19 July, 2024
HomePosts Tagged "Ignazio Locci" (Page 62)

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Le opposizioni in Consiglio regionale si scatenano dopo la proroga dei commissariamenti delle Asl deliberata dalla Giunta Pigliaru.

«La Giunta cerca di ricucire la spaccatura interna alla maggioranza con l’ennesima proroga dei Commissari straordinari della Asl della Sardegna, a breve in aula – attacca Ignazio Locci, consigliere di Forza Italia -. Così tutti sono contenti, i posti di comando restano al sicuro e almeno per qualche mese potranno proseguire nell’opera di demolizione del sistema sanitario sardo: continueranno a governare la Sanità nel segno della continuità e del disordine, sia normativo che organizzativo. Resta, dunque, il riordino della rete ospedaliera applicato in maniera strisciante, senza rispettare le prerogative del Consiglio regionale. Rimane in piedi il progetto scellerato delle “cinque Asl uniche”, che di fatto non tiene conto della reale situazione sarda, della sua orografia, della demografia e dei fenomeni epidemiologici. Un’idea scellerata che per il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore Luigi Arru e il direttore generale dell’assessorato Giuseppe Sechi, è un totem intoccabile. Scelgono la strada per loro più semplice, meno pericolosa per i loro equilibri, e così facendo possono affrontare in maniera tranquilla eventuali questioni legate a ballottaggi, rimpasti, poltrone in enti e Comuni, disinteressandosi completamente della Sanità, ormai lasciata senza timone. Un settore determinante che, occorre ricordare agli illuminati del centrosinistra, non è lo strumento per conservare il potere, spartire i posti di comando e risolvere le beghe interne.»

«Un teatrino ridicolo e grottesco per la Sardegna – commenta Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc -. E’ un tentativo di allungare l’agonia della maggioranza lacerata da tensioni interne e scontri su un tema fondamentale per l’Isola. La verità è che il riordino sanitario non piace a nessuna forza politica, in quanto rischia di cancellare e sopprimere le strutture ospedaliere nei territori marginalizzati, non incrociando certo le speranze dei pazienti che si vedono privare dell’assistenza. Non basta. Si tenta di far passare la riforma come un risparmio per la sanità. Solo parole buttate al vento. La preoccupazione è che, invece, possano aumentare i costi con sacche di inefficienza che rimangono in tantissimi casi all’interno del sistema sanitario.»

«E’ una farsa – denuncia Edoardo Tocco, consigliere di Forza Italia –. Siamo arrivati al ridicolo, la realtà è che questo argomento sta minando l’andamento dei lavori, provocando una paralisi all’interno dell’assemblea regionale per le beghe della maggioranza. Un salto nel vuoto che non risolve certo i problemi della sanità sarda, visto che assistiamo ai presidi ospedalieri senza personale, ai reparti che operano in condizioni di difficoltà, a pazienti senza un’adeguata assistenza. Si continua a girare a vuoto, senza toccare i mali di un comparto in perenne emergenza.»

«L’anno scorso – dice Michele Cossa, consigliere regionale e coordinatore regionale dei Riformatori sardi -, quando si profilava la seconda proroga dei commissari Asl, abbiamo presentato una proposta di legge per prorogarli sino al 31 dicembre 2017. Quella che poteva sembrare una provocazione oggi si rivela una facile profezia, visto che siamo all’ennesima proroga, sulla quale stamattina in commissione i Riformatori hanno votato contro. In attesa di una riforma che appare sempre più improbabile, sarà bene che la commissione d’inchiesta sulla sanità accenda una faro su questi quasi due anni di commissariamento, nei quali si è visto di tutto»

«Da ora in poi – conclude Michele Cossa – cominceremo a segnalare gli atti alle competenti procure della Repubblica.»

