17 August, 2024
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A Sant’Antioco, mentre proseguono spediti i lavori di efficientamento energetico nella scuola secondaria di primo grado “Enrico Fermi”, nei giorni scorsi gli Uffici hanno affidato i servizi di ingegneria relativi a due importanti interventi in altrettanti edifici scolastici di Sant’Antioco, che possono contare su una dotazione finanziaria complessiva di 225mila euro. Si tratta delle scuole “Generale Carlo Sanna” di via Massimo D’Azeglio, dove attualmente sono attivi i servizi Nido e Sezione primavera (il finanziamento ammonta a 75mila euro), e “via Lazio”, nella quale si svolge la scuola dell’infanzia, alla quale sono destinati 150mila euro.

«Si parte, dunque, con la progettazione e la contestuale analisi delle strutture, in termini di sicurezza commenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garaue, in base alle direttive sugli interventi Iscola, nel cui ambito si inseriscono i finanziamenti per le due scuole, procederemo con le priorità relative alla vulnerabilità sismica, quindi alla sicurezza, e a seguire con adeguamento antincendio ed igienico sanitario, ristrutturazione e sostituzione infissi, nonché miglioramento degli impianti tecnologici e l’ammodernamento della rete dati. Il lavoro sugli istituti scolastici cittadini è ampio e articolato, a testimonianza della nostra attenzione verso il mondo della scuola. Su tutti gli edifici sono stati eseguiti importanti interventi: da “via Bologna” a “via Manno”, dalla “Enrico Fermi” alla “Antioco Mannai”, dalla “Virgilio” al “Generale Carlo Sanna” e “via Lazio”. Ammodernare e mettere in sicurezza tutte le scuole di Sant’Antioco era una nostra priorità che pian piano stiamo realizzando nella sua interezza. Dopo anni di attese, dunque, le scuole cittadine stanno cambiando volto, diventando belle, accoglienti e più sicure. Accanto alle opere strutturali si colloca anche l’ammodernamento degli arredi scolastici che, anche in questo caso, tra adeguamento alle norme anti-Covid e miglioramento generale, non ha lasciato indietro nessuna scuola».

Il sindaco Ignazio Locci ha deciso una stretta per coloro che arrivano a Sant’Antioco provenienti da zone rosse, arancioni o dall’estero. Il primo cittadino ha firmato un’ordinanza con la quale dispone che a  partire da domani (18/03/2021), tutti i soggetti che dovessero arrivare nel territorio di Sant’Antioco, (fatti salvi i casi di arrivo per motivi di lavoro, necessità o salute da dimostrare mediante autocertificazione) provenienti da altre Regioni italiane o da Stati Esteri, dovranno rispettare la quarantena fiduciaria di 10 giorni presso il proprio domicilio, anche se in possesso di esito negativo del tampone rino-faringeo (antigenico rapido). Sono esclusi da tale obbligo i vaccinati, con entrambe le dosi previste (prima inoculazione e richiamo). I trasgressori saranno perseguiti, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, con la sanzione da 400.00 a 3.000,00 euro.

«In questo momento particolare in cui si stanno moltiplicando gli arrivi in città, ho ritenuto opportuno ordinare dieci giorni di isolamento fiduciario presso il proprio domicilio a coloro che provengono da altre Regioni o dall’esterospiega Ignazio Locci -. Una misura di prevenzione, di tutela della nostra comunità, un piccolo contributo di conservazione della cosiddetta zona bianca. Questo vale anche per coloro in possesso di tampone rapido con esito negativo. Disponiamo dei numeri sugli arrivi, li abbiamo sotto controllo, e il Comando di Polizia Municipale farà le dovute verifiche affinché tale misura venga rispettata. E siamo certi che anche i nostri ospiti vorranno contribuire al contenimento della pandemia. Naturalmente, come specificato nell’ordinanzaconclude Ignazio Locci -, questa misura non avrà alcun impatto sui residenti o su coloro che circolano liberamente in Sardegna.»

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Subito i tavoli tematici operativi per dare gambe al “Piano strategico del Turismo, Sant’Antioco 2021-2023”. Tre tavoli di confronto che l’Ufficio al Turismo conta di convocare già dalla settimana prossima coinvolgendo gli operatori del settore: strutture ricettive; ristorazione; operatori culturali, dunque associazioni sportive, nonché guide escursionistiche e via discorrendo. Nel pomeriggio di ieri, tramite diretta streaming, è stato presentato alla cittadinanza il Piano strategico, alla presenza dell’esperto di destinazioni turistiche, Joseph Ejarque, del sindaco Ignazio Locci e dell’assessore del Turismo, Roberta Serrenti. Il Piano è ora fruibile nella sua interezza, accessibile dal sito istituzionale del comune di Sant’Antioco.

