2 November, 2024
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Entra nel vivo, a Carloforte, il Marballu’s festival, cinque giorni all’insegna di virtuosismi circensi, teatro di narrazione, danza, musica e buon cibo per l’organizzazione dell’associazione Bötti du Shcöggiu, dietro la direzione artistica di Susanna Mannelli.

Domani, giovedì 29 agosto, si parte già la mattina quando tra le 11.00 e le 12.30 in piazza Carlo Emanuele Mavi e Simone (alias Maria Vittoria Durante e Simone Petrucci) di Bötti du Shcöggiu accoglieranno gli ospiti di questa edizione con interviste che potranno essere seguite anche sui canali social del festival.

Nel pomeriggio ci si sposta nel Parco del Canale del Generale dove alle 19.45 sarà inaugurata “Visioni”, la sezione del festival dedicata al teatro. Ospite di questa prima serata sarà Gloria Uccheddu che presenterà Curiosella e le Janas della Compagnia Le Voci di Astarte, uno spettacolo che esplora le radici dell’identità e della memoria dei luoghi. Alle 21,45, segue Planeta trampoli, spettacolo di e con Julienne.

A chiudere la serata sarà un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica: alle 23.15, sarà presentato Bluem, l’innovativo progetto di Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice sarda che con il suo primo album, Notte, pubblicato nel 2021 ha ricevuto elogi da critica e pubblico con recensioni positive su Corriere della Sera, Venerdì di Repubblica, Rockit e altri.

Cambio di data per il bellissimo spettacolo Curiosella e le Janas dell’Estate dei Botti: non più lunedì ma domenica 31 luglio, al Giardino di note di Carloforte, alle 20.30.

Un momento magico, uno spettacolo per bambini e ragazzini, ma molto interessante anche per gli adulti, prodotto dalla compagnia Le voci di Astarte, tratto dal libro Janas s’incantu di Sabrina Barlini, che cura la regia e recita con Gloria Ucceddu.

Oggi, 30 luglio, alle 19.15, alla residenza A Cova, prosegue si conclude il trio di concerti al tramonto con lo swing tzigane, il jazz meticciato ed altre sonorità travolgenti dei Blue Odessa.

Tre musicisti di origine francese con esperienze poliedriche: Clément Brussovsky alla voce e alla chitarra, Adèle Salomé al violino e Marcello Oudin al contrabbasso formano i Blue Odessa che coinvolgono il pubblico anche nelle danze.

Il concerto è gratuito, come i vini delle Cantine del Sulcis e gli snack di Dolce & Salato.

I Botti du Shcoggiu torneranno a settembre.

Il Marballu’s Festival tornerà a riempire di gioia l’isola dal 1 al 3 settembre con un ricco programma di teatro, danza, circo, musica, spettacoli per adulti e bambini al Parco del Canale del Generale.

 

I luoghi nascosti del borgo di Carloforte – uno dei più belli d’Italia – come vico Caprera, il retro dello storico Teatro Cavallera, che compie 100 anni; i prati a strapiombo sul mare e sul tramonto, come quello della residenza A Cova; il giardino “di note”, a ridosso delle antiche mura costruite dai primi tabarchini; il parco più bello dell’isola di San Pietro, quello del Canale del Generale: due ettari di piante esotiche, ruderi in pietra, saliscendi e panorami spettacolari. 

Sono le location dell’Estate dei Botti du Shcoggiu per questo 2022. 

Botti significa germogli in carlofortino e shcoggiu (scoglio) è l’affettuoso soprannome dell’isola di San Pietro. Dopo 28 anni di attività i “germogli dello scoglio” sono sbocciati con un festival che ha esordito la scorsa estate superando ogni aspettativa. E’ stato chiamato Marballu’s come il ballo del mare o il nomignolo di una persona molto amata. 

Il Marballu’s Festival tornerà a riempire di gioia l’isola dal 1 al 3 settembre con un ricco programma di teatro, danza, circo, musica, spettacoli per adulti e bambini al Parco del Canale del Generale.

Sarà preceduto da 6 appuntamenti, tutti gratuiti, allietati dai vini delle Cantine del Sulcis e dagli snack di Dolce & Salato, a partire dal solstizio d’estate.

