18 July, 2024
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Procede l’iter per la riqualificazione dell’ex Mercato Civico di Sant’Antioco, che può contare su uno stanziamento di circa 2 milioni di euro derivante in gran parte dal Fondo per lo sviluppo delle Isole Minori. Nei giorni scorsi, infatti, l’Ufficio Lavori Pubblici e Appalti ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria per la progettazione definitiva esecutiva dei lavori di “Ristrutturazione Mercato Civico (Residenza Artistica – Sala Convegni – Auditorium)”.

La volontà dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco è quella di restituire alla collettività uno spazio dedicato alla cultura e al teatro riqualificando un edificio che in passato ha rappresentato un punto di riferimento per l’intera comunità. Il programma, dunque, prevede la realizzazione di una nuova sala cinematografica – auditorium e di una residenza artistica: una struttura polivalente ed attrattiva nel cuore del paese.

«Il nostro obiettivo – commenta il sindaco, Ignazio Locci – è recuperare un bene che in passato è stato il cuore pulsante del piccolo commercio, puntando sulla creazione di uno spazio condiviso, in cui cultura e arte possano sentirsi a casa. Lo studio di fattibilità progettuale approvato dalla Giunta nel luglio scorso, ha messo in luce le caratteristiche dell’ambiente circostante dal punto di vista sociale, storico, economico e ambientale, attraverso la ricerca e l’interpretazione delle esigenze della collettività, del fabbisogno del contesto urbano e paesaggistico. Crediamo fermamente in questo progetto, certamente ambizioso, e siamo animati dalla volontà di dotare il nostro paese di una struttura moderna, finalmente consacrata alla Cultura in tutte le sue declinazioni – conclude Ignazio Locci -. È un impegno che stiamo portando avanti con convinzione.»

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Questa mattina l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, si è recato a Sant’Antioco per un sopralluogo dove, lo scorso 21 dicembre, si è incagliata la nave mercantile ”Cdry blue”. Ha poi partecipato ad un incontro in Municipio, con il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci ed i rappresentanti della Capitaneria, dell’Arpas, del Corpo forestale e della Protezione civile.

«Nessun danno ambientale: i campionamenti effettuati, anche ieri, dai tecnici dell’Arpas escludono la presenza di idrocarburi sul fondale e nell’acqua di superficie. Ovviamente, i controlli proseguiranno fino al termine delle operazioni di recupero», ha detto l’assessore regionale dell’ambiente, Gianni Lampis.

«Dopo l’incidente – ha sottolineato l’assessore Gianni Lampis – la Giunta regionale ha monitorato immediatamente la situazione, al fianco dell’Amministrazione comunale, tenendosi informata sulle operazioni realizzate per tutelare l’integrità ambientale, che finora hanno consentito di ridimensionare i rischi di inquinamento.»

«Un meritato riconoscimento va a chi, in questi giorni, si è prodigato, in perfetta collaborazione, per evitare gravi danni ambientali: gli uomini della Capitaneria e degli organismi regionali Arpas, Forestale e Protezione civile. Ora puntiamo alla chiusura in tempi brevi di un’emergenza che è stata affrontata nel migliore dei modi e con capacità professionale», ha concluso l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente.

 

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900mila euro di investimento per garantire un nuovo look al Municipio e alla scuola Enrico Fermi. Ma, soprattutto, efficientamento e risparmio energetico. Il comune di Sant’Antioco ha bandito la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori proiettati verso l’efficientamento energetico del Palazzo comunale e della scuola Enrico Fermi, con lo scopo di dare seguito a un importante progetto dedicato alla salvaguardia dell’ambiente. Si tratta di fondi europei ottenuti dal Comune di Sant’Antioco grazie alla partecipazione al bando regionale per il finanziamento di “Interventi di efficientamento energetico e di realizzazione di micro reti in strutture pubbliche nella Regione Sardegna. POR FESR 2014-2020. «Adesso possiamo intervenire in maniera concreta sia sul Municipio, sia sulla scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi – dice il sindaco, Ignazio Locci – Con questo ampio progetto, in linea con le direttive europee, ridurremo considerevolmente il consumo di energia, agendo su più fronti e, quindi, sull’impianto di approvvigionamento energetico e sulle strutture, esterni e infissi».

