Con la firma del governatore Pigliaru decolla il progetto da 56 milioni del Patto per la Gallura.
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«Abbiamo voluto una programmazione territoriale che avesse come protagonisti assoluti i Comuni, che hanno pienamente colto il messaggio rielaborandolo in progetti validi e impostati secondo le loro esigenze e la loro visione di crescita. La Gallura rilancia il ruolo dei Paesi, che conservano e valorizzano memoria e tradizioni ma allo stesso tempo sanno guardare al futuro facendo rete e ampliando così gli orizzonti di uno sviluppo comune. Un progetto importante e ambizioso che contribuirà in modo decisivo al rilancio dell’economia e dell’occupazione.»
L’Accordo prevede l’individuazione di un soggetto attuatore unico (Unione di Comuni Alta Gallura) che sarà responsabile del coordinamento e dell’attuazione degli interventi, del monitoraggio e del controllo e che opererà come centrale unica di committenza: questo significa meno burocrazia e dunque tempi più brevi. É un progetto plurifondo (FESR – FEASR – FSE) e plurifonte: comunitaria e nazionale (FSC – PAC), che integra nuovi interventi di sviluppo con ulteriori interventi già valorizzati nell’ambito di altre politiche della Regione e prevede bandi territorializzati per 7 milioni di euro destinati alle imprese.
“La Città di Paesi della Gallura” è un percorso virtuoso nel territorio per valorizzarne tutte le potenzialità, un progetto che coinvolge 16 Comuni e 70mila abitanti e che porterà sul territorio 56 milioni di euro (32,5 di nuova finanza e 23,5 per perfezionare e valorizzare interventi regionali già programmati per esempio con Iscol@ e il mutuo infrastrutture) oltre ai finanziamenti per strade, infrastrutture e edifici di culto. «Tanti Comuni hanno sviluppato insieme un progetto importante, che vede la valorizzazione piena del territorio, dei percorsi naturalistici, delle vie dell’acqua, dei progetti culturali, del trenino verde. Un progetto di sviluppo che vuole legare la costa con l’interno, ed è questa la strategia vincente: il mare e la costa, uniti all’agroalimentare e alle tradizioni, assicurano un’offerta assolutamente unica e potenzialità enormi per la Sardegna in termini di sviluppo», sottolinea Raffaele Paci.