17 July, 2024
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I 22 sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente che non hanno partecipato alla conferenza socio sanitaria convocata dal direttore generale della ASL Sulcis Iglesiente, Giuliana Campus, e svoltasi venerdì 28 luglio nella sede dell’ARES Sardegna, a Cagliari (era presente solo Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia), hanno chiesto allo stesso direttore generale della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus e al direttore generale di ARES Sardegna Annamaria Tommasella, una nuova convocazione della stessa conferenza socio sanitaria presso la sede della Direzione Generale Carbonia.

«La tematica è ritenuta particolarmente importante e sentita da parte di ognuno dei 22 Sindaci, rappresentanti di un territorio che continua a non avere una struttura adeguata a soddisfare le esigenze della sanità del luogo – si legge nella nota di richiesta di convocazione -. La scelta dell’ubicazione di un nuovo presidio ospedaliero è particolarmente delicata dovendo rispettare determinati requisiti nonché tener conto di un territorio esteso e frastagliato, che coinvolge circa 120.000 abitanti. La scelta è strategica e, pertanto, deve essere attentamente ponderata. Così come accade per qualsiasi altro territorio, quello del Sulcis Iglesiente ha necessità di essere preso in considerazione anche dal punto di vista dell’immagine e delle modalità di interazione da parte degli interlocutori Regionali di qualsivoglia natura.»

I 22 Sindaci (Laura Cappelli – Buggerru, Claudia Mura – Calasetta, Pietro Morittu – Carbonia, Stefano Rombi – Carloforte, Isangela Mascia – Domusnovas, Paolo Sanna – Fluminimaggiore, Andrea Pisanu – Giba, Pietro Cocco – Gonnesa, Mauro Usai – Iglesias, Gian Luca Pittoni – Masainas, Sasha Sais – Musei, Antonello Cani – Narcao, Romeo Ghilleri – Nuxis, Gianluigi Loru – Perdaxius, Mariano Cogotti – Piscinas, Ignazio Atzori – Portoscuso, Elvira Usai – San Giovanni Suergiu, Massimo Impera – Santadi, Ignazio Locci – Sant’Antioco, Maria Teresa Diana – Sant’Anna Arresi, Emanuele Pes – Tratalias, Marcellino Piras – Villaperuccio) hanno chiesto, pertanto, che la riunione relativa alla realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero territoriale nel Sulcis Iglesiente, abbia luogo nel territorio in cui esso dovrà essere costruito, anche alla luce delle molteplici richieste di presenza fisica dell’assessore di competenza e alla stessa è stato invitato a partecipare, presso la sede della Direzione ASL di Carbonia, l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria.

La complessità delle scelte imposte dal cambiamento climatico alla comunità mondiale per affrontare la sfida tecnologica e sociale della transizione energetica. Il workshop organizzato da Sotacarbo e Energia Media nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia ha illustrato strategie globali, nazionali e regionali per passare da un sistema basato sulle fonti fossili a uno senza emissioni di CO2, basato su rinnovabili e idrogeno verde, per assicurare il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Un traguardo che al momento sembra allontanarsi anziché avvicinarsi.

«Se gli impegni degli Stati restano quelli attuali, l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1.5°C è velleitario – spiega il presidente Sotacarbo, Mario Porcu -. Lo scenario NetZero nel 2050 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) appare già superato, anche perché per metà della popolazione mondiale, Cina e India, la scadenza programmata è posticipata di dieci-vent’anni.»
Tutti i relatori hanno messo in evidenza come la neutralità climatica sia un obiettivo universale ma le strade per conseguirlo possono essere molteplici e non le stesse per tutti.
Aperti dall’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Porcu, i lavori sono entrati subito nel vivo con il general manager dell’International Centre for Sustainable Carbon Andrew Minchener, che ha sottolineato l’errore di sottovalutazione dell’importanza nella transizione energetica delle terre rare, litio, cobalto e rame. Minerali necessari per la realizzazione delle turbine eoliche e dei pannelli solari, elementi chiave della decarbonizzazione: «La Cina ha una posizione dominante in questo mercatospiega Andrew Minchener -, sia per la disponibilità diretta che per quella indiretta, creata grazie ad accordi con altri paesi asiatici e africani, che dispongono di riserve. Questo vantaggio strategico si traduce in un gap competitivo enorme per gli altri paesi, che dovranno in parte rivedere molte delle scelte fatte a livello di tecnologie e industrie da sviluppare».