Poesia

Il 21 giugno, alle ore 21.00, in occasione della manifestazione nazionale Le isole si accendono e della festa internazionale della musica, Susanna Mannelli, direttrice artistica e fondatrice dei Botti du Shcoggiu, coordinerà la lettura affabulata di poesie edite e inedite. Sul palco di Vico Caprera, dietro il Lungomare, si alterneranno la chitarra di Matteo Dessì e le percussioni di Antonio Pinna per un accompagnamento musicale. Gli abitanti sono invitati a recitare i poemi inviati da loro stessi e gli spettatori a scrivere sul posto i versi di una poesia collettiva in una forma di instant poetry che si conclude con l’invio di un messaggio in bottiglia, da affidare al mare.

Musica

Sun d’aixia in ti canti (suono della brezza negli angoli) è il titolo di tre appuntamenti musicali nella location più spettacolare dell’Estate dei Botti du Shcoggiu, la Residenza A Cova. Una ex stalla recuperata con la bioarchitettura, circondata da prati verdissimi tra le spiagge della Bobba e di Lucaise, a strapiombo sul mare. Qui la brezza è costante e i tramonti, già languidi, diventano indimenticabili al suono di musicisti che arrivano da tutto il mondo. Sono concerti e momenti leggeri, caldi, come un vento d’estate, che iniziano alle 19.15. 

Lunedì 11 luglio la fisarmonica dell’italo-giapponese Julyo Fortunato e la chitarra dell’italo-americano Sebastian Trevisan si incontrano tra brani originali e grandi classici.

Entrambi molto giovani, Julyo è figlio di musicisti erranti e si è esibito in tante formazioni, Sebastian è allievo delle scuole di musica californiane, entrambi con esperienze di circo teatro. Formano il duo Frighirifiri per accompagnare in un viaggio tra suoni mediterranei, ritmi sudamericani, romantiche ballate e paesaggi jazzistici. 

Domenica 17 luglio Il Duo Perfetto – formato dal violoncello del tedesco Robert Witt e dal pianoforte della sarda Clorinda Perfetto – avrà l’onore di inaugurare la presenza di un piano sul mare davanti alle Colonne di Carloforte (monumento naturale), per la prima volta nella storia dell’Estate dei Botti. Il suono sarà naturalmente…perfetto. Le melodie quelle argentine del tango e della milonga. Impossibile resistere. Anche per chi li ha già visti in tv ai Concerti del Quirinale.

Sabato 30 luglio le sonorità tzigane sono la forza di un trio di origine francese con esperienze poliedriche. Clément Brussovsky alla chitarra, Adèle Salomé al violino e Marcello Oudin al contrabbasso formano i Blue Odessa e si alternano nelle voci che coinvolgono tutto il pubblico.

Cinema

Giovedì 14 luglio, alle 21.45, nella piazzetta del Teatro Cavallera, che quest’anno compie un secolo, dietro il Lungomare, proiezione del film muto Speedy (1928), ispirato a un comico di quell’epoca, con uno spettacolo dal titolo Harold Lloyd il terzo genio

Teatro

Lunedì 1 agosto, alle 20.30, al Giardino di note quest’anno la tradizionale rappresentazione per fiabe sugli scalini è uno spettacolo dedicato ai più piccoli, ma molto interessante anche per gli adulti, che si chiama Curiosella e le Janas (le fate, in sardo). Prodotto dalla compagnia Le voci di Astarte, è portato in scena da Gloria Uccheddu, con testo e regia di Sabrina Barlini.

Domani, giovedì 28 aprile, per Sa die de sa Sardigna, alle ore 17,00, presso il Parco di Colle Rosmarino, a Carbonia, verrà rappresentato lo spettacolo Pindulas, una particolare e divertentissima “lezione” di lingua sarda, con su Maistu e Curiosella e la sua allieva “unu pagu burricchedda”. Lo spettacolo è rivolto ai bambini ma diverte anche i più grandi. Realizzato in collaborazione con il comune di Carbonia, assessorato del Turismo, Pubblica Istruzione, Cultura e Ambiente. Al termine dello spettacolo, verrà offerta una merenda tipica della tradizione sarda.

