21 November, 2024
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Triste risveglio questa mattina per la comunità di Portoscuso. Nel corso della notte, intorno alle 2.00, quattro auto sono andate a fuoco in pieno centro, parcheggiate davanti all’Hotel Ristorante Don Pedro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per risalire alle cause che hanno generato l’incendio.

«Non conosciamo ancora le cause che hanno provocato l’incendio – ha detto stamane il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzorianche se in questi casi spesso l’origine è dolosa. Per l’immagine del paese è indubbiamente un bruttissimo colpo, un fatto verificatosi in pieno centro, nel cuore del paese, non si ricordano episodi simili. L’Amministrazione comunale esprime solidarietà ai proprietari delle auto andate distrutte e ai titolari dell’albergo.»

«E’ un fatto gravissimo ha aggiunto don Antonio Mura, parroco delle chiese del paese, recatosi sul posto di primo mattino un pugno nello stomaco per l’intera comunità che già vive una situazione socio-economica molto difficile.»

A Carbonia, sabato sera, 15 sindaci e circa 200 persone hanno partecipato alla fiaccolata per la salute organizzata dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, per fermare il progressivo impoverimento della sanità pubblica nel territorio della Asl del Sulcis Iglesiente. All’appello del primo cittadino di Carbonia, comune capoluogo della provincia del Sud Sardegna, hanno risposto 14 colleghi: San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; Carloforte, Stefano Rombi; Portoscuso, Ignazio Atzori; Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana; Teulada, Angelo Milia; Nuxis, Romeo Ghilleri; Perdaxius, Gianluigi Loru; Villaperuccio, Marcellino Piras; Giba, Andrea Pisanu; Musei, Sasha Sais; Piscinas, Mariano Cogotti; Domusnovas, Isangela Mascia; Masainas, Gian Luca Pittoni; Santadi, Massimo Impera.

Don Giampaolo Cincotti, vicario foraneo di Carbonia, ha letto i messaggi del cardinale e amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Arrigo Miglio e del responsabile dell’Ufficio della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias, don Antonio Mura, impossibilitati ad intervenire per concomitanti impegni, che riportiamo integralmente.

Cardinale Arrigo Miglio: «Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione alla vostra manifestazione per la situazione della sanità pubblica nel nostro territorio. Impegni pastorali precedenti non mi permettono di essere presente, ma non posso non sentirmi vicino alle tante persone sofferenti a motivo dei loro problemi di salute e a motivo delle carenze delle nostre strutture. Auspico vivamente che a tutti i livelli e in tutto il nostro territorio si cerchi sempre, in primo luogo il bene comune, che può essere realizzato solo se si mettono in primo piano le esigenze dei più deboli».

Don Antonio Mura: «Impedito dal partecipare, per pregressi impegni Pastorali portoscusesi, col desiderio di condividere la Vostra significativa iniziativa sociale a favore del territorio, vi indirizzo il seguente messaggio come contributo ecclesiale per l’iniziativa. A premessa, accogliete la gratitudine per coloro che hanno ispirato e organizzato questo importante Evento e grazie a tutti coloro che hanno la possibilità di parteciparvi. Per continuare a garantire a tutte le persone il DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA TUTELA DELLA SALUTE, servono riforme coraggiose e inderogabili. Questa serata è una delle tante occasioni nelle quali le persone e le Istituzioni del Sulcis Iglesiente hanno tentato e tentano di sensibilizzare i decisori politici competenti sull’urgenza di ridare centralità al SISTEMA DI SANITÀ PUBBLICA nel nostro territorio, riconoscendone il valore sociale. Il SSN, che si basa sui principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità, è un bene comune, non un privilegio di pochi cittadini, di chi i soldi li ha e le Amicizie “in alto loco”, le valorizza. Le generazioni attuali e prossime del nostro territorio meritano un modello sanitario solido, ben organizzato, con adeguate risorse pubbliche da investire per la salute e il benessere delle persone. Pertanto, si rende sempre più urgente un Piano di Rilancio “NON CAMPANILISTICO, NON SCHIAVO DI LOGICHE ELETTORALI O DI SPARTIZIONE TRA PICCOLI E GRANDI POTENTATI territoriali o Regionali. Senza un SISTEMA SANITARIO forte e resiliente per il BENE COMUNE, soprattutto dei più fragili e poveri, viviamo e vivremo conseguenze drammatiche per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente. Che dire delle Migrazioni sanitarie che moltissime persone del Sulcis Iglesiente sono costrette a vivere e che non tutti si possono permettere; da qui la drammatica scelta, in tantissimi pazienti, di rinunciare alle cure e con la conseguente riduzione dell’aspettativa di vita. L’alternativa al DISASTRO attuale è SUPERARE gli attuali modelli del SSN basato sul “libero mercato” che, pur essendo APPARENTEMENTE efficiente, ne evidenzia gravemente i limiti per molte fasce più deboli della popolazione, perché prevede costi più elevati per accedere alle cure o costose assicurazioni sanitarie. Servono coraggiose riforme al di la delle strumentalizzazioni elettorali e dei gravi tentativi di strumentalizzazioni partitiche. Per rilanciare la sanità pubblica è fondamentale rinsaldare soprattutto un rinnovato patto sociale e politico tra tutte le ISTITUZIONI, riconoscendo il SISTEMA SANITARIO LOCALE come uno dei pilastri democratici, una conquista sociale irrinunciabile per il benessere e lo sviluppo economico del Sulcis Iglesiente. Grazie a tutti gli organizzatori e alle organizzatrici, grazie a tutti i partecipanti».