Gli interventi di Marcello Capra, ministero dell’Ambiente, e Gianluca Cadeddu, Centro regionale di programmazione della Regione Sardegna, hanno posto l’accento sul fatto che sia a livello nazionale che regionale «per la transizione energetica adesso non c’è un problema di risorse economiche», piuttosto bisogna far sì che i vantaggi ricadano nel territorio che sostiene il peso delle scelte, situazione non automatica né scontata.
Gianluca Cocco, assessorato regionale Ambiente, ha evidenziato la novità del metodo utilizzato per la stesura della Strategia regionale di sviluppo sostenibile: «La collaborazione fattiva tra assessorati diversi e il coinvolgimento dei portatori interesse e di diritti hanno significato tempi più lunghi ma hanno conferito basi più solide e condivise per la redazione di un documento strategico fondamentale».
Il professor Franco Cotana, università di Perugia, ha illustrato il ruolo che può essere giocato dai biocarburanti in questa fase di passaggio e di come l’Unione europea debba accelerare la transizione senza compiere scelte avventate che possano distruggerne l’economia.
La catena del valore e le condizioni necessarie per rendere l’idrogeno verde una scelta di sviluppo sostenibile e vincente per la Sardegna sono stati illustrati dal presidente Sotacarbo Mario Porcu: «La nostra regione è tagliata fuori dalla dorsale europea dell’idrogeno, così come era già successo con le reti del metano. La differenza stavolta è attraverso l’idrogeno verde l’abbondanza di energia da fonti
rinnovabili ci mette in condizione di poter diventare un’hydrogen island, in grado di soddisfare tutto il nostro fabbisogno energetico, con nostre risorse e a emissioni zero”.
Nella sessione pomeridiana spazio ai tanti progetti industriali in corso o programmati nell’Isola. I lavori si sono chiusi con la tavola rotonda che ha messo a confronto l’analisi dell’università di Cagliari, illustrata dal prorettore Fabrizio Pilo, la visione di Legambiente, rappresentata da Vincenzo Tiana, per finire con le tante criticità che la transizione energetica mette sul tavolo degli amministratori locali, sintetizzate da Ignazio Atzori, sindaco di Portoscuso, uno dei maggiori poli industriali dell’Isola: «Passare da un modello di sviluppo che ha fatto il suo tempo a un altro è doveroso ma dobbiamo sopravvivere. La transizione deve avere al suo centro l’uomo, altrimenti fallisce».

Il sindaco Ignazio Atzori e l’Amministrazione comunale di Portoscuso questa sera hanno diffuso una nota nella quale «ribadisce la propria preoccupazione per la grave situazione sociale e di ordine pubblico che si sta determinando a causa della decisione unilaterale della Portovesme Srl di perseguire nel suo intento di fermare la linea Piombo, con la conseguente fuoriuscita dal ciclo produttivo di oltre 400 lavoratori, tra diretti e indiretti e tra questi 60 lavoratori interinali che non potranno godere di nessun ammortizzatore sociale».

«Tale decisione unilaterale ci appare abbastanza forzata considerando il netto miglioramento dei costi energetici e delle sue prospettive future oltre al prezzo dei metalli sempre remunerativo aggiungono il sindaco Ignazio Atzori e l’Amministrazione comunale di Portoscuso -. Considerando inoltre la piena vigenza del provvedimento normativo del credito d’imposta, la Portovesme Srl può ora godere di un prezzo medio a megawattora intorno ai 90 euro. In prospettiva futura l’azienda prefigura inoltre lavorazioni sostitutive che certamente potrebbero impattare pesantemente sull’ambiente e sulla salute pubblica oltre che degli stessi operai, peggiorando i problemi già presenti sul nostro territorio.»

