17 July, 2024
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Sono state issate questa mattina nel Lungomare Cristoforo Colombo, fronte MuMa – Museo del Mare e dei Maestri d’ascia, “Le Vele” dell’artista Giorgio Casu, ultimo tassello del più ampio progetto “I Custodi della bellezza” realizzato dal Ceas – Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità di Sant’Antioco, con la collaborazione del Comune di Sant’Antioco. “Le Vele” rappresentano un omaggio ai maestri d’ascia antiochensi, artigiani simbolo di identità e tradizione, dei quali si cerca di preservare il retaggio culturale, compreso uno degli aspetti che più li rappresenta: la produzione delle barche a vela latina. Nello specifico, l’opera è costruita in materiale acciaio corten e si compone di due vele, una alta cinque metri e l’altra tre, arricchite da decorazioni traforate che le conferiscono un aspetto contemporaneo.

“Le Vele” sono anche un tributo alla vita sul Lungomare, conosciuto come “Sa Marina”, cuore pulsante del progetto “I custodi della bellezza”, finanziato nell’ambito del Piano triennale INFEAS (informazione, formazione ed educazione all’ambiente e alla sostenibilità) 2019/2021, per lo sviluppo di azioni innovative di educazione alla sostenibilità ambientale destinate al Sistema Regionale INFEAS, sulla tematica dell’adozione e cura dei beni comuni.

“I custodi della bellezza”, infatti, partiva dal presupposto che i luoghi hanno come protagonisti le persone che li vivono e li valorizzano con le loro storie e con il coinvolgimento attivo della cittadinanza, e nel suo complesso prevedeva una serie di azioni destinate alla cura e alla tutela de “Sa Marina”. Ecco perché l’azione conclusiva di questo straordinario progetto è un’opera artistica che richiama la vela latina posizionata, a imperitura memoria, proprio nel lungomare cittadino, “Sa Marina”.

«Questa è la prima opera scultorea che realizzocommenta l’artista Giorgio Casue sono molto felice che parli di mare e di vento, a me molto cari, e che possa rappresentare un omaggio alla tradizione dei maestri d’ascia. Le vele sono ricche di simboli che, oltre al mare, richiamano alla tradizione tessile e al contesto circostante. E al di là del legame con i maestri d’ascia e il mare, l’opera si inserisce anche nell’ambito del progetto di “Street Art e riqualificazione urbana”, che ha già visto la realizzazione di tre murales nel contesto urbano cittadino.»

«Chiudiamo il progetto di valorizzazione de Sa Marina e della tradizione marinaresca antiochense nel migliore dei modicommenta il sindaco Ignazio Locci con un’opera di Giorgio Casu, che con la sua creatività sta arricchendo la nostra città. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del progetto.»

E’ stato avviato ufficialmente ieri in Regione, l’iter per l’ingresso del porto di Sant’Antioco nell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna. Erano presenti al tavolo istituzionale tutti i soggetti che, a vario titolo, avranno un ruolo in questo procedimento che si spera possa essere il più celere possibile. L’incontro, svoltosi presso la sede dell’Assessorato regionale dell’Urbanistica e degli Enti Locali guidato da Quirico Sanna che ha fatto gli onori di casa, ha visto la partecipazione della dirigenza degli assessorati regionali dei Trasporti e dei Lavori pubblici, del Demanio regionale, della Direzione Marittima di Cagliari e del Comandante del porto di Sant’Antioco, nonché, soprattutto, della Presidenza dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, in compagnia del Direttore Generale Natale Ditel. Presenti, inoltre, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e l’assessore comunale dell’Urbanistica Francesco Garau.