Pindulas è una produzione de Le Voci di Astarte, nata nell’ambito delle attività di animazione territoriale del progetto identitario Janas – Lab, Bando CultureLab 2018 Regione Autonoma della Sardegna, Assessoradu de S’istrutzione Publica, Benes Culturales Informatzione, Ispetaculu e Isport, volto alla valorizzazione dei siti archeologici di Sorradile nella provincia di Oristano, Domus de Janas di Prunittu e Su Monte, e ne costituisce azione di promozione e disseminazione. Lo spettacolo, che viene proposto nelle scuole, parchi, siti di interesse storico, paesaggistico e naturalistico, intende contribuire a sensibilizzare riguardo i temi identitari, e all’insegnamento della lingua sarda, affinché possa essere parlata, rinnovarsi e rimanere lingua viva, quale importante elemento della nostra cultura. Lo spettacolo è itinerante e rappresenta una particolare “lezione” di lingua sarda, secondo una dinamica brillante in cui su maistu (Guido Cadoni) insegna all’allieva Curiosella (Gloria Uccheddu), il tutto accompagnato dalla musica dal vivo dei musicisti Alberto Balia e Rafaella Bandiera. Ideazione e regia Sabrina Barlini, supporto tecnico Andrea Manca, collaborazione alle realizzazioni sceniche Simona Barlini Pippieddas Laboriosas, merenda sarda doc, a cura di Umberto Delussu dell’Elicriso di Gonnesa. E’ sembrato perfetto, agli organizzatori e ai referenti dell’amministrazione che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento, proporre questo lavoro nel giorno della nostra festa de Sa die de sa Sardigna, in un luogo bellissimo della città di Carbonia, un luogo da valorizzare e promuovere, che costituisce non soltanto un importantissimo polmone verde per la città ma uno spazio ove, praticare sport, passeggiare, giocare e condividere momenti culturali e di comunità. Si ringrazia per la collaborazione l’Amministrazione comunale di Carbonia, gli assessori Michele Stivaletta, Giorgia Meli, Antonietta Melas, Stefano Mascia, dei rispettivi assessorati di competenza.
Costo del biglietto 6,00 €. Al termine dello spettacolo, verrà offerta una merenda genuina, tutta sarda, con prodotti biologici locali. E’ gradita la prenotazione per facilitare organizzazione di posti a sedere e merenda. Per info e prenotazioni 3311697898 – 3495004203 – 338 398 9517 (anche WhatsApp).

Ritratto d’artista per il Janas Festival 2021 organizzato da Le Voci di Astarte con la direzione artistica di Sabrina Barlini: oggi, alle 21.30, in piazza Chiesa, a Masainas, va in scena “La capretta di Maria” de Il Crogiuolo, lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Rita Atzeri, interpretato da Marta Gessa,Antonio Luciano e Daniela Vitellaro insieme con la giovane danzatrice Giulia Cannas per un ideale viaggio nel mondo di Maria Lai.

Fantasia e realtà s’intrecciano nella pièce che ripercorre la vita della creatrice dei celebri “libri cuciti” e artefice del progetto “Legarsi alla montagna”, fin dall’infanzia, con la scoperta del talento per il disegno e la prima ispirazione, nata con «l’immagine di un pettine che vela il suo occhio destro di capelli ribelli». “La capretta di Maria” – per un pubblico di giovanissimi e famiglie – rappresenta un’occasione per esplorare, in forma poetica e giocosa, la poetica visionaria dell’artista di Ulassai ma anche per riflettere sul significato e sull’importanza dell’arte e della bellezza.

Nel segno della fiaba – prendendo spunto dalle storie narrate e illustrate da Maria Lai e dalla presenza ricorrente della capretta, capace di inerpicarsi su alture e precipizi, sul limite dello strapiombo come sulla misura dell’infinito, che diventa simbolo dell’ispirazione che conduce l’artista fin sulle vette più alte senza dimenticare il legame con la propria terra e la propria gente, con la memoria e le radici, ma guardando al futuro.