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Claudia Firino 3

Al termine dell’audizione dell’assessore della Cultura, Claudia Firino, la Seconda e la Terza commissione riunite in seduta congiunta, hanno espresso a maggioranza, con il voto a favore dei consiglieri del centrosinistra e l’astensione dei consiglieri della minoranza, parere favorevole alle direttive di attuazione per gli ”aiuti per progetti culturali e di conservazione del patrimonio culturale e naturale e dei prodotti culturali audiovisivi”. Le direttive, approvate dalla Giunta regionale lo scorso 20 maggio con la deliberazione n. 29/8 sono state illustrate dall’assessore Firino che, nel corso del suo intervento dinanzi ai due parlamentini presieduti rispettivamente da Gavino Manca (Pd) e Franco Sabatini (Pd),  ne ha sottolineato “l’impatto a carattere pluriennale” e ha evidenziato l’obiettivo di valorizzare “le potenzialità delle imprese culturali attraverso regole certe e con nuovi spazi di azione nel settore, in Sardegna”.

Le risorse (fondi regionali, statali e comunitari) ammontano a circa 67 milioni di euro complessivamente e per la prima annualità sono disponibili 13 milioni di euro da assegnare con la predisposizione di appositi bandi, mentre il valore minimo dei progetti è stabilito in 15 mila euro e quello massimo in 5 milioni di euro.

In risposta alle osservazioni e alle richieste di chiarimento avanzate nel corso dell’audizione dai consiglieri Ignazio Locci (Fi), Gianfranco Congiu (Sdl), Paolo Zedda (S&Ind), Rossella Pinna (Pd), Christian Solinas (Psd’Az) e Antonio Gaia (Upc), l’assessore Firino ha inoltre chiarito che gli aiuti per i progetti culturali (inseriti all’interno della strategia 2 della programmazione unitaria 2014-2020 «creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese») non saranno riservati soltanto alle cosiddette start up e ha specificato che nelle direttive di attuazione per la individuazione delle “imprese culturali” si fa riferimento alla definizione utilizzata in sede di Unione Europea e cioè all’eccezione più ampia che ricomprende tutte «le organizzazioni che operano nel settore culturale e creativo». Riguardo ai tempi di pubblicazione dei bandi, l’assessore ha dichiarato che è necessaria un’ulteriore deliberazione in Giunta prima della predisposizione degli stessi.   

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Consiglio regionale 72

Dov’erano Sel, Upc e Rossomori, quando la Giunta regionale di centrosinistra (cui appartengono) affrontava il riordino della rete ospedaliera e la questione Asl unica, e le opposizioni richiamavano invano il confronto auspicando il coinvolgimento di medici e infermieri? Perché il fatto che oggi abbiano avuto un guizzo di schiena dritta, aprendo in seno alla maggioranza un dibattito sui temi in questione, ci lascia quantomeno perplessi.

Adesso che i buoi sono scappati, i partiti minori della coalizione di governo si accorgono che il problema sta nei servizi sanitari e nel riordino della rete ospedaliera. Eppure noi lo diciamo da mesi. Sel, Upc e Rossomori arrivano tardi, purtroppo: perché i proconsoli dell’assessore Luigi Arru e del direttore generale dell’assessorato Giuseppe Sechi hanno già provveduto a compiere un riordino in totale assenza del piano, passando sopra le prerogative del Consiglio regionale. Ma evidentemente non se ne sono accorti, o forse oggi fanno soltanto finta perché non sono riusciti ad ottenere una merce di scambio spendibile per il loro Sì al piano di Arru e soci.

Per rinfrescare le idee a chi esce magicamente dal torpore, vorrei far notare che con il progetto della Asl unica (che unica non è, sia chiaro, ma sono cinque) ha gettato nello scompiglio il mondo della Sanità e, soprattutto, i cittadini, che quotidianamente si scontrano con servizi non all’altezza della domanda di salute.

Il tema vero non è la Asl unica, bensì il governo serio e ponderato di quello di cui disponiamo. Per andare avanti nel terreno delle riforme, occorre senso di responsabilità e non soltanto della politica, ma anche di medici e infermieri. Ciò che ci preoccupa è che gli ultimi risvolti all’interno del dibattito sulla Sanità, escludano la possibilità che si possa ragionare di politiche sanitarie nell’esclusivo interesse della Sardegna. A noi questo interessa. Ed è quello che chiediamo da mesi. Ci auguriamo che la presa di posizione dei partiti minori del centrosinistra faccia rinsavire anche la Giunta e si possa finalmente discutere di riforme, con il coinvolgimento delle opposizioni, avendo come unico faro l’interesse dei sardi.

