2 November, 2024
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Uno studio che può fornire una sorta di “roadmap” pratica ai clinici impegnati nella gestione dei malati di Covid-19, così da indicare loro le possibili interazioni farmacologiche conosciute e guidare nella scelta della migliore strategia anticoagulante. È il lavoro messo in campo dei medici e specializzandi della Clinica Cardiologica di Sassari che, nei giorni scorsi, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy. La pubblicazione riguarda la gestione ottimale della terapia anticoagulante nei pazienti affetti da Covid-19.

Lo studio mette in evidenza che dal momento dell’esordio della pandemia, si sono moltiplicate le osservazioni cliniche e i report scientifici che suggeriscono che in molti soggetti affetti da Covid-19 si verifichino eventi avversi di natura trombotica e tromboembolica. Nei casi più gravi si è verificata una coagulazione intravascolare disseminata.

«Riteniamo che il nostro pur piccolo contributo alle conoscenze sulla malattia da Covid-19afferma il professor Guido Parodi direttore della strutturapossa essere un supporto per i colleghi che si trovano a dover prendere decisioni cliniche importanti su pazienti critici e complessi come quelli affetti da Covid-19. Uno studio in cui figurano come co-autori anche in medici specializzandi, a testimonianza del profilo scientifico della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Sassari.»

Gli specialisti sottolineano che ancora sono sconosciuti e oggetto di studio i numerosi meccanismi che stanno alla base delle complicanze della malattia. Un ruolo importante sembra giocarlo la reazione infiammatoria sistemica indotta dal virus che potrebbe provocare un danno a carico delle cellule che rivestono la parete dei vasi sanguigni, favorendo i fenomeni trombotici. A ciò si aggiunge, molto spesso, la stasi del circolo che interessa, soprattutto, soggetti in condizioni cliniche critiche con scarsa o nessuna capacità di mobilizzazione.

Tra i pazienti più vulnerabili ci sono soggetti già affetti da patologie cardiovascolari, con cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, i quali già in condizioni normali possono aver bisogno di trattamenti con farmaci anticoagulanti. Il problema è emerso con prepotenza negli ultimi due mesi, a seguito della necessità di dover trattare i pazienti per l’infezione virale.

«Molti dei farmaci comunemente impiegati contro il Covid-19 e inseriti nei protocolli di trattamento internazionalispiega il professor Guido Parodipresentano pericolose interazioni con i farmaci anticoagulanti di comune impiego nella pratica clinica, rendendo necessarie sospensioni di trattamenti cronici. Risultati incoraggianti arrivano dall’impiego delle eparine, in particolare di quelle a basso peso molecolare.»

Dati clinici preliminari e ipotesi mutuate dalle attuali conoscenze della farmacologia di queste molecole sembrano suggerire una buona efficacia in termini di anticoagulazione, con un buon profilo di sicurezza derivante dalle scarse interazioni con gli altri farmaci impiegati contro il Covid-19. Inoltre l’eparina potrebbe avere un’utile azione antiinfiammatoria.

«Questo lavoroconclude Guido Parodiha per noi una importanza anche simbolica perché dimostra la risposta e la reazione della Cardiologia sassarese, che lavora per far fronte ai bisogni assistenziali del territorio senza mai trascurare la ricerca scientifica. Attività che rappresenta una mission della nostra Azienda, oltre che un faro in momenti come quelli che stiamo vivendo.»

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Si è tenuto nei giorni scorsi ad Alghero la nona edizione de “Il cuore in Sardegna”, un importante convegno che ha visto riuniti i cardiologi sardi ed eminenti cardiologi di rilievo nazionale. L’ormai tradizionale appuntamento della Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali (ARCA) in questa edizione si è svolto in congiunzione con l’annuale congresso regionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC). I temi del congresso hanno riguardato le problematiche di gestione dei pazienti nel percorso di continuità tra assistenza ospedaliera ed assistenza territoriale.

