22 December, 2024
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Si chiude il salone del libro di Torino e la Sardegna tira le somme della 31ª edizione, realizzata con la collaborazione (per la prima volta) di tre assessorati regionali (Cultura, Turismo e Agricoltura) e l’Associazione editori sardi (Aes). L’edizione 2018, contraddistinta anche dal ritorno dei grandi gruppi editoriali nazionali, è stata per la Sardegna una delle più ricche in termini di calendario e per numero di visitatori nello stand. L’affluenza è stata da record per tutto il salone, e anche per la Regione Sardegna grazie alla varietà degli eventi organizzati in una location ampia e accogliente (gli spazi sono stati raddoppiati rispetto all’edizione precedente).

Anzitutto i numeri: 144.386 visitatori unici al Lingotto contro i 143.815 del 2017, cui vanno aggiunti i 26.400 al Salone Off contro i 25.000 del 2017. Per un totale di 170.786 visitatori. Ma, come ha sottolineato il direttore editoriale del Salone, Nicola Lagioia, è bene forse dare meno peso ai numeri – seppur positivi – e considerare la crescita in base «alla qualità del progetto culturale».

Ed è questo che ha fatto la Sardegna, presentando oltre 30 appuntamenti che hanno spaziato su tutti gli aspetti del panorama culturale dell’Isola (dalla letteratura al teatro e al cinema) avendo come punto di partenza e di riferimento sempre il “libro” e l’editoria sarda.

In particolare, sono stati 13 i saggi presentati (storici e culturali, tra cui anche quello sul razzismo di Luigi Manconi che ha animato il dibattito con Massimo Recalcati), 2 i testi fotografici, 4 i testi narrativi (tra cui un romanzo di un autore appena 17enne, alle prese con il suo 17mo titolo) e un libro di poesie. Due i reading (accompagnati da musiche e canti) e numerosi dibattiti. Spazio anche alle presentazioni di progetti culturali (4 appuntamenti) e nell’ambito del salone Off sono stati proposti anche il Cinema sardo (una serata con la proiezione di 3 cortometraggi), il teatro (con due rappresentazioni) ed un concerto letterario. Il Salone OFF, nonostante l’orario serale e l’ambientazione lontana dal Lingotto, ha registrato il pienone di visitatori nei diversi palazzi storici e teatri della città di Torino. Ma il Salone del libro sardo è stato anche mostre e spettacoli.

Nell’ambito di Fiabe del Gusto, poi, sono state presentate letture tematiche sull’enogastronomia e territorio, dando spazio alla degustazioni degli stessi sapori descritti nei testi.

L’obiettivo della partecipazione a questa edizione del Salone, come ricorda l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, era quello di promuovere l’offerta culturale sarda a 360 gradi. L’assessorato della Cultura, in collaborazione con quello del Turismo e dell’Agricoltura e con l’Aes, ha voluto promuovere l’editoria sarda da diversi punti di vista, sempre partendo e avendo come punto di riferimento i libri, per trasmettere una idea di cultura sarda nella sua interezza e nella sua ricchezza di contenuti. L’esempio arriva dalle due novità del Salone OFF (con spazio a cinema e teatro) e delle FIABE DEL GUSTO (con spazio all’enogastronomia e al territorio).

Giuseppe Dessena, assessore regionale della Cultura:

«Partendo dall’editoria, dagli autori ed editori sardi, abbiamo cercato di rappresentare la trasversalità della cultura sarda, presentando il nostro panorama culturale da diversi punti di vista, compreso il cinema e il teatro.

Siamo soddisfatti dal numero di visitatori e dal lavoro svolto da tutti gli attori coinvolti: dall’Aes a tutte le collaborazioni che hanno contribuito a conseguire il risultato comune, ovvero quello di promuovere e sostenere l’editoria isolana.

Il Salone internazionale del libro di Torino è infatti una vetrina importante per l’editoria sarda, che consente ad autori ed editori di presentarsi a una platea internazionale, una platea potenzialmente infinita di persone e di culture.»

Simonetta Castia, presidente dell’Associazione editori sardi:

«Nella cornice trionfale e da tutto esaurito del bilancio ufficiale fornito dal Salone del Libro, l’AES può ritenersi soddisfatta del successo di pubblico e del gradimento ottenuto dalla proposta culturale, fatta di presentazioni, dibattiti e reading che, nel complesso, hanno visto la forte partecipazione del pubblico della fiera, con veri e propri picchi di affluenza in numerosi casi.

Purtroppo è meno positivo il dato delle vendite, in linea con quelle del 2016, ma decisamente inferiori all’anno passato.

In prospettiva futura dobbiamo cogliere la sfida che rappresenta il Salone e, per parafrasare quanto detto dal direttore editoriale Nicola Lagioia, ricordarci che siamo qui per non tradire quello che siamo.»

Ma l’impegno ed il sostegno della Regione agli autori ed editori sardi non si ferma qui, e l’impegno presto si tradurrà nel bando “Liber Lab” dedicato appunto all’editoria.