24 November, 2024
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Il concerto “solo” del batterista americano Hamid Drake che inaugura oggi 31 agosto, alle 19.00, la 35esima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, si svolgerà presso lo Spazio Anfiteatro Belvedere (zona via Aldo Moro – via Emilio Lussu) di Masainas e non più, come previsto inizialmente, sulla spiaggia di Is Solinas.

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«Attraverso una comunicazione via mail il musicista Mats Gustafsson ci ha comunicato, soltanto oggi, l’intenzione di non partecipare al Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” visto l’aumento dei contagi da Covid-19 in Sardegna e le relative notizie pubblicate e divulgate dai media in proposito. A causa di questa decisione, oltremodo tardiva, non suffragata da alcun dato oggettivo, e considerato che i concerti e le manifestazioni non sono state bloccate né da Noi né tantomeno dalle Autorità governative, ci siamo trovati costretti ad annullare la serata del 31/08/2020 che proprio il sassofonista Gustafsson aveva come protagonista.»
L’associazione culturale Punta Giara ha annunciato questo pomeriggio con un post pubblicato nella pagina Facebook del Festival, l’annullamento del concerto inaugurale e, inoltre, «che il concerto gratuito di domani 31 agosto, alle 19.00, sulla spiaggia di Is Solinas, si terrà ugualmente ed avrà come protagonista il grande batterista Hamid Drake in “solo”».
«Dispiaciuti per quanto accaduto e per queste ingiustificate defezioni che l’Associazione si riserva di verificare nelle sedi opportune, comunichiamo che in ordine alla serata del 2 settembre, dove ovviamente Mats Gustaffsson non sarà presentesi legge ancora nel post -, il Direttivo dell’Associazione e la Direzione Artistica stanno elaborando, una modifica del programma nel pieno rispetto della linea artistica e del tema proposto per questa edizione che verrà comunicata quanto prima. A seguito dell’annullamento della data del 31 agosto sarà possibile chiedere ed ottenere il rimborso dei biglietti ed un ristoro parziale degli abbonamenti già acquistati.»
Per informazioni su come chiedere ed ottenere il rimborso dei biglietti, ci si deve rivolgere agli Uffici dell’Associazione Punta Giara, scrivendo una e-mail all’indirizzo comunicazione@santannarresijazz.it .

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Si svolgerà regolarmente, dal 31 agosto al 6 settembre, il Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Superate le incertezze scaturite dalla diffusione del Coronavirus, l’associazione culturale Punta Giara ha allestito il programma della XXXV edizione che ha presentato ieri mattina, nel corso della conferenza stampa tenuta nei locali dell’EXMA’ dal presidente dell’associazione, Paolo Sodde.

Dopo aver ringraziato i presenti e portato i saluti del direttore artistico Basilio Sulis, che non ha potuto presenziare, il presidente ha descritto la difficile situazione che l’associazione Punta Giara, come tutte le altre associazioni che organizzano eventi artistici, ha dovuto affrontare a seguito degli eventi pandemici per riuscire a portare in scena anche quest’anno e per il 35° anno il Festival, sottolineando che, dopo i momenti di sconforto dovuti al lockdown l’associazione ha deciso di utilizzare quel tempo che sembrava inesorabilmente sprecato, in un’occasione di confronto che ha portato, infine, alla decisione di prendere nuovamente in mano l’organizzazione e creare un nuovo programma, studiato appositamente per questo sofferto periodo senza rinunciare alla possibilità di svolgere lo stesso il festival dal 31 agosto al 6 settembre.

La parola la sindaca di Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana, ha manifestato tutto il suo entusiasmo nel rappresentare la comunità che accoglie il Festival da trentacinque anni e ha raccontato alcuni divertenti aneddoti su situazioni verificatesi nel corso dei lunghi anni della manifestazione e di come il paese si identifichi nella stessa.