Il sindaco Ignazio Locci precisa che si tratta di «un lungo lavoro durato oltre un anno, frutto di un obiettivo ben specifico che avevamo fissato già dalle linee di mandato nel 2017: il nostro Comuneha sottolineato il Sindaconon ha mai avuto un documento strategico sul turismo. Abbiamo sempre goduto della casualità, della forza innata che ha la nostra isola di attrarre visitatori, senza mai procedere in maniera ordinata. Con questo Piano strategico cogliamo l’occasione per dare operatività al nostro indirizzo strategico, garantendo una visione unitaria delle politiche del turismo e della cultura. Per fare questo abbiamo costruito un contenitore, ovvero il Museo diffuso, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, che è la strategia più grande che abbiamo creato per raggiungere l’obiettivo. E lo abbiamo fatto in maniera aperta e partecipata. Questo documento ha l’ambizione di essere patrimonio degli operatori del turismo, un vero e proprio “cruscotto informativo”, una “cassetta degli attrezzi” che necessita di monitoraggio, sorveglianza, condivisione delle metodologie».

Le parole chiave sono sostenibilità, anche economico finanziaria, innovazione, perché questo settore cambia giorno per giorno e occorre cercare di stare sempre sul mercato, e competitività. In merito è intervenuta anche l’assessore del Turismo Roberta Serrenti: «Il Piano nasce da una condivisione con gli operatori del settore e, oggi più che mai, occorre andare avanti sulla strada della partecipazione, nello specifico tramite tavoli tecnici che opereranno in maniera sinergica. Creando una grande rete, dunque, che comprenda tutti coloro che assicurano l’offerta turistica dell’isola di Sant’Antioco. Nessuno deve sentirsi ospite, quanto piuttosto attore protagonista di questa grande iniziativa, che ha l’obiettivo principale di fare di Sant’Antioco una vera destinazione turistica».

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La situazione sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 nel Sulcis Iglesiente è notevolmente migliorata, con la riduzione dei casi di positività ma l’ingresso della Sardegna in zona bianca non deve portare a sottovalutare i rischi cui si va incontro se non si rispettano le più elementari misure di contrasto e prevenzione.

Tra i Comuni avviati a ritrovare lo stato di Covid-free, c’è Sant’Antioco, dove oggi – come ha sottolineato il sindaco Ignazio Locci – si ha solo un caso attualmente positivo al Covid-19.

«Dobbiamo tenerci stretta la zona bianca ha detto il primo cittadino -. Zona bianca non vuol dire liberi tutti, non vuol dire che il virus non c’è più, anzi il virus è diventato persino più subdolo. Dobbiamo fare molta attenzione e tenere la guardia alta.Oggi è importante che gli esercenti che hanno potuto riaprire le loro attività anche la sera, siano i veri difensori della zona bianca, gli attori del mantenimento della zona bianca, sensibilizzando i loro clienti nel rispetto delle misure di contrasto e prevenzione.»

Ignazio Locci ha sottolineato che solo quando la campagna vaccinale avrà raggiunto tutti, si potrà dire di aver vinto la battaglia contro il virus e, al riguardo, ha rivolto un appello alla Regione ed al Governo, affinché si accelerino i tempi per raggiungere con i vaccini tutti i cittadini.

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Il sindaco Ignazio Locci proporrà al Consiglio comunale di Sant’Antioco un ordine del giorno per chiedere all’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna (EGAS) di annullare gli aumenti tariffari 2020-2021, lasciando le tariffe invariate rispetto al 2019; di rivedere al ribasso quelle per gli edifici che ospitano servizi al cittadini, quali scuole, case di accoglienza, comunità per minori (strutture le cui bollette sono a carico dei Comuni, pertanto dei contribuenti). Con lo stesso documento, inoltre, il Consiglio chiederà al Presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, di verificare se la validità (in termini di costi e di servizio al cittadino) della gestione del sistema idrico integrato della Sardegna, assolva ai principi di conduzione tipiche del “buon padre di famiglia”. Infine, al presidente della Giunta regionale, verrà proposto di valutare il superamento del sistema di Gestore Unico Integrato, a favore di un sistema di gestione con più ambiti territoriali ottimali più prossimi ai Comuni, ai cittadini e alle loro esigenze.