E’ poi intervenuto, in rappresentanza di tutti i sindaci presenti, il primo cittadino di Carbonia, Pietro Morittu, che ha evidenziato la gravità della situazione e la necessità di rivendicare unitariamente il ripristino della piena efficienza dei servizi sanitari nel territorio, nel quale ampie fasce della popolazione vivono una condizione resa in molti casi drammatica dall’impossibilità di ricorrere alla sanità privata. Pietro Morittu ha anche riportato alcuni messaggi ricevuti da cittadini che testimoniamo una situazione generale di gravissima emergenza.

Allegata una breve intervista con il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

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La sala Fratelli Fois della biblioteca comunale di Portoscuso ha ospitato un’interessantissima lezione dello scienziato Giacomo Cao, nell’ambito del programma di studi della Lutec di Portoscuso, sezione staccata della Libera Università della Terza Età di Carbonia.

Giacomo Cao, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari, dal 2013 è presidente del Distretto AeroSpaziale della Sardegna e dal 2020 amministratore unico del CRS4. Dal novembre 2016 è stato inserito nella lista dei Top Italian Scientists e dal luglio 2018 fa parte della Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi per il settore chimico, nucleare, industriale e trasporti.

Nella lezione alla Lutec di Portoscuso ha ricostruito le diverse esperienze maturate in campo scientifico e, soprattutto, la nascita e la crescita della realtà aerospaziale della Sardegna, che ha compiuto dieci anni, protagonista tra l’altro del grande progetto in corso, proiettato verso il pianeta Marte.

Prima dell’inizio della lezione, l’ingegnere Giacomo Cao ha donato a tutti i presenti una copia del libro DASS X, nel quale sono presentati i risultati dal Distretto AeroSpaziale della Sardegna nei suoi primi dieci anni di vita, che presiede fin dalla sua nascita.

Al termine della lezione, alla quale hanno presenziato il sindaco Ignazio Atzori e la dottoressa Eloisa Sedda, referente didattica della Lutec di Portoscuso, ho intervistato l’ingegnere Giacomo Cao.

Giampaolo Cirronis

I 23 sindaci del Sulcis Iglesiente fanno fronte comune per affrontare la situazione del polo industriale di Portovesme che vede in difficoltà le aziende Sider Alloys, Portovesme Srl, Eurallumina e le imprese d’appalto del settore Enel produzione e tutto l’indotto.

«Il polo industriale è stato e rimane un pilastro portante dell’economia del Sulcis anche se da anni subisce attacchi che ne mettono a dura prova la tenuta. Molti lavoratori, la maggior parte provenienti da tutto il Sulcis, attendono di rientrare a lavorare dopo anni di sofferenza e promesse non mantenute. Si attende che la politica regionale e ministeriale dia risposte alle tante domande riguardanti la incertezza dei lavoratori che si aspettano un intervento strutturato e sviluppato con tempi certi.

Il Piano Sulcis, nato dopo tante lotte operaie, ancora oggi, dopo 12 anni, non vede risposte occupazionali accettabili. Stesso destino sta subendo il programma Jtf anch’esso in attesa di uno sviluppo temporale certo e funzionale ai bisogni del territorio del Sulcis Iglesiente. Noi siamo al fianco dei lavori e delle loro famiglie e chiediamo che ci sia una nuova linea che contempli la ripartenza di tante attività. Come Comuni del Sulcis abbiamo tante difficoltà nel dare risposte ai nostri cittadini.