«L’Amministrazione comunale di Portoscuso, nel ribadire il pieno e convinto sostegno a tutti i lavoratori coinvolti in questa come nelle altre vertenze che riguardano il polo industriale ricadente interamente sul proprio territorio, vuole anche chiarire pubblicamente, rispetto a quanto già anticipato all’Azienda, che pur senza pregiudizi nei confronti di nuove iniziative, non ci potrà essere nessun sostegno rispetto ad ipotizzate future lavorazioni che non garantiscano la piena tutela dell’ambiente e della salute pubblica, così come non ci potrà essere nessun sostegno, neanche preliminare, a iniziative che non garantiscano la continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori interessati, diretti, indiretti e interinali. Ogni tentativo di mancata condivisione delle scelte strategiche che riguardano poi direttamente o indirettamente le ricadute ambientali e di salute pubblica sarà contrastato dal comune di Portoscuso in tutti i tavoli istituzionali e nelle eventuali conferenze di servizio. Il comune di Portoscuso che ospita da ormai 50 anni le lavorazioni del settore Piombo/Zincoconclude la nota -, pur continuando a dare la massima condizionata disponibilità all’Azienda per il prosieguo e la diversificazione dell’attività produttiva, propone inoltre di invitare il top management del gruppo Glencore per affrontare le tematiche e le prospettive che interessano la nostra Comunità, l’Area industriale di Portovesme e l’intero Sulcis Iglesiente.»

I vertici nazionale (il presidente Stefano Ciafani) e regionale (la presidente Annalisa Columbu ed il responsabile energia Vincenzo Tiana) di Legambiente sabato mattina hanno tenuto una conferenza stampa nella sala consiliare del comune di Portoscuso, presenti anche il sindaco Ignazio Atzori e gli assessori Attilio Sanna ed Ornella Pilisio, per ribadire la propria opposizione al progetto SNAM della supermetaniera e al progetto Galsi, e rivendicare priorità al disinquinamento dell’area industriale. Dopo l’incontro in Municipio, ambientalisti ed amministratori comunali si sono recati al porto di Portovesme.

Allegata, una breve intervista con il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.

«C è voluto un po’ di tempo.. ma finalmente il ministero dei Beni culturali ha accolto le nostre istanze, finanziando prima, progettando poi e mandando a gara pubblica un importante intervento di restauro, consolidamento e valorizzazione della nostra bella e caratteristica Torre Spagnola, per un importo a base d’asta di 538.050,54 euro. L’auspicio è che i lavori possano iniziare prima possibile.»
Lo ha scritto oggi su Facebook Ignazio Atzori, sindaco di Portoscuso.
L’intervento sulla Torre Spagnola di Portoscuso rientra in un programma finanziato con le risorse derivanti dal fondo della legge 232/2016 e della legge 205/2017, anni 2021-33, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro, destinato al restauro delle torri baluardi di città e sistemi difensivi costieri (XII-XVII sec.), della Città Metropolitana di Cagliari e delle province del Sud Sardegna e di Oristano.

È operativo il Comitato per la celebrazione del centenario dell’eccidio dei Fratelli Fois, con il compito di programmare, promuovere e curare lo svolgimento delle manifestazioni per le celebrazioni del centenario in memoria della Marcia Su Portoscuso. Il Comitato promotore è composto da: Ignazio Atzori, sindaco del comune di Portoscuso; Ornella Pilisio, assessore, delegato della maggioranza; Rossano Loddo, consigliere, delegato della minoranza; Franca Cherchi, in rappresentanza delle associazioni locali con funzioni di referente delle attività di segreteria, ufficio stampa e tesoreria; Riccardo Cardia, presidente dell’A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; Mario Zara, presidente dell’Associazione Amici della Miniera, in rappresentanza delle associazioni territoriali; Davide Fois, con funzioni di coordinamento del comitato e delle celebrazioni ed in rappresentanza dei discendenti, unitamente a Giulia Fois, con funzioni di referente delle attività e dei progetti celebrativi in ambito scolastico e a Giorgia Invidia, autrice della tesi universitaria oggetto di pubblicazione.

Il Comitato promotore per la predisposizione e l’attuazione dei programmi celebrativi si avvale inoltre del patrocinio e/o collaborazione di rappresentanti di altre Associazioni, Enti locali e culturali per l’adozione delle varie iniziative, unitamente al coinvolgimento delle organizzazioni sindacali (elenco in continuo aggiornamento).