«È ora di dire basta, smettendola di accettare passivamente i continui aumenti tariffari a carico dei contribuenti, deliberati per far “tornare i conti” del gestore idrico commenta il sindaco Ignazio Locciperché tanto pagano i cittadini. Questa battaglia inizierà dal nostro Comune: l’ordine del giorno approvato verrà poi proposto ai restanti Comuni della Sardegna, al fine di avviare un’azione comune. L’Egas ancora una volta ha stabilito aumenti tariffari, questa volta rispetto al 2019, valevoli sia per il 2020, sia per il 2021. In riferimento alla quota acqua della sezione domestico residente pro-capite standard, si è passati nella quota variabile – 0 a 70 – da 0,584 euro del 2019 ai 0,618 euro del 2020; mentre per quanto attiene la successiva quota variabile – 71 140 – se nel 2019 era 1,142 euro, nel 2020 è lievitata a 1,209 euro. Solo due esempi per una tabella tariffaria che è stata rivista al rialzo nella sua interezza, compresi i costi per le utenze commerciali e artigianali, in un anno segnato da una crisi pandemica ed economica senza precedenti, che avrebbe dovuto indurre a scelte più oculate ed eque.»

Ma non solo: il sistema che, trovando fondamento e giustificazione normativa negli atti di regolazione ARERA, legittima le deliberazioni del Comitato istituzionale d’ambito, produce una serie di evidenti e inaccettabili ingiustizie: bollette Abbanoa che risultano annualmente più esose in ragione dei costanti aumenti tariffari, e fatture cosiddette di conguaglio nelle quali vengono applicate le variazioni tariffarie in aumento anche per gli anni pregressi, benché già fatturati e regolarmente pagati a suo tempo. Questo perché gli aumenti tariffari possono essere applicati, stante la normativa di riferimento retroattivamente. 

«Non ci si può nascondere dietro i meccanismi di ARERA, tale situazioneprosegue il sindaco di Sant’Antiocopone il cittadino in una condizione di “sudditanza”, sia reale che psicologica, in quanto costretto ad accettare passivamente ogni decisione assunta dal Comitato istituzionale d’ambito e, conseguentemente, da Abbanoa spa. Perché, alla fine della fiera, non si sfugge dalla dura realtà: o si pagano le bollette, oppure si va incontro ai sigilli apposti al contatore. Ci opponiamo a questa situazione e ci auguriamo che l’intera Sardegna faccia altrettanto.»

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“Spesa Sospesa” è l’iniziativa promossa da Coldiretti con la collaborazione della Caritas interparrocchiale di Sant’Antioco, al via venerdì 19 febbraio, a Sant’Antioco.

Stamane, in occasione dell’appuntamento settimanale con il mercatino Coldiretti, attivo ogni venerdì nel piazzale Pertini, i referenti dell’associazione di categoria e quelli della Caritas antiochense si sono incontrati per delineare i dettagli dell’iniziativa. Nell’occasione, don Elio Tinti e Salvatorina Iesu, in rappresentanza della Caritas, hanno ricevuto una donazione da parte di Coldiretti che verrà immediatamente distribuita alle famiglie bisognose di Sant’Antioco. Due grossi contenitori, con la dicitura “…la forza amica del paese, un aiuto a quegli italiani che soffrono, colmi di salumi e formaggi, frutta e verdura, segnale importante di uno spirito solidaristico oggi più che mai prezioso.

«Siamo ben lieti di ospitare queste attività solidali nel nostro Comunecommenta il sindaco Ignazio Locci in un momento di forte difficoltà, segnato da una crisi senza precedenti. Sono convinto che gli antiochensi non faranno mancare il loro supporto: la “Spesa Sospesa” aiuta a farci sentire ancor più parte di una comunità solidale, in cui ognuno può offrire il contributo a chi ha più bisogno.»

Da venerdì prossimo, chi si recherà a fare le proprie compere di frutta e verdura nel mercatino Coldiretti, potrà decidere di acquistare anche qualcosa da lasciare, appunto, “sospesa” nelle bancarelle. Saranno poi i collaboratori della Caritas interparrocchiale, a fine mattinata, a ritirare quanto donato per poi distribuirlo alle famiglie in difficoltà.

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«Il territorio del Sulcis Iglesiente è ideale per ospitare la terza tappa della campagna di screening anti Covid ‘Sardi e sicuri‘ promossa dalla Regione Sardegna con la collaborazione di Andrea Crisanti, microbiologo e ordinario dell’Università di Padova.»

Lo sostiene, oggi, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.