Enrica Lotta, segretaria dell’associazione, ha descritto nel dettaglio il programma che vede la presenza importanti nomi del panorama jazzistico internazionale, come il pianista Franco d’Andrea, Shabaka Hutchings, Jacky Terrason, Mats Gustafsoon, Alexander Hawkins, Hamid Drake e tanti altri che si esibiranno nel corso delle sette serate.
A conclusione della conferenza stampa, il presidente dell’associazione Paolo Sodde ha ringraziato tutti gli enti che con il loro contributo permettono lo svolgimento del Festival (la Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna) e ha sottolineato la collaborazione che oramai da tre anni si è instaurata con l’Amministrazione comunale di Masainas, che ha portato i suoi saluti, ed ha ricordato che proprio sul territorio del comune di Masainas, sulla spiaggia di Is Solinas, si svolgerà domenica 2 agosto il concerto di Fabrice Eulry.

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Dopo il sold-out di Herbie Hancock, le lezioni concerto di Bietti, la grande classe di Franco D’Andrea e l’emozionante solo di contrabbasso di Adam Ben Ezra, prosegue a ritmo serrato il programma della terza giornata dell’European Jazz Expo. Grande attesa per il quartetto di Eli De Gibri, sassofonista e compositore israeliano già al fianco di Hancock, riconosciuto come band leader di livello internazionale grazie al suo inesauribile talento artistico. A fianco dei musicisti più talentuosi del mondo, non poteva mancare il nostro Gavino Murgia, protagonista di Africa Sky in trio con Hamid Drake e Majid Bekkas. Alle 22.30, infine, Federico Nathan virtuoso del violino di origine uruguayana, più volte tra i solisti di spicco di Snarky Puppy, alla testa di un quintetto che promette scintille. Alla fine dei concerti, nel Fuaié del teatro spazio a RadioX Corner.

Ma ecco nel dettaglio il programma di venerdì 1 novembre

Tra scrittura e improvvisazione

1 e 2 novembre

Sala M2, ore 11.00

Luca Caponi – percussioni

Pasquale Laino – sax soprano

Alessandro Gwis – piano

Considerato tra i migliori divulgatori musicali italiani (ma è anche compositore, pianista e musicologo, collaboratore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e voce radiofonica notissima), Bietti, in occasione dell’EJE sarà il protagonista di un ciclo di lezioni dal titolo “Tra scrittura e improvvisazione”, in scena negli spazi del Teatro Massimo di Cagliari, dove assieme ai suoi compagni di viaggio Luca Caponi (percussioni), Pasquale Laino (sax soprano) e Alessandro Gwis (piano) racconterà i lati più nascosti della musica. Per esempio? Integrazione, alchimia, spiritualità.

Il Jazz con gli occhi di un bambino

Sala M3, ore 12.00

Progetto di Contattosonoro e S’Ardmusic

Quarta edizione dell’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, un progetto ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ardmusic e collaborazione con Jazz in Sardegna. Un appuntamento che vedrà come protagonisti i genitori e bimbi della classe 12/24 mesi, provenienti dalla Scuola Civica di Musica di San Sperate (diretta da Francesco Pilia) e che viene aperta l’esperienza anche ad un gruppo esterno alla scuola della fascia d’età 24/28 mesi, che si è preparata all’esperienza partecipando al Jazzy Bimbi Lab, organizzato a ridosso del Festival Jazz in Sardegna 2019. Un dialogo sonoro-musicale che vuole avere l’ambizione di un incontro e di uno scambio profondo, tra un musicista jazz e un gruppo di piccoli improvvisatori coi loro genitori, che arricchisca entrambe le parti e, soprattutto, consolidi la motivazione principale: la musica non solo come un percorso di acquisizione di competenze, ma come fondamentale esperienza di vita.

