20 November, 2024
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«Nell’ultimo periodo il territorio della Gallura sta assistendo ad una spropositata diffusione di impianti eolici on-shore. Si tratta di centinaia di aerogeneratori che avrebbero un impatto notevole sul profilo paesaggistico, della biodiversità, economico e culturale sul territorio del Nord Sardegna, in particolare per le importanti attività produttive agro-pastorali e il patrimonio naturalistico. Occorre senz’altro produrre energia pulita, ma anche salvaguardare il territorio e questo lo si può fare solo con la pianificazione e il coinvolgimento della comunità. La Commissione europea intervenga urgentemente per contrastare la speculazione eolica a danno del territorio.»
L’eurodeputato Ignazio Corrao commenta così le notizie delle mobilitazioni in Sardegna contro la proliferazione spropositata degli impianti eolici.
«Qui si trattaspiega l’eurodeputatodi proteggere le aree naturali di luoghi incontaminati come il Monte Limbara, per esempio, che stando ai progetti potrebbe essere invaso da impianti eolici senza criterio, con possibile violazione di direttive europee. Per questo ho depositato oggi un’interrogazione alla Commissione Europea, per chiedere di verificare urgentemente se l’estrema concentrazione di tali impianti eolici in un territorio dalle caratteristiche naturali peculiari come la Gallura e il Monte Limbara, possa rappresentare una violazione delle direttive Habitat, Uccelli o VAS e richiedere chiarimenti alle autorità competenti nazionali», conclude Ignazio Corrao.

«Il Just Transition Fund è un’occasione unica da non sprecare per il Sulcis. E’ necessario che i territori e le parti sociali siano parte integrante nell’utilizzo del fondo, che serve proprio a garantire la transizione verde e sociale nei territori più delicati. La Regione Sardegna ha messo da parte i sindacati, che sono stati di fatto estromessi dal percorso decisionale. Ecco perché ho chiesto e ricevuto rassicurazioni che la Commissione UE verifichi il corretto svolgimento delle procedure sul coinvolgimento dei territori.»

L’eurodeputato dei Greens Ignazio Corrao commenta così la risposta della Commissione UE all’interrogazione sul Just Transition Fund nel Sulcis.  

«Il Just Transition Fund spiega Ignazio Corraorappresenta un’occasione unica per supportare il territorio del Sulcis, una zona in difficoltà con alto tasso di disoccupazione giovanile e basso reddito pro capite che avrebbe diritto al miglior utilizzo di questo fondo. Eppure la Regione Sardegna ha completamente ignorato i sindacati e le parti sociali in agitazione, dimostrando di non avere alcuna visione e trattando questo fondo strategico come un bancomat. Le parti sociali e i sindacati rivendicano di partecipare a un piano territoriale condiviso. Negli incontri la Regione non ha prospettato alcuna idea di territorio, l’esatto opposto di quello che è il significato del Fondo. Occorre ascoltare i sindacati, che denunciano l’assenza di logica per la transizione sociale, come nel caso di Enel di Portovesme e per Carbosulcis. Non si è tenuto conto che centinaia di lavoratori verranno espulsi dal ciclo produttivo, c’è uno scollamento tra la transizione e i progetti.»

«Per questo prosegue Ignazio Corraoho chiesto ed ottenuto dalla Commissione UE di verificare il reale coinvolgimento dei sindacati in agitazione. La stessa Commissione avverte che “prima di adottare la decisione che approva il programma del JTF, la Commissione verificherà che il partenariato abbia effettivamente coinvolto le parti economiche e sociali, comprese le organizzazioni sindacali, nonché gli organismi pertinenti che rappresentano la società civile, quali i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi incaricati di promuovere l’inclusione sociale e i diritti fondamentali”. La Commissione verificherà inoltre “che i partner siano effettivamente coinvolti nella preparazione, nell’attuazione e nella valutazione del programma”. Chiedo inoltre alla Commissione UE – in questa fase di verifica – di ascoltare i sindacati. Senza il loro coinvolgimento, il Just Transition Fund sarà per il Sulcis solo un grande bancomat senza alcuna visione, un’occasione persa», conclude Ignazio Corrao.  