La capretta di Maria” accosta note biografiche ed elementi fiabeschi, trasportando sulla scena le avventure vere o immaginarie di una bambina affascinata da ogni aspetto del reale e dall’esistenza segreta degli oggetti del quotidiano, un’anima sensibile attenta all’essenza oltre le apparenze, da cui trarrà materia per le sue creazioni in cui la dimensione concreta e materica si sposa a quella evocativa, onirica e fantastica.

«Ero analfabeta, ma piena di favole. Ciò che ho fatto dopo, da adulta, è iniziato a quell’età. Mani, occhi, parole, diventavano collegamenti tra realtà e sogno – racconta l’artista -. Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio»: nei suoi racconti e nelle sue opere, dense di metafore e simbolismi, magici specchi capaci di trasfigurare la realtà e di parlare al cuore dei fanciulli, con la semplicità e l’innocenza dell’età dei giochi, Maria Lai ha saputo dar forma alle aspirazioni e ai desideri, alle parole e ai pensieri di generazioni di donne e uomini, facendo sue la saggezza dei vecchi e la curiosità dei bambini, nel segno della poesia.

Le sue “Fiabe Cucite” – libri come sculture, opere in cui il filo ricama la traccia della scrittura, nel germogliare delle idee, nel fluire dei racconti, fino a dar forma “tangibile” e insieme metaforica all’immaginario – rivivono sulla scena attraverso la magia del teatro e le geometrie in movimento della danza, così che l’artista stessa diventa l’eroina di una storia, regalando al pubblico l’illusione di poter, come Alice, andare al di là dello specchio per entrare nel regno della fantasia – e dell’arte.

Il Janas Festival 2021 prosegue sabato 7 agosto, alle 19.00 nel Parco di San Leonardo a Perdaxius con “Pindulas” – nuova produzione de Le Voci di Astarte mentre lunedì 9 agosto, alle 19.00, al Parco Scarsella di Domusnovas spazio alle “Cantastorie” Sabrina Barlini e Gloria Uccheddu tra antiche e nuove favole e leggende dell’Isola.

 

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Nuovi appuntamenti per il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

Menù ricco quello di domani, mercoledì 30 agosto. A Villagrande Strisaili, al Santuario nuragico di S’Arcu e is Forros, alle 19.00 va in scena E DE ATTERU?, di e con Elena Musio (che cura anche la regia), Maria Antonia Sedda, Teresa Loi e Rosa Beccuregia, una produzione Ilos Teatro di Lula. Spettacolo in limba, che ha quasi la struttura dei “contos”, il cui titolo si ispira alla domanda che si rivolge al conoscente afflitto da problemi di varia natura: cos’altro hai da raccontare? I racconti delle comari riportano a un tempo lontano, quello della giovinezza e della nostalgia, in cui l’uomo non era straniero nella natura che frequentava e le sue conoscenze erano perlopiù empiriche, pratiche, dirette.

Alle 18.00 la visita guidata del sito, a cura della Cooperativa Irei.

Alle 21.00, invece, dai confini fra Ogliastra e Barbagia si fa un salto nel Sulcis Iglesiente, a Gonnesa, a S’Olivariu, dove verrà rappresentato D’AMORE, DI PENTOLE E COLTELLI, di Rita Atzeri, con Alessandra Leo, e con Claudia Argiolas, Stefano Carta, Sergio Deidda, Stefania Pusceddu, Angela Meloni, Giovanni Trudu, Cesare Rombi. Spettacolo che lega monologhi e duetti al tema dell’amore e della cucina, dove le pietanze di cui si parla vengono consumate veramente dal pubblico che assiste. In questo modo l’interazione fra attori e spettatori è costante, la sorpresa è sempre in agguato. L’impianto del testo si basa su pezzi originali o liberamente ispirati alle produzioni poetiche e letterarie di Neruda, Montale, Rostand, Fabrizi, Deledda, Aub (lo spettacolo con cena è su prenotazione).

Sempre il 30 agosto, alle 19.00, si replica al Nuraghe Serbissi di Osini SONA CONTA E BADDA, nuova produzione del Crogiuolo, una sintesi delle tradizioni culturali e musicali della Sardegna. La voce recitante è quella di Gloria Uccheddu, in scena anche ballerini di ballo sardo, accompagnati dall’organetto di Lamberto Cugudda. Alle 17.00, nella scala di San Giorgio, si terrà il laboratorio esperienziale “L’architettura nuragica”, a cura di Serena Casula. Alle 18.00 la visita guidata al sito a cura della coop. ArcheoTaccu.