«La sinergia tra ospedale e territorio è fondamentale per la corretta gestione dei pazienti – sottolineano il dott. Tonino Bullitta ed il dott. Giovanni Gazale, tra gli organizzatori del congresso – e in questo senso, la collaborazione tra le sezioni regionali di ARCA e SIC sta portando importanti risultati.»

«Fornire informazioni dettagliate e complete ai cardiologi del territorio dopo un ricovero per infarto è estremamente importante per la corretta gestione dei pazienti e noi stiamo portando avanti un progetto in tal senso di collaborazione tra Azienda Ospedaliero-Universitaria e gli specialisti territoriali per le patologie croniche in modo da agevolare e velocizzare l’accesso alle prestazioni in regime di ricovero ospedaliero in caso di riacutizzazioni», ribadisce il prof. Guido Parodi, responsabile della UO di Cardiologia Clinica e Interventistica della AOU di Sassari.

Tra i temi del congresso, oltre alla cardiopatia ischemica, sono stati approfonditi anche i problemi correlati alla gestione dei pazienti sottoposti a trattamenti chemioterapici, alle cardiopatie congenite nell’adulto ed all’invecchiamento cardiovascolare. Una sessione inoltre è stata dedicata alla gestione pre ed intraospedaliera del paziente con dolore toracico, curata dal Gruppo di Studio Nazionale per le Emergenze e Urgenze Cardiovascolari, che attualmente vede come past-president il dott. Pier Sergio Saba, cardiologo della AOU di Sassari. Il prof Giovanni Esposito, Ordinario all’Università Federico II di Napoli e candidato alla Presidenza Nazionale della Società di Cardiologia Interventistica, ha tenuto una lettura sulla rete dell’infarto, tanto importante ed in via di ottimizzazione nella nostra Regione. Non sono mancati momenti di approfondimento su tematiche non usuali come la musicoterapia, che si è rivelata non solo un ”farmaco” per i pazienti con disabilità neurologiche, come ha ricordato nella sua relazione il dott. Kai Paulus, ma ha effetti benefici anche sui pazienti con scompenso cardiaco, come è emerso da uno studio multicentrico condotto anche nel reparto di cardiologia della AOU di Sassari grazie all’impegno della infermiera Valentina Micheluzzi.

Al termine dei tre giorni di lavori i cardiologi sardi si sono dati appuntamento per “Il cuore in Sardegna 2020” con nuove sfide da affrontare e su cui confrontarsi per migliorare la gestione dei pazienti affetti da patologie cardiache.

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Record per la Cardiologia interventistica dell’Aou di Sassari che nel 2018 ha fatto registrare 713 interventi di angioplastica coronarica, raggiungendo un obiettivo mai ottenuto in passato.

Assieme agli interventi di angioplastica coronarica (+30% rispetto al 2017) sono aumentate le angiografie diagnostiche (+20%), le procedure di occlusione dell’auricola sinistra per prevenire l’ictus (+60%) e le procedure percutanee per le stenosi valvolari aortiche (TAVI e valvuloplastiche: +20%).

«È risaputo – spiega il professore Guido Parodi, responsabile della Cardiologia interventistica – come in questo settore della medicina la qualità procedurale sia direttamente proporzionale al volume del centro. Questo perché un maggior numero di procedure permette di ottimizzare la logistica locale e accrescere le competenze del personale, minimizzando le complicanze e migliorando i risultati. In pratica, l’alto volume è una buona garanzia di qualità del centro.»

L’aumentata attività dell’emodinamica, attiva H24 per le urgenze e dalle 8 alle 19,30 per le procedure elettive, ha permesso di effettuare delle degenze più brevi nel reparto di Cardiologia, che ha quasi azzerato le liste di attesa, con la possibilità di ricovero immediato per tutte le emergenze-urgenze cardiologiche ed entro 48 ore per tutte le patologie elettive.

