18 July, 2024
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Duecentocinquantesimo della fondazione di Calasetta, si entra ancora di più in medias res. Domani, 6 settembre, data che segna l’insediamento nel 1770 della comunità tabarchina in quel lembo di terra della Sardegna sud-occidentale, si arriva al clou delle celebrazioni. Lamattinata si apre alle 9.30 con una  cerimonia religiosa nella chiesa di San Maurizio e alle 10.30 in Piazza Belly – a cui dà il nome l’ingegnere militare piemontese che progettò il paese nella sua tipica struttura a scacchiera – avrà inizio la Cerimonia commemorativa, momento solenne alla presenza di autorità civili, religiose e militari. Sono previsti gli interventi di Claudia Mura, sindaca di Calasetta, Alberto Zonchello, in rappresentanza dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna, Salvatore Puggioni, Sindaco di Carloforte, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, di Stefano Delunas, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, dei rappresentanti dell’Anci, dell’Arma dei Carabinieri, di Remigio Scopelliti, consigliere comunale di Calasetta, Giovanni Poggeschi, docente dell’Università del Salento, studioso dei diritti linguistici delle minoranze, della poetessa Maria Tina Biggio.

Ma la giornata di domenica 6 sarà lunga e densa di eventi. Alle 9.00 si darà il via, dagli impianti sportivi, “Calasetta In Bike”, ciclopedalata di 30 km (evento gratuito e aperto a tutti), a cura di A.S.D. Sulcis Bike Cross Country. Nel pomeriggio, alle 16.00, si potrà assistere alla performance/installazione di Gabriella Locci, curata da Casa Falconieri, in collaborazione con il MACC. L’esibizione dell’artista è pensata in due momenti, quello del viaggio e quello della nascita del paese e della comunità di Calasetta. Il primo momento performativo, E’ rosso sotto e sopra l’acqua, avrà luogo nella spiaggia di Sottotorre, dove Gabriella Locci aprirà la sua grande opera su carta (4 metri x 7) e la spingerà in mare, facendole compiere un viaggio simbolico nell’acqua. Il viaggio da Tabarka a quella terra che diventerà Calasetta è rappresentato dalla scelta di una gamma cromatica che si dipana quasi esclusivamente attraverso i rossi e gli aranciati, colori della vita, dell’amore ma anche delle ferite e delle difficoltà, che sicuramente hanno accompagnato un viaggio non semplice. Dopo il viaggio il racconto della costruzione del paese, simboleggiato dalla performance partecipata Segni minimi nello spazio del tempo: gli abitanti di Calasetta coinvolti sposteranno 250 opere, come gli anni dalla fondazione, realizzate da Gabriella Locci sotto forma di piccoli moduli di cemento, dal museo MACC all’Archivio Multimediale “Ràixe” (“radice” nell’idioma ligure-calasettano), rappresentando così la nascita del paese, la sua strutturazione, e la possibilità dell’incontro tra lo sguardo verso il contemporaneo e il patrimonio di memoria custodito dal Museo della Cultura Tabarchina.

Alle 18 il momento ufficiale dell’Annullo di Poste Italiane per Calasetta 250 (in via Marconi) e alle 19.00 la cooperativa Millepiedi organizza un’altra Passeggiata nel centro storico, condotta da Annalisa Mura (con prenotazione, consueta partenza dalla sede dell’Archivio Multimediale della Cultura Tabarchina “Ràixe”, in via Umberto 61).

La giornata del 250esimo si chiuderà con il terzo appuntamento del Babel Music Fest, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco: l’atteso concerto dell’artista di casa Matteo Leone, con la partecipazione di Farees, polistrumentista italo-tuareg di fama internazionale.

Leone, cantautore, chitarrista e batterista, ormai affermato, dopo un percorso artistico di ricerca nella cultura afroamericana, dove il blues è stato parte essenziale, ha sentito il bisogno di tornare alle sue origini: Calasetta e l’Africa. Il concerto per Calasetta 250 è diviso in due parti: nella prima verrà eseguito il primo disco del cantante calasettano, “Scattered House Place” (“Località Case Sparse”), in lingua inglese, che racconta di Cussorgia, frazione di Calasetta dove abita, e dei luoghi a lui cari; nella seconda verrà presentato in anteprima il suo nuovo album “Ràixe”, fra afroblues e musica del deserto, interpretato interamente in tabarchino, questa la peculiarità del lavoro, essendo i brani legati alla lingua, alla storia di Calasetta e dei suoi abitanti.

