22 December, 2024
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Villa Stefani, straordinario patrimonio architettonico del villaggio minerario di Normann, risorgerà. L’intervento di recupero e valorizzazione è da tempo nei programmi dell’Amministrazione comunale di Gonnesa che sta cercando di mettere insieme le risorse necessarie per iniziare i lavori. Nell’attesa, qualche giorno fa, è stato presentato un progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione Villaggio Normann ed il Collettivo Giuseppefraugallery, alla presenza dell’Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu e dall’assessore Simone Franceschi, e del presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, che ha confermato l’impegno dell’Ente per il finanziamento dell’importante ed ambizioso progetto di recupero della Villa Stefani, eccezionale testimonianza della cultura mineraria dell’intero territorio.

Vediamo le interviste realizzate con Pino Giampà, rappresentante del Collettivo Giuseppefraugallery, e Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10223967871852575

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10223967913493616

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«L’Ats mi ha comunicato che un nostro concittadino è risultato positivo al Covid-19. La persona è in quarantena e sta bene, il Comune ha adottato tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Allo stato attuale la situazione è monitorata e sotto controllo. Ats sta provvedendo a ricostruire la rete dei contatti.»
Ad annunciarlo è il sindaco di Gonnesa, Hansel Cristian Cabiddu.
Antonio Caria

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L’avvocato cagliaritano Massimo Melis, 57 anni, è il nuovo presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias. Subentra a Federico Strina, carlofortino, rimasto in carica 4 anni.

Il nuovo presidente, già consigliere in rappresentanza delle imprese, è stato eletto dal CDA, nel quale c’è stato un avvicendamento, con l’ingresso di Paola Massidda, sindaco di Carbonia, subentrata ad Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, dimessasi volontariamente, nel rispetto degli accordi siglati ad inizio mandato 4 anni fa, per fare posto alla collega.

Fanno parte del CDA, inoltre, Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso; Hansel Cristian Cabiddu, sindaco di Gonnesa; e, infine, Giacomo Guadagnini, rappresentante della provincia del Sud Sardegna.

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Si è svolto questa mattina il sopralluogo dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, presso il ponte crollato il 2 aprile scorso nel territorio di Gonnesa. L’opera che collega la spiaggia di Fontanamare al parcheggio della spiaggia del Sulcis Iglesiente (alto 6 metri e lungo almeno 10) era crollato all’improvviso, inghiottendo un camion della nettezza urbana che in quel momento transitava lungo il ponte.

«Si tratta di un collegamento importante per il mare e come tale va ripristinato per consentire il passaggio verso la spiaggia di residenti e turisti – spiega l’assessore Roberto Frongia -. Questa mattina abbiamo verificato lo stato delle opere ed individuato tre possibili soluzioni che andremo poi a condividere anche con gli assessorati dell’Ambiente e dell’Industria: la realizzazione di una passerella per pedoni e ciclisti, così come chiesto dal Comune; la costruzione di un ponte provvisorio per il quale sarà necessario verificare la fattibilità in tempi brevi con l’obiettivo di mettere in salvo la stagione turistica; la ricostruzione vera e propria del ponte con l’individuazione del soggetto che realizzerà l’opera e di quello che la prenderà in gestione.»

Proprio a questo proposito, con l’obiettivo di arrivare a una soluzione in tempi brevi, Roberto Frongia ha promosso un incontro in videoconferenza tra i soggetti interessati al quale parteciperanno tra gli altri il comune di Gonnesa (presenti al sopralluogo odierno con il sindaco Hansel Cristian Cabiddu), la società Igea e la provincia del Sud Sardegna.

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Sono state ricordate stamane, a Gonnesa, nel corso di una breve cerimonia, le vittime della rivolta popolare del mese di maggio 1906. Alla presenza dei sindaci di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, Iglesias Mauro Usai e Buggerru Laura Cappelli, e del presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, è stata deposta una corona d’alloro, benedetta dal parroco del paese, davanti alla lapide sistemata all’esterno del Municipio, il 23 maggio 1976, in occasione della celebrazione del 70°, nella quale si legge: «1906-1976, nel 70° anniversario Gonnesa operaia dedica a quanti tra i suoi figli pagarono con la vita o la perdita della libertà. La conquista di migliori e più umane condizioni di vita e di lavoro. Gonnesa, addì 23 maggio 1976». Erano presenti anche il segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale Antonello Congiu, il segretario della Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Franco Bardi della Fiom CGIL e l’ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu.

