11 January, 2025
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L’emergenza lavoro, nel Sulcis, non accenna ad attenuarsi. Il problema investe larghi strati della popolazione, con particolare concentrazione tra i giovani. E, tra i giovani, sono tanti quelli che hanno difficoltà motorie più o meno gravi, per vari tipi di disabilità e, conseguentemente, hanno ancora minori possibilità di accesso al mondo del lavoro.

Oggi abbiamo raccolto l’appello di Adima Cotza, residente a Sant’Antioco, madre di un giovane di 24 anni, invalido, regolarmente iscritto alle liste speciali della legge 68/99, rivolto al sindaco, Ignazio Locci, affinché verifichi la possibilità di inserire il figlio negli organici comunali con mansioni specifiche.

«Da un anno chiedo un incontro con il Sindaco e non ho mai avuto un riscontro – dice Adima Cotza -. Credo che mio figlio, affetto da una disabilità rara, sia nelle condizioni di poter rivendicare il diritto di accedere ad un lavoro con l’applicazione della legge 68/99, e rinnovo la richiesta di incontro al Sindaco, affinché venga a conoscenza della sua situazione e valuti concretamente la possibilità di dargli una risposta.»

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E’ sempre più a misura di disabile lo stabilimento balneare “L’Isola del Cuore” di Maladroxia, destinato all’accoglienza di malati gravi e gravissimi, frutto concreto del progetto promosso dall’associazione di volontariato Onlus “Le Rondini”: Quando la disabilità non è un ostacolo. Mercoledì scorso, il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato all’unanimità l’estensione del protocollo di intesa sottoscritto l’anno scorso tra comune di Sant’Antioco e associazione “Le Rondini”, che prevede la concessione di due aree di venti metri quadri ciascuna (oltre alla porzione di 100 metri quadri sulla spiaggia in cui ha sede lo stabilimento, risultato dell’accordo siglato l’anno scorso) per la realizzazione di altrettante aree relax nei pressi dei bagni pubblici, nonché la gestione, a carico dell’associazione, degli stessi servizi igienici dal primo giugno al 30 settembre. Ieri, infine, è arrivata l’ufficialità dell’ampliamento del Protocollo d’intesa con la firma del documento alla presenza di presidente e vicepresidente dell’associazione, rispettivamente Franca Boi e Simona Espa, del vice sindaco Eleonora Spiga e del comandante della Polizia Municipale Gianfranco Lefons. Con il nuovo documento, dunque, lo stabilimento, che l’anno scorso ha riscosso un prestigioso successo, potrà contare sia su un’area attrezzata nei pressi della spiaggia con personale medico e infermieristico, sia di due aree relax poco distanti.

 «Siamo molto soddisfatti – commenta il sindaco Ignazio Locci – il rafforzamento del protocollo d’intesa getta le basi per rendere lo stabilimento di Maladroxia, già eccellente, nonché unico in Sardegna, capace di accogliere gli ospiti de “L’Isola del Cuore” per un’intera giornata, tra la pedana ai piedi della spiaggia e le aree relax accanto alla struttura che ospita i servizi igienici pubblici. È un progetto che inorgoglisce tutta la comunità antiochense: poter collaborare con le associazioni di volontariato, inoltre, è un’esperienza che impreziosisce e contribuisce a rendere nobile l’attività politico-amministrativa. Senza dimenticare che, tra i vari aspetti, la concessione della gestione dei bagni pubblici all’associazione garantisce un ampliamento degli orari di apertura: si passa dalle 9.00-18.00 delle precedenti conduzioni, alle 8.30-19.30 della gestione “le Rondini”. Questo, naturalmente, insieme alle migliorie che i nuovi gestori assicureranno alla struttura – conclude Ignazio Locci -, renderà maggiormente appetibile la spiaggia di Maladroxia a fini turistici.»

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Il ponte di Sant’Antioco sarà definitivamente messo in sicurezza, attraverso un piano di interventi suddiviso su due lotti, destinato alla manutenzione straordinaria della struttura e alla risoluzione di alcune emergenze di vecchia data. Nel dicembre del 2018, grazie alla partecipazione a un bando promosso dalla Regione Sardegna (“realizzazione, completamento, manutenzione straordinaria e messa a norma e in sicurezza di opere pubbliche ed infrastrutture di interesse comunale e sovra comunale”) il Comune si era aggiudicato un finanziamento per l’esecuzione delle opere relative al primo lotto di lavori. Mentre è dei giorni scorsi la notizia che, a seguito della partecipazione a un ulteriore bando (“Interventi strategici per il completamento e miglioramento della rete stradale della Sardegna”), anche il secondo lotto è stato finanziato, garantendo così copertura all’intero progetto redatto dagli Uffici comunali.

