12 January, 2025
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Il sindaco Ignazio Locci ha convocato il Consiglio comunale di Sant’Antioco in seduta straordinaria per giovedì 26 luglio, alle 19.00, con cinque punti all’ordine del giorno:

– Interrogazione presentata dal gruppo Sant’Antioco Attiva: campetto di via Matteotti;

– Mozione presentata dal gruppo Genti Noa su vendita e somministrazione alimenti e bevande presso l’Arena Fenicia;

– Concessione Civiche Benemerenze;

– Pianificazione attuativa zona G, realizzazione cittadella sportiva, approvazione definitiva;

– Adesione all’iniziativa di attivazione di uno sportello per il lavoro di strumenti operativi volti all’autoimpiego e alla microimprenditorialità in ambito di Unione dei Comuni “Arcipelago del Sulcis”.

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Un Workshop Internazionale sul tema della “Multiculturalità nel Mediterraneo fenicio“. Questa settimana una serie di appuntamenti arricchiscono la XII Summer School di Archeologia fenicio-punica, in corso di svolgimento a Sant’Antioco. Dopo le conferenze di Hassan Badawi e di Michele Guirguis svoltesi ieri al MAB, domenica 22 luglio, a partire dalle 10.30 e sempre al Museo archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, si terrà un Workshop Internazionale sul tema della “Multiculturalità nel Mediterraneo fenicio“, con gli importanti aggiornamenti provenienti da tre siti chiave dell’espansione levantina verso Occidente: Cadice, Utica, Sulky. Parteciperanno il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ed il direttore Dissuf Uniss Marco Milanese per i saluti istituzionali; presenterà il professor Piero Bartoloni, nonché direttore del MAB, e introdurranno gli archeologici Michele Guirguis e Sara Muscuso; previsti, fino alle 17.30, tutta una serie di interventi tesi ad approfondire il tema oggetto del workshop.

I relatori, che dirigono le ricerche archeologiche nei tre siti, illustreranno le ultime novità provenienti dagli scavi nei livelli più antichi di fondazione e in relazione ai territori circostanti. Sono previsti ulteriori approfondimenti tematici da parte di specialisti della materia che tratteranno il tema dei contatti con le differenti realtà autoctone del Mediterraneo centro-occidentale.

L’incontro è organizzato nell’ambito del “Phoenician & Nuragic Id. Project. Identities in the Mediterranean Iron Age (9th-6th centuries BC): Innovations and Cultural Integration in Sardinia between Phoenician and Nuragic People“, dell’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione, finanziato da Sardegna Ricerche nell’ambito della L.R. 7/2007, Bando Capitale ad Alta Qualificazione-annualità 2015. Si tratta, nello specifico, di un finanziamento di 50mila euro per un progetto che, diretto da Michele Guirguis, mira a una più approfondita conoscenza del Sulcis e delle dinamiche di relazione tra Fenici e Nuragici nel I mill. A.C..

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Le aree Sardamag dopo la chiusura dello stabilimento, prima dell’inizio dello smantellamento. 

«La Regione rompa il silenzio sulla riconversione delle aree ex Sardamag e stanzi le risorse necessarie (occorrono 20 milioni) per portare a compimento il progetto di risanamento da cui passa lo sviluppo di Sant’Antioco e del Sulcis.»

Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci interviene sull’annosa vicenda delle bonifiche nelle aree ex Sardamag, al palo da tempo, e torna a pungolare la Regione affinché prenda atto della strategicità di quelle opere e agisca di conseguenza.

«Non possiamo continuare ad aspettare che la Giunta di Francesco Pigliaru si “ricordi” che esistono anche le “questioni aperte” del profondo Sulcis – aggiunge il sindaco – i cittadini di Sant’Antioco attendono da anni (talmente tanti che si potrebbe parlare di intere generazioni di antiochensi che aspettano) che dalle belle parole di riconversione si passi definitivamente ai fatti. Abbiamo abbondantemente esaurito la pazienza.»

Da tempo Igea, che ha la competenza sulla bonifica di gran parte delle aree (una porzione è invece in capo al Comune di Sant’Antioco), ha concluso parte dei lavori di risanamento.

«Ma non ci possiamo certo accontentare di una semplice messa in sicurezza – sottolinea ancora Ignazio Locci –  l’assessorato regionale dell’Ambiente deve capire che quelle aree devono essere rese disponibili per il mercato: per fare ciò occorre che si chiuda il capitolo delle bonifiche una volta per tutte e si arrivi alla programmazione concreta, che non può prescindere dai progetti che il Comune di Sant’Antioco ha in animo di realizzare. Noi siamo disponibili a collaborare con Igea con lo scopo di concludere la partita delle bonifiche, che sono fondamentali nel quadro della pianificazione portuale e per lo sviluppo del fronte mare. Se la Regione non è interessata alla crescita di questo pezzo di Sardegna di sua proprietà – conclude Ignazio Locci – lo dica chiaramente. In tal caso, siamo disponibili a prenderlo in carico. Con i dovuti fondi, naturalmente.»

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Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antioco. La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ringrazia il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa avventura, la Giunta regionale che ha dato fiducia alla Fondazione, la Sovrintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro.

Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi.

Il primo progetto prevede l’impiego di 8 operai per un anno, che saranno impegnati nella manutenzione ordinaria e straordinaria della vasta necropoli punica di Is Pirixeddus; ma anche degli altri siti urbani Sa Presonedda, il tempio dell’acropoli, l’arena fenicia, il ponte romano, il Cronicario e il tofet. E ancora, manutenzione e ripristino percorsi del ricco patrimonio archeologico extraurbano: i nuraghi S’ega ‘e Marteddu, S’Uttu de su Para, Femmineddas, Grutti ’e Acqua e Corongiu Murvoni. L’impiego di queste 8 figure, nell’ambito della cura dei siti, si configura come fondamentale, considerata proprio la densità di monumenti presenti nel territorio di Sant’Antioco: queste attività, infatti, possono essere garantite soltanto attraverso un’azione sinergica tra gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio.

Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci: «Finalmente riusciamo a dare avvio a un progetto di straordinaria importanza per il territorio: ringrazio vivamente il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna, che si è speso attivamente affinché il programma andasse in porto, nonché la Soprintendenza, con la quale si è collaborato in totale sinergia. Questo piano di lavoro non solo ci consente di dare un’opportunità lavorativa a ben 8 figure professionali, ma colma anche il vuoto lasciato dalla cessazione della convenzione tra la Regione e l’Ati-Ifras (gli operai sono tutti ex Ati-Ifras), che ha interrotto il lavoro di cura e manutenzione nei siti archeologici antiochensi».

In merito interviene anche il presidente della Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna: «Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione CMSB hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antonio.  Grazie al Sindaco di Sant’Antioco che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa bella avventura; grazie alla Giunta Regionale che ha dato fiducia alla Fondazione; grazie alla Soprintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro. Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi».

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La Fontana Romana si rifà il look e, per l’occasione, l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco organizza uno spettacolo con la collaborazione della locale Scuola Civica di musica. Appuntamento venerdì 29 giugno, alle 21.00, in Piazza Italia, dove gli allievi della scuola di musica si esibiranno per omaggiare lo storico presidio culturale della città nella sua nuova “veste”. Recentemente, infatti, la struttura è stata sottoposta ad alcuni lavori di sistemazione: «Lo scopo dell’intervento – spiega il sindaco Ignazio Locci – era quello di ridare centralità e degna visibilità alla Fontana, un edificio che, situato in Piazza Italia, luogo storico e di ritrovo per eccellenza dei cittadini, ha un ruolo fondamentale nell’immaginario di tutta la comunità. Quella Fontana, infatti, è stata centro di socializzazione e aggregazione per intere generazioni di antiochensi. Purtroppo,  però, alcuni ultimamente hanno insistentemente mostrato poco rispetto, utilizzandola come discarica a cielo aperto e come vespasiano. Ci auguriamo che la nostra volontà di “ricordare” cosa in realtà rappresenti la Fontana, possa scuotere anche le coscienze di chi, invece, ha manifestato scarso amore per quelle mura».
Nello specifico, gli interventi hanno interessato i quattro serbatoi dell’acqua con volta a botte, semplicemente riportati alla luce grazie all’inserimento di finestre in cristallo e un nuovo impianto di illuminazione che ne mostrano lo sviluppo interno di circa venti metri al di sotto della piazza. Fino ad oggi i serbatoi erano coperti e nascosti da anonimi portelloni.

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E’ ancora in vigore, a Sant’Antioco, l’ordinanza n° 17 dell’8/03/2018) emessa dal sindaco, Ignazio Locci, con lo scopo di garantire maggiore decoro e pulizia nelle proprietà private. E, soprattutto, per ridurre il più possibile il rischio incendi e il proliferare di ratti, blatte, zanzare, zecche e ogni altro insetto che, nei fabbricati abbandonati e nei terreni incolti, trovano il loro habitat ideale. Con il documento, infatti, l’Amministrazione comunale punta proprio ad abolire quelle situazioni di degrado che possono creare complicazioni all’incolumità pubblica. Ecco, quindi, l’obbligo rivolto ai possessori a qualsiasi titolo di terreni affacciati sulle strade comunali di provvedere allo sfrondamento delle siepi, al diserbo delle aree incolte e a tagliare i rami delle piante sui propri fondi che si spingono oltre il confine stradale, che sono di impedimento alla visibilità dei segnali stradali e che interferiscono in qualsiasi modo con la corretta funzionalità delle vie.

E’ richiesto, inoltre, di assicurare la regolare manutenzione delle aree con taglio della vegetazione incolta e di realizzare, nei terreni confinanti con strade pubbliche, una fascia di almeno 3 metri ripulita da materiale secco di qualsiasi natura. L’ordinanza si rivolge anche a tutti i proprietari di fabbricati o terreni posti all’interno o in prossimità del perimetro urbano, nei nuclei abitati di Maladroxia, Is Loddus (Santa Caterina) e vari insediamenti stagionali (Is Pruinis, Turri, Peonia Rosa, S’Acqua de Sa Canna, Cala Sapone e Mercuri): in queste località la fascia da realizzare nei terreni confinanti con strade pubbliche deve essere di 5 metri. L’elenco delle prescrizioni è ben più dettagliato e, al riguardo, è possibile prendere visione dell’ordinanza in Municipio, presso il Comando della Polizia Municipale o nel sito del Comune www.comune.santantioco.ca.it . La violazione prevede sanzioni da 25 a 674 euro.

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha emesso un’ordinanza (n° 23 dell’11 giugno 2018), con la quale disciplina la vendita di bevande in contenitori di vetro, allo scopo di arginare fenomeni di degrado urbano e pericoli per l’incolumità e la sicurezza pubblica. Nello specifico, a partire da venerdì 15 giugno, in tutto il territorio comunale, è vietata la vendita di bevande in contenitori di vetro nei distributori automatici “24 ore”, da parte degli esercizi ambulanti e la sola vendita per asporto nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, eccetera). Il divieto, naturalmente, non opera nel caso in cui la somministrazione e la conseguente consumazione avvengano all’interno dei locali e delle aree del pubblico esercizio o nella aree pubbliche esterne di pertinenza dell’attività legittimamente autorizzate con occupazione di suolo pubblico, a condizione che l’esercente, al termine della consumazione, si attivi per smaltire le bottiglie. Si fa presente che tutti gli esercizi sono tenuti a esporre in modo ben visibile il cartello di avviso recante l’informativa.

«E’ un provvedimento necessario cui siamo giunti dopo attente valutazioni – commenta il sindaco Ignazio Locci – spesso gli operatori ecologici sono, infatti, chiamati a raccogliere e smaltire svariate bottiglie di vetro abbandonate in maniera indiscriminata nelle piazze, nel Corso Vittorio Emanuele, in via Perret o nel Lungomare. Senza dimenticare gli atti vandalici che in maniera ricorrente si verificano nelle principali piazze ed in particolare nei pressi della Fontana Romana, con il lancio di bottiglie che, frantumandosi, oltre a creare un’immagine di degrado del centro cittadino, costituiscono grave pericolo per l’incolumità e per la sicurezza pubblica.»

Per la violazione delle disposizioni dell’ordinanza si applica la sanzione che va da un minimo di 25,00 euro a un massimo di 500,00 euro.

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Un’ordinanza del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, istituisce l’isola pedonale nel centro cittadino per il periodo estivo. Da venerdì 8 giugno (domani) e fino a domenica 17 giugno, nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle 20.00 alle 4.00, è vietato il transito e la sosta dei veicoli nel corso Vittorio Emanuele e in via Garibaldi (tratto compreso tra Piazza Umberto ed il numero civico 25).

Nelle stesse strade, dal 22 giugno 2018 e fino al 9 settembre 2018, dalle 20.00 alle 4.00, è vietato il transito e la sosta dei veicoli tutti i giorni della settimana. E’ consentito, solo per operazioni di carico e scarico, l’accesso e la sosta breve ai residenti e agli operatori commerciali muniti di permesso rilasciato dal Comando di Polizia Municipale. I trasgressori saranno perseguiti a termini di legge.

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha ordinato la rimozione di tutte le piccole imbarcazioni che, senza alcun motivo, stazionavano a terra, in prossimità del mare, nella zona del Lungomare Cristoforo Colombo e Silvio Olla. Erano ben diciassette, in gran parte veri e propri rottami con tavole rotte e chiodi in evidenza che costituivano un pericolo per la sicurezza pubblica, oltre che un ricettacolo per rifiuti di ogni genere.

«L’ordinanza emanata il 21 maggio scorso ha prodotto i suoi effetti: 15 barche sono state portate via dai legittimi proprietari mentre le restanti due sono state prelevate dal Comune e stoccate in un’area di cui disponiamo – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Siamo soddisfatti del risultato di questo provvedimento: ci ha consentito di mettere fine a una situazione di degrado inaccettabile. In prossimità di quelle imbarcazioni, o addirittura al loro interno, erano presenti veri e propri cumuli di spazzatura che abbiamo eliminato. Resta ancora qualche piccolo “ritocco” cui si provvederà in questi giorni, ma si può dire che il 95% dell’area è stata bonificata. Tengo a precisare che il divieto permane. Ora ci auguriamo che gli incivili non perseverino».

Esprime soddisfazione il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «Questa ordinanza era indispensabile per mettere la parola fine allo scempio del Lungomare di Sant’Antioco. Noi continuiamo a portare avanti il lavoro contro il sacchetto selvaggio e le discariche abusive, sebbene non sia per nulla semplice confrontarsi con i cafoni che quotidianamente preferiscono abbandonare i sacchetti nei luoghi più disparati piuttosto che fare una semplice e corretta raccolta differenziata o, se necessario, di usufruire dell’Ecocentro. Colgo l’occasione per ricordare ai cittadini che abbiamo attivato un numero verde, tramite messaggistica WhatsApp (351/1277681), attraverso il quale segnalare la presenza di cumuli di immondizia. Un servizio che funziona – conclude Pasquale Renna – e che ci ha permesso di intervenire in diverse circostanze».

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Nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni rivolte ad Area, affinché programmasse un intervento nelle palazzine di via Baden Powell, teso a ristrutturare in maniera definitiva l’edificio, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa risponde con una cronistoria sul “Programma straordinario di edilizia abitativa del 5/12/2007 (Lavori di recupero alloggi nel Comune di Sant’Antioco – via Matteotti e via Baden Powell”. Una risposta dalla quale emerge l’assoluta assenza di volontà a mettere mano su quelle abitazioni, abbandonate ed in stato di assoluto degrado.

«Conosciamo bene la cronologia degli interventi rientranti in quel programma straordinario – commenta il sindaco Ignazio Locci – e sappiamo che le uniche operazioni effettuate sono state quelle nello stabile di via Corsi. Ciò che ci premeva sapere è se Area fosse intenzionata a risolvere i gravi problemi che insistono su via Baden Powell. Purtroppo, siamo costretti a considerare la risposta di Area come una non risposta o, meglio, come la manifestazione dell’assenza di volontà ad intervenire in edifici che mostrano evidenti segni di cedimento. Che i condomini di via Baden Powell vivano in una situazione di allerta perenne, lo testimoniano sia l’episodio di crollo di calcinacci che solo per puro caso non ha provocato incidenti, sia l’intervento dei Vigili del Fuoco che, per un intero pomeriggio, hanno lavorato sulle palazzine rimuovendo intonaci e cornicioni a rischio crollo.»

In sostanza, rispetto al programma del 2007, dopo i lavori in via Corsi (che hanno impegnato poco più di un milione di euro della cifra a disposizione), è rimasta un’esigua somma per l’abbattimento delle barriere architettoniche in via Baden Powell. Lavori, peraltro, ben lontani dall’essere avviati, visto che è in corso la progettazione definitiva-esecutiva. «Voglio ricordare ad Area che nel suo Bilancio del 2018 sono stati stanziati un milione e 200mila euro di fondi destinati alle manutenzioni per gli immobili dell’ex distretto di Carbonia – aggiunge il sindaco – e di questi, ad oggi, ne sono stati impegnati soltanto 26mila, ovvero il 2% del budget. È da quelle risorse che deve attingere per intervenire in via Baden Powell. E lo faccia al più presto, senza rifugiarsi dietro la burocrazia».