18 July, 2024
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Lunedì 11 maggio riaprono alcune attività anche a Sant’Antioco. Sarà consentita la riapertura degli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie, nel rispetto del distanziamento personale e del divieto di assembramento. In particolare:

  1. a) L’accesso al negozio dovrà essere consentito ad un numero di clienti non superiore al numero di addetti alla vendita e, comunque, in modo tale da garantire costantemente la distanza di almeno 2 metri tra persone;
  2. b) Gli operatori ed i clienti, all’interno delle strutture, hanno l’obbligo di indossare adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche) e preferibilmente di guanti.
  3. c) Gli ambienti andranno opportunamente arieggiati tra un turno e l’altro di accesso al negozio ed infine sanificati prima della successiva riapertura;
  4. d) I titolari degli esercizi sono responsabili della sanificazione dei prodotti che siano stati misurati o che comunque siano venuti a contatto con altri clienti, preventivamente alla loro rimessa in vendita;
  5. e) I titolari dell’esercizio devono altresì, mettere a disposizione dei clienti, prima e dopo l’accesso, idonee soluzioni idroalcoliche per l’igienizzazione delle mani.

Le prescrizioni di cui sopra vanno integrate con le misure previste nel “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale dell’INAIL, allegato alla presente ordinanza per farne parte integrante e sostanziale.

Il mantenimento delle aperture delle attività sopra elencate è vincolato al mantenimento dell’indice di contagio Rt (R con t) pari o al di sotto del valore 0,5. Nel caso in cui tale valore, rilevato nella comunicazione quotidiana dell’Assessorato Igiene e Sanità della Regione Sardegna, dovesse superare tale limite, la presente ordinanza verrà immediatamente sospesa.

 

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Lettera aperta del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, sulle risorse destinate ai Comuni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

«La crisi pandemica e i suoi effetti devastanti hanno messo in luce ancora una volta il grande limite del “Sistema Italia”: l’incapacità dello Stato, del Governo centrale e del Parlamento di comprendere che il vero aiuto ai cittadini in un momento di crisi come quello attuale può arrivare solo se ai Comuni vengono concessi gli strumenti necessari per assolvere al ruolo di prossimità e di vicinanza al cittadino su cui si dovrebbe fondare il nostro Paese.

Invece i Sindaci sono costretti ancora una volta a tirare le somme prendendo atto che: il Principio di sussidiarietà è pari a zero; Stato e Regioni sono in conflitto perenne su chi mette in campo gli strumenti più adeguati per affrontare la crisi pandemica (senza coordinamento); i Comuni, ancora una volta, vengono lasciati con il cerino in mano, mandati in avanscoperta a combattere la battaglia della crisi sociale ed economica con le armi spuntate.

Per capire meglio quanto siano strette le scarpe dei sindaci è bene fare qualche esempio concreto, basato sull’attuale esperienza. Lo Stato ha dato spiccioli per le sanificazioni; briciole per gli straordinari della Polizia locale; ma, soprattutto, ha offerto la possibilità ai Comuni di usare le proprie risorse e quindi: l’avanzo di amministrazione libero per la gestione dell’emergenza (scelta quantomeno discutibile, perché in linea di principio i Comuni lo usano come vogliono e in questa circostanza non c’erano alternative); rinegoziazione dei mutui con possibilità di utilizzo del capitale sempre per la gestione dell’emergenza (anche qui siamo di fronte a risorse dei Comuni); anticipo Fondo di solidarietà parte capitale.

In sostanza non ha dato nulla in più ai Comuni che non fosse già loro e come risultato ha prodotto effetti paradossali. Mi spiego meglio: chi ha rispettato le Regole della contabilità armonizzata facendo programmazione prudente, veritiera, impegnando le risorse correttamente nell’anno finanziario di competenza, ovviamente non ha avanzi di amministrazione (comunque, avrà giustamente cifre irrisorie – dlgs 118/2011), e quindi ha ben poco da impegnare per fronteggiare l’emergenza.

Il capitolo mutui e rinegoziazione, poi, è ancora più “simpatico”: allunghi le scadenze fino a 24 anni con aumento degli interessi passivi e della spesa corrente (sic!). Sostanzialmente peggiori la performance gestionale e accresci l’indebitamento. Per essere ancora più chiaro, gli effetti reali saranno questi: più alta è l’esposizione debitoria di un ente, più apparirà “bravo” a gestire la crisi, in quanto disporrà di maggiori risorse per la spesa corrente e, di conseguenza, potrà addirittura riuscire a sospendere i tributi. Risultato: le prossime generazioni avranno sempre più debito pubblico rapportato alla scala comunale.