In merito, interviene anche l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau: «Obiettivo del progetto – commenta Francesco Garau –  è la realizzazione di interventi di efficientamento energetico del sistema edificio-impianto al fine di ottenere performance che consentano di raggiungere importanti riduzioni dell’indice di prestazione energetica globale oltre a un’importante riduzione della CO2 emessa. Con questo intervento si possono garantire risparmi diretti sul costo dell’energia dando un grosso contributo anche alla salvaguardia dell’ambiente: i lavori si concentreranno sull’involucro edilizio degli edifici e, in particolare, sull’utilizzo di impianti di climatizzazione ad alta funzionalità, sul cappotto termico e sugli infissi esterni esistenti, che saranno sostituiti con nuovi infissi ad elevate prestazioni di isolamento termico ed acustico. Molto importante anche l’installazione di impianti fotovoltaici e batterie di accumulo energetico nel Municipio e nella scuola».

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Il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato un finanziamento regionale di 200 mila euro da destinare al restauro e al consolidamento della Torre Campanile (torretta dell’orologio) di Piazza De Gasperi, struttura attigua alla Basilica di Sant’Antioco Martire. Una somma che consente di mettere un altro tassello al grande progetto di rinascita e riqualificazione del Centro Storico, culla della cultura antiochense, tra Basilica, Catacombe, Palazzo del Capitolo, Necropoli di Sulky, Su Forti e l’Acropoli. Un programma ampio e articolato che vede l’impegno dell’Amministrazione Comunale profuso su più fronti: da una parte, i lavori di restauro della Basilica, spazio sacro delle reliquie del Patrono della Sardegna, Antioco Martire, che procedono spediti insieme a quelli della Necropoli (settore Nord) proiettati vero la riapertura al pubblico di uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo; dall’altra, il progetto di riqualificazione di “prac’e cresia” e la “cancellazione” definitiva della voragine che da oltre vent’anni la squalifica, avviato verso la gara d’appalto per la realizzazione delle opere (a fine 2019 è stata approvata la progettazione definitiva), mentre il restauro dei prospetti esterni del Palazzo del Capitolo, edificio confinante con la Basilica, è stato già concluso, ridando bellezza a uno dei monumenti storici della città.

«Il nostro impegno verso la riqualificazione del centro storico troppo a lungo dimenticato è massimo – commenta il sindaco Ignazio Locci – il finanziamento che ci è stato accordato ci consente di favorire un intervento risolutivo sulla torre campanile, la quale necessita di opere urgenti per problemi di natura strutturale che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. Problemi che, in virtù della relazione tecnica degli Uffici comunali datata 15/06/2018, mi hanno indotto a emanare un’ordinanza di inagibilità del locale deposito della Piazza Parrocchia e del campanile. Mettiamo così mano a tutti gli edifici presenti nella piazza De Gasperi, dalla Basilica alla “voragine”, passando per il Palazzo del Capitolo e, infine, per la torretta dell’orologio. Ma non solo: va osservato che parallelamente si sta intervenendo nei siti archeologici che sorgono nei pressi della piazza, al fine di aprire al pubblico alcune delle nostre perle. In primis, la Necropoli Punica, sulla quale attualmente è in corso un ampio progetto di consolidamento che garantirà la fruibilità del sito e quindi importanti ricadute turistiche. Senza dimenticare l’Acropoli, situata accanto al Forte “Su Pisu”, che verrà sistemata al meglio dal cantiere del Cammino minerario di Santa Barbara per poi essere mostrata ai visitatori. Tutto questo grande lavoro perché il centro storico va inteso e vissuto come una grande area archeologica e culturale capace realmente di attrarre visitatori. A ciò si aggiunge il recentissimo inserimento di Sant’Antioco e del patrono della Sardegna tra i Cammini religiosi della Fede. Un grande successo che si fa guardare al futuro con ottimismo.»

