21 November, 2024
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Si rinnova al circolo “Grazia Deledda” di La Spezia l’appuntamento con il cinema di qualità.

«Abbiamo inserito il cinema nel programma delle attività culturali dell’associazione nella consapevolezza che la settima arte costituisca un’importante occasione di incontro e di dibattito – ha dichiarato il presidente del Circolo Pietro Pala -. Dopo la proiezione al Cinema Nuovo del bellissimo “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius la scelta adesso è caduta su Visioni Sarde, una manifestazione di successo e di respiro internazionale che si è imposta come una vetrina di quella produzione d’autore che difficilmente trova spazi d’espressione in un circuito come quello tradizionale. Scopo non secondario dell’iniziativa è anche quello di avvicinare al circolo un pubblico più giovane, obiettivo che il nostro sodalizio considera da sempre di vitale importanza.»

La sesta stagione di “Visioni sarde” continua, dunque, il suo viaggio entusiasmante. Dopo una tappa  in Argentina, la rassegna cinematografica è stata di recente presentata in Albania; entrambe le proiezioni sono state inserite nell’ambito della XIX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, manifestazione nata nel 2001 da un’intesa tra il ministero Italiano degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Nel mese di novembre, oltre alla proiezione spezzina, il progetto sarà ospitato in festival importanti come le “Giornate del Cinema del Mediterraneo” (martedì 19 novembre, alle ore 18.00) e il “Karel Music Expo”, evento di punta dell’autunno cagliaritano (all’EXMA di Cagliari il 22 novembre, alle ore 17.00).

Il successo di “Visioni Sarde nel Mondo” – comprovato da ben 61 richieste di adesione sinora registrate dall’estero, dalla Penisola e dalla Sardegna – poggia sulla qualità di nove cortometraggi scelti a rappresentare la cinematografia sarda contemporanea: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Il progetto è realizzato con il contributo dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro ai sensi della L.R. 7/1991, sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission e coordinato dal circolo “Su Nuraghe” di Alessandria presieduto da Sebastiano Tettei.

Da segnarsi dunque l’appuntamento a La Spezia: giovedì 21 novembre alle ore 17.00 presso il Salone della sede sociale del Circolo “Grazia Deledda”, in via Venezia 25.

Saverio Coghe

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Il trentennale dalla costituzione di questa fondamentalissima commissione, un motivo di forte emozione, anche per la sottoscritta, da pochi mesi avente l’onore di rappresentare le istanze dei sardi in questo consesso, ma già conscia dell’importanza di questo ruolo.
Il tema celebrante (Il ruolo della donna nei mutamenti del tessuto socio economico sardo) poi, non può non farci riflettere su quella che è la storia di una terra antica, la nostra, dove le donne hanno sempre rappresentato un faro, ma anche l’orgoglio di un popolo, fiero e unico.
Nel corso degli anni, la società che ci circonda si è evoluta e con essa anche il ruolo giocato da noi donne nella quotidianità.
Combattive, preparate e tenaci, a lavoro nei più disparati settori, dall’alba fino a tarda sera, rappresentando un’importante risorsa per la Sardegna d’oggi e quella del domani che verrà.
Dall’agricoltura, all’artigianato, passando per il pubblico impiego e il sociale. Non vi è settore, insomma, dove noi donne non siamo parte attiva di esso.
Fin dal mio insediamento, girando in lungo e in largo l’isola ho avuto modo di trovare piacevoli conferme a ciò, visitando realtà imprenditoriali degne di nota, dove le quote rosa sono mente e braccia dell’eccellenza.
Tuttora, non smetto di proseguire in questo cammino in quanto amo portare la buona politica anche fuori dal palazzo, non perdendo mai il contatto con i territori, cercando di individuare soluzioni utili per la collettività.
Ogni qualvolta entro in quest’aula il mio pensiero è rivolto alle tante “Sorelle di Sardegna” che lottano in un’epoca difficile e per quelle giovanissime figlie che hanno abbandonato la terra natia, cercando fortuna verso lidi lontani.
Il sogno ma anche la sfida restano quelli di lavorare, per creare un futuro migliore, dove la donna possa avere una sempre maggiore importanza e tutela.
Lo faremo in onore di tutte quelle donne come Emanuela Loi che hanno pagato con la propria vita la difesa della Patria, di Grazia Deledda e Maria Lai che hanno fatto grande la Sardegna nel mondo.
Lo faremo per tutte le donne di Sardegna e del mondo.
Perché siamo toste e non molliamo mai.
On. Sara Canu
Consigliera regionale Lega