Veniamo al cosiddetto Contributo di solidarietà: il Fondo si genera sostanzialmente dal versamento dei tributi locali. Chi ha di più, dà a chi ha meno. Funziona con trattenuta alla fonte: o paghi, o paghi. Lo Stato quindi concede l’anticipo di cassa ai Comuni che ricevono la “solidarietà” degli altri Comuni mentre questi ultimi, che loro malgrado risultano essere solidali, non ottengono nulla e rimangono con un pugno di mosche in mano.

Nel frattempo, come anticipato in apertura di lettera, Stato e Regione fanno a gara mettendo in campo strumenti senza alcun coordinamento che spesso si sovrappongono tra loro con l’effetto iniquo che frequentemente i cittadini che già sono sostenuti dallo Stato (vedi Reddito di Cittadinanza) prendono anche dalle Regioni (vedi Sardegna e Sicilia). Così facendo si aiutano le stesse categorie di “soggetti in difficoltà” preesistenti all’emergenza sanitaria, lasciando a bocca asciutta i “nuovi poveri” che, se hanno la sfortuna di vivere in Comune finanziariamente virtuoso, difficilmente potranno ottenere la riduzione o la sospensione dei tributi. A meno che, tali Comuni non taglino i servizi al cittadino.

Ecco, questo è il risultato.»

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Sì all’apertura degli esercizi commerciali di vendita di profumerie, gioiellerie, abbigliamento e calzature. No al riavvio anticipato delle attività inerenti servizi alla persona, saloni di parrucchieri ed estetisti. Questa sera il sindaco del comune di Sant’Antioco Ignazio Locci ha firmato l’ordinanza (n° 18 del 8/05/2020) con la quale si consente, a far data da lunedì 11 maggio, l’apertura di profumerie, abbigliamento, gioiellerie e calzature. Il provvedimento rientra nel solco dell’ordinanza n° 20 della Regione Sardegna che autorizza i Comuni con parametro dell’indice di trasmissibilità Rt (R con t) inferiore a 0,5 ad anticipare la riapertura di alcune attività comprese le barberie, i saloni di parrucchieri ed i centri estetici. Tuttavia, il comune di Sant’Antioco ha deciso, di comune accordo con gli operatori del settore dei servizi alla persona, di rimandare a nuova data il riavvio delle loro attività, seppur a malincuore.

«È una decisione maturata insieme agli addetti interessati – commenta il sindaco Ignazio Locci – in assenza di linee guida era impensabile mandare allo sbaraglio i nostri professionisti. Per ora non siamo in grado di garantire i livelli di sicurezza essenziali per le professioni che presuppongono un contatto diretto tra individui. Mancano regole certe e uguali per tutti. Abbiamo discusso e ragionato a lungo, arrivando a una decisione certamente sofferta ma allo stesso tempo ponderata. Tengo a ringraziarli per la comprensione, perché in questo momento di forte difficoltà la voglia di rimettersi al lavoro è tanta ed è difficile continuare a stare con le mani in manoconclude Ignazio Locci -. Sono certo che con la serietà dimostrata fino a oggi potremo presto ripartire.»

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Il comune di Sant’Antioco ha formalizzato con parere tecnico il proprio No, secco e deciso, alla realizzazione del nuovo ponte e della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta, opere infrastrutturali inserite nel Piano Sulcis. Nell’ambito della Conferenza dei Servizi asincrona, nei giorni scorsi gli Uffici comunali competenti hanno trasmesso il parere negativo alla realizzazione delle opere, in ossequio a quanto deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale in data 06/03/2018 in rappresentanza della comunità antiochense, decisamente contraria al nuovo ponte e alla circonvallazione. Una deliberazione che in ultima istanza proponeva la realizzazione di una “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”, nonché la “ristrutturazione e la riqualificazione dell’attuale ponte esistente”. In tal modo, le economie derivanti dalla modifica progettuale devono essere destinate, tra le altre cose, al miglioramento e alla messa in sicurezza dell’accesso di Sant’Antioco, alla riqualificazione di Santa Caterina e ad un programma di lavori che metta in luce, dandole l’attenzione che merita, l’antica strada romana che costeggia l’istmo.