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«Pieno sostegno ai lavoratori del Consorzio di bonifica, costretti alle azioni eclatanti (questa mattina in occupazione dei locali dell’ente, a Carbonia) da una Giunta regionale che non sa andare oltre i soliti proclami. Senza dimenticare gli agricoltori del Sulcis, obbligati a fare i conti con i disservizi causati da uno scenario di preoccupante incertezza.»

Lo scrive, in una nota, Gianni Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«È inaccettabile che i dipendenti del Consorzio debbano usare le maniere forti per reclamare le mensilità arretrate (sono sei gli stipendi non ancora corrisposti) – aggiunge Ignazio Locci –. E questo, nonostante siano state espletate tutte le procedure di accorpamento e regolarizzazione del Consorzio di bonifica. Forse l’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, dovrebbe mettersi nei panni di chi fatica, a causa della sua evidente incompetenza, a mettere insieme il pranzo con la cena. E in ogni caso, al di là del problema stipendi, Falchi è tenuta normalizzare il sistema, facendo in modo che i lavoratori vengano regolarmente pagati e messi nelle condizioni di operare serenamente, affinché anche gli agricoltori possano fare affidamento su un servizio puntuale e regolare.»

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Durissimo attacco del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale alla Giunta Pigliaru sull’assistenza al disabili e ai malati gravi.

«Trascorsi cento giorni dall’approvazione della legge finanziaria, la Giunta regionale non ha ancora trasferito i fondi per la “non autosufficienza” e più in generale per i sussidi a favore delle disabilità gravi e per particolari patologie» ha denunciato stamane il gruppo di Forza Italia nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina in Consiglio regionale che ha illustrato l’interrogazione, sottoscritta da tutti i consiglieri di Fi (prima firmataria Alessandra Zedda) “sull’attuazione delle politiche sociali previste dalla legge regionale di stabilità 2016” e rivolta al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru ed all’assessore della Sanità, Luigi Arru.

«A distanza di tre mesi dall’approvazione della Finanziaria – ha dichiarato il capogruppo Pietro Pittalis – la Giunta mostra tutte le sue contraddizioni ed il suo pressapochismo, mentre le politiche sociali languono senza che siano trasferiti i fondi a favore dei più deboli e dei più svantaggiati. Tutto questo è inammissibile ed è tempo che il presidente della Giunta e i suoi assessori pongano fine ai proclami e raccontino le “cose” come realmente sono in Sardegna, dove cresce la disoccupazione, diminuiscono i consumi e aumentano povertà e disagio sociale.»

«La Giunta non stanzia i fondi previsti nella legge finanziaria per le politiche sociali – ha aggiunto Alessandra Zedda – e modifica anche i criteri di assegnazione dei contributi e per l’accesso ai diversi programmi di sostegno, producendo un ingiustificato taglio del 30% che penalizza davvero chi è più povero e malato. Oltre a non applicare le normative vigenti e a non erogare i finanziamenti assegnati  l’esecutivo continua a non fornire alcuna indicazione sui tempi previsti per le liquidazioni degli stanziamenti.»

Il consigliere Ignazio Locci, oltre alle penalizzazioni per i malati e le loro famiglie, ha posto in evidenza le difficoltà cui vanno incontro gli operatori che lavorano nel comparto delle politiche sociali e dell’assistenza mentre il suo collega di gruppo e di partito, Stefano Tunis, ha rimarcato che la Giunta dimostra nei fatti di «non avere una reale ed efficace politica di sostegno verso le persone svantaggiate». Marco Tedde ha ricordato una precedente denuncia dell’opposizione in Consiglio regionale che dimostrava come i contributi del 2014 siano stati erogati con due anni di ritardo. Giancarlo Carta ha lamentato il “silenzio” dei sindaci del centrosinistra («ad incominciare da Massimo Zedda a Cagliari e da Nicola Sanna a Sassari») che evitano di denunciare «il colpevole ritardo della Regione, insieme con il crescente disagio dei più deboli e dei malati che da mesi vedono negata l’erogazione degli aiuti che gli sono dovuti».