«Questo importante traguardo – afferma ancora Guido Parodi, presidente anche della sezione sarda della Società italiana di Cardiologia – è stato possibile grazie all’impegno e dedizione di tutto il personale medico e infermieristico della Cardiologia che ha accettato di prendersi carico, con umanità e professionalità, di un crescente numero e complessità di problematiche cliniche. Siamo assolutamente orgogliosi dei risultati ottenuti e ci auguriamo, per il 2019, di poter fare ancora di più per la salute dei nostri concittadini».

Per la struttura, intanto, sono in arrivo due nuovi angiografi – la gara è già conclusa e in attesa di attuazione – che sostituiranno l’apparecchio in dotazione, non più di ultima generazione.

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Giovedì 24 gennaio, alle ore 17,30, presso l’aula consiliare del Municipio di Iglesias, verrà presentato il progetto “Il cuore dell’anziano a Iglesias”, relatore il prof. Alessandro Boccanelli. Interverranno il dott. Giuseppe Pes, Responsabile Cardiologia Presidio Ospedaliero Binaghi di Cagliari, la dott. Rosanna Pes, responsabile Struttura Complessa di Cardiologia-UTIC P.O. Olbia ed il dott. Pierfranco Terrosu, responsabile dell’Unità Complessa di Cardiologia della ASL di Sassari.

Congresso

«Cardiologia: alla ricerca di un’integrazione tra ospedale e territorio»

Hotel Corte Rubja Iglesias

25 – 26 gennaio 2019

«Lo scopo di questo incontro è quello di ricercare, attraverso un processo univoco e libero da personalismi, punti di incontro fra Ospedale e Territorio, con percorsi diagnostici e terapeutici condivisi, sempre disponibili a stare al passo con l’evoluzione della Cardiologia e per il bene del paziente.»

Dott. Giuseppe Pes

Programma scientifico

25 gennaio 2019

«Sessione Cardiopatia ischemica»

I Parte

Moderatori: Luigi Meloni, Paolo Bonomo, Giuseppe Sabino

15.00 Gestione e trattamento dello STEMI (infarto miocardico con ST sopraslivellato)

Mauro Cadeddu

15.20 Gestione e trattamento N STEMI (infarto miocardico con ST non sopraslivellato)

Salvatore Ierna

15.40 Rete dello STEMI (infarto miocardico con ST sopraslivellato) in Sardegna: modello da rivedere?

Gavino Casu

16.00 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella prima parte della Sessione Cardiopatia Ischemica)

II Parte

Moderatori: Tonino Bullitta, Enrico Cuozzo, Alfonso Dessì

16.20 Gestione farmacologica nella Cardiopatia Ischemica Cronica

Rosanna Pes

16.40 Organizzazione territoriale del post infarto

Gianmarco Fiori

17.00 Microbioma e Rischio Cardiovascolare

Stefano Pintus

17.20 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella seconda parte della Sessione Cardiopatia Ischemica)

17.40 Coffeee break

18.00 Lettura Magistrale Il cuore nell’anziano

Alessandro Boccanelli

Presenta: Giannetto Congiu

III Parte

Moderatori: Gianfilippo Grova, Giovanni Gazale, Paolo Vargiu

18.30 Sindrome di Brugada: cambia qualcosa per il medico sportivo con la terapia ablativa?

Pietro Delise

18.50 Sacubitril/Valsartan: giusta posizione nelle Linee Guida dello Scompenso Cardiaco

Luca Bullitta

19.10 Ipertensione Arteriosa: la ricerca di una terapia ottimale; cosa dicono le Linee Guida ESC 2018 Pier Sergio Saba

19.30 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella terza parte della Sessione Cardiopatia Ischemica)

19.45 Chiusura lavori prima giornata

26 gennaio 2019

«Sessione Scompenso Cardiaco»