«Abbiamo trasmesso, avvalendoci delle possibilità concesse dal procedimento spiega il sindaco, Ignazio Locciil parere negativo alla realizzazione delle opere, motivandolo da un punto di vista tecnico. Si tratta, infatti, di opere in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti, che non possono essere considerate di “interesse nazionale” per evidenti vizi di cui non tengono erroneamente conto gli enti proponenti. Noi andremo avanti fino alla fine. Ovvero fino a quando non verrà bocciato questo progetto scellerato. Diamo per scontato che diverse Direzioni Generali della Regione Sardegna dicano No, esattamente come ha fatto il Comune che rappresento. Diversamente violerebbero la legge. Oltre agli aspetti tecnici, va considerato che queste opere, fastidiosamente calate dall’alto nonostante la contrarietà manifestata dalla popolazione antiochense, produrrebbero una serie di danni economico-sociali enorme, senza portare alcuna ricaduta e beneficio sia a Sant’Antioco, sia all’intero territorio – conclude il sindaco di Sant’Antioco -. Di un nuovo ponte e di una circonvallazione che distruggerebbero lo splendido contesto paesaggistico esistente non si è mai avvertita l’esigenza.»

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«Valorizzazione ai fini turistico ambientali dell’itinerario “Le Vie del Sale”, attraverso mobilità sostenibile e collegamento con le aree interne limitrofe quali il centro intermodale di Carbonia, il centro abitato di Calasetta e le aree marine del Comune di Sant’Antioco.»

Il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato un finanziamento della Regione Sardegna di 600mila euro che consentirà l’attuazione di alcune azioni di salvaguardia ambientale previste nei Piani di Gestione dei SIC (“Stagno di Santa Caterina”, “Stagno di Porto Botte” e “Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino”), finalizzate a garantirne la fruizione, la tutela e la valorizzazione. Questo avverrà preservando le specificità ecologiche ed ambientali delle aree attraverso una gestione delle risorse coerente con gli usi tradizionali, creando i collegamenti funzionali tra le zone umide, le spiagge dell’isola, il Centro Intermodale di Carbonia, Calasetta e, ovviamente, il Centro urbano di Sant’Antioco. In sostanza, utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili e non più solo viabilità tradizionale, bensì anche l’alternativa, quali percorsi e sentieri esistenti, ciclovie e vie d’acqua.

L’intervento prevede l’acquisto di mezzi di locomozione come biciclette a pedalata assistita, auto elettriche e microcar da affidare con servizio di Car Sharing e Car Pooling (condivisione dei tragitti), realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita e auto elettriche, tutti necessari per l’attuazione di adeguati programmi mirati alla diffusione di conoscenze e comportamenti sostenibili finalizzati alla tutela dell’ambiente.

«Nei giorni scorsi commenta il sindaco Ignazio Locciabbiamo approvato la fattibilità tecnica ed economica di un importante progetto di sostenibilità ambientale, che coinvolgerà anche il comune di Calasetta, frutto della collaborazione avviata con la Regione Sardegna. Costruiremo un modello di mobilità alternativa ed ecologica all’interno dell’isola che, insieme al progetto sulla connettività già avviato, rappresenta una delle linee strategiche per la ripresa, nonché la conferma di un’isola verde proiettata verso il futuro.»

    

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La Giunta del comune di Sant’Antioco delibera il “Piano Operativo per la Gestione della stagione turistica 2020-2021”. Nasce una “Cabina di regia e coordinamento” finalizzata principalmente alla garanzia della sicurezza nel territorio dei residenti e dei turisti, composta dal sindaco e dall’assessore del Turismo, dai responsabili dei servizi al cittadino, della Polizia municipale e dei Servizi tecnici ed ambientali, dal medico competente del comune di Sant’Antioco dott. Gianfranco Agati, dal presidente della Confcommercio Sud-Sardegna, il dott. Alberto Bertolotti, e dall’esperto di destinazioni turistiche, Josep Ejarque, che ne prenderanno parte a titolo gratuito. E ancora, la delibera prevede di adeguare il Piano strategico di sviluppo turistico, già ampiamente avviato ma ancora in fase redazionale, alle nuove norme comportamentali rese necessarie dalle misure di contenimento del virus che potranno rimanere valide anche nelle fasi successive a quella di emergenza, nell’ottica di una fase di rilancio 2021 che vede Sant’Antioco configurarsi come meta “Covid free”. Infine: una strategia di comunicazione e promozione online basata sul turismo trasformativo che pone al centro la persona, per mantenere vivo il contatto con il cliente fedele e rilanciare l’immagine di Sant’Antioco quale meta turistica “Covid free” già da giugno 2020, individuando un soggetto con esperienza pluriennale nel settore del Social media marketing inserito nei circuiti del mercato turistico nazionale.

