22 November, 2024
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«Riverso Spa è una vera e propria attività industriale: lavoriamo nel pieno rispetto delle norme ambientali e siamo in possesso di tutte le autorizzazioni, anche quelle integrate.» Raffaele Garau, amministratore delegato della società che gestisce la discarica di “Sierra Scirieddus”, ha incontrato questa mattina i sindaci di Gonnesa e Iglesias, i giornalisti e rappresentanti di associazioni ambientaliste, per illustrare le procedure di lavoro e smaltimento dei rifiuti, i verbali di controllo degli enti preposti e la documentazione e i contratti che regolamentano tutte le attività.

«Le autorizzazioni in nostro possesso – ha spiegato Raffaele Garau – ci consentono di riempire una volumetria complessiva di 1 milione 500 ila metri cubi circa nel nostro impianto, oltre ad una cella esterna per lane minerali aggiuntive di circa 45mila metri cubi. Finché non occuperemo questi spazi agiremo sotto l’egida delle autorizzazioni del 2011 e 2016 che non pongono alcuna limitazione sui rifiuti da trattare. Per l’ampliamento della discarica si vedrà in futuro. L’ultimo controllo ai nostri impianti è stato effettuato dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, soltanto pochi giorni fa, e se avessero riscontrato irregolarità ci avrebbero immediatamente chiusi. Insomma, se la nostra attività prosegue è evidente che siamo in regola.»

«In base alle autorizzazioni e alle norme nazionali ed europee possiamo trattare tutti i rifiuti speciali, che siano sardi o nazionali, e la normativa di settore è chiarissima in questo punto, con tanto di sentenze della Corte costituzionaleha aggiunto Raffaele Garaui rifiuti speciali, considerati come vere e proprie merci, possono circolare in tutta l’Unione europea anche se la Regione, finora, aveva faticato a recepirlo. Siamo in possesso di tutte le autorizzazioni Aia e su queste ci basiamo. Il Tar non ha ancora deciso ma si è riservato di farlo a ottobre.»

Raffaele Garau si è soffermato sul precedente Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e, in particolare, della parte che prevede «autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio degli impianti di stoccaggio definitivo, sia di nuova realizzazione che in ampliamento di impianti esistenti, destinate solo al conferimento di rifiuti prodotti nel territorio regionale», sottolineando che «questo contenuto, ancorché rappresenti un ‘indirizzo’ e non una ‘norma’, risulta palesemente in contrasto con le leggi nazionali vigenti e in particolare con le pronunce della Corte costituzionale l’8 gennaio 2021, inoltre, la stessa Regione ha deliberato il nuovo Piano recependo le normative nazionali ed europee permettendo, quindi, la libera circolazione dei rifiuti. Ma a novembre la Regione non aveva già pronto il piano? Perché allora quella delibera che ci limitava ai rifiuti regionali?».

Al centro delle polemiche c’è lo smaltimento dell’amianto, sul quale Raffaele Garau ha sottolineato che l’amianto in polvere sul territorio nazionale si può smaltire soltanto in un impianto che opera a Torino e Riverso «smaltisce solo due tipologie di rifiuti speciali pericolosi di questo tipo: terre contaminate da eternit, quindi inerti, e massicciate ferroviarie: ossia il pietrisco presente nelle rotaie che contiene naturalmente tracce di amianto. Questi materiali, in partenza, inoltre, hanno l’avallo della Asl perché trattati per non far uscire le fibre. Infatti, l’amianto è pericoloso se in fibre libere e se viene inalato – continua – in tema di rifiuti speciali, inoltre, conta la specializzazione e non la prossimità e questo lo certificano le stesse sentenze della Corte costituzionale, ed ecco perché c’è la libera circolazione dei rifiuti in tutta l’Unione europea».

«Dal 2002 ad oggi delle 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi stabili non reattivi, smaltiti da noi, solo 400mila arrivano da fuori regioneha aggiunto Raffaele Garau e fino a novembre 2017 non abbiamo mai smaltito rifiuti provenienti da fuori regione. Questo perché dal 2002 al 2011 riuscivamo a smaltire tranquillamente il quantitativo necessario per sopravvivere” Poi, a causa delle crisi industriali, lo smaltimento è crollato a 10-20 mila metri cubi all’anno rispetto ai 50-60mila sino al 2013 e da qui, dopo un primo periodo di difficoltà nel quale comunque non abbiamo mai licenziato nessuno, dal 2017 per insipienza e cecità dal fronte nazionale dove si sono esaurite tutte le discariche nazionali abbiamo avuto una ripresa prendendo rifiuti extraregionali autorizzati dalla normativa vigente. E non essendoci più la possibilità di smaltire nella Penisola, siamo tornati commercialmente competitivi. Per assenza di concorrenti. Anche perché se ci fosse concorrenza, nessuno dalla Penisola smaltirebbe in Sardegna a causa dei costi di trasporto.»