Giovedì 31 agosto, per la rassegna dedicata ai comuni sardi con meno di tremila abitanti, la  Biblioteca comunale di Talana ospita alle 20.00 LA STORIA DELLA SARDEGNA SPIEGATA AI BAMBINI, altra nuova produzione del Crogiuolo, scritta e diretta da Rita Atzeri, con Alessandra Leo e con Claudia Argiolas, Stefano Carta, Sergio Deidda, Stefania Pusceddu, Angela Meloni, Giovanni Trudu, Cesare Rombi. E’ uno spettacolo che avvicina mitologia e storia, utilizzando il teatro d’attore, il teatro danza, la narrazione e il teatro di figura, con maschere e oggetti. Un narratore evoca con le sue parole i diversi personaggi, che fanno prendere vita a leggende e avvenimenti storici. I piccoli spettatori assistono così alla nascita dell’Isola Ichnusa, per imposizione del piede di Dio, alla formazione della Sella del Diavolo nel Golfo degli Angeli di Cagliari e a quella dei nuraghi, alla fondazione di Nora da parte di Norace. Dal mito si passa alla storia, l’arrivo dei Fenici, la presenza dei Romani nell’Isola, quella di Bizantini e Vandali, alle soglie del Medioevo, dove la narrazione si interrompe.

Prima, alle 18, sempre in Biblioteca comunale si svolgerà la tavola rotonda “Turismo archeologico, una realtà possibile”, un momento di confronto e riflessione per delineare scenari futuri sul tema del turismo culturale in Sardegna, con particolare attenzione a quello archeologico. Interverranno il sindaco di Talana Franco Tegas, l’artista Carlo Laconi, l’operatrice culturale Angela Demontis, Alessandra Garau della cooperativa Irei (che gestisce i siti delle aree archeologiche di Villagrande Strisaili, Ilbono, Tortolì e Irgoli), lo storico Francesco Casula.

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Prosegue a tappe forzate il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

Triplo appuntamento domenica 27 agosto. A Villagrande Strisaili, nel complesso archeologico di Sa Carcaredda, va in scena alle 19.00 il primo degli spettacoli di produzione nazionale, in prima assoluta regionale: IL RACCONTO DI ENEA, che Paolo Panaro ha adattato dall’Eneide di Virgilio e di cui il bravo attore pugliese, allievo di Orazio Costa con diverse importanti esperienze alle spalle (con Luca Ronconi, per esempio), è anche regista e interprete.

Con le preziose parole della poesia antica e un’avvincente architettura narrativa viene raccontata la  storia di un uomo, Enea, che tenta di rifarsi un’esistenza intraprendendo un viaggio per un altrove incerto, ostile, abitato da uomini, dèi e destini totalmente diversi dal suo. Lo spettacolo, la cui versione del testo è ispirata a celebri traduzioni, in modo particolare a quella di Annibal Caro, attraverso la tecnica teatrale della narrazione scenica cerca di stabilire un contatto diretto e attuale con la vicenda umana di Enea, con l’infelice Didone, con il rassegnato Anchise e con i sentimenti assoluti che pervadono i versi di Virgilio e che parlano della vita dell’uomo di ogni tempo: l’odio, l’amore, i legami familiari, il senso di appartenenza a una patria.

Per la rassegna dedicata ai comuni isolani con meno di tremila abitanti, sempre il 27, a Seui (area archeologica), e il 28 a Ussassai (area archeologica), alle 19.00, viene presentato SONA CONTA E BADDA, una nuova produzione del Crogiuolo appositamente realizzata per l’assessorato regionale del Turismo, una sorta di biglietto da visita, una sintesi delle tradizioni della Sardegna. La voce recitante è quella di Gloria Uccheddu, in scena anche ballerini di ballo sardo, accompagnati dall’organetto di Lamberto Cugudda.

