7 January, 2025
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Il Mab, Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, da oggi ancora più accessibile e fruibile. Sabato 23 novembre, a partire dalle 17.30, verranno inaugurati gli interventi relativi all’accessibilità fisica e digitale del Museo archeologico e dell’area tofet, azioni finanziate nell’ambito PNRR M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” – gestito dal Ministero della Cultura – Direzione generale Musei. L’investimento ammonta a 481mila euro.

Durante la serata, saranno presentate al pubblico le innovative installazioni multimediali e virtuali, le nuove guide dedicate a fruitori fragili e i nuovi percorsi del Museo archeologico Barreca e dell’area tofet.

Il programma prevede, alle 17.30, i saluti istituzionali del sindaco Ignazio Locci, dell’assessore della Cultura Luca Mereu e del funzionario SABAP, la dott.ssa Giovanna Pietra.

Alle 18.00, si procederà con l’intervento “Innovazione inclusiva al Mab” della direttrice del Parco Storico e Archeologico, dott.ssa Sara Muscuso.

Infine, alle 18.30, visita al tofet e al Museo per poi chiudere la serata, alle 19.00, con l’aperitivo a cura della Cantina Sardus Pater.

Stamane l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha intitolato l’area antistante la spiaggia all’onorevole Eusebio Baghino, ex sindaco del paese, oltre che ex consigliere e assessore regionale.
Nasce così il “Lungomare Eusebio Baghino” di Maladroxia, luogo simbolo dell’ex sindaco di Sant’Antioco: località balneare dove risiedeva e verso la quale nutriva un profondo affetto, nonché una grande considerazione.
Alla cerimonia hanno partecipato la moglie, i figli Filippo e Alessandro, amici e parenti, il sindaco Ignazio Locci e l’assessore Pasquale Renna.
La targa, una volta scoperta, è stata poi benedetta da don Elio Tinti.
«L’Amministrazione comunale ha così voluto rendere omaggio all’uomo e al politico Eusebio Baghino ha detto il sindaco Ignazio Locciche con il suo lungo impegno politico, culminato con la carica di primo cittadino della sua Sant’Antioco, ha fatto tanto per la città, per il territorio e per l’intera Sardegna. Oggi ne abbiamo celebrato il ricordo, scegliendo di intitolargli un luogo, il lungomare di Maladroxia, che siamo certi l’onorevole amasse nel profondo.»

Dopo un importante programma di riqualificazione, ammodernamento ed efficientamento dell’intero patrimonio scolastico di Sant’Antioco attuato in questi anni dall’Amministrazione Comunale, la Giunta comunale di Sant’Antioco guidata dal sindaco Ignazio Locci si concentra adesso sulla razionalizzazione degli spazi, alla luce di un monitoraggio sull’effettivo utilizzo dei plessi scolastici. Ciò che è emerso è un reale sbilanciamento tra numero degli alunni iscritti, corsi attivati e numero di immobili impiegati, nonché tra gli spazi realmente utilizzati per ciascuno di essi e i relativi costi sostenuti. L’obiettivo è, dunque, puntare a una corretta, efficace ed efficiente gestione delle risorse pubbliche adoperate, nonché ottimizzare i costi relativi al sostentamento degli immobili e la loro reale fruibilità da parte della collettività.

Per queste ragioni la Giunta ha deliberato una rimodulazione dell’utilizzo degli edifici “aprendo” nuovi spazi fisici per lo svolgimento di attività di interesse pubblico legate al welfare territoriale e al soddisfacimento di bisogni ecosociali in costante evoluzione, luoghi di incontro e dialogo tra settori e ambiti distinti: cultura, sociale, salute, scuola, ambiente. In particolare, la scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi di via della Pineta e la sede staccata del Liceo Lussu di via Salvo D’Acquisto cambieranno destinazione: un’operazione che offrirà nuove aule didattiche alla Scuola civica di Musica Don Tore Armeni, che conta un numero sempre crescente di iscritti, spazi di aggregazione per la comunità e l’associazionismo, spazi protetti per le famiglie, spazi per misure di conciliazione ma anche luoghi dove studiare o sperimentare forme di arte e intrattenimento per puntare a modelli innovativi di centri culturali come presidi di welfare generativo.