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Buon compleanno Grazia. Venerdì prossimo, 27 settembre, in occasione del 148° anniversario della nascita di Grazia Deledda l’Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti, sezione di Nuoro, ha organizzato una serie di eventi per ricordare la ricorrenza. Le iniziative sono state presentate dal presidente Pietro Manca. «Inizieremo la mattina, al Liceo delle Scienze Umane e Musicali: leggeremo davanti agli studenti una novella tratta dalla raccolta ‘Il sigillo d’amore’. Verrà letta dal braille, da un lettore non vedente. Poi consegneremo ad ogni studente il codice braille e proporremo loro di partecipare alla “caccia al periodo”: dovranno cercare una determinata frase, scritta in braille, in una novella. La sera invece, dalle 19:00, appuntamento all’Exmè: ci sarà una maratona di lettura, alternando lettori in nero a lettori in braille, di novelle tratte sempre da ‘Il sigillo d’amore’. Letture accompagnate da esibizioni musicali di un chitarrista ed una flautista. Spazio anche a momenti conviviali, tra una lettura e l’altra. Agli studenti e al pubblico della sera verrà regalata una copia della raccolta».

Buon compleanno Grazia si inserisce nel progetto Grazia Deledda in Esalettura portato avanti dalla sezione dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Nuoro da tre anni. Le novelle di una raccolta, quest’anno Il Sigillo d’amore, vengono pubblicate in sei formati differenti: in normale carattere di stampa (in nero), in braille, in audio, in video, informato leggibile dai sintetizzatori vocali e in formato e-book.

«E’ un progetto inclusivo – spiga Pietro Manca – il formato video permette di inserire l’interprete della Lingua dei Segni Italiana e quindi rendere disponibile la raccolta anche per le persone sorde. Alternando le letture, vedente non vedente, vogliamo dimostrare che non esiste differenza fra persone normali e persone con limitazioni se a ciascuna viene data la possibilità di usufruire degli strumenti di accesso alla cultura e al lavoro. Ed è un progetto che vuole promuovere l’opera di Grazia Deledda e con essa la nostra terra.»

Un pensiero verso il futuro. «Tra due anni sarà il 150esimo anniversario della nascita della nostra più illustre concittadina. Sarà davvero un anno deleddiano – conclude Pietro Manca -. Organizziamoci per festeggiarlo alla grande».

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La vita, l’arte, i tormenti di un mito del cinema come Anna Magnani si incastonano fra i teatri di pietra del Nurarcheofestival. Oggi, martedì 10 settembre, alle 19.00, al Nuraghe Arrubiu di Orroli troverà uno scenario quanto mai suggestivo “Solo Anna”, di Franco D’Alessandro, con Lidia Vitale, attrice poliedrica con una carriera ventennale alle spalle tra cinema, teatro e televisione, e la regia di Eva Minemar, che vive e lavora tra New York e Los Angeles, ed è membro a vita dell’Actor’s Studio.

Lidia Vitale è Anna Magnani: senza un palcoscenico, interagendo tanto con lo spazio che con gli spettatori, dona corpo ed essenza a undici momenti significativi, altrettanti colloqui ideali, componendo un ritratto pubblico e privato dell’icona del cinema neorealista italiano. I gioielli di scena  fanno parte dei costumi indossati sul set dalla grande attrice in America e sono stati donati a Lidia Vitale dalla produttrice Rose Ganguzza. Il testo rivela i tratti più intimi e affascinanti non solo della vita della Magnani, tumultuosa dentro e fuori la scena, ma anche della sua straordinaria carriera di artista riconosciuta a livello internazionale: è stata la prima attrice non americana a vincere un Premio Oscar (nel 1956 per “La rosa tatuata”, protagonista con Burt Lancaster).

