24 November, 2024
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E’ ancora polemica, nel Sulcis Iglesiente, sul servizio di assistenza domiciliare della Asl 7 di Carbonia. A prendere posizione oggi è Sanzio Bertolazzo, presidente dell’associazione onlus Le Rondini.

«L’associazione onlus Le Rondini – denuncia Sanzio Bertolazzo – da sempre ripone massima fiducia nelle istituzioni laddove è tangibile il senso del dovere e l’onestà d’intenti, ma si trova costretta, suo malgrado, a denunciare la situazione preoccupante che si sta delineando a discapito dei pazienti ventilati in Assistenza Domiciliare della ASL 7 di Carbonia. Quella che viene impropriamente chiamata Riorganizzazione e Implementazione altro non è che una parodia inutile e dispendiosa, che si rinnova di mese in mese senza mai trovare credibilità da parte dei malati, familiari e opinione pubblica.»

«Non vi è traccia di organizzazione valida, solida e funzionante – aggiunge Bertolazzo -, di dotazione organica adeguata, di figure professionali con formazione specifica, di considerazione della centralità del paziente, di valutazione e soddisfacimento dei bisogni, del rispetto della dignità e della volontà del malato e delle famiglie, di gestione delle emergenze e che non rispetta i principi normativi di riferimento. Non prevede la reperibilità medica nelle 24 ore ma il ricorso, in caso di urgenza, al sistema di emergenza territoriale, alla guardia medica o al medico di base, circostanza che inevitabilmente porterebbe al ricovero in ospedale con costi aggiuntivi in termini economici per l’Azienda e di sofferenza inutile per il paziente. E’ un modello imposto, non condiviso, in totale antitesi rispetto alle effettive necessità e bisogni di assistenza specialistica, posto in essere in modo unilaterale; un castello di sabbia senza fondamenta.»

«L’Associazione Le Rondini – dice ancora Bertolazzo -, in rappresentanza dei propri iscritti e associati ma soprattutto a tutela di chi ”non ha voce”, fermamente convinta ora più che mai della necessità di una politica sanitaria rispondente in modo efficace ai bisogni reali della popolazione del Sulcis Iglesiente, rigetta in toto la presunta riorganizzazione delle cure domiciliari voluta dal Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis, in quanto ritenuta un oltraggio al comune senso di giustizia e di civiltà e un’offesa alla dignità delle persone sofferenti e delle proprie famiglie.

La tanto richiamata “implementazione delle cure domiciliari” è di fatto una DEPLEMENTAZIONE se non un DEPAUPERAMENTO ancorché uno SMANTELLAMENTO di un sistema che per tanti anni ha soddisfatto le esigenze di quella parte di popolazione in condizioni di fragilità il cui grado di soddisfazione è stato pari al 100%. Ma, soprattutto, contestiamo le pretestuose motivazioni di un presunto risparmio economico che mal celano l’incapacità degli amministratori di questa ASL e dell’assessore della Sanità nel comprendere l’incongruenza tra servizio offerto e reali bisogni.»

«Forti del guadagnato sostegno dell’IPASVI che con la nota n. 379 del 1.9.2015 del presidente Graziano Lebiu “farà tutto quanto è nelle sue prerogative per invitare la ASL 7 di Carbonia a trovare una soluzione condivisa”, continueremo a pretendere l’appropriatezza delle cure attraverso un percorso differenziato per i pazienti affetti da SLA e in ventilazione meccanica domiciliare così come previsto dalle delibere regionali. Qualora la programmazione dovesse proseguire senza le modifiche richieste, riterremo il Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis RESPONSABILE della violazione dei diritti dei malati e della disapplicazione arbitraria della normativa vigente e di ogni eventuale conseguenza si verifichi a danno dei nostri cari, al pari dell’assessore alla Sanità dr. Luigi Arru, il quale, informato del rischio cui sono esposti i cittadini più fragili con elevato livello di complessità, non interviene a loro difesa e tutela, legittimando di fatto il Commissario. Nel frattempo – conclude Sanzio Bertolazzo – ci vediamo costretti a proseguire la nostra protesta rifiutando l’assistenza infermieristica e se necessario anche quella medica per arrivare fino allo sciopero della fame.»

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Con i lavori della tavola rotonda convocata sulla vicenda “Corte dei Conti – Fasce retributive – Contrattazione Integrativa in Asl 7”, il Collegio Ipasvi Carbonia Iglesias ha inteso affrontare la questione attraverso un’ottica la più oggettiva e autorevole possibile.