«Abbiamo scritto una pagina storicacommenta il Sindaco Ignazio Loccila Regione Sardegna si è finalmente fatta carico della nostra richiesta, avviando l’iter per l’ingresso del nostro scalo portuale nel sistema della Sardegna. Un grande traguardo che, una volta raggiunto, significherà guardare il nostro porto all’interno di logiche regionali e nazionali, con fondi di investimento che gli consentiranno di assurgere definitivamente a scalo di riferimento per tutto il territorio circostante. Questo segue l’impegno che in questi anni abbiamo profuso per riuscire nell’intento: nel novembre scorso abbiamo deliberato la richiesta alla Regione ed oggi incassiamo il risultato. Il nostro, infatti, per ora è l’unico scalo isolano fuori dall’ambito del sistema portuale di Sardegna. Ormai, di fronte all’attuale scenario, non ha alcun senso che il porto di Sant’Antioco resti fuori dall’Autorità di sistema e continui a rimanere sotto l’egida della Regione Sardegna. Lo scalo antiochense riveste un ruolo fondamentale per tutto il Sud Ovest della Sardegna e ringrazio la Regione, in particolare l’assessore Quirico Sanna, per aver accolto l’istanza della nostra comunità.»

L’Amministrazione comunale, peraltro, a conclusione di un iter durato anni, nel 2019 ha approvato la presa d’atto della “Variante al Piano Regolatore del Porto”, che prevede la suddivisione delle aree portuali salvaguardando l’attività della pesca, la produzione commerciale e concedendo ampi spazi alla cantieristica e ai posti barca da diporto, nonché ai servizi che faranno dal collegamento al centro urbano.

«Questa pianificazione spiega l’assessore all’urbanistica Francesco Garausarà la base di partenza per lo sviluppo del porto. È sempre stato nostro intendimento garantire un futuro all’insegna dello sviluppo economico alle aree portuali di Sant’Antioco che passi per una loro riconversione attraverso la valorizzazione del comparto turistico e lo sviluppo della cantieristica, senza dimenticare la pratica professionale della pesca e la residuale attività dell’industria del sale. E per realizzare tutto questo adesso abbiamo un valido alleato e la certezza che Sant’Antioco entrerà nel sistema regionale garantendo lo sviluppo turistico del territorio e favorendo anche il traffico marittimo.»

«Il porto di Sant’Antioco diventerà un porto di interesse nazionaleha detto l’assessore regionale dell’Urbanistica Quirico Sanna -. Le caratteristiche dello scalo antiochense non sono quelle di un piccolo porto: riteniamo, infatti, che la posizione strategica di Sant’Antioco possa essere di supporto al porto di Cagliari. La volontà politica della Regione c’è tutta: oggi avviamo l’iter con il massimo impegno. Questa è stata la prima tappa e ne seguiranno a breve altre con l’intento di chiudere il procedimento celermente, al fine di garantire importanti occasioni di sviluppo per la comunità di Sant’Antioco e per il territorio circostante.»

Il comune di Sant’Antioco ha affidato i lavori del progetto di riqualificazione dell‘area P.I.P. – Piano Insediamenti Produttivi che conta su 1 milione di euro di investimento. L’obiettivo è mettere a norma e rendere più sicuro ed accogliente l’insediamento produttivo antiochense situato tra via Logudoro e via Rinascita.

«È un altro ampio progetto di riqualificazione che mandiamo in esecuzionecommenta il sindaco Ignazio Locciil nostro tessuto produttivo, dopo anni di abbandono, aveva bisogno di essere rassicurato con adeguati interventi urbanistici: del resto, non ci si può aspettare nuovi investimenti-insediamenti su aree non appetibili, non dotate di servizi indispensabili come, per citare un esempio banale, la linea internet veloce. Stiamo intervenendo per far crescere il P.I.P. e per dare impulso all’economia locale. Inoltre, recentemente abbiamo messo ordine nelle varie proprietà con tre bandi pubblici che hanno contribuito a sanare tutta una serie di situazioni poco chiare e anomale, oltre ad avere attribuito nuovi lotti. Adesso affrontiamo questo grande progetto di efficientamento e riqualificazione.»