«La rivolta fu la prima presa di coscienza dello sfruttamento cui era sottoposta la classe lavoratrice sarda. I primi minatori lavoravano in condizioni gravissime che rasentavano la schiavitù: il lavoro era continuo e logorante, molto pericoloso e sottopagato. Mancava qualsiasi forma di assistenza sociale e previdenziale da parte dello stato e il lavoratore con la misera paga non era in grado di sfamare la propria famiglia. L’operaio, inoltre, era legato all’azienda da un vincolo che prese il nome di “Ghignione”. Questo era un buono acquisto di cui si poteva usufruire soltanto nello spaccio dell’industria, che vendeva a prezzi più alti dei negozi le merce scadente. Queste condizioni portarono scontenti e malumori che sfociarono nella rivolta del maggio del 1906. La rivolta fu spontanea e dettata da fame e disperazione: i dimostranti chiedevano l’intervento del sindaco sul caro-viveri, dazio e tasse comunali. Dopo aver incendiato la cantina e l’ufficio del dazio, da Gonnesa, la manifestazione si diresse verso Bacu Abis e Nebida. L’epilogo fu tragico: i carabinieri arrivati da Iglesias spararono sulla folla. A Nebida ci furono due morti e quindici feriti, a Gonnesa tre morti e diciassette feriti. Oggi il 20 maggio, a Gonnesa, è festa civile.»

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A 100 anni dall’Eccidio dei minatori, uccisi l’11 maggio del 1920 nel corso delle manifestazioni per chiedere condizioni di vita e di lavoro migliori, la città di Iglesias ricorda le 7 vittime, gli iglesienti Raffaele Serrau di 23 anni, Pietro Castangia di 18, Emmanuele Cocco di 37 anni ed Attilio Orrù di 40, Efisio Madeddu di Villaputzu, di 40 anni, Salvatore Melas di Bonacardo, di 50 e Vittorio Collu di Sarroch di 18 anni, uccisi dalla forza pubblica mentre si dirigevano in corteo verso il Municipio, cercando di parlare con il Sindaco Angelo Corsi, che si era proposto come interlocutore per le rivendicazioni dei lavoratori in sciopero.

Nel corso della mattina, il sindaco Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, accompagnati dai primi cittadini di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, Fluminimaggiore Marco Corrias e Buggerru Laura Cappelli, e dai rappresentanti delle sigle sindacali, hanno deposto una corona d’alloro in ricordo della vittime sulla lapide posta sul luogo dell’Eccidio, in via Satta, e sul monumento ai minatori caduti nel cimitero civico.

Una commemorazione che quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ha dovuto rispettare un rigido protocollo, che ha reso necessario rinviare la tradizionale rappresentazione dell’Eccidio affidata agli studenti dell’Istituto Comprensivo Eleonora d’Arborea, che ogni anno, sotto la guida dei docenti, mettevano in scena i fatti di quel giorno negli stessi luoghi, avvenimenti ricostruiti grazie ad un importante lavoro di ricerca e di analisi storica.
A causa delle norme di prevenzione Covid-19, quest’anno la commemorazione è avvenuta senza l’abituale corteo che accompagnava i rappresentanti delle Istituzioni fino al cimitero civico.

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ha ricordato l’importanza delle lotte che hanno portato i minatori di Iglesias a fare la storia del movimento operaio nazionale, «una parentesi tragica che ha però portato ad acquisire diritti imprescindibili per tutti i lavoratori, anche se ancora oggi, in alcune parti del mondo questi diritti vengono tuttora calpestati».
Come nel caso dei piccoli minatori del Congo, dove le milizie locali controllano le miniere da cui si estrae il Coltan, minerale utilizzato per la costruzione dei componenti per gli smartphone e costringono alla schiavitù tantissimi bambini, obbligati a lavorare in condizioni disumane ed oggetto di violenze quotidiane.
Un paradosso ricordato dai partecipanti, concordi nel sottolineare come ancora oggi tanti lavoratori siano costretti a lottare per chiedere diritti e dignità sul luogo di lavoro.

L’auspicio del sindaco di Iglesias è stato quello di poter al più presto rendere il dovuto omaggio ai minatori caduti cento anni fa, perché come ha sottolineato, «l’impegno per un futuro più equo nasce dalla memoria, dal tenere vivo il ricordo del sacrificio di tanti lavoratori, come quelli che hanno perso la vita l’11 maggio del 1920, perché solamente riappropriandoci della nostra storia possiamo creare i presupposti per un futuro migliore».