I Parte

Moderatori: Franco Uras, Giuseppe Mercuro, Stefano Masia

9.00 Trattamento dello Scompenso Cardiaco acuto: quali nuove evidenze

Maurizio Porcu

9.20 Trattamento dello Scompenso Cardiaco cronico: quali nuove evidenze

Marco Corda

9.40 Scompenso Cardiaco e Diabete

Efisio Cossu

10.00 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella prima parte della Sessione Scompenso Cardiaco)

II Parte

Moderatori: Antonio Caddeo, Isabella Simongini, Gianfranco Delogu

10.20 Gestione territoriale dello Scompenso Cardiaco cronico: modello sperimentale ASSL Cagliari Andrea Pili

10.40 Riabilitazione nel paziente con Scompenso Cardiaco cronico

Andrea Bianco

11.00 Cuore e terapia oncologica

Giorgio Locci

11.20 Ruolo dell’ecocardiografia nella valutazione precoce del danno muscolare da chemioterapici Christian Cadeddu De Salvi

11.40 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella seconda parte della Sessione Scompenso Cardiaco)

III Parte

Moderatori: Paolo Cherchi, Antonio Arru, Giacomo Perpignano

12.00 Nutraceutici: quale ruolo nella pratica clinica

Giuseppe Pajes

12.20 Nuovi target del Colesterolo LDL: quali rischi o solo benefici

Pierfranco Terrosu

12.40 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella terza parte della Sessione Scompenso Cardiaco) 13.00-15.00 LUNCH

«Sessione Miscellanea Cardiologica»

I Parte

Moderatori: Rinaldo Aste, Carlo Balloi, Graziana Viola

15.00 Rischio aritmico nella Cardiomiopatia Ipertrofica

Giancarlo Molle

15.20 Fibrillazione atriale e sindrome coronarica

Salvatore Ocello

15.40 Fibrillazione Atriale nell’anziano: ruolo dei NOAC (nuovi anticoagulanti orali)

Eligio Rosas

16.00 Fibrillazione Atriale nel paziente oncologico: ruolo dei NOAC (nuovi anticoagulanti orali) Silvio Nocco

16.20 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella prima parte della Sessione Miscellanea Cardiologica)

II Parte

Moderatori: Carlo Lai, Giampaolo Scorcu, Carmela Mossa

16.30 Ablazione transcatetere nella FA (fibrillazione atriale) versus terapia medica: criteri di scelta

Franco Isola

16.50 Durata ottimale della DAPT (duplice terapia antiaggregante) dopo sindrome coronarica

Guido Parodi

17.10 Anticoagulanti diretti e Cardiopatia ischemica cronica

Andrea Rubboli

17.30 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella seconda parte della Sessione Miscellanea Cardiologica)

III Parte

Moderatori: Emiliano Cirio, Bruno Loi, Michele Portoghese

Trattamento della Stenosi valvolare aortica nell’anziano:

17.40 – Quando TAVI (impianto valvolare aortico transcatetere)

Francesco Sanna

18.00 – Quando Chirurgia tradizionale

Giovanni Lixi

18.20 Discussione (su tutti gli argomenti trattati nella terza parte della Sessione Miscellanea Cardiologica)

18.40 Compilazione questionario ECM

19.00 Chiusura dei lavori

INFORMAZIONI GENERALI

SEDE CONGRESSUALE Hotel Corte Rubja Iglesias

CREDITI FORMATIVI Il congresso verrà accreditato per un numero massimo di 120 partecipanti appartenenti alle seguenti categorie:

MEDICI CHIRURGHI (esclusivamente per le seguenti discipline: Cardiologia, Cardiochirurgia, Medicina Interna, Medicina Generale, Malattie Metaboliche e Diabetologia, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina d’Urgenza, Medicina dello Sport, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Medicina del lavoro, Geriatria, Anestesia e Rianimazione),

INFERMIERI – FISIOTERAPISTI

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«Le alterazioni strumentali a livello cardiaco individuate su pazienti con malattia di Alzheimer, compatibili con un interessamento di tipo infiltrativo cardiomiopatico, sono simili a quanto osservato nei soggetti affetti da amiloidosi.»