A margine della conferenza stampa, sollecitati anche dalle domande dei giornalisti, i consiglieri di Forza Italia, con in testa il capogruppo Pietro Pittalis, hanno ribadito le critiche all’azione della Giunta in materia di Sanità e, soprattutto, per ciò che attiene la cosiddetta “Asl Unica“. «L’annunciata riforma è solo un bluff – ha concluso Pietro Pittalis – oltre all’ipotizzata Asl unica, restano infatti in piedi le due Aziende ospedaliero universitarie di Sassari e Cagliari, il Brotzu e l’Emergenza urgenza, per questo promettiamo un’opposizione dura e senza sconti per non consentire la “rottamazione” di tutto ciò che in Sardegna non è Aou o Brotzu».

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Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Nonostante lo stato molto avanzato della procedura, gli oppositori alla realizzazione del nuovo ponte d’ingresso a Sant’Antioco non si rassegnano e continuano a rivendicare uno stop e la valutazione del progetto alternativo che prevede la realizzazione del tunnel. Tra questi vi è il consigliere regionale di Forza Italia, originario proprio di Sant’Antioco, che in una nota invita la Regione a non ostinarsi «nel portare avanti il progetto della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta» e ad avere «il coraggio di guardare in faccia la realtà: quel progetto è vecchio di quarant’anni e, checché ne dicano i sostenitori tour court dell’infrastruttura, realizzarla non conviene a nessuno. Innanzitutto, per costruire la circonvallazione occorrerebbe una cifra considerevole che allo stato attuale non è disponibile, così come appreso dalla progettazione del nuovo ponte di collegamento tra l’isola e la terra madre. I fondi in cassa (Piano Sulcis), infatti, sono riferiti esclusivamente al “Lotto uno” (nuovo ponte), e non al “Lotto due” (circonvallazione), la cui progettazione si ferma alla fase esecutiva. In sostanza, chi dovesse vincere la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori, dovrebbe attendere lo stanziamento delle somme necessarie».

«L’aspetto più importante – aggiunge Locci – è che si tratta di un’idea progettuale vecchia di decenni, elaborata in un contesto socio-economico ed urbanistico completamente differente. Era, insomma, il frutto delle esigenze di allora, che oggi non rispondono più ai reali bisogni delle comunità coinvolte, sia di Sant’Antioco che di Calasetta.»

«Non si capisce per quale ragione si debba insistere su un’infrastruttura che non ha alcuna utilità. Nessuno vuole rinunciare ai fondi del Piano Sulcis, sia chiaro. Né tanto meno alla realizzazione del nuovo ponte (il cui compimento può prescindere dalla circonvallazione), ma sono convinto – conclude Ignazio Locci – che si debba ancora discutere sulla necessità di costruire uno snodo stradale che non giova a nessuno.»

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«La Giunta Pigliaru reperisca immediatamente le risorse per garantire continuità ai progetti dei musei e dei siti archeologici.» Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna che sottolinea come «ancora una volta gli operatori di musei e siti archeologici sardi si vedono costretti ad appellarsi ad una Giunta regionale incapace di garantire continuità alla fruizione dei beni culturali della Sardegna, perché per nulla lungimirante e dedita soltanto all’attività del taglio indiscriminato ai fondi».

«Il rischio, denunciato in ripetute circostanze – sottolinea ancora Ignazio Locci -, è che se la Regione non recupera le somme necessarie (circa due milioni e mezzo di euro), da settembre sarà a repentaglio l’apertura di numerosi musei e siti archeologici dell’Isola. Ma gli appelli lanciati all’assessore Claudia Firino entrano in un orecchio ed escono dall’altro. Al massimo, ciò che si può riuscire a strappare è la solita promessa da marinaio del presidente Pigliaru, che già in passato aveva rassicurato gli operatori del settore. Ma tant’è: oggi siamo ancora qui a chiedere atti concreti per assicurare la normale attività dei siti.»