L’ultima fatica discografica di Matteo Leone vede la partecipazione e collaborazione di Farees, che sarà con lui sul palco di Piazza Principato di Monaco, e diverse collaborazioni importanti, con i gruppi tuareg maliani Terakaft e Tinariwen, pionieri del “desert rock” e del “blues del deserto”, dall’affascinante sound sahariano, e con il cantante e chitarrista statunitense Ben Harper. Il concerto di Calasetta verrà registrato per essere poi pubblicato sulla rete social, per promuovere la musica indipendente, il territorio e la cultura calasettano-tabarchina. Leone ha suonato in svariati festival in Italia e all’estero, è stato in tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ha suonato “in casa” al Narcao Blues, al Sant’Anna Arresi Jazz, al festival Rocce Rosse, ha collaborato con artisti isolani come le Balentes e Joe Perrino.

In Piazza Belly è stato allestito ed è attivo un info-point, dove è possibile ricevere tutte le informazioni utili sugli eventi in programma ed effettuare le relative prenotazioni (tel. 347 0502072).

Le manifestazioni sono promosse dal comune di Calasetta, che ha fortemente voluto ricordare con tutti gli onori, nonostante l’emergenza sanitaria e nel totale rispetto delle norme anti-Covid, l’importante anniversario, con il sostegno della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo), il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e con l’organizzazione dell’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

 

 

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«Il 22 settembre prossimo riapriranno le scuole in uno scenario dominato da norme anti-covid, incertezze, dubbi e paure delle famiglie. A rischio c’è la “tenuta” del nostro sistema scolastico, chiamato, in questa fase delicatissima, a prove importanti e decisive. Ecco perché è determinante giungere all’appuntamento del 22 settembre preparati e impeccabili: tutti i soggetti coinvolti, dall’Ufficio scolastico regionale fino alle Dirigenze, dalla Regione fino ai Comuni e le Province, devono dare il massimo per garantire scuole sicure e affidabili, pronte per affrontare la sfida di quest’anno scolastico che si preannuncia “speciale” e impegnativo sotto diversi punti di vista.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Se da una parte i Comuni stanno facendo un gran lavoro nel comparto di propria competenza, quindi nel “primo grado” di istruzione, tra lavori ordinari e straordinari (in parte imposti dalle nuove regole), dall’altra raccogliamo segnalazioni pervenute nel nostro Municipio su diverse criticità presenti negli istituti superiori, sui quali la Provincia del Sud Sardegna ha piena competenza aggiunge Ignazio Locci -. È determinante fare tutto ciò che è necessario per colmare eventuali lacune organizzative, affinché i presidi e i dirigenti non si sentano soli e abbandonati, bensì sostenuti e ascoltati. L’auspicio è che vengano potenziati gli uffici dell’edilizia scolastica provinciali e che ai dirigenti siano assicurati gli strumenti di lavoro indispensabili, tra personale e risorse economiche – conclude Ignazio Locci -. Invito inoltre la Regione a vigilare sia sulle Province, sia sull’Azienda regionale di trasporto che dovrà traghettare centinaia di pendolari tra i diversi Comuni, rispettando tutte le norme, sia igieniche che di capienza.»

Una sola persona, una donna che da diversi giorni si trovava in isolamento domiciliare, è risultata positiva tra le circa 200 che ieri sono state sottoposte a tampone a Sant’Antioco. Il risultato dello screening è stato reso noto dal Sindaco, Ignazio Locci, che non ha nascosto la sua soddisfazione, sottolineando che lo screening è andato al di là del numero di tamponi preventivato, 120.

Ignazio Locci ha rinnovato l’invito a tenere alta l’attenzione per evitare il ripetersi di situazioni come quelle scaturite dal caso maturato a Carloforte.