“Sona, canta e badda” è lo spettacolo della festa. Un omaggio alla tradizione sarda, alla sua musica, ai balli di piazza, alle sue leggende,  pensato per essere rappresentato nei siti archeologici, con il pubblico guidato dalla musica a raggiungere le diverse stazioni sceniche. La voce recitante di Gloria Uccheddu fa vivere janas, giganti, surbiles, diavoli, streghe, panas, tutto il popolo degli abitanti “oscuri” dei nostri paesi.

Ancora domenica 27, ma alle 21.30, sotto il riflettori al Nuraghe Camboni di Perdaxius ci sarà RACCONTI DEL TERRORE, di e con Silvano Vargiu (produzione Teatro della Chimera di Lula). Liberamente tratto dall’omonima raccolta di Edgar Allan Poe, il reading si incentra su due racconti tratti dalla nutrita opera dello scrittore statunitense, il meno noto “Il cuore rivelatore” e il famoso “Il gatto nero”. Ad aprire lo spettacolo di narrazione è la poesia “Il Corvo”, che introduce lo spettatore nelle atmosfere cupe e tetre del mondo di Poe.

Nutrito il programma collaterale: alle 18.00 il battesimo della sella, alle 18.30 la visita guidata al Nuraghe Camboni, dalle 18.00 alle 20.00, su prenotazione, peri più esperti una passeggiata a cavallo nel circondario, a cura dell’associazione La Casa del Sorriso. Alle 20.30 cena su prenotazione.

Lunedì 28 agosto a Lanusei, alle 19.00, alla Tomba dei Giganti del bosco Selene si replica DEINAS. Alle 18.00 è prevista la visita guidata a cura della Cooperativa La Nuova Luna (la cena è su prenotazione).

Martedì 29 entra in gioco Sadali, che, alle 19.00, nell’area archeologica di Su stampu de su Turrunu accoglie la messa in scena di MARIA DI ELTILI, di Bepi Vigna, con Rita Atzeri (produzione Il Crogiuolo) e l’accompagnamento musicale di Alessandro Muroni. La storia, basata su alcune fonti storiche, è quella di una bambina rapita dai pirati Saraceni sulle coste della Sardegna.

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foto ©Vito Mastrolonardo-Bari

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ll Crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni, ha inaugurato una nuova stagione di “Teatro da Camera”, a cura di Rita Atzeri, otto appuntamenti che fino all’11 dicembre 2015, animeranno l’Arco Studio, il poetico spazio di via Portoscalas 17, a Cagliari.

La stagione di “Teatro da Camera” nasce per offrire agli affezionati de Il crogiuolo la possibilità di un incontro intimo con gli artisti ospiti della stagione, i quaranta posti a disposizione, infatti, favoriscono un contatto e uno scambio comunicativo non filtrato dal palcoscenico e rendono semplice il crearsi di un dialogo familiare post spettacolo.

Gli interpreti di questa stagione sono tutti talenti della scena regionale, protagonisti da oltre un decennio della vivace produzione che caratterizza il panorama teatrale: Elena Pau de La Fabbrica Illuminata, Monica Zuncheddu, Fausto Siddi, Angelo Trofa, Daniele Pettinau, Riccardo Montanaro e Giorgia Uccheddu, Rita Atzeri e Andrea Congia. Ciascuno, a seconda della propria propensione, indaga la scena contemporanea attraverso la scrittura creativa di grandi attori/autori, come nel caso di Elena Pau con Franca Valeri, o la scrittura originale propria, Angelo Trofa, Daniele Pettinau, Riccardo Montanaro e Gloria Uccheddu, o di un compagno di lavoro, Fausto Siddi e Monica Zuncheddu con Alessandro Muroni. Sempre di scrittura originale nata dall’adattamento di un romanzo possiamo parlare invece nel caso di Rita Atzeri e Andrea Congia.

Giovani presenze a cui si affianca la solida esperienza di due grandi mattatori Mario Faticoni e Aldo Brigaglia.