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Sopralluogo, questa mattina, degli uomini del Genio Militare e degli amministratori del comune di Gonnesa, guidati dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu, sul luogo dove il 2 aprile scorso crollò il ponte d’ingresso al parcheggio di Fontanamare. Allo studio c’è la possibilità di un intervento in emergenza di uomini e mezzi del Genio Militare, teso a ristabilire il transito degli automezzi in tempi rapidi, in vista dell’ormai imminente stagione estiva. Il sopralluogo si svolge sotto l’egida della stazione dei carabinieri di Gonnesa. Ricordiamo che, fortunatamente, il crollo del ponte non provocò feriti. I due operatori che si trovavano a bordo del mezzo adibito alla raccolta dei rifiuti che stava facendo rientro in paese dopo aver svuotato i contenitori sistemati sul piazzale della località balneare, rimasero illesi.

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In relazione all’ordinanza emanata ieri, domenica 22 marzo, dal ministero della Salute di concerto con il ministero dell’Interno, che vieta il trasferimento dei cittadini da un Comune a un altro, oggi il sindaco di Carbonia Paola Massidda ed il sindaco di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu hanno portato avanti diverse interlocuzioni con le Forze dell’Ordine, a seguito delle quali è emerso che, in conformità con quanto previsto dai provvedimenti governativi, è possibile per i cittadini di Bacu Abis usufruire dei servizi presenti nel comune di Gonnesa e per i cittadini di Nuraxi Figus di quelli situati a Cortoghiana.

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Si è svolta stamane, a Is Serafinis, la cerimonia commemorativa delle vittime della tragedia dell’Erlaas, organizzata dai comuni di Carbonia e di Gonnesa. Sono passati 69 anni dal terribile incidente che il 26 Giugno del 1950 costò la vita a 16 operai dell’Ente regionale per la lotta antianofelica in Sardegna.

In quella tragica giornata partì dal centro gonnesino il camion che stava conducendo a lavoro gli operai, prima di capovolgersi, in un terribile incidente sulla strada statale 126, all’altezza del Medau di Is Serafinis, luogo in cui stamattina, presso la stele commemorativa, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu ed il sindaco di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu hanno deposto una corona d’alloro per ricordare le 16 vittime che perirono in quella situazione fatale.

«Esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti i parenti delle vittime per una ricorrenza tragica alla quale l’Amministrazione comunale di Carbonia partecipa attivamente per ricordare le tante azioni positive compiute dagli operai dell’ERLAAS, capaci di debellare – grazie anche al supporto della Fondazione Rockefeller – una malattia che stava decimando la popolazione sarda nell’immediato secondo dopoguerra», ha detto l’assessore della Culturadel comune di Carbonia Sabrina Sabiu.

L’ERLAAS operò dal novembre 1946 al dicembre 1950, riuscendo a realizzare l’obiettivo della totale sconfitta dell’endemia. Un risultato straordinario per Carbonia e per l’intera nostra regione.

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Il comune di Carbonia, rappresentato dall’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, domani mattina, mercoledì 26 giugno, alle ore 10.30, nei pressi di Flumentepido – all’altezza del bivio per Medau Is Serafinis – parteciperà alla commemorazione del 69° anniversario delle vittime del terribile incidente stradale che il 26 giugno del 1950 costò la vita a 16 operai dell’ERLAAS (Ente Regionale per la Lotta Antianofelica in Sardegna), un ente che nel secondo dopoguerra, in collaborazione con la Fondazione Rockfeller, diede un contributo decisivo all’eradicazione della malaria nell’isola.

Sono passati 69 anni da una tragedia che accomuna, soprattutto, due centri del Sulcis, Gonnesa e Carbonia. Partì proprio dal comune gonnesino, infatti, il camion che stava conducendo gli operai sul posto di lavoro, prima di capovolgersi, in un terribile incidente stradale, sulla strada statale 126, all’altezza di Flumentepido (bivio per Medau Is Serafinis). Luogo in cui domani, mercoledì 26 giugno alle ore 10.30, presso la stele commemorativa, l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu ed il sindaco di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu ricorderanno le 16 vittime che perirono in quella fatalità.

«Domani esprimeremo solidarietà e vicinanza a tutti i parenti delle vittime per una ricorrenza tragica alla quale l’Amministrazione comunale di Carbonia partecipa attivamente per ricordare le tante azioni meritorie compiute dagli operai dell’ERLAAS, capaci di debellare un malattia che stava decimando la popolazione sarda nell’immediato secondo dopoguerra», ha detto l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

L’ERLAAS operò dal novembre 1946 al dicembre 1950, riuscendo a realizzare l’obiettivo della totale sconfitta dell’endemia. Un risultato straordinario per Carbonia, Gonnesa e l’intera regione.