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«L’Italia ha la possibilità di inserire la noce di mare nell’elenco europeo delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. Lo si faccia in fretta e saranno attivati i meccanismi europei di ristoro per il comparto.»
Lo ha detto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, dopo la visita dei mesi scorsi presso lo stagno di S’Ena Arrubia ad Oristano insieme al deputato nazionale Luciano Cadeddu, ha depositato a Bruxelles una interrogazione alla Commissione Europea per sottoporre la questione dell’invasione noce di mare in Sardegna. Nel frattempo anche il deputato Cadeddu ha interrogato il governo Conte. 
«L’Europa rispondendo alla mia interrogazionespiega Ignazio Corrao ha detto di essere a conoscenza di quanto sta accadendo in Sardegna ma ha anche sottolineato che la Mnemiopsis leidyi, il nome scientifico della ‘noce di mare’, non è stata proposta per l’inserimento nell’elenco dell’Unione. Morale, spetta al governo italiano presentare alla Commissione Europea la richiesta di iscrizione della Mnemiopsis leidyi nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. Per questa ragione, il collega Luciano Cadeddu sta incalzando il governo italiano ad andare avanti verso questa direzione.»
«L’inserimento di tale specie in questo elenco europeosottolinea ancora Ignazio Corrao apre i presupposti per l’apertura di un Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca che potrebbe fornire opportunità per misure a sostegno della protezione e del ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini nell’ambito di attività di pesca sostenibili.
Sono previsti anche sostegni finanziari potenzialmente disponibili anche attraverso il programma dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE) e i fondi della politica di coesione che potrebbero essere attivati. Si tratta di un’opportunità importante per la vita di una filiera fondamentale per l’economia della Sardegnaconclude l’europarlamentare eletto in Sardegna -. E’ mia ferma intenzione continuare insieme al collega Luciano Cadeddu e a tutti gli attori istituzionali che vogliono proseguire questa battaglia, seguire la questione con determinazione affinché si possa risolvere questa annosa problematica.»

«La pandemia che sta attraversando il nostro continente rischia di avere conseguenze economiche devastanti per Sicilia e Sardegna e ovviamente per tutte le isole minori del Paese e dell’Unione europea. Le isole, infatti, rischiano di vedersi sottratte le risorse europee e nazionali già programmate. Sicilia e Sardegna potrebbero accusare un colpo durissimo con l’impatto disastroso sull’economia e sull’emergenza infrastrutturale. Per questo insieme ad altri 10 eurodeputati rappresentanti delle maggiori isole europee chiediamo di preservare e mantenere i fondi già assegnati e non ancora utilizzati della programmazione 2014/2020. In particolare dovrebbero essere evitati trasferimenti di fondi dedicati (al nostro territorio) ad altre regioni maggiormente colpite dal coronavirus ma più’ equipaggiate in termini di risorse economiche, infrastrutture e tessuto industriale.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, chiedendo specifici interventi all’Unione europea su turismo e investimenti, ha sottoscritto la missiva indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo e al presidente del Consiglio dell’Unione europea cofirmata da altri 10 europarlamentari di diversi schieramenti politici in cui si chiede attenzione per le isole europee.

«Il rischio continua Ignazio Corrao che la redistribuzione di risorse europee possa essere riprogrammata su altri territori di aree geografiche strutturalmente più dotate è concreto. E’ un rischio che va scongiurato per non vanificare gli sforzi già profusi dall’Unione Europea per livellare le disuguaglianze economiche e strutturali non solo tra un Paese e un altro ma anche per i territori di ogni singolo Stato», conclude l’eurodeputato del M5S.

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«La risposta della Commissione europea sulla questione peste suina in Sardegna conferma le nostre preoccupazioni, ovvero quelle che le attività di controllo ed eradicazione della patologia africana che colpisce il bestiame isolano, abbiano subito inspiegabilmente una battuta d’arresto. Questo territorio non può permettersi di compromettere gli importanti progressi recentemente compiuti in Sardegna, le istituzioni locali prendano immediati provvedimenti.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao a proposito della risposta ottenuta dal commissario europeo Vytenis Andriukaitis all’interrogazione, depositata dallo stesso Ignazio Corrao, circa i mancati piani di eradicazione della peste suina in Sardegna. L’interrogazione era stata depositata lo scorso autunno da Ignazio Corrao dopo una fitta collaborazione con il collega parlamentare nazionale Alberto Manca.

«La Commissione europea – spiega Ignazio Corrao – ha risposto all’interrogazione dichiarando che relazione finale di audit dovrebbe essere pubblicata entro la fine di gennaio 2020, conformemente alle procedure della direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare.»

L’eurodeputato M5S in collaborazione con il deputato della camera Luciano Cadeddu, ha inoltre presentato diverse interrogazioni su istanze provenienti dalla Sardegna, tra le quali quella relativa alla patologia animale “Lentivirosi” nella forma “Visna Maedi” negli ovini e sul comparto ittico relativamente alla infestante specie aliena “Mnemiopsis leidyi” (Noce di Mare) che sta creando innumerevoli problemi sia al comparto Ittico che al sistema ambientale  di S’Ena Arrubia.