È quanto emerge da un recente studio scientifico su pazienti con malattia di Alzheimer realizzato dalla Cardiologia dell’Aou di Sassari, diretta dal professor Guido Parodi. La ricerca, nei giorni scorsi, è stata accettata per la pubblicazione dalla prestigiosa rivista scientifica americana “Jacc Heart Failure”.

«Lo studio condotto dalla nostra Cardiologia – afferma Giuseppe Damiano Sanna, primo autore della pubblicazione – ha un grande interesse soprattutto per le basi fisiopatologiche che lo sottendono e per le possibili implicazioni future. Saranno necessari ulteriori ricerche per chiarire quello che può essere il significato clinico delle alterazioni strumentali rilevate e che potrebbero spiegare alcune complicazioni a cui vanno incontro questi pazienti.»

La ricerca avviata dalla Cardiologia dell’Aou di Sassari apre le porte a sicuri approfondimenti e mette in evidenza l’importanza del lavoro multidisciplinare. Il lavoro dei cardiologi dell’Aou, infatti, è iniziato già alcuni anni fa con il professor Antonello Ganau e ha visto la preziosa collaborazione dell’Unità di valutazione Alzheimer diretta dalla professoressa Maria Rita Piras. Un supporto è stato fornito dai biologi dell’Università di Cagliari che hanno curato la parte genetica mentre l’analisi statistica è stata effettuata in collaborazione con l’unità di Statistica medica dell’Università di Sassari.

La ricerca scientifica quindi, assieme all’attività di formazione degli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e dei medici in formazione specialistica, conferma il ruolo rilevante della Cardiologia dell’Aou che è anche punto di riferimento scientifico nel panorama cardiologico internazionale.

«La ricerca scientifica – aggiunge Guido Parodi – ha risvolti positivi anche sotto il profilo dell’assistenza ai malati che si rivolgono alla nostra struttura. La stretta integrazione fra assistenza, didattica e ricerca costituisce il punto di forza della Aou e si può realizzare solo grazie a un’attenta programmazione.»

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Si aprirà domani, 29 novembre, alle ore 14,30, nella sala riunioni del settimo piano del Santissima Annunziata di Sassari, l’evento dedicato alla promozione del percorso diagnostico terapeutico aziendale sull’embolia polmonare.

«Il progetto – spiegano gli organizzatori di Medicina d’urgenza – nasce per promuovere percorsi di gestione diagnostico terapeutici ottimali per il paziente con embolia polmonare e trombosi venosa profonda alla luce dei nuovi trattamenti disponibili. Dall’accesso alla struttura ospedaliera fino alla dismissione e al follow up, l’approccio multidisciplinare richiesto è complesso e proprio per questa ragione non sempre omogeneo.»

«L’obiettivo del meeting multidisciplinare – spiegano ancora – è far conoscere le più recenti acquisizioni sul percorso diagnostico e terapeutico della tromboembolia polmonare, prospettare e discutere strategie di trattamento innovative, in virtù anche delle nuove opportunità offerte dagli anticoagulanti orali diretti.»

Il corso, che sarà aperto dai responsabili del Pronto soccorso e di Medicina d’urgenza Mario Oppes e Paolo Pinna Parpaglia, si propone di confrontare best practice applicabili nei diversi contesti ospedalieri e di ottimizzare, attraverso il contributo attivo dei partecipanti, le singole esperienze e le procedure presenti nelle diverse realtà operative. Ampio spazio viene quindi dato alla discussione ed al coinvolgimento attivo anche in confronti e discussioni su casi di real life.

