2 November, 2024
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Lo sportello linguistico comunale a Sassari è di nuovo una realtà, e ha trovato casa nel Centro Giovani di Piazza Santa Caterina, che resterà aperto al pubblico dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00. Il raggio d’azione dello sportello sarà però ampliato ad altre comunità dell’area linguistica sardo-corsa, per coinvolgere i comuni di Castelsardo, Porto Torres, Sorso, Stintino e Valledoria.

L’iniziativa, resa possibile grazie all’impegno intrapreso dall’Istituto Camillo Bellieni con l’Amministrazione comunale turritana, proporrà attività di promozione linguistica e culturale attraverso laboratori didattici, in collaborazione anche con le associazioni presenti nel territorio. Saranno inoltre messi a disposizione dei cittadini i documenti amministrativi pubblici tradotti dall‘italiano sia in sardo che nella variante “sardo-turritanaˮ. Lo sportello rimarrà aperto fino al 30 luglio prossimo per la prima annualità 2019-2020.

Gli operatori incaricati sono Francesca Sini, Anna Laura Pirisi, Adriana Cocco, Lucia Sechi, Daniela Masia, Giovanni Muroni ed Antonella Idini. Per quanto riguarda la funzione di mediazione e consulenza linguistica generale per amministratori e cittadini, a Sassari le attività saranno suddivise in trentacinque ore settimanali per un totale di 1520, mentre in ciascuno degli altri cinque comuni il lavoro è ripartito in quindici ore settimanali per un totale di 592. Nella seconda annualità ai comuni dell’hinterland si aggiungerà anche Sennori.

I docenti dei corsi di alfabetizzazione e didattica sono Michele Pinna, Daniela Masia e Mario Marras, mentre i tutor Maria Antonietta Pinna, Giuseppina Ruggiu ed Adriana Cocco. Per i Laboratori tematici i docenti sono invece Giovanni Fancello (cucina), Gabriele Farina e Gianluca Dessì (Musica), Antonello Bazzu, Mario Marras e Giovanni Loriga (Teatro e Poesia) mentre gli operatori per l’attività di promozione culturale sono Lucia Sechi (Laboratori cucina), Anna Laura Pirisi (musica) e Francesca Sini (Teatro e poesia).

La norma ortografica utilizzata (anche durante le lezioni) sarà quella della LSC (Limba sarda comuna), anche per quanto concerne la grafia sardo-turritana. Per i progetti didattici e di formazione sarà applicato il metodo CLIL.

A inaugurare le attività d’animazione sarà il laboratorio di poesia e teatro “Ajò vi semmu”, della durata di diciotto ore, destinato a chi abbia voglia di approfondire la comprensione dei meccanismi che presiedono alla scrittura poetica, attraverso lo studio e la sperimentazione: si va dalle tecniche del linguaggio fino agli aspetti più passionali. Per partecipare è richiesta competenza attiva e passiva della lingua sarda o sassarese. Per iscrizioni contattare l’indirizzo istitutobellieni@gmail.com entro il 4 gennaio.

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L’idea di veicolare la storia della Sardegna come strumento di promozione del territorio sta forse per diventare realtà. L’iniziativa “In sos logos de Angioy” messa in campo dall’Istituto Camillo Bellieni nell’ottica di realizzare un percorso di turismo identitario, potrebbe essere la base per dare vita a un consorzio di tutela dei luoghi accomunati direttamente o indirettamente dal passaggio di Giommaria Angioy durante i moti antifeudali di fine Settecento.

L’obiettivo è quello di mettere insieme sinergie e risorse per grandi campagne di promozione, di comunicazione e valorizzazione di un territorio che tocca una gran fetta del nord Sardegna, a partire da Santu Lussurgiu per arrivare fino a Santa Teresa di Gallura.

In qualità di animatore, l’Is.Be si propone come capofila di un organismo nel quale avranno la possibilità di interagire diverse figure, a partire dalle Amministrazioni comunali per arrivare ai titolari di cooperative, associazioni culturali, professionisti, operatori commerciali e del settore accoglienza, ristoratori, produttori, gestori di servizi agroalimentari e tutte le altre personalità singole interessate a far parte del gruppo.

L’annuncio è stato dato durante il nono appuntamento del percorso culturale che domenica ha fatto tappa a Ittiri e Uri, permettendo di scoprire il ruolo chiave di queste due comunità del Coros nelle avvisaglie della sarda rivoluzione. Le vicende e i personaggi dei due paesi sono stati evidenziati attraverso le voci guida dello studioso Antonello Nasone, dell’archivista Stefano Alberto Tedde e dell’archeologa Giuseppina Ruggiu.

Sono state visitate l’abbazia di Nostra Signora di Paulis, edificata nel XIII secolo dai monaci cistercensi, dove è stata ricordata la figura emblematica di Piero Cao, conosciuto come il Padre Bianco. La comitiva si è poi trasferita all’interno della chiesa di San Francesco, dove rinfrancata dalla gradevole frescura degli ambienti interni, ha potuto approfondire la personalità di don Vincenzo Serra, il più agguerrito antagonista dei feudatari Ledà.

Il confronto fra le due fazioni portò nel 1798 a una pasqua di sangue, quasi in stile Ok Corral, in un conflitto a fuoco che fece strage tra le vie del paese. Lo “strumento d’unione” fu invece firmato nei pressi della chiesa di San Pietro, che è stata anche l’ultima tappa del percorso mattutino dell’Is.Be.

In serata il gruppo si è trasferito a Uri per visitare i più significativi monumenti, tra i quali la chiesa di Nostra Signora della Pazienza e la casa Dettori-Delogu, che fu dimora di Giorgio Pinna-Mulas, sindaco del paese coinvolto nella rivolta antifeudale assieme a suo fratello, il viceparroco Giovanni.