Museo Sant'Antioco

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«La Sardegna, grazie all’intervento della Regione, è stata l’unica ad ottenere il rinvio del pagamento dei conguagli stabiliti una tantum dall’Autorità sui consumi effettivi del 2012 fatturati entro il 2014; si tratta di somme già incassate per intero sul territorio nazionale mentre gli utenti sardi, invece, potranno pagare in media 150 euro in 4 anni divisi in 8 rate semestrali, pari a circa 3 euro al mese.»

Lo ha dichiarato l’Ad di Abbanoa Alessandro Ramazzotti nel corso di una audizione davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonello Solinas (Pd).

Riferendosi alle polemiche che hanno accompagnato il provvedimento, Ramazzotti ha lamentato «il clima di strumentalizzazione preoccupante che sta mettendo inutilmente in agitazione molte famiglie ed una sorta di tesseramento della protesta cui si era già assistito in occasione dei depositi cauzionali, poi riconosciuti (e non poteva essere altrimenti) del tutto legittimi».

«Siamo un’azienda che sta investendo risorse importanti – ha aggiunto Alessandro Ramazzotti ricordando fra l’altro l’impegno di 45 milioni per ridurre le perdite della rete – con i conti in ordine e programmi di riorganizzazione in parte già avviati che interesseranno gli sportelli sul territorio, le manutenzioni (con gli operatori che lavoreranno col tablet), le letture dei contatori (ne sono state effettuate più di 600.000 per poter lavorare su consumi reali e non presunti) ed i rapporti con l’utenza, grazie alla crescita costante del nostro call center con 30 unità.»

«Tuttavia – ha riconosciuto – la qualità complessiva del nostro servizio è ancora scadente sia a causa del gap infrastrutturale sia per un fatto di cultura e di scarsa conoscenza della complessità industriale del ciclo dell’acqua, tutti fattori riconducibili in qualche modo alla pesante eredità del passato; sappiamo che c’è da lavorare molto e siamo impegnati ogni giorno a migliorare l’efficienza dell’azienda, consapevoli che sarà un percorso difficile e necessariamente graduale.»

Soffermandosi poi sulla riscossione, Ramazzotti ha affermato che «purtroppo, la Sardegna è ancora una delle Regioni più morose ma, anche qui bisogna distinguere nel senso che, ad esempio, i pensionati sono ottimi pagatori ed è nostro compito anche separare i lupi dagli agnelli». «Siamo disponibili – ha detto infine – a lavorare a proposte come quella del bonus idrico, che già esiste in Veneto, per contribuire ad un fondo per il sostegno agli utenti più bisognosi e realmente in difficoltà».

Nel dibattito successivo, molto ampio ed articolato, hanno preso la parola i consiglieri regionali Ignazio Locci ed Alberto Randazzo (Forza Italia), Salvatore Demontis e Gianmario Tendas (Pd) Gianni Tatti e Gianluigi Rubiu (Udc), Giovanni Satta (Misto), Eugenio Lai (Sel), Pierfranco Zanchetta. Tutti, con sottolineature diverse, hanno criticato con forza quanti hanno voluto cavalcare alcune forme di protesta amplificando il malessere di molte comunità. Inoltre, hanno richiamato l’attenzione dell’Ad di Abbanoa sulla necessità urgente di intervenire in modo radicale per migliorare i rapporti fra azienda e cittadino-utente, anche collaborando su tematiche specifiche di interesse generale con le amministrazioni locali.

Nelle conclusioni, il presidente Antonio Solinas ha ricordato il costante impegno della commissione sui problemi del servizio idrico, «che produsse già alla fine del 2014 un primo risultato positivo con lo slittamento dei termini per il pagamento dei conguagli». «Vogliamo dire chiaramente – ha aggiunto – che Abbanoa non è una nostra controparte ma una azienda pubblica che, fra tante difficoltà, assicura ai sardi un servizio essenziale la cui qualità deve migliorare; sotto questo profilo non abbiamo difficoltà a riconoscere che quello delle relazioni fra Abbanoa e cittadino è un problema vero che si risolve certamente con una informazione più estesa e completa ma anche con interventi strutturali».

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«È impensabile che nel 2016 la Piana di Canai e le zone di Calasapone e Mercury non possano beneficiare di questi elementari servizi. Egas (Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna) e Abbanoa inseriscano nelle rispettive programmazioni l’infrastrutturazione idrica per la Piana di Canai e il relativo collegamento con le aree turistiche di Calasapone e Mercury, poco distanti.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna. 

«Non si possono condannare le strutture turistiche a fare affidamento su serbatoi idrici e fosse settiche. Occorre adoperarsi al più presto con lo scopo di colmare questa grossa lacuna che non solo darebbe una mano alle imprese già esistenti, sia agricole che ricettive, ma offrirebbe una garanzia a quanti desiderino mettere a frutto i terreni agricoli (numerosi e poco sfruttati specie nella zona di Canai). Si tratterebbe peraltro di un investimento non esorbitante, assolutamente fattibile, in quanto la linea idrica e fognaria esistente arriva fino all’incrocio di Canai-Coequaddus. Manca soltanto la volontà politica, che mi auguro – conclude Ignazio Locci – si manifesti quanto prima.»

Torre Cannai 1 copia

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Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge per l’installazione degli impianti di video sorveglianza negli asili, nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e in tutte le strutture socio-assistenziali che ospitano anziani e disabili fisici e mentali. La proposta di legge punta ad arginare i «comportamenti vigliacchi e criminali, nonché situazioni di vero e proprio abuso e di sevizie» che alcune recenti indagini della magistratura hanno fatto emergere in tutta la loro gravità in danno dei soggetti più deboli e indifesi quali sono appunto i bambini, gli anziani e i malati.

La proposta di Forza Italia si compone di quattro articoli e prevede tra l’altro il sostegno della Regione attraverso l’istituzione dell’apposito fondo “Contributi per l’installazione dei sistemi di video e audio sorveglianza”, con una dotazione iniziale di due milioni di euro a valere sulle risorse del Fnol, per garantire una quota parte (fino all’80%) delle spese sostenute dalle strutture per l’installazione degli impianti di audio e video sorveglianza. «Sono previste sanzioni amministrative – ha precisato il primo firmatario della proposta di legge, Pietro Pittalis – in caso di manomissione, mancanza, interruzione e mancata manutenzione dei sistemi ma stiamo valutando anche di prevedere la chiusura delle strutture che non si dotino delle strumentazioni indicate nel provvedimento». Lo stesso capogruppo di Forza Italia ha assicurato anche il rispetto delle norme sulla privacy e di quelle contenute nello statuto dei lavoratori («nessuno vuole spiare i lavoratori ma vogliamo garantire il diritto all’incolumità e alla salute dei soggetti più deboli nonché tutelare tutti quegli operatori che svolgono correttamente il loro delicato lavoro»)  ed ha precisato inoltre che nel testo di legge è previsto che le strutture conservino le registrazioni audio e video per un periodo non inferiore ai 24 mesi e che le stesse possano essere visionate, ove li riguardino, dai pazienti, dai loro familiari o dai loro tutori o curatori e amministratori di sostegno.

Sull’utilità dei sistemi di video sorveglianza in funzione di prevenzione dei fenomeni criminali, hanno insistito i consiglieri Alessandra Zedda. Edoardo Tocco e Oscar Cherchi che ne hanno ipotizzato l’impiego anche negli oratori (Tocco), nella lotta al bullismo (Oscar Cherchi) e più in generale per una maggiore vigilanza nel territorio (Alessandra Zedda) mentre il loro collega di gruppo e di partito, Ignazio Locci, ha auspicato modifiche in senso restrittivo e requisiti più stringenti per i regolamenti autorizzativi delle strutture socio assistenziali.

Banchi di scuola