Il sindaco Ignazio Locci spiega la “piccola” rivoluzione: «Avremo un’unica scuola secondaria di primo grado che unirà la Enrico Fermi e la Antioco Mannai e avrà sede in quest’ultima, di recente sottoposta a un poderoso progetto di efficientamento da oltre 2,3 milioni di euro di fondi PNRR e oggi in grado di accogliere tutti gli studenti antiochensi di quella fascia di etàillustra il sindaco -. Ma non solo: la sede staccata del liceo di via Salvo d’Acquisto, un tempo scuola media, la cosiddetta n° 1, verrà restituita al nostro comune e quelle classi transiteranno nella sede centrale del Lussu di via Bolzano. Avremo liberi pertanto gli stabili di via della Pineta e di via Salvo D’Acquisto, creando così le condizioni per realizzare tutti i nostri propositi in ambito sociale e culturale e dando il giusto riconoscimento anche alle associazioni e alla nostra istituzione musicale Don Tore Armeni. Infine, il padiglione B della scuola di via Virgilio, chiuso per tanti anni ma oggi, grazie al nostro impegno, completamente riqualificato, verrà consacrato all’attività didattica».

«La visione della nostra amministrazione è sempre stata quella di una scuola aperta e accessibile, che renda disponibili i propri spazi per la comunità intera, soprattutto in riferimento alla proposta didattica ed extra-curricolare, un ambito di competenza esclusiva dell’istituzione scolastica nel quale non ci permettiamo di sconfinarecommenta l’assessore della Pubblica istruzione e della Cultura Luca Mereu -. Noi ci siamo impegnati per un utilizzo razionale e intelligente degli immobili scolastici che, a parer nostro, dovrebbero divenire un luogo dove ospitare iniziative associazionistiche di natura sociale, culturale e ricreativa: anche a causa di un panorama cittadino fortemente penalizzato dalla scarsità di spazi immediatamente fruibili. Questa è la ratio della nostra deliberazione che traccia l’unica strada percorribile per avere un riscontro immediato in termini di impatto individuale e sociale e pone le basi per un sistema aperto agli studenti e alla cittadinanza, così da diventare un centro civico di coesione territoriale e di servizi alla comunità.»

L’Università di Cagliari partecipa alla VII edizione della Giornata delle Catacombe – Edizione d’Autunno, che si terrà sabato 12 ottobre nella catacomba di Sant’Antioco, l’unica esistente nell’Isola.

Per l’occasione sono previste visite guidate gratuite dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17, condotte anche da archeologi specialisti del periodo paleocristiano dell’Ateneo cagliaritano.

A corredo delle visite del monumento è stata organizzata una mostra di fotografie e testi, che racconta gli scavi e le ricerche nella Catacomba di Sant’Antioco Martire, dalle prime scoperte del Seicento ai restauri attuali.

La mostra è promossa dalla Pontificia Commissione di Archeologia e organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari (cattedra di Archeologia cristiana e medievale), il comune di Sant’Antioco e la Basilica di Sant’Antioco.

Curatori della mostra sono i docenti Rossana Martorelli e Marco Muresu, con la collaborazione di un’équipe di specialisti e giovani studiosi: Silvia Arba, Erika Meloni, Valentina Notari, Maria Francesca Piu, Marcella Serchisu, Laura Soro, Sara Tacconi, Antonio Francesco Vacca.

La mostra sarà presentata ufficialmente sabato  alle 17.30, presso la sala mostre del Palazzo del Capitolo, con la partecipazione, oltre ai curatori, del sindaco Ignazio Locci e dell’assessore della Cultura Luca Mereu, della direttrice del Parco storico archeologico di Sant’Antioco Sara Muscuso e, in rappresentanza della Basilica di Sant’Antioco Martire, del suo rettore don Mario Riu.

L’esposizione sarà visitabile dal 12 al 26 ottobre e dal 15 dicembre al 6 gennaio 2025 con gli stessi orari delle visite in catacomba.