Growin’Jazz, i nuovi talenti del Jazz italiano

Giardini Exma, Radio Social Club, ore 13.00

Vittorio Esposito – pianoforte

Simone Faedda – Chitarra

Gabriel Marciano – Sax alto

Cesare Mecca – Tromba

Matteo Piras – contrabbasso

Gianrico Manca – batteria e direzione artistica

Il progetto di Growin’Jazz si inserisce a largo raggio nel solco dell’esperienza ormai quarantennale di Jazz in Sardegna. La ricerca continua di nuove forze, idee e talenti si manifesta con una rassegna all’interno del cartellone di EJE2019. I protagonisti, tutti giovanissimi talenti e certamente futuri protagonisti della scena musicale italiana, sono stati selezionati da Gianrico Manca, uno dei più prolifici artisti del panorama musicale isolano e nazionale. I concerti si terranno in diverse soluzioni durante i due jazzbrunch previsti al RadioX SocialClub per poi aprire i concerti sul palco del teatro Massimo la sera di sabato 2 novembre.

AFRICA SKY 

1 novembre

Sala M3 ore 19.30

Gavino Murgia – sax

Majid Bekkas – batteria

Hamid Drake – gnawa

Momenti di magia. Aspetti fortunati di umanità. Set di musica nel cuore del tempo. L’originale formazione artistica di Gavino Murgia con Majid Bekkas e Hamid Drake è un tuffo nel cuore dell’Africa più autentica, nell’Africa Sky appunto, con le sue suggestioni, i suoi colori, le sue malie. Un progetto in trio, capitanato dal sassofonista nuorese, capace di riflettere le innumerevoli esperienze musicali vissute dai tre artisti a ogni latitudine del mondo. E che offre radici e aperture, tradizione e modernità.

Majid Bekkas è un musicista marocchino polistrumentista, compositore, insegnante di canto, oud, e chitarra classica, co-direttore artistico del festival Jazz au Chellah di Rabat; Hamid Drake è senza tema di smentita, tra i più forti batteristi viventi dell’ambito del jazz, improvvisato e cross over, immerso fin da adolescente nell’ascolto R&B e funk della sua Chicago, così come di tutto il Motown, Stax e Atco; Gavino Murgia, infine, non ha quasi bisogno di presentazioni: l’Isola con le sue profonde radici sonore è costantemente presente nel suo percorso artistico e questa immersione nel mondo del jazz gli consente di accrescere la propria esperienza e di conoscere tantissimi musicisti con i quali non smette di compiere innumerevoli esperienze musicali.

Il concerto in scena venerdì, 1 novembre, è un pulsare ritmico dai cuori allineati, una spirale in musica tra visioni ancestrali e sintesi moderne, un cortocircuito di emozioni che si parlano e si raccontano al pubblico in modo onesto, sincero, appassionato. Africa Sky, un meltin’ pot di strumenti e musica sarda, araba, gnawa, jazz. Un viaggio meraviglioso all’origine dei suoni.

Eli Degibri

Sala grande ore 21.00

Eli Degibri – sax

Tom Oren – piano

Tamir Shmerling – bass

Eviatar Slivnik – batteria

Sassofonista di grande talento e compositore di razza, Eli Degibri è uno dei grandi ospiti del nostro festival. Nato a Tel Aviv nel 1978, inizi degli anni Novanta, non ancora ventenne, si è imposto all’attenzione della critica internazionale ottenendo  numerosi riconoscimenti (“Premio Primo Ministro israeliano per la composizione jazz”, “Premio Landau per performance jazz”).

Alla fine degli anni Novanta anche un mito come Herbie Hancock lo ha chiamato a far parte del suo sestetto (1999-2002), consacrandolo definitivamente con queste parole: «Un compositore, arrangiatore e performer di grande talento… uno che è pura musica e che percorre sentieri inesplorati, un artista che ha il potenziale giusto per essere una forza formidabile nell’evoluzione del jazz».

Ma non è tutto: dal 2002 al 2011, Degibri entra in un’altra leggendaria formazione capeggiata dal grande batterista Al Foster.

Apprezzato per le sue esibizioni carismatiche, il sassofonista israeliano negli ultimi dieci anni ha conquistato definitivamente il pubblico che oggi lo segue fedelmente in occasione dei suoi concerti.