Siamo uniti e determinati a partecipare a qualsiasi iniziativa per il bene del nostro Sulcis Iglesiente e del nostro polo industriale, fonte di reddito per i nostri cittadini. Abbiamo necessità di tutte le risorse necessarie per consentire che i nostri giovani non vadano in altre realtà a cercare fortuna. Dobbiamo onorare il grande lavoro fatto in passato riprendendo in mano le sorti del nostro territorio. Siamo al fianco dei lavoratori tutti e delle loro famiglie.»

I 23 sindaci del Sulcis Iglesiente.

Pietro Morittu Carbonia

Mauro Usai Iglesias

Pietro Cocco Gonnesa

Elvira Usai San Giovanni Suergiu

Ignazio Locci Sant’Antioco

Claudia Mura Calasetta

Stefano Rombi Carloforte

Ignazio Atzori Portoscuso

Sasha Sais Musei

Paolo Sanna Fluminimaggiore

Laura Cappelli Buggerru

Isangela Mascia Domusnovas

Debora Porrà Villamassargia

Romeo Ghilleri Nuxis

Antonello Cani Narcao

Gianluigi Loru Perdaxius

Massimo Impera Santadi

Marcellino Piras Villaperuccio

Emanuele Pes Tratalias

Andrea Pisanu Giba

Gian Luca Pittoni Masainas

Maria Teresa Diana Sant’Anna Arresi

Mariano Cogotti Piscinas

Doppio appuntamento per la #FieraOFF della Fiera del Libro 2023 #Mappe: Argonautilus presenta Graziano Milia e il suo nuovo saggio “Non mi giro dall’altra parte” a cura di Ivan Paone per Janus edizioni.

Una riflessione approfondita e attenta sulla situazione della Sardegna, isola di grandi contraddizioni, sempre in bilico tra futuro e passato.
Il 4 ottobre, alle ore 18.30, presso Sala Remo Branca Iglesias, l’autore dialogherà con Carlo Augusto Melis Costa.
Interverranno il sindaco di Iglesias Mauro Usai e l’Assessore alla Cultura Claudia Sanna. L’evento ha il patrocinio del comune di Iglesias.
Lunedì 9 ottobre, alle ore 18.00, presso la Sala Corpus dell’Antica Tonnara su Pranu di Portoscuso, l’autore dialogherà con Giampaolo Cirronis.
Interverrà il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori. L’evento ha il patrocinio del comune di Portoscuso e Città che legge per il CEPELL.

Il tenente di vascello Giulia Burchielli è il nuovo comandante del porto di Portovesme e capo dell’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso. Ha ricevuto il testimone stamane dal tenente di vascello Paolo Maria Onori, nel corso della cerimonia svoltasi nel piazzale dell’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia Costiera, alla presenza del direttore marittimo di Cagliari capitano di vascello Mario Valente, del sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori, di don Antonio Mura parroco delle due chiese di Portoscuso e della chiesa di Paringianu, e delle massime autorità militari locali.

Paolo Maria Onori era al comando dell’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso dal 4 settembre 2021, quando rilevò il testimone dal tenente di vascello Enrico De Quarto, proveniente dalla direzione marittima di Catania. La sua carriera proseguirà in Toscana, sua regione d’origine.

Giulia Burchielli arriva a Portoscuso dalla direzione marittima di Portoferraio. Nel corso della cerimonia, sia il comandante uscente sia il comandante entrante erano visibilmente emozionati.

Allegati un vasto album fotografico che documenta il passaggio del testimone del comando e gli interventi del nuovo comandante Giulia Burchielli e del direttore marittimo di Cagliari Mario Valente.

 

I 22 sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente che non hanno partecipato alla conferenza socio sanitaria convocata dal direttore generale della ASL Sulcis Iglesiente, Giuliana Campus, e svoltasi venerdì 28 luglio nella sede dell’ARES Sardegna, a Cagliari (era presente solo Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia), hanno chiesto allo stesso direttore generale della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus e al direttore generale di ARES Sardegna Annamaria Tommasella, una nuova convocazione della stessa conferenza socio sanitaria presso la sede della Direzione Generale Carbonia.

«La tematica è ritenuta particolarmente importante e sentita da parte di ognuno dei 22 Sindaci, rappresentanti di un territorio che continua a non avere una struttura adeguata a soddisfare le esigenze della sanità del luogo – si legge nella nota di richiesta di convocazione -. La scelta dell’ubicazione di un nuovo presidio ospedaliero è particolarmente delicata dovendo rispettare determinati requisiti nonché tener conto di un territorio esteso e frastagliato, che coinvolge circa 120.000 abitanti. La scelta è strategica e, pertanto, deve essere attentamente ponderata. Così come accade per qualsiasi altro territorio, quello del Sulcis Iglesiente ha necessità di essere preso in considerazione anche dal punto di vista dell’immagine e delle modalità di interazione da parte degli interlocutori Regionali di qualsivoglia natura.»