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Una fila interminabile di auto si è formata questa mattina sotto il ponte di Sant’Antioco, per effettuare il tampone per il Covid-19. Un centinaio, le persone chiamate dall’ATS ad effettuare i controlli, molte di più quelle arrivate di propria iniziativa per sottoporsi al tampone.
La coda si è smaltita solo nella tarda mattinata, ma sono centinaia i cittadini che, dalle 9.30, si sono presentati di fronte al gazebo dell’ATS. Per la maggior parte si è trattato di giovanissimi, accompagnati in auto dai genitori, che si sono sottoposti ai test su base volontaria.
Un’operazione necessaria, nell’antivigilia di Ferragosto, per la prevenzione del virus, dopo il focolaio scoppiato nelle scorse settimane nella seconda isola dell’arcipelago sulcitano. Presenti anche alcuni abitanti giunti dalle cittadine di Carloforte e Carbonia.
Nei prossimi giorni i controlli verranno effettuati a tappeto anche in altri comuni del Sulcis.
«Questi controlli avvengono in continuità con il lavoro che si è fatto a Carloforte afferma il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci -. Speriamo oggi di definire, una volta per tutte, questa vicenda. Abbiamo messo a disposizione tutta la parte logistica con l’ATS. Si è messa in campo una forza enorme, per effettuare tamponi a tappeto su tutti gli eventuali casi sospetti. Oggi gli ultimi 100, dopodiché credo che si sia fatto un grande lavoro di prevenzione e mappatura e quindi anche di circoscrizione di un fenomeno che è assolutamente sotto controllo. Alcune persone dovranno, ovviamente, fare la quarantena ma la vita continua tutti i giorni, in un’estate che possiamo continuare a vivere con le regole della mascherina, del distanziamento e del lavaggio delle mani.»
Federica Selis

 

 

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Sono 12 i casi di positività emersi dai 412 tamponi effettuati ieri a Carloforte: 8 di Carloforte, 3 di Sant’Antioco e 1 di San Giovanni Suergiu. Sono tutte persone che hanno partecipato alla serata in discoteca il 31 luglio nell’Isola di San Pietro. Complessivamente i casi positivi accertati a Carloforte, tra residenti e non, negli ultimi giorni, sono 21. Carloforte è il Comune più colpito con 17 casi di cittadini residenti. Per tutti è scattata la procedura che prevede l’isolamento domiciliare, in quanto nessuno al momento accusa sintomi tali da richiedere il ricovero in ospedale, e la quarantena sia per loro sia per i familiari. Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, così come hanno fatto anche i colleghi di Sant’Antioco Ignazio Locci e di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, ha invitato i cittadini a mantenere la calma e, soprattutto, a rispettare le disposizioni previste come misure di prevenzione: distanziamento fisico nei locali pubblici; uso della mascherina protettiva e lavaggio frequente delle mani.

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Un nuovo caso di positività al Coronavirus è stato riscontrato oggi a Sant’Antioco. Si tratta di un giovane lavoratore rientrato a Sant’Antioco, la sua cittadina di origine, per le vacanze. Ha accusato dei sintomi sospetti, ha chiesto di essere sottoposto a tampone e questo è risultato positivo. Lo ha annunciato il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, in un video postato sulla pagina Facebook del Comune. Il giovane – ha sottolineato Ignazio Locci – è asintomatico e si trova in isolamento. E’ stata disposta tutta la procedura per la mappatura di tutti i contatti per accertare eventuali nuovi contagi. Ignazio Locci ha rinovato l’appello a tutti i cittadini al rispetto delle disposizioni preventive, con l’uso della mascherina protettiva, il distanziamento di almeno 1 metro ed il lavaggio frequente delle mani.

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Nasce il portale istituzionale Visit Sant’Antioco (www.visitsantantioco.info): uno strumento per promuovere Sant’Antioco e per agevolare la permanenza del turista, dove trovare tutto ciò che occorre sapere per trascorrere in serenità le vacanze, compresi i luoghi in cui alloggiare e mangiare. Il sito web si colloca in una precisa strategia: la costruzione di una brand identity del territorio che mette insieme i valori distintivi per comunicarli al turista (logo, slogan/pay off, grafiche, immagini, video) e permettergli di scegliere un’offerta alternativa. Sant’Antioco si rafforza certamente come destinazione balneare, ma vuole proporsi anche come destinazione del benessere, fuori dai circuiti del turismo di massa.