L’isola di Sant’Antioco si prepara ad accogliere i vacanzieri, in questa stagione turistica diversa, segnata da un’emergenza sanitaria che metterà alla prova il comparto turistico con nuove regole, protocolli e limitazioni. Ma il comune di Sant’Antioco c’è ed è pronto ad affrontare la nuova sfida: «Questa è la nostra risposta al “post pandemia” sul versante del turismo, a noi tanto caro commenta il sindaco Ignazio Locci la Ccabina di regia dovrà interfacciarsi con i nostri operatori turistici, da chi si occupa di ricettività a chi offre servizi vari, compresa la ristorazione o la balneazione. Adottiamo questa strategia per mettere le basi, quando Stato centrale e Regione comunicheranno quali misure dovranno essere adottate. Intendiamo, dunque, avviare un percorso condiviso con tutta la nostra rete di attività produttive. L’Isola di Sant’Antioco è costellata di ampi spazi all’aria aperta, numerose spiagge, cale e calette, molteplici percorsi naturalistici di pregio. Puntiamo a fare di Sant’Antioco una destinazione turistica“Covid free”  sicura ed alla portata di tutti»

 

 

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E’ stata una “Festa Manna” segnata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente impossibilità di celebrare come si conviene il Santo Patrono Massimo di tutta la Sardegna, Antioco Martire. Niente sfilata della statua del Santo e delle sue reliquie per le vie della città, accompagnate da “traccas”, cavalieri ed amazzoni, suonatori di launeddas e gruppi folkoristici provenienti da ogni angolo dell’isola e niente manifestazioni religiose e laiche, ma la comunità antiochense ha voluto celebrare ugualmente la festa per il Santo patrono della Sardegna, con la concelebrazione di una Santa Messa nella Cripta del Santo (Catacombe), officiata dal vescovo della diocesi di Iglesias Giovanni Paolo Zedda e dal Rettore della Basilica don Mario Riu, con al loro fianco don Carlo Cani, don Elio Tinti, don Giulio Corongiu e don Carmine Mura, a “porte chiuse”, trasmessa in diretta tv su Videolina.

Un evento inedito, unico, che resterà sicuramente nella storia della Festa e di tutta la comunità, al quale ha presenziato il sindaco, Ignazio Locci.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222623402281676/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222623481763663/

 

 

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Sarà una “Festa Manna” segnata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente impossibilità di celebrare come si conviene il Santo Patrono Massimo di tutta la Sardegna, Antioco Martire: lunedì 27 aprile 2020 ricorre la Festa di Sant’Antioco (come da tradizione 15 giorni dopo la Pasqua), la più antica della Sardegna, giunta quest’anno alla 661ª edizione. Niente sfilata della statua del Santo e delle sue reliquie per le vie della città, accompagnati da “traccas”, cavalieri e amazzoni, suonatori di launeddas e gruppi folkoristici provenienti da ogni angolo dell’isola. E non si terranno nemmeno le varie manifestazioni religiose e laiche che annualmente si svolgono in occasione della Festa in onore del Patrono della Sardegna.

L’emergenza Coronavirus e le misure di contenimento, infatti, obbligano a compiere scelte difficili ma ponderate, che tuttavia non impediranno ai fedeli di stringersi in un abbraccio ideale, in un momento di pura devozione: lunedì 27 aprile, infatti, a partire dalle 17.00, verrà concelebrata una Santa Messa nella Cripta del Santo (Catacombe), dal vescovo della Diocesi di Iglesias Giovanni Paolo Zedda e dal Rettore della Basilica don Mario Riu, a “porte chiuse” ma trasmessa in diretta tv sull’emittente Videolina: «Questo momento di emergenza sanitariacommenta il sindaco Ignazio Loccici invita, con maggiore forza e fede, a rinnovare la nostra Devozione nei confronti di Sant’Antioco Martire, patrono di Sant’Antioco e di tutta la Sardegna. La 661ª Festa ricade in un periodo fortemente delicato, che ci vede costretti a rinunciare alle abitudini, alla socialità, alla “normalità” quotidiana. E, purtroppo, anche alle usuali celebrazioni che ogni anno ci permettono di avvicinarci al Santo Martire. Questo, però, non ci impedirà di abbracciarci idealmente in preghiera insieme al nostro amato Patrono. La Santa Messa rappresenta l’occasione per sentirci uniti, accanto al protettore degli antiochensi e dei sardi, rivolgendoci a Lui, medico e guaritore, affinché sostenga la nostra Comunità e l’intera Sardegna. Per ora è prematuro parlare di un’ipotesi di uscita della Statua del Santo anche per una breve processione, su un mezzo a motore, per le strade di Sant’Antioco: con responsabilità dobbiamo essere consapevoli che non dipende da noi, né dalla diocesi. Ci sono delle interlocuzioni in corso e attendiamo sviluppi. Ciò che conta è che il Voto nei confronti di Antioco verrà sciolto anche quest’anno».