Secondo Bill Milkowski (JazzTimes), “Degibri è un improvvisatore eccezionalmente melodico con un tono tenore profondo e audace” mentre per Karl Stark (The Philadelphia Inquirer) è “un personaggio potente e affascinante che provoca brividi impressionanti, sia come musicista che come compositore”. Nell’ottobre dello scorso anno ha pubblicato “Soul Station”, un nuovo album realizzato come omaggio al leggendario sassofonista e suo grande ispiratore Hank Mobley.

Impegnato nella lunga tradizione di tutoraggio nel mondo del jazz (nel 2012 è stato invitato alla Giornata internazionale del jazz dell’UNESCO voluta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York), oggi è concentrato quasi esclusivamente sul lavoro con la sua band, richiestissima e applaudita nei più prestigiosi festival di tutto il mondo.

Federico Nathan Project

Sala grande ore 22.30

Baptiste Bailly – pianoforte

France Diego Pinera – batteria

Federico Nathan è uno dei più grandi violinisti uruguaiani del nostro tempo, e il suo linguaggio è un viaggio attraverso universi sonori diversi, in grado di cancellare la barriera tra classica e popolare, creando al tempo stesso un tipo di musica libera dai pregiudizi e profondamente fantasiosa. Nato a Montevideo, nel 1986, Federico Nathan ha iniziato a studiare il violino all’età di 8 anni, e da allora si esibisce come solista in ensemble e orchestre in tutto il mondo. Nella tavolozza della sua musica, Federico Nathan aggiunge colori, melodie e ritmi come un esperto pittore: elementi di rock, jazz, di classica ma anche di musica uruguaiana convergono nella sua spartitura, mentre bilancia con grande maestria arrangiamenti pianificati con altri assolutamente improvvisati. Oggi Federico Nathan è il secondo violino della olandese Metropole Orchestra – due volte vincitrice del Grammy – con cui si è esibito insieme ad artisti del calibro di Joshua Redman, Snarky Puppy, Gregory Porter, Esperanza Spalding, Quincy Jones e Gonzalo Rubalcaba. Inoltre, insegna tecnica di violino alla Berklee School di Valencia. Da autentico musicista versatile, partecipa a progetti diversissimi tra loro, attento a portare avanti il proprio progetto, punto d’incontro della sua fervida curiosità creativa. Ed è proprio con questo suo nuovo lavoro che Federico Nathan si esibirà il 1 novembre sul palcoscenico del teatro Massimo, assieme ai suoi compagni di viaggio Baptiste Bailly al pianoforte, e France Diego Pinera alla batteria.

              

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È iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione del 37° Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo che, dal 30 ottobre al 3 novembre 2019, andrà in scena a Cagliari su sei palcoscenici diversi: Teatro Massimo (con i suoi quattro spazi T1, Minimax, T3 e Fuaiè), Exma’ e Jazzino.

Un’edizione davvero particolare, interamente dedicata ad Alberto Rodriguez nel 20° anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 12 agosto del 1999. Fine intellettuale e grande firma de L’Unione Sarda, di cui diresse per molti anni la terza pagina, Rodriguez è stato un brillante critico di musica jazz e, fino alla metà degli anni Ottanta, mentore e ispiratore del Festival Jazz in Sardegna.

A testimoniare l’importanza della sua figura saranno non soltanto le diverse iniziative a lui dedicate (mostre fotografiche, pubblicazioni, graphic novel ed altro, che saranno comunicate successivamente nel dettaglio), ma l’eccezionale caratura artistica del cartellone, contrassegnata dal concerto di apertura del leggendario pianista e compositore americano Herbie Hancock, in scena al Teatro Massimo, mercoledì 30 ottobre, ore 21,30, alla testa di una line up di altissimo livello composta da James Genus (bass), Lionel Loueke (guitar), Terrace Martin (sax) ed il mitico Vinnie Colaiuta (drums).