Sarà Paolo Pinna Parpaglia di Medicina d’urgenza a parlare di analisi epidemiologica e delle valutazioni delle modalità operative attuali, gestionali e cliniche. Ad Anna Paola Murgia del Pronto soccorso il compito di esporre il modello aziendale di gestione della tromboembolia polmonare. I risultati, in termini di efficacia ed efficienza, del modello aziendale saranno invece esposti da Jessica Fara della Medicina d’urgenza. Il professore Guido Parodi della Cardiologia interventistica illustrerà quale sia ruolo del trattamento percutaneo della tromboembolia polmonare. Lucia Anna Mameli della struttura di Malattie della coagulazione farà un approfondimenti sugli anticoagulanti orali diretti nel trattamento della tromboembolia polmonare, dalle evidenze scientifiche alle ricadute pratiche. Si parlerà quindi di stratificazione del rischio e appropriatezza di gestione e gestione domiciliare del basso rischio.

A chiudere l’incontro sarà la tavola rotonda su un nuovo modello di percorso diagnostico terapeutico assistenziale nell’embolia polmonare e nella trombosi venosa profonda, alla luce delle nuove opportunità terapeutiche offerte dai nuovi anticoagulanti orali.

L’evento è stato accreditato per la figura professionale del medico chirurgo, nelle discipline cardiologia, medicina interna, angiologia, chirurgia vascolare, ematologia, medicina generale, neurologia, geriatria, medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, ortopedia e traumatologia, cardiochirurgia, anestesia e rianimazione.

 

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Trentatre nuovi esperti nell’emergenza intraospedaliera, con l’utilizzo delle tecniche di base e avanzate di rianimazione cardio-polmonare. Li ha formati nei giorni scorsi, tra il proprio personale, l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari che ha avviato il primo progetto di “organizzazione dell’emergenza ospedaliera”. Nove di questi esperti, inoltre, hanno acquisito il titolo di formatore nelle tecniche base (Bls) e avanzate (Acls) gli altri 24, invece, la doppia qualifica di ‘provider’, cioè di esecutore certificato in basic life support e advanced life support.

Si tratta di una vera e propria novità per l’Aou di Sassari che, in questo modo, ha formato operatori che, a loro volta, potranno formare altro personale dell’azienda. «Con questo primo nucleo di nove istruttori – afferma il direttore del dipartimento di Emergenza Pier Paolo Terragni – puntiamo a rendere autonoma l’azienda dal punto di vista della formazione in questo campo. L’obiettivo è arrivare a creare un team di intervento rapido, con il quale il personale dei reparti possa collaborare efficacemente».

Nell’azienda ospedaliera esiste già una squadra per le emergenze intraospedaliere, gestita da anestesisti, in grado di intervenire in breve tempo dalla chiamata. L’obiettivo è quello di potenziare questo modello all’interno dell’intero presidio ospedaliero.

«Crediamo molto nei nostri professionisti – aggiunge il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – ed investiamo su di loro per migliorare le loro capacità e far crescere la nostra azienda.»

A partecipare al percorso di formazione, realizzato dall’Itc di Parma, è stato un gruppo integrato formato da personale dell’Anestesia e rianimazione, della Cardiologia e da alcuni infermieri dell’area critica e della Medicina d’urgenza.

«Siamo convinti che questa attività di formazione – afferma il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù – garantirà capillarmente, a tutto il personale aziendale, un’adeguata preparazione nelle tecniche di rianimazione cardio-polmonare di base e avanzate.»

Il corso, durato due settimane e conclusosi nei giorni scorsi, ha coinvolto anche la Cardiologia interventistica dove, in una sala per la simulazione avanzata attrezzata con manichini, defibrillatori e tecnologie d’avanguardia, è stato possibile formare gli operatori. «C’è stata una vera e propria integrazione tra ospedale e Università – precisa Guido Parodi, direttore della struttura di Emodinamica e Cardiologia interventistica e della scuola di specializzazione in Cardiologia – perché l’ateneo di Sassari ha messo a disposizione il materiale per le simulazioni».