Il portale mette al centro le peculiarità dell’isola,“Tradizione e autenticità, mare e relax, sicurezza e tranquillità”, con un invito chiaro ed esplicito: “Trova il tuo Sound”.  Ovvero il richiamo ai diversi “suoni” antiochensi, dal mare alla natura, dalla cultura agli spettacoli. Perché nella quarta isola d’Italia per dimensioni è possibile soddisfare ogni tipo di aspettativa: dalle escursioni in luoghi autentici e incontaminati, alle giornate in relax in spiagge dotate di ogni servizio o in cale e calette dal mare cristallino. E ancora: esperienze emozionali, eventi di spettacolo con i grandi nomi della musica e tanto, tanto altro ancora.

“Visit Sant’Antioco” è snello, intuitivo, facilmente consultabile e si compone di quattro sezioni principali: “Il Viaggio”, info pratiche; “La Scoperta”, un mix tra mare, luoghi di interesse (Museo diffuso, cultura e archeologia, natura e paesaggio), sapori tipici ed eventi; “L’Esperienza”, nella quale sono indicate tutte le attività che è possibile svolgere nell’isola; infine “L’Accoglienza”quindi i luoghi dove dormire e mangiare.

«Accanto al sitocommenta il sindaco Ignazio Loccianche nuovi canali sui principali social network, legati al portale e dedicati essenzialmente alla promozione turistica. Questa azione si colloca nel più ampio programma di rilancio del comparto turistico e, dunque, anche nel recente percorso tracciato insieme al professionista Josep Ejarque: ovvero la redazione del Piano strategico Partecipato per lo sviluppo e il marketing turistico di Sant’Antioco. La nostra è un’isola dalle enormi potenzialità: abbiamo sempre puntato alla creazione di azioni che facessero da impulso al sistema e rendessero Sant’Antioco una destinazione turistica vera e appetibile. Siamo certi che un programma di promozione sui canali web, che pone al centro un portale istituzionale con tutte le informazioni di cui ha bisogno il nostro ospite, sia la strada giusta.»

«Finalmente Sant’Antioco può vantare un portale a disposizione del turista – commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrentigrazie al quale è possibile scoprire letteralmente Sant’Antioco, dalle sue bellezze ai servizi, tutti e nessuno escluso, dagli eventi in programma alle esperienze. In questi anni ci siamo mossi su più fronti, con lo scopo di rivitalizzare il comparto e fare di Sant’Antioco una destinazione affidabile. Non potevamo prescindere da uno strumento come Visit Sant’Antioco. Sant’Antioco si candida a meta turistica di qualità, collocata in un territorio bello e affascinante».

 

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Questa mattina il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e la consigliera comunale con delega alla Cultura Rosalba Cossu hanno ricevuto il presidente dell’OPI (Ordine delle professioni infermieristiche Carbonia Iglesias), Graziano Lebiu, e una delegazione delle 34 sarte “Mani D’oro” che, in occasione dell’emergenza Covid, hanno confezionato 18mila mascherine. Presidi che hanno poi raggiunto cittadini, istituzioni, farmacie, parafarmacie, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, comuni, associazioni, enti diversi, reparti ospedalieri e servizi territoriali, biblioteche, musei, scuole elementari, giornalisti, sindacati, assessorati ai servizi sociali, volontari del soccorso, forze dell’ordine, fragili, disabili, cronici, anziani. Nell’occasione, l’OPI e le sarte hanno donato al comune di Sant’Antioco un quadro celebrativo dell’impresa, raffigurante i volti delle donne antiochensi accanto ad alcuni esemplari delle mascherine.

Un lavoro instancabile, quello di confezionamento svoltosi particolarmente nei mesi del lockdown, coordinato direttamente dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, che si è occupato della fase progettuale ed ha coinvolto anche sarte dei comuni di Calasetta, Carbonia e Vullamassargia, e della consegna gratuita in tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, e non solo.

«Siamo felici di ricevere questo quadro celebrativocommenta il sindaco Ignazio Locci un gesto che simboleggia il valore di comunità di Sant’Antioco e rende onore all’OPI e alle donne che nei mesi scorsi, chine sulla macchina da cucire, hanno confezionato decine di migliaia di mascherine. Un esempio per tutti. A loro diciamo grazie anche a nome di tutti coloro che, in un momento di forte difficoltà, hanno potuto disporre di una mascherina. Se è possibile trovare un lato positivo nell’emergenza Coronavirus, lo rappresenta appieno il lavoro straordinario delle sarte Mani D’Oro.»