Il Comitato promotore collabora all’individuazione delle risorse messe in campo da amministrazioni ed enti locali, da istituzioni e soggetti pubblici e privati necessarie allo svolgimento delle attività: – preliminari e propedeutiche; – celebrative in occasione della giornata commemorativa del 29 dicembre 2022; – celebrative in occasione nell’ambito dell’intero anno del centenario (29/12/2022- 29/12/2023).

Il Comitato promotore collabora anche al monitoraggio del bilancio di gestione e al consuntivo delle spese, riunendosi periodicamente e relazionando sulle attività svolte. Ai componenti del Comitato non è prevista l’attribuzione di compensi, gettoni di presenza, indennità o emolumenti comunque denominati.

 

A Portoscuso è stato istituito il Comitato per la celebrazione del centenario dell’eccidio dei fratelli Fois, con il compito di programmare, promuovere e curare lo svolgimento delle manifestazioni per le celebrazioni del centenario in memoria della Marcia Su Portoscuso.
Il Comitato promotore è composto da:
• Ignazio Atzori – Sindaco del comune di Portoscuso
• Ornella Pilisio – Assessore, delegato della Maggioranza
• Rossano Loddo – Consigliere, delegato della Minoranza
• Franca Cherchi in rappresentanza delle associazioni locali con funzioni di referente delle attività di Segreteria, Ufficio Stampa e Tesoreria.
• Mario Zara – Presidente dell’Associazione Amici della Miniera, in rappresentanza delle associazioni territoriali.
• Davide Fois con funzioni di coordinamento del comitato e delle celebrazioni ed in rappresentanza dei discendenti, unitamente a Giulia Fois, con funzioni di referente delle attività e dei progetti celebrativi in ambito scolastico e a Giorgia Invidia, autrice della tesi universitaria oggetto di pubblicazione.
Il Comitato promotore per la predisposizione e l’attuazione dei programmi celebrativi si avvale inoltre del patrocinio e/o collaborazione di rappresentanti di altre Associazioni, Enti locali e culturali per l’adozione delle varie iniziative, unitamente al coinvolgimento delle organizzazioni sindacali (elenco in continuo aggiornamento).
Il Comitato promotore collabora all’individuazione delle risorse messe in campo da amministrazioni ed enti locali, da istituzioni e soggetti pubblici e privati necessarie allo svolgimento delle attività:
– preliminari e propedeutiche;
– celebrative in occasione della giornata commemorativa del 29 dicembre 2022;
– celebrative in occasione nell’ambito dell’intero anno del centenario (29/12/2022 – 29/12/2023).
Il Comitato promotore collabora anche al monitoraggio del bilancio di gestione e al consuntivo delle spese, riunendosi periodicamente e relazionando sulle attività svolte.
Ai componenti del Comitato non è prevista l’attribuzione di compensi, gettoni di presenza, indennità o emolumenti comunque denominati.

«I fratelli Fois hanno rappresentato un simbolo di resistenza consapevole alla violenta avanzata fascista e, nonostante la tragicità degli eventi, il 29 dicembre 1922 rappresenta una pagina di Storia di immenso valore. Più in generale, oggi, questa preziosa eredità ci insegna a riconoscere, e quindi a respingere ideologicamente, quei chiari segnali di protervia estremista e a condannare quelli che ancora si manifestano nel mondo. L’ideologia totalitaria si afferma non solo attraverso azioni di prevaricazione violenta ma anche in maniera più subdola, spesso confusa come normalità, attraverso la distorsione degli strumenti di democrazia. Ed ecco che, in tutti i casi estremi, vale sempre il dovere morale di contrastare azioni lesive della tenuta sociale, per effetto di scelte ed imposizioni pregiudizievoli, insopportabili, spesso inique o chiaramente inefficienti.
Quest’ultime, a volte concretate in maniera spregiudicata, anche attraverso provvedimenti e leggi, offendono profondamente quella parte di società onesta e di valore, che ha pieno diritto invece di esprimere scelte democratiche di libertà, nel sano e condiviso interesse pubblico prevalente e nel pieno rispetto di ogni singola persona.»

 

E’ suddivisa in due fasi la giornata di confronto organizzata dalla FIOM CGIL della Sardegna Sud Occidentale a Portoscuso, per esaminare le prospettive del porto industriale, alla luce della crisi economica, le incertezze legate agli elevatissimi costi energetici e delle scelte da fare per il medio e lungo termine.