I 22 Sindaci (Laura Cappelli – Buggerru, Claudia Mura – Calasetta, Pietro Morittu – Carbonia, Stefano Rombi – Carloforte, Isangela Mascia – Domusnovas, Paolo Sanna – Fluminimaggiore, Andrea Pisanu – Giba, Pietro Cocco – Gonnesa, Mauro Usai – Iglesias, Gian Luca Pittoni – Masainas, Sasha Sais – Musei, Antonello Cani – Narcao, Romeo Ghilleri – Nuxis, Gianluigi Loru – Perdaxius, Mariano Cogotti – Piscinas, Ignazio Atzori – Portoscuso, Elvira Usai – San Giovanni Suergiu, Massimo Impera – Santadi, Ignazio Locci – Sant’Antioco, Maria Teresa Diana – Sant’Anna Arresi, Emanuele Pes – Tratalias, Marcellino Piras – Villaperuccio) hanno chiesto, pertanto, che la riunione relativa alla realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero territoriale nel Sulcis Iglesiente, abbia luogo nel territorio in cui esso dovrà essere costruito, anche alla luce delle molteplici richieste di presenza fisica dell’assessore di competenza e alla stessa è stato invitato a partecipare, presso la sede della Direzione ASL di Carbonia, l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria.

La complessità delle scelte imposte dal cambiamento climatico alla comunità mondiale per affrontare la sfida tecnologica e sociale della transizione energetica. Il workshop organizzato da Sotacarbo e Energia Media nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia ha illustrato strategie globali, nazionali e regionali per passare da un sistema basato sulle fonti fossili a uno senza emissioni di CO2, basato su rinnovabili e idrogeno verde, per assicurare il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Un traguardo che al momento sembra allontanarsi anziché avvicinarsi.

«Se gli impegni degli Stati restano quelli attuali, l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1.5°C è velleitario – spiega il presidente Sotacarbo, Mario Porcu -. Lo scenario NetZero nel 2050 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) appare già superato, anche perché per metà della popolazione mondiale, Cina e India, la scadenza programmata è posticipata di dieci-vent’anni.»
Tutti i relatori hanno messo in evidenza come la neutralità climatica sia un obiettivo universale ma le strade per conseguirlo possono essere molteplici e non le stesse per tutti.
Aperti dall’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Porcu, i lavori sono entrati subito nel vivo con il general manager dell’International Centre for Sustainable Carbon Andrew Minchener, che ha sottolineato l’errore di sottovalutazione dell’importanza nella transizione energetica delle terre rare, litio, cobalto e rame. Minerali necessari per la realizzazione delle turbine eoliche e dei pannelli solari, elementi chiave della decarbonizzazione: «La Cina ha una posizione dominante in questo mercatospiega Andrew Minchener -, sia per la disponibilità diretta che per quella indiretta, creata grazie ad accordi con altri paesi asiatici e africani, che dispongono di riserve. Questo vantaggio strategico si traduce in un gap competitivo enorme per gli altri paesi, che dovranno in parte rivedere molte delle scelte fatte a livello di tecnologie e industrie da sviluppare».

Gli interventi di Marcello Capra, ministero dell’Ambiente, e Gianluca Cadeddu, Centro regionale di programmazione della Regione Sardegna, hanno posto l’accento sul fatto che sia a livello nazionale che regionale «per la transizione energetica adesso non c’è un problema di risorse economiche», piuttosto bisogna far sì che i vantaggi ricadano nel territorio che sostiene il peso delle scelte, situazione non automatica né scontata.
Gianluca Cocco, assessorato regionale Ambiente, ha evidenziato la novità del metodo utilizzato per la stesura della Strategia regionale di sviluppo sostenibile: «La collaborazione fattiva tra assessorati diversi e il coinvolgimento dei portatori interesse e di diritti hanno significato tempi più lunghi ma hanno conferito basi più solide e condivise per la redazione di un documento strategico fondamentale».
Il professor Franco Cotana, università di Perugia, ha illustrato il ruolo che può essere giocato dai biocarburanti in questa fase di passaggio e di come l’Unione europea debba accelerare la transizione senza compiere scelte avventate che possano distruggerne l’economia.
La catena del valore e le condizioni necessarie per rendere l’idrogeno verde una scelta di sviluppo sostenibile e vincente per la Sardegna sono stati illustrati dal presidente Sotacarbo Mario Porcu: «La nostra regione è tagliata fuori dalla dorsale europea dell’idrogeno, così come era già successo con le reti del metano. La differenza stavolta è attraverso l’idrogeno verde l’abbondanza di energia da fonti
rinnovabili ci mette in condizione di poter diventare un’hydrogen island, in grado di soddisfare tutto il nostro fabbisogno energetico, con nostre risorse e a emissioni zero”.
Nella sessione pomeridiana spazio ai tanti progetti industriali in corso o programmati nell’Isola. I lavori si sono chiusi con la tavola rotonda che ha messo a confronto l’analisi dell’università di Cagliari, illustrata dal prorettore Fabrizio Pilo, la visione di Legambiente, rappresentata da Vincenzo Tiana, per finire con le tante criticità che la transizione energetica mette sul tavolo degli amministratori locali, sintetizzate da Ignazio Atzori, sindaco di Portoscuso, uno dei maggiori poli industriali dell’Isola: «Passare da un modello di sviluppo che ha fatto il suo tempo a un altro è doveroso ma dobbiamo sopravvivere. La transizione deve avere al suo centro l’uomo, altrimenti fallisce».