Le lavorazioni prevedono una serie di interventi inseriti nell’ambito di un primo lotto funzionale che vanno dalla realizzazione di nuovi marciapiedi e nuove cunette per il deflusso delle acque, alla riqualificazione del manto stradale fino all’inserimento di nuovi lampioni per l’illuminazione.

«E non dimentichiamo anche la creazione di un ampio tratto di pista ciclabilesottolinea l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica Francesco Garau – la riqualificazione di via Rinascita restituisce un arteria funzionale per le attività produttive e per l’accesso alle zone umide e di balneazione del sud dell’isola. In tal senso la realizzazione della pista ciclabile è funzionale al progetto di programmazione della viabilità sostenibile che coinvolge le diverse località del Comune di Sant’Antioco, rafforzandone ulteriormente la vocazione turistica. Da evidenziare, inoltre, l’efficientamento energetico che, oltre a un riduzione dei consumi ottenuta mediante l’impiego di tecnologia LED, prevede un riassetto geometrico della disposizione dei pali in grado di garantire una distribuzione omogenea dell’illuminazione a terra. A questo si aggiungono, come detto, i lavori sulla carreggiata, dal bitume, alle cunette ai marciapiedi.»

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza accompagnato ad una nuova visione della medicina generale rappresentano l’occasione unica per favorire definitivamente il superamento dell’attuale modello sanitario offerto all’assistito, lasciando spazio ad una visione medica più prossima ai cittadini, capace di dare le giuste risposte alla legittima domanda di salute. Quelle che, allo stato attuale, il sistema non è più in grado di garantire a partire da una carenza di medici ormai cronica che, di questo passo, è destinata a degenerare. Ma le condizioni per rimettere in riga il “sistema salute” ci sono tutte. Non dobbiamo perdere un minuto: la Regione deve saper cogliere queste grandi opportunità.

«In Sardegna, infatti, l’occasione di “mettere mano” concretamente sulla sanità è rappresentata dal “Piano Regionale dei Servizi Sanitari” 2022-2024, ormai prossimo alla sua definitiva approvazionecommenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locciin esso sono contenute importanti novità che promuovono realmente un nuovo modello, più vicino ai cittadini, agli assistiti-pazienti. Mi riferisco, in particolare, agli Ospedali di comunità, cui si affiancano le Case della salute e le Case della comunità. Tutti strumenti di gestione delle cure vicini al cittadino, ovvero ciò di cui abbiamo estremamente bisogno. Alla Sardegna spettano 76 milioni di euro, di cui quasi 33 milioni  per gli ospedali di comunità. Dare gambe a questo progetto sarebbe un enorme passo in avanti. Le risorse non mancano, il PNRR è reale: ora occorre accelerare i tempi. Davanti abbiamo la possibilità di modificare radicalmente il sistema a favore dei cittadini. La Regione Sardegna chiarisca inoltre i ruoli che i vari soggetti istituzionali avranno in questo grande progetto, dando centralità ai Comuni.»

L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha affidato la progettazione per il grande intervento di rifacimento dei marciapiedi della centralissima via Garibaldi, che può fare affidamento su una dotazione finanziaria da 700mila euro. Lavori attesi da tempo, per una strada particolarmente battuta, soprattutto, dai pedoni, in quanto raccordo tra il centro urbano e il Lungomare, ma zeppa di barriere architettoniche, a partire dal posizionamento dei lampioni.

Il progetto di via Garibaldi si inserisce in un programma più ampio che, avvalendosi di uno stanziamento di oltre 3 milioni di euro destinati al rifacimento dei marciapiedi e all’abbattimento delle barriere architettoniche in alcune arterie cittadine, si suddivide in tre lotti funzionali e ha preso avvio con il primo lotto dedicato a viale Trento, da via Fra Ignazio a via Risorgimento, per il quale anche in questo caso sono stati messi sul piatto 700mila euro. «Per viale Trento siamo a buon punto, in procinto di bandire la gara d’appalto per l’esecuzione delle operecommenta Francesco Garau, assessore dei Lavori pubblicitanto che gli uffici hanno potuto iniziare a concentrarsi anche sul secondo lotto di via Garibaldi, affidando i servizi di ingegneria. È un progetto generale a cui teniamo tanto: è venuto il momento di abbattere letteralmente quelle barriere architettoniche che ancora resistono, a partire dal centro urbano. Con questo ampio programma faremo un grosso passo in avanti.»

Viale Trento e via Garibaldi rappresentano due grosse criticità su cui, questa volta, si interviene in maniera risoluta e completa, senza apporre toppe provvisorie ma ristudiando il progetto in modo globale: «Abbattere le barriere architettoniche e riqualificare i marciapiedi delle principali strade cittadine è una prioritàaggiunge il sindaco Ignazio Locci iniziamo con queste due vie principali, ma il programma completo prevede un terzo lotto da oltre 1 milione e 600mila euro con il quale faremo importanti lavori in tante altre vie. E presto vedremo l’apertura dei cantieri».

A Sant’Antioco gli immobili comunali di via Giovanni Paolo II verranno riqualificati grazie ad un finanziamento di 2 milioni di euro, reso disponibile grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale ed Ufficio Lavori Pubblici ed Appalti ed alla partecipazione al programma “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” bandito dalla Regione Sardegna nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) portando a casa ben 2 milioni di euro, di cui 300 mila di cofinanziamento comunale.

«Siamo arrivati secondi in Sardegnacommenta il sindaco Ignazio Locci a testimonianza del grande impegno che, in questi anni, abbiamo profuso nella progettazione e nella partecipazione ai bandi europei, nazionali e regionali. Con questo finanziamento siamo in grado di proseguire nel nostro ampio programma di riqualificazione degli immobili comunali a canone agevolato. Il patrimonio antiochense degli appartamenti pubblici da assegnare a canone agevolato è particolarmente vasto: “siamo sul pezzo” dal principio del nostro mandato e andiamo avanti su questa strada, avendo le idee ben chiare».

L’intervento riguarda il complesso edilizio residenziale pubblico costituito da 6 palazzine (civici 2, 3, 4, 5, 7, 9) ubicate in via Giovanni Paolo II, sulle quali realizzare interventi di manutenzione, mantenimento e valorizzazione con lo scopo di risolvere problematiche determinate da guasti o rotture e migliorare il livello qualitativo del servizio offerto agli inquilini e nel contempo attuare miglioramenti prestazionali in termini di sicurezza e risparmio energetico. 

«Abbiamo piena consapevolezza delle lavorazioni di cui necessitano le palazzine al centro del progetto – spiega l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica Francesco Garau ovvero, in primis, la messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili mediante interventi di adegua- mento e di efficientamento energetico. È nostro obiettivo, inoltre, realizzare specifici piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Naturalmente non mancheranno opere di miglioramento e aggiornamento normativo della dotazione impiantistica delle parti comuni e riqualificazione o implementazione di aree scoperte comuni adibite a funzioni di socialità (aree verdi, cortili, gioco).»

 

Sant’Antioco piange Virginio Locci, sindaco dal 21 novembre 1993 al 24 aprile 2001, morto oggi all’età di 93 anni. Stimato avvocato, esponente di spicco della destra antiochense, Virginio Locci dopo alcune consiliature tra i banchi della minoranza, è stato eletto sindaco il 21 novembre 1993. Subentrò a Dino Gellon. Sono stati gli anni di maggiore crescita della destra, con Alleanza Nazionale, che portarono all’elezione di Gianni, figlio di Virginio, in Consiglio regionale, il 12 giugno 1994.

Nei quattro anni di consiliatura, Virginio Locci si è fatto molto apprezzare dalla comunità antiochense, tanto da essere rieletto il 16 novembre 1997, per un secondo mandato quadriennale.

La seconda consiliatura si è conclusa alcuni mesi prima della scadenza naturale con le dimissioni di 9 consiglieri su 16 (4 della maggioranza e 5 della minoranza) e lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, il 24 aprile 2001. Il Comune è stato guidato per un anno dal commissario straordinario Paola Pani, nominata dal prefetto di Cagliari, fino alle nuove elezioni che il 26 e 27 maggio 2002 portarono all’elezione a Sindaco dell’ex assessore regionale Eusebio Isauro Baghino.

Il 31 maggio 2001 il figlio Gianni è tornato in Consiglio regionale, subentrando in qualità di primo dei non eletti alle elezioni del 1999, a Francesco Onnis, dimessosi dopo essere stato eletto deputato.

Il 19 marzo 2009, l’altro figlio Giorgio, medico cardiologo, è stato eletto consigliere regionale nelle liste del Popolo delle Libertà.

L’11 giugno 2017 il nipote Ignazio è stato eletto sindaco di Sant’Antioco.

Giampaolo Cirronis

In vista della ripresa scolastica fissata per venerdì 7 gennaio 2022, alla luce delle richieste che arrivano da famiglie ed insegnanti, questa mattina, a seguito di un confronto, i sindaci di Carbonia, Iglesias e Sant’Antioco, Pietro Morittu, Mauro Usai e Ignazio Locci, hanno concordato una posizione condivisa.
«In qualità di primi cittadini dei Comuni più popolosi del territorio e considerate le competenze dei soggetti istituzionali in campo hanno dichiarato – abbiamo stabilito di attendere le decisioni del Governo che, in accordo con le Regioni, verranno assunte entro questa sera. In assenza di tali determinazioni, nessun provvedimento restrittivo verrà emanato.»

 

Sono due i casi di positività al Covid-19 presenti oggi a Sant’Antioco. Lo ha comunicato stamane il sindaco Ignazio Locci.

«In attesa delle nuove misure che presto verranno varate dal Governo, teniamo a ricordare l’esigenza si rispettino le elementari norme di comportamento ha detto il primo cittadino antiochense -: utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso e là dove c’è il rischio di assembramento e continua igienizzazione delle mani.»

«Considerata la situazione nazionale e quella sarda ha concluso Ignazio Locci -, chiediamo a tutti la massima responsabilità.»

Il 2021 è l’anno “Deleddiano”, l’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, scrittrice italiana nata il 27 settembre 1871 a Nuoro, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Anche il comune di Sant’Antioco omaggia la scrittrice e la donna, trasmettendo alle nuove generazioni, alla comunità e ai visitatori l’importanza di una fine scrittrice che ha il merito di aver descritto in maniera magistrale la Sardegna. E lo fa con un murale a Lei dedicato, realizzato dalla street artist italo-spagnola Leticia Mandragora.

«Nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla sua nascita commenta il sindaco Ignazio Locci il comune di Sant’Antioco rende omaggio a Grazia Deledda, unica donna italiana premio Nobel per la letteratura. Le abbiamo dedicato un’opera di Street Art e abbiamo deciso di realizzarla proprio in via Grazia Deledda: il ritratto dell’orgoglio sardo guarderà sulla nuova area verde di via Fra Ignazio, al centro di un importante progetto di riqualificazione. Mi preme ringraziare i condomini della palazzina che hanno autorizzato la realizzazione dell’opera. È stato bello vedere i residenti del quartiere (e non solo) “partecipare” a questa importante iniziativa».

L’opera di Leticia Mandragora si aggiunge a quelle già realizzate dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) e da Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che, con la sua pittura, ha ornato un’ampia parete di una palazzina AREA di via Matteotti. Tutte rientrano nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana (la cui direzione artistica è affidata proprio a Giorgio Casu), linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e nella periferia.