Sarà quindi il Teatro Massimo, non più la Fiera come precedentemente comunicato, ad ospitare il concerto di Herbie Hancock Quintet: un cambio in corsa dovuto a motivi puramente logistici, che porterà qualche poltrona in meno per i tanti appassionati (700 posti del Teatro Massimo a fronte dei 1.400 offerti dal Padiglione D della Fiera) ma sicuramente una location più idonea ad ospitare un evento di questa portata.

La prevendita per l’ingresso ai concerti del Festival riparte dunque da oggi con ulteriori 160 abbonamenti in vendita, i cui prezzi variano a seconda delle file poltrone e dei settori, e altrettanti biglietti serali per le quattro giornate del festival.

Una disponibilità di posti sicuramente insufficiente a soddisfare la prevedibile richiesta da parte degli appassionati, tenuto anche conto che il resto del festival si sviluppa all’insegna dell’eccellenza, a partire da Blicher Hemmer Gadd, l’eccezionale trio che riunisce la leggenda della batteria Steve Gadd, il sassofonista (due volte Danish Grammy) Michael Blicher ed il grande specialista dell’organo Hammond Dan Hemmer.

Si prosegue con il quartetto di Eli De Gibri, sassofonista e compositore già al fianco di Hancock, riconosciuto come band leader di livello internazionale grazie al suo inesauribile talento artistico.

Tra i mostri sacri è obbligatorio inserire Franco D’Andrea, uno dei talenti più amati da Alberto Rodriguez per la sua carica innovativa e creativa, protagonista il primo novembre con il suo Ottetto e in Duo con il funambolico percussionista olandese Han Bennink.

Oltre alle grandi stelle del jazz, il cartellone rivolge lo sguardo verso artisti più giovani e formazioni tra le più talentuose e innovative del mondo: da Adam Ben Ezra, che si esibirà in uno stupefacente solo di contrabbasso, a Federico Nathan, virtuoso del violino di origine uruguayana, più volte tra i solisti di spicco di Snarky Puppy, alla testa di un quintetto che promette scintille.

E assieme a questi musicisti eccezionali, non poteva mancare il nostro Gavino Murgia protagonista di ben due esibizioni ma con distinte formazioni: in quartetto con Mauro Ottolini, Pietro Iodice e Aldo Vigorito, ed in trio con Hamid Drake e Majid Bekkas.

Altra citazione d’obbligo è quella dell’Italian Jazz Quartet, ovvero le nuove promesse del jazz italiano Jordan Corda, Alessandro Usai e Matteo Piras, sapientemente guidati da un nome storico del drumming nazionale come Gianni Cazzola.

Ma non è tutto. Oltre al ricco cartellone degli eventi in abbonamento, e alle numerose e importanti iniziative collaterali (sulle quali seguirà comunicato), il festival chiuderà 3 novembre (ore 20.00) con una serata speciale, fuori abbonamento, dedicata al grande Faber nel ventennale della scomparsa: sul palco del Teatro Massimo andrà in scena De Andrè canta De Andrè, il grande omaggio di Cristiano De Andrè al padre, reduce dal successo strepitoso conseguito nella sua unica data italiana lo scorso luglio all’Arena di Verona.

La manifestazione, anche quest’anno sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, dalla Regione Sardegna con gli Assessorati della Pubblica Istruzione, del Turismo e dal Comune di Cagliari, è stata riconosciuta lo scorso anno anche dal Ministero Turismo e Spettacolo tra i festival di maggior rilievo nazionale.

Hamid Drake.

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Questa sera si conclude la XXXIV edizione del Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Protagonista della serata finale, sarà la Exploding Star Orchestra Re-Immaginations Porgy and Bess diretta da Rob Mazurek che suonerà cornetta, elettronica, ed avrà al suo fianco Deman Locks, voce, elettronica; Tomeka Reid, violoncello; Pasquale Mirra, vibrafono; Jason Stein, clarinetto; Josh Abrams, basso; Lisa Alverado, gong, armonium; Mikael Patrick Avery, batteria, percussioni; Hamid Drake, batteria e percussioni.

