19 July, 2024
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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha ordinato la rimozione di tutte le piccole imbarcazioni che, senza alcun motivo, stazionavano a terra, in prossimità del mare, nella zona del Lungomare Cristoforo Colombo e Silvio Olla. Erano ben diciassette, in gran parte veri e propri rottami con tavole rotte e chiodi in evidenza che costituivano un pericolo per la sicurezza pubblica, oltre che un ricettacolo per rifiuti di ogni genere.

«L’ordinanza emanata il 21 maggio scorso ha prodotto i suoi effetti: 15 barche sono state portate via dai legittimi proprietari mentre le restanti due sono state prelevate dal Comune e stoccate in un’area di cui disponiamo – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Siamo soddisfatti del risultato di questo provvedimento: ci ha consentito di mettere fine a una situazione di degrado inaccettabile. In prossimità di quelle imbarcazioni, o addirittura al loro interno, erano presenti veri e propri cumuli di spazzatura che abbiamo eliminato. Resta ancora qualche piccolo “ritocco” cui si provvederà in questi giorni, ma si può dire che il 95% dell’area è stata bonificata. Tengo a precisare che il divieto permane. Ora ci auguriamo che gli incivili non perseverino».

Esprime soddisfazione il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «Questa ordinanza era indispensabile per mettere la parola fine allo scempio del Lungomare di Sant’Antioco. Noi continuiamo a portare avanti il lavoro contro il sacchetto selvaggio e le discariche abusive, sebbene non sia per nulla semplice confrontarsi con i cafoni che quotidianamente preferiscono abbandonare i sacchetti nei luoghi più disparati piuttosto che fare una semplice e corretta raccolta differenziata o, se necessario, di usufruire dell’Ecocentro. Colgo l’occasione per ricordare ai cittadini che abbiamo attivato un numero verde, tramite messaggistica WhatsApp (351/1277681), attraverso il quale segnalare la presenza di cumuli di immondizia. Un servizio che funziona – conclude Pasquale Renna – e che ci ha permesso di intervenire in diverse circostanze».

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Nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni rivolte ad Area, affinché programmasse un intervento nelle palazzine di via Baden Powell, teso a ristrutturare in maniera definitiva l’edificio, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa risponde con una cronistoria sul “Programma straordinario di edilizia abitativa del 5/12/2007 (Lavori di recupero alloggi nel Comune di Sant’Antioco – via Matteotti e via Baden Powell”. Una risposta dalla quale emerge l’assoluta assenza di volontà a mettere mano su quelle abitazioni, abbandonate ed in stato di assoluto degrado.

«Conosciamo bene la cronologia degli interventi rientranti in quel programma straordinario – commenta il sindaco Ignazio Locci – e sappiamo che le uniche operazioni effettuate sono state quelle nello stabile di via Corsi. Ciò che ci premeva sapere è se Area fosse intenzionata a risolvere i gravi problemi che insistono su via Baden Powell. Purtroppo, siamo costretti a considerare la risposta di Area come una non risposta o, meglio, come la manifestazione dell’assenza di volontà ad intervenire in edifici che mostrano evidenti segni di cedimento. Che i condomini di via Baden Powell vivano in una situazione di allerta perenne, lo testimoniano sia l’episodio di crollo di calcinacci che solo per puro caso non ha provocato incidenti, sia l’intervento dei Vigili del Fuoco che, per un intero pomeriggio, hanno lavorato sulle palazzine rimuovendo intonaci e cornicioni a rischio crollo.»

In sostanza, rispetto al programma del 2007, dopo i lavori in via Corsi (che hanno impegnato poco più di un milione di euro della cifra a disposizione), è rimasta un’esigua somma per l’abbattimento delle barriere architettoniche in via Baden Powell. Lavori, peraltro, ben lontani dall’essere avviati, visto che è in corso la progettazione definitiva-esecutiva. «Voglio ricordare ad Area che nel suo Bilancio del 2018 sono stati stanziati un milione e 200mila euro di fondi destinati alle manutenzioni per gli immobili dell’ex distretto di Carbonia – aggiunge il sindaco – e di questi, ad oggi, ne sono stati impegnati soltanto 26mila, ovvero il 2% del budget. È da quelle risorse che deve attingere per intervenire in via Baden Powell. E lo faccia al più presto, senza rifugiarsi dietro la burocrazia».

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«La Vertenza Entrate è ancora aperta: i parlamentari sardi facciano fronte comune e portino le legittime istanze dell’isola e dei Comuni all’attenzione del nuovo governo centrale. Dall’ultima relazione di parifica della Corte dei Conti sui conti della Regione, si evince chiaramente che la partita sulla Vertenza Entrate è ben lontana dall’essere chiusa. Al netto degli accantonamenti sanitari, infatti, lo Stato ci deve 1 miliardo e 200 milioni, e se aggiungiamo gli accantonamenti, il credito lievita fino a 1 miliardo e 800 milioni di euro. Fondi che a cascata potrebbero riversarsi sulle casse dei Comuni, dando così respiro agli enti locali.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale.

«Considerato che il Governo del duo Pigliaru-Paci non è riuscito a chiudere questo fronte nonostante dall’altra parte ci fossero i governi amici (da Enrico Letta a Matteo Renzi fino a Paolo Gentiloni), è il caso che si sfrutti l’opportunità offerta dal nuovo quadro parlamentare e dal governo Conte – aggiunge Ignazio Locci -. È quindi arrivato il momento che, indipendentemente dai colori politici di appartenenza, i parlamentari sardi si intestino una sacrosanta battaglia unitaria e la affrontino una volta per tutte, approfittando anche della presenza del professor Savona, della Lega e del legame con il fronte del Partito Sardo D’Azione.»

«Che il presidente della Regione Francesco Pigliaru si dica pronto a presentare subito il “dossier Sardegna” al nuovo governo, è un fatto da accogliere con favore. La verità, tuttavia, è che si tratta di un gesto ascrivibile tra gli atti dovuti: nelle sue mani, infatti, il dossier sardo non è più credibile. Ha avuto quattro anni per chiudere la partita e oggi, benché Pigliaru glissi sulla Vertenza Entrate e faccia solo un piccolo cenno sugli accantonamenti sanitari, ci ritroviamo al punto di partenza. Ecco perché – conclude il sindaco di Sant’Antioco – spetta alla nuova linea parlamentare farsi garante delle istanze dei sardi.»

 

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I giovani atleti della VBA Olimpia Sant’Antioco partecipano alla finale nazionale di volley Under 20 maschile, in programma da giovedì 31 maggio a domenica 3 giugno, ad Agropoli. Alla manifestazione prendono parte 20 squadre, provenienti da ogni parte d’Italia, che si contenderanno il titolo di Campione d’Italia. Sono 360 gli atleti partecipanti e 50 le gare in programma nella quattro giorni sportiva. E ci saranno anche i ragazzi del coach Angelo Mocci che, dopo aver conquistato l’attestato di campioni sardi in una stagione costellata di successi, si giocano il titolo nazionale.

Prima della partenza, una rappresentanza delle giovani promesse di Sant’Antioco, accompagnata dall’allenatore Angelo Mocci e dallo staff dirigenziale, ha incontrato il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, il quale ha omaggiato la delegazione biancoblu con 5 chili di sale grosso: «Un po’ di scaramanzia non fa male – ha commentato il sindaco di Sant’Antioco – versare una manciata di sale per terra prima di ogni competizione aiuta a scacciare la sfortuna. Al di là dei riti scaramantici, siamo felici di poter dare il nostro contributo. Per la comunità è motivo di orgoglio sapere che le nostre giovani leve portano avanti una delle tradizioni sportive antiochensi più importanti: il volley ed i colori biancoblu della gloriosa Olimpia, infatti, sono nei cuori di tutti noi. A nome di tutta la città – ha concluso Ignazio Locci -, auguro a questi ragazzi i migliori successi ma, soprattutto, di godersi pienamente questa fantastica festa sportiva».

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L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha deciso di investire 300mila euro per il rifacimento del manto stradale in alcune arterie cittadine. Da diversi anni il Comune, utilizzando fondi propri di bilancio, ha avviato un programma di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del mando stradale per ripristinare le condizioni minime di sicurezza per veicoli e cittadinanza. Con questo ulteriore investimento, frutto della cessione di spazi finanziari da parte della Regione nel febbraio scorso, si riesce a intervenire in ben 19 strade, alcune delle quali in condizioni di usura tali da pregiudicare la sicurezza dei cittadini. 

«Si tratta di opere necessarie e urgenti – commenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – la pavimentazione esistente nelle strade oggetto di intervento, infatti, si presenta in uno stato di conservazione precario, sia per la presenza di avvallamenti diffusi dovuti a lavori sui sottoservizi esistenti con ripristini non sempre realizzati a regola d’arte, sia per il normale disfacimento del tappeto ormai deteriorato a causa della costante azione esercitata dai veicoli e dall’acqua.»

Gli uffici hanno avviato le procedure per l’affidamento dei lavori. «Le strade su cui necessitano opere di ripristino e adeguamento del manto sono evidentemente in misura maggiore rispetto a quelle interessate da questi ultimi lavori – afferma con soddisfazione il sindaco Ignazio Locci – ma siamo convinti che questo “lotto” di opere risolva una serie di criticità di vecchia data. Per questo proseguiremo nel piano di recupero avviato negli anni scorsi, al fine di rendere sempre più sicuro il tessuto stradale di Sant’Antioco».

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha convocato il Consiglio comunale in seduta straordinaria – prima convocazione – per giovedì 31 maggio, con inizio dei lavori alle ore 19.00 e termine entro le ore 22.00, presso la sala consiliare, per la trattazione degli argomenti di cui al seguente ordine del giorno: 

 interrogazione presentata dal consigliere Massimo Melis su delibera G.M. n° 81 del 16/05/2018 – Impianti sportivi comunali privi di rilevanza economica – affidamento appalto di servizi periodo 1/09/2018 al 31/08/2019 – Atto di indirizzo;

 interrogazione presentata dal gruppo Genti Noa sull’emergenza abitativa popolare;

 mozione presentata dal gruppo Genti Noa sul sistema sanitario Sulcis Iglesiente;

 fibromialgia – Approvazione ordine del giorno;

 celiachia – Approvazione ordine del giorno;

 ratifica deliberazione G.C. n° 76 del 14/05/2018 Variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018/2019 (Art 175, comma 4, del D.LGS. N° 267/2000) – Variazione n° 6 al bilancio;

 modifica del regolamento e del piano delle aree per l’esercizio del commercio su aree pubbliche;

  regolamento accesso civico semplice – generalizzato e accesso agli atti – approvazione;

  regolamento comunale per la celebrazione dei matrimoni civili – modificazione e integrazione;

 regolamento comunale di polizia mortuaria e gestione servizi cimiteriali – modifica art. 46.

 

 

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Via tutte le piccole imbarcazioni che, senza alcun motivo, stazionano a terra in area demaniale, in prossimità del mare, precisamente nella zona del Lungomare Cristoforo Colombo e Silvio Olla.

Lo prevede un’ordinanza firmata oggi dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.

A tutt’oggi se ne contano diciassette, alcune delle quali risultano abbandonate: si tratta in gran parte di veri e propri rottami con tavole rotte e chiodi in evidenza che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica, oltre che un ricettacolo per rifiuti di ogni genere.

Con l’ordinanza n° 21 del 21/05/2018, il Sindaco ordina ai proprietari o ai possessori delle imbarcazioni in questione, di rimuoverle entro otto giorni dalla notifica della stessa ordinanza. Nell’ipotesi in cui, senza un giustificato motivo, le imbarcazioni non venissero rimosse, le operazioni saranno a cura del comune di Sant’Antioco, che addebiterà le spese a proprietari o possessori. La mancata rimozione entro i termini comporterà anche l’irrogazione delle sanzioni derivanti dalle norme vigenti.

«Questo provvedimento è stato concordato con le Forze dell’ordine locali – sottolinea il sindaco Ignazio Locci – dalla Capitaneria di Porto al Comando di Polizia Municipale, dal Corpo Forestale alla Guardia di Finanza. Non possiamo continuare a tollerare questa situazione di degrado: i nostri Uffici ripuliscono costantemente le aree dalle piccole discariche che si creano proprio in prossimità delle barche abbandonate. Auspichiamo – conclude Ignazio Locci – che i proprietari delle imbarcazioni si adoperino nell’immediato.» 

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L’EGAS, con la deliberazione del Comitato istituzionale d’ambito n° 15 del 16 maggio 2018, riprogramma le economie del POT «a favore di nuovi interventi finalizzati al superamento delle criticità locali» e, curiosamente, si scopre che le scelte di finanziamento ricadono tutte, o quasi, sui Comuni dall’Oristanese in su. Non si capisce, infatti, con quali criteri siano state ripartite le risorse. Legittimo chiedersi se sia presumibile che non vi siano Comuni del Sud Sardegna in cui insistano emergenze o criticità tali da giustificare un intervento finanziario dell’EGAS (Ente di Governo dell’ambito della Sardegna). Il comune di Sant’Antioco, dal canto suo, avrebbe vitale bisogno di risorse per portare a compimento alcuni interventi strutturali, come concludere l’impianto fognario della borgata di Maladroxia o per l’efficientamento dell’impianto cittadino. Invece siamo costretti a sottostare a questa assenza di regole che produce finanziamenti a pioggia sui Comuni evidentemente “amici” e ad attingere dal nostro bilancio, come nel caso delle opere fognarie per le case popolari di via Trilussa di prossima assegnazione.

Basta, infatti, guardare la lista dei centri isolani destinatari di finanziamenti (parliamo di circa 6 milioni di euro di economie riprogrammate) per farsi un’idea sulla totale assenza di criteri oggettivi. Di sicuro, i comuni di Maracalagonis, Nurachi, Sassari e Macomer, i cui sindaci, guarda caso, sono anche i quattro rappresentanti dei Comuni nell’ambito EGAS, ottengono una buona quantità di fondi per risolvere le “loro” emergenze. Sicuramente è solo un caso, ci mancherebbe. Ma tant’è: sta di fatto che le criticità da risolvere sembrerebbero essere concentrate tutte in alcune zone della Sardegna. Se la Regione, e nello specifico il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, hanno intenzione di continuare ad avvallare questa tipologia di gestione delle somme a disposizione, ce lo dicano chiaramente. Noi, ovviamente, ci opponiamo.                                                                                                                                        

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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«Nonostante le sollecitazioni dei residenti di via Baden Powell e del Comune, Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa) volta la faccia dall’altra parte e non si assume le sue responsabilità. Pretendiamo un intervento risolutivo e definitivo, al fine di mettere in sicurezza le palazzine e garantire l’incolumità dei residenti. L’intervento in corso, avviato a seguito dei cedimenti strutturali dei giorni scorsi che solo per puro caso non hanno provocato incidenti, non risolve il problema: si tratta, infatti, di opere di messa in sicurezza molto precarie che non risaneranno la struttura in maniera permanente.»

Lo sostiene, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Ciò che appare inaccettabile è che Area disponga di una dotazione finanziaria di oltre dieci milioni di euro per la manutenzione degli immobili e sarebbe utile capire come sono state suddivise le risorse tra i Comuni in cui compaiono strutture fatiscenti appartenenti al patrimonio Area – aggiunge il sindaco di Sant’Antioco -. E quelle di Sant’Antioco versano in uno stato di abbandono e degrado da anni. È una situazione inammissibile che non possiamo accettare, soprattutto perché sembrerebbero non essere in programma progetti Area destinati alle case di via Baden Powell. Pretendiamo che l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa assolva ai suoi compiti e metta mano su quegli edifici che mostrano evidenti cedimenti strutturali. Purtroppo – conclude Ignazio Locci -, non basterà eliminare i pezzi di intonaco e muratura a rischio crollo, così come fatto oggi, per risolvere l’emergenza.»

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Il gruppo di minoranza Genti Noa attacca il sindaco Ignazio Locci sulla «gestione degli spazi pubblici, della viabilità cittadina e, più in generale, le evidenti mancanze riguardo l’igiene ed il decoro urbano nel comune di Sant’Antioco».

«Ci chiediamo se possiamo considerare Ignazio Locci l’esempio lampante del classico politico che si dimentica di quello che dice non appena viene eletto – attacca Genti Noa –. In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini allarmati a causa di problemi legati alla sicurezza in via Rinascita e in via Baden-Powell.

Pare che, in via Rinascita, i residenti dei palazzi di proprietà del comune debbano convivere con pericolosi crolli di intonaci oltreché con un ponteggio installato da ormai un anno dall’amministrazione comunale che potrebbe determinare l’intrusione di male intenzionati o, ancora peggio, l’occupazione da parte di quanti vorrebbero impossessarsi degli appartamenti.»

«La situazione non è migliore in via Baden-Powell dove stamane una cittadina ha letteralmente rischiato la vita a causa del parziale crollo di un cornicione – aggiunge Genti Noa -. Pensando alle promesse fatte da Ignazio Locci in campagna elettorale durante i comizi tenuti in quei rioni e rileggendo i suoi comunicati stampa con i quali, quando era consigliere di opposizione, inveiva contro la mancata ristrutturazione di via Baden-Powell, ci domandiamo se l’attuale Sindaco si sia reso conto di essere al governo del Comune di Sant’Antioco visto che ora i problemi di quegli stessi quartieri non solo non sono stati risolti ma risultano addirittura peggiorati.»

«Ma forse da Ignazio Locci ci possiamo aspettare solo questo – conclude Genti Noa -: proclami e comunicati stampa….oltreché gli spettacoli e i concerti ovviamente!»