«Da sempre siamo oggetto di controlli sull’attività e da quando siamo aperti le ispezioni ufficiali sono state 26 – ricorda – sono pervenute dai vari enti di controllo, tra cui Arpas, Asl, Provincia, Regionale, Noe e Guardia costiera. In questi controlli non è mai stata rilevata alcuna criticità ambientaleha rimarcato l’amministratore delegato di Riverso -. Tra maggio e agosto 2020, inoltre , non c’è stato nemmeno percolato (acqua piovana che si mischia con rifiuti) da portare agli impianti di depurazione esterni – continua – inoltre nessun rifiuto può entrare da noi se non rientra in precisi codici autorizzati e non può entrare se non ha subito una certificazione analitica di smaltimento in discarica. Presumibilmente, entro settembre, termineremo la volumetria autorizzata senza limiti. Poi dovremo attendere l’autorizzazione dell’ampliamento. Non sappiamo cosa faranno Provincia e Tar ma se ipoteticamente ci daranno un’autorizzazione limitata a soli rifiuti regionali, stimiamo di passare da 200mila tonnellate a circa 50mila all’anno. Questo vorrebbe dire necessariamente ridimensionare con tutti i rischi anche sul fronte occupazionale per i 60 dipendenti. Speriamo che questo non accada.»

«Abbiamo presentato un’interrogazione al sindaco chiedendo che rendano pubbliche per tutti i cittadini le analisi periodiche che la Riverso fa ogni mese nel suo impianto e che comunicano ai Comuni», ha detto Emanuela Serra, consigliere comunale di opposizione del Movimento 5 Stelle al comune di Gonnesa. La richiesta è stata  raccolta dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu. «Ci siamo attivati subito e abbiamo portato il Consiglio comunale qui per vedere l’impianto – ha detto il primo cittadino del Comune più vicino alla discarica, anche se la stessa ricade nel territorio del comune di Carboniaabbiamo voluto sentire le posizioni della Riverso in contraddittorio con le accuse. Appoggiamo la richiesta sulla possibilità di avere analisi che tranquillizzino la popolazione, oggi preoccupata da quello che si legge fare chiarezza è per tutti la cosa più importante.»

L’amministratore della Riverso, Raffaele Garau, che, pubblicamente, ha dato la disponibilità dell’azienda a comunicare alle amministrazioni locali i risultati delle analisi mensili.

«È vergognoso che il comune di Carbonia oggi non sia presente, eppure la discarica è nel suo territorioha detto Angelo Cremone, rappresentante di Sardegna Pulita la settimana scorsa, quando abbiamo letto sul giornale delle denunce sull’arrivo dell’amianto a Carbonia, ci siamo rivolti alla Forestale per far bloccare immediatamente l’eventuale traffico. Ma le nostre sollecitazioni non hanno sortito alcun effetto. Mi viene da pensare che non ci siano i presupposti per sospendere l’attività della discarica.»

 

 

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«A seguito delle comunicazioni intercorse e degli aggiornamenti di ATS riguardanti la presenza della “variante inglese” nel nostro paese comunico che sto predisponendo l’ordinanza per la chiusura in via precauzionale della scuola media di via Dettori per le giornate di lunedì 1 e martedì 2 marzo.»
Lo ha annunciato alcuni minuti fa Hansel Cristian Cabiddu, sindaco del comune di Gonnesa.
«Nelle giornate medesime l’intero plesso sarà oggetto di un intervento di sanificazione straordinario al fine di garantire il rientro in piena sicurezza degli studenti e del personale docente e non docenteconclude Hansel Cristian Cabiddu. Invito nuovamente tutti i cittadini a mantenere comportamenti prudenti e di rispettare le principali norme anti contagio. Sarà mia cura comunicare ulteriori aggiornamenti.»

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Primi casi di contagio da “variante inglese” nel Sulcis Iglesiente. Il primo è stato annunciato dal sindaco di Gonnesa, Hansel Cristian Cabiddu.