Il sindaco Ignazio Atzori e l’Amministrazione comunale di Portoscuso questa sera hanno diffuso una nota nella quale «ribadisce la propria preoccupazione per la grave situazione sociale e di ordine pubblico che si sta determinando a causa della decisione unilaterale della Portovesme Srl di perseguire nel suo intento di fermare la linea Piombo, con la conseguente fuoriuscita dal ciclo produttivo di oltre 400 lavoratori, tra diretti e indiretti e tra questi 60 lavoratori interinali che non potranno godere di nessun ammortizzatore sociale».

«Tale decisione unilaterale ci appare abbastanza forzata considerando il netto miglioramento dei costi energetici e delle sue prospettive future oltre al prezzo dei metalli sempre remunerativo aggiungono il sindaco Ignazio Atzori e l’Amministrazione comunale di Portoscuso -. Considerando inoltre la piena vigenza del provvedimento normativo del credito d’imposta, la Portovesme Srl può ora godere di un prezzo medio a megawattora intorno ai 90 euro. In prospettiva futura l’azienda prefigura inoltre lavorazioni sostitutive che certamente potrebbero impattare pesantemente sull’ambiente e sulla salute pubblica oltre che degli stessi operai, peggiorando i problemi già presenti sul nostro territorio.»

«L’Amministrazione comunale di Portoscuso, nel ribadire il pieno e convinto sostegno a tutti i lavoratori coinvolti in questa come nelle altre vertenze che riguardano il polo industriale ricadente interamente sul proprio territorio, vuole anche chiarire pubblicamente, rispetto a quanto già anticipato all’Azienda, che pur senza pregiudizi nei confronti di nuove iniziative, non ci potrà essere nessun sostegno rispetto ad ipotizzate future lavorazioni che non garantiscano la piena tutela dell’ambiente e della salute pubblica, così come non ci potrà essere nessun sostegno, neanche preliminare, a iniziative che non garantiscano la continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori interessati, diretti, indiretti e interinali. Ogni tentativo di mancata condivisione delle scelte strategiche che riguardano poi direttamente o indirettamente le ricadute ambientali e di salute pubblica sarà contrastato dal comune di Portoscuso in tutti i tavoli istituzionali e nelle eventuali conferenze di servizio. Il comune di Portoscuso che ospita da ormai 50 anni le lavorazioni del settore Piombo/Zincoconclude la nota -, pur continuando a dare la massima condizionata disponibilità all’Azienda per il prosieguo e la diversificazione dell’attività produttiva, propone inoltre di invitare il top management del gruppo Glencore per affrontare le tematiche e le prospettive che interessano la nostra Comunità, l’Area industriale di Portovesme e l’intero Sulcis Iglesiente.»

I vertici nazionale (il presidente Stefano Ciafani) e regionale (la presidente Annalisa Columbu ed il responsabile energia Vincenzo Tiana) di Legambiente sabato mattina hanno tenuto una conferenza stampa nella sala consiliare del comune di Portoscuso, presenti anche il sindaco Ignazio Atzori e gli assessori Attilio Sanna ed Ornella Pilisio, per ribadire la propria opposizione al progetto SNAM della supermetaniera e al progetto Galsi, e rivendicare priorità al disinquinamento dell’area industriale. Dopo l’incontro in Municipio, ambientalisti ed amministratori comunali si sono recati al porto di Portovesme.

Allegata, una breve intervista con il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.