22 December, 2024
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Sabato 27 agosto la piazzetta Italo Diana di Sant’Antioco ha ospitato un evento commemorativo che ha visto protagonista il complesso musicale bandistico “Giuseppe Verdi” Città di Sant’Antioco, in occasione del 51/mo anno dalla morte del maestro Giuseppe (noto Geppino) Manservigi. Il concerto era inserito nella manifestazione musicale “Incontri musicali antiochensi”, che si sono svolti dal 25 al 31 agosto e che hanno visto come protagonisti allievi, docenti e professionisti della musica in corsi di alto perfezionamento e concerti di alto livello, oltre che rendere onore ad un suo grande maestro ha ripercorso la sua storia, dal 1872, anno della fondazione, fino ai nostri giorni.

«Commemorare uno dei più grandi musicisti che ha contribuito a forgiare il complesso bandistico subito dopo la seconda guerra mondiale e che ha lasciato una grande eredità anche come uomo e insegnante nella nostra cittadina – ha sottolineato la presidente della banda, Marcella Schirru – ha significato onorare la musica nel suo aspetto più alto nel rendere omaggio ad un maestro di musica e alla propria banda.»

La banda Giuseppe Verdi, oltre ad essere presente alle manifestazioni più importanti civili e religiose della propria città e del territorio, da sempre è protagonista di eventi culturali e musicali di prestigio. E’ stata una vera e propria “festa della musica”, con pezzi attinti dalla musica classica e pop eseguiti dai bandisti, con la collaborazione dei maestri dei corsi di alto perfezionamento. Alla serata hanno partecipato le autorità del paese e molte persone che hanno vissuto la storia della banda. Tra gli altri, i figli del maestro Giorgio e Laura, il genero Ireneo che ha cantato in suo onore alcuni pezzi di Andrea Bocelli, fino ai vecchi bandisti e maestri che lo hanno conosciuto o che hanno fatto parte del complesso in tutti questi anni, fra i quali il maestro Remigio Pili che, allievo del maestro Geppino, a sua volta ha diretto la banda per oltre vent’anni. E ancora il bandista Pinuccio Lai che, per tanti anni ,è stato parte integrante della vecchia banda musicale, sostenendola e dando il massimo per mantenerla sempre presente nella vita cittadina.

Ancora oggi la banda Giuseppe Verdi è parte integrante della comunità, presente nella vita musicale, culturale e rappresentativa del paese.

Tito Siddi

geppino-manservigi

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Domenica 30 agosto cala il sipario sull’edizione numero ventisette del Seminario Jazz di Nuoro, con il saggio-concerto finale che coinvolgerà, come sempre, tutti gli allievi e i docenti dei corsi. In attesa dell’ultimo atto, quest’anno in scena al CESP, il Centro Etico Sociale di Pratosardo, alla Scuola Civica di musica “Antonietta Chironi” vanno avanti anche oggi per tutto il giorno le lezioni di teoria e pratica del jazz.

In serata, alle 21.00, fa invece tappa a Onanì la rassegna di concerti abbinata al Seminario jazz: al centro dei riflettori in piazza Funtana Manna (ingresso gratuito), il Collettivo T. Monk, giovane band di dieci elementi nata in seno al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (che contribuisce a questa trasferta in terra sarda, proseguendo così la serie di collaborazioni dei Seminari jazz nuoresi con i conservatori, inaugurata l’anno scorso con il “Luigi Canepa” di Sassari e il “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari). Con il leader Dario Trapani alla chitarra (e autore degli arrangiamenti), ci sono la cantante Marcella Malacrida, tre sassofonisti – Rudi Manzoli (baritono), Nicolò Ricci (tenore) e Paolo Lo Polito (contralto) -, Alberto Mandarini alla tromba, Andrea Baronchelli al trombone, Niccolò Cattaneo al pianoforte, Marco Rottoli al contrabbasso e Riccardo Chiaberta alla batteria.

Nato a fine 2011 su iniziativa del chitarrista Dario Trapani, il collettivo si pone come primo scopo di rielaborare il songbook di Thelonious Monk, uno dei più grandi e influenti compositori della storia del jazz. Caratteristica peculiare delle sue composizioni è la possibilità di esecuzione da parte di qualsiasi tipo di formazione, dalle combo più piccole, ai gruppi orchestrali: da qui nasce l’idea di questo ensemble, elaborando il vastissimo repertorio di Monk con un’orchestrazione ex novo per cinque fiati, chitarra elettrica, piano, contrabbasso e batteria, più voce in alcuni brani. Il 2013 è un anno di intensi live per il collettivo, che dopo un primo concerto nella città natale, Milano, ha l’occasione di suonare in diversi festival e rassegne in Italia, tra cui Umbria Jazz. Pur rimanendo fedele alla direzione intrapresa di tributo al genio di Thelonious Monk, il gruppo allarga a poco a poco i propri orizzonti integrando nel repertorio nuovi arrangiamenti di brani di John Coltrane, Joe Henderson, Sparklehorse, e ospitando Francesco Lento alla tromba e Andrea Dulbecco al vibrafono. È dello scorso febbraio l’esordio discografico con l’album “Ugly Beauty”, prima pubblicazione anche della neonata Honolulu Records, etichetta indipendente creata da alcuni membri del Collettivo T. Monk insieme ad altri musicisti della scena jazz milanese.

