24 November, 2024
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Non c’è futuro senza radici. Occorre riscoprire la propria coscienza di comunità per acquisire la forza di combattere lo spopolamento. Una forza che risiede nel proprio cammino e che viene da una lunga storia fatta di piccoli e grandi uomini capaci, con il proprio esempio, di dare lezioni di vita, di etica, di umanità. Gli stessi uomini che sabato all’ex convento Francescano sono stati ricordati dagli studiosi Michele Pinna, Stefano Alberto Tedde e Giuseppe Zicchi nel corso del convegno intitolato “Coscienza di paese – personaggi e vicende padriesi”, suscitando l’interesse attento e partecipe della popolazione.

L’iniziativa, organizzata dall’Istituto di studi e ricerche Camillo Bellieni in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha permesso di conoscere figure importanti come il teologo Pietro Paolo Prunas, gli accademici Giovanni Antonio Virdis, Giovanni Pinna Farrà e Carlino Sole, ma anche artisti come il celebre “cantadore” Gavino De Lunas, professionisti del dopoguerra come gli esponenti sardisti Salvatore Sale, Antonio Cambule e Totoi Mura e l’ex insegnante e politico Orazio Porcu. I relatori hanno saputo tenere alta l’attenzione facendo ampi riferimenti ad aneddoti, fonti d’archivio e inediti autografi.

«La mancanza di lavoro non è l’unico motivo per cui i paesi si spopolano – ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be. ci sono fattori che vanno al di là del mero aspetto economico, e sono legati alla coscienza collettiva, alla capacità di riscoprire il proprio valore in quanto comunità.»

Il sindaco Alessandro Mura e l’assessore della Cultura Pangela Dettori hanno espresso compiacimento per l’ottima riuscita dell’iniziativa. «Stiamo puntando da tempo a riscoprire la memoria rafforzando il tratto identitario – ha affermato il primo cittadino -. Ci accorgiamo che la gente partecipa con interesse e con vivo entusiasmo a queste manifestazioni, proprio perché si parla degli antenati che hanno reso onore al nostro paese.»

A conclusione dell’evento, è intervenuto a sorpresa Orazio Porcu, l’unico personaggio padriese ancora in vita tra quelli ricordati durante il convegno. Al fianco della presidente del Bellieni, Maria Doloretta Lai, Orazio Porcu ha raccontato gli esordi nella vita politica a Padria, il ricordo delle piccole cose all’apparenza insignificanti ma che stanno alla base della nostalgia, e le esperienze di vita, di insegnante e di politico.

Orazio Porcu ha rivolto l’invito a indagare figure di illustri cittadini di passaggio, come Stanis Dessì, che negli anni della guerra fu sfollato proprio a Padria. Poi, un secondo invito all’Amministrazione comunale, affinché il Museo Civico possa essere intitolato a Carlino Sole, meritevole di aver recuperato tanti reperti storici. La manifestazione è inserita tra le attività che celebrano il trentennale della fondazione dell’Istituto Bellieni.