Stamane, a poche ore dal concerto conclusivo, lo staff dell’associazione culturale Punta Giara, composta dal presidente Paolo Francesco Sodde, il direttore artistico Basilio Sulis e la responsabile della comunicazione Enrica Lotta, ha tenuto una conferenza stampa nella sede di piazza del Nuraghe, su presente e futuro del Festival. Nella sua lunga relazione, il direttore artistico Basilio Sulcis, storico fondatore e presidente del Festival, ha spiegato che l’associazione Punta Giara si trova dinnanzi ad un passaggio decisivo per il suo futuro, perché il Festival, figlio del matrimonio celebrato 34 anni fa tra l’associazione e la comunità arresina, rischia di pagare la “crisi matrimoniale”, ragion per cui l’associazione ha deciso di interrogarsi, per capire se si potranno creare a breve scadenza le condizioni, oggi mancanti, per tenere Sant’Anna Arresi sede principale del Festival.

Le difficoltà maggiori sono di natura logistica, legate alla piena disponibilità della piazza del Nuraghe. Nel corso della conferenza stampa è intervenuta Maria Teresa Diana, tornata due mesi fa alla guida del Comune dopo 29 anni, che ha ricostruito il percorso compiuto dagli anni ’80, quando è nato il Festival e lei era sindaco, ed è entrata nel dettaglio delle problematiche evidenziate dall’associazione Punta Giara, che rischiano di portare ad un doloroso divorzio del Festival dalla sua comunità originaria. Maria Teresa Diana ha dato la sua piena disponibilità ad affrontare in tempi brevi i problemi e si è detta convinta che una loro soluzione sia possibile. Basilio Sulis e Paolo Francesco Sodde hanno dato, da parte dell’associazione, la disponibilità a sedersi intorno allo stesso tavolo, rimarcando che la stessa è la prima ad auspicare il superamento di tutti i problemi ed una permanenza del Festival a Sant’Anna Arresi.

Vediamo ora le interviste realizzate al termine della conferenza stampa, con il direttore artistico dell’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, ed il sindaco di Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220303873894916/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220303919176048/

         

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La XXXIV edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” volge al termine. Questa sera, penultima giornata, è previsto un solo concerto, Joshua Abrams & Natural Information Society, con Josh Abrams (contrabbasso), Lisa Alverado (gong, armonium), Mikael Avery (batteria e percussioni); Jason Stein (clarinetto) e Hamid Drake (batteria, percussioni). Questi cinque musicisti si sono esibiti già ieri, con la Exploding Star Orchestra – Galactic Parables III diretta da Rob Mazurek e chiuderanno la rassegna domani sera, con la stessa Orchestra, nel progetto Re-Immaginations Porgy and Bess. La programmazione delle ultime tre serate è scaturita dal alcune defezioni che hanno portato all’annullamento dei due soli di Joshua White e Ben Lamar (rispettivamente 6 e 8 settembre) e del concerto della Black Earth Ensemble (7 settembre). Ricordiamo che chi avesse già acquistato il biglietto per queste ultime due serate e per chi fosse in possesso di abbonamento, potrà richiedere il rimborso per la modifica subita al programma, qualora la nuova proposta artistica non fosse gradita.
Per informazioni su come chiedere ed ottenere il rimborso dei biglietti ci si può rivolgere agli Uffici dell’Associazione Punta Giara (anche scrivendo una e-mail all’indirizzo comunicazione@santannarresijazz.it) o presso il Box Office, qualora l’acquisto sia avvenuto presso uno dei punti vendita del circuito Box-office Sardegna.