«Da comunicazioni ATS di questa mattina nel nostro Comune, tra i casi positivi comunicati ad inizio settimana, è stato riscontrato un caso della comunemente chiamata “variante inglese”ha scritto in un post pubblicato nella pagina Facebook istituzionale del comune di Gonnesa, il sindaco Hansel Christian Cabiddu -. Sono state predisposte, dagli enti competenti, tutte le misure finalizzate al tracciamento e tutti i protocolli della ricerca e della gestione dei contatti previsti per le nuove varianti. La situazione è monitorata e sotto controllo.»
Il secondo caso è stato annunciato nel primo pomeriggio dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ugualmente in un post pubblicato nella pagina Facebook istituzionale deo comune di Iglesias.
«ATS Sardegna, comunica l’individuazione nel comune di Iglesias, di una persona positiva alla cosiddetta “variante inglese” del Covid-19 ha scritto Mauro Usai -. Viene reso noto che si tratta di una persona non residente nel comune di Iglesias e proveniente dal Nord Italia. La positività è stata riscontrata all’arrivo in Sardegna, ed in attesa dei successivi accertamenti l’individuo, che non presenta sintomatologia, è stato immediatamente isolato.»
«Una volta avuta conferma della positività alla “variante inglese”, la tracciatura dei contatti ha permesso di appurare che non vi è stata nessuna interazione con i residenti nel comune di Iglesias. Stiamo costantemente monitorando la situazione in collaborazione con la Sanità territorialeha concluso il sindaco Mauro Usaied il fatto che la persona positiva non abbia avuto contatti con i residenti ad Iglesias, ci permette di circoscrivere il rischio.»

6 nuovi casi di positività al Covid-19 sono stati accertati a Gonnesa, 5 cittadini già positivi si sono negativizzati. Lo ha comunicato il sindaco, Hansel Cristian Cabiddu, che ha rinnovato l’appello al rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid 19 e ad avere comportamenti prudenti e rispettosi della salute propria e di quella altrui.

«L’ultimo report di Ats dei casi nel nostro comune certifica ad oggi 18 cittadini positivi. Alcuni degli stessi sono in attesa dell’esito dei tamponi di negativizzazione. Sono 6 invece i cittadini che sono definitivamente guariti.»

A comunicarlo è stato il sindaco Hansel Cristian Cabiddu.

«Nel ricordare il rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid 19 conclude il primo cittadino invitiamo i cittadini ad avere comportamenti prudenti e rispettosi della salute propria e di quella altrui.»

Antonio Caria

Ieri sono stati accertati tre nuovi casi positivi al Covid-19 tra i residenti a Gonnesa. Lo ha comunicatoil sindaco, Hansel Cristian Cabiddu.

«Cari concittadini e care concittadine, Ats mi ha comunicato che 3 cittadini di Gonnesa sono risultati positivi al Covid-19. La rete dei contatti è stata tracciata. Allo stesso tempo 5 cittadini positivi sono guariti. Ad oggi i cittadini di Gonnesa positivi al Covid-19, comunicati ufficialmente dalle autorità competenti, sono 18. Nel ricordare il rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid-19, invitiamo i cittadini ad avere comportamenti prudenti e rispettosi della salute propria e di quella altrui.»

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«Ats mi ha comunicato che 5 cittadini di Gonnesa, residenti a Nuraxi Figus, sono risultati positivi al Covid-19. La rete dei contatti è stata tracciata e ulteriori 8 cittadini sono stati sottoposti a tampone.»

Ad annunciarlo è il sindaco di Gonnesa, Hansel Cristian Cabiddu, che aggiunge: «Ad oggi sono 19 i casi di Coronavirus nel nostro paese. Come in tutto il territorio anche nel nostro comune i numeri stanno nuovamente salendo».

Antonio Caria

“Ats mi ha comunicato che 3 cittadini di Gonnesa sono risultati positivi al Covid-19. La rete dei contatti è stata tracciata e ulteriori cittadini saranno sottoposti a tampone. Dei casi precedenti un cittadino è guarito totalmente, mentre per gli altri sono in corso i tamponi per verificarne la guarigione definitiva. Ad oggi sono 14 i casi di Coronavirus nel nostro paese.”
Lo si legge in una nota diramata dal sindaco, Hansel Cristian Cabiddu.
Antonio Caria

“Ho ricevuto da Ats la buona notizia che 11 cittadini positivi sono finalmente guariti dal Covid-19. Sono 44 ad oggi i gonnesini che si sono definitivamente negativizzati e sono in corso i tamponi di verifica per i positivi che in questi giorni potrebbero essere prossimi alla guarigione.

Ad annunciarlo è il sindaco di Gonnesa, Hansel Cristian Cabiddu, che precisa: “Nel ricordare il rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid 19, invitiamo i cittadini ad avere comportamenti prudenti. Sarà mia cura aggiornarvi costantemente su ulteriori comunicazioni”.

Antonio Caria

Buone notizie sul fronte della lotta al Covid-19 arrivano da Gonnesa. «Cari concittadini e care concittadineannuncia il sindaco Hansel Cristian Cabiddu – ho ricevuto da ATS la buona notizia che 10 cittadini positivi sono finalmente guariti dal Covid-19. Sono 33, ad oggi, i gonnesini che si sono definitivamente negativizzati e sono in corso i tamponi di verifica per i postivi che in questi giorni potrebbero essere prossimi alla guarigione. Nel ricordare il rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid-19, invitiamo i cittadini ad avere comportamenti prudenticonclude il sindaco di Gonnesa -. Sarà mia cura aggiornarvi costantemente su ulteriori comunicazioni.»