 

Il Sulcis fuori dalla Programmazione territoriale strategica della Sardegna; l’Unione dei Comuni dell’Arcipelago del Sulcis fuori anche dalla programmazione SNAI, benché le isole minori siano la 76esima zona SNAI nazionale. Un dato che evidentemente chi guida la Regione Sardegna ignora, come è evidente a questo punto la strategia per tenere fuori il nostro territorio dagli strumenti di sviluppo, di cui tanto parla l’Assessore alla programmazione, nonché vicepresidente della Regione, Giuseppe Meloni.

Perché mi spingo a dire questo? Perché il Comune che amministro, così come tutti gli altri della Sardegna, compresi quelli del Sulcis, è stato invitato tramite lettera a un appuntamento fissato il Ottobre ad Arborea con oggetto: “Programmazione Territoriale e Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) – Incontro con i Sindaci”. Tuttavia ho poi ricevuto la chiamata di un collaboratore del vicepresidente Meloni, il quale mi ha comunicato che quell’invito recapitato alla casella PEC del nostro Comune non era rivolto a Sant’Antioco. Ma presumo che anche gli altri sindaci dei Comuni del Sulcis abbiano ricevuto la stessa telefonata. Strano, almeno per quanto riguarda l’Unione dei Comuni che rappresento, dato che come detto siamo dentro la programmazione SNAI e in questo incontro se ne parlerà, stando all’oggetto.

Questo è un fatto scandaloso perché se pensano ancora una volta di rabbonire i Comuni con la storiella del JTF o con la storiella del Piano Sulcis, sbagliano di grosso. Si direbbe uno scandalo senza precedenti, ma in realtà ci sarebbero quelli della Pianificazione territoriale iniziata dai professori Pigliaru e Paci, che promettevano di ammettere anche il Sulcis, poi proseguita da Solinas e Fasolino, che sono rimasti nella linea dell’esclusione. Questo è il fil rouge che lega Todde e Meloni a chi li ha preceduti e vede il Sulcis, 8% della popolazione sarda, tagliato fuori dalla programmazione. Una fetta di isola che meriterebbe appunto l’8% delle risorse e, soprattutto, di essere ascoltato.

Restiamo ignorati e dobbiamo persino prenderci la beffa di chi ci chiama per dirci: «Scusate, ma voi non siete invitati». Ricordo bene i colori con cui vennero suddivise le aree della Sardegna in riferimento alla programmazione delle risorse ai tempi di Francesco Pigliaru: il Sulcis era grigio. E tale lo vogliono lasciare.

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

 

 

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Ritorna a Sant’Antioco l’appuntamento con la “Giornata delle Catacombe”, edizione d’autunno: “dal ricordo alla preghiera”. Un evento che prevede le consuete visite gratuite ma che quest’anno si arricchisce di un’importante novità: una mostra del tutto eccezionale che propone una fitta carrellata di fotografie storiche che, anche con l’ausilio di testi, racconta gli scavi e le scoperte nella Catacomba di Sant’Antioco Martire, patrono di Sardegna. La giornata all’insegna della cultura, organizzata dalla Pontificia Commissione di Archeologia sacra, è in programma giovedì 12 ottobre e prevede l’apertura della Catacomba al pubblico dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00. L’ingresso è gratuito e per le prenotazioni occorre inviare una e-mail all’indirizzo basilicasantantioco@tiscali.it .

Ma l’evento clou sarà l’inaugurazione della mostra, curata dai professori dell’Università degli studi di Cagliari Rossana Martorelli e Marco Muresu, che verrà allestita presso la sala mostre del Palazzo del Capitolo, in piazza De Gasperi (ingresso biblioteca) con apertura al pubblico alle 9.30, in contemporanea con le visite alla Catacomba, e la presentazione ufficiale a partire dalle 17.30. L’esposizione sarà visitabile dal 12 al 26 ottobre e dal 15 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025.