Il 2 ottobre, alle ore 21.00, “Filastrocca, messa di arcani archetipi e filastrocche”, di e con Daniele Pettinau: «Quando faccio un’ improvvisazione mi sento davvero vivo… Gianni Rodari trascriveva le parole del Professor Grammaticus così: “Chi sbaglia inventa!”… Sono cresciuto grazie alle sue filastrocche e recentemente, scriverne di originali è diventato un modo per far circolare la creatività in me. Questa “Messa” tra arcani e archetipi , vuole essere l’occasione per condividere questo piacevole fluire , messo in “ordine” dall’ordine sacro che solo uno strumento come i tarocchi possono permettersi di scandire. Durante la celebrazione avremo modo di consultare i Tarocchi insieme e di farli “Vivere” attraverso gli archetipi che essi incarnano…»

Il 9 ottobre, ore 21.00, “Come sto, di Angelo Trofa, con Valentina Fadda e Angelo Trofa, produzione Batistera. “Come sto” è un dialogo sconnesso, un fiume di parole dove stati d’animo, sensazioni, eventi e accidenti concorrono a dare risposta alla domanda “Come stai?”. Mille risposte possibili, tutte insieme, mescolate, in contraddizione. Un quadretto assurdo e definitivo, un fluire di parole per definirsi almeno per un attimo, per recintare temporaneamente il caos dilagante, tutto quel rumore che concorre a rendere difficile la risposta all’eterna domanda “Come sto?”

Di scena il 23 ottobre, alle ore 21.00, “All’ombra della pensilina”, racconto in musica di Alessandro Muroni, con Fausto Siddi e Alessandro Muroni al pianoforte, musiche e canzoni di Alessandro Muroni.

L’impossibilità di rendersi autonomo e credibile in una società dai ritmi frenetici e insostenibili per un carattere fragile e labile fa di Luigi il bersaglio preferito delle stesse persone che la costituiscono. Persi i genitori, si trova libero nell’aspettare un autobus che non prenderà e di vagare per l ipermercato più vicino in cerca di quel calore umano perso nei ricordi di casa sua.

Ancora un’opera i Muroni il 30 ottobre, alle ore 21.00, “Puppenspiel, interpretata questa volta da Monica Zuncheddu, sempre accompagnata al pianoforte dello stesso Muroni, autore anche delle musiche. Le voci registrate sono di Rita Anedda, Laura Cubeddu, Giorgia Lai, Claudia Mandas, Veronica Puddu, Monica Zuncheddu e i suoni sono stati registrati da Alessandro Fulvio Bordigoni.

La solitudine dell’essere donna consapevole in una società come la nostra, riflesso del maschilismo imperante e della difficoltà di mettersi (e di mettere tutto ciò che ci circonda) in discussione, annienta l’esistenza di Laila che percepisce sempre più stretto e ingiusto il suo ruolo scontato di madre e moglie, riscoprendosi donna in un rapporto autentico con se stessa.
Ribaltati i ruoli, la donna odierna, sempre più indipendente ed organizzata, si trova a far fronte alla rapida trasformazione del proprio ruolo di donna, madre e moglie. Una figura femminile che manifesta nuove esigenze affermando la propria individualità e autonomia. E’ così che Antonia, con sprezzante scetticismo, prende le distanze dalle relazioni false, nelle quali ci si confronta attraverso le maschere sociali, per giungere ad una profonda consapevolezza di sé stessa e del proprio ruolo.

I decani del panorama culturale sardo sono in scena il 20 novembre, ore 21, con “I colori della neve”, da “Neve” di Maxence Fermine, adattamento Aldo Brigaglia, recital Mario Faticoni, al pianoforte Giancarlo Salaris.

Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi Haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve. Soseki è un anziano pittore divenuto cieco. Vive nel ricordo di un amore perduto. Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci.

A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagna, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire. Una favola senza tempo, che parla al lettore di vita e di poesia, di amore e di morte, e di un fiocco di neve che cade leggero dal cielo.

Continuano i padroni di casa, il 4 dicembre, alle ore 21.00, con La Pelle intera” da Giulio Angioni, con Rita Atzeri, Andrea Congia chitarra classica, Francesca Romana Motzo clarinetto, coproduzione Il crogiuolo / Casa di Suoni e Racconti

Tre Voci per una Polifonia dell’Ultima Guerra, dal libro dell’intellettuale, scrittore e antropologo sardo Giulio Angioni. Un’avvincente narrazione musicale ambientata in uno dei più difficili periodi storici del nostro paese: oltremare, un giovane sardo è scaraventato nel caotico epilogo del Secondo Conflitto Mondiale. Tra indefiniti Eserciti e Stati lacerati, i Liberatori avanzano. Nottetempo la piccola sentinella sarda osserva l’immenso freddo di un’Italia sfilacciata. Un’Identità incerta, che rovescia la Realtà, è rivelata dalla trama della Parola e dall’ordito della Musica. Una storia di Resistenza, di Salvezza, di Vinti e Vincitori, di Vittime Mutanti.