«Adesso disponiamo delle risorse per mettere mano sull’unica infrastruttura di collegamento al resto della Sardegna – commenta il sindaco Ignazio Locci – circa 1 milione e 300mila euro ci permetteranno di intervenire in maniera compiuta e definitiva. A breve andremo in gara per l’aggiudicazione dei lavori relativi al primo lotto e nel frattempo gli Uffici porteranno avanti il procedimento anche per il secondo.»

Un intervento razionale, su una struttura realizzata nel 1980, che oggi presenta segni d’usura causati dal tempo e dal carico continuo, con l’aggravio degli agenti atmosferici.

«Gli interventi che sono necessari per la messa in sicurezza e per il ripristino della piena funzionalità dell’opera – spiega l’assessore comunale dei Lavori pubblici Francesco Garau – prevedono, in ordine di priorità, demolizione e rimozione delle parti distaccate e danneggiate del calcestruzzo con protezione del ferro e ripristino del copriferro; scavo, verifica, impermeabilizzazione e rinterro in prossimità dei plinti di fondazione; realizzazione ex novo degli scarichi dell’acqua piovana dai giunti e ripristino dei 40 scarichi isolati distribuiti nelle campate del ponte. Il secondo stralcio di lavori, finanziato nei giorni scorsi, è relativo alla posa in opera dei nuovi giunti di dilatazione; sollevamento dal basso delle testate degli impalcati del ponte per la rettifica degli appoggi e la messa in opera di nuovi apparecchi d’appoggio in teflon; realizzazione di nuovi parapetti per tutto lo sviluppo del ponte; messa in opera di nuove barriere e ripristino, dove possibile, di quelle esistenti; sistemazione della viabilità secondaria all’ingresso del porto e sotto il ponte. L’obiettivo primario, appunto, consiste nell’incremento delle condizioni di sicurezza, percorribilità di pedoni, ciclisti, veicoli, piccole imbarcazioni e natanti.»

 

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Il sindaco Ignazio Locci ha convocato il Consiglio comunale di Sant’Antioco in seduta straordinaria per il giorno mercoledì 13 febbraio, alle 19.00. All’ordine del giorno figurano due punti:

 Progetto fattibilità tecnica ed economica messa in sicurezza e riqualificazione area prospiciente Piazza A. De Gasperi, adozione definitiva della variante al Piano Urbanistico Comunale, efficacia del vincolo preordinato all’esproprio, ai sensi del DPR 327/2001;

 Approvazione modifica protocollo d’intesa tra il comune di Sant’Antioco e l’associazione di volontariato Onlus Le Rondini per l’attuazione del nuovo progetto “Quando la disabilità non è un ostacolo”.

In caso di mancato esaurimento dei punti all’ordine del giorno entro le 22.00, la seduta sarà aggiornata alle 12.30 di giovedì 14 febbraio. 

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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato, all’unanimità, un documento proposto dalla maggioranza guidata dal sindaco Ignazio Locci che prevede la richiesta di moratoria della pesca del riccio di mare per almeno due anni in tutte le acque circostanti l’isola di Sant’Antioco, da recapitare all’assessorato regionale competente in materia. L’iniziativa coinvolge anche il comune di Calasetta, che nei prossimi giorni porterà in aula il medesimo testo, con lo scopo di manifestare la preoccupazione diffusa, sia dei pescatori locali, sia dell’intera cittadinanza, in merito al depauperamento della risorsa riccio di mare, triste fenomeno considerato dalle popolazioni dei due Comuni una vera e propria emergenza. Il Golfo di Palmas e l’intero specchio acqueo che circonda l’isola di Sant’Antioco, infatti, sono considerati una meta prediletta da numerosi pescatori professionisti e sportivi provenienti da ogni angolo della Sardegna che, ogni anno, prendono letteralmente d’assalto le aree depredando i fondali dal riccio di mare, contribuendo alla “distruzione” di questo inestimabile patrimonio ittico.

«L’obiettivo – spiega il sindaco Ignazio Locci – è ottenere uno stop alla pesca del riccio a partire dalla prossima stagione. È un’iniziativa, assunta con il comune di Calasetta, che porteremo fino in fondo: presto la nostra proposta verrà corredata con documentazione scientifica, anche con le risultanze, laddove possibile, di quest’ultima stagione di pesca. È indubbio uno sforzo di pesca preoccupante che di questo passo porterà all’esaurimento di questa prelibata e ricercata specie marina. Non è più possibile accettare la pesca indiscriminata del riccio, le cui conseguenze sono drammatiche: in pericolo, infatti, c’è il nostro ecosistema marino, che abbiamo il dovere di proteggere. La nostra iniziativa congiunta va proprio in questa direzione e la Regione è chiamata ad ascoltare la nostra istanza e a varare una disciplina che salvaguardi il tesoro dei nostri mari al fine di garantire un futuro migliore ai nostri pescatori, operatori ed ecosistema marino.»

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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco, nella seduta di martedì 29 gennaio 2019, ha approvato a maggioranza il “Documento unico di programmazione 2019-2021″ ed il “Bilancio di previsione finanziario 2019-2021”. Un documento che smuove un volume finanziario di 25 milioni di euro.

«Abbiamo approvato il Bilancio entro i termini, certi che disporre del documento finanziario validato dall’assemblea civica ad inizio anno garantisca maggiore funzionalità al nostro Comune: questo, infatti, ci consente di provvedere con regolarità al pagamento dei fornitori e di dare continuità ai servizi in essere, in particolare al cittadino (5,285.000,00 Euro, Politiche Sociali e Famiglia) – commenta il sindaco Ignazio Locci con delega al Bilancio – il bilancio si apre con una previsione di volume finanziario di 25 milioni, ma pensiamo di arrivare fino a 30 milioni. Dall’analisi del testo, tra i tanti aspetti, emerge un trend di entrate proprie in miglioramento, anche grazie al lavoro che si sta compiendo in riferimento al recupero dei tributi locali.» 

Un altro dato in netto progresso è quello degli investimenti nelle opere pubbliche, sia per quanto attiene gli stanziamenti per il futuro, sia per tutte quelle opere che in questo periodo stanno effettivamente andando in gara ed i cui cantieri verranno avviati nel 2019.

«In relazione agli investimenti sulle opere pubbliche – aggiunge il sindaco Ignazio Locci – si passa da un trend insoddisfacente del 2016 e del 2017, fino ad arrivare a un 2019 in cui prevediamo lavori per 7 milioni e 720mila euro. Stiamo concentrando grande impegno nelle scuole, in particolar modo sulla loro funzionalità, con un occhio di riguardo all’efficientamento energetico, nella manutenzione del patrimonio pubblico, delle strade, degli spazi verdi. Rimettere in piedi la città è una scommessa quotidiana: questo bilancio ci offre gli strumenti finanziari per portare avanti il lavoro che abbiamo avviato un anno e mezzo fa.»

Il 2019, infine, sempre in riferimento alle opere pubbliche, sarà anche segnato dall’impegno per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport e la trasformazione dell’ex mercato civico in polo artistico e culturale, sfruttando il finanziamento dedicato alle isole minori.

 

 

 

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Sant’Antioco ha ricordato oggi le vittime del naufragio avvenuto lo scorso 16 novembre davanti all’isola del Toro e tutti i giovani algerini morti durante la traversata dall’Algeria verso la Sardegna, in un’iniziativa organizzata dalla Regione Sardegna, con la collaborazione del comune di Sant’Antioco, del Corpo Forestale e della Caritas. Alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, che ha la delega ai flussi migratori, il momento più intenso della commemorazione delle giovani vittime algerine lungo la rotta tra Annaba e le coste del Sulcis è stato quello della deposizione di una corona di fiori al largo di Sant’Antioco, nel tratto di mare in cui è avvenuto il tragico naufragio che ha provocato 2 morti e 8 dispersi, “Harragas”, secondo il modo di dire algerino, che volevano raggiungere le coste sarde attratti dal miraggio di una vita migliore. Le due vittime identificate sono Kebir Ghilas, 25 anni, e Khebad Abdelhadi, 34 anni. Due i superstiti, Ayadi Sifeddin, 21 anni, ed Ayoub Fouchane, 24 anni, che con grande emozione sono tornati nei luoghi in cui hanno perso la vita i loro compagni di viaggio.

«Il giorno della tragedia avevo assunto l’impegno di portare un fiore per ricordare le vittime del naufragio. Siamo venuti a Sant’Antioco per rinnovare una memoria dolorosa che dobbiamo tenere viva. È stato un gesto di umanità per i due ragazzi morti nel naufragio dello scorso 16 novembre, per gli otto dispersi e per tutti coloro che nel Mar Mediterraneo hanno perso la vita durante viaggi affrontati con sentimenti di disperazione e speranza. L’umanità è un valore essenziale ogni volta che si affronta la questione delicata di chi, in base alle norme internazionali, ha diritto di trovare ospitalità e accoglienza», ha detto l’assessore Filippo Spanu che dalla barca messa a disposizione dal Corpo forestale e di Vigilanza ambientale ha lanciato in mare la corona di fiori. Con Filippo Spanu, hanno condiviso momenti di raccoglimento e preghiera il sindaco Ignazio Locci, l’Imam Golam Kibria e don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana.

La giornata si è conclusa con l’assemblea pubblica, nella sala convegni della Polizia municipale, con il pensiero rivolto agli “harragas” morti durante il viaggio verso la Sardegna e a tutti i migranti che non sono riusciti a portare a termine il loro viaggio attraverso il Mediterraneo. 

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Per ricordare le vittime del naufragio avvenuto lo scorso 16 novembre davanti all’isola del Toro e tutti i giovani algerini morti durante la traversata dall’Algeria verso la Sardegna la Regione domani, sabato 26 gennaio, ha organizzato a Sant’Antioco una giornata di commemorazione. Alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, che ha la delega ai flussi migratori, alle 14.00, verrà deposta nelle acque antistanti il porto una corona di fiori. A seguire, nella sala consiliare del Comune, è in programma un momento di riflessione a cui prenderanno parte, oltre all’assessore Spanu, il sindaco Ignazio Locci, l’Imam di Cagliari Triki Mehrez, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista di France24 e Dzair news e la scrittrice Arianna Obinu.

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Il sindaco Ignazio Locci ha convocato il Consiglio comunale di Sant’Antioco in seduta ordinaria per martedì 29 gennaio, alle 19.00, per la trattazione dei seguenti punti inseriti all’ordine del giorno:

 Imposta Unica Comunale (IUC), approvazione delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) anno 2019;

 Approvazione del documento unico di programmazione 2019-2021 e del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 (art. 151 del decreto legislativo  n° 267/200 e art. 10, decreto legislativo n° 118/2011)

 Moratoria pesca del riccio di mare – Approvazione ordine del giorno

 Interrogazione presentata dal gruppo Genti Noa su: “Opere di urbanizzazione Loc. S’Arriaxiu”;

 Interrogazione presentata dal gruppo Sant’Antioco Attiva su: “Viabilità nel territorio comunale in prossimità del Faro”;

 Mozione presentata dal gruppo Genti Noa su: “Novero degli studenti aventi diritto alle borse di studio.

In caso di mancato esaurimento dei punti all’ordine del giorno, entro le 22.00, la seduta sarà aggiornata alle 19.00 di martedì 5/02/2019.

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L’assessore degli Affari generali con delega ai flussi migratori, Filippo Spanu, ha tenuto oggi una conferenza stampa in cui ha fatto il punto, insieme alla responsabile del Servizio Prevenzione dell’ATS ASSL di Cagliari Silvana Tilocca, su tutte le iniziative in corso nell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

«Siamo impegnati su più fronti per dare corso ai principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalle norme del diritto internazionale – ha detto Filippo Spanu – per garantire accoglienza a tutti coloro che ne hanno diritto e, contemporaneamente, opportunità di crescita per le nostre comunità.»

Sulla salute dei migranti la Regione, con l’ATS, ha attuato un progetto FAMI finanziato dal ministero dell’Interno che ha coinvolto 1.262 tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. In particolare medici e operatori sanitari hanno seguito 155 persone in condizione di vulnerabilità post-traumatica o con grave disagio psico-sanitario. 51 minori stranieri anche non accompagnati sono stati presi in carico nell’ambito psico-socio-sanitario. Nel corso del progetto sono stati formati 84 operatori su vulnerabilità post-traumatica e grave disagio psicosanitario. Nell’ambito della salute il ministero dell’Interno ha positivamente valutato il progetto e ha per questo deciso di finanziarie ulteriori attività per il triennio 2019-2021.

«Abbiano rilevato – ha detto Silvana Tilocca – che il disagio complessivo della persona si sia tradotto in molti casi in problematiche di ordine psichiatrico e di natura fisica. Il progetto ha evidenziato l’importanza di proseguire il sostegno nei tempi successivi allo sbarco ai fini della prevenzione di patologie di natura psicologica o psichiatrica.»

«Stiamo lavorando insieme alle altre Regioni – ha chiarito Filippo Spanu – al ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Sicurezza. E’ in via di completamento la fase di acquisizione degli elementi tecnici e giuridici a sostegno delle nostre argomentazioni contro un provvedimento che riteniamo iniquo e in grado sia di disintegrare un sistema di accoglienza faticosamente costruito in questi ultimi anni insieme ai Comuni, sia di creare insicurezza ed allarme sociale nelle nostre comunità.»

L’assessore Filippo Spanu si è soffermato sul Global Compact for migration, voluto dall’ONU al fine di concordare una risposta globale e unitaria alle questioni legate al fenomeno migratorio: la Regione nei giorni scorsi ha inviato una lettera al capo dello Stato Sergio Mattarella a seguito dell’iniziativa della Sardegna di promuovere, con altre 6 regioni, comuni, università e associazioni, un appello rivolto a Governo e Parlamento affinché l’Italia sottoscriva il documento. «Pur nel rispetto dell’autonomia parlamentare e del suo ruolo di super partes – si legge nella lettera – chiediamo il suo autorevole sostegno perché la nostra posizione possa essere appoggiata nell’ambito del dibattito a livello nazionale affinché l’Italia possa partecipare in maniera attiva e propositiva alla discussione globale, la cui vasta complessità non può esaurirsi in meri slogan politici o nell’avallo di posizioni affatto risolutive dei problemi, se non quando addirittura contrarie a principi umanitari».

Anche alla luce dei dati drammatici forniti nei giorni scorsi dal ministro degli Interni algerino Noureddine Bedoui, la Regione continua a manifestare preoccupazione per la rotta tra Algeria e Sardegna che ha provocato nel 2018 tante vittime (circa 200 tra morti e dispersi secondo quanto dichiarato dall’esponente del governo di Algeri). «A fronte dei tanti impegni assunti dal ministero dell’Interno e delle nostre richieste di intervento il flusso resta costante. La Regione, dal canto suo, ha messo a punto un progetto – ha spiegato l’assessore – per contrastare lo sbarco nell’isola di migranti in arrivo dal paese nordafricano».

Per ricordare le vittime lungo questa rotta, il prossimo 26 gennaio è stata organizzata una commemorazione al largo di Sant’Antioco, davanti all’Isola del Toro. Saranno presenti l’assessore Filippo Spanu, il sindaco Ignazio Locci, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista France24 e Dzair news Don Marco Lai ed Arianna Obinu, scrittrice ed autrice del libro “Harraga. Migranti irregolari dall’Algeria. Il sogno europeo passa dalla Sardegna”, e  i rappresentanti della comunità algerina in Sardegna.

Sul Centro di Permanenza per i rimpatri (Cpr) a Macomer Filippo Spanu ha dichiarato che «è tutto fermo, non abbiamo informazioni che ci inducono a ritenere che il Cpr possa essere aperto entro l’estate perché importanti procedure amministrative non sono state ancora completate».

Attualmente sono 2.552 le persone ospiti delle strutture di accoglienza della Sardegna. Sono 2328 i rifugiati ospiti dei 97 Cas, 224 sono inseriti nei 16 Sprar. 222 i minori stranieri non accompagnati presenti nell’isola. La Regione, per favorire il processo di inclusione, con il Piano per l’accoglienza recentemente approvato dalla Giunta ha messo in campo diversi progetti: dalle attività di volontariato in ambiti di pubblica utilità alle iniziative sportive all’agricoltura sociale per valorizzare le competenze dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale nel settore agricolo e pastorale, con particolare riferimento ai Centri di accoglienza ubicati nelle aree rurali.