Premesso che nessuna azione d’ufficio richiesta in queste settimane al Collegio Ipasvi può essere esperita in quanto ciò esula dalle attribuzioni e prerogative assegnateci dalle norme vigenti, che nessuna invasione del campo riservato alle organizzazioni sindacali è nelle nostre intenzioni e che anzi teniamo a distinguerci, che non accettiamo limitazioni o condizionamenti all’espressione del nostro autonomo pensiero, che nessuno può invocare l’esclusiva dell’analisi del contesto creatosi, pur non avendo né l’obbligo del mezzo e nemmeno del risultato, abbiamo ritenuto di porre tutti i nostri iscritti, e non solo, nella condizione di comprendere gli sviluppi di quanto accaduto e di come arginare legalmente la deriva tecnico-amministrativa che sta conseguendo ai fatti noti.

Riteniamo che la dignità e il decoro dei lavoratori dipendenti Asl 7 impongano il rispetto della professionalità acquisita e non presunta negli anni, attraverso un giusto riconoscimento economico, in ossequio delle regole, delle procedure, del buonsenso e delle persone.

Non si può ignorare che se da una parte le Direzioni Asl che si sono succedute hanno la responsabilità per la loro natura, di quanto deliberato prima e stigmatizzato poi dalla Corte dei Conti, dall’altra qualcuno ha certamente sollecitato le stesse Direzioni ad accogliere i suoi desiderata o gli interessi di cui era portatore. Ogni delibera è infatti successiva ad accordi decentrati sottoscritti dalle parti. Se quel qualcuno potrebbe non risponderne per assenza del requisito di personalità giuridica, ai lavoratori deve-dovrebbe comunque qualche spiegazione perché la responsabilità morale è indiscutibile e nessuno degli attori di quelle contrattazioni integrative può chiamarsi fuori dalla contesa: il danno economico, ma non solo…, che oggi si sta tratteggiando sul Comparto Sanità in Asl 7, ieri poteva certamente essere evitato e previsto.

La cornice delle opzioni e dei profili di tutela proposte dall’avvocato Doglio, legale del Collegio Ipasvi Carbonia Iglesias sono stati ampiamente dibattuti e condivisi con gli altri ospiti e gli oltre 150 partecipanti all’assemblea, e nei prossimi giorni saranno attivate ulteriori sessioni di approfondimento per addivenire ad un’azione praticabile e coerente con la lettura delle documentazioni agli atti.

La corretta esposizione cronologica dei fatti, l’ambito di informazione e l’assunzione di coscienza degli aspetti tecnici attraverso cui intraprendere in tempi stretti percorsi agibili e reperire soluzioni concrete è stata resa, e l’obiettivo della giornata pè stato ampiamente raggiunto.

Graziano Lebiu

Presidente Ipasvi Carbonia Iglesias

Graziano Lebiu 2

Centro direzionale ASL 7

Il personale della Asl 7 di Carbonia è in agitazione dopo l’annullamento del contenuto degli accordi fra OO.SS. e Azienda Sanitaria per le progressioni orizzontali del personale del comparto, sta provocando gravi conseguenze ormai da anni. La scorsa settimana la Direzione Aziendale ha inviato a tutti gli interessati una lettera con la quale chiede la restituzione delle somme che si ritengono essere state illegittimamente percepite dal personale.

Il Collegio IPASVI intende affrontare la questione e le vicende correlate dal punto di vista dei professionisti sanitari che rappresenta e ritiene proficuo, in questa fase decisiva per la definizione dei problemi, entrarvi nel merito attraverso un’ottica la più oggettiva ed autorevole possibile.

A tale scopo, ha organizzato una tavola rotonda sul tema “Per la progressione economica e di carriera: il caso Corte dei Conti – Fasce retributive – Contrattazione integrativa Asl” per la giornata di sabato 23 novembre 2013, alle 12.30, nella sala conferenze del Lù Hotel. La tavola rotonda avrà un taglio prettamente normativo-giuridico, per rappresentare non già un mero momento di contestazione dei provvedimenti già assunti e in via di assunzione nei confronti dei lavoratori della sanità pubblica (fermi restando, ovviamente, tutti i rilievi che devono essere fatti), bensì un ambito di informazione e presa di coscienza degli aspetti tecnici attraverso cui intraprendere percorsi agibili e reperire soluzioni concrete.

A tale scopo sono stati invitati ad offrire un contributo Diego Snaidero, dirigente infermieristico della Asl 3 di Genova; Mario Pusceddu, segretario territoriale FSI di Cagliari; Giacomo Doglio, legale del Collegio IPASVI Carbonia Iglesias. Aprirà i lavori la relazione del Presidente del Collegio IPASVI Graziano Lebiu. La tavola rotonda, aperta al pubblico e a tutti gli interessati alle questioni, sarà moderata dal giornalista Giovanni Di Pasquale.