 

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Domani, venerdì 24 luglio, alle 11.00, presso il Municipio di Sant’Antioco, verrà consegnato alla comunità antiochense, nelle mani del sindaco Ignazio Locci, un quadro di importanti dimensioni che ricomprenderà una considerevole selezione delle mascherine protettive per adulti e pediatriche che le 34 sarte “Mani d’Oro”, chine per ore e settimane sulle loro macchine da cucire, hanno confezionato per complessive 18.000 unità che hanno raggiunto cittadini, istituzioni, farmacie, parafarmacie, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, Comuni, associazioni, enti diversi, reparti ospedalieri e servizi territoriali, biblioteche, musei, scuole elementari, giornalisti, sindacati, assessorati ai servizi sociali, volontari del soccorso, forze dell’ordine, fragili, disabili, cronici, anziani.

E’ stato un lavoro instancabile coordinato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, che ha curato la fase progettuale e di consegna gratuita ovunque pervenuta una richiesta da parte di chiunque avesse manifestato bisogno in tutto il Sulcis Iglesiente ma non solo. Un’attività operosa e solidale dall’alto valore umano, sociale e sanitario che meritava di essere per sempre ricordata e per le future generazioni con l’esposizione di una mascherina per ognuna della 34 sarte che si sono avvicendate nel progetto, e che hanno contribuito ad onorare il comune di Sant’Antioco e tracciare una linea politica: si può fare qualcosa per il prossimo, quando serve, senza averne niente in cambio nell’immediato ma tantissimo in termini di soddisfazione personale e di gratificazione sociale.

Le sarte e gli infermieri hanno scelto di uscire dall’ambito della lamentazione ed entrare nel contesto della fattibilità delle cose e quando municipi come quello di Sant’Antioco rispondono, il risultato non poteva che essere quello ottenuto: entrare in tutte le case di cittadini e istituzioni che hanno colto il valore dello stare insieme e fare rete solidale, perché da soli nessuno potrà mai andare da nessuna parte. Insieme, invece, è dimostrato che è possibile fare e arrivare all’obiettivo.

Graziano Lebiu

Presidente OPI Carbonia Iglesias

 

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Venerdì 24 luglio, presso il Municipio di Sant’Antioco, verrà consegnato alla comunità antiochense, nelle mani del sindaco Ignazio Locci, un quadro di importanti dimensioni che ricomprenderà una considerevole selezione delle mascherine protettive per adulti e pediatriche che le sarte Mani d’Oro, chine per ore e settimane sulle loro macchine da cucire, hanno confezionato per complessive 18.000 unità che hanno raggiunto cittadini, istituzioni, farmacie, parafarmacie, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, Comuni, associazioni, enti diversi, reparti ospedalieri e servizi territoriali, biblioteche, musei, scuole elementari, giornalisti, sindacati, assessorati ai servizi sociali, volontari del soccorso, forze dell’ordine, fragili, disabili, cronici, anziani.

E’ stato un lavoro instancabile coordinato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, che ha curato la fase progettuale e di consegna gratuita ovunque pervenuta una richiesta da parte di chiunque avesse manifestato bisogno in tutto il Sulcis Iglesiente ma non solo. Un’attività operosa e solidale dall’alto valore umano, sociale e sanitario che meritava di essere per sempre ricordata e per le future generazioni con l’esposizione di una mascherina per ognuna della 34 sarte che si sono avvicendate nel progetto, e che hanno contribuito ad onorare il comune di Sant’Antioco e tracciare una linea politica: si può fare qualcosa per il prossimo, quando serve, senza averne niente in cambio nell’immediato ma tantissimo in termini di soddisfazione personale e di gratificazione sociale.

Le sarte e gli infermieri hanno scelto di uscire dall’ambito della lamentazione ed entrare nel contesto della fattibilità delle cose e quando municipi come quello di Sant’Antioco rispondono, il risultato non poteva che essere quello ottenuto: entrare in tutte le case di cittadini e istituzioni che hanno colto il valore dello stare insieme e fare rete solidale, perché da soli nessuno potrà mai andare da nessuna parte. Insieme, invece, è dimostrato che è possibile fare e arrivare all’obiettivo.

Ci riserviamo di comunicare l’orario dell’inaugurazione dell’esposizione, che troverà casa nella sala riunioni del comune di Sant’Antioco

Graziano Lebiu

Presidente OPI Carbonia Iglesias