Cenni sul campanile.

La torre fu ultimata nel 1900: nella cella campanaria furono installate due campane e un orologio De Biasi. Sant’Antioco iniziò così il ventesimo secolo con la torre comunale munita di un orologio che scandiva le ore col suono delle campane. Smise di funzionare intorno agli anni 60 del secolo scorso. Le campane rimasero ancora in esercizio fino alla morte dell’ultimo campanaro avvenuta alla fine degli anni ottanta del secolo scorso.

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PROFUMO DELLA STORIA

Sabato 21 dicembre presso la sala consiliare del comune di Sant’ Antioco è stato presentato il libro “Il profumo della storia”, edito CTE di Iglesias, grazie ai fondi stanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna, che l’associazione Agorà ringrazia sentitamente per aver permesso la realizzazione di tale progetto.

La serata, coordinata e moderata dal giornalista e scrittore Giacomo Mameli si è rivelata molto partecipata ed interessante, tanto d’attirare l’attenzione del numeroso pubblico presente in sala sino alla fine, senza mai veder calato l’interesse.

Il libro narra le circostanze storiche della nascente comunità isolana di Sant’Antioco e prende vita in seguito alla lettura, da parte dell’associazione Agorà, del romanzo storico “Il profumo del ginepro” scritto da Paolo Balia, giunto, come seconda pubblicazione, dopo una raccolta di storie per bambini intitolata “Il bosco delle fiabe”.

L’autore racconta uno spaccato di storia lungo circa 70 anni, durante i quali un popolo sofferente cerca con grande coraggio di riappropriarsi di una terra in passato appartenente ai loro padri, terra che per tanto tempo ha custodito radici profonde da cui dar vita a “nuove piante”, linfa rigenerante per una nuova comunità. Il ripopolamento di Sant’Antioco iniziato nel 1700, dopo che per circa 1.000 anni gli abitanti, che prima popolavano le coste, e che non si sentivano più sicuri a causa delle incursioni dei predatori provenienti dal mare, si erano ritirati a vivere nell’entroterra. Un popolo fiero delle proprie origini, che con l’aiuto del suo santo protettore Antioco, ricominciò a vivere e a ripopolarsi sino a giungere, tra mille difficoltà socio-economiche e di salute, al momento che portò finalmente a dire a don Pintus, nell’omelia del 1° maggio 1954, «Ora siamo un bel paese». Oggi questo paese ha voluto rendere omaggio, a quelle lotte per la sopravvivenza, in vista di un futuro migliore che miri alla salvezza della propria identità storico-culturale, come simbolo di appartenenza alla propria terra nativa, pubblicando questo libro, importante testimone del passato.

Hanno curato la stesura degli argomenti trattati:

L’associazione Agorà

Maria Cossu: presidente della sopracitata associazione

Dario Siddi: letterato, regista, archeologo

Mario Marrocu: chirurgo e studioso di storia locale

Onorino Strina: letterato scrittore

Giuseppe Mura: scrittore, studioso di storia medievale del Sulcis Iglesiente

Giovanni Sedda: studioso di storia sarda

Marco Massa: direttore dell’archivio storico di Sant’Antioco.

Un grande lavoro svolto con attenzione, puntualità, precisione e professionalità, un lavoro nato inizialmente come una serie di conferenze in cui venivano sviscerati i vari argomenti che, sono poi sfociati nella stesura del libro.

L’Amministrazione comunale, nella persona del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e dell’assessora della Cultura Rosalba Cossu, presenti all’evento, ha espresso grande stima per gli autori dell’opera di promozione culturale ed ha invitato alla lettura del romanzo storico di Paolo Balia, scomparso poco dopo la pubblicazione del suo secondo libro, e del testo di ricerca storica allegato.