Chiude la stagione l’11 dicembre, alle ore 21.00, “Diritto di precedenza” Omaggio a Stefano Benni, con Gloria Uccheddu e Riccardo Montanaro, Marco Pittau alla tromba e Matteo Costa al basso, regia di Gloria Uccheddu, produzione Nefos – artisti associati.

Ispirato ai testi di Stefano Benni, lo spettacolo mette in luce temi di carattere sociale quali razzismo, morti bianche e corruzione. Gli attori Gloria Uccheddu e Riccardo Montanaro, accompagnati dalle note della tromba di Marco Pittau e del basso di Matteo Costa, con pungente ironia, daranno voce, esistenza e “precedenza” a questi argomenti.

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Il 13 agosto il 7° “NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra” fa tappa nell’area archeologica di Tamuli, a Macomer, dove i “padroni di casa” del Crogiuolo propongono All’ombra dell’ultimo sole – per Tamuli nella Notte di San Lorenzo, di Rita Atzeri, con Alessandra Leo, Pier Paolo Frigau, Gloria Uccheddu, Daniele Pettinau, Alessandro Muroni, Mirko Ariu, musiche originali di Alessandro Muroni.

Una compagnia teatrale, composta da giovani attori messi insieme da un improbabile capocomico e regista, riceve, dopo una lunga attesa, una commissione di lavoro. L’arduo compito è tentare la messa in scena di alcune novelle tratte dal “Decamerone” di Boccaccio. Il regista decide di riproporre lo schema della gara tra narratori, già presente nell’opera boccaccesca, e invita i suoi attori e il musicista che ha coinvolto a preparare un pezzo che ha loro assegnato. Ciò che il pubblico vede è una sezione delle prove. Gli attori non indossano abiti di scena ma i loro normali abiti da lavoro e  si chiamano tra loro per nome, utilizzando quelli reali.

Durante tutto il giorno si succederanno le visite guidate all’area archeologica, curate dalla Coop. Esedra. Alle 22.00 osservazione guidata del cielo a cura dell’Associazione Astronomica Nuorese (info: 0785 743044 – 347 9481337).

NurArcheoFestival è organizzato da Il crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai,  Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia.

Nelle fotografie, alcuni momenti di uno spettacolo del “NurArcheoFestival” al Tempio di Antas, a Fluminimaggiore.

Teatro ad Antas 31Teatro ad Antas 52Teatro ad Antas 63

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E’ in corso la settima edizione di NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia.

Una rassegna dove la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposa con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, nel solco di quel progetto che intende fondere cultura e turismo.

Metamorfosi è il titolo dello spettacolo che va in scena il 10 agosto, alle 19.00, a Bitti, nel complesso nuragico Romanzesu. La regia è di Chiara Giuliani, con Vincenzo De Rosa, Gloria Uccheddu, Riccardo Montanaro, Francesca Vasarri (produzione Teatro del Sottosuolo). Il lavoro si ispira alla riproduzione di quadri e sculture dei miti classici, utilizzando la tecnica performativa dei “tableaux vivants”, che dal ‘700 borbonico in poi è stata poco frequentata, se si esclude qualche sporadica apparizione nei teatri di varietà di inizio secolo e quei “gioielli” che sono i tableaux nei film di Pierpaolo Pasolini.

Nella stessa giornata si svolgeranno le visite guidate, a cura della Coop. Istelai, al Museo della civiltà contadina e pastorale e al Museo multimediale del canto a tenore, al Laboratorio di ceramiche artistiche “Terra Pintada”, al sito archeologico “Romanzesu (info: 333 3211346 – 0784 414314, anche per possibilità di ristoro e pernottamento).