Franco D’Alessandro, l’autore, in questo lavoro esplora gli aspetti drammatici, divertenti e allo stesso tempo toccanti della donna e dell’artista: dal fallimento del primo matrimonio alla sua relazione sentimentale con Massimo Serato, da cui ha avuto il suo unico e amatissimo figlio, al grande amore con Roberto Rossellini, con cui ha condiviso vita e arte.

Anna Magnani (classe 1908, nata a Roma, la sua città, dove morì nel 1973) ha combattuto per tutta la vita: per ottenere gli stessi diritti lavorativi degli uomini, per imporre un’immagine di donna diversa, per ottenere la patria potestà del figlio, Luca, ma soprattutto per restare fedele a se stessa e alla propria arte, in cui l’attrice-Magnani non poteva prescindere dalla donna-Anna.

“Solo Anna” è stato rappresentato per la prima volta all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, molte, poi, le tappe in Italia e all’estero (New York e Cleveland, fra le altre). Lidia Vitale per questa interpretazione ha vinto il Premio Anna Magnani nel 2012 e il Premio Enriquez nel 2013.

Lo spettacolo sarà preceduto da un recital interpretato da Rosalba Piras, “Serra”, da Grazia Deledda (produzione Abaco Teatro).

Alle 18.00 si svolgerà la visita guidata al Nuraghe Arrubiu a cura della coop. Is Janas.

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La 39ª Mostra artistica del pane, del dolce e del vino da dessert voluta dal Comune di Quartucciu e dalla Pro Loco ha un ricco programma di tre giorni, dal 21 al 23 settembre e si svolgerà a Quartucciu nell’Ex Casa Angioni. La novità, presentata questa mattina durante una conferenza stampa alla presenza degli assessori della Cultura Elisabetta Contini e delle Attività produttive Franco Giorgio Paderi, e ancora della presidentessa della Pro Loco, Anna Chiara Loi, sarà l’anteprima della Mostra – compresa di serata di degustazione – sabato 31 agosto alle 20.30 nella sede di Sa Domo de sa cultura a Cagliari, in via Newton 12.

«La Mostra artistica del pane e del dolce è per noi una manifestazione importantissima dal punto di vista culturale e delle tradizioni del nostro paese, come di altri comuni del campidano che partecipano e ospitiamo con grande gioia – ha detto l’assessore della Cultura, Elisabetta Contini -. Sono felice del fatto che tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite hanno portato avanti negli anni questa Mostra, insieme al grande lavoro svolto dalla Pro Loco che considero da sempre il braccio operativo dell’Amministrazione. La cultura è la base della nostra società. Mangiare insieme, come preparare il pane è dai tempi antichi un momento di convivialità forte, e specie in passato ha rappresentato appunto il fulcro della società, un momento di ritrovo delle comunità. Ecco perché per noi è fondamentale mantenere viva questa tradizione, di pani e di dolci, che sono veri gioielli, opere d’arte, che ci permettono inoltre un confronto costante con le altre realtà esistenti.»

«Sul territorio di Quartucciu sono presenti diverse realtà produttive legate a questo tipo di tradizione di panificazione e dolciaria – ha aggiunto l’assessore delle Attività produttive, Franco Giorgio Paderi -. Una delle missioni di questa Amministrazione è quella di promuovere e realizzare la filiera corta: ovvero, dal al pane, dai campi alla tavola. La mostra mette l’accento proprio su chi sa fare, su chi porta avanti con il proprio prezioso lavoro questo tipo di tradizione che ci caratterizza.»

«Per realizzare un evento come questo la macchina organizzativa parte molte molto tempo prima ed è fatta di risorse umane competenti e appassionate che per settimane mettono in secondo piano tutto il resto per la buona riuscita e la realizzazione della Mostra – ha sottolineato la presidentessa della Pro Loco, Anna Chiara Loi -. Ogni anno è una emozione nuova in un contesto che si rinnova in una chiave sempre diversa, grazie anche alle nuove tecnologie che si innestano inevitabilmente nella tradizione.»