Buona lettura a tutti!

Nadia Pische

 

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha firmato oggi l’accordo di collaborazione con l’assessorato regionale al Turismo che prevede azioni di valorizzazione e promozione nel segmento del Turismo identitario, culturale e religioso. Sant’Antioco diventa luogo di “Destinazione e Pellegrinaggio” ed entra ufficialmente nel Registro dei Cammini di Sardegna e degli itinerari turistici religiosi e dello Spirito”.

«Con l’accordo di collaborazione sottoscritto con la RAS – commenta il sindaco, Ignazio Locci – che è stato possibile grazie all’impegno dell’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa e di tutta la Direzione Generale dell’Assessorato, Sant’Antioco Martire viene ufficialmente riconosciuto patrono della Sardegna e driver regionale per le destinazioni di pellegrinaggio. La città di Sant’Antioco entra così nel registro dei Cammini religiosi di Sardegna insieme ad altri sei comuni. Durante la riapertura della Basilica, suggelleremo questo momento storico, rendendo omaggio al Santo Martire Patrono della Sardegna, sia tagliando il nastro al grande lavoro di restauro e consolidamento della struttura attualmente in corso, sia con una serie di iniziative legate a questo importante evento che coinvolge una rete di comuni sardi. Finalmente riusciamo a sottoscrivere questo accordo che avrà importanti e decisive ricadute turistiche per la nostra città.»

I Comuni rientranti nella rete sono Galtellì, Luogosanto, Laconi, Gesturi, Dorgali, Orgosolo e, infine, Sant’Antioco.

«Si tratta del giusto riconoscimento tributato a Sant’Antioco e alla nostra città – commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrenti – che giunge dopo anni di attesa: ci siamo arrivati grazie a un lavoro scientifico e di collaborazione con l’assessorato del Turismo e con la Presidenza della Giunta regionale. Siamo finalmente protagonisti: si tratta del giusto riconoscimento al valore culturale e religioso di questo grande patrimonio immateriale che è Sant’Antioco Martire, patrono della Sardegna. Adesso non ci resta che sfruttare questa opportunità al fine di creare ulteriori ricadute positive in termini turistici ed economici.»

Roberta Serrenti.

 

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Sant’Antioco è pronta per un nuovo ed entusiasmante progetto artistico, la cui direzione è affidata a colui che ha realizzato il ritratto dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama giudicato nel 2010 il migliore tra i venti in esposizione alla Casa Bianca e oggi appartenente alla “Permanent Collection of White House”. L’artista d’eccezione, della cui collaborazione Sant’Antioco si fregia, è Giorgio Casu, sardo di San Gavino Monreale, di comprovata fama ed esperienza internazionale, esecutore di murales in Messico e Sardegna ma anche a Miami, New York, Los Angeles, Costa Rica, Serbia, India e Australia. Mentre il progetto di cui Casu curerà la direzione artistica è “Street Art e riqualificazione urbana”, una delle azioni rientranti nel più ampio “Museo Diffuso”, il cui obiettivo principale è dare una nuova immagine ad angoli del centro città ma anche ad alcune aree periferiche in attuale stato di abbandono e degrado, migliorando il paesaggio e il decoro urbano grazie all’espressione artistico-creativa dei partecipanti: artisti professionisti o emergenti, scuole e associazioni. L’artista di San Gaviano Monreale che ha conquistato New York (tanto che uno dei suoi dipinti più celebri, “The Owl”, è stato esposto a Times Square, uno dei maggiori incroci del distretto newyorkese di Manhattan) non solo curerà la direzione di “Street Art”, ma ne realizzerà anche la prima opera, lasciando in maniera indelebile la sua “firma” in un angolo della città di Sant’Antioco.