«Questo fine settimana sarò in Sardegna – sottolinea Ignazio Corrao – e visiterò con l’on. Luciano Cadeddu la località di S’Ena Arrubia, per verificare la situazione e discutere delle altre azioni in campo che stiamo mettendo in atto. Incontrerò anche l’on. Alberto Manca per discutere di peste suina e non solo. Approfitterò con questa visita in Sardegna, a cui seguiranno altre – conclude Ignazio Corrao -, per attivare un nuovo progetto per il coinvolgimento dei territori attraverso il #PoliticalCanvass che riguarda l’organizzazione del Movimento 5 Stelle.»

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Successo di partecipazione per la quarta edizione de “La Scuola Torna in Parlamento Europeo”, bando ad evidenza pubblica predisposto dall’eurodeputato eletto nella circoscrizione Isole che ha offerto la possibilità a 32 giovani delle scuole superiori di secondo grado di Sicilia e Sardegna di andare a Bruxelles per visitare il Parlamento europeo.

«I nostri studenti rappresentano il presente e il futuro della società. Far conoscere loro da vicino il funzionamento e il ruolo delle istituzioni, crea la consapevolezza della partecipazione attiva. Ecco perché da quattro anni porto avanti questo progetto. Sono felice di aver dato la possibilità a decine di studenti siciliani e sardi di conoscere le istituzioni europee, di far loro capire come funzionano e in che modo queste sono determinanti per la vita di ogni giorno.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che ha accolto in queste ore a Bruxelles la delegazione composta da 32 studenti delle scuole superiori di secondo grado di Sicilia e Sardegna e dei loro 8 docenti accompagnatori che hanno vinto il bando predisposto dallo stesso europarlamentare e denominato “La Scuola Torna in Parlamento Europeo” giunto alla sua IV edizione. La delegazione è composta dagli studenti di 8 scuole siciliane e tre scuole sarde che hanno dapprima partecipato al bando ideato da Ignazio Corrao e inviato agli uffici scolastici territoriali delle due regioni e superato un sorteggio. La scelta degli studenti è stata affidata ai vari istituti che hanno selezionato i partecipanti a livello discrezionale, a sorteggio on in base al rendimento scolastico dei ragazzi. Le scuole che hanno avuto accesso al bando predisposto da Ignazio Corrao sono l’Istituto Scolastico I.I.S. Mazzini di Vittoria (Ragusa), l’I.I.S.S. Don Calogero Di Vincenti di Bisacquino (Palermo), l’Istituto Tecnico Commerciale “S. Satta” località Biscollai (Nuoro), il Liceo Scientifico Statale “Leonardo” di Agrigento, l’Istituto di Istruzione Superiore Minerario Asproni Fermi di Iglesias (Carbonia Iglesias), il Liceo Scientifico L.B. Alberti di Cagliari, il Liceo Artistico Catalano di Palermo e l’Istituto Superiore Luigi Pirandello di Bivona (Agrigento).

«Ogni volta – spiega Corrao – ospitare questi ragazzi e i loro docenti accompagnatori è un vero piacere. Mi fanno domande molto pertinenti che denotano una curiosità verso l’Europa che è davvero incoraggiante. Di quello che facciamo in questo parlamento però si sa ancora troppo poco, perchè i media ci raccontano spesso soltanto di quello che fa la Commissione Europea, mentre per il Parlamento che peraltro è l’unico organo democraticamente eletto dai cittadini europei, italiani compresi, non si fa menzione nelle cronache quotidiane. Questa – conclude Ignazio Corrao – è una delle ragioni per le quali ho avviato questa iniziativa che rinnovo con interesse di anno in anno.»

Questi i nomi degli studenti e dei docenti accompagnatori che hanno preso parte alla delegazione in visita a Bruxelles dall’11 al 13 novembre 2019.

Gli studenti: Valentina Pischedda, Viviana Laconi, Lucia Mele, Gaia Zola, Ylenia Maria Boccellato, Alessandro Sciortino, Arianna Cutrò, Gabriele Trapani, Giulia Quagliana, Sara Castrogiovanni, Simone Greco, Gabriele Martella, Gianluca Congiu, Matteo Secci, Anna Marongiu, Alessandra Pitzalis, Alessia Ragusa, Matilde Cannuscio, Salvatore Colletti, Rosario Giammalva, Anna Longobardo, Benedetta Frasca, Lorenzo Termini, Rosario Arancio Febbo, Milena Leandri, Michela Cannas, Lorenzo Angotzi, Gabriele Abis, Giulia Alfano, Maeva Butticé, Laura Colletto, Federica Messina.

I docenti accompagnatori: Mariangela Barca,  Rosetta Morreale, Lucia Corsaro, Antonio Michele Pantaleo, Biagio Cutropia, Fausto Senia, Nicoletta Aste, Maria Fortunata Casimiro.