Ieri sera, prima del concerto in Piazza del Nuraghe, la spiaggia di Is Solinas è stata teatro di uno straordinario concerto del pianista Matthew Shipp, che ha letteralmente incantato il folto pubblico presente.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220293347751769/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220294196732993/

  

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A seguito di non meglio specificati eventi e motivazioni, che l’Associazione Punta Giara si riserva di verificare nelle sedi opportune, Nicole Mitchell e i componenti della sua Black Earth Ensamble non presenzieranno all’edizione del Festival dell’anno corrente conseguentemente vengono annullati i due soli di Joshua White e Ben Lamar (rispettivamente 6 e 8 settembre) e il concerto della Black Earth Ensemble (7 settembre). A seguito di queste defezioni il Direttivo dell’Associazione e la Direzione Artistica hanno elaborato, dopo attente valutazioni, la seguente modifica del programma nel pieno rispetto della linea artistica e del tema del proposto per questa edizione:

5 settembre: Lonnie Holley Trio
Line up: Lonnie Holley, piano
Joshua Randall, chitarra
Thomas Nistor, batteria
Matthew Shipp Trio
Line up: Matthew Shipp, piano
Michael Bisio, basso
Newman Taylor Baker, batteria

6 settembre: Exploding Star Orchestra – Galactic Parables III
Line up: Rob Mazurek, cornetta, elettronica
Deman Locks, voce, elettronica
Tomeka Reid, violoncello
Pasquale Mirra, vibrafono
Jason Stein, clarinetto
Josh Abrams, basso
Lisa Alverado, gong, armonium
Mikael Patrick Avery, batteria, percussioni
Hamid Drake, batteria e percussioni

7 settembre: Joshua Abrams & Natural Information Society.
Line up: Josh Abrams, contrabbasso
Lisa Alverado, gong, armonium
Mikael Avery, batteria e percussioni
Jason Stein, clarinetto
Hamid Drake, batteria, percussioni

8 settembre: Exploding Star Orchestra Re-Immaginations Porgy and Bess
Line up: Rob Mazurek, cornetta, elettronica
Deman Locks, voce, elettronica
Tomeka Reid, violoncello
Pasquale Mirra, vibrafono
Jason Stein, clarinetto
Josh Abrams, basso
Lisa Alverado, gong, armonium
Mikael Patrick Avery, batteria, percussioni
Hamid Drake, batteria e percussioni.

Per chi avesse già acquistato il biglietto per le serate del 5, 6, 7 e 8 settembre e per chi sia in possesso di abbonamento si avvisa che sarà possibile richiedere il rimborso per la modifica subita al programma nelle date suddette, qualora la nuova proposta artistica non fosse gradita.
Per informazioni su come chiedere ed ottenere il rimborso dei biglietti ci si può rivolgere agli Uffici dell’Associazione Punta Giara (anche scrivendo una e-mail all’indirizzo comunicazione@santannarresijazz.it) o presso il Box Office, qualora l’acquisto sia avvenuto presso uno dei punti vendita del circuito Box-office Sardegna.

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Paolo Angeli è il protagonista della giornata di domani (venerdì 24) a Nuoro Jazz. Il chitarrista sardo, infatti, tiene in mattinata, alle 11.00, all’Auditorium del Museo del Costume, la sua masterclass sulla musica tradizionale. Poi, in serata, sarà in concerto con la sua chitarra sarda preparata nei ranghi della Piccola Orchestra Gagarin insieme al violoncellista di origini russo-israeliane Sasha Agranov (Selva de Mar, collaborazioni con Patti Smith) e al batterista catalano Oriol Roca (punta di diamante dell’avanguardia spagnola, Vrack’ trio, con derive nel pop di Refree, Kiko Veneno, La Mala Rodriguez): alle 21.00, sempre all’Auditorium del Museo del Costume (anziché nei cortili esterni, come inizialmente programmato, date le previsioni di avverse condizioni meteo). Tre musicisti onnivori, che – come suggerisce il nome del loro sodalizio, intitolato al cosmonauta russo Jurij Gagarin – scelgono la metafora del viaggio nello spazio, dell’esplorazione del non conosciuto, con accostamenti all’arte culinaria, per fondere sapori differenti: episodi indie rock, pop d’avanguardia, free jazz e musica tradizionale della Sardegna.