«Per noi è un orgoglio poter collaborare con Giorgio Casu – commenta il sindaco Ignazio Locci – la sua fama lo precede. Nel 2017, quando mi sono insediato alla guida della città, l’ho contattato, incontrandolo a Sant’Antioco e illustrandogli il progetto che già da allora avevamo in animo di realizzare. E oggi, a distanza di due anni, possiamo dire di aver centrato l’obiettivo, varando “Street Art e riqualificazione urbana” con la sua direzione artistica. È un progetto di grande valenza che ci consentirà di riqualificare e ridare decoro a molteplici angoli della nostra città. E in più, offrirà la possibilità agli studenti e ai giovani artisti emergenti di Sant’Antioco, di dare sfogo al proprio estro creativo nell’ambito di un progetto valido, con regole chiare e dai confini ben definiti, sotto lo sguardo attento di un vero maestro della Street Art.»

Gli artisti o le scuole o le associazioni potranno proporre delle idee progettuali tali da migliorare l’arredo urbano (applicazioni e pitture) da realizzare su segnaletica orizzontale, muretti, cabine elettriche, scale, ringhiere, panchine, barriere New Jersey, eccetera. Tutti luoghi già inseriti in un catalogo di spazi redatto dal comune di Sant’Antioco. Una commissione interna al Municipio (già costituita) insieme al Direttore artistico, valuterà la fattibilità dell’opera. A breve verrà reso noto il catalogo degli spazi disponibili e contestualmente sarà pubblicata la manifestazione d’interesse per la partecipazione di artisti, scuole o cittadini.

 

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Il comune di Sant’Antioco ha consegnato mille borracce in alluminio agli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale, compresi il corpo docente e il personale ATA: scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e scuola Secondaria di Primo grado. Un’azione che incentiva un comportamento più consapevole rispetto all’ambiente e all’utilizzo sia della plastica, sia dell’acqua, nonché un piano di grande valenza ambientale che va nella direzione “Plastic Free”.

«È un altro atto concreto che mettiamo in campo a difesa del territorio, dell’isola di Sant’Antioco e del mare che la circonda – commenta il sindaco Ignazio Locci, il quale questa mattina ha simbolicamente consegnato le borracce agli studenti della scuola primaria di “Via Bologna” – che si somma agli altri interventi in questa direzione adottati dall’Amministrazione comunale, non solo verso la sensibilizzazione ma anche e soprattutto con gesti tangibili. Da ultimo, l’ordinanza sindacale “Plastic Free”, che dal primo marzo 2020 metterà al bando la vendita e l’utilizzo della plastica monouso in tutto il territorio di Sant’Antioco. Una rivoluzione che proietta la cittadinanza verso comportamenti consapevoli e rispettosi dell’Ambiente. E le borracce in alluminio si inseriscono proprio nel solco delle azioni poste a difesa del territorio: non è un caso, infatti, che nei contenitori in alluminio sia riportata la dicitura “Sant’Antioco per l’Ambiente”. Ancora non è possibile quantificare la riduzione di plastica che produrremo con le borracce in alluminio, ma siamo certi che avrà un impatto positivo, sia in termini pratici, sia da un punto di vista sociale ed educativo.»

Era presente alla cerimonia di consegna anche Rosalba Cossu, consigliere comunale con delega alla Pubblica Istruzione: «Innanzitutto va osservato che nelle scuole di Sant’Antioco in cui è attivo il servizio mensa è in corso il progetto “Acqua in brocca” – commenta Rosalba Cossu – che abolisce l’utilizzo della plastica a favore di contenitori in vetro sanificati e acqua potabile al 100% proveniente dalla rete idrica cittadina. L’utilizzo delle borracce si affianca proprio a questo programma: più acqua del rubinetto significa meno plastica. Ne consegue un forte stimolo alla coscienza dei più piccoli. Una esortazione al rispetto per l’ambiente e per il futuro del pianeta in cui viviamo di cui tutti, con piccoli sacrifici e cambiando le nostre abitudini quotidiane, siamo chiamati a farci carico. Auspichiamo che i bambini, le nuove generazioni, siano da esempio per i più grandi».       