Collettivo T.Monk (2s)Collettivo T.Monk (s) Collettivo T.Monk (3s) 

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Si avvia alla conclusione il Seminario Nuoro Jazz, che nel weekend vive le pagine conclusive della sua ventisettesima edizione. Mentre alla Scuola Civica di musica “Antonietta Chironi” proseguono le lezioni in vista del saggio finale, in programma domenica al CESP, il Centro Etico Sociale di Pratosardo, che suggellerà le undici giornate didattiche promosse dall’Ente Musicale di Nuoro, il cartellone dei concerti collegato ai corsi propone domani (venerdì 28) due diversi appuntamenti.

Il primo è alle 19.00 al MAN, il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro: protagonista Gil Goldstein. Reduce dalla masterclass che ha tenuto nei giorni scorsi e dal concerto della sera prima con Antonello Salis e Totore Chessa, il musicista americano si presenta in solo alla fisarmonica nello spazio museale di via Satta. E sarà un’ottima occasione per apprezzare da vicino il talento del quasi sessantacinquenne compositore, arrangiatore, pianista nonché fine solista dello strumento a mantice su cui ha mosso i primi passi nella musica da bambino.

In serata, alle 21.30, seconda tappa della rassegna fuori Nuoro. Dopo Posada (lunedì scorso), stavolta è il turno di Orosei dove, nella consueta sede di Casa Cabras (biglietto intero a dodici euro, ridotto a dieci), è di scena un trio di nomi di primo piano del jazz italiano: Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. È dell’anno scorso il loro “3 of visions”, nove brani originali più due cover per un album variegato che dalla radice jazz attinge qua e là ad altre fonti, come il blues, il rock, la psichedelia.

Sabato la rassegna di concerti approda a Onanì (in piazza Funtana Manna, ore 21.00) con il Collettivo T. Monk, giovane band di dieci elementi nata in seno al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Infine, domenica, l’ultimo atto con il saggio finale al CESP di Pratosardo, momento di convergenza fra la parte concertistica e quella strettamente didattica di Nuoro Jazz. Protagonisti di quello che si annuncia ancora una volta come un lungo e variegato happening, con inizio alle 19.00 saranno al solito gli allievi del Seminario, diretti e affiancati, di volta in volta, dai loro musicisti-docenti.

 Gil Goldstein3 of visions

Medas-foto di Giorgio Russo

Si chiude lunedì sera, in Piazza Municipio, a Iglesias, il Festival della Storia 2015, la manifestazione organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas e incentrata quest’anno sulla commemorazione della Prima guerra mondiale.

Il programma della seconda e ultima giornata prevede lo spettacolo “La Grande Guerra”, narrazione scritta e interpretata da Gianluca Medas insieme a Noemi Medas, figlia d’arte, con l’accompagnamento delle musiche della Banda comunale “Giuseppe Verdi” di Sinnai, diretta da Lorenzo Pusceddu, e dalle voci della Corale scuola civica di musica Città di Sinnai, diretta da Daniele D’Elia. Apertura del sipario prevista per le ore 21.00. Ingresso libero.

La rappresentazione narra fatti ed eredità politica della Prima guerra mondiale attraverso i testi di autori fondamentali come Giuseppe Dessì, Emilio Lussu e Giuseppe Fiori, e le vicende di personaggi storici isolani quali Raimondo Scintu, Eligio Porcu e Samuele Stochino, senza tralasciare un ricordo Brigata Sassari, protagonista di quei difficili momenti.

Ideato e diretto da Gianluca Medas, prodotto e organizzato dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo, sull’identità e sull’amore.

Teatro Centrale Carbonia copia

Sabato 21 marzo, al Teatro Centrale di Carbonia, per la Stagione di Danza curata dall’Associazione Enti locali per lo spettacolo, in collaborazione con il comune di Carbonia, andrà in scena La Traviata, della Compagnia Artemis Danza, per la regia e coreografia di Monica Casadei.

“La Traviata” è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei (eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente) dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi. Lo spettacolo che andrà in scena a Carbonia proporrà una “Traviata” letta dal punto di vista di Violetta. Violetta, appunto, contro tutti. Violetta al centro di una società maschilista espressa da un coro in nero. Violetta moltiplicata in tanti elementi femminili, in tanti spaccati di cuore. Violetta disprezzata, che anela, pur malata, pur cortigiana, a qualcosa di puro. Violetta contro cui si scagliano le regole borghesi espresse dal padre di Alfredo, Giorgio Germont, emblema di una società dalla morale malsana. Una società in cui per certi versi si rispecchia a distanza anche la nostra. Ed ecco Violetta in mezzo ad altre Violette, gonna bianca, gonna della festa, ma anche del dolore, espresso da un assolo danzato di schiena, come emblema della solitudine.

E’ in programma sabato sera, nella sede dell’associazione culturale “Isidoro Sarritzu”, in via Eligio Porcu 231, alle 18.30, a Quartu Sant’Elena, la presentazione del libro sulla vita di Enrico Berlinguer curato da Pierpaolo Farina, che ha sistematizzato per la prima volta in una raccolta di oltre 400 pagine i discorsi, gli scritti e le interviste dell’ex-segretario del PCI, che ha portato il 14 giugno 2013 Bianca Berlinguer a rompere il silenzio dopo 29 anni e a parlare per la prima volta in pubblico del padre.

Interverranno l’autore, Pierpaolo Farina, giovane di 24 anni, e Tore Corona, presidente della Fondazione Berlinguer.

La presentazione è organizzata dall’associazione culturale “Isidoro Sarritzu” e dal circolo del partito della Rifondazione Comunista di Quartu Sant’Elena.

Il libro verrà presentato anche domenica 30 novembre, alle 18.30, a Iglesias, in via Giuseppe Verdi, angolo Piazza Pichi.

Presentazione del libro su Enrico Berlinguer