Oltre alla Messa trasmessa in diretta Tv, per ricordare questa edizione tristemente “speciale” e diversa, verranno distribuiti ai cittadini un’immagine celebrativa e i “Coccois del Santo” benedetti, tra i simboli della tradizione e della devozione intimamente legati alla Festa di Sant’Antioco Martire.

 

 

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Il comune di Sant’Antioco ha reso già disponibile la modulistica per l’accesso all’avviso pubblico per l’erogazione delle “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-COV-2”, che può contare su una dotazione finanziaria di 800mila euro. Le indennità previste sono cumulabili con altre forme di sostegno al reddito, anche connesso all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Si tratta di 800 euro mensili per due mesi ai nuclei familiari, destinati anche ai titolari di partite IVA delle attività sospese a causa dell’emergenza e ai lavoratori precari. Per le famiglie con più di tre componenti è prevista una somma aggiuntiva di 100 euro per ogni persona.

Il comune di Sant’Antioco riceverà dalla Regione Sardegna 520.000 euro complessivi, con un acconto immediato del 20%, pari a 104.000 euro.

La domanda di accesso alle indennità avviene sotto forma di AUTOCERTIFICAZIONE e deve essere presentata via PEC all’indirizzo: protocollo@comune.santantioco.legalmail.it; al Protocollo Generale tramite il centralino del comune di Sant’Antioco (dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13,00). Per ogni informazione o chiarimento è possibile contattare il servizio tramite e-mail all’indirizzo servizisociali@comune.santantioco.ca.it o tramite telefono mobile, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00, ai numeri: 366 318 0370/ 351 122 4013.

Tutta la modulistica è reperibile al link: https://www.comune.santantioco.ca.it/articolo/emergenza-covid-19-pubblicato-bando-244mila-euro-contributi-solidarieta

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La Giunta del comune di Sant’Antioco ha deliberato lo stato di crisi comunale, così come hanno fatto Stato e Regione Sardegna, mettendo a disposizione circa 600mila euro di strumenti finanziari per affrontare la difficile situazione economica e sociale dovuta all’emergenza coronavirus. Per la precisione 595mila euro, di cui 242mila euro subito per buoni alimentari.

«Non si tratta di elemosina, ma di uno strumento messo a disposizione della città commenta il sindaco Ignazio Loccianche di una nuova platea di beneficiari e, al riguardo, non accetteremo che qualcuno approfitti di questa situazione: abbiamo ben chiaro quali sono i soggetti che potranno usufruirne. Su questa misura possiamo fare affidamento su una dotazione di 90mila euro concessa in via straordinaria dallo Stato mentre i restanti 150mila sono attinti dal bilancio comunale. Già nei prossimi giorni l’ufficio delle Politiche sociali emanerà gli avvisi pubblici necessari per accedere alla misura.»

A tutto ciò si aggiungono 201mila euro per il nuovo bando Reis che verrà pubblicato a breve, altri 80mila per iniziative sociali e un primo fondo di 70 mila euro per la compensazione dei tributi locali dedicato a una serie di cittadini e imprese che potranno beneficiarne in base a criteri che verranno stabiliti nei prossimi giorni, dopo attente valutazioni.

«Siamo certi che già mercoledì o al massimo giovedìprosegue il sindaco di Sant’Antioco saremo in grado di operare concretamente: questo è un piano importante, una reazione immediata alla crisi che attanaglia anche il nostro Comune. Lo facciamo con grande senso di responsabilità, sapendo che non si tratta di un obolo, di un insulto ai cittadini bisognosi: saranno, infatti, strumenti di “passaggio”, un ausilio temporaneo che cercheremo di dare soprattutto laddove esistono “nuove necessità”. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione anche un numero di conto corrente per raccogliere donazioni di chi vorrà contribuire a dare una mano di sostegno a chi oggi soffre più di altri. Infine, tengo a ringraziare gli uffici delle Politiche Sociali, delle Finanze, dei Servizi al cittadino – conclude Ignazio Locci – per il grande lavoro compiuto per la stesura di questo Piano Straordinario.»