«Se l’obiettivo è l’abbattimento della circolazione virale, che ci consentirà di portare l’Isola fuori dall’emergenza il più rapidamente possibile, oggi che la Sardegna vede un generale miglioramento dei dati riferibili alla pandemia aggiunge Ignazio Locci -, è fondamentale consolidare i risultati raggiunti per poter successivamente invertire l’andamento della curva dei contagi, coinvolgendo un’altra fetta di popolazione quale è il Sulcis Iglesiente, il quale, peraltro, abbraccia ben tre Distretti Sanitari: Carbonia, Iglesias e Arcipelago del Sulcis.»

«Pertanto, chiedo al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu e al commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi, di valutare la possibilità che la terza tappa della campagna regionale si svolga proprio nel territorio più a Sud della Sardegna. Sono certo che l’organizzazione incontrerà il consenso dei cittadini, del personale medico ed infermieristico per la buona riuscita del progetto. Auspichiamoconclude il sindaco di Sant’Antiocoche nella campagna di screening vengano coinvolti gli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio, al fine di mettere al riparo lo svolgimento didattico in presenza, per noi considerata una priorità irrinunciabile.»

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La situazione di abbandono e degrado dell’area demaniale sulla quale insiste il porticciolo turistico di Sant’Antioco, chiuso dallo scorso mese di settembre a seguito del fallimento della società che gestiva la struttura, con rigoroso divieto di accesso, dovrebbe essere vicina ad una svolta, con l’affidamento di una nuova concessione. Il 9 novembre, la Regione Sardegna ha bandito la gara per la nuova gestione, conclusa nel mese di dicembre e, a breve, l’iter procedurale dovrebbe concludersi con l’affidamento. Lo ha annunciato il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che nell’intervento video allegato, spiega lo stato delle cose, quanto è stato fatto per il superamento dell’emergenza e le prospettive per il rilancio di una struttura importantissima per lo sviluppo turistico della città.

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Attentato la notte scorsa ai danni dei mezzi del Corpo forestale di Sant’Antioco. Sono andati a fuoco un gommone utilizzato per la lotta alla pesca abusiva e due pick-up. E’ stata durissima la condanna del sindaco Ignazio Locci.

«Vergogna! Siamo sconcertati. L’attentato di questa notte a danno dei mezzi del Corpo forestale di Sant’Antioco è un fatto increscioso, da condannare senza se e senza ma. Questo è un attacco non solo al Corpo Forestale, ma anche alla Repubblica e a ciascuno di noisi legge in un post pubblicato su Facebook -. Abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine e siamo certi che si riuscirà a risalire ai responsabili di questo gesto vile. Confermiamo la nostra vicinanza al Corpo Forestale e lo ringraziamo per l’impegno che quotidianamente profonde a tutela di tutti noi.»
 
Foto tratte dalla pagina Facebook istituzionale del comune di Sant’Amtioco

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La Giunta comunale di Sant’Antioco ha approvato una delibera con la quale si dichiara “denuclearizzato il proprio territorio e si impone l’assoluto divieto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari, nonché  la totale contrarietà all’individuazione della Sardegna come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico”. La delibera di Giunta, che costituisce un atto di indirizzo, verrà proposta al Consiglio Comunale al fine di incassare sostegno unanime di tutte le forze presenti nella massima assemblea cittadina, espressione della comunità antiochense.

È la terza volta che il comune di Sant’Antioco si esprime con atti ufficiali contro l’ipotesi che la Sardegna possa diventare sito di stoccaggio delle scorie nucleari. La prima, nel 2003, su proposta dell’allora sindaco Eusebio Baghino; la seconda, nel 2015, su impulso dell’assessore dell’Ambiente della Giunta di Mario Corongiu, Massimo Melis. «E arriviamo ai giorni nostricommenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Loccicon un impegno solenne e formale che segue quello profuso dai nostri predecessori, per ribadire un concetto espresso a più riprese dagli anticohensi e dai sardi: la Sardegna non intende accettare rifiuti radioattivi, né oggi, né mai. E questa nostra sacrosanta posizione la recapiteremo al Presidente della Giunta regionale, al ministero della Difesa dell’Ambiente, al presidente del Consiglio dei ministri e a quello della Repubblica, Sergio Mattarella. È compito del Sindaco e dei singoli Consiglieri difendere con forza e senso di responsabilità il risultato referendario del 15-16 maggio 2011, come espressione massima della volontà dei cittadini e dell’intero popolo sardo».

Nel Referendum del 15-16 maggio 2011, infatti, il Popolo Sardo aveva sovranamente detto no alle scorie rispondendo al quesito “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?” con il voto favorevole della quasi totalità dei votanti (il 97%): si è così dichiarata l’assoluta indisponibilità del territorio sardo all’installazione di centrali nucleari e allo stoccaggio di scorie radioattive.