La mostra, come detto, è promossa dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (presieduta da mons. Pasquale lacobone; segretario dott.ssa Raffaella Giuliani; Membro e Ispettore locale per la Sardegna prof.ssa Rossana Martorelli) ed è organizzata in collaborazione con il comune di Sant’Antioco, la Basilica di Sant’Antioco e l’Università degli Studi di Cagliari – Cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale. Alla presentazione parteciperanno, oltre ai curatori Rossana Martorelli e Marco Muresu, il sindaco Ignazio Locci e l’assessore della Cultura Luca Mereu; la direttrice del Parco storico archeologico di Sant’Antioco Sara Muscuso, e, in rappresentanza della Basilica di Sant’Antioco Martire, il suo rettore don Mario Riu. I testi della mostra sono a cura di: Silvia Arba, Rossana Martorelli, Erika Meloni, Marco Muresu, Valentina Notari, Maria Francesca Piu, Marcella Serchisu, Laura Soro, Sara Tacconi, Antonio Francesco Vacca.

Era il 6 giugno del 2008 quando il tenente dell’Arma dei carabinieri Marco Pittoni si trovava casualmente in un ufficio postale di Pagani, cittadina della Campania, all’interno del quale improvvisamente fece irruzione una banda di rapinatori. Marco Pittoni, originario di Giba, al momento non era in servizio ma non esitò a contrastare l’azione delittuosa intimando ai tre malviventi di arrendersi. Riuscì persino a immobilizzarne e disarmarne uno, non utilizzò la pistola di ordinanza che portava con sé per evitare di colpire accidentalmente i cittadini presenti nell’ufficio e venne raggiunto da due proiettili che ne provocarono la morte poco dopo. Una storia di eroismo vero che gli è valsa la medaglia d’oro al valor militare e da oggi anche l’intitolazione della biblioteca del Liceo Scientifico Emilio Lussu di Sant’Antioco, dove Marco aveva condotto e concluso con successo il suo percorso di studi.

La cerimonia di intitolazione è stata promossa dall’associazione nazionale carabinieri di Sant’Antioco, che peraltro porta il nome del tenente sulcitano, ed è stata preceduta dallo scoprimento della targa posta all’ingresso dell’aula ad opera dei genitori del tenente, presenti alla cerimonia insieme al fratello e alla sorella, a ex docenti ed ex compagni di classe, nonché a una delegazione di studenti iscritti al liceo. Ancora, hanno partecipato le più alte cariche dei carabinieri territoriali e il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, oltre a un’ampia presenza dei componenti delle associazioni nazionali dei carabinieri di Sant’Antioco e Calasetta. Tanti gli interventi, dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia a un compagno di corso di formazione dell’Arma, fino a ex docenti ed ex compagni di classe, che hanno tracciato il ricordo di un uomo, oggi eroe, che all’epoca degli studi sapeva eccellere senza mai mettersi in mostra.

«La scuola che l’ha formato come studente oggi lo ricorda e lo celebra come eroecommenta il sindaco Ignazio Locciun servitore dello Stato, un moderno Salvo D’Acquisto che, con il suo gesto eroico, sarà per sempre da esempio alle nuove generazioni. Ringrazio la famiglia per avere partecipato alla cerimonia e l’Associazione Nazionale Carabinieri di Sant’Antioco per avere proposto l’intitolazione della biblioteca, un luogo simbolo e ricco di significato in una scuola dove Marco – hanno raccontato stamane ex docenti ed ex compagni di classe – eccelleva per dedizione, preparazione e, soprattutto, per umiltà.»

 

«Una lottizzazione vecchio stile, figlia di un sistema che il partito della Presidentessa ha sempre detto di voler combattere (evidentemente solo a parole) ma di casa, usanza consolidata nel cosiddetto “Campo largo” che guida la Regione Sardegna.»

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, interviene in merito alle nomine della Giunta regionale annunciate per i posti di comando delle Province e punta il dito verso un atteggiamento «puramente spartitorio che niente ha a che vedere con i propositi di cambiamento sventolati in lungo e in largo in Sardegna durante la campagna elettorale».