Per l’anteprima di sabato 31 agosto, in via Newton 12, è prevista una ricca esposizione di pani della tradizione isolana e dei dolci tipici. Saranno presenti espositori e artigiani provenienti da diverse provincie della Sardegna, e la serata sarà animata da suoni canti e balli popolari col gruppo folk Campidano di Quartucciu, accompagnati dai musicisti Massimo Carnevale e Efisio Puddu.

E’ in programma anche uno spuntino sardo più un piatto tipico “Su Gateau”, dolce isolano di antica tradizione. Un croccante di mandorle al profumo di limone, citato anche nei romanzi del premio Nobel Grazia Deledda.

Il costo della serata con degustazione è di 8 euro.

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Due diversi concerti sono in programma domani, venerdì 23 agosto, a Nuoro, per il festival che affianca le attività didattiche dei Seminari Jazz in pieno svolgimento da martedì scorso (e fino a venerdì 30) nel capoluogo barbaricino. Il primo, alle 19.00, trova una suggestiva collocazione nel monumento di Maria Lai, la grande artista sarda di Ulassai scomparsa sei anni fa, dedicato a Grazia Deledda, opera che sorge a breve distanza della Chiesa della Solitudine, dove riposano le spoglie della scrittrice nuorese. Protagonista del concerto il trio Clairvoyance, formazione che trae il nome dal primo album (pubblicato lo scorso settembre dalla Amirani Records) del sodalizio artistico tra il sassofonista pavese Gianni Mimmo e due nomi di primo piano del jazz e della musica di improvvisazione in Sardegna: la pianista Silvia Corda ed il contrabbassista Adriano Orrù. Una line-up che attraversa un ampio spettro timbrico, dando vita a forme complesse e sempre leggibilissime, disciolte in un fragrante interplay; quella di Clairvoyance è una musica aperta a improvvisi cambi di prospettiva, articolata come una complessa partitura e suonata con un alto grado di libertà. Musicisti con molti aspetti creativi in comune – l’interconnessione fra le varie forme d’arte, fonti ispirative plurali, l’uso di partiture grafiche, l’indipendenza da stili, mode, scuole – Gianni Mimmo, Silvia Corda e Adriano Orrù hanno avuto la loro prima intersezione al festival Tempo al Tempo 2016 a Bruxelles, seguita successivamente da tre concerti e una sessione di registrazione nell’ottobre 2017.
Un altro trio al centro dei riflettori in serata, alle 21.00, all’Ex Artiglieria, palco principale di questa edizione di Nuoro Jazz; il Trio Sur, di recente formazione, composto da musicisti che, sui rispettivi strumenti, sono considerati fra i massimi esperti a livello nazionale: Andrea Dulbecco alla marimba, Fausto Beccalossi alla fisarmonica e Ares Tavolazzi al contrabbasso, hanno suonato con prestigiosi musicisti dell’area jazz e classica contemporanea sia in Italia che all’estero, in importanti festival e rassegne. Come suggerisce il nome, il Trio Sur si propone come una riflessione in musica sul sud del mondo, crogiolo di popoli e culture che hanno dato vita a forme e generi affascinanti. Ecco, dunque, nello strumentario del trio, la marimba col suo suono caldo e pulsante, idiofono di origine africana e popolarissimo nell’America Latina; ecco poi la fisarmonica, strumento popolare per eccellenza, capace di evocare anche sonorità organistiche; e il contrabbasso, importante sia nella tradizione colta che nel repertorio folklorico e jazzistico, lo strumento ideale per riunire questi diversi mondi.

I biglietti per il concerto si possono acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.

Ma la giornata di domani, venerdì 23 agosto, propone anche un altro appuntamento da non perdere: mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” vanno avanti le lezioni del Seminario Jazz, ed allo Spazio Giovani #1 in via Calamida prosegue fino a lunedì il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson, il caffè I Grani, ospita alle 16.45 il secondo incontro con il musicista e musicologo Enrico Merlin e le sue conferenze divulgative “Quattro passi nel jazz”.