Il prossimo passo sarà, appunto, la formazione interna, con i neo istruttori che formeranno personale in grado di operare con le tecniche base e avanzate di rianimazione cardio-polmonare: medici e infermieri referenti delle singole postazioni di emergenza intraospedaliera di reparto, che saranno individuati attraverso il piano di emergenza ospedaliera.

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Un incremento pari al 15 per cento delle procedure di cardiologia interventistica e la conseguente possibilità di trattamento di pazienti giudicati inoperabili mediante cardiochirurgia tradizionale e di lesioni coronariche sempre più complesse. Quindi l’adozione di nuove procedure come la valvuloplastica aortica percutanea per via radiale. È quanto realizzato tra il 2017 e il 2018 la struttura di Emodinamica e Cardiologia interventistica dell’Aou di Sassari diretta dal professor Guido Parodi.

Il direttore della struttura, che porta a Sassari la sua ventennale esperienza acquisita all’Aou Careggi di Firenze, è anche direttore della scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università degli Studi di Sassari.

«L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari – spiega il professor Guido Parodi – svolge da molti anni per il Nord Sardegna un ruolo di riferimento in questa specialistica. Da circa un anno, l’attività è stata potenziata e implementata con l’acquisizione di nuove apparecchiature.»

Sono state introdotte nuove tecniche all’avanguardia come la valvuloplastica aortica percutanea per via radiale. «Si tratta – spiega – di una metodica in grado di dilatare la valvola aortica ristretta in anestesia locale passando dal polso senza aprire il torace, né pungere le arterie femorali, in pazienti a rischio operatorio proibitivo e con severe comorbidità. Viene effettuata in pochi centri in Europa e per la prima volta in Sardegna.»

Questo tipo di procedure mini-invasive, che vedono protagonista il Dipartimento cardio-toraco-vascolare diretto da Pierfranco Terrosu, si affiancano a quelle per la sostituzione valvolare aortica chirurgica e percutanea, effettuate in collaborazione con la Cardiochirurgia diretta da Michele Portoghese. Si tratta di procedure che offrono una soluzione personalizzata ai pazienti affetti da valvulopatia degenerativa, tipica dei soggetti anziani.

La stretta sinergia dell’équipe multidisciplinare, cardiologica e cardiochirurgica, permette all’Aou di Sassari di avviare il trattamento delle valvulopatie con procedure meno invasive e più sicure. Il rischio operatorio diventa minimo, la precoce mobilizzazione del paziente e un minor tempo di degenza riducono invece la spesa sanitaria.

«Lo stesso percorso – aggiunge il professor Guido Parodi – è stato anche applicato all’interventistica coronarica percutanea con gli interventi di angioplastica e impianto di stent coronarici che sono stati condotti negli ultimi mesi quasi totalmente per via radiale, cioè partendo dal polso. Questo ha comportato una riduzione delle complicanze perioperatorie e una riduzione dei tempi di degenza ospedaliera.»

La struttura sassarese, infine, grazie a una serie di collaborazioni con prestigiosi centri nazionali e internazionali, ha avviato importanti ricerche cliniche mirate a migliorare le procedure interventistiche stesse e le terapie farmacologiche per i pazienti cardiopatici.

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Dagli specialisti viene considerata «un’alternativa altamente efficace alla prevenzione del rischio tromboembolico, soprattutto nei pazienti nei quali la terapia anticoagulante risulta essere controindicata o ha avuto effetti collaterali». È la chiusura percutanea dell’auricola sinistra, una appendice dalla parte antero-laterale dell’atrio sinistro del cuore e dove, in pazienti con fibrillazione atriale, si formano la maggior parte dei trombi atriali. La chiusura quindi dell’auricola sinistra potrebbe ridurre il rischio di stroke.