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L’aula consiliare del comune di Sant’Antioco ospiterà lunedì 9 dicembre, dalle 17.30, la “Tavola Rotonda per la Provincia del Sulcis Iglesiente”. Introdurrà il dibattito il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci. Interverranno il presidente della Prima Commissione del Consiglio regionale – Affari Istituzionali e Riforme – Pierluigi Saiu, ed i sindaci dei Comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias. Parteciperanno consiglieri regionali e parlamentari.

Modererà il dibattito il giornalista Giampaolo Cirronis.

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Il comune di Sant’Antioco diventa “Plastic Free”. Il sindaco Ignazio Locci, infatti, ha firmato l’ordinanza n° 21 del 2/12/2019 “Disposizioni per la minimizzazione dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e la riduzione dell’impatto della plastica sull’ambiente. Divieto di commercializzazione e utilizzo dei sacchetti, dei contenitori e delle stoviglie monouso non compostabili – Sant’Antioco Comune Plastic free”.  

A decorrere dal primo marzo 2020, dunque, agli esercenti per i generi alimentari, quali supermercati, botteghe di vicinato, salumerie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla vendita di stoviglie per alimenti, è fatto esplicito divieto di commercio di qualsiasi materiale monouso in plastica e non biodegradabile quali piatti, bicchieri (di qualsiasi dimensione), cannucce, posate, cotton fioc non biodegradabili, mescolatori di bevande. E ancora, sempre dal primo marzo 2020, i titolari che esercitano sul territorio comunale le attività della ristorazione, quali bar, pub, birrerie, ristoranti, pizzerie, paninerie, take away, rosticcerie, friggitorie, gelaterie e attività similari aventi quale finalità la somministrazione di alimenti e bevande (inclusi gli stabilimenti balneari e i chioschi) non potranno distribuire ai clienti sacchetti, contenitori e stoviglie monouso in materiale non biodegradabile. Infine, gli enti e le associazioni che organizzano feste pubbliche e sagre dovranno attenersi scrupolosamente alle disposizioni e agli effetti già contenuti nell’ordinanza n° 30 del 27/09/2010, che impone il “Divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi di asporto merci) in polietilene ed il divieto di uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre”. I destinatari del divieto di vendita e utilizzo di plastica monouso, a partire dal primo marzo 2020, avranno sessanta giorni di tempo per smaltire le scorte contenute in magazzino.

«Il nostro è un impegno concreto – commenta il sindaco, Ignazio Locci – abbiamo il dovere di tutelare il territorio e, soprattutto, il mare che circonda l’isola di Sant’Antioco. Ormai non sussistono più dubbi sul fatto che la plastica sia un materiale altamente inquinante e noi, con questo provvedimento, intendiamo ridurre fortemente il suo impatto sull’ambiente. I sacchetti, i contenitori e le stoviglie di plastica, utilizzati quotidianamente, hanno gravi conseguenze ambientali con un effetto nocivo sia per la produzione, sia per lo smaltimento. Già nel 2010 il comune di Sant’Antioco aveva emesso un’ordinanza che imponeva il divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi di asporto merci) in polietilene e di uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre. Con questo provvedimento anticipiamo i tempi già scanditi dall’Unione Europea che, salvo ripensamenti, mette al bando la plastica monouso a partire dal 2021.»

«Andiamo avanti sulla strada della tutela del nostro territorio – commenta il consigliere comunale con delega dell’Ambiente Pasquale Renna -, l’ordinanza rappresenta un impegno concreto verso questa direzione. Gli effetti del provvedimento partiranno dal primo marzo e, per dare modo a tutti di assimilare ciò che rappresenta una vera rivoluzione, ci saranno ulteriori sessanta giorni per smaltire le scorte.»