di legge Pd-Sel per la riorganizzazione ed il funzionamento delle compagnie dei barracelli.

La finalità  è che il barracello del futuro debba diventare un professionista della sicurezza territoriale, capace di intervenire in contesti diversificati in collaborazione con i comuni e le autorità di pubblica sicurezza.

«Quello dei barracelli – ha detto in apertura Pietro Cocco – è un corpo che ha una grande storia in Sardegna e la nostra proposta inserisce in questa tradizioni alcune innovazioni importanti: fra tutte la definizione di polizia locale con competenza su tutto il territorio regionale, la professionalizzazione degli operatori e l’estensione dei compiti istituzionali.»

«Il ruolo delle compagnie dei barracelli – ha poi sottolineato Piero Comandini – è più attuale che mai perché già oggi, di fatto, svolgono nella nostre campagne e soprattutto nelle zone interne attività importanti che vanno potenziate: difesa e salvaguardia del territorio, prevenzione degli incendi, dell’inquinamento e del dissesto idro-geologico in collaborazione con altre autorità regionali e nazionale.»

«Dopo 27 anni – ha aggiunto il consigliere del Pd – c’era la necessità di modificare in modo radicale le legge istitutiva introducendo in modo particolare nuovi requisiti di accesso al corpo e di progressione interna e percorsi di formazione professionale.»

Secondo il capogruppo di Sel Daniele Cocco, inoltre, «la nuova legge si inserisce positivamente in un contesto molto delicato che riguarda le nostre zone interne, dove lo Stato sta purtroppo abbandonando molti presidi di legalità: è essenziale, quindi, integrare e sviluppare il sistema di sicurezza con persone che conoscono molto bene il territorio e sanno come e dove intervenire». Cocco, dopo aver auspicato che il Consiglio regionale approvi la legge in temi brevi, ha messo l’accento sulla possibilità di utilizzare la scuola di Polizia Di Bono per le attività formative delle compagnie dei barracelli ed ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, sia per la predisposizione dei nuovi regolamenti comunali sulla materia che, in prospettiva, per dotare il corpo di una uniforme unica in tutta la Sardegna.

All’incontro ha partecipato anche Giuseppe Vargiu, presidente dell’Unione Barracelli, che ha ringraziato i i rappresentanti delle istituzioni regionali per aver voluto coinvolgere la categoria. «Siamo 5.300 in tutta l’Isola suddivisi in oltre 150 compagnie – ha detto Vargiu – ora in qualche modo siamo solo vedette ma sappiamo di poter fare molto di più per garantire la sicurezza delle nostre campagne con una presenza ancora più costante sul territorio ed un ruolo che, con la nuova legge, potrà essere molto più incisivo».

Oltre ai finanziamenti dei comuni, le spese della compagnie dei barra calli sono coperte dalle Regione con uno stanziamento di circa 4.5 milioni l’anno, confermato nella finanziaria 2015. La somma comprende sia le spese generali e di funzionamento, sia le premialità che vengono assegnate a ciascuna compagnia sulla base di una valutazione quantitativa e qualitativa dei servizi svolti.