Sarà questo il tema portante della riunione scientifica in programma martedì 11 settembre nell’aula A del complesso biologico della Facoltà di Medicina di Sassari. Un incontro, dal titolo “La chiusura percutanea dell’auricola sinistra”, che vedrà seduti attorno al tavolo medici chirurghi dell’Aou di Sassari e specialisti in Cardiologia, Neurologia, Ematologia, Medicina interna, Gastroenterologia, Nefrologia e Geriatria.

Una platea multidisciplinare anche in considerazione del fatto che la riuscita dell’intervento di chiusura percutanea dell’auricola sinistra sta nella scelta dei pazienti candidabili. Una scelta da attuare attraverso un approccio che veda la stretta collaborazione tra più professionisti.

L’intervento di chiusura dell’auricola sinistra prevede l’impianto di un dispositivo per via endoscopica. Attraverso una vena della gamba viene inserita una micro-protesi che, installata nell’atrio sinistro del cuore, all”imboccatura dell’auricola, consente di evitare la formazione di trombi al suo interno.

La riunione scientifica aziendale è organizzata dall’unità operativa di Cardiologia clinica e interventistica dell’Aou di Sassari, in collaborazione con la cattedra di Cardiologia diretta dal professor Guido Parodi.

L’incontro che inizierà alle ore 14.00 si dividerà in tre sessioni. L’obiettivo è quello di fornire una serie di indicazioni sulle opzioni di trattamento della fibrillazione atriale quindi sulle controindicazioni alla terapia anticoagulante orale. La riunione scientifica, inoltre, punta alla creazione condivisa di un percorso diagnostico terapeutico aziendale per l’individuazione del paziente potenzialmente candidabile al trattamento. Di questo modello aziendale si parlerà appunto nell’ultima sessione che sarà anche occasione per una tavola rotonda.

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Il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, ha presentato ieri il nuovo direttore del Servizio di Cardiologia universitaria ed una nuova responsabile del Servizio provveditorato.

A guidare il Servizio di Cardiologia delle cliniche, dopo il collocamento a riposo del professore Antonello Ganau, sarà il professore Guido Parodi. «Il nostro obiettivo – ha detto il manager dell’Aou – è quello di puntare a un maggiore sviluppo delle Cardiologie, per questo sarà importante una stretta sinergia tra le due strutture aziendali».

Proprio in quest’ottica, la Cardiologia di viale San Pietro e quella del Santissima Annunziata, diretta da Pierfranco Terrosu, hanno già avviato l’attività di collaborazione, perché «dobbiamo integrarci – ha aggiunto Guido Parodi – per dare risposte ai bisogni assistenziali dei cittadini».

Il nuovo direttore, che arriva da Firenze, è specializzato in cardiologia interventistica e sarà anche il nuovo direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università di Sassari.

Arriva, invece, da una lunga esperienza nell’assessorato Lavori pubblici della Regione Sardegna la nuova direttrice del Servizio Provveditorato, economato e patrimonio Ivana Falco. Ad attenderla, da subito, importanti obiettivi. «Dobbiamo proseguire con energia la fase di stabilizzazione degli acquisti – ha sottolineato il direttore generale – che ha avuto un periodo difficile dopo l’accorpamento del Santissima Annunziata con la Aou. Davanti, inoltre, c’è anche la partita degli investimenti per oltre 7 milioni per il potenziamento, l’ammodernamento tecnologico e la razionalizzazione della rete infrastrutturale dei servizi sanitari».

Sfide importanti, per affrontare le quali la nuova dirigente ha già messo in moto la macchina organizzativa degli uffici di via Coppino. «Si tratta di un lavoro complesso – ha aggiunto Ivana Falco – che comporterà, necessariamente, un lavoro di squadra con tutte le unità operative per una collaborazione in un processo condiviso, che vede il paziente al centro delle nostre azioni».

La nuova direttrice del Provveditorato sostituisce nell’incarico Antonio Solinas che dal 1° ottobre è andato a dirigere il Servizio Affari generali, prima retto da Chiara Seazzu dal 1° ottobre a capo del Servizio Risorse umane.