La chitarra caratterizza anche altri due appuntamenti in agenda domani (venerdì 24): alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, prosegue infatti la masterclass di Peter Bernstein nell’ambito dei Seminari jazz, che vedranno il chitarrista americano ancora in cattedra sabato (e poi esibirsi sul palco del Museo del Costume lunedì sera). Lo strumento a sei corde di Bebo Ferra insieme alla voce di Francesca Corrias, entrambi docenti dei Seminari, sono invece i protagonisti del concerto in programma al Museo MAN alle 19.00, con ingresso gratuito. Altro appuntamento in programma nel pomeriggio al Caffè Tettamanzi, in corso Garibaldi: alle 16.45 il musicista e musicologo Enrico Merlin tiene il suo secondo incontro sul jazz come musica senza confini.

Classe 1970, Paolo Angeli si è formato a Bologna, dove ha iniziato un percorso verso la musica innovativa e sperimentale con l’ensemble Musica & Immagine nel 1990. Importanti nel suo cammino artistico gli incontri con Giovanni Scanu, anziano custode delle forme musicali galluresi e logudoresi, e con un maestro dell’avanguardia come Fred Frith. Al suo attivo otto album da solista e collaborazioni con Antonello Salis, Fred Frith, Hamid Drake, Evan Parker, Pat Metheny e Jon Rose, tra quelle più rilevanti. Musicista curioso, dotato di grande tecnica e inventiva, alla costante ricerca di nuove ispirazioni, Paolo Angeli vive la musica da artigiano e la plasma come una materia viva. Dall’incontro-scontro fra tradizione popolare e avanguardia nasce la sua chitarra sarda preparata, un ibrido a diciotto corde tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile, con cui il musicista di Palau rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise e pop minimale, senza perdere il legame con le tradizioni popolari della sua Sardegna. Uno strumento dal suono così unico che Pat Metheny se n’è fatto costruire uno uguale dal suo stesso inventore, dopo aver assistito ad una sua performance.

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Sono state presentate questa mattina, nei locali del ristorante La Peschiera, a Porto Pino, le nuove produzioni discografiche dell’Associazione Culturale Punta Giara registrate live a Sant’Anna Arresi, tra le quali i concerti del Summit Quartet e lo “Zappa Speech Project” del Andrea Massaria Octet dell’edizione 2016 ed il concerto del dicembre 2014 dei Flut3ibe.

Alla conferenza stampa, presenti giornalisti e fotografi di alcune delle maggiori riviste specializzate nazionali ed internazionali, hanno partecipato i musicisti che formano il Summit Quartet, Hamid Drake, Mats Gustafsoon, Ken Vandermark e Luc Ex, che proprio questa sera saliranno sul palco del XXXII Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” per un concerto che si preannuncia come un nuovo evento musicale, dei tecnici e dei rappresentanti dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Dopo la presentazione del segretario Paolo Sodde, il direttore artistico del Festival, Basilio Sulis, ha ricordato quello che è lo spirito del Festival di Sant’Anna Arresi, luogo di incontro di grandi musicisti provenienti da diversi paesi e, soprattutto, luogo creativo di eventi e quindi di produzioni discografiche che proiettano la rassegna ed i suoi interpreti al di là dei confini del Sulcis e della Sardegna. Per qualificare ancora meglio il lavoro svolto interamente in Sardegna, dalle registrazioni live alla sala di incisione, è stata scelta la produzione di LP in vinile, accanto ai tradizionali CD.

E’ intervenuto poi Paolo Zucca che ha sollecitato gli interventi dei musicisti del Summit Quartet, per conoscere quelle che sono state le loro reazioni ed emozioni alla realizzazione del progetto di incisione in un LP del concerto dello scorso anno. E’ stata Enrica Lotta, responsabile delle traduzioni e comunicazioni con l’estero dell’associazione Punta Giara, a tradurre in lingua italiana i loro interventi in lingua inglese.

Alleghiamo le fotografie della conferenza stampa, gli interventi di Hamid Drake e Ken Vandermark in lingua inglese e le fotografie del concerto di un anno fa, ora riprodotto fedelmente nell’LP presentato questa mattina.

              

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