«Ma c’è un’aggravanteaggiunge il sindaco di Sant’Antiocoin questa lottizzazione non sono nemmeno stati capaci di nominare un sulcitano alla guida della Provincia del Sulcis Iglesiente e sono andati a pescare in altri territori, evidentemente guidati solo ed esclusivamente dalla logica della spartizione delle poltrone in base ai partiti. Mi sembra altamente improbabile che nell’ambito del “Campo largo” non ci sia qualcuno proveniente dal Sulcis Iglesiente che ha realmente a cuore le sorti di questa terra perché la vive, perché la conosce. E questo accade proprio adesso che il Sulcis è chiamato, per fortuna, a ritrovare una propria autonomia di provincia. Va bene che ci hanno abituati a nominare assessori alla Sanità romani, ma questo ci sembra ancora più grave. O forse, molto più semplicemente, ci dice che anziché andare avanti stiamo velocemente tornando indietro – conclude Ignazio Locci -. Mi auguro questa maggioranza di governo abbia la capacità di fare un passo indietro e di reclutare un dirigente politico locale, come è giusto che sia.»

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, rivolge un appello all’assessore della Programmazione e vicepresidente della Regione Sardegna Giuseppe Meloni affinché dia centralità alle istanze territoriali del Sulcis Iglesiente: L’iniziativa del primo cittadino antiochense auspica che, nell’ambito del percorso di ottimizzazione della programmazione territoriale annunciato con una serie di incontri con i sindaci per il mese di ottobre, inizi proprio dal Sulcis Iglesiente, lì dove la programmazione sovraordinata delle risorse non ha ancora conosciuto momenti propriamente “felici” e dove si attende di riuscire a spendere anche quei fondi stanziati da decenni, si veda il Piano Sulcis.

«Ho molto apprezzato l’intervento dell’assessore Giuseppe Meloni, il quale intende “garantire un approccio partecipato che risponda alle reali esigenze dei territori e assicuri una gestione efficace delle risorse”commenta il sindaco Ignazio Loccipromuovendo una serie di appuntamenti sulla programmazione territoriale con i Sindaci, con il coinvolgimento di Anci, nei vari territori della Sardegna, finalizzati a favorire il confronto e l’ascolto delle nuove esigenze di tutti i territori. Ebbene, io credo che iniziare dal Sulcis questo “tour” tra le varie regioni dell’isola sia un segnale importante, che in fondo questo territorio merita. Sono certo di interpretare un sentimento condiviso dei colleghi sindaci di questo pezzo di Sardegna e auspico che l’assessore Giuseppe Meloni voglia darci questo segnale tanto atteso.»

Questa mattina, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci e la sua Giunta, hanno intitolato l’ex Ludoteca di Monte Cresia al compianto Giovannino Cossu, già assessore delle Politiche sociali negli anni Novanta. In quel periodo, infatti, Giovannino Cossu si era fortemente speso per la realizzazione dell’immobile, consacrato poi a Ludoteca. Negli anni, tuttavia, era stato abbandonato finendo anche nel mirino dei vandali. Ma, grazie ai 550mila euro di fondi PNRR aggiudicati dall’attuale Amministrazione comunale, è stato riconvertito e dedicato ai servizi per l’infanzia con la creazione di un moderno e funzionale asilo nido, del quale oggi si è provveduto ad aprire i battenti con il classico taglio del nastro.

«Oggi rinasce ufficialmente a nuova vita l’ex ludoteca di Sant’Antiococommenta il sindaco Ignazio Loccistruttura fortemente voluta dal compianto Giovannino Cossu durante il suo attivo impegno politico nell’ambito delle Politiche sociali. Un settore che Giovannino Cossu ha avuto la forza e la capacità di innovare, creando nuove opportunità di riscatto per i più bisognosi e, nel caso specifico della ludoteca, di crescita per le nuove generazioni nel delicato periodo della formazione. Per questo l’immobile è stato dedicato alla sua memoria e ospiterà i servizi per l’infanzia, assicurando 30 posti per servizio Nido e Sezione Primavera: una grossa mano d’aiuto alle famiglie della nostra comunità. Grazie ai famigliari e agli amici di Giovannino per avere presenziato all’inaugurazione e grazie agli uffici comunali per essere riusciti in questa non facile impresa.»

Alla cerimonia erano presenti i parenti di Giovannino Cossu, alcune famiglie che beneficeranno del servizio e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale.