5 December, 2024
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Un’esplosione di colori e dinamismo. Si è conclusa con successo l’opera di Remed, l’artista francese di fama internazionale che ha realizzato la sua creazione del campo di basket con annessa pista di pattinaggio di via Matteotti. Da ieri Remed si aggiunge alle “firme” autorevoli del progetto “Street Art – Museo Diffuso Isola di Sant’Antioco”, promosso dal Comune di Sant’Antioco e finanziato dalla Fondazione di Sardegna. Programma che vanta la prestigiosa direzione artistica di Giorgio Casu, in arte Jeorghe, il sardo di San Gavino autore della prima opera che nel 2020 ha dato il là al progetto :”Is Nuus Nous”, nella torretta Enel di via Belvedere.

«Per noi è un vero privilegio avere avuto qui a Sant’Antioco Remed, firma di una realizzazione che si inserisce in un progetto culturale e artistico che dà lustro alla nostra città commenta il sindaco Ignazio Loccicosì come è un privilegio avere il sardo Giorgio Casu quale Direttore artistico (la cui prima opera è già inserita nei circuiti turistici di Sant’Antioco), che ha portato qui da noi i famosi street artist Millo, Leticia Mandragora, Crisa e da ultimo Remed. Tutti firme autorevoli della Street Art internazionale che guarda al futuro e all’arte contemporanea come strumento e mezzo di crescita sociale e culturale. Ed era proprio quello che ci eravamo prefissati nel 2019, quando avevamo gettato le basi del progetto, poi messo in piedi insieme al preziosissimo lavoro dei giovani del Servizio Civile Nazionale. Un progetto che si compone di opere di altissimo livello, che attirano lo sguardo di tanti e di cui andiamo fieri.»

«La Street Art è uno degli strumenti artistici-culturali che, come Amministrazione comunale, stiamo utilizzando da tempo per rendere più bella la nostra città commenta l’assessore della Cultura, Luca Mereu -. Con la nuova opera di Remed, proseguiamo nel percorso già tracciato di riqualificazione e abbellimento di via Matteotti, concentrandoci ora sul campo da gioco di basket e sulla pista di pattinaggio, dopo la vicina torretta Enel (firmata da Crisa), e la poco distante parete di una palazzina Area (con autore Millo). Quest’ultima creazione, con la supervisione del direttore artistico Giorgio Casu, si inserisce armoniosamente nel più ampio programma “Museo Diffuso Isola di Sant’Antioco”, che ha l’ambizioso obiettivo di mettere a sistema tutte le attrattive culturali di Sant’Antioco, compreso questo nuovo, grande “museo” pittorico e artistico a cielo aperto.»

 

Si è conclusa con lo sbarco dalla Nuova Antonina, a Sant’Antioco, l’esperienza di un gruppo di giornalisti e bloggers del settore turistico. Il gruppo era stato invitato nell’ambito dell’iniziativa “Noi Camminiamo in Sardegna”, seconda edizione, ideata dalla Regione, con il patrocinio del ministero del Turismo, curata dall’editore specializzato Terre di Mezzo, e con la collaborazione di enti locali e delle cooperative e società che operano nei diversi territori, che si è svolta in ambito regionale dal 2 al 7 ottobre.

A Sant’Antioco, il programma dei tre giorni, iniziato mercoledì 4 all’ora di pranzo ed è proseguito fino a venerdì 6 alle 14,30, è stato pensato dalla guida CEAS Carlotta Puddu, che collabora con la società che gestisce il Muma Ostel, il museo del mare con l’Ostello, e ha visto coinvolti il Centro commerciale naturale, con il presidente Gianni Esu che ha supportato tutte le iniziative e con la fattiva collaborazione dell’Amministrazione comunale, presente per tutte le iniziative con l’assessore del Turismo Roberta Serrenti e con la funzionaria dell’Amministrazione regionale Roberta Ventura che ha seguito le giornate.

La Regione Sardegna vuole, con questa iniziativa, fare in modo che la stampa italiana funzioni da cassa di risonanza per favorire il turismo dei percorsi religiosi, la maggior parte dei percorsi, 15, che sono Il cammino di Santu Jacu, quello di Santa Barbara, Sant’Efisio, San Giorgio Vescovo, da Osini a Suelli, Percorso Francescano, il cammino di Sant’Antioco, Via dei Santuari da Sorgono a Orani-Sarule, quello delle 100 Torri, lungo la costa da Villasimius ad Arbatax, Dorgali, Galtellì, Orgosolo, Luogosanto, Borutta, il monastero di San Pietro di Sorres, Gesturi, Genoni e Laconi. Per Terre di Mezzo, a Sant’Antioco, ha seguito l’esperienza Fausto Trucillo, tra i giornalisti, Pietro Rusconi, un free lance che fa parte del GIST, l’associazione dei giornalisti italiani che si occupano di turismo, e scrive per la Gazzetta di Parma, per Il Tirreno, Golf e Turismo, e per le testate on line Travel News, Emotions, e Latitude. Per Radio Capodistria, emittente pubblica slovena che trasmette in italiano, Barbara Urizzi, Paolo Villa per il sito Acchiappamappa.com che gestisce con la moglie Elisa e che, insieme ai loro due bambini, testano e propongono vacanze per famiglie; Noemi Nieddu, torinese con antiche radici ad Alà dei Sardi, che studia ingegneria gestionale e cura il blog Noe.theexplorer.com, amante del viaggiare lento, e Silvia Scano, avvocato che posta su Instagram con il suo nome e cognome, esperienze dei suoi viaggi in Sardegna.

La proposta prevedeva, dopo l’accoglienza del primo giorno, un pranzo alla Sulcitana e poi la camminata per il paese, nel corso della quale i visitatori hanno potuto vedere la Basilica e le catacombe, poi il villaggio ipogeo, dopo un passaggio per il lungomare si sono ritrovati presso il salone del palazzo I Sufeti, per conoscere, grazie al presidente e ad altri rappresentanti della Pro Loco, la storia della devozione al Santo e i costumi tradizionali con i diversi tessuti utilizzati per gli abiti maschile e femminile, i gioielli e un piccolo assaggio di dolci locali, la cena si è tenuta al piccolo ristorante Casa di Pinuccia.

Il giorno 5 è cominciato con la visita alle saline di Sant’Antioco, gestite dall’Atisale, con ingresso dall’entrata principale nel comune di San Giovanni Suergiu, e visita guidata da Carlotta Puddu lungo le vasche fino al ritorno a Sant’Antioco, e pranzo al ristorante Il Passeggero, nel pomeriggio partenza per Maladroxia e cammino lungo il sentiero Serra de Is Tres Portus, zona SIC e passaggio per Coacuaddus e poi arrivo a Turri. Qui gli ospiti sono stati accolti dal segretario regionale di Italia Nostra Graziano Bullegas e dal guardiano Matteo Guglielmini, e altri collaboratori che avevano predisposto un rinfresco a base di frutta e altri cibi accompagnati dai vini della cantina Sardus Pater, il cui presidente Lello De Matteis ha raccontato la storia del Carignano del Sulcis in Sardegna, ha presentato alcune nuove produzioni e bottiglie dei prodotti più tradizionali. Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha incontrato il gruppo. Al termine della serata, cena presso la birreria pizzeria Rubiu. Venerdì mattina, infine, gli ospiti hanno potuto fare un breve giro dell’isola con la motopesca Nuova Antonina, grazie alla quale hanno potuto fare il bagno a Portu Sciusciau e pranzre a sud di Maladroxia, per arrivare al porto alle 14.30 e ripartire alla volta di Laconi, dove sabato mattina siè tenuto il convegno conclusivo, alla presenza di diverse autorità fra le quali l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa.
Ai partecipanti abbiamo chiesto le loro impressioni sull’esperienza sulcitana.

«Credo che l’amministrazione comunale dovrebbe dotarsi di un addetto stampa specializzato nel turismoha sottolineato Pietro Rusconil’esperienza è stata molto bella, ho pensato al titolo per un articolo che dice “gli antiochensi devono finire all’inferno perché vivono in un paradiso”. Scherzi a parte, i luoghi sono molto belli, chiaro che sarebbe importante definire degli itinerari, ho visto un solo tracciato, specificando i tempi di percorrenza e indicando eventuali punti di sosta e/o ristoro. Sarebbe necessario per gli amministratori e per gli operatori economici del settore, scegliere su quale target puntare. Ho trovato cibi ottimi, e cucina veramente buona, luoghi fantastici, e ho sempre avuto l’impressione che questo sia un paese da tantissime risorse, naturalistiche, ambientali ed archeologiche che meriti delle visite approfondite. Magari si potrebbe organizzare per alcuni eventi delle giornate per i giornalisti del settore, il turismo giovanile va bene con i bloggers, ma il turismo lento è in genere preferito dagli anziani che ancora vogliono leggere sui giornali. Vorrei tornare in periodi più verdi, penso alla primavera per vedere anche altri colori.»

«Bellissima esperienzaha detto Barbara Urizziè stato molto importante conoscere la storia e le storie delle persone che vivono nei luoghi, ero già stata qui ma praticamente di passaggio, in questi giorni invece ho potuto conoscere meglio la realtà locale, la professoressa che ci ha raccontato la storia della comunità, gli abitanti delle grotte, il culto del santo, e alla fine sono importanti le persone che abitano nei luoghi e il turismo lento si fonda su questa possibilità di conoscere non solo i paesaggi ma anche gli abitanti, le loro esperienze, forse non abbiamo camminato molto ma abbiamo conosciuto tanto. Magari chi abita qui non si rende conto che questi sono posti davvero molto belli.»

«Non conoscevo questo paeseha dichiarato Paolo Villa il bello del turismo lento è che puoi vedere come tutti ci mettano la faccia, le persone sono importanti e chi visita i luoghi vuole conoscere e sentire le persone che abitano nei paesi visitati, certo c’è molto da fare, occorre porre attenzione ai luoghi e ai sentieri che devono essere ben tracciati e identificabili, uno deve sapere dove sta andando, in quanto tempo e se troverà punti di accoglienza o di ristoro, soprattutto per famiglie che girano con bimbi certe informazioni sono importanti.»

«Bilancio ottimo di questa esperienzaha aggiunto Fausto Trucillo – ci ha consentito di conoscere in modo abbastanza approfondito il territorio, il Muma è il posto che funge da punto di riferimento per esplorare le differenti realtà, dalla Torre ai mestieri, e che ha costruito nel tempo una rete di luoghi e persone che raccontano al meglio la comunità e i lavori, sarebbe necessario ora predisporre diversi itinerari e renderli fruibili da tutti, il tempo in genere è clemente e consente davvero una fruizione in gran parte dell’anno. E certamente sarebbe importante predisporre una rete di tutti questi luoghi in Sardegna.»

«Io racconto il turismo esperienzialeha detto Noemi Niedduviaggi con lo zaino in spalla, e da questo punto di vista è stata una bellissima esperienza. Ho incontrato le persone e sentito le storie della comunità, ho visto il territorio da diversi punti di vista, sono davvero soddisfatta” e ultima degli operatori specializzati.»

«Ho l’impressionesottolinea Silvia Scanoche questa isola nell’isola abbia una ricchezza che secondo me è poco valorizzata, qui si può conoscere una Sardegna più autentica, meno contaminata dal turismo di massa e secondo me questo è importante. Qui chi è interessato a vedere e conoscere anche gli abitanti e non solo i portieri d’albergo e le spiagge può trovare molto. Mi sono trovata molto bene anche nel gruppo.»

Ovviamente non poteva mancare il parere del funzionario regionale che ha seguito l’iniziativa.

«I camminiha detto Roberta Venturasono una realtà ormai abbastanza delineata e che va crescendo, il turismo religioso è una parte davvero importante e consente un allargamento della stagione e soprattutto, con il coinvolgimento delle piccole comunità, portare i benefici di un turismo più lento, anche nei piccoli comuni dell’isola. Il turista che cammina vede e vuol vedere bene i luoghi, il patrimonio paesaggistico e naturalistico e naturalmente anche quello archeologico e monumentale, credo possa essere occasione di lavoro anche per diverse persone. Qui c’è un gran culto del Santo e molti vengono anche da altre località questi circuiti sono diversi dal turismo estivo che conosciamo e dobbiamo forse imparare ad offrire anche a loro un prodotto di qualità. Dovremo predisporre dei prodotti da presentare ai Tour Operator specializzati del settore e poi dobbiamo essere bravi a vendere, nessuno ci regalerà nulla. Questi turisti non viaggiano sui voli charter, e hanno tempi ed esigenze diverse, i prodotti ela rete di accoglienza devono essere pensati in funzione di esigenze diverse da quelle del turismo vacanziero e ci possono consentire di valorizzare meglio le nostre risorse.»

«Stiamo lavorando sul turismo da molti anni ormai ha sottolineato l’assessore del Turismo del comune antiochense, Roberta Serrentidal 2017 raccogliamo dati e cerchiamo di capire che tipo di visitatore abbiamo di fronte, quali possano essere le sue esigenze, abbiamo avuto l’interruzione legata al Covid, ma non abbiamo fermato la rilevazione delle informazioni, se vogliamo qualificare la nostra offerta non possiamo prescindere da questo. Ci sono ancora alcuni problemi, tipo l’accesso alla città dal ponte, vi sono punti che non sono agevoli nemmeno per le persone che camminano senza sostegni di qualsiasi tipo, dobbiamo lavorare per migliorare la nostra offerta e certamente dobbiamo tracciare e rendere identificabili altri itinerari, il nostro territorio offre diverse possibilità, dobbiamo lavorare per valorizzarle tutte.»

Ha concluso i commenti sui tre giorni, la progettista degli itinerari. «Ovviamente sono molto soddisfatta ha detto Carlotta Puddu questo è un posto che amo , che mi ha accolto e ci tengo a valorizzarlo al massimo, in questo senso ho pensato agli itinerari proposti per consentire ai visitatori la conoscenza dei luoghi, della storia, delle persone. Dobbiamo migliorare nell’attenzione alle persone con disabilità, dobbiamo rendere possibile davvero a tutti accedere alla maggior parte dei luoghi, compatibilmente con le difficoltà proprie di alcuni monumenti, penso a certi nuraghi ma anche alla stessa Turri, la cui scala non è percorribile da tutti, ma se miglioreremo da questo punto di vista potremo proporre la nostra realtà ad un numero maggiore di persone e ce ne avvantaggeremmo tutti.»

Carlo Floris

 

«L’Istituto Globale di Sant’Antioco-Calasetta è un’autonomia scolastica che resta saldamente in piedi in ragione delle norme e dei requisiti attuali e non può essere messa in discussione: l’abbiamo ottenuta anni fa portando le nostre ragioni in tutti i tavoli istituzionali e non intendiamo certo sacrificarla sull’altare delle aspirazioni di chissà chi.»

Il sindaco Ignazio Locci, nell’ambito della discussione sul nuovo Piano di dimensionamento scolastico, interviene per liberare il campo da “fraintendimenti” che vorrebbero la soppressione dell’Istituto Globale e della sua autonomia grazie allo scorporo del liceo Emilio Lussu ai fini del suo inserimento nell’Autonomia scolastica del Gramsci-Amaldi di Carbonia.

«L’ipotesi è stata divulgata dalla CGIL Scuola territoriale che, tramite i propri canali comunicativi, ha diffuso questo prospetto di dimensionamento del Sulcis Iglesiente che non solo non è plausibile in base alle nuove regole, ma è inaccettabile sotto tutti i punti di vistaprosegue il sindaco Ignazio Locciva bene che annualmente in questa fase siamo abituati a vedere circolare  ipotesi di soppressione di autonomie e/o di accorpamenti di istituti tra diversi Comuni in alcuni casi inverosimili, ma provare a cancellare ‘un’Autonomia importante come la nostra, che rappresenta un’isola e due Comuni, ci pare un azzardo, una proposta scomposta e immotivata».

In questa fase sono in corso le varie conferenze territoriali che hanno l’obiettivo di redigere il Piano di dimensionamento e di riorganizzazione della rete scolastica del territorio sulla base delle nuove regole che in Sardegna metterebbero a rischio oltre 40 istituzioni scolastiche, ma non quella di Sant’Antioco. «Nella conferenza della provincia del Sud Sardegna alla quale appartiene il comune di Sant’Antioco, infatti, è pacifico che l’Istituto Globale Sant’Antioco-Calasetta resti in piedi perché abbondantemente all’interno dei requisiti richiesti dalla legge nazionaleconclude il Sindaco dato che comprende oltre 1.200 studenti di ogni ordine e grado a fronte dei 900 richiesti. Il documento di dimensionamento scolastico finale verrà portato all’attenzione dei Sindaci per poi essere votato, e non certo dei sindacati. Si mettano l’anima in pace».

 

«La Regione può, ha il dovere di intervenire per salvare le decine di autonomie scolastiche a rischio, in procinto di essere sacrificate dalla fredda logica dei numeri e dei costi, così come previsto da norme nazionali che non tengono conto delle varie e diverse specificità territoriali. Norme uguali per tutti che, applicate in Sardegna, produrranno un’ecatombe. La Regione, dunque, deve negoziare con lo Stato obiettivi adatti all’Isola, alla sua condizione, al fine di giungere a una “tipologia” di dimensionamento misurata, mettendo sul piatto le risorse necessarie per pagare Presidi e DSGA. Mi appello anche all’Anci Sardegna perché si faccia promotrice presso il Governo regionale verso l’apertura di un tavolo di trattativa con lo Stato.»

A dirlo è Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Da Sindaco mi confronto con questo tema ormai da anni e ho maturato la convinzione che parlarne soltanto in occasione delle conferenze annuali per la redazione del “Piano di dimensionamento scolastico” (peraltro già abbondantemente deciso da enti sovraordinati ai Comuni sulla base di logiche glaciali), sia un cattivo servizio reso alle nostre Comunità: dobbiamo invece pretendere scuole in ogni Comune, presidi dello Stato stabili per garantire un futuro alla nostra società aggiunge Ignazio Locci -. Come risolvere il problema in Sardegna? Le norme nazionali che, come detto, vengono applicate in ogni porzione di territorio, penisola e isole comprese, si rifanno a una logica dei costi e del risparmio economico: norme di stabilizzazione dei conti pubblici che, di fronte al calo demografico e alla conseguente riduzione della popolazione studentesca, innescano il meccanismo di funzionamento di un’immensa tagliola che annualmente si abbatte sulla Scuola –  intesa come istituzione – senza pietà. La Regione, pertanto, deve aprire un tavolo dedicato alla Sardegna con il Governo nazionale liberando risorse per almeno dieci milioni di euro necessarie per pagare Presidi e DSGA: di fronte ad un avanzo libero di amministrazione da 170 milioni di euro, non mi sembra una grande cifra, quanto piuttosto un investimento lungimirante conclude Ignazio Locci -. Mi appello al buon senso di tutti gli attori coinvolti: la soluzione può essere individuata.»

 

Il 151° reggimento fanteria “Sassari” s’è aggiudicato ieri il 10° Memorial di calcio “Silvio Olla”, il maresciallo capo dell’Esercito morto a 32 anni nell’attentato di Nassiriyah, in Iraq, il 12 novembre 2003. La squadra del 151° ha battuto in finale per 4 a 1 la rappresentativa di Sant’Antioco. Al terzo posto s’è classificato il Reggimento logistico “Sassari” che ha sconfitto la formazione mista del Comando Militare Esercito Sardegna – 1° Reggimento corazzato.

Prima del fischio d’inizio la banda musicale della Brigata “Sassari” ha intonato l’“Inno di Mameli” e “Dimonios”, il celebre inno dei “diavoli rossi”. Tutte le gare del Memorial, organizzato dal comune di Sant’Antioco in collaborazione con l’ASD Antiochense Calasetta, sono state disputate nello stadio comunale di Sant’Antioco.

Il Memorial è stato preceduto da un momento di raccoglimento e preghiera nella tomba del caduto, nel cimitero comunale, ai piedi della quale è stata deposta una corona d’alloro. La commemorazione, presieduta da don Giulio Corongiu, parroco della chiesa Nostra Signora di Bonaria, e concelebrata da don Marco Zara, cappellano militare del 151° Reggimento, ha visto la partecipazione dei familiari del sottufficiale, del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, del comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, generale Stefano Scanu, del comandante della Brigata “Sassari”, generale Stefano Messina, e del comandante del 151° Reggimento, colonnello Alessio Argese. Erano presenti, inoltre, gli amici antiochensi del militare caduto, sempre presenti all’ormai tradizionale appuntamento annuale.

Al termine della manifestazione sportiva sono stati premiati Giovanni Chighine (miglior portiere) e Davide Satta (miglior giocatore), entrambi effettivi al 151° Reggimento. In campo, oltre al 151°, al Reggimento logistico, alla squadra mista del Comando Militare Esercito Sardegna – 1° Reggimento corazzato e a una rappresentativa di Sant’Antioco, le squadre giovanili dell’Antiochense, dell’Antas Iglesias, del Carloforte e del Calcio Giba, che hanno disputato un ulteriore mini torneo nella categoria esordienti, vinto dalla squadra dell’Antiochense.

 

Si terrà domani, 6 ottobre, presso il centro di aggregazione sociale di via Giudice Mariano, a Sant’Anna Arresi, con inizio alle 10.00, il terzo “Blue Friday”, venerdì del pescatore, iniziativa ideata dalla Uila Pesca, nell’ambito del Programma nazionale triennale pesca e acquacoltura finanziato dal Masaf.

Dopo la relazione introduttiva del segretario regionale Uila Pesca Luciano Marica, interverranno: Anna Maria Teresa Diana, sindaco di Sant’Anna Arresi; Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco; Fabio Vaccaro, comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco.

Modererà i lavori Gaia Garau, segretaria generale della Uila Uil.

Durante l’incontro sarà proiettato il docufilm dal titolo: Pescatori, una vita per il mare, diretto da Enrico Ventrice e realizzato dalla Fondazione Argentina Altobelli, in collaborazione con la Uila Pesca.

I lavori saranno conclusi dal segretario nazionale della Uila Pesca Fabrizio De Pascale.

Al termine è previsto uno “show cooking” di chef professionisti che hanno proposto prodotti e ricette locali.

I 23 sindaci del Sulcis Iglesiente fanno fronte comune per affrontare la situazione del polo industriale di Portovesme che vede in difficoltà le aziende Sider Alloys, Portovesme Srl, Eurallumina e le imprese d’appalto del settore Enel produzione e tutto l’indotto.

«Il polo industriale è stato e rimane un pilastro portante dell’economia del Sulcis anche se da anni subisce attacchi che ne mettono a dura prova la tenuta. Molti lavoratori, la maggior parte provenienti da tutto il Sulcis, attendono di rientrare a lavorare dopo anni di sofferenza e promesse non mantenute. Si attende che la politica regionale e ministeriale dia risposte alle tante domande riguardanti la incertezza dei lavoratori che si aspettano un intervento strutturato e sviluppato con tempi certi.

Il Piano Sulcis, nato dopo tante lotte operaie, ancora oggi, dopo 12 anni, non vede risposte occupazionali accettabili. Stesso destino sta subendo il programma Jtf anch’esso in attesa di uno sviluppo temporale certo e funzionale ai bisogni del territorio del Sulcis Iglesiente. Noi siamo al fianco dei lavori e delle loro famiglie e chiediamo che ci sia una nuova linea che contempli la ripartenza di tante attività. Come Comuni del Sulcis abbiamo tante difficoltà nel dare risposte ai nostri cittadini.

Siamo uniti e determinati a partecipare a qualsiasi iniziativa per il bene del nostro Sulcis Iglesiente e del nostro polo industriale, fonte di reddito per i nostri cittadini. Abbiamo necessità di tutte le risorse necessarie per consentire che i nostri giovani non vadano in altre realtà a cercare fortuna. Dobbiamo onorare il grande lavoro fatto in passato riprendendo in mano le sorti del nostro territorio. Siamo al fianco dei lavoratori tutti e delle loro famiglie.»

I 23 sindaci del Sulcis Iglesiente.

Pietro Morittu Carbonia

Mauro Usai Iglesias

Pietro Cocco Gonnesa

Elvira Usai San Giovanni Suergiu

Ignazio Locci Sant’Antioco

Claudia Mura Calasetta

Stefano Rombi Carloforte

Ignazio Atzori Portoscuso

Sasha Sais Musei

Paolo Sanna Fluminimaggiore

Laura Cappelli Buggerru

Isangela Mascia Domusnovas

Debora Porrà Villamassargia

Romeo Ghilleri Nuxis

Antonello Cani Narcao

Gianluigi Loru Perdaxius

Massimo Impera Santadi

Marcellino Piras Villaperuccio

Emanuele Pes Tratalias

Andrea Pisanu Giba

Gian Luca Pittoni Masainas

Maria Teresa Diana Sant’Anna Arresi

Mariano Cogotti Piscinas

Dopo l’adesione al network “Amici della famiglia” nell’aprile scorso, il comune di Sant’Antioco punta al riconoscimento di “Comune amico della famiglia – Family Italia”, rilasciato dall’agenzia per la famiglia della provincia Autonoma di Trento, certificazione di impegno ad orientare le politiche in un’ottica family friendly, ovvero con servizi e interventi che rispondano alle esigenze e alle aspettative espresse dalle comunità locali. Con la delibera di Giunta del 26 settembre scorso, infatti, l’Amministrazione comunale ha approvato “Il Piano di interventi in materia di politiche familiari” 2023-2025 e istituito la commissione interdisciplinare che avrà il compito di supportare il Comune nell’elaborazione, aggiornamento e valutazione del Piano. Atti, questi, propedeutici e indispensabili al raggiungimento del Marchio Family Friendly.

Il “Piano degli interventi in materia di politiche familiari” si regge sulla volontà di implementare i servizi esistenti a favore della famiglia (intesa in tutte le sue espressioni) e di crearne di nuovi, come l’allestimento di spazi con fasciatoi in almeno cinque punti di interesse (Parco archeologico, aree sportive, aree balneari). Più in generale, si va dalle azioni inserite nella macro area “Ambiente e qualità della vita” a quelle interne alla sezione “Comunicazione”; o ancora, dalla “Comunità educante” al “Welfare territoriale e servizi alle famiglie”.

«Gli obiettivi insiti in questo progetto, ambizioso ma assolutamente alla portata di Sant’Antiocospiega l’assessora delle Politiche sociali, Eleonora Spigasono molteplici e in linea generale si delineano a partire dal sostegno delle politiche per il benessere della comunità e delle famiglie, fino al perseguimento della piena promozione sociale anche attraverso il coinvolgimento delle reti locali e delle risorse attivabili sul territorio comunale. E per la realizzazione di tale processo si presuppone il superamento di logiche assistenzialistiche in favore di approcci orientati allo sviluppo di comunità, trasversali e interdisciplinari (servizi sociali, tempo libero, cultura, ambiente, sport, casa, lavoro, trasporti, etc.), che portano a considerare centrale la promozione sociale affinché la famiglia diventi soggetto attivo e propositivo.»

«In questi anni ci siamo impegnati particolarmente per rendere la nostra città, il territorio comunale di Sant’Antioco, accogliente e a misura di famiglia – commenta il sindaco Ignazio Locci, a cui fanno capo le politiche per il benessere della comunità e della famiglia, coadiuvato dall’assessora Eleonora Spiga e dalla responsabile del servizio Politiche sociali Antonella Serrentima siamo assolutamente consapevoli che occorra fare sempre di più e meglio, rafforzando i nostri servizi consacrati alla famiglia e ai giovani già a disposizione e creandone nel contempo di nuovi. Sant’Antioco family friendly è un obiettivo che intendiamo perseguire anche attraverso la realizzazione di una vera “Comunità educante”, i cui principi e presupposti sono cardini di questo progetto sociale che vede il coinvolgimento diretto del Terzo Settore, peraltro presente nella Commissione Interdisciplinare con due componenti effettivi. Insomma, è un programma che coinvolge l’intero tessuto sociale e che ci proponiamo di guidare nel migliore dei modi possibili.»

Il comune di Sant’Antioco parteciperà, il 13 ottobre prossimo, a Nuoro, alla terza Convention regionale “Network Family in Italia, Sardegna 2023”.

Dura critica del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, all’assessore regionale degli Enti locali, Aldo Salaris, sulla gestione della pianificazione e programmazione strategica.

«Le “assurde richieste” dell’assessore agli Enti locali della Regione Sardegna avanzate ai Comuni rappresentano l’approssimazione con cui in questi anni l’Assessorato si è approcciato alla programmazione territoriale, ed evidenziano quanto sia poco chiaro ciò di cui si occupano i Comuni, della mole di lavoro con cui si confrontano quotidianamente, delle risposte che ogni giorno devono restituire ai cittadinidice Ignazio Locci -. Ebbene, l’Assessorato degli Enti Locali, Finanza e Urbanistica, in data venerdì 22 settembre, alle 12:34, ha trasmesso una PEC a tutti i Comuni della Sardegna (acquisita dall’ufficio Protocollo del Comune di Sant’Antioco alle 13:56 dello stesso giorno) avente ad oggetto “Pianificazione e programmazione strategica. Richiesta proposte progettuali territoriali”, con la quale, così come da oggetto, si richiede ai Comuni di avanzare le proprie proposte in parte entro il 26 settembre e infine entro il 29 settembre. Ora, considerato che abbiamo ricevuto la richiesta venerdì, gli uffici competenti, insieme all’Amministrazione comunale, dovrebbero elaborare tali proposte entro domani, martedì 26, a partire da oggi, lunedì 25, considerato il fine settimana appena trascorso che, come è noto, prevede la chiusura dei Municipi.»

«Naturalmente non intendiamo perdere tempo inseguendo l’Assessorato Regionale, dato che proprio su questo importantissimo tema, ovvero la programmazione “2021-2027 Riqualificazione urbana. Fondo sviluppo e coesione”, lo abbiamo aspettato a lungoaggiunge Ignazio Locci -. Oggi invece scopriamo che l’Assessore si aspetta da noi una corsa ad ostacoli olimpionica al fine di riuscire a trasmettere schede progettuali avvalendoci di una finestra di un paio di giorni. Come se gli uffici comunali non avessero altro da fare e stessero aspettando le PEC perentorie dell’assessore.»

«Tra l’altro evidenzio che di cosiddette “schede progettuali” in questi anni ne abbiamo mandato parecchie, anche ad altri assessorati (come per il JTF all’Assessorato all’Industria), per poi scoprire che alla fine della fiera si è trattato di tempo perso. Queste non sono le modalità con cui fare strategia di sviluppo per la Sardegna, bensì, molto più semplicemente, il modo per obbligare i sindaci, le amministrazioni locali, i Comuni sottodimensionati, a correre, accantonare le priorità quotidiane per perdere tempo, così come già successo in più circostanze – conclude il sindaco di Sant’Antioco -. Tempo da perdere, insomma, noi che siamo quotidianamente in “trincea”, non ne abbiamo.»

L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco prosegue il programma di riqualificazione, ammodernamento e manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione pubblica cittadina. Ieri sono stati montati nuovi proiettori nelle torri faro del porto, nella zona prossima al ponte, e gli uffici hanno affidato alla ditta aggiudicataria i lavori (per un importo di 180mila euro, fondi PNRR) del progetto di completamento di illuminazione del Parco Giardino e dell’intervento in programma sull’impianto del Lungomare Silvio Olla (che costeggia il parco), nello specifico sui lampioni posizionati lungo il percorso che presentano numerose criticità legate ad armature datate, non più a norma e non più performanti.

«Pian piano, sfruttando tutti gli strumenti finanziari a disposizione, compresi quelli del PNRRcommenta il sindaco, Ignazio Loccistiamo mettendo mano sull’impianto cittadino: abbiamo già realizzato svariarti interventi e con queste ulteriori somme possiamo dare concretezza al progetto di illuminazione del Parco giardino, negli anni divenuto sempre più punto di ritrovo dei giovani anche nelle ore notturne, iniziato nell’inverno scorso con il posizionamento dei primi lampioni performanti in prossimità dell’area giochi dedicata ai nostri bimbi. Inoltre, non sarà sfuggito che il Lungomare Silvio Olla è servito da una serie di punti luce con lampade di colore diverso che adempiono scarsamente alla loro funzione: interverremo anche su quelli e sfrutteremo al meglio, in altre zone della città, le economie che deriveranno dai lavori.»

Da ieri, intanto, nuove e più potenti torri faro “sorvegliano” l’area del porto. «Questo intervento rientra nel programma di manutenzione straordinariaspiega l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau – i proiettori erano datati, mal funzionanti e spesso quella zona si trovava al buio. Con questo nuovo impianto possiamo ora garantire maggiore sicurezza anche alle barche da pesca ormeggiate nei pontili attigui all’area oggetto di intervento. Quanto al parco Giardino, renderemo completamente illuminato il nostro fazzoletto verde, promuovendo maggiore sicurezza. Infine, dopo tanta attesa, ci concentriamo sul Lungomare Silvio Olla: mettiamo “ordine” nei lampioni offrendo maggiori prestazioni, sia in termini di luminosità che di risparmio energetico. Siamo consapevoli che le zone della città che mostrano carenze sono numerose, ma siamo altresì certi di voler portare avanti il nostro impegno di efficientamento energetico al fine di dare risposta a tutte le esigenze – conclude Francesco Garau -. Inoltre, è bene precisare che proseguendo su questa strada continueremo anche a ridurre i costi dell’energia pubblica, una voce che, in questi ultimi anni, ha gravato particolarmente sul bilancio comunale.»