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«Il CETA sta distruggendo la nostra economia agroalimentare e lo sta facendo adesso. Stanno crollando uno dopo l’altro tutti i simboli del nostro export, dal pomodoro ciliegino, al caciocavallo ragusano al Fiore sardo. Infatti, mentre i nostri pomodori non possono entrare alle frontiere canadesi per via delle loro regole sanitarie, in Italia può entrare il loro grano trattato con il Glifosate. E’ chiaro che così non va e lo diciamo da tanto tempo prima che l’accordo venisse applicato.»

A dichiararlo è l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, alla luce dei dati diffusi da Coldiretti sui primi effetti del CETA in Italia.

«La beffa – aggiunge Ignazio Corrao – è che il Canada al contrario ha aumentato la produzione e l’export di prodotti dall’italian sounding, tra i quali il falso Parmigiano e altri prodotti ottenuti con modalità e requisiti vietati nel nostro Paese. Il CETA sta danneggiando i prodotti italiani originali e sta comportando un impatto devastante sul piano economico, occupazionale e ambientale, in particolar modo per le economie più fragili come quella siciliana e sarda. Per questo ho chiesto alla Commissione europea di considerare e prendere atto degli effetti negativi sull’economia locale, con la prospettiva di sospendere una volta per tutte questo accordo. I vantaggi degli accordi come il CETA dovrebbero portare valore aggiunto ed opportunità e non problemi come perdite di valore, identità e salute.»

«E’ vero che l’export dei prodotti siciliani e sardi sui mercati esteri come quello canadese è di vitale importanza, ma senza le stesse regole rispettate da entrambe le parti, l’Europa sta scavando la fossa alla nostra agricoltura», conclude l’europarlamentare del M5S Ignazio Corrao.

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«I lavoratori della CICT di Cagliari vanno protetti. E’ inaudito che l’azienda scarichi la crisi sulle famiglie che in tutti questi anni hanno contribuito a realizzare i suoi utili.»
Così dichiara l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao in merito alla crisi e al licenziamento collettivo ufficializzato in queste ore dalla società CICT, del gruppo Contship, che gestisce traffico container al porto canale di Cagliari.

«Occorrono immediatamente soluzioni alternative – spiega Ignazio Corrao – ed il Ministero ci sta lavorando. Nel frattempo ho interessato della questione direttamente la Commissione Europea, chiedendo se ritenga plausibile l’ipotesi dell’attivazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) che offre un sostegno ai lavoratori a seguito di importanti mutamenti strutturali del commercio mondiale dovuti alla globalizzazione, per esempio a seguito della crisi economica e finanziaria mondiale. Nessuno – conclude l’europarlamentare del M5S – tocchi i lavoratori della CICT, e soprattutto si rilanci lo sviluppo del Porto Canale di Cagliari.»

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«Quanto stanno subendo gli allevatori e produttori sardi non può e non deve passare sotto traccia. Il pagamento sottocosto del latte, dovrebbe essere considerato una ‘pratica sleale’, così come approvato pochi mesi fa a Strasburgo dal Parlamento europeo. Un’ulteriore ragione per la quale l’Europa non può e non deve chiudere gli occhi. La Commissione europea deve essere a conoscenza del grado di disperazione che c’è in Sardegna e intervenire con le autorità competenti.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che incalza la Commissione Europea a dare risposte circa il crollo del prezzo del latte ovino in Sardegna e le relative mobilitazioni.

«La protesta – spiega Ignazio Corrao – è la sacrosanta manifestazione di una rabbia che prima o poi doveva esplodere. Il comparto è in ginocchio da troppo tempo dato che il prezzo del latte è insufficiente e inferiore al costo di produzione dello stesso. La stessa Coldiretti Sardegna ha dichiarato lo stato di mobilitazione per ribadire la necessità di un accordo con il settore della trasformazione non solo sulla formazione del prezzo del latte, ma anche per l’individuazione di un prezzo minimo d’acquisto per garantire la giusta remunerazione al produttore. I produttori di latte sardi comunicano che con questa remunerazione attuale saranno costretti a chiudere gli ovili. Per questa ragione stanno chiedendo alle istituzioni un segnale forte e regole chiare. A questo punto – sottolinea ancora Ignazio Corrao – ho chiesto alla Commissione europea intanto se è a conoscenza dello stato di agitazione dei pastori sardi e quali misure immediate e a lungo termine intende prendere per allentare la pressione sui produttori del settore lattiero-caseario sardi. C’è inoltre una questione che riguarda la trasparenza che non può essere secondaria. A tale proposito, chiediamo inoltre quali sono i dati in possesso della Commissione forniti dall’osservatorio europeo del latte proprio sulla Sardegna. Ai produttori sardi – conclude Ignazio Corrao – giunga la mia massima solidarietà e la garanzia di fare il possibile per cambiare le cose.»