Al mattino, alle 9.00, si svolgerà l’assemblea generale dell’organizzazione sindacale, i cui lavori verranno aperti dai saluti del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori. Sono previsti gli interventi di Gianni Venturi e Roberto D’Andrea, rappresentanti della FIOM nazionale; Fausto Durante, neo segretario regionale della CGIL; Franco Bardi, segretario della Camera del Lavoro CGIL della Sardegna Sud Occidentale, che incontreranno i delegati ed il gruppo dirigente della FIOM della Sardegna Sud Occidentale. Parteciperanno le segreterie territoriali della FIOM Sardegna.

Le conclusioni saranno affidate a Gianni Venturi della FIOM nazionale.

Alle 14.30, avrà inizio una tavola rotonda sul futuro del porto industriale e sull’importanza dello stesso nel territorio.

Ai rappresentanti sindacali della FIOM e della CGIL nazionali, regionali e territoriali, si aggiungeranno il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori; il presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias avvocato Massimo Melis; il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana; i professori universitari dottor Grosso e dottor Manca; il presidente della Confindustria meridionale dottor Argiolas.

I lavori saranno moderati da Manolo Mureddu.

Le commissioni Ambiente ed Attività produttive del Consiglio regionale, riunite in seduta congiunta sotto la presidenza di Piero Maieli (Psd’Az) e con la partecipazione dell’assessore dell’Industria Anita Pili, hanno audito il sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori ed il vice Giorgio Alimonda sul progetto presentato dalla Snam per la sistemazione della gasiera da 140.000 metri cubi sulla banchina Est del porto di Portoscuso.
Sul progetto il comune di Portoscuso ha da tempo espresso una posizione contraria, «non per motivi ideologici hanno precisato Ignazio Atzori e Giorgio Alimonda -, quanto perché, anche dal punto di vista tecnico, appare irrealizzabile ed aggraverebbe la già difficile situazione del porto».
«Infatti hanno sostenuto -, l’area portuale non sarebbe praticabile per navi gasiere di quelle dimensioni, senza un radicale intervento di dragaggio dei fondali (occorrerebbe scendere dagli attuali 4 ai 12 metri di pescaggio) per il quale, a fronte di un costo ipotizzato superiore ai 40 milioni di euro, non c’è copertura finanziaria né viene indicato il soggetto attuatore. Il porto inoltre, hanno ricordato sindaco e vice sindaco di Portoscuso, avrebbe poi bisogno di altre opere molto consistenti (dai 20 ai 24 milioni di euro), per quanto riguarda il banchinamento e le infrastrutture di servizio.»
«E’ vero che le aziende del territorio, come Eurallumina e Sider Alloys, hanno necessità di energiahanno aggiunto Ignazio Atzori e Giorgio Alimonda -, ma questo problema può essere risolto con la realizzazione di un piccolo deposito costiero, non certo con un mega impianto che alla fine determinerebbe un livello del prezzo del gas fra i più alti d’Italia.
C’è poi da considerare la questione ambientale, per l’impatto del nuovo impianto sulla sicurezza e la salute dei cittadini, in un territorio che ha già pagato un prezzo molto pesante agli insediamenti industriali, con vaste aree contaminate dalla presenza di metalli pesanti e non ancora bonificate. Chiediamo perciò più attenzione alle istituzioni regionali – hanno concluso Ignazio Atzori e Giorgio Alimonda -, ed appena possibile presenteremo precise richieste anche al nuovo governo nazionale, per la ricerca condivisa di soluzioni alternative.»
Sui rapporti col Governo si è soffermata anche l’assessore Anita Pili, che ha ribadito il parere contrario della Regione al Dpcm, parere espresso con chiarezza anche al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel confronto istituzionale che ha preceduto il varo del decreto. A nostro giudizio, ha affermato Anita Pili, al Sulcis servono un progetto compatibile con il territorio e la revisione del decreto: su questo, saremo sempre al fianco degli Enti locali interessati, auspicando che il nuovo governo tenga conto delle nostre buone ragioni.
Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandro Solinas (M5S), Maria Laura Orrù (Progressisti), Valter Piscedda (Pd) e Michele Ennas (Lega).
La commissione ha poi deciso di avviare un ciclo di audizioni e di effettuare un sopralluogo a Portoscuso.