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Settantadue ore per scrivere, dirigere e montare un film. Certo si parla di cortometraggi, ma non è semplice in così poco tempo. Anche perché il regolamento non prevede una libertà totale, bisogna fare i conti con precisi paletti che rendono ancora più difficile e stimolante la sfida. Dall’estrazione del genere (la sorte ha scelto per tutti la commedia) all’inserimento forzato di una scena ambientata  in alcuni luoghi simbolo del paese e del suo territorio: la chiesa di San Pantaleo, la cascata di Triulintas, la foresta pietrificata, la stazione. È iniziato ieri (8 agosto) con un location scouting, organizzato in collaborazione con la Sardegna Film Commission, il contest che caratterizza CineMartist. Il festival andrà avanti sino a domenica quando verranno presentati i corti elaborati in questi giorni da gruppi di studenti di cinema arrivati a Martis dalle principali realtà che si occupano di formazione cinematografica in Sardegna: Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, del Celcam dell’Università di Cagliari, del Laboratorio produzioni audiovisive offi_Cine del Dumas dell’Università di Sassari, del Csc Carbonia della Società Umanitaria. A giudicare i lavori una giuria formata da cinque professionisti dell’audiovisivo: i registi Matteo Incollu, Gianni Cesaraccio, Marco Antonio Pani e le direttrici della fotografia Sara Arango Ochoa e Federica Ortu. Un secondo premio sarà dato dal pubblico di Martis.

A completare il festival le proiezioni serali in piazza San Giovanni, dalle 21.15. Vetrina per giovani filmmaker, ma non solo con dei corti girati da registi affermati con il contributo di studenti di cinema. Come “Viaggio a Stoccolma” di Gabriella Rosaleva prodotto dall’Università di Sassari, in programma oggi (9 agosto).  La nota regista sarà presente a Martis per introdurre questo breve film dedicato a Grazia Deledda. Nella stessa serata i corti dei giovani filmmaker dell’Accademia Cristiano Mattei, “La favola del dente avvelenato”, Roberta Masala, “Se”, Manuel Soro, “Assassinosesso”, ma anche “L’ultimo miracolo” di Enrico Pau e “L’unica lezione” di Peter Marcias nati all’interno di laboratori del Celcam dell’università di Cagliari e già presentati alla Mostra del cinema di Venezia.

Domani (10 agosto) ancora uno sguardo a quanto si realizza all’interno di corsi cinematografici in Sardegna con “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu, un estratto del documentario “A scuola di cinema” del direttore del Celcam Antioco Floris, due lavori prodotti dalla società Mommotty, “Ausonia” di Giulia Camba ed Elisa Meloni e “Le tessere perdute” di Simone Paderi, e altrettanti dalla Società Umanitaria di Carbonia, “Spot” e “Tre uomini e una troupe” diretto da Luca Pinna.

CineMartist è organizzato dal comune di Martis e dall’associazione Nuovo Circolo del Cinema in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” e la Fondazione Sardegna Film Commission.

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Latte e letteratura. E ancora storia, archeologia, convivialità e valorizzazione e rispetto dei luoghi del passato e del presente, si intrecciano in una quattro giorni di spettacoli dal vivo sotto il cielo stellato del Sulcis. “Notti a Monte Sirai”, edizione 2019, spegne quest’estate 11 candeline: nata nel 2003, si è subito distinta per la sua sfaccettata offerta culturale.
Ma è dall’anno scorso che si è portato avanti l’esperimento di unire la cultura del territorio e le sue eccellenze produttive, con la memoria storica e letteraria. Il filo conduttore del 2018 è stato, infatti, il tema del vino, declinato in tutti i linguaggi artistici e ludici, didattici e formativi, grazie al coinvolgimento di numerosi artisti, esperti del settore e del territorio, che vanta una forte tradizione vitivinicola, apprezzata a livello internazionale. Quest’anno, grazie alla rinnovata collaborazione e al lavoro sinergico del comune di Carbonia con la Soprintendenza Archeologica competente e l’associazione Enti locali per le Attività culturali e di spettacolo, si è scelto di portare in scena un altro tema, sempre dedicato a una eccellenza del territorio: il latte ed il formaggio. Elementi che rievocano tutto ciò che ruota intorno alla vita agropastorale ed alla nutrita letteratura a essa ispirata, senza dimenticare la poesia, il teatro, la musica, la danza, l’artigianato e gli strumenti (musicali, filati, tessitura costumi isolani, ecc…) che da quella matrice derivano e, appunto, si declinano.

Quattro notti di spettacoli. La rassegna “Notti a Monte Sirai“ è un evento promosso dal comune di Carbonia in collaborazione con Soprintendenza archeologica, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione.
Organizzato dall’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, la manifestazione ha in calendario quattro messe in scena, previste per venerdì 26 luglio, domenica 28 luglio, e ancora venerdì 2 agosto e, infine, domenica 4 agosto.
Il programma degli spettacoli vuole unire in maniera trasversale Cultura, Paesaggio e Spettacolo dal vivo, intrecciando secoli di storia, letteratura, poesia e tradizioni millenarie, e includendo uno dei settori principali che movimentano l’economia del territorio: quello agropastorale con la filiera del formaggio e del latte. Dai bambini, ai giovani ragazzi e studenti, dai semplici curiosi spettatori, agli esperti di arte e letteratura, ai produttori di settore: le quattro giornate sono pensate per coinvolgere un pubblico eterogeneo e per creare dialogo e scambio tra le diverse realtà culturali esistenti.
La direzione artistica è affidata al regista Orlando Forioso che, attivo da molti anni in Corsica, ha proposto un gemellaggio tra le due isole e le due manifestazioni: Notti a Monte Sirai con quella di Aleria.

Tra i tanti spettacoli proposti ricordiamo gli appuntamenti delle 21.30, al Teatro del Parco archeologico di Monte Sirai: venerdì 26 luglio con Edoardo Siravo e Silvia Siravo, la partecipazione dello Chef di Carbonia Maxwell Frongia: SIGNIFICAR MANGIANDO, Quando il cibo diventa teatro/spettacolo. Mentre domenica 28 luglio Assurd 2.0 (Lorella Monti e Cristina Vetrone) – Feat. Enza Pagliara ed Enza Alessandra Prestia, in FIMMINESCA: voci, tammorre e organetto per un concerto/festa. Musiche originali e tradizionali del sud Italia.

Ancora per venerdì 2 agosto, prevista la presenza di un attore molto amato sia al teatro che in tv: Michele Placido. Si esibirà in “Serata d’onore” : a lezione da Placido…di cinema teatro e poesia. Uno spettacolo esclusivo tra poesia e musica di e con Michele Placido accompagnato da Gianluigi Esposito, voce e chitarra, e Antonio Saturno, chitarra e mandolino.

Si chiude, infine, domenica 4 agosto con Gavino Murgia, Jarrod Cagwin, Andrea Tedde, Lea Antona (Corsica), Orlando Forioso, che andranno in scena con Orfeo Sardo Bestiario, suoni e parole. Testo e regia di Orlando Forioso, Musiche di Gavino Murgia.

Per chi arrivasse prima del tramonto potrà intrattenersi con gli spettacoli di animazione per bambini della Compagnia La Clessidra Teatro, dentro il sito archeologico, in collaborazione con il Sistema Museo di Carbonia. Non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici isolani, ma anche una raffinata presentazione scientifica e letteraria sul tema del latte e del formaggio dall’antichità a oggi, dai nuragici ai fenici, dalla letteratura alle cooperative.

Il tema: latte e formaggio. Il latte e il formaggio sono eccellenze riconosciute del territorio sulcitano, e come tutte le produzioni radicate anch’esse generano tradizioni parallele. Il latte è inoltre un elemento primordiale nella vita dell’uomo, lo accompagna fin dalla sua nascita e ne fornisce il primo nutrimento vitale. Tutte le sue derivazioni sono state inoltre sia soggetto che oggetto di canto, e se ne trovano tracce ovunque dalla letteratura che passa per Omero e le Bucoliche di Virgilio, in Luciano, ancora in Boccaccio, Montale, D’annunzio, Calvino e Pablo Neruda. Dalle montagne alle vallate, la letteratura, la prosa, la poesia e il canto hanno preso ispirazione nei secoli dal mondo agropastorale, lo dimostrano, solo per fare alcune citazioni tra le numerose inflorescenze, i caci di Polifemo, il Vello d’oro e Medea, Titiro e Melibeo pastori virgiliani dediti a comporre canti silvestri, la mitica fuga di Ulisse aggrappato al ventre delle pecore, e per stare in terra di Sardegna gli scritti di Grazia Deledda o “Padre Padrone” di Gavino Ledda, e ancora si pensi ai filati di Maria Lai, ai costumi tradizionali isolani, o alle pelli utilizzate per gli strumenti musicali a percussione come i tamburi.

Su tutti, regna sovrano il mito di Orfeo, il pastore Orfeo, simbolo di tutti i cantanti, i pastori e i poeti innamorati, che in maniera struggente e romantica, oscilla tra il mondo terreno e ultraterreno per riportare in vita la sua amata Euridice.

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda. «Notti a Monte Sirai, uno degli eventi principali della programmazione di “Estiamoinsieme 2019”, è una rassegna di elevato livello che ci consente di valorizzare ulteriormente un sito di fondamentale importanza sotto il profilo storico, turistico e culturale. Si tratta di un’iniziativa che riproponiamo alla luce della qualità artistica e del successo registrati nelle precedenti edizioni».

«Il leitmotiv dell’evento – ha aggiunto l’assessore della Cultura e del Turismo, Sabrina Sabiu – è incentrato sul racconto di due prodotti, il latte ed il formaggio, che rappresentano un fiore all’occhiello del settore agropastorale del nostro territorio e motivo di vanto per tutta la comunità sulcitana.»

Il presidente dell’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, Stefano Delunas. «Come presidente dell’Associazione sono molto orgoglioso del grande lavoro che è stato portato avanti dalle Istituzioni, insieme a tutti gli operatori del territorio coinvolti, per giungere alle porte della undicesima edizione di questa bellissima, e sempre più ricca e articolata, manifestazione. Ci saranno artisti del calibro di Michele Placido, tra gli altri, e Gavino Murgia, il tutto sotto la magistrale regia di Orlando Forioso, già molto apprezzato in Corsica e con il quale abbiamo in mente progetti per gli anni futuri ancora più visionari. Ciò che maggiormente mi preme di sottolineare è il fatto che questa quattro giorni di spettacoli si svolga in un’area della Sardegna, il Sulcis, troppo a lungo e ingiustamente massacrata dalla crisi economica, tanto da farne una delle province più povere d’Italia. Un territorio dalle sfaccettate peculiarità sia dal punto di vista paesaggistico che culturale, con importanti siti naturalistici e archeologici, senza dimenticare la storia mineraria, sia meta e destinazione di molte manifestazioni anche sportive, che merita molta attenzione e un rilancio economico che passi anche dalla conoscenza delle sue bellezze. Parliamo di cibo, latte, formaggio, vino, che sono capaci di lanciare le loro direttrici verso mondi paralleli e farsi così spettacolo, musica, danza, sul palcoscenico di un sito archeologico che ha tracce di presenze fenice, puniche, nuragiche e romane. Anche queste sono politiche attive per il territorio che, non è banale ribadire – ha concluso Stefano Delunas -, è necessario promuovere per portare la Sardegna nel mondo, ed il resto del mondo in Sardegna».

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219880257224764/

   

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La donna oggi è lavoratrice e cittadina, e la sua forza occupazionale ha un peso importante nella società industrializzata. Ma non sempre è stato così. Il 17 luglio, alle 17.00, nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Nuoro (via Antonio Mereu 49), l’Istituto Camillo Bellieni organizza l’incontro “Fèminas de pabilu e de carre” (Donne di carta e di carne), una conferenza a tema realizzata in collaborazione con lo stesso archivio e con il ministero per i Beni e le attività culturali.

L’incontro, che rappresenta l’evento conclusivo dello sportello linguistico dell’Archivio di Stato, permetterà di ripercorrere il pregiudizio imponente e stratificato presente nel sentire comune. Prenderanno parte all’iniziativa diverse professioniste che, rispettivamente nel proprio campo, sono riuscite ad affermarsi. Nell’ordine la direttrice dell’archivio, Angela Andrea Oriani, la presidente dell’Is.Be, Maria Doloretta Lai, la responsabile del Coordinamento operatori di lingua e cultura sarda, nonché filosofa, Daniela Masia Urgu, la vice sindaca e assessora alla Pubblica istruzione di Oniferi, Daniela Daga, la psicologa Anna Modolo e l’operatrice linguistica e docente Immacolata Salis.

Gli interventi, esposti in forma bilingue, riguarderanno la donna nei documenti e nelle carte d’archivio; la visione della donna nella filosofia; le figure femminili nell’analisi letteraria; e la donna oggi tra quotidianità, lavoro e politica.

“Feminas de pabilu” sono in sostanza le donne raccontate attraverso immagini letterarie o romanzi che vanno da Salvatore Satta a Grazia Deledda; e quindi attraverso originali documenti d’archivio. Quelle “de carre” rappresentano testimonianze di personalità che si sono distinte nelle lotte, che si sono realizzate nelle loro attività.

«In quasi tutti i tempi e i luoghi – spiegano le organizzatrici – la donna ha vissuto esperienze di vita sociale meno favorevoli di quelle riservate all’uomo dal punto di vista giuridico, economico e civile e, per tanto tempo, è rimasta esclusa da tutta una serie di diritti e dinamismi sociali.»

L’incontro sarà occasione per parlare della conquista di questi diritti, a partire dalla condizione della donna nel mondo antico fino all’avvento dell’industrializzazione, e quindi alle lotte del Novecento che portarono nel 1946 al diritto di voto in Italia (elettorato attivo e passivo), nel 1948 all’uguaglianza tra i sessi stabilita in Costituzione e nel 1975 a una legge che decretò la parità di diritti tra marito e moglie. E infine, ci si soffermerà sul pensiero della donna di oggi, perché molte convinzioni sono dure a morire.

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Pubblico incantato ieri sera nel Parco di Molentargius (Ca) davanti al debutto di Bentu de notas, spettacolo ispirato a testi del Premio Nobel Grazia Deledda e al fascino del compendio naturalistico di cui il simbolo è il fenicottero rosa.

Per un’ora e mezzo, su un palcoscenico galleggiante allestito davanti all’edificio dei Sali scelti, musica, recitazione, danza, multimedialità e giochi di luce sull’acqua si sono incrociati dando vita a un evento originale e ricco di suggestioni. Protagonisti sono stati il chitarrista Cristian Marcia, l’attrice Caterina Murino, la danzatrice francese Elodie Sicard e l’ensemble di sole chitarre Meras Notas (formato da da Cristian Marcia, Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata).

Nato da un’idea dello stesso Cristian Marcia – che ha anche composto tutte le musiche- e con la regia e i testi di Orlando Forioso che si è liberamente ispirato a scritti della Deledda, Bentu de notas si è snodato lungo una suite mediterranea, sette composizioni musicali (I quadri di un ambiente) dal forte impatto emotivo a cui si sono affiancati le letture di Caterina Murino, le danze di Elodie Sicard e le incantevoli proiezioni sull’acqua. Queste ultime sono state rese possibili anche grazie all’utilizzo di un enorme telo di tulle (della grandezza di 25×15 metri) cucito apposta per l’occasione con lo scopo di riflettere le immagini. Il palcoscenico invece è stato realizzato unendo tra loro dei moduli galleggianti (si tratta di cubi di polietilene ad alta densità usati nel settore militare per la realizzazione di ponti sull’acqua, una tecnica di cui nel mondo dell’arte si molto è parlato nel 2016, quando l’artista Christo la utilizzò per dar vita a una passerella galleggiante temporanea sul lago d’Iseo).

Bentu de notas è stato realizzato all’interno di “Arte e natura parlano innovativo. Alla scoperta del Parco di Molentargius”, progetto per la valorizzazione dell’area finanziato con fondi europei e ha potuto contare sulla sinergia tra Artinnova Sardegna (un gruppo di professionisti specializzati nella promozione artistica, di cui è responsabile Gianluca Marcia), il Consorzio del Parco naturale del Molentargius, la Regione Sardegna e la cooperativa